energia piu' verde, piu' equa.



da aprileonline 12 gennaio 2007
 
 
Energia: più verde, più equa
 Guido Sacconi*,  11 gennaio 2007

Rapporto Ue      Le questioni energetiche sono questioni di democrazia. Se l'Europa di domani sarà un attore globale per la pace e il progresso, molto lo dovremo alle scelte politiche che faremo in questo campo

Leggendo le anticipazioni fatte dal Presidente Barroso a proposito del pacchetto energia che la Commissione presenterà al Consiglio di Primavera, è impossibile trattenere una certa delusione. Ho visto che lo stesso giudizio è stato espresso da alcune ONG ambientaliste, come Legambiente e WWF. Si poteva, si doveva fare di più.
Ma non sono d'accordo, come alcune associazioni di impresa suggeriscono, che sia una roadmap per il niente.
Gli obbiettivi indicati sono sicuramente poco ambiziosi, ma voglio andare oltre la questione delle cifre. Preferisco ricordare che il punto centrale, quello che troppo spesso viene trascurato, é uno: il mercato comune. Le sue regole, i suoi attori.
E' qui che si gioca la partita; è agendo su questi fattori che si può riaprire la possibilità di lavorare efficacemente per raggiungere gli obbiettivi di riduzione delle emissioni.
Le regole sono vecchie, gli attori sono pochi, sempre gli stessi.
In questi anni abbiamo sentito troppe volte dichiarazioni sull'importanza di una riforma del sistema energetico europeo; ma quasi mai ci si è posti il problema di come ridisegnare questo settore affinché gli obbiettivi siano realmente conseguiti.
Il mercato energetico europeo è attualmente costruito intorno ai vecchi monopolisti nazionali, che lottano con le unghie e con i denti per garantirsi una posizione predominante sul nascente mercato comune.
Una riforma del "come" produrre energia, non può prescindere dal "chi" la produrrà. Il compito più importante dell'Europa è costruire un quadro normativo chiaro affinché possano nascere nuovi attori del sistema. La nascita di "produttori di energia verde" è impossibile nell'attuale incertezza di prospettive. Senza garanzie non è possibile spostare risorse, costruire piani di investimenti, strategie industriali, progetti di ricerca.
Un tema che ritengo particolarmente importante è quello che generalmente viene definito il "mix energetico". Ad ogni Stato membro viene difatti riconosciuto il diritto di scegliere la propria via per uscire dall'era dei combustibili fossili. Ma sappiamo anche che per rendere una tecnologia veramente competitiva è necessaria una massa critica di conoscenze e investimenti che spesso non è realizzabile in un solo stato.
La dimensione europea sarà quindi indispensabile per indirizzare gli sforzi nei campi più promettenti, dove sia possibile creare degli standard efficienti ed esportabili.
Un'ultima cosa, forse la più importante: le questioni energetiche sono questioni di democrazia. Democrazia in Europa e democrazia internazionale. Non possiamo affrontare questi temi ponendoci solo dal punto di vista dell'efficienza del mercato. E non possiamo nemmeno limitarci a guardare all'aspetto ambientale.
Non esistono solo soluzioni più o meno efficienti, più o meno verdi: esiste anche un gradiente politico e valoriale. Ci sono soluzioni eque e soluzioni inique, soluzioni di destra e soluzioni di sinistra. Se l'Europa di domani sarà un attore globale per la pace e il progresso, molto lo dovremo alle scelte politiche che faremo nel campo dell'energia.
*Commissione Ambiente del Parlamento Europeo