riscaldamento globale: chi paga i costi



Robert B. Reich
Riscaldamento globale, chi paga i costi

Anche se non credete nel riscaldamento globale, molte compagnie di assicurazioni ci credono. Da quando otto terribili uragani hanno colpito la Florida e le zone costiere del Golfo del Messico nel 2004 e 2005, grandi assicurazioni nazionali hanno disdettato il contratto cori dienti le cui abitazioni si trovano lungo la costa o nelle immediate vicinanze e non hanno accettato di sottoscrivere nuove polizze. Gli assicuratori non hanno paura solamente delle inondazioni. Hanno paura dei danni causati dal vento, dalle valanghe di fango e dall'erosione costiera. Parliamo di miliardi di dollari di potenziali danni. Al momento ci sono solo alcuni fondi assicurativi facenti capo ai vari stati, che potrebbero non essere all'altez-
za del compito, unitamente all'assicurazione nazionale contro le inondazioni che in occasione dell'uragano Katrina ha già dovuto sborsare 17 miliardi di dollari.
Se credete nel riscaldamento globale - e ci credono quasi tutti gli esperti - allora saprete anche che gli uragani diventeranno sempre più volenti e il livello degli oceani si innalzerà nei prossimi 10-20 anni quand'anche riuscissimo a trovare il modo di controllare il riscaldamento globale sul lungo periodo. a peggiorare le cose, i costruttori intendono costruire altre case e zone commerciali in aree vulnerabili. Il fatto è che 77 milioni di cittadini della "boom generation" andranno in pensione nei prossimi 15-20 anni e molti desiderano ritirarsi nelle zone costiere dove il clima è mite e le spiagge bellissime - Florida, Carolina
del nord e del sud, Virginia, Cape Cod.
Chi assicurerà tutti questi cittadini americani? a Washington crescono le pressioni per indurre il governo a intervenire con forme di assicurazioni finanziate con denaro pubblico. Questo
vorrebbe dire scaricare i costi sulle spalle dei contribuenti. Ma io ho una idea migliore. Fare in modo che le assicurazioni private accettino nuovamente il ri-
schio assicurando i proprietari di case contro le inondazioni, i danni causati dal vento e l'erosione. In che modo? Offrendo alle compagnie di assicurazioni una copertura garantita dal governo federale in caso di perdite ingenti. Non sarebbe un cattivo affare per lo Stato in quanto le compagnie di assicurazioni dovrebbero acquistare la copertura assicurativa. Ma dal momento che il governo federale può distribuire il rischio molto meglio di qualunque compagnia di assicurazioni, è probabile che il costo della ri-assicurazione sarebbe basso abbastanza da indurre gli assicuratori a tornare sul mercato. Sostanzialmente il governo appoggerebbe le compagnie di assicurazioni più o meno nello stesso modo in cui interviene in caso di danni e perdite causati dal terrorismo. Ma non c'è ragione di estendere
questo sostegno alle nuove abitazioni che sorgeranno lungo le zone costiere. La ri-assicurazone federale non dovrebbe garantire le polizze riguardanti le abitazioni o i centri commerciali di nuova costruzione. Ne sappiamo ormai abbastanza dei riscaldamento globale e quindi dobbiamo incoraggiare questa proposta.
Mi dispiace per i cittadini della generazione del baby boom. Dovrete fare i pensionati in zone più sicure.
Robert Reich, già ministro del Lavoro con l'amministrazione Clinton, è professore di Politica Pubblica all'università di California a Berkeley e ha scritto «Supercapitàlism».