Una bella storia d'amore






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Una bella storia d'amore
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I politici ed i loro tanti gregari, per mero interesse personale, al solo scopo di costituire fazioni in lite cui poi mettersi a capo, hanno sempre presentato come incompatibili tra loro e nemiche l'economia equa e solidale, implicita nel miglior ideale comunista, e l'economia competitiva tipica del cosiddetto capitalismo. In realtà "comunismo" e "capitalismo" hanno uno squisito carattere complementare e sono adorabili e necessari entrambi, nè più nè meno come lo sono tanto l'uomo quanto la donna, tanto il giorno quanto la notte, tanto l'estate quanto l'inverno e così via.

Accettare un'economia collettiva, di proprietà e gestione comune, rifiutando una economia posseduta e gestita dai privati, o viceversa, impostare la società su uno solo di questi due sistemi, escludendo l'altro, equivale ad accettare l'uomo rifiutando la donna, accettare il giorno rifiutando la notte, accettare l'estate rifiutando l'inverno, o viceversa.


Nei fatti "comunismo" e "capitalismo" non possono fare a meno l'uno dell'altro. Una società che segua solo l'uno o solo l'altro è destinata a scomparire in breve tempo. Proprio come una qualsivoglia metà di un tutto unico scompare presto negando l'altra metà. L'aspetto più affascinante della cosa è che questi due mezzi non devono affatto limitarsi a convivere. Non si tratta di cercare una coesistenza amara e difficile per entrambi. Tutt'altro! Si tratta invece di aiutarli a riconoscersi quali perfetti compagni di vita. Si tratta di permettere che tra loro, tra le due nostre complementari espressioni economiche, tra "comunismo" e "capitalismo", sbocci al più presto l'amore.

Immaginiamo due esseri viventi che compaiono all'improvviso e per la prima volta su un pianeta deserto. Da quando si sono formati questi due esseri hanno sempre vissuto separatamente, lontani tra loro senza mai incontrarsi. Il giorno che finalmente l'incontro avviene dapprima sorge inevitabile il timore. I due si guardano con sospetto e può perfino scattare qualche ostilità. Ad un certo punto, però, è la curiosità che prevale ed i loro sensi iniziano naturalmente a farli comunicare. E così, dopo aver percepito il loro completarsi l'uno con l'altro, inaspettata arriva la passione ed i due possono iniziare una lunga, meravigliosa e produttiva vita insieme.


Ecco: a noi esseri umani, che costituiamo queste due "entità economiche", diverse, opposte, perché destinate ad integrarsi a vicenda, spetta il compito di permettere loro di avvicinarsi senza timore, di interessarsi, di osservarsi, di ascoltarsi, esperirsi, annusarsi, toccarsi, di aiutarle ad interagire come meglio vorranno. Noi umani non dobbiamo far altro che favorire una conoscenza reciproca dei migliori aspetti di ognuno. A quel punto non potranno non piacersi ed iniziare a vivere felici insieme.


Qualora questo largo progetto non ci paresse peregrino e ci trovassimo almeno potenzialmente concordi fin qui, proviamo pure ad immaginare cosa rappresenti, in tutto questo maestoso fenomeno sociopolitico, quella meravigliosa visione, ancora solo vagamente intravista da alcuni ma già oltremodo generosa di promesse, ch'é però ancora prigioniera dello sfortunato nome "anarchia". Ebbene: i grandi sentimenti di libertà individuali ed insieme di sensibilità verso il prossimo tipici dell'anarchia, complementari e perfettamente integrantisi anch'essi, sono esattamente le vie attraverso cui "comunismo" e "capitalismo" possono comunicare, trovare ognuno il suo proprio ruolo e spazio, piacersi, quindi, e divenire infine inseparabili compagni per l'eternità.

L'"anarchia" non è altro che il desiderio e l'amore che nasce tra comunismo e capitalismo.


Molto gentilmente mi si permetta presentare l'invito a partecipare al seminario on line:


   COMUNISMO, CAPITALISMO, ANARCHIA
      E' giunto il tempo di una:
http://Sintesi-Politica.hyperlinker.org



Ringrazio e saluto tutti caramente,


Danilo D'Antonio

Laboratorio Eudemonia
-artigianato di idee-