R: Re: R: Re: chi usa gli ultimi della terra



Gentile Viviana,

grazie per il resoconto non conformista su Bologna. Io ho 
sempre avuto stima per Cofferati (cioè per l'immagine di lui che mi arrivava). 
Ora avrò qualche sana riserva sul mio giudizio in merito a Cofferati e non 
solo...

Cari saluti

Sauro

o originale----
>Da: aloha1789 at gmail.com
>Data: 
16/01/2010 7.15
>A: <economia at peacelink.it>
>Ogg: Re: R: Re: chi usa gli ultimi 
della terra
>
>Siamo messi proprio male. Agli italiani piacciono i 
decisionisti, ma le 
>amministrazioni delle città, sia che siano dirette da 
decisionisti o 
>attendisti, continuano a peggiorare, sembra proprio che ci sia 
mancanza di 
>materia umana e quando emergono personalità forti, come Vendola o 
Rienzi, 
>sono in genere contro la segreteria che cerca di far loro le scarpe.

>Io sto a Bologna da 20 anni. Favoleggiano di sindaci bravissimi, come il 

>mitico Zanardi, 1° sindaco comunista di Bologna, eletto nel 1914 col motto 
>"
pane e alfabeto", ancora ricordato come il sindaco del pane che alleviò le 

>pene dei più poveri e fece molte scuole. Nel 1921 divenne deputato e i 

>fascisti cercarono più volte di farlo fuori, alla fine lo allontanarono da 

>Bologna e gli ammazzarono anche un figlio. Poi lo confinarono e, dopo la 

>guerra nel 46 partecipò all'Assemblea Costituente e fu fatto senatore a 

>vita.
>Poi vennero altre persone perbene:  Dozza (dal 45 al 66)... Zangheri 
(dal 70 
>all'83)
>Bologna era nota in Italia come la città rossa e avrebbe 
dovuto essere il 
>fiore all'occhiello del PCI. E per molti anni lo fu, poi 
venne la 
>degradazione. Oggi è una città vecchia fatta di vecchi dove non si è 
nemmeno 
>in grado di fare una manifestazione di protesta e tutto pare 
imbalsamato.
>Dozza fu un grande sindaco per 21 anni amato da tutti ed eletto 
per 5 volte. 
>Era stato in esilio e grande amico di Togliatti. Caduto il 
fascismo era 
>stato uno dei membri del CLN. Fu il sindaco della Liberazione ed 
ebbe sempre 
>contro la DC di Dossetti. La città era per il 70% distrutta dalla 
guerra, la 
>ricostruì e ne fece una città modello studiata da tutta Europa, 
fece case 
>popolari, scuole, asili, mezzi pubblici, la tangenziale...fu il 
sindaco 
>della ricostruzione e ancor oggi parlano di lui con amore. Nella 
gestione 
>dei servizi preferì il pubblico al privato attingendo alle migliori 
risorse 
>dell'università e colpendo rendite parassitarie ed evasione. Ebbe 
accanto un 
>grande cardinale (i successivi furono penosi) come Lercaro e i 
due 
>lavorarono insieme con grande amicizia.
>Zangheri era uno storico, risanò 
il centro storico, mise fasce orarie 
>gratuite sui mezzi pubblici e le corsie 
preferenziali.
>Dopo, la segreteria cominciò a nominare persone che a Bologna 
non hanno dato 
>niente e cominciò la crisi della città.
>Imbeni ancora si 
salva, almeno era un signore
>Ma nel 93 arriva Vitali, un burocrate scelto 
dalle burocrazia, e questo 
>purtroppo l'ho visto. Non solo antipatico e 
asociale, ma mescolato in affari 
>torbidi. Impose i SERT, ambulatori per la 
distribuzione dei metadone a 
>fianco alle scuole sollevando l'ira delle 
famiglie, nel mio quartiere che 
>confina col depuratore era dentro alcuni 
sporchi affari, per cui comprò i 
>terreni limitrofi e voleva farci una 
speculazione usandoli come discarica 
>per scorie tossiche a 400 m dai palazzi 
con un traffici previsto di 700 
>camion al giorno. Con Vitali cominciano le 
privatizzazioni. Ebbe accuse 
>pesantissime: peculato, abuso d'ufficio, 
occultamento di atti, fu indagato 
>per discussi salvataggi di una azienda di 
stoccaggio dei rifiuti (metà 
>pubblica, metà privata), al centro di un 
colossale buco finanziario che per 
>due volte il comune aveva ripianato con 
una cascata di miliardi di lire, 
>c'era dentro la protezione di coop rosse e 
una pasticcio sulla 
>costitituzione della società, dunque affari e solo 
affari, mentre Bologna 
>andava a rotoli. Vitali era un intrallazzatore ma i Ds 
lo fecero ugualmente 
>senatore.
>Era ovvio che alle elezioni seguenti il 
partito perdesse con grande 
>scandalo, dopo 54 anni di governo della città, ma 
ciò era indicativo di 
>quali mani ormai  fosse la direzione (D'Alema e soci). 
I  Ds avevano 
>candidatoo una supponente ragazzetta di 38 anni incapace, che 
aveva l'unico 
>merito di essere parente di qualcuno. Così i DS persero. E 
venne Guazzaloca, 
>presidente dei macellai, che non andò mai a Palazzo 
D'Accursio e passò il 
>mandato al bar della piazza grande, affidando alcune 
concessioni ai fascisti 
>di Ordine nuovo.
>Dopo, tutti pensarono che a Bologna 
avrebbero candidato un sindaco valente e 
>le persone non mancavano e invece 
D'Alema usò Bologna come discarica per chi 
>non serviva più. Cofferati era 
uscito dalla direzione della CGIl e era lì 
>alla Pirelli e fare niente, a 
Milano aveva chiesto alla segreteria di 
>entrare in politica a Roma, ma 
D'Alema rifiutò perché ne temeva la 
>concorrenza (era l'uomo dei 3 milioni di 
persone a Roma)e così lo rifilarono 
>a Bologna, come uno di cui ci si vuole 
disfare. Cofferati non sapeva nulla 
>di Bologna e noi non sapevamo nulla di 
Cofferati, preceduto da una fama di 
>grande uomo che qui si sfarinò come neve 
al sole. Arrivò come un marziano e 
>ci fece una conferenza su Bologna sulla 
via della seta (?), Si capiva che 
>non ne sapeva unaa cippa. Quello che non 
sapevamo era che anche non gliene 
>importava una cippa.
>Ma l'equivoco fu che 
nel buio iniziale ci disse che ogni quartiere poteva 
>collaborare a costruire 
il suo programma. E questo aprì grandi speranze e 
>fece sperare in una 
democrazia partecipata stile Port Alegre.
>Bologna è divisa in 9 quartieri. 
Ognuno fece una assemblea tumultuosa dove 
>gli abitanti del quartiere elessero 
i loro rappresentanti. Io, apartitica e 
>rappresentante no global, fui eletta. 
Gli eletti si divisero in tanti gruppi 
>quanto gli assessorati, ogni gruppo 
doveva discutere per un anno sulla 
>materia di sua competenza (il mio aveva 
edilizia e viabilità) relativamente 
>al proprio quartiere e stilare delle 
proposte.
>La prima cosa che feci fu di prendere gli indirizzi email di tutti 
quelli 
>che erano eletti nel mio quartiere per fare una rete informativa 
comune.
>Per un anno lavorammo allo stremo per raccogliere dalla gente le 
proposte e 
>le richieste, mettere ordine tra le divergenze interne, e stilare 
la nostra 
>parte di programma. Su quello che emergeva dalla città Cofferati 
avrebbe 
>costruito il suo programma elettorale.
>Un anno di lavoro e non fu 
una cosa facile.
>Dopodiché Cofferati prese tutte le nostre proposte e le buttò 
nel cestino.
>
>Nulla di quello che la città aveva chiesto fu realizzato. 
Nemmeno la 
>ridivisione dei quartieri. Anzi il nuovo sindaco cercò di fare 
proprio le 
>cose che i bolognesi avevano rifiutato, come un km e mezzo di 
metropolitana 
>per la zona Fiera che era coperto da pulmini agili in 5 minuti.

>Cofferati governò con supponenza in modo dittatoriale e ostico. Si mise 

>subito in urto con la curia rifiutando di presenziare le messe ufficiali. Fu 

>sempre assente alle grandi commemorazioni. Non usò mai collaboratori. fece 

>sempre di testa sua senza ascoltare nessuno. Ignorò le proposte dell'estrema 

>sx cion Rifondazione che più volte minacciò di uscire. Chiuse alcune scuole. 

>Continuò le privatizzazioni. Si mise in urto con gli impiegati del comune, 

>la CGIL, gli studenti, gli operai, i negozianti, gli insegnanti. Per due 

>volte negò la manifestazione antiproibizionista. Chiuse le porte delle 

>riunioni del consiglio e fece malmenare alcuni studenti. Per due volte mandò 

>all'alba le ruspe senza avvertire nessuno a distruggere gli insediamenti dei 

>romeni sul Reno. Fece sgomberare delle case che servivano da riparo a 

>poveracci. Attaccò i lavavetri. Fece un'ordinanza contro il piercing e fece 

>multare un pasticcere che aveva fatto delle statuette di cioccolata di 

>figurine maschili nude. Insomma fu pietoso. Anticipò la chiusura dei locali 

>notturni e vieto di vendere alcoolici, anche birra dopo le 22. Se si pensa a 

>quello che fecero i primi sindaci di Bologna e per cosa passerà alla storia 

>costui viene da vergognarsi. Tanto per dirne una che può sembrare buffa ma 

>questa è una piccola città (370.000 abitanti): non andò nemmeno mai alle 

>partite più importanti del Bologna. Io non sono tifosa ma posso capire.
>I 
bolognesi erano abituati a vedere i loro sindaci nelle strade e a parlare 
>con 
loro. Io ho visto più volte Prodi sotto i portici o in bicicletta e 
>senza 
scorta. Ma Cofferati non lo vedeva nessuno, stava chiuso nei suoi 
>palazzi e 
si circondava di una guardia del corpo. Si capiva che non amava 
>Bologna e che 
la usava solo come trampolino per Roma. Era autoritario, 
>dittatoriale, 
repressivo e idiota. Alla fine non lo sopportava nessuno. Poi 
>andava in 
televisione e rilasciava interviste di fantasia dove si restava 
>trasecolati 
da quante bugie diceva e da come risultava convincente e pieno 
>di bonomia. Un 
eccellente attore.
>Alla fine la città lo accusò di fascismo. Il massimo 
dell'impudenza fu nel 
>2007 il patto di legalità con il fascista Raisi per 
ripristinare l'ordine. 
>Per questo lo chiamarono lo 'sceriffo' come Gentilini. 
Ma nel resto d'Italia 
>nessuno capiva nulla e credevano che Bologna avesse un 
bravo sindaco. Invece 
>Bologna cadeva sempre più in basso. Nel 2007 Rc, verdi, 
Sinistra democratica 
>una lista civica escono dalla maggioranza. E' chiaro che 
Cofferati non può 
>ripresentarsi alle elezioni o  la sconfitta sarebbe 
schiacciante. Eppure la 
>stronzissima segreteria diretta dal solito D'Alema 
tenta lo stesso di 
>ricandidarlo, forse con lo scopo di levarselo 
completamente di torno, senza 
>il minimo rispetto per la città, ma per 
continuare i giochini perversi di 
>D'Alema.
>Casini definì Cofferati "Il 
peggior sindaco della storia di Bologna" e per 
>una volta devo dargli ragione.

>Nel 2009 ancora la maggioranza del Pd a Roma vuole candidare Cofferati, 

>rifiutando sia altre persone sia di fare le primarie. Il 9 ottobre Cofferati 

>rinuncia con una scusa ridicola, che la sua seconda moglie è di Genova e 

>preferisce stare a Genova, così lui se restasse a Bologna vedrebbe poco il 

>suo bambino. Il Pd a malincuore decide di candidarlo in Europa. Lui 

>protesta: "Mi hanno proprio rotto le scatole con questa storia dell'Europa", 

>poi, obtorto collo, accetta e ora è a Bruxelles (che credo sia un po' più 

>lontana da Genova).
>Adesso abbiamo del Bono. Chi era costui? L'uomo 
invisibile, pare.
>
>viviana
>
>
>----- Original Message ----- 
>From: "tiziano 
cardosi" <tcardosi at indire.it>
>To: <economia at peacelink.it>
>Sent: Friday, 
January 15, 2010 7:54 PM
>Subject: Re: R: Re: chi usa gli ultimi della terra
>

>
>> scusate i messaggi che dovevano essere privati con Viviana
>> Renzi non dà 
molto affidamento, almeno a chi ha un po' di spirito critico.
>> Viene dalla 
Margherita, dicono sia vicino all'Opus Dei, non è del comitato 
>> di affari 
degli ex DS e per questo ha dei conflitti con l'attuale 
>> dirigenza PD. In 
questi giorni si discute di TAV a Firenze dove le 
>> cooperative rosse hanno 
fatto un patto con Matteoli: le coop fanno due 
>> tunnel tav sotto Firenze 
(gara a 700 milioni, sono già diventati 1 
>> miliardo e mezzo, finirà a 3 
miliardi) Matteoli e il suo comitato di 
>> affari faranno l'autostrada 
Tirrenica.
>> Renzi ha provato a smarcarsi dal progetto di tunnel che sarà 
devastante e 
>> difficile da gestire, proprio ieri a Roma gli hanno dato tanti 
soldi per 2 
>> tranvie (contestatissime anche quelle) e imposto di ingoiare i 
tunnel.
>> Tunnel e tranvie, progetti sbagliati e economicamente folli, li 
>> 
ingoieranno i Fiorentini.
>> Questo Matteo Renzi è un trentenne a metà tra un 
boyscout e uno yuppino. 
>> In molti lo chiamano il Berluschino.
>> Saluti da 
Firenze
>> TC
>>
>> saurobetti at libero.it ha scritto:
>>>
>>> Gentile Viviana,

>>>
>>> Rienzi si chiama Matteo Renzi, è un trentenne sveglio assai, che ha 
vinto 
>>> le primarie del PD (lui ex Magherita!) e poi è stato eletto sindaco 
al 1° 
>>> turno. I fiorentini ci sperano (quorum ego).
>>>
>>> Sauro
>>>
>>>

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>