la sostenibilità della conoscenza



 
La sostenibilità della conoscenza
di Maria Bianucci

Sull'intuizione che la sostenibilità sia un passaggio di conoscenza tra generazioni, Nicola Zanardi é Franco Caucci 

Entrambi cinquantenni, entrambi milanesi di adozione, uniscono competenze professionali diverse, il primo è laureato in giurisprudenza con un passato di imprenditore della comunicazione, il secondo è un ex consulente di direzione aziendale di formazione bocconiana. Creano Hublab inizialmente come casa editrice per valorizzare i talenti italiani contemporanei-Poi, dal mondo artistico passano alla ricerca scientifica e nel 2007 pubblicano "Italian Applications", sessantadue progetti di innovazione sviluppati nel nostro Paese in diversi ambiti. Il libro, grazie anche al successo che riscuote, diventa la base per un'attività di consulenza multidisciplinare nell'ambito delle strategie per l'innovazione, della migrazione di applicazioni, del trasferimento tecnologico. Hublab si trasforma cioè in un'agenzia di intermediazione cu (turale e scientifica tra il mondo accad ernie 0 e quello delle imprese, creando unraccordo vitale tra ricerca c produzione.
«Non ci occupiamo di immaginare scenari futuri - spiega Zanardi - fotografiamo lo stato attuale di un determinato settore e realizziamo una proiezione mettendo insieme tutti i pezzi di conoscenze di varie discipline disponibili nei nostri canali. Che sono molti». Con otto persone e una rete di relazioni strutturate e continuative con i principali centri internazionali del sapere, da Cambridge a Boston, Hublab preferisce instaurare rapporti diretti con i titolari della ricerca «perché l'obiettivo è trovare le migliori soluzioni con gli unici driver delle capacità, individuali e collettive. I rap-
porti istituzionali, a volte, non sonocosì rapidi e flessibili».
Nella rete di Hublab, «hub come luogo di incontro di talenti, lab come laboratorio permanente di innovazione», i ricercatori italiani hanno una corsia preferenziale. Sia che lavorino in Italia, sia che facciano parte di quell'esercito dai "piedi leggeri", magistralmente descritto da Francesco La Cecia su questo giornale, migrato per necessità verso lidi più fertili e più accoglienti. «Il talento italiano è un esempio di biodiversità, miscela unica di manualità e intelligenza che va salvaguardata. Il sociologo Castells - aggiunge Zanardi - ha analizzato ilmodclloartigianoitalianoco-me un habitat esemplare del saper fare. Che oggi, però, ha bisogno di essere innervato da saperi e tecnologie affinché l'Italia rimanga, con Germania e Giappone, una delle più importanti manifatture del mondo. In questo senso la conoscenza è una chiave determinante per il futuro del nostro Paese».
Altra area di intervento di Hublab è lo snodo cruciale della trasformazione di un'innovazione 0 di un brevetto in impresa, poiché nessuna buona idea può sopravvivere nel mercato senza strumenti economici. «Come Infìnity Computer - sottolinea Zanardi - ambizioso progetto di start up che nasce dalla nuova teoria su infiniti e infinitesimi elaborata dal matematico russo Yaroslav D. Sergeyev, recente vincitore del Premio internazionale Pitagora».
Con clienti del calibro di In-desit o Gewiss e una decina di progetti in attesa, Zanardi e Caucci trovano stimolanti anche gli errori. «Quello che si ripete più spesso riguarda il rapporto spazio-tempo dei progetti. Ipotizzare che un'applicazione necessita di un determinato numero di anni e scoprire che bastano pochi mesi per svilupparla è uno sbaglio, è vero. Ma è anche il nostro carburante, è uno dei motivi per cui siamo soddisfatti della nostra impresa».
da footprint@ilsole24ore. com