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Infrastrutture, Ciaccia: servirebbe strumento come F2i aperto a fondi sovrani

Per attrarre investimenti nelle infrastrutture da parte dei fondi sovrani serve un fondo simile a F2i

Milano, 23 gennaio 2012 - Per colmare il gap infrastrutturale italiano, che pur rappresenta una "opportunità" di crescita, "servirebbe uno strumento intermedio come F2i per le infrastrutture, aperto però ai fondi sovrani". E' l'ipotesi che lancia il viceministro alle Infrastrutture e trasporti, Mario Ciaccia, oggi a convegno in Bocconi a Milano. "I fondi sovrani - spiega - hanno interesse a entrare in Italia per differenziare gli investimenti. Ma, in un sistema come il nostro, occorre però uno strumento intermedio. Penso ad esempio a qualcosa di simile a F2i per le infrastrutture aperto però ai fondi sovrani". Per Ciaccia "servono regole favorevoli per investimenti a lungo termine e l'assicurazione che il quadro normativo resti invariato. Senza un quadro di norme certe, non c'e' investimento che tenga". "Oggi si parla tanto del tema della liquiditò. Sono convinto che ci sia addirittura un eccesso di liquidità nel mondo" chiarisce Ciaccia, sottolineando che " il mondo vuole trovare settori nei quali investire. I fondi sovrani hanno quantita' enormi di denaro che vogliono investire, ma chiedono certezze. Sino ad oggi non siamo stati attrattivi. Finalmente credo che oggi siamo nella condizione di esserlo grazie al quadro di norme che abbiamo dettato e che completeremo con la prossima sventagliata. E non da ultimo con il decreto legge che approveremo venerdì prossimo in Cdm sulle semplificazioni". Il viceministro ricorda il quadro entro il quale si muove ora il Paese con "le liberalizzazioni, le norme chiare e certe sulle infrastrutture", il fatto che si trovi ad affrontare "un gap che reclama infrastrutture" e anche la "possibilita' di capitali esteri di investire in opportunita' che si creano lungo i corridoi grazie ad una adeguata logistica". Insomma, "siamo sicuri - aggiunge Ciaccia - che il contributo del Parlamento potra'migliorare" le norme, "cosi' come siamo sicuri che accanto alle norme dobbiamo metterci anche le risorse. E le risorse le abbiamo messe". Il viceministro ha  ricordato che il governo ha sbloccato oltre 40 miliardi di euro, pari a un punto di Pil l'anno per i prossimi tre anni. “Tra dicembre e il 20 gennaio – ha evidenziato Ciaccia - abbiamo messo qualcosa come 20 miliardi di euro, sbloccando fondi che erano fermi dal Cipe e riaggregando risorse finalizzandole a specifiche opere. Ci sono poi gli investimenti che dovranno fare i concessionari autostradali per altri 18 miliardi, oltre ad altri 3 miliardi per gli aeroporti”.