il silenzio assenso che massacra il territorio



Il silenzio-assenso massacro del paesaggio
Data di pubblicazione: 20.10.2012

Autore: Comitato della Bellezza

Come al solito, le così dette semplificazioni sono il pretesto per un nuovo decisivo attacco al paesaggio.L'Unità, 19 ottobre 2012 (m.p.g.)

Il governo Monti riuscirà dove non è riuscito il governo Berlusconi, cioè a rendere ancora più deboli e magari annullare i vincoli paesaggistici e ambientali esistenti sulle aree protette? Dalle notizie di oggi sul nuovo testo sulla Semplificazione pare proprio di sì. La eliminazione del silenzio-rifiuto e la sua sostituzione col silenzio-assenso qualora le soprintendenze ai beni architettonici e paesaggistici non riescano a dare una risposta entro 45 giorni avrà effetti devastanti su quanto resta del Belpaese. Il governo Monti e per esso il ministro Lorenzo Ornaghi e il sottosegretario Roberto Cecchi non possono non sapere che il personale tecnico delle Soprintendenze è stato ridotto all'osso e deve (o dovrebbe) esaminare e sbrigare, già oggi, almeno 4-5 pratiche al giorno con un picco incredibile di pratiche edilizie per Milano e la Lombardia. Quindi la richiesta di una risposta nel termine di un mese e mezzo pena il silenzio-assenso significa dare in pratica via libera a tutte le domande di concessione edilizia, alle lottizzazioni ai nuovi insediamenti industriali anche all'interno di aree vincolate. Cioè una incredibile colata di nuovo cemento laddove già edilizia di speculazione e edilizia abusiva hanno massacrato territorio e paesaggio. Tutto ciò mentre lo stesso governo Monti, tramite il titolare dell'Agricoltura, Mario Catania, presenta un disegno di legge contro il dissennato consumo di suoli liberi, in maggior parte agricoli... Tutto ciò mentre gli stessi costruttori più avveduti puntano sul restauro-recupero del patrimonio edilizio esistente. C'è da restare trasecolati di fronte a tanta incoerenza, a tanta arretratezza. Siamo davvero ai brandelli d'Italia. Ma naturalmente si vuole rilanciare il turismo. Di incoerenza in incoerenza, di insipienza in insipienza si spalanca la porta ad una nuova barbarie vestita da Sviluppo semplificato, da norma tecnica.