[Economia] lettera al presidente della Repubblica sulla legge Sblocca Italia



Il libro Rottama Italia       che la rivista Altreconomia ci ha regalato tempo fa facendolo  circolare on line  e che potete ancora leggere e scaricare su  www.altreconomia.it        mette in luce     come il decreto legge n133 dell’agosto 2014 Sblocca Italia, convertito in legge n 164 dell’11 novembre 14,     ridurrà il nostro Paese a una colata di cemento.                In parlamento c’è stata aspra battaglia, amministrazioni comunali e gruppi ambientalisti  hanno fatto presente tutte le malefatte insite nella legge,  ma penso che anche il singolo cittadino e la singola associazione o gruppo possa e debba reagire.    Ho scritto al Presidente della Repubblica la lettera in calce che potrebbe essere di spunto per una tua/vostra lettera personale.  A mio parere se il Presidente ricevesse parecchie lettere, sarebbe più spronato a vigilare sulla legge.

Amalia

Per scrivere al Presidente: --- andare sul sito www.presidenzadellarepubblica.it   --- cliccare il “ sito ufficiale della presidenza della repubblica” ---- cliccare in alto a destra POSTA --- compare un quadrante dove si scrivono le proprie generalità e si incolla il testo preparato in precedenza ---  per fare il copia incolla:  cliccare contemporaneamente i tasti Ctrl e c   per copia,  Ctrl e v per incolla

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Oggetto: considerazioni sulla legge Sblocca Italia

Gentile Presidente della Repubblica,

ci rivolgiamo a Lei perché vigili sul decreto legge n 133 dell’agosto 2014  Sblocca Italia, convertito in legge n 164 l’11 novembre 2014.          Siamo preoccupati perché , a nostro avviso,  la legge       viola i principi fondamentali della nostra Costituzione, in particolare l’art 9 che “tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico”       e  dispone deroghe al diritto vigente.      La legge elimina le regole che limitano il potere dei proprietari immobiliari di modificare a loro piacimento il suolo, abbatte la pianificazione urbana e la burocrazia delle istituzioni ( quella burocrazia pubblica che è essenziale perché le regole stabilite nell’interesse pubblico siano effettivamente rispettate),  regala sconti fiscali ai costruttori.                                                                        Questa  legge non considera il territorio un patrimonio da tutelare,      ma  una risorsa da sfruttare per accrescere il PIL,  per costruire autostrade, treni ad alta velocità, centri commerciali,  grandi opere sovente inutili.        Le  scarse risorse pubbliche dovrebbero invece  aumentare treni pendolari,  autobus,  tram  per  migliorare la mobilità urbana dove si spostano i due terzi della popolazione.                                                                                Nella legge le esigenze di tutela del patrimonio archeologico devono cedere il passo sempre e comunque alle opere infrastrutturali.         Si  attribuisce carattere di interesse strategico, di pubblica utilità, urgenti e indifferibili  a tutti i progetti di ricerca ed estrazione di idrocarburi in terraferma ed in mare,  alle infrastrutture dedicate al trasporto, alla rigassificazione e allo stoccaggio sotterraneo del gas.                            Mentre i paesi Europei  approntano politiche ambientali , volte al superamento dell’incenerimento dei  rifiuti in forno,  imboccando la strada del riciclo, riuso, recupero  nel rispetto dell’ambiente, della salute e della riduzione dello spreco, impiegando molti lavoratori,     la legge Sblocca Italia  impone la realizzazione di nuovi impianti di inceneritori, deleteri per  la salute.      La Verifica di Impatto Ambientale passa al Ministero dell’Ambiente e non più alle Regioni per evitare impedimenti dai territori.

I cittadini non contano nulla,  mentre la nostra bella Italia si riempirà di cemento, petrolio, traffico, inquinamento,  paesaggi deturpati, malattie e depressioni. 

A Lei, garante della Costituzione, preoccupato del benessere dei cittadini, chiediamo di fermare la rottamazione dell’Italia.  Grazie

 

Cordialmente

Amalia navoni  coordinatrice del Coordinamento Nord Sud del Mondo