Nei libri turchi Pinocchio e Heidi pregano Allah



Le case editrici che pubblicano libri per l'infanzia
correggono le fiabe occidentali


ANKARA - Con quel naso sarà un bel problema prostrarsi in
moschea, ma Allah non bada alle imperfezioni fisiche. Così
Pinocchio ha abbracciato l'Islam. O meglio, si è trattato di
una conversione forzata. Niente a che fare con lo stile
adottato recentemente dalla jihad islamica palestinese con i
giornalisti di Fox News, Steve Centainni e Olaf Wiig,
obbligati pistola alla tempia a leggere una dichiarazione di
fede preparata dai loro rapitori. I turchi invece hanno
scelto una versione più soft, anche se non meno vincolante,
di islamizzazione. Per le case editrici che pubblicano libri
per l'infanzia, da quest'anno inizia la svolta. Scatta, con
il timbro di approvazione del ministero dell'Educazione,
l'operazione di manipolazione delle cento favole previste
nel programma delle scuole elementari.
Servono poche modifiche, ma essenziali, per falsificare i
testi cari ai bambini di tutto il mondo. Basta attribuire al
burattino di legno una frasetta, rivolta al babbo Geppetto:
«Dammi un po' di pane, per amore di Allah» e farlo
ringraziare con le parole «Grazie ad Allah». Sono trascorsi
ben più dei canonici settant'anni dal 1890, anno della morte
di Carlo Lorenzini, detto Collodi. Nessuno quindi potrà più
insorgere per la violazione dei diritti d'autore.

LA JIHAD DI D'ARTAGNAN
Nemmeno gli eredi - se per caso ne fossero rimasti - di
Alexandre Dumas, scomparso vent'anni prima. I suoi tre (in
realtà quattro) moschettieri sono stati arruolati per la
Guerra Santa. Lo rivela un'anziana donna, nel nuovo testo
falsificato del romanzo di cappa e spada: D'Artagnan non può
andare a trovare Aramis perché «è circondato da uomini di
religione. Si è convertito all'islam dopo la malattia».
Visto che erano da sempre "tutti per uno e uno per tutti",
c'è da scommettere che gli altri spadaccini lo seguiranno
presto. Non è chiaro se diventeranno anche kamikaze, ma è
una possibilità concreta. Sulla stessa strada anche
l'americano Tom Sawyer, creato da Mark Twain nel 1876. Come
tutti i martiri suicidi, non è particolarmente studioso,
tranne che nel caso delle lezioni di Corano. Fatica un po' a
imparare l'arabo, ma va scrupolosamente a ripetizione. La
sua connazionale Pollyanna, frutto nel 1913 della fantasia
di Eleanor H. Porter, è più avanti nel programma e già
discetta della fine del mondo predetta dal Corano.
L'Apocalisse di san Giovanni non interessa più nemmeno a
lei, che era diventata il simbolo della virtù cristiana del
perdono.

RESISTENZA CRISTIANA
Siamo spacciati, a quanto pare. Ma un ultimo ridotto rimane,
in Svizzera. Sotto la bandiera con la croce bianca in campo
rosso, c'è Heidi, l'orfanella che vaga per i pascoli
elvetici con il suo gregge. Incappa in qualche missionario
musulmano le consiglia di pregare Allah perché la aiuterà a
rilassarsi. Ma non sembra che l'anima della pastorellá sia
già stata definitivamente espugnata. Forse il personaggio di
Johanna Spyri, divenuto famoso per una serie di cartoni
animati in tv, non potrebbe mai sopportare la vista delle
sue caprette barbaramente sgozzate per le feste musulmane. E
da lei potrebbe iniziare la "reconquista" culturale.

ANDREA MORIGI
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