sugli scontri di ieri al rettorato di torino



La cronaca che ho letto questa mattina su diversi giornali dei fatti
avvenuti a Torino ieri, mercoledì 17 gennaio, nel cortile del Rettorato
dell'Università di Torino mi ha colpito per la vivacità.


Come partecipante al presidio mi permetto di segnalare alcuni fatti:


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      il presidio al quale la CUB (Confederazione Unitaria di Base)
      partecipava assieme ad altre associazioni studentesche e sindacali
      aveva il semplice e limitato obiettivo di manifestare la nostra
      opposizione alla politica del governo per quanto riguarda
      pensioni, TFR, precariato ecc.. Peraltro, su questi temi, per fare
      un solo esempio, la Confederazione Unitaria di Base ha organizzato
      un riuscito sciopero dei lavoratori il 17 novembre dello scorso anno;

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      il presidio si è svolto in forma pacifica anche se,
      innegabilmente, vivace. D'altronde, cosa sono pochi petardi a
      fronte delle schioppettate sulle retribuzioni che subiscono i
      lavoratori mediante l'aumento della tassazione locale, i ticket,
      il taglio delle pensioni e lo scippo del TFR? Si può essere
      critici di fronte a qualche slogan vivace e a qualche fumogeno ma
      la violenza, a mio avviso, è cosa assai diversa.

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      la stessa piccola carica di alleggerimento che ha spinto i
      manifestanti fuori dal cortile si è svolta senza alcuno scontro.
      Per dirla tutta, prima e dopo la carica, il principale argomento
      di conversazione con i poliziotti presenti era la richiesta di
      informazioni sulla riforma delle pensioni e, su quest'argomento,
      diversi di loro manifestavano una qualche simpatia per la nostra
      mobilitazione. A titolo personale, posso aggiungere che, avendo
      lasciato la mia borsa nel cortile, mi è bastato chiedere
      cortesemente di rientrare nel cortile stesso per recuperarlo e mi
      è stato possibile farlo.

In sintesi, non vorrei che un banale tafferuglio servisse per presentare
l'opposizione sociale che cresce nel paese contro le grandi opere nocive
e contro la militarizzazione del territorio per quello che non è né
intende essere.

Come è avvenuto e avviene in Val Susa e come sta avvenendo a Vicenza, il
sindacalismo di base , in particolare, la CUB intende sviluppare
un'opera di informazione e di mobilitazione dei lavoratori e delle
lavoratrici sulle questioni che ci riguardano tutti alla luce del sole e
in forme tali da permettere la partecipazione collettiva delle
popolazioni coinvolte.


Cosimo Scarinzi

membro dell'esecutivo nazionale della CUB