Re[2]: [educazione] Nuova materia di insegnamento per le scuole






On 14/05/2010 at 10.24 rosa ridolfi wrote:

>non condivido per nulla l'arroganza e la definizione di Stata (sono
>insegnante statale di ruolo da undici anni, ho esercitato da sempre
>rispetto
>e liberta' di pensiero, sono laica e ho un alto concetto di stato.
>Ripeto, la disinformazione ch e viene portata aventi con qs pagina e' molto
>pesante.
>E' altrettanto della confessionalita' di chi insegna religione cattolica.
>Siamo una repubblica e il senso comune di Stato non e' quello arcaico
>descritto qui.
>Ma chi dovrebbe insegnare la cosiddetta cittadinanza?
>Gruppi di operatori in cooperativa?
>Ma insomma, contestiamo lo strangolamento delle risorse, e non usiamo
>concetto storici stirati su una definizione.!!




Signora, con la condivisione di quel Bene Comune che è la Funzione Pubblica, ogni cittadino potrà partecipare alla Res Publica, contribuendo giorno dopo giorno a fornire fini, ideali e percorsi alla società. Senza contare che in tal modo ad ognuno potrà essere garantito un lavoro minimo. Questo non le sta a cuore?

Se lei s'accaparra a vita quel ruolo, che non è affatto "suo" bensì di tutto il popolo italiano, quest'ultimo dovrà subire lei come una piccola monarca. In fondo sulla Costituzione c'è scritto che il popolo è sovrano, non lei. Perché non chiede aiuto ai suoi studenti per capire un concetto che in fondo è chiaro e semplice?


Altrimenti usi l'accortezza di presentare una mozione al fine sia corretta la Costituzione, ad esempio così:


Art. 1

La sovranità NON appartiene al popolo ma agli statali ...

Art. 3

I cittadini NON hanno pari dignità sociale ... perché gli statali vogliono rimanere dove sono mantenendo una DISCRIMINAZIONE SOCIALE d'epoca pre-democratica.

La Repubblica NON rimuove gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese, perché gli statali non vogliono mollare quelle seggiole che considerano "loro".

Art. 4

La Repubblica NON riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro nè promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto, perché agli statali questo NON interessa un secco fico.


Danilo D'Antonio