Re: [educazione] 4 novembre, giorno di lutto



grazie, affisso in biblioteca alla media dove lavoro|.rosa

Il 04 novembre 2011 08:23, Alessandro Marescotti
<a.marescotti at peacelink.it> ha scritto:
> Ho preparato questa unita' didattica multimediale sul 4 novembre
> http://www.peacelink.it/storia/a/34986.html
> Fra poco la utilizzero' a scuola con la mia quinta.
>
> E incollo qui sotto anche una riflessione di Annamaria Rivera che mi ha inviato Daniele Barbieri.
>
> --- SE PROPRIO SI VUOL CELEBRARE ---
>
> Se proprio si vuole celebrare, e' giorno di lutto il quattro novembre.
> Se proprio qualcosa si vuol ricordare, si tenda bene le orecchie a
> cogliere l'eco del grido tremendo del milite, ignoto tuttora, sepolto
> nel fango delle trincee fra i monti del Carso. Se proprio si vuol
> rammemorare, giusto quel giorno, si evochino nomi come Adamello, Isonzo, Gorizia, Caporetto... Poi si faccia uno sforzo d'immaginazione: si provi
> a intravedere la turba immensa dei soldati ancora ragazzi - affamati,
> assetati, malati di trincea - mandati al massacro e decimati dai plotoni
> di esecuzione.
>
> Se proprio quel giorno si vuol meditare, si pensi dunque alla Grande
> guerra: grande per questo, perche' dieci milioni di giovani furono
> mandati a morire, un'intera generazione fu cancellata per sempre.
>
> Se proprio si vuol citare l'esercito italiano, si pensi anche alle feroci imprese coloniali, alle deportazioni, ai campi di concentramento,
> agli stermini di massa, compiuti con l'uso di fosgene, iprite, arsina:
> un primato assoluto del nostro paese. E non si ometta la "naturale
> alleanza" (Giorgio Rochat) fra i generali e il fascismo, la carneficina della seconda guerra mondiale, i quasi centomila soldati italiani mandati a morire sul fronte russo.
>
> Se proprio non si puo' fare a meno di menzionare le forze armate, si citi anche la Folgore e con essa Restore Hope, Somalia, 1993: cioe' le
> sevizie inflitte dai militari italiani ai civili somali, la donna stuprata con un razzo illuminante, il prigioniero torturato con elettrodi applicati ai genitali...
>
> E per parlare di fatti recenti, si pensi agli interventi e alle
> invasioni militari in altri Stati, che si chiamino pudicamente "missioni" o, con un orrendo ossimoro d'origine hitleriana, "guerre umanitarie": in Kosovo, in Afghanistan, in Iraq, in Libia... Guerre
> fallimentari che esasperano e cronicizzano i conflitti; guerre cruentissime che uccidono moltitudini di civili e non risparmiano gli
> stessi militari.
>
> Questa violenza feroce, che le fiere non conoscono, non puo' celebrarsi
> con una festa, nazionale perfino. L'anniversario della vana carneficina
> della prima guerra mondiale sia spunto per riflettere e ribadire il
> ripudio del militarismo e della guerra, comunque si chiami, e per
> ricordarne sobriamente le vittime: compresi i non umani, partecipi
> involontari degli orrori della nostra storia, anch'essi sacrificati nel
> mattatoio smisurato e indifferenziato che si chiama guerra.
>
> Annamaria Rivera
> www.peacelink.it
>
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