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molitazione studentesca



In allegato il comunicato stampa delle manifestazioni, la piattaforma
rivendicativa
e le nostre proposte per una legge regionale per il diritto allo studio.

  A presto,

                            Domenico


COMUNICATO STAMPA

Oggi 17 Novembre 2004, Giornata Mondiale di Mobilitazione Studentesca,
migliaia di persone hanno affollato le città di tutto il mondo.
In Molise si sono svolti tre cortei a Campobasso, Isernia e Termoli
promossi dall'Unione degli Studenti che hanno visto una grandissima
partecipazione (sono scesi in piazza più di 5000 studenti).
Prima dei cortei una delegazione dell'Unione degli Studenti ha presentato
ai consiglieri regionali una proposta di legge regionale per il diritto
allo studio.
La mobilitazione è appena iniziata, vogliamo scuole all'altezza dei nostri
sogni.

Campobasso, 17.11.2004

Coordinamento regionale Unione degli Studenti
Coord. Regionale Domenico D'ALESSANDRO 3338522289
Addetto stampa Andrea CIARLARIELLO 3382100223
udsmolise at virgilio.it

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17 novembre: giornata mondiale di mobilitazione studentesca
Piattaforma rivendicativa dell'Unione degli studenti

La giornata mondiale di mobilitazione studentesca, fissata per il 17
novembre, è stata indetta durante un'assemblea delle associazioni di
studenti, in occasione del Forum Sociale Mondiale dello scorso anno in
India. L'appuntamento è stato rilanciato al recente Forum Sociale Europeo
di Londra, il 17 ottobre, nel corso di un'altra assemblea, durante la quale
ben undici delegazioni di associazioni studentesche europee, provenienti da
Francia, Germania, Italia, Olanda, Belgio, Spagna, Inghilterra, Svezia,
Norvegia, Finlandia e Danimarca, hanno deciso di aderire alla data di
mobilitazione. Parteciperanno inoltre studenti di India, Brasile, Sud
Corea, Chiapas, Argentina, Sud Africa, Cuba. In Italia si manifesterà in
oltre 50 città.

Perché una data di mobilitazione mondiale?
Prima di tutto perché l'unione fa la forza. Mobilitare tutti gli studenti
nello stesso giorno è di maggior impatto per l'opinione pubblica e per la
stampa e potrebbe portare a maggiori risultati.
E' ovvio che le realtà scolastiche e i bisogni degli studenti di paesi in
via di sviluppo come India, Brasile o Chiapas sono completamente diversi da
quelli europei. E' possibile tuttavia individuare dei punti in comune, come
ad esempio l'esigenza di un futuro di pace duratura e di giustizia
economica e la rivendicazione del diritto ad un'istruzione qualificata,
pubblica e gratuita per tutte le studentesse e tutti gli studenti e
dell'accesso libero alla cultura e alle conoscenze.
Esistono poi più specifiche rivendicazioni da portare avanti a livello
globale, come la battaglia contro i GATS, gli accordi tra i paesi del WTO
(Organizzazione Mondiale del Commercio) per la privatizzazione di beni
finora pubblici come l'acqua, la sanità e appunto l'istruzione. L'Unione
Europea ha già approvato una specifica direttiva che obbliga i paesi
aderenti ad applicare tali accordi.

Le rivendicazioni a livello europeo
In un'Europa unita economicamente e politicamente comincia a manifestarsi
il bisogno di un'unità anche da parte nostra nella mobilitazione. A Londra
durante il Social Forum si è discusso un appello che mette in evidenza
alcuni aspetti comuni della protesta in Europa, alcune questioni sulle
quali è importante battersi tutti insieme, tutti gli studenti europei.
Una proposta importante è quella di uno Statuto Europeo dei diritti degli
studenti, proprio come quello esistente in Italia. Inoltre, nell'appello si
chiede che l'Europa si faccia carico di rendere libero e gratuito per tutti
l'accesso ai saperi e all'istruzione, che deve essere un diritto e non un
privilegio, un servizio pubblico e non una merce, ed essere indipendente
dal potere.
E' da notare che nel trattato costituzionale recentemente firmato non
esiste alcun riferimento forte al diritto allo studio né al valore
dell'istruzione. Eppure la conoscenza dovrebbe essere l'elemento
costitutivo di una nuova società, quella europea, e fattore di crescita e
sviluppo per l'intero continente.
Chiediamo inoltre un'istruzione multiculturale, che metta al centro la
democrazia, la partecipazione e il protagonismo degli studenti e che si
impegni ad educare alla pace.

Le rivendicazioni nazionali

Contro la riforma Moratti
La mobilitazione in Italia non può che riguardare la riforma Moratti, legge
ingiusta già per la sua natura di delega. Il parlamento infatti ha soltanto
approvato un testo con i principi generali sull'istruzione, delegando il
governo ad adottare i relativi decreti attuativi entro due anni. In questo
modo si è limitato il dibattito parlamentare e il potere legislativo del
Parlamento e si è utilizzato un sistema antidemocratico.
Con il presente anno scolastico sono entrati in vigore i decreti attuativi
che riguardano la scuola materna, elementare e media. Per la scuola
elementare prevedono l'abolizione del tempo pieno, la possibilità di andare
a scuola anticipatamente, la diminuzione delle ore di sostegno per gli
alunni con handicap, il ritorno al maestro prevalente questa volta con il
nome di tutor. Anche per la media vi è una riduzione delle ore e del tempo
prolungato.
Per quanto riguarda il ciclo delle superiori, i decreti non sono ancora
stati approvati. La legge delega prevede una separazione netta tra il
sistema dei licei e quello della formazione professionale, attuando così
una distinzione classista, che fa tornare indietro di molti anni il sistema
scolastico italiano. La legge parla anche di alternanza scuola-lavoro, di
convenzioni delle singole istituzioni scolastiche con le imprese e di
incentivi per queste ultime. E' fondato il timore che gli studenti che
parteciperanno a questi "stage" saranno per le imprese manodopera gratuita
e senza alcun diritto. Forse la Moratti vuole abituare i giovani fin dai 15
anni al lavoro flessibile e precarioŠ
Inoltre la formazione professionale sarà competenza delle regioni, con
enormi differenze quindi tra chi frequenta la scuola nelle regioni più
povere del sud e chi invece ha la fortuna di vivere al nord.

Per maggiori investimenti in finanziaria verso la scuola pubblica
In Italia nel 2003 la spesa pro capite in istruzione è stata di soli 890
euro, contro i 1360 della Francia. In finanziaria non esistono reali
investimenti del governo in materia di diritto allo studio, volti ad
abbattere gli ostacoli di ordine economico e sociale che impediscono
l'accesso all'istruzione, come previsto dall'articolo 3 della Costituzione
Italiana. Gli unici investimenti degni di nota, pari a circa 720 milioni di
euro,  sono diretti a scuole private.
Ecco alcune proposte per invertire la rotta: abbattere l'IVA su libri e
musica, i canali extra-scolastici del sapere; abolire le tasse scolastiche,
almeno per le famiglie meno abbienti, fino al termine delle scuole medie
superiori; aumentare i fondi per l'autonomia scolastica. Tutto questo
potrebbe essere finanziato con i fondi destinati agli istituti privati.
Per quanto riguarda l'edilizia scolastica, considerato che oggi un terzo
delle scuole italiane non è a norma, i 10 milioni di euro stanziati in
finanziaria sono una miseria e vanno aumentati.

Le rivendicazioni sul piano locale

Per una legge sul diritto allo studio
Il Molise non ha una legge sul diritto allo studio, nonostante il governo
regionale abbia totale competenza in materia (DPR 616 del 24 luglio 1977).
Esiste soltanto una proposta di legge che parla di comodato d'uso dei
libri, ma stanzia fondi irrisori. Con questa legge di pochi articoli e con
i finanziamenti alle scuole private, il governo regionale crede di
provvedere a garantire il diritto allo studio. Ma per noi il diritto allo
studio è ben altra cosa.
Secondo i dati raccolti recentemente dall'Uds con un questionario
distribuito nelle scuole superiori di Campobasso, il 40 % degli studenti
spende fra i 250 e i 500 _ l'anno per l'acquisto dei libri di testo; ben il
78% giudica esagerato il loro prezzo. Inoltre il 41% dei pendolari dichiara
di spendere fino a 30 _ per l'abbonamento mensile e il 35% di superare
questa cifra. Per questo è necessaria una legge che preveda:
- l'assegnazione di borse di studio senza vincolo di spesa, da assegnare
PRIMA che la famiglia sostenga le spese relative all'istruzione dei propri
figli;
- l'istituzione di un fondo molto più cospicuo, a cui le scuole possano
attingere per l'acquisto di libri, da concedere in comodato d'uso gratuito
agli studenti;
- trasporti pubblici più vicini alle esigenze degli studenti per quanto
riguarda gli orari e forti agevolazioni sull'acquisto di abbonamenti;
- la creazione di un efficiente sistema di alloggi e di mense;
- l'istituzione di un fondo a cui i maggiori comuni possano attingere per
l'istituzione di una Carta Studenti, che dia sconti sull'acquisto di libri
e cd e su spettacoli teatrali e cinematografici.


Per una Carta Studenti
E' stata già avviata la discussione con il comune di Campobasso, e in
particolare con l'assessorato alle politiche giovanili, dell'ipotesi di una
"Carta Studenti" (o "Carta soggetti in formazione") che garantisca il
libero accesso ai canali extra-scolastici del sapere, a quella cultura e a
quelle conoscenze che uno studente acquisisce fuori dalle mura della
scuola, leggendo libri, ascoltando musica, andando al cinema, assistendo a
spettacoli teatrali e visitando mostre. Conoscenze che per lo studente sono
più importanti e più interessanti di quelle apprese a scuola, spesso solo
di tipo nozionistico. Sempre secondo il nostro questionario, oltre il 70 %
degli studenti dichiara che, potendo usufruire di queste agevolazioni,
comprerebbe più libri e più cd e andrebbe più spesso al cinema.

Per l'edilizia scolastica
Nonostante siano stati fatti dei passi in avanti su questo tema, anche
grazie alle nostre mobilitazioni all'indomani del tragico 31 ottobre,
torniamo ad insistere perché tutte le scuole vengano messe a norma secondo
criteri antisismici nei tempi più brevi possibile. In Italia il 63 % delle
scuole non ha il certificato di agibilità statica; il 26 % degli studenti
campobassani valuta le condizioni di sicurezza del proprio edificio
scolastico "indecenti" e il 25 % "molto malandate". Oltre a chiedere
maggiori stanziamenti in finanziaria, chiediamo quindi alla provincia un
ulteriore impegno.

Più democrazia interna, più rispetto dei diritti
Aumentano sempre di più casi di dirigenti scolastici che non rispettano i
nostri diritti, che non permettono assemblee, che abusano del loro potere.
Inoltre all'interno delle nostre scuole non c'è democrazia reale e
partecipata; gli studenti non vengono informati né tantomeno interpellati
sulle decisioni che li riguardano e a volte per loro è difficile anche
soltanto parlare con il proprio preside. Non stiamo chiedendo qualcosa di
impossibile, non stiamo chiedendo un favore ai nostri dirigenti scolastici;
chiediamo semplicemente il rispetto di una legge: lo Statuto degli Studenti.


E' arrivato il momento di far sentire ancora di più la nostra voce, di
pretendere il rispetto dei nostri diritti e cominciare a sognare un mondo
diverso e una scuola diversa, veramente nostra, che potremo costruire
soltanto insieme. Per questo anche nel Molise, a Campobasso, Isernia e
Termoli, uniremo la nostra voce a quella delle studentesse e degli studenti
del mondo e scenderemo in piazza in questa importantissima e storica data.





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Considerazioni generali.
La costituzione italiana ha dato delle basi molto forti per il
riconoscimento del diritto allo studio (art. 3, 34), ma la storia
repubblicana ha visto spesso un totale disinteresse nell'attuare politiche
volte all'aiuto degli studenti e delle loro famiglie. Anche a livello
europeo, pur esistendo alcuni principi condivisi, siamo molto lontani dalla
loro concreta applicazione.
 La cultura e il sapere diffuso sono oggi un bene prezioso di cui la
società civile può e deve realmente appropriarsi, il sapere e la cultura
sono lo strumento necessario a rendere più giusta, democratica e
partecipata la nostra società, senza con questo considerare i progressi
economici che storicamente un'istruzione di qualità ha sempre portato.

La questione della formazione rappresenta oggi un problema che, nella
società dell'informazione e della conoscenza, va al di là dei fatti
puramente organizzativi e gestionali, perché tocca i temi della democrazia,
dell'inclusione e dell'esclusione, dei diritti di cittadinanza, del ruolo
del settore pubblico nell'essere garante della qualità, dell'equità e
dell'efficienza dei sistemi educativi, anche nei suoi risvolti lavorativi
ed occupazionali. Pertanto la formazione e l'apprendimento per tutta la
vita è bisogno primario e condizione essenziale per vivere, lavorare,
crescere, analizzare, capire e migliorare il mondo, apportando, allo stesso
tempo, innegabili vantaggi alle singole realtà locali.

Una scuola laica e pluralista dove convivano differenze, dove ci sia spazio
di confronto tra ipotesi culturali e religiose diverse, dove tutti i
cittadini crescano insieme nella costruzione di valori condivisi, a
prescindere dalla condizione economica e sociale, è oggi richiesta dalle
innegabili difficoltà economiche, sociali e culturali che il nostro Paese
sta affrontando e dalle nuove esigenze che si riscontrano in un sistema
d'istruzione che deve necessariamente essere al passo coi tempi, adottando
strategie ed interventi tali da creare una sinergia tra gli istituti della
stessa regione, della stessa nazione e dell'Europa intera e contribuendo a
instillare negli studenti una cultura della legalità e una capacità di
padroneggiare gli strumenti tradizionali e moderni dell'istruzione affinchè
ciascuno ne tragga beneficio per se stesso come individuo beneficando allo
stesso tempo l'intera società civile.

Le barriere che si frappongo tra la situazione attuale e un equilibrato
sistema formativo sono principalmente di tipo economico e sociale ma anche
di tipo culturale e religioso; va inoltre considerata l'indispensabile
impegno da profondere nell'abbattere quel particolare tipo di barriere che
costituiscono un ostacolo insormontabile verso l'istruzione per i soggetti
portatori di handicap, i quali, per il semplice motivo di partire da una
condizione svantaggiata, vedranno solamente accrescere il proprio distacco,
la propria condizione di marginalità e discriminazione in assenza di
strumenti ed interventi adeguati che consentano loro di procedere lungo la
strada della formazione e dell'istruzione, le quali dovrebbero contribuire
ad evitare che per tali soggetti si determini un'esistenza senza speranza
di affrancamento alcuno dalle proprie condizioni svantaggiate


La scuola italiana, soprattutto, nel ciclo superiore, è stata sempre
indifferente rispetto ai suoi esiti sugli studenti. Elemento sostanziale è
sempre stato una spesa per la pubblica istruzione decisamente al di sotto
della media europea, del tutto indifferente a voci di spesa come edilizia
scolastica e diritto allo studio.
I risultati sono sotto gli occhi di tutti, il livello delle competenze
alfabetiche e quello di istruzione è decisamente al di sotto degli altri
paesi europei. La VII commissione della Camera sulla dispersione scolastica
ha analizzato l'ormai fortissimo carattere territoriale della dispersione
scolastica, "direttamente collegato al livello di sviluppo socio-economico
dell'area interessata, alla possibilità di reddito, disponibilità di
infrastrutture (trasporti, biblioteche, comunicazioni). Forme diverse di
esclusione dai processi formativi, la cui linea di confine non corre più
automaticamente tra le regioni del nord e quelle del sud, ma in forma più
complicata tra le varie aree di una regione, tra i territori di una
metropoli, sono presenti in maniera differenziata in tutto il Paese".
Un piccolo passo in avanti sembrava essere l'allargamento dell'obbligo
scolastico, si trattava sicuramente di un diritto allo studio puramente
formale che si limitava solo a non pagare le tasse, ma oggi la situazione è
molto cambiata essendo stato abrogato con la legge 9/99 l'obbligo dopo la
scuola media che ridà inizio così ad una fuga anticipata dai banchi, che,
anche se in modo molto esiguo, era stata limitata.
A ciò si aggiunga l'aumento spropositato del prezzo dei libri di testo che
si è determinato negli ultimi anni, l'aumento delle tasse scolastiche, il
mancato rispetto dei tetti di spesa per i libri di testo, l'impossibilità
di fotocopiare questi ultimi per ragioni di copyright, il costo del
biglietto per gli studenti pendolari e tutta una serie di spese per le
quali non è ancora previsto alcun tipo di rimborso, come, ad esempio quella
per il materiale didattico che, per scuole come il liceo artistico,
raggiunge livelli notevoli.

La situazione locale.
L'Unione degli Studenti di Campobasso ha recentemente distribuito in dieci
scuole della città dei questionari, al fine di analizzare i problemi
quotidiani degli studenti, la loro percezione dei problemi sinora esposti e
la loro opinione su proposte come quelle che seguono. Si riportando di
seguito i dati più significativi:
a)oltre uno studente pendolare su cinque (21,6%) spende per l'abbonamento
al servizio di trasporti più di trenta euro al mese, mentre il 22,7% spende
dai 15 ai 30 euro mensili;

b)il 40,7% dichiara di spendere ogni anno, per l'acquisto dei soli libri di
testo, tra i 250 e i 500 euro, nonostante i tetti di spesa imposti;

c)il 42,6% ritiene che la propria scuola offra servizi e corsi pomeridiani
<insufficienti>, a causa della scarsità dei fondi disponibili;

d)il 47,2% ritiene che il servizio di trasporto urbano sia appena
<sufficiente>;


Interventi richiesti.
L'accesso ai saperi deve essere inteso da tutta la società come un diritto
imprescindibile per tutti, principale fondamento della democrazia, pilastro
basilare per lo sviluppo e la crescita di ogni popolo e di ogni realtà.
Quello che chiediamo è il diritto al sapere ed alla formazione per tutta la
vita. Si tratta precipuamente di andare ad agire direttamente in strati
della società che hanno maggiori difficoltà economiche; il primo passo è
quello di un investimento concreto che abbatta le barriere reddituali
durante tutto il processo formativo; senza dubbio, infatti, le famiglie e
le loro difficoltà economiche hanno ancora oggi un peso fondamentale nel
determinare il tipo di istruzione e di formazione che il singolo ragazzo
dovrà ricevere, rendendo quindi necessari interventi che eliminino tali
condizionamenti e consentano la più ampia libertà di scelta, realizzando in
tal modo degli obiettivi di equità ed uguaglianza non solo dal punto di
vista formativo ma anche da quello sociale..

… Borse di studio: un valido sistema di borse di studio anticipate e senza
vincoli di spesa è fondamentale per abbattere l'ostacolo principale che
causa l'abbandono. Un esempio da prendere in considerazione è senz'altro il
sistema dell'Emilia Romagna dove lo scorso anno circa 31.000 studenti (l'8%
della popolazione studentesca) hanno usufruito delle borse di studio da 750
_ a 1000 _, dei quali più di 3000 erano studenti extracomunitari, fasce
della popolazione di solito molto difficili da raggiungere ma da prendere
assolutamente in considerazione. Per molte famiglie aventi diritto al
rimborso delle spese per tasse scolastiche e libri di testo, può essere un
problema anticipare i soldi, pertanto con borse di studio che anticipino
tali spesa si consentirebbe loro di evitare problemi di questo tipo. Le
borse di studio devono essere destinate alle famiglie con reddito inferiore
ai 15000 euro annui.

… Libri: sono necessari provvedimenti che limitino il prezzo dei libri
scolastici. Inoltre la Regione potrebbe acquistare i libri di testo e
distribuirli alle scuole, le quali li cederanno in comodato d'uso agli
alunni bisognosi (le cui famiglie hanno un reddito inferiore ai 15000 euro
annui) per tutta la durata dell'anno scolastico. Un altro problema è
costituito dal fatto che quasi ogni anno i docenti adottano libri
differenti, rendendo pertanto necessario prendere provvedimenti affinché
venga favorita l'adozione del medesimo testo per più anni scolastici, in
maniera tale da favorire il riutilizzo dei libri e il loro ricircolo tra
gli studenti.

… Trasporti: quello che manca è la disposizione da parte della Regione di
prezzi ridotti nonostante la presenza nelle scuole delle città principali
del Molise di numerosissimi studenti pendolari. Interventi quasi inutili si
limitano ai viaggi nel comune di residenza. In Europa sono numerosi i casi
in cui oltre una certa fascia i viaggi sono totalmente rimborsati. Non sono
pochi i casi in cui, in comuni molto piccoli e totalmente sprovvisti di un
sistema pubblico di trasporti, gli studenti devono affidarsi a compagnie
private che garantiscono solo due corse al giorno con abbonamenti dai costi
molto alti. Una situazione che va contro corrente rispetto all'attuale
gestione degli orari di lezione negli istituti, considerando soprattutto la
frequenza di corsi pomeridiani validi per i crediti formativi e corsi di
recupero. Necessario è un sistema pubblico di trasporti che non sia volto
solo al profitto. Intanto la soluzione potrebbe essere di imporre alle
compagnie private dei vincoli che guardino alle esigenze degli studenti,
oppure realizzare con le medesime compagnie degli accordi tali da diminuire
sensibilmente il costo degli abbonamenti.


… Mense: la frequenza dei corsi pomeridiani e di recupero di cui sopra
costringe molti studenti pendolari a rimanere in città per il pranzo, per
il quale bisogna ovviamente spendere altri soldi attualmente non
rimborsabili. Per questo diventa sempre più indispensabile un valido
sistema di mense (magari di intesa con quello universitario o tramite
convenzioni), direttamente collegato al sistema di trasporti.

… Alloggi: aumentano sempre di più le testimonianze di studenti che sono
costretti a dover rinunciare a frequentare determinati tipi di scuola che
si trovano in uno dei tre centri principali a causa della lontananza dei
comuni di provenienza. Questo è uno dei maggiori problemi che incidono sul
successo formativo degli studenti. Diritto allo studio significa anche
poter scegliere in totale libertà quale scuola frequentare,
indipendentemente dalla distanza. Spesso agli studenti dei centri più
isolati accade di perdere giorni di lezione per una semplice strada
ghiacciata oppure, nel migliore dei casi, di affrontare ogni giorni viaggi
di andata e ritorno di oltre un'ora che diventano, a lungo andare,
estenuanti e fonte di stress. Per dare pari possibilità a tutti, in alcuni
casi è necessario un sistema di alloggi in grado di garantire un'assidua
frequenza delle lezioni(come già accade in alcuni centri alpini), magari in
coordinazione con il sistema delle case dello studente universitarie o con
convitti che offrono servizi di questo tipo a pagamento (con prezzi spesso
eccessivi), in maniera tale da permettere agli studenti di poter
frequentare qualsiasi tipo di scuola,

… Orientamento: ai fini del successo formativo è importante un efficiente
sistema di informazione che consenta agli studenti che si accingono a
passare ad un altro livello di istruzione, una chiara e consapevole scelta
più incline alle proprie potenzialità e alle proprie aspirazioni. E'
importante chiarire gli obiettivi formativi e di accesso al lavoro per ogni
indirizzo, sia tramite materiale informativo che attraverso incontri,
assemblee, seminari, anche in collaborazione con le associazioni
studentesche.

… Progetti di collaborazione: mentre viene costruita l'Unione Europea e
mentre il mondo va verso la globalizzazione della cultura, delle idee e
delle economie, si rende necessario riaffermare il valore delle tradizioni
e delle identità di ogni singola realtà locale; è importante, quindi, che
si realizzino progetti formativi in collaborazione con le istituzioni e  le
associazione culturali locali, che si incentivi un nuovo attaccamento alle
proprie radici, alla cultura, alla storia, all'arte, alle tradizioni della
propria zona, che troppo spesso oggi passano in secondo piano, dinanzi
all'allargamento forse eccessivo dei nostri orizzonti, in maniera tale che
si rischia di smarrire la propria identità culturale e di costruirne sopra
una nazionale, europea o mondiale che però manca delle proprie fondamenta.
Significativi in tal senso sono gli sforzi che altri paesi dell'Unione
stanno affrontando negli ultimi anni.

… Sussidi speciali: al fine di combattere le barriere derivanti da handicap
fisici o mentali si rendono necessari interventi volti ad eliminare tali
discriminanti, mediante la fornitura di servizi di trasporto speciali,
l'abbattimento delle barriere architettoniche, di materiale didattico e
strumentale e di personale aggiuntivo, secondo quanto previsto dalle norme
nazionali.
      

Per raggiungere simili obiettivi la nostra società deve assolutamente
allargare i propri orizzonti, dati OCSE dimostrano che i maggiori tassi di
dispersione scolastica li troviamo negli istituti tecnici e soprattutto nei
professionali. Bisogna quindi creare le condizioni per costruire una scuola
aperta a tutti, in cui venga sancito il protagonismo studentesco e in cui
di tutto ciò che interessa agli studenti nulla venga escluso facendo in
modo che tutti possano usufruire del diritto allo studio, interpretando il
malessere che lo studente prova in quanto alienato dall'istituzione
scolastica e da una didattica che non lo spinge ad un processo di
costruzione di una coscienza critica, ma che lo costringe soltanto a
recepire delle nozioni che gli trasmette il professore. 
Deve essere garantito il diritto al successo formativo ed a una istruzione
di qualità, che non si fermi alle aule scolastiche o universitari. Noi
crediamo che la conoscenza e la crescita culturale avvengano in larga parte
anche fuori dalle scuole, chiediamo che siano attuati investimenti volti
alla promozione culturale che facilitino l'accesso ad ogni tipo di canale
del sapere. Canali e strumenti di cultura e di sapere che non vengono
ancora riconosciuti ma che scorrono sempre più impetuosamente fuori dalle
scuole, quali cinema, musica, teatro, musei, internetŠoltre a potenziare
biblioteche scolastiche, aule multimediali con accesso libero e gratuito a
tutti, si devono incentivare e favorire gli accessi culturali individuali,
legati a fattori di scelta, passione ed interesse personale e che non
dovrebbero essere limitati da barriere economiche. Per questi motivi
riteniamo fondamentale la creazione di una

… CARTA DELLO STUDENTE, fornita ai soggetti in formazione, che permetta
attraverso convenzioni l'acquisto di libri, materiale didattico, CD,
biglietti per il cinema, teatro, musei, scuole di musica, sale d'incisione,
ecc. a prezzo ridotto, e magari l'accesso gratuito ad attività culturali
organizzate dalle istituzioni.
Questo per garantire un accesso ai saperi libero e il meno possibili
condizionato da fattori economici. Dal questionario di cui sopra si evince,
infatti, che il 78 %  degli studenti giudica <esagerato> il prezzo dei
libri che utilizza nel tempo libero e l'80,3 % degli studenti afferma che
potendo usufruire di tali agevolazioni usufruirebbe più spesso dei canali
alternativi di cultura di cui sopra, allargando e migliorando, quindi, la
sua istruzione e formazione personale, mentre solo lo 0,5 % ritiene che la
creazione di tale carta sarebbe <inutile>. Una proposta di questo tipo è
già stata presentata al Comune di Campobasso, ma, al fine di non creare
discriminazioni tra studenti pendolari e non è necessario che l'iniziativa
assuma carattere regionale

La scuola deve cambiare impostazione di base prefigurandosi come obiettivo
principale quello del successo formativo. Considerato che con la riforma
federalista in atto le Regioni sono chiamate ad organizzare il proprio
sistema d'istruzione, è necessario offrire una scuola di qualità con centri
di monitoraggio che vigilino costantemente sul grado di dispersione
scolastica e, in caso di bisogno, offrire adeguati sistemi di recupero che
permettano agli studenti di riprendere il normale percorso formativo, una
struttura capace di evitare i troppi casi di abbandono delle aule che
spesso non sono solo riconducibili alla situazione economica.

Accanto ad una legge che tuteli il diritto alla formazione per tutta la
vita, sarà necessario un valido sistema di rappresentanza che controlli
costantemente i risultati, che sia in grado, con un costante monitoraggio,
di apportare le opportune modifiche nel tempo. Un sistema che faccia in
modo che le proposte e le leggi non rimangano solo su carta, ma che siano
l'attuazione di un concreto piano di sviluppo culturale e sociale. Un
organo democratico in grado di rappresentare le varie parti in causa
(istituzioni, docenti, genitori, studenti e magari le associazioni più
rappresentative) sia nella stesura delle norme che nel controllo costatante
dei risultati.

Infatti, essendo l'istruzione e la cultura fattori di sviluppo sociale ed
economico collettivo, non possono che essere gestiti collettivamente. I
fondi utilizzati per rendere il più possibile gratuito e libero l'accesso
ai saperi devono essere considerati degli investimenti, effettuati in
ragione dell'innegabile progresso e degli inevitabili frutti che essi
porteranno.
In particolar modo in una piccola regione come la nostra, dove le
possibilità di lavoro sono limitate e dove è in crescita il fenomeno della
nuova emigrazione giovanile, è necessario fornire agli studenti tutti gli
strumenti per specializzare la propria formazione e per consentire a
ciascuno di personalizzare il proprio processo educativo e formativo.



Unione degli Studenti Campobasso
Unione degli Studenti Molise