Messaggio di Chiara Castellani ai professori e allievi del Liceo Classico Maffei





EVECHE DE KENGE

Diocèse de Kenge                              Kenge 21 aprile 2006

BP.8631 kinshasa
r.d.c.



Carissimi Professori e allievi del Liceo Classico Maffei



Siamo rimasti colpiti dalla generosità con la quale tanti giovani di cui alcuni amici di lunga data come Anna, ma altri di fresca conoscenza come i ragazzi presenti alla conferenza e che per la prima volta nella loro vita hanno sentito parlare di Congo e di Tripanosomiasi, abbiano accettato di farsi in quattro per aiutarci. LA VOSTRA GENEROSITA SUPERA OGNI POSSIBILE RINGRAZIAMENTO e diviene una grossa sfida a NON DELUDERVI.

La cifra che avete raccolto e inviato servirà per le nostre priorità attuali che sono, nell’ordine: costruzione di un padiglione di radiologia per l’ospedale di Kenge, adozione a distanza di una cinquantina di ragazzi e di infermieri empirici di tutte le età che cercano la loro professionalizzazione, contributo per il funzionamento degli uffici del BDOM, compresi quelli della Farmacia Diocesana e finalizzazione del progetto di costruzione dell’ITM di Kenge. Spetta a voi farci sapere quale considerate come il più importante fra questi progetti, e a quale quindi volete destinare i fondi, senza escludere la possibilità di distribuire il contributo fra tutte le voci del Progetto Kenge. Infatti il progetto Kenge, pur centrato sulla formazione e perciò sulle borse di studio come chiave per assicurare non solo il diritto allo studio ma anche il diritto alla salute, include anche un supporto all’ospedale di riferimento distrettuale di Kenge e alle altre strutture sanitarie della zona, e un sostegno per il funzionamento del BDOM (Ufficio Diocesano Opere Sanitarie). La domanda di offrire un sostegno alle strutture strettamente assistenziali e non solo a quelle di formazione, è stato formulata considerando che non è pensabile di realizzare efficacemente la formazione professionale del personale infermieristico senza un funzionamento accettabile delle strutture sanitarie sede di stage. Vista l’importanza di avere dei fondi disponibili per questo fine, quando sono passata a Verona ho chiesto aiuto al MLAL anche per l’ospedale, soprattutto per la Radiologia. E’ stato così che sono venuta al corrente con gratitudine ed entusiasmo del vostro generoso contributo e soprattutto del fatto che, dopo il nostro breve incontro nella vostra scuola, non ci avete dimenticato!

Grazie a tutti voi per aver dimostrato anche nel concreto il vostro desiderio di aprire i confini della coscienza e di farvi amplificatori del nostro messaggio di denuncia e di speranza.

Grazie di cuore anche per il continuo aiuto ed appoggio morale nonostante il mio per voi inspiegabile silenzio! da parte mia vorrei dire ad Anna e a tutti voi professori e studenti del liceo Classico "Maffei” di Verona che non vi ho mai dimenticato, però ho vissuto un lungo periodo in cui scrivere mi costava moltissimo: da più di un mese non riesco più ad accendere il gruppo elettrogeno a benzina che fa funzionare la radiofonia che fa funzionare l'E.Mail. Allora sto componendo i messaggi su un computer portatile che funziona con i pannelli solari e con la batteria della macchina, attraverso un adattatore di tensione, e una volta alla settimana chiedo al parroco il permesso di utilizzare il gruppo della Parrocchia mettendo dentro il carburante dell'ospedale. Infatti come ben sapete né a Kenge né a Kimbau arriva una regolare fornitura di energia elettrica e proprio per questo a Kimbau si sta costruendo, con il contributo dell'Aifo, una piccola centrale idroelettrica. Il mio computer portatile invia e riceve messaggi tramite onde radio, ma per funzionare, ha bisogno di un gruppo elettrogeno che adesso è in panne.

Con l’aiuto del MLAL (e quindi di tutti voi) Paolo, il volontario pugliese che lavora con me, è riuscito a sdoganare un container per Kenge e per Kimbau che, come forse sapete, porterà a Kenge le apparecchiature per la radiologia e anche qualche pannello solare fotovoltaico. Quindi da qui alla fine dell’anno, sempre se Dio ci aiuta e se non ci saranno disordini prima, durante e dopo le elezioni, fra pannelli e turbina, non avremo più bisogno di ricorrere al gruppo elettrogeno, che per di più fa un rumore diabolico, puzza di benzina e scarica ossido di carbonio. Ma nel frattempo non possiamo fare a meno del gruppo. E per farlo riparare si deve spedire fino alla capitale Kinshasa. Per trasportare il gruppo fino a Kinshasa serve un viaggio in camion di più o meno due settimane ma l’ultima volta ci è voluto un mese. In più quando sono a Kimbau riesco ad aprire lla mia casella e.mail solo se non ho urgenze che mi forzano a dormire in ospedale. Infatti di solito apro la casella e.Mail la sera prima di andare a dormire: a quell'ora in questo periodo di stagione delle piogge, se non piove (e in questo caso i fulmini sono un pericolo per le apparecchiature radiofoniche e devo disinserire l’antenna) l'atmosfera è comunque pesante e spesso e volontieri non ho connessione! Per tutto questo è con un po' di rimorso per la mia incapacità di rispondervi e di ringraziarvi prima che vi scrivo stasera. Per fortuna c'è Alessandro che continua a dare notizie su Kenge e su Kimbau a nome mio.

Scrivendovi stasera, vorrei in qualche modo cominciare a corrispondere con voi: anche per aiutare i ragazzi più giovani e i ragazzi del gruppo scout di Anna a coronare i loro sogni nel momento in cui mi danno un contributo, sia con farmaci, sia con la loro possibile futura presenza qui alla fine dei loro studi, sia (per chi crede) con la preghiera. E' stupendo come aver scritto un libro mi ha avvicinato a tanta gente con cui ho tanto in comune, soprattutto la voglia di continuare a sognare e di credere nel sogno fino a costruirlo mattone per mattone e renderlo realtà. E' per questo che amo immensamente quello che faccio, ed é così da quando a 7 anni dissi a mia madre che da grande avrei voluto fare il medico "per curare i bambini africani"; e grazie all'intensità di questa strana "vocazione" (nel senso vero del termine: "chiamata" che viene da Qualcuno che sta un po' più su di noi) ho studiato con passione "divorante". E la perseveranza di sentire il richiamo costante di un ideale mai messo nel cassetto, che per chi crede è il richiamo di Dio e il proposito tenace di seguirlo fino in fondo, nonostante le grandi o piccole difficoltà, nonostante l'ala tarpata, ci accomunano e ci avvicinano a tutti voi ragazzi e anche ai professori che ancora credono nel sogno.

Grazie dell'aiuto quindi, ma grazie anche del sostegno morale che l’aiuto rappresenta.

Ma ringraziare non è sufficiente: dobbiamo saper MERITARE tanta generosità. E fin da ora rimboccarci le maniche per utilizzare quei fondi in modo corretto e conforme alle intenzioni del donatore, cioè quelle che voi stessi ci indicherete. Dopo di che rimarrà l’impegno a rendere conto dei soldi ricevuti, e non solo verbalmente, ma conservando tutte le fatture che attestano la spesa e la dettagliata documentazione fotografica del progetto. In realtà per le adozioni a distanza ho già raccolto le lettere dei borsisti, perché i ragazzi che stiamo aiutando hanno già scritto per ringraziare. Anche se non so se avete mai ricevuto le loro lettere, perché qui la posta è un disastro, e le lettere manoscritte seguono giri strani che passano per le mani di missionari in partenza. Per le foto, cercherò di scattarne il più possibile la prossima volta che mi troverò a Kenge, perchè l'ultima volta che ci ero andata molti dei "figli adottivi" non erano ancora tornati dalle vacanze di Pasqua. Se invece sceglierete il progetto della Radiologia, il cantiere non è nemmeno stato aperto, però da quando cominceremo i lavori la documentazione mi impegno a farvela pervenire il prima possibile, magari utilizzando il mezzo telematico, che per problemi logistici (qui manca l’energia elettrica e internet, ci basiamo su ponti radio) non è certo efficace. E se ci riuscirò, spedirò anche le foto ma ogni volta mi accorgo quanto tempo ci vuole per spedire una foto! Visti i problemi di comunicazione, il tutto vi arriverà più facilmente al ritorno di Paolo Moro, il volontario pugliese di cui vi ho parlato e che rientrerà a fine maggio. Non so dove, non so come, non so quando, ma mi impegno a farlo, perché gestire equamente e con trasparenza i soldi degli altri è sempre una grossa responsabilità, ed ora dovremo essere all’ALTEZZA DELLE ASPETTATIVE!

Ma prima di bombardarvi di messaggi respiriamo un momento per festeggiare e per permetterci di dirvi almeno GRAZIE!