Ecuador, incertezza e Gutierrez non sembra darsi per vinto. Che ruolo per Palacio?



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CASO GUTIERREZ: SVILUPPI SU DESTITUZIONE E SALVACONDOTTO
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“Incostituzionale” è stata definita da Lucio Gutierrez la sua destituzione dalla presidenza; “non ho abbandonato l’incarico e non c’è stato un giudizio politico” ha detto l’ex-presidente ai suoi sostenitori, aderenti al Partido Sociedad Patriotica (Psp), secondo i quotidiani “El Comercio” e “la Hora”, invitandoli a non disperare e a “ non perdere la fiducia”. Gutierrez si trova tuttora nella residenza dell’ambasciatore brasiliano Sergio Florencio davanti alla quale continuano a svolgersi manifestazioni tendenti a impedire la partenza dell’ex-presidente per il Brasile che gli ha concesso asilo politico e che sarebbe stato già informato dell’esistenza di un salvacondotto rilasciato dal nuovo governo; sembra però che la procura generale abbia contemporaneamente emesso contro Gutierrez un mandato di cattura per motivi imprecisati. Intanto a Washington, l’ambasciatore americano John Maisto all’Organizzazione degli stati americani (Osa), in una sessione straordinaria dell’organismo dei paesi dell’America Latina (che include una presenza statunitense) si sarebbe informalmente rifiutato di riconoscere per ora il nuovo governo. L’Osa ha comunque attivato per la prima volta la ‘Carta Democratica Interamericana’ e ha deciso di inviare a Quito una missione informativa sui fatti dei giorni scorsi, incluse le circostanze e le modalità con cui Gutierrez è stato allontanato dal potere. Quinto produttore di petrolio dell’America Latina e secondo esportatore verso gli Stati Uniti (dopo il Venezuela), l’Ecuador è in pratica privo di una società civile a causa delle condizione di miseria e degli scarsi livelli d’istruzione; alcuni osservatori non escludono che aziende petrolifere straniere presenti nel Paese – membro del cartello petrolifero Opec - e altre ingerenze politiche esterne posano aver contribuito in maniera diretta o indiretta allo sviluppo e all’accentuazione della crisi i cui sbocchi definitivi, così come il suo generale andamento fino a questo punto, appaiono imprevedibili e forse ancora caotici. Alvaro Palacio, ex-vice presidente, prendendo il posto di Gutierrez, avrebbe dovuto convocare subito nuove elezioni, ma sembrerebbe intenzionato a restare in carica fino al 2007, scadenza naturale del mandato del suo predecessore; Palacio, un medico, avrebbe anche già sostituito i vertici delle forze armate che, si diceva, avevano determinatoli crollo di Gutierrez togliendogli il loro appoggio. Giunto al potere nel novembre 2002 con l’appoggio del Conaie, l’organizzazione del popolo indigeno che ha come rappresentanza in parlamento il partito Pachakutik di orientamento radicale, Gutierrez ha tentato, o per lo meno ha dichiarato di tentare, di ispirarsi al brasiliano Lula, ma la mancanza di una consistente base parlamentare e politica - il suo Psp non ha raggiunto il 5% in test elettorali – lo ha reso debole ed esposto a pressioni d’ogni genere contro alle quali è sembrato reagire in maniera scoordinata e discutibile.
[MB]

Ecuador,Gutierrez dice che sua deposizione è illegale

Di Patrick Markey

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QUITO, Ecuador (Reuters) - L'ex-presidente ecuadoriano Lucio Gutierrez, rifugiato nella residenza dell'ambasciata brasiliana, ha dichiarato di essere stato deposto illegalmente, mentre i leader regionali dibattono sulla legittimità della suo allontanamento.

Il nuovo governo dell'Ecuador e funzionari brasiliani sono ancora a colloquio su come garantire a Gutierrez un passaggio sicuro per avere asilo in Brasile dopo che una settimana di proteste si è conclusa mercoledì con il Congresso che lo ha costretto a lasciare il suo posto.

"Hanno voluto rimuovermi senza fare il processo politico", ha detto Gutierrez per telefono ai suoi sostenitori in un commento riportato dal quotidiano locale La Hora.

Un jet dell'aviazione brasiliana è pronto per portare l'ex-colonnello dell'esercito fuori dal paese dopo che il Brasile gli ha garantito un rifugio nella casa del suo ambasciatore. Quito gli permetterò di lasciare il paese "al momento giusto", ha detto a Reuters un portavoce presidenziale.

Fuori dalla residenza, c'è la polizia in tenuta anti-sommossa mentre le auto di passaggio suonano i clacson e i manifestanti chiedono al nuovo governo di evitare che Gutierrez lasci il paese.

Un procuratore di stato ha emesso un mandato di arresto per Gutierrez in connessione alla morte di due persone uccise durante le proteste di questa settimana. I suoi oppositori lo hanno definito un dittatore e lo hanno accusato di aver riempito la corte suprema di alleati.

I parlamentari hanno nominato al suo posto il vicepresidente Alfredo Palacio.

Washington ha detto che l'unico modo per mettere fine alla crisi sono le elezioni anticipate, ma funzionari Usa sono stati cauti nel riconoscere il nuovo governo.

"Non è stato istallato un dittatore, ma è il contrario. Si è voluto ripristinare il potere della legge e il sistema costituzionale", ha detto il nuovo ministro degli esteri ecuadoriano Antonio Parra in risposta alle preoccupazioni internazionali.

Dopo una sessione speciale a Washington, l' Organizzazione degli stati americani ha deciso di inviare una missione in Ecuador per "lavorare con i funzionari di quel paese e con tutti i settori della società ecuadoriano nel loro sforzo per rafforzare la democrazia".


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