Rapporto di Amnesty sulla Colombia: "uno dei posti più pericolosi al mondo per i sindacalisti"



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COMUNICATO STAMPA
CS79-2007

RAPPORTO DI AMNESTY INTERNATIONAL SULLA COLOMBIA: 'UNO DEI POSTI PIU'
PERICOLOSI AL MONDO PER I SINDACALISTI'

Secondo un rapporto diffuso oggi da Amnesty International, un finto
processo di smobilitazione dei paramilitari, insieme a centinaia di casi
di minacce e uccisioni e alla cronica mancanza di indagini e processi, fa
della Colombia uno dei posti piu' pericolosi al mondo per i sindacalisti.

Il rapporto di Amnesty International, intitolato 'Uccisioni, detenzioni
arbitrarie e minacce di morte: la realta' del sindacalismo in Colombia',
mette in luce un modello sistematico di attacchi contro i sindacalisti
impegnati nei contenziosi sul lavoro, nelle campagne contro le
privatizzazioni e per i diritti dei lavoratori in alcune aree dove operano
le industrie estrattive.

La Scuola nazionale sindacale, un'Organizzazione non governativa
colombiana, ha documentato, nel periodo tra gennaio 1991 e dicembre 2006,
2245 omicidi, 3400 minacce e 138 sparizioni forzate di sindacalisti. Si
ritiene che dietro la maggior parte di queste azioni, nonostante la loro
pretesa smobilitazione, vi siano i gruppi paramilitari, legati
all'esercito, e le forze di sicurezza. Anche i gruppi della guerriglia si
sono resi responsabili di uccisioni di sindacalisti.

'In tutta la Colombia, i sindacalisti sono destinatari di un messaggio
chiaro: 'Non lamentatevi delle condizioni di lavoro e non fate campagne
per proteggere i vostri diritti, altrimenti verrete ridotti al silenzio,
costi quel che costi'' - ha dichiarato Susan Lee, direttrice del Programma
Americhe di Amnesty International.

'Non proteggendo adeguatamente i sindacalisti, le autorita' colombiane
fanno capire che gli attacchi nei loro confronti possono proseguire,
mentre le imprese che operano in Colombia rischiano di essere chiamate a
rispondere per violazioni dei diritti umani di cui, a causa della loro
condotta, puo' essere loro attribuita la responsabilita''.

Il rapporto di Amnesty International comprende casi di violazioni dei
diritti umani ai danni di sindacalisti (e anche dei loro familiari) che
lavorano nei settori della sanita', dell'istruzione, dei servizi pubblici,
dell'agricoltura, dell'estrazione mineraria, del petrolio, del gas,
dell'energia e dell'alimentazione.

'Questo rapporto vuole essere un campanello d'allarme per tutte le imprese
multinazionali che operano in un ambiente nel quale i diritti umani
vengono sistematicamente violati. Non agire non puo' essere piu'
un'opzione per loro' - ha proseguito Lee.

I vari governi colombiani hanno attuato politiche per migliorare la
sicurezza dei sindacalisti, tra cui un programma che destina forze armate,
veicoli blindati e telefoni cellulari ad alcuni sindacalisti vittime di
minacce.

'Amnesty International apprezza queste misure, ma gli attacchi
proseguiranno fino a quando non verranno presi provvedimenti efficaci per
porre fine all'impunita' di cui godono coloro che uccidono e minacciano i
sindacalisti' - ha sottolineato Lee.

Il rapporto di Amnesty International si sofferma sull'Accordo tripartito
firmato da governo, imprese e confederazioni sindacali nel giugno 2006,
sotto gli auspici dell'Organizzazione internazionale del lavoro.

'Questo accordo rappresenta un'opportunita' fondamentale per fermare la
crisi dei diritti umani che stanno subendo i sindacalisti colombiani. E'
fondamentale che le autorita', le imprese multinazionali e quelle locali,
insieme al movimento sindacale internazionale e alla sede dell'Ilo di
Bogotá, assicurino che siano svolte indagini su tutti i casi di minacce e
attacchi contro i sindacalisti e le loro famiglie' - ha concluso Lee.

FINE DEL COMUNICATO
Roma, 3 luglio 2007

Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste:
Amnesty International Italia - Ufficio stampa
Tel. 06 4490224 - cell. 348-6974361, e-mail: press at amnesty.it




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