¡L@S ZAPATISTAS NO ESTAN SOL@S!



Sarà vero che gli zapatisti, all'orecchio del cosiddetto Primo Mondo, saturo di sproloqui massmediatici, sono passati di moda. Ma è ancor più vero che l'esperienza di autonomia delle comunità indigene è di incrollabile attualità, e che quando la moda passa, resta la lotta e la consapevolezza di chi un mondo diverso e migliore non solo lo immagina, ma lo costruisce. Resta chi ha imparato a camminare domandando, giorno per giorno, nei propri territori e nello scenario globale.

Negli ultimi mesi la situazione di guerra a bassa intensità in Chiapas ha visto il riacutizzarsi delle aggressioni paramilitari e delle persecuzioni ai danni degli indigeni zapatisti. Il governo federale illegittimo del PAN di Felipe Calderón, insieme al governo statale del PRD di Juan Sabines, sta portando avanti un subdolo attacco su più fronti: la delegittimazione delle cooperative zapatiste (con una legge ad hoc che ne implica la chiusura), la sottrazione di terre recuperate e il tentativo di sgombero di comunità per depredare le risorse idriche, forestali e petrolifere con il pretesto dello sfruttamento turistico (come nel caso delle cascate di Agua Azul), le torture ai detenuti politici, e soprattutto le quotidiane aggressioni fisiche a singoli e a comunità indigene e zapatiste, per mezzo di organizzazioni paramilitari di indigeni filogovernativi o fedeli all'ex partito-stato PRI.

In Europa e in Italia è giunta l'ora di tornare a farci sentire con forza, attraverso una campagna di mobilitazione di ampio raggio. In tutta Italia è partita la campagna "L@s zapatistas no están sol@s". Chiediamo a tutt@ di aderire e partecipare alle iniziative che nelle prossime settimane sono in preparazione.
Le adesioni, individuali e collettive, alla campagna, di cui riportiamo il testo, si possono inviare a:
 
 
 
info su :
 
 
 
CAMPAGNA ¡L@S ZAPATISTAS NO ESTAN SOL@S!
 
Per sostenere l’autonomia zapatista, i movimenti sociali “in basso a sinistra” in Messico e nel mondo.
  • Per fermare le aggressioni e la guerra del governo messicano contro le comunità indigene del Chiapas.
  • Per diffondere le denuncie di violenze perpetrate contro le comunità zapatiste.
  • Per convergere nell’estate 2008 in molt@ da tutta Italia e da tutta Europa in Chiapas in solidarietà con gli zapatisti.
Dopo anni di apparente tranquillità non passa giorno senza che le Giunte del Buongoverno zapatiste, denuncino episodi di provocazione e di attacco contro le comunità indigene del Chiapas.
Come confermano le organizzazioni dei Diritti Umani e come ha confermato il lavoro della Sesta Commissione Civile di Osservazione dei Diritti Umani, dietro a questo stillicidio di episodi appare una strategia complessiva di attacco alle comunità indigene in resistenza.
Al centro di questa offensiva, fatta di attacco al diritto di vivere nelle terre recuperate al latifondo, fatta di sequestri, arresti e violenze arbitrarie c‘è la volontà di attaccare quello che l’EZLN ha costruito a partire dal 1994: la resistenza divenuta pratica di autonomia e autogoverno.
Non più la guerra visibile fatta di carri armati e corpi militari o paramilitari, ma una lunga e lacerante creazione di microconflitti spacciati come scontri tra indigeni.
Una strategia che, nell’epoca dell’assordante rumore delle operazioni militari e delle stragi quotidiane della guerra globale, si vuol far passare sotto silenzio.
È una guerra che vuole far tacere il laboratorio politico rappresentato dall'esperienza zapatista, così come in molte altre parte del mondo vuole spegnere altri movimenti e laboratori sociali basati sull'autonomia.
L’autonomia zapatista parla il linguaggio delle comunità in lotta in tutto il mondo per salvaguardare i beni comuni e le risorse, per dare un senso reale alla parola democrazia, per conquistare diritti di cittadinanza per ogni essere umano.
Gli uomini e le donne dell’EZLN si misurano giorno dopo giorno nella sfida al pensiero unico del neoliberismo per costruire un presente di cambiamento e di speranza per l’umanità.
Sono una comunità in cammino insieme a molte altre in Messico, in America Latina, in altri continenti.
Sono parte di un’umanità che lotta, sogna e si organizza “in basso a sinistra” come succede a casa nostra: dal Presidio “No dal Molin” contro la guerra, ai Comitati della Val di Susa, dalle mobilitazioni delle donne ai conflitti per la difesa del territorio, dalle mobilitazioni dei migranti per pieni diritti alle lotte sociali.
Invitiamo tutti coloro che si sentono vicini alla causa zapatista così come anche tutte quelle esperienze basate sul concetto di comunità in lotta e di autonomia a sottoscrivere questa campagna.
Media indipendenti, singoli, collettivi, artisti, musicisti, spazi sociali, a stare vicino e appoggiare questa lotta che non è poi così lontana dalla realtà italiana.

Con questa Campagna,
- Chiediamo la fine delle aggressioni contro le comunità indigene e della repressione generalizzata, basata su operativi militari, incarcerazioni e violazione dei diritti umani, attuata dal governo messicano nei confronti dei movimenti sociali, come sta succedendo con la lotta di Oaxaca e Atenco.
- Vogliamo impegnarci per far circolare le voci e le denunce che giungono dal Sud-Est Messicano.
- Vogliamo costruire una grande e variegata presenza in appoggio all'autonomia zapatista per quest'estate in Chiapas per dire insieme a molt@ da tutta Europa che:
¡LOS ZAPATISTAS NO ESTAN SOLOS!
 



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