boicottaggio israele



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BOICOTTA ISRAELE
Quali prodotti bisogna boicottare?
 
Non è sempre facile per i consumatori riconoscere i prodotti israeliani. Per i prodotti freschi, la frutta, i legumi e le spezie è possibile. Per contro, tutto si complica per i prodotti trasformati che non portano necessariamente traccia della loro origine. Il codice a barre su un prodotto può essere un indizio. I prodotti che sono imballati ed etichettati in Israele hanno un codice a barre israeliano che inizia con 729. Ma alcuni prodotti israeliani sono imballati in Belgio o in Francia (o in altri Paesi, n.d.t.) dalle grandi catene di distribuzione con un codice a barre nazionale.
 
Carmel
Legumi, frutta (avocados, pompelmi... ), vini, cognac, liquori, succhi di frutta, fiori.
La compagnia di esportazione di prodotti agricoli AGREXCO, oggi uno dei più grossi gruppi di esportazione di prodotti agricoli nel mondo. AGREXCO una società gestita dal Ministero dell'Agricoltura israeliano e dalle aziende agricole in ragione del 50% ciascuno.
 
Nestlè
Ditta svizzera che possiede il 50.1% del capitale della fabbrica alimentare israeliana Osem. Nel dicembre 2000 ha annunciato ulteriori investimenti in Israele per milioni di dollari.
Prodotti ed aziende affiliate: Nescafè, Nesquik, Terrier, Maggi, Buitoni, Milkbar, KitKat.
 
L'Oreal
Ha stabilito Israele come suo centro commerciale nel Medio Oriente ed ha aumentato gli investimenti e leattività produttive, che vanno da una nuova linea di produzione a Migdal Haemek, ai progetti di ricerca e sviluppo congiunti con gli Israeliani, operando anche nel campo dell'educazione e delle campagne di servizio pubbliche.
Prodotti ed aziende affiliate: Lacome, Giorgio Armani, Vichy Cacharel, La Roche-Posay, Garnier, Biotherm, Melena Rubinstein, Ralph Lauren Perfumes.
 
Coca-Cola
Nel 1997 il Governo di Israele ha reso omaggio alla Coca-Cola per il suo sostegno continuo ad Israele negli ultimi 30 anni e per il suo rifiuto di aderire al boicottaggio della Lega Araba contro Israele (diversamente dalla Pepsi Cola, che si era conformata al boicottaggio e che solo nel 1992 ha iniziato a commerciare in Israele).
una conferenza della nota sionista Linda Gradstein, corrispondente all'Università di Minnesota.
E' stato annunciato recentemente che la Coca-Cola, grazie agli incentivi del governo israeliano, costruirà un nuovo impianto sulla terra palestinese rubata a Kiryat Gat.
Prodotti ed aziende affiliate: Fanta, Sprite, Schweppes.
 
Tutti gli altri marchi coinvolti:
Estèe Lauder (cosmetici), Timberland, Delta Galin, Marks&Spencer, Victoria's Secret, GAP, Banana Republic, Structure, J-Crew, J.C.Penny, Pryca, Lindex, DIM, Donna Karan/DKNY, Playtex, Calvin Klein, Hugo Boss (abbigliamento),
McDonald's (catene alimentari), Nokia (telefonia), Sara Lee, Playtex, Dim, Ambi Pur, Bali, Kiwi, Lovable, Wonderbra, Sanex (intimo), Bassetti (tessile), Jaffa (prodotti agricoli) Qualità Sreet, Smarties, After Eight, Lion, Aero, Polo, Danone (alimenti), Caterpillar/CAT (mezzi agricoli e abbigliamento).
 
Aziende italiane che investono in Israele:
Generali (assicurazioni e finanza), Telecom, Tim, Tiscali, Luxottica, Unicredito, Alenia, Fiat, ENI.
 
Catene di distribuzione commerciale:
Auchan, Carrefour, LaRinascente, Panorama
 
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Annalisa Melandri
 
La rivoluzione è un fiore che non muore
La revolución es una flor que no muere