Fw: Cuba è una vittima storica del terrorismo, non uno 'sponsor'!




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Sent: Tuesday, January 19, 2010 8:46 PM
Subject: Cuba è una vittima storica del terrorismo, non uno 'sponsor'!


CUBA È UNA VITTIMA STORICA DEL TERRORISMO, NON UNO 'SPONSOR'!

di Aldo Garuti


L'inclusione di Cuba nella lista dei 14 Paesi 'sponsor' del terrorismo, di cui è responsabile il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, è un atto infame. Pretendere di cercare i terroristi di Al Qaeda nei voli provenienti da Cuba, non è altro che uno strumento di propaganda, l'ennesima dimostrazione d'insensata arroganza imperiale che risponde alla necessità di cercare pretesti per giustificare aggressioni da parte statunitense.

Cuba, da oltre 50 anni, è vittima di una politica d'ingerenza e di terrore portata avanti da una dozzina d'amministrazioni nordamericane. Le azioni di terrorismo degli Stati Uniti, finalizzate a cambiare l'ordine economico e sociale nell'isola caraibica, hanno provocato la morte di 3478 cubani e la mutilazione di altri 2099.

La prima azione di terrorismo aereo della storia è avvenuta proprio a danno di Cuba, il 6 ottobre 1976, con l'esplosione di un aereo civile di Cubana de Aviación sui cieli di Barbados che ha causato la morte di 73 vittime innocenti. Gli autori confessi di questo atto infame, Orlando Bosch Ávila e Luis Posada Carriles, risiedono liberi a tranquilli in Florida, a Miami.

Il Governo di Obama incolpa altri Paesi di sponsorizzare il flagello del terrorismo, ma sono gli Stati Uniti a fomentare la violenza, mantenendo un atteggiamento ostile nei confronti del mondo, occupando Paesi, bombardandoli e uccidendone bambini, anziani e altri esseri umani innocenti.

La piccola isola caraibica, per contro, contribuisce al benessere dei popoli più poveri del mondo con l'invio, in ben 101 Paesi, di medici, educatori ed istruttori sportivi, oltre a contribuire alla formazione professionale a Cuba di un gran numero di studenti da tutto il mondo, compresi cittadini indigenti provenienti dagli stessi Stati Uniti, per lo più appartenenti alle minoranze etniche svantaggiate.

Gli Stati Uniti da un lato diffamano Cuba, nell'indicarla come Paese di provenienza di terroristi, dall'altro sono mandanti e complici di noti terroristi dell'America Latina, rei confessi che trovano sicura impunità dentro le frontiere nordamericane, santuario privilegiato di un'importante colonia di torturatori ed assassini che la loro politica sporca ha generato nel corso degli ultimi decenni, come confermano i documenti declassificati dei loro stessi archivi.

Oltre ad aver dato impulso, orientato, finanziato e gestito il terrorismo contro Cuba, direttamente con i propri centri di spionaggio e d'ingerenza e per mezzo dei gruppi anticubani presenti in Florida, di cui hanno promosso la formazione, gli Stati Uniti hanno favorito, ispirato e protetto attività illegali per tutta l'America Latina, proteggendone poi gli autori sul proprio territorio.

La doppia morale sul terrorismo da parte delle autorità nordamericane si esprime anche nel caso dei 5 antiterroristi cubani, ingiustamente reclusi negli USA, accusati con capi d'imputazione falsi e montati ad arte. I 5 eroi cubani sono dei veri prigionieri politici dell'impero che pagano un gesto di lealtà del Governo cubano verso gli Stati Uniti, alle cui autorità avevano riferito i risultati investigativi condotti sui gruppi terroristici anticubani della Florida, a protezione anche degli stessi cittadini nordamericani. Com'è noto, invece di arrestare i terroristi, l'FBI ha arrestato le 5 "fonti" cubane.

Giustino di Celmo, padre del giovane italiano assassinato in un'azione terroristica a L'Avana il 4 settembre 1997 in un attentato promosso dalla CIA e rivendicato pubblicamente da Luis Posada Carriles, ha definito "assurda e ridicola" l'accusa contro Cuba di praticare il terrorismo: "Questa è la menzogna più colossale, la maggior infamia e la più grande calunnia mai espressa dagli Stati Uniti contro Cuba" (http://www.granma.cu/italiano/2010/enero/mier13/di-celmo-assurdo-cuba-terrorista.html).

Il Presidente Obama farebbe bene a distinguersi dai suoi predecessori e, anziché cercare terroristi sui voli provenienti dall'Avana, dovrebbe assicurare alla giustizia quelli che trovano sicuro rifugio proprio nelle frontiere degli Stati Uniti.

A. G.


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- Dichiarazione del Ministero degli Affari Esteri di Cuba (MINREX) del 7 gennaio 2010 sull'inclusione di Cuba nella 'black list': http://www.granma.cu/italiano/2010/enero/vier8/Dichiarazione.html


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2 articoli (in spagnolo) per approfondire il tema del terrorismo contro Cuba:

- ¿Y cuando se hará el inventario de los terroristas que radican en EE.UU?
Link: http://www.granma.cu/espanol/2010/enero/sabado9/cuando.html

- Montaner hace campaña en la prensa derechista para intentar limpiar su pasado terrorista:
http://www.granma.cu/espanol/2010/enero/lun11/montaner.html

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- Posada Carriles va al suo processo in un aereo privato (19/02/2010)

Incredibilmente, mentre il governo degli Stati Uniti decreta misure estreme contro i viaggiatori provenienti da 14 Paesi, includendo scandalosamente anche Cuba, il giudice Kathleen Cardone, di El Paso, in Texas, che giudicherà Luis Posada Carriles (assassino, torturatore e narcotraficante), ha autorizzato esplicitamente il terrorista ad usare un aereo privato per andare al suo processo, il prossimo 3 febbraio.

Affermando, paradossalmente, che il loro cliente non ha il permesso di viaggiare in un aereo commerciale, dopo la sua classificazione come terrorista, gli avvocati mafiosi di Luis Posada Carriles hanno sollecitato l'ordine del giudice, anche se dichiareranno di fronte a lei che Posada non si è mai dedicato al terrorismo...

Link all'articolo completo: http://www.granma.cu/italiano/2010/enero/mar19/posada.html



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HAITI: LA SOLITA INUTILE PROPAGANDA DEI MEDIA ITALIANI A FAVORE DEGLI STATI UNITI

Comunicato stampa della Segreteria Nazionale dell'Associazione Italia-Cuba


L'Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba evidenzia come anche di fronte ad un evento terrificante come il terremoto ad Haiti, la stampa italiana non perde occasione per dimostrare la propria faziosità e la propria totale sudditanza agli Stati Uniti. Infatti, i media sono tutti protesi a evidenziare le cose che gli Stati Uniti stanno facendo adesso, e con grande disorganizzazione, e non hanno detto una parola della presenza dei medici e para medici cubani [N.d.R. - oltre 400] che da 10 anni lavorano tutti i giorni con i poveri di Haiti.

I media non dicono che quel paese è stato devastato dalle politiche neoliberiste sostenute da Washington, dal FMI e dalle multinazionali e che due anni fa i quattro terribili uragani che si sono abbattuti sui Carabi hanno prodotto 800 morti ad Haiti e solo sette a Cuba.

I giornalisti italiani dovrebbero avere il coraggio morale ed l'onestà intellettuale di dire all'opinione pubblica le cose come stanno realmente e cioè che fra il socialismo cubano e il capitalismo haitiano, e non solo, basti ricordare la tragedia dell'uragano che colpì New Orleans, ci sono milioni di anni luce di differenza.

Ma per i media italiani questo non conta, basta inneggiare al padrone a stelle e strisce.






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