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GUATEMALA: RIGOBERTA MENCHÚ INSULTATA DA SOSTENITORI RÍOS MONTT



 10/10/2003 11:57




Derisa e pesantemente insultata da un gruppo di sostenitori dell'ex
dittatore Efraín Ríos Montt: è quello che è accaduto ieri alla Premio Nobel
per la pace 1992 Rigoberta Menchú presso il palazzo della Corte
Costituzionale a Città del Guatemala. La leader indigena maya si era recata
alla sede dell'alta corte per conoscere l'esito di un ricorso presentato da
34 legali contro una decisione del tribunale a favore della candidatura di
Ríos Montt alle presidenziali del prossimo 9 novembre. La sala era gremita
di persone, tra cui decine di sostenitori del Fronte repubblicano
guatemalteco (Frg), il partito dell'ex generale. Alla lettura del responso,
rivelatosi ancora una volta favorevole all'ex dittatore, i simpatizzanti di
Ríos Montt sono scoppiati in un grido di giubilo e per poi lanciare pesanti
improperi all'indirizzo della Menchú e dei suoi legali. Stando a quanto
riporta oggi il quotidiano 'Prensa Libre', tra gli esagitati sono stati
riconosciuti anche alcuni deputati del Frg: secondo il giornale si è
trattato di un'azione preparata che ha minacciato di trasformarsi in un'
aggressione fisica nella quale la polizia "ha brillato per la sua assenza".
Dopo aver rivolto alla folla un timido invito alla calma, anche il
presidente della Corte Costituzionale, Guillermo Ruiz Wong, ha preferito
ritirarsi. Per oltre un'ora i sostenitori del Frg hanno bloccato l'accesso
al palazzo mentre l'atmosfera si surriscaldava e qualcuno ha pronunciato la
parola "linciaggio". La situazione è tornata sotto controllo con l'arrivo di
alcuni osservatori dell'Organizzazione degli Stati americani (Osa) e del
procuratore per i diritti umani Sergio Morales che hanno consentito alla
Menchú di uscire in sicurezza dall'edificio. Abbandonando il palazzo la
Premio Nobel ha lanciato un appello agli osservatori nazionali ed
internazionali esortandoli a vigilare sul processo elettorale per
scongiurare la possibilità di nuove violenze. Il 24 luglio scorso centinaia
di sostenitori di Ríos Montt, tra cui molti armati, avevano seminato il
panico nella capitale per esigere l'ammissione dell'ex generale golpista
nella lista dei candidati alle presidenziali, senza che le forze di
sicurezza fossero inviate a sedare le proteste. [FB]







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