Manifestazione Nazionale in difesa della salute e dell'ambiente: Comunicato Stampa Comitati Campani



COMUNICATO STAMPA COMITATI CAMPANI

Stamattina 4 maggio 2007 ore 12,00 presso Palazzo Corigliano sede dell'Istituto Orientale di Napoli, i Comitati Campani e la Rete Nazionale Rifiuti Zero hanno presentato l'appello per la manifestazione nazionale in difesa della salute e dell'ambiente che si terrà a Napoli il 19 maggio.
Tra i vari interventi quello di Alex Zanotelli, che, richiamandosi al Patto di Mutuo Soccorso, ha chiesto larga partecipazione alla manifestazione, facendo convergere su Napoli le forze delle realtà in lotta sul territorio italiano, unite insieme nella critica a politiche di sviluppo fortemente orientate su base economica ma non volte a garantire i diritti fondamentali dei cittadini.
I Comitati Campani, oltre a condannare la gestione del problema rifiuti da parte del commissario Guido Bertolaso incentrata sulla creazione di megadiscariche senza alcuna azione forte per la riduzione dei rifiuti e l'attivazione della raccolta differenziata, hanno denunciato le grandi multinazionali (prima fra tutte la FIBE) e la camorra come veri responsabili dell'emergenza rifiuti in Campania, chiedendo che si tenga a Napoli un Consiglio dei Ministri monotematico sulle politiche di gestione dei rifiuti che tutelino i diritti dei cittadini senza conflitti d'interesse di ordine economico e politico. 
Si è quindi sottolineata la necessità immediata di politiche di raccolta differenziata porta a porta e trattamento della frazione umida (che rappresenta circa il 35% dei rifiuti prodotti, ma è la parte più pericolosa perché putrescibile), riattivando in Campania i pochi impianti di compostaggio occupati dalle ecoballe (Caivano, Polla, S. Maria La Fossa) o sequestrati alla camorra, e appoggiandosi, contemporaneamente alla costruzione di nuove strutture per il trattamento dell'organico, agli altri impianti già funzionanti sul territorio italiano.
Il risanamento del territorio campano, da anni massacrato dallo sversamento di rifiuti tossici al punto da rappresentare il 43% del territorio nazionale inquinato e da presentare in alcune zone vere e proprie emergenze sanitarie (cfr. rapporto OMS presentato il 16 aprile 2007 ), è incompatibile con qualsiasi politica di gestione non rispettosa dell'ambiente e quindi della salute; per questo si è ribadita tra l'altro la più assoluta contrarietà all'incenerimento come tecnologia di smaltimento per i rifiuti residui, chiedendo invece la creazione di impianti di trattamento a freddo (TMB) non inquinanti.




  
COMUNICATO STAMPA COMITATI CAMPANI

Stamattina 4 maggio 2007 ore 12,00 presso Palazzo Corigliano sede dell'Istituto Orientale di Napoli, i Comitati Campani e la Rete Nazionale Rifiuti Zero hanno presentato l'appello per la manifestazione nazionale in difesa della salute e dell'ambiente che si terrà a Napoli il 19 maggio.
Tra i vari interventi quello di Alex Zanotelli, che, richiamandosi al Patto di Mutuo Soccorso, ha chiesto larga partecipazione alla manifestazione, facendo convergere su Napoli le forze delle realtà in lotta sul territorio italiano, unite insieme nella critica a politiche di sviluppo fortemente orientate su base economica ma non volte a garantire i diritti fondamentali dei cittadini.
I Comitati Campani, oltre a condannare la gestione del problema rifiuti da parte del commissario Guido Bertolaso incentrata sulla creazione di megadiscariche senza alcuna azione forte per la riduzione dei rifiuti e l'attivazione della raccolta differenziata, hanno denunciato le grandi multinazionali (prima fra tutte la FIBE) e la camorra come veri responsabili dell'emergenza rifiuti in Campania, chiedendo che si tenga a Napoli un Consiglio dei Ministri monotematico sulle politiche di gestione dei rifiuti che tutelino i diritti dei cittadini senza conflitti d'interesse di ordine economico e politico.
Si è quindi sottolineata la necessità immediata di politiche di raccolta differenziata porta a porta e trattamento della frazione umida (che rappresenta circa il 35% dei rifiuti prodotti, ma è la parte più pericolosa perché putrescibile), riattivando in Campania i pochi impianti di compostaggio occupati dalle ecoballe (Caivano, Polla, S. Maria La Fossa) o sequestrati alla camorra, e appoggiandosi, contemporaneamente alla costruzione di nuove strutture per il trattamento dell'organico, agli altri impianti già funzionanti sul territorio italiano.
Il risanamento del territorio campano, da anni massacrato dallo sversamento di rifiuti tossici al punto da rappresentare il 43% del territorio nazionale inquinato e da presentare in alcune zone vere e proprie emergenze sanitarie (cfr. rapporto OMS presentato il 16 aprile 2007 ), è incompatibile con qualsiasi politica di gestione non rispettosa dell'ambiente e quindi della salute; per questo si è ribadita tra l'altro la più assoluta contrarietà all'incenerimento come tecnologia di smaltimento per i rifiuti residui, chiedendo invece la creazione di impianti di trattamento a freddo (TMB) non inquinanti.