Sull'Emergenza Rifiuti in Campania



Per risolvere l'emergenza rifiuti campana alcuni amministratori locali insistono nel proporre la termovalorizzazione come unica soluzione possibile all’atavico problema regionale. E per farlo alcuni di essi arrivano nelle scorse settimane a rivolgere attacchi violentissimi e volgari, estesi anche a rappresentanti del mondo religioso, contro le associazioni ambientaliste ed i comitati civici, che suggeriscono soluzioni alternative e sottolineano la pericolosità e l'inutilità della strada dell'incenerimento.
Un confronto civile con i cittadini, come richiederebbero le convenzioni europee in tema di tutela ambientale, vergognosamente trasformato in chiassosa rissa da coloro che dovrebbero gestire la cosa pubblica.  
   
Nel frattempo la Corte di Giustizia Europea condanna l'Italia perché, in merito alla costruzione dell'inceneritore di Brescia, è mancata la preventiva Valutazione di Impatto Ambientale, e non è stato permesso all'opinione pubblica di esprimere le proprie osservazioni.  
Il paradosso è che, in Campania, in virtù dei poteri straordinari derivanti dalla gestione commissariale dell’emergenza, l'inceneritore di Acerra, di imminente attivazione, è stato realizzato contro il volere dei cittadini e senza alcuna VIA; per di più esso è stato scelto con una gara che ha preferito la soluzione tecnologicamente peggiore.  
Tale inceneritore andrà in funzione all’interno della "Terra dei Fuochi", territorio campano letteralmente devastato dalle ecomafie, che riversano illegalmente da anni, in quei luoghi, rifiuti tossici industriali provenienti da tutta Italia. Centinaia di migliaia di persone sono state esposte per anni e lo sono tutt'ora a sostanze inquinanti e tossiche penetrate ormai nelle falde acquifere e nei terreni, ovvero entrate di diritto nella catena alimentare, con conseguenze nefaste per la salute dei cittadini, non solo campani.  
Un recente studio, affidato all'OMS, dimostra che, nei comuni oggetto dell'azione violenta delle ecomafie, si rileva un'impennata dei tassi di mortalità generale e che lo stesso gruppo di comuni presenta un aumento del rischio di malformazioni congenite dell'apparato uro-genitale e del sistema nervoso.  
   
Di fronte ad un simile quadro, PeaceLink Campania ed il Comitato Allarme Rifiuti Tossici (WWF Campania, Geenpeace Napoli, Amici di Grillo Napoli, Assise della Città di Napoli e del Mezzogiorno d'Italia) insieme all'Associazione Medici per l'Ambiente scrivono una lettera pubblica agli amministratori locali, in cui spiegano nel dettaglio, sollecitando un confronto pacato e costruttivo, le proprie ragioni e le proprie proposte su questi temi.  
La lettera, recentemente pubblicata sul sito peacelink all'indirizzo:  
 http://italy.peacelink.org/editoriale/articles/art_22187.html 
viene inviata nell'ordine a "Il Manifesto", "Il Corriere del Mezzogiorno", "Repubblica Napoli" ed "Il Mattino", ma nessuna di queste testate ritiene di doverla pubblicare.  
   
Preoccupazioni grandi dunque le nostre, per quanto sta avvenendo in Campania e per la totale assenza di pluralismo informativo, uno dei cardini della democrazia, quando sono i cittadini a provare a far sentire la propria voce.  
   
Vittorio Moccia - Associazione PeaceLink  
Per contatti: v.moccia at peacelink.it