Privatizzazione dell'acqua a Pozzuoli



-------------------------- Messaggio originale ---------------------------
Da:      "Salvatore Carnevale"
Data:    Sab, 11 Ottobre 2008 10:53 am
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PRIVATIZZAZIONE DELL'ACQUA A POZZUOLI


Ieri mattina un gruppo "folto" del Coordinamento Civico Flegreo è stato
presente all'apertura delle buste della gara d'appalto per la gestione del
sevizio idrico integrato delle acque. Hanno presentato le offerte due
associazioni temporanee d'impresa: la prina formata da DONDI s.p.a (Rovigo)
e COSAP s.p.a (Giugliano), la seconda da RDR s.r.l., FREDEL s.r.l. e
COSTRAMA (senbra che sia una cooperativa). A tal fine è evidente che il
Comune di Pozzuoli si è sottratto All'ambito Territoriale Ottimale 2
(A.T.O.), nonostante le continue pressioni contro la privatizzazione fatte
dai cittadini con manifesti, incontri pubblici molto partecipati, presidi
nei Consigli Comunali, nei quali è stata negata per ben due volte il diritto
di parola. E' ormai evidente come Il Sindaco e l'intera Giunta si siano
predisposti alla privatizzazione del servizio idrico integrato, infatti il
bando ha un titolo molto chiaro "Gestione del Ciclo Idrico Integrato delle
acque". Questa "storia" per chi lotta da anni è stata già vista e vissuta.
Fra qualche anno vedremo le società che hanno in gestione il s.i.i. affidata
dai Comuni che appartegono alla stessa base provinciale, accorpare le stesse
società in una s.p.a.. Esempi simili, in sintesi, ci vengono dati dalla
GORI, s.p.a. nell'A.T.O. 3 (Sarnese - Vesuviano), oppure, in A.T.O. 4
(Sele). Nel primo caso, una delle prime privatizzazioni realizzate in
Italia, dopo qualche anno di attività sono subentrate, nell'acquisizione dei
titoli azionari, famose multinazionali come la Suez, o la famosa Enel Hidro
(quotata in borsa). Il risultato di questa "scellerata" scelta è stato che
le tariffe continuano ad aumentare poichè le stesse aumentano
proporzionalmente all'umentare degli investimenti fatti sulla rete idrica.
Chi lotta contro la privatizzazione afferma che i costi della manutenzione
devono essere a carico della fiscalità generale, il privato, invece, a
carico dell'utente. L'acqua non può essere una merce da immettere in un
mercato borsistico con la compravendita dei titoli azionari.L'acqua è
patrimonio della comunità come tutti i beni comuni, la sua mercificazione
rappresenta l'annullamento di un diritto fondamentale umano. Il nostro corpo
è fatto di acqua oltre il 70% e tutti hanno diritto a bere, anche in assenza
di soldi. E' una condizione naturale che viene mercificata.
La legge Galli (legge dello Stato) istituiva gli A.T.O. su tutto il
territorio della nazione, questa non era una buona legge, poichè a seguito
di un disegno "perverso" che aveva annullato le municipalizzate, (per dirla
in breve) dava slancio alle s.p.a. nella gestione del s.i.i. però aveva un
se un sano principio: mettere insieme tutti i comuni che si
approvvigionanano alla stessa fonte idrica e in modo corresponsabile
assumersi la responsabilità della gestione idrica secondo un concetto di
bacino idrogeografico. In pratica significa che tutti i cittadini hanno gli
stessi diritti, vicini o lontani dalla fonte idrica. Quest'ultima da
salvaguardare per evitarne il prosciugamento e mantenere l'equilibrio tra
prelievi e capacità naturale di ricostituzione del patrimonio idrico in
relazione alla naturale dinamica idrogeologica ed ecologica, necessaria per
il mantenimento di biocenosi autoctone. Ciò vuol dire: qualità ambientali
garanti della tutela e della funzionalità degli ecosistemi acquatici
naturali. Tutto ciò secondo i principi espressi nella Direttiva della UE
60/2000. Un diritto, quindi, esteso a tutti gli esseri viventi. Inoltre la
Stessa legge Galli dava ampie possibilità di scelta per la gestione del
s.i.i. che non necessariamente doveva essere fatta da una s.p.a.. La scelta
del Comune di Pozzuoli, pur facendo parte dell'A.T.O. 2 in qualità di socio
(la sua partecipazione è anche finanziaria a carico dei cittadini che pagano
le tasse) ha scelto una politica che va contro una logica ambientalista,
inoltre, in qualità di socio dell'A.T.O. 2 e nonostante mantenga in carica
l'ex Sindaco di Pozzuoli G. Devoto nel consiglio di amministrazione dello
stesso A.T.O. 2, ha omesso di aprire una seria riflesione nell'ambito di
appartenenza. Il "dolore" maggiore si è sentito quando il Sindaco ha evitato
un confronto, con i saperi presenti nella comunità puteolana per soddisfare
l'esigenza dei cittadini puteolani di conoscere la verità, evitando di dare
seguito alle richieste di partecipazione democratica degli stessi cittadini,
che in più occasioni si sono appellati anche alla Convenzione di Haruhus del
1998 e alla Direttiva 2003/35/ CE nelle quali viene sancito il diritto dei
cittadini a partecipare ai processi decisionali, grazie alle quali hanno
chiesto un Consiglio monotematico prima dell'apertura delle buste della gara
d'appalto. La conferma di ciò si è avuta in ben due Consigli Comunali,
infatti, sia il Sindaco che il Presidente del Consiglio Comunale su
richiesta di un Consigliere, hanno chiamato i vigili urbani che con la forza
hanno portato fuori dal Consiglio cittadini che riprendevano con telecamere
i lavori del Consiglio convocato per discutere della relazione programmatica
del Sindaco. Nel percorso di lotta civile e pacifica nata nell'ottobre 2004,
che portò al ritiro della delibera di privatizzazione dell'acqua da parte di
ben 136 comuni, abbiamo incontrato Sindaci che dopo civili confronti, si
sono ravveduti e hanno dichiarato pubblicamente le loro scuse alla
cittadinanza con l'impegno di adoperarsi per il bene comune insieme ai
comitati. Questa collaborazione oggi ancora esiste ed è su questa base che
chiediamo al Sindaco di rivedere la sua decisione politica poichè pensiamo
che le persone intelligenti siano quelle che sanno cambiare posizione dopo
valutazioni cognitive dei fatti soprattutto quando rappresentano gli
interessi di una comunità.
saluti Salvatore Carnevale