WTO IN CRISI, SI TRASFORMA NEL "CLUB DEGLI AMICI"



Comunicato Stampa - Tradewatch (Osservatorio sul Commercio internazionale
promosso da Campagna Riforma Banca Mondiale, Centro Internazionale
Crocevia, Fondazione Culturale Responsabilità Etica, Gruppo d'appoggio al
movimento contadino dell'Africa occidentale, Mani Tese, Rete Lilliput, Roba
dell'Altro Mondo/FAIR)

Info stampa: Da Ginevra Monica Di Sisto/ROBA-FAIR +39 3358426752


WTO IN CRISI, SI TRASFORMA NEL "CLUB DEGLI AMICI"

FALLITI TUTTI GLI OBIETTIVI,

Tutti i dettagli sui negoziati su www.tradewatch.it

Ginevra, 29 ottobre - La Wto ha fallito gli obiettivi che si era prefissa,
senza sfiorare nemmeno uno dei temi relativi alla povertà, allo sviluppo e
alla salvaguardia delle aree piu' povere del Pianeta come il capitolo del
cotone. E' questa la realtà che si nasconde dietro la retorica pomposa sul
ruolo positivo del commercio rispetto allo sviluppo che abbiamo sentito nei
giorni del G8 di Gleneagles". Lo denunciano le organizzazioni italiane
presenti a Ginevra per il Consiglio Generale dei Popoli. Tradewatch
(www.tradewatch.it), l'Osservatorio italiano sul commercio internazionale
internazionale presente a Ginevra con i delegati di Campagna Riforma Banca
Mondiale, Crocevia, Gruppo d'appoggio al movimento contadino Africano, Mani
Tese e Roba dell'Altro Mondo/Fair.

I negoziati commerciali multilaterali sono in profonda crisi, come ammesso
pubblicamente nella conferenza stampa finale anche dal direttore generale
Supachai, per il fuoco incrociato degli interessi. Interessi rappresentati
dai poteri forti, come Stati Uniti ed Unione Europea, ma anche dai poteri
emergenti come Cina, India e Brasile, che difendono le proprie esportazioni
agricole e le proprie imprese a spese dei diritti innanzitutto dei propri
cittadini.

Tradewatch esprime preoccupazione per la volontà espressa dai Paesi membri
di portare avanti i negoziati a tappe forzate nella cornice di Ginevra e
secondo un processo 'per gruppi di interesse' suggerito a gran voce dalle
lobby anche in questi giorni. Le raccomandazioni finali del direttore
generale chiedono ai Paesi membri un approccio piu' flessibile e pragmatico
al processo negoziale, che ha bisogno di utilizzare tutte le formule
possibili per avanzare. Da fonte autorevole della delegazione di un
importante Paese in via di sviluppo abbiamo saputo che una delle modalità
flessibili preferite sarà di moltiplicare i tavoli separati tematici, sul
modello degli "Amici del Gats", gruppo operativo in ambito Wto che coordina
i Paesi OECD, India e Cile che spingono per una liberalizzazione accelerata
del mercato dei servizi attraverso il negoziato Gats. Gli "Amici del Gats"
dialogano strettamente con le imprese di settore, al riparo dal controllo
dei propri Parlamenti e dal confronto con i movimenti e la società civile.
Uno stile che si E' riproposto anche in questi giorni a Ginevra, dove, ad
esempio, le centinaia di contadini arrivati in marcia non sono stati
ricevuti dal coordinamento negoziale, al contrario dei gruppi d'interesse
che hanno trovato accoglienti hotel nei quali incontrare i delegati.

Dal Consiglio Generale di Ginevra sono emersi segnali inquietanti per
quanto riguarda il negoziato agricolo. Secondo esponenti della Commissione
Europea la situazione E' al momento bloccata in tutti e tre i pilastri:
accesso al mercato, sostegno interno, sostegno all'esportazione. Su
quest'ultimo tema in particolare si concentrano molte delle richieste dei
Paesi del sud del mondo, che da anni chiedono la fine dei sussidi
all'esportazione che strangolano le loro produzioni agricole, il cosiddetto
dumping, in primo luogo per il caso del cotone. La Commissione Europea si
E' detta pronta a negoziare una data certa per l'eliminazione dei sussidi
all'export, ma ha detto che in cambio vuole che si parli anche della fine
dei finti aiuti alimentari e dei crediti all'esportazione degli Usa, che
hanno lo stesso effetto dei sussidi all'esportatzione europei. In pratica,
il negoziato E' bloccato perchE' UE e USA, i due responsabili di questa
forma di sostegno all'export che ha conseguenze disastrose per i piu'
poveri, continuano a litigare ed a scambiarsi accuse reciproche e
responsabilità. Tra i due litiganti, a rimetterci da anni sono pero' i
milioni di piccoli contadini dell'agricoltura familiare che nel Nord come
nel Sud del mondo che si trovano impossibilitati a vendere i propri
prodotti sui loro mercati, invasi dai prodotti a basso costo dei giganti
dell'agro-business, e che non hanno voce in capitolo per cercare di
interrompere queste pratiche di dumping. Un esempio emblematico del
funzionamento del Wto, della sua pretesa democrazia e dei rapporti di
potere al suo interno. Un'ulteriore conferma della necessità, manifestata
anche dalle delegazioni contadine a Ginevra, di portare immediatamente
l'agricoltura fuori dalla Wto.

Nessun accordo E' meglio di un pessimo accordo. Il Consiglio Generale dei
Popoli, soddisfatto per questo nuovo stop di un'agenda della Wto ad uso e
consumo delle corporations, si riconvoca a Ginevra il 19 e 20 ottobre
prossimi, in contemporanea alla nuova sessione del Consiglio Generale della
Wto. Tradewatch (<http://www.tradewatch.it/>www.tradewatch.it) continuerà
nelle prossime settimane a rivelare I documenti negoziali e a raccontare in
tempo reale tutti gli sviluppi delle trattative.



Tradewatch, Osservatorio sul Commercio internazionale (www.tradewatch.it)
E' promosso da Campagna Riforma Banca Mondiale, Centro Internazionale
Crocevia, Fondazione Culturale Responsabilità Etica, Gruppo d'appoggio al
movimento contadino dell'Africa occidentale, Mani Tese, Rete Lilliput, Roba
dell'Altro Mondo/FAIR)