Puglia, disastro nell'Oasi di Torre Guaceto: un incendio annunciato e non prevenuto



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Date: Sat, 25 Aug 2007 10:53:53 +0200
Subject: INCENDIO A TORRE GUACETO E GLI INCIDENTI INDUSTRIALI

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L’INCENDIO A TORRE GUACETO E GLI INCIDENTI INDUSTRIALI:
DUE EMERGENZE CHE INTERPELLANO PRECISE RESPONSABILITA’

Il disastro ambientale prodotto dall’incendio nella riserva naturale di
Torre Guaceto è stato un evento purtroppo annunciato e non prevenuto. I
piromani da tempo stanno devastando il territorio provinciale e Torre
Guaceto è un caso di carenza di risorse finanziarie e di interventi per
l’attuazione di attività di prevenzione contro gli assalti provocati col
fuoco: il piano antincendi infatti esiste solo sulla carta e, fra le tante
deficienze, mancano persino vie di accesso e di fuga dal momento che i
vecchi tratturi risultano invasi dalla vegetazione. In questa situazione
appare francamente inaccettabile la dichiarazione del Presidente del
Consorzio della Riserva il quale ha definito una fortuna il fatto che il
fuoco ha interessato soprattutto il canneto dimenticando che proprio per
quel canneto e per la zona umida l’area è stata sottoposta a vincolo nella
Convenzione di Ramsar e dimenticando anche che si è avuta la distruzione
di un’avifauna di particolare importanza.

Sul versante poi degli interventi dei competenti organi di tutela appare
veramente incomprensibile il fatto che dopo l’incendio verificatosi nella
mattinata del 21 agosto, il quale presentava – come tutti gli altri
analoghi eventi – segni chiarissimi di dolosità, si sia di omesso di
vigilare adeguatamente la zona per evitare la possibile accensione
intenzionale di nuovi focolai o, in ogni caso, prevedibili ritorni di
fiamma. Ma c’è di più e cioè che nel pomeriggio dello stesso giorno 21 non
sarebbe stata tempestivamente tenuta nel debito conto la segnalazione del
nuovo incendio da parte degli operatori della riserva, i quali avrebbero
fatto presente che il fuoco stava estendendosi dall’area della Torre
Regina Giovanna lungo il canale Reale verso la zona più significativa
sotto il profilo naturalistico. Non basta allora definire un “delitto”,
come ha fatto il Prefetto, l’incendio di Torre Guaceto perché vogliamo
ricordare chi di dovere che i “delitti” vanno efficacemente indagati per
assicurare alla giustizia i responsabili ma devono essere anche, e
soprattutto, prevenuti con idonee misure ed adeguati interventi.

Sollecitiamo allora l’urgente aggiornamento e la messa a punto del Piano
Antincendi per Torre Guaceto così come torniamo, per l’ennesima volta, a
chiedere che si porti a compimento il “piano di emergenza esterno” per
l’area industriale e per quella portuale. Un piano varato finalmente, dopo
anni di pressioni, nel 2005 in forma “speditiva” (e cioè provvisoria) ma
rimasto poi avvolto in un inammissibile silenzio. Ricordiamo di aver
chiesto finora invano, facendo appello a tutte le autorità interessate che
venisse data la necessaria informazione ai cittadini su tale piano e che
venissero rese note norme di comportamento semplici, chiare e precise,
possibilmente raccolte in un manualetto di istruzioni da diffondere fra
tutte le famiglie delle zone a rischio con l’indicazione del tipo e delle
forme di allarme e preallarme e di tutti i sistemi di allertamento.
Brindisi vive in una situazione di estrema esposizione a pericoli per la
incolumità dei cittadini e per la salvaguardia dell’ambiente, una
situazione nella quale le inerzie, le distrazioni e le sottovalutazioni
provocano tra i cittadini sconcerto e sfiducia. La presente nota stampa
viene inviata a tutte le competenti autorità locali e nazionali.

Brindisi, 25 agosto 2007



Il Forum Ambiente, Salute e Sviluppo




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