Coi piedi per terra. 10



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COI PIEDI PER TERRA
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"
Numero 10 del 22 agosto 2007

In questo numero:
0. Una comunicazione di servizio
1. Appello del Comitato: Un aeroporto a Viterbo? No, grazie. E' necessario
invece ridurre il trasporto aereo
2. Elena Pulcini: Mobilitiamo le nostre passioni
3. Peppe Sini: In poche parole le vere alternative per la mobilita'
sostenibile e un autentico sviluppo autocentrato dell'Alto Lazio
4. Giancarla Codrignani: Da Viterbo a Londra
5. Agnese Ginocchio: Solidale in difesa dell'ambiente, della salute, della
vita
6. Pasquale Iannamorelli: Fermatevi!
7. Maddalena Micotti: La solidarieta' del "Centro documentazione pace" di
Ivrea
8. Daniela Musumeci: Sono con voi
9. Luca Salvi: Il mondo e l'anima
10. Alessandro Ambrosin: Heathrow
11. Andrea Di Stefano: Low cost, una falsa democrazia
12. Umberto Cinalli: Un comunicato del 9 luglio 2007
13. Per contattare il comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo

0. UNA COMUNICAZIONE DI SERVIZIO
Con vivo dispiacere informiamo i lettori che nei giorni scorsi abbiamo avuto
problemi tecnici nella ricezione della posta elettronica e temiamo che molte
e-mail che ci sono state inviate non ci siano affatto pervenute.
Saremmo assai grati a tutte le interlocutrici e gli interlocutori che ci
avessero scritto e non avessero ottenuto riscontro alcuno se ci inviassero
di nuovo le loro comunicazioni, i loro interventi e le loro lettere.
Siamo desolati per l'accaduto, e fin d'ora ringraziamo tutte e tutti per la
pazienza e la gentilezza.
L'indirizzo di posta elettronica della redazione di questo foglio, a cui
vanno inviati gli interventi, e': nbawac at tin.it

1. DOCUMENTI. APPELLO DEL COMITATO: UN AEROPORTO A VITERBO? NO, GRAZIE. E'
NECESSARIO INVECE RIDURRE IL TRASPORTO AEREO

1. Un aeroporto provoca gravi danni alla salute della popolazione che vive
nei dintorni: sia attraverso l'inquinamento dell'aria, che causa gravi
malattie; sia attraverso l'inquinamento acustico.
2. Il trasporto aereo contribuisce fortemente al surriscaldamento del clima.
3. Il trasporto aereo danneggia gravemente l'ambiente.
4. Il trasporto aereo e' antieconomico: consuma piu' energia di ogni altro
mezzo di trasporto; danneggia gravemente la biosfera; costa molto alla
comunita' poiche' e' fortemente sovvenzionato sia da finanziamenti pubblici
sia da esenzioni ed agevolazioni fiscali (mentre si effettuano sciagurati
tagli di bilancio per sanita' ed assistenza): paradossalmente la maggior
parte dei costi del trasporto aereo li pagano i cittadini che non lo usano;
danneggiando l'ambiente e sottraendo risorse pubbliche non aiuta le economie
locali ma le impoverisce; l'occupazione nel settore e' limitata, spesso
precaria, e le compagnie hanno spesso condotte gravemente antisindacali.
5. Il trasporto aereo e' iniquo: statisticamente e' dimostrato che e'
soprattutto un privilegio dei ricchi, ma i costi li pagano soprattutto i
bilanci pubblici, e le conseguenze nocive le pagano innanzitutto i poveri.
6. Nel caso specifico dell'aeroporto a Viterbo manca completamente la
Valutazione d'impatto ambientale.
*
Viterbo nell'ambito della mobilita' ha bisogno innanzitutto di migliorare la
rete ferroviaria ed i collegamenti con Roma, con Orte e con Civitavecchia.
Una mobilita' coerente con la difesa e la valorizzazione dei beni ambientali
e culturali e delle vocazioni produttive del viterbese.
*
Chiediamo che sia rispettato il diritto alla salute.
Chiediamo che sia rispettato il diritto alla sicurezza.
Chiediamo che sia rispettato il diritto a un ambiente vivibile.
Chiediamo che sia rispettato il diritto a un lavoro dignitoso e sicuro.
Chiediamo che sia rispettato il diritto alla mobilita' per tutti e non solo
per pochi privilegiati.
Chiediamo che decisioni che riguardano tutti siano discusse da tutti e prese
in modo democratico.
Chiediamo che prevalga la responsabilita', la solidarieta', la democrazia.
*
Siamo solidali con i cittadini di Ciampino, vittime dell'estrema nocivita'
dell'aeroporto.
Siamo solidali con tutti gli esseri umani che subiscono le conseguenze
dell'effetto serra cui il trasporto aereo contribuisce in misura cosi'
rilevante.
*
Chiediamo a chi condivide questo appello di aderire ad esso, di diffonderlo,
di sostenere l'impegno del comitato.
*
Il comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo e s'impegna per la
riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della
democrazia, dei diritti umani di tutti gli esseri umani
Per informazioni e contatti: e-mail: info at coipiediperterra.org, sito:
www.coipiediperterra.org

2. EDITORIALE. ELENA PULCINI: MOBILITIAMO LE NOSTRE PASSIONI
[Ringraziamo Elena Pulcini (per contatti: e-mail: e_pulcini at philos.unifi.it,
web: www.philos.unifi.it/persone/pulcini.htm) per questo intervento.
Elena Pulcini e' professore ordinario di Filosofia sociale presso il
Dipartimento di filosofia dell'Universita' di Firenze; al centro dei suoi
interessi e' il tema delle passioni nell'ambito di una teoria della
modernita' e dell'individualismo moderno, con un'attenzione anche al
problema della soggettivita' femminile; acuta saggista, da anni riflette su
decisivi temi morali e politici in dialogo con le esperienze piu' vive del
pensiero delle donne, dei movimenti solleciti del bene comune per l'umanita'
e la biosfera, e della ricerca filosofica, e specificamente assiologica,
epistemologica e politica contemporanea; fa parte della redazione della
rivista "Iride" (Il Mulino) e del Comitato scientifico della rivista "La
societa' degli individui" (Angeli); fa parte, per l'Universita' di Firenze,
del progetto europeo "Athena" (European Thematic Network Project for Women's
Studies Athena) diretto da Rosi Braidotti (Universita' di Utrecht); fa parte
della Giunta direttiva della Societa' Italiana di Filosofia Politica (Sifp).
Fa parte del gruppo fondatore del "Collegio Italiano di Filosofia Sociale
Alfredo Salsano" diretto da Giacomo Marramao; ha curato opere di Rousseau e
Bataille. Tra le opere di Elena Pulcini: La famiglia al crepuscolo, Editori
Riuniti, Roma 1987; (a cura di), Teorie delle passioni, Kluwer, Dordrecht,
Bologna 1989; Amour-passion e amore coniugale. Rousseau e l'origine di un
conflitto moderno, Marsilio, Venezia 1990 (trad. francese c/o
Champion-Slatkine, Parigi 1998); (a cura di, con P. Messeri), Immagini
dell'impensabile. Ricerche interdisciplinari sulla guerra nucleare,
Marietti, Genova 1991; L'individuo senza passioni. Individualismo moderno e
perdita del legame sociale, Bollati Boringhieri, Torino 2001 (traduzione
tedesca presso l'editore Diaphanes, Berlino 2004; ristampa 2005); (a cura
di, con Dimitri D'Andrea), Filosofie della globalizzazione, Ets, Pisa 2001,
2003; Il potere di unire, Bollati Boringhieri, Torino 2003; con Mariapaola
Fimiani, Vanna Gessa Kurotschka (a cura di), Umano, post-umano, Editori
Riuniti, Roma 2004]

Cari amici,
come si puo' non essere solidali con la vostra opposizione all'aeroporto di
Viterbo? Come si puo' non indignarsi di fronte a questa deriva distruttiva
che investe l'intero pianeta?
Eppure, l'indignazione sembra essere ormai un sentimento obsoleto: inermi ed
inerti di fronte ad una deriva che dilaga a livello globale, ci lasciamo
spesso risucchiare nella passiva posizione di spettatori, preoccupati solo
del nostro piccolo interesse materiale.
La devastazione del mondo e' gia' qui, "ci riguarda" gia' da vicino e
procede a ritmi vertiginosi, tanto da investire l'umanita' gia' nel
presente.
Intravvediamo gli scenari possibili di una situazione apocalittica, come
diceva Guenther Anders, ma non siamo in grado di provare emozioni adeguate
di fronte a quello che sta accadendo, in varie forme, in ogni parte del
mondo.
Dobbiamo recuperare la capacita' di "sentire", di provare una salutare ed
attiva paura di fronte ad eventi che stanno sfuggendo al nostro controllo e
che ci dominano producendo minacce fino ad ora inimmaginabili: perche' dalla
paura possa scaturire la pietas verso cio' che e' oggetto di violenza e di
sopraffazione.
Bisogna tornare a sentire per poter agire, bisogna recuperare la capacita'
di commuoverci di fronte a distese di boschi incendiati, ghiacci che si
sciolgono, citta' diventate camere a gas, mari ridotti a fogne maleodoranti,
cieli senza stelle, sole malato, aria contaminata.
Mobilitiamo le nostre passioni per essere capaci di riconoscere il pericolo
che ci minaccia.

3. EDITORIALE. PEPPE SINI: IN POCHE PAROLE LE VERE ALTERNATIVE PER LA
MOBILITA' SOSTENIBILE E UN AUTENTICO SVILUPPO AUTOCENTRATO DELL'ALTO LAZIO

Ai giovinotti di belle speranze e di poche letture che dopo essersi ben
incerumate le orecchie a gran voce chiedono quali siano le alternative che
abbiamo da proporre di contro alla loro astuta idea di tutto devastare,
massacrar la salute dei concittadini, metter in saccoccia quattro baiocchi
sporchi maledetti e subito, e poi chi s'e' visto s'e' visto, piace poter
rispondere che le alternative ci sono, e messe nero su bianco da ben oltre
un decennio.
Ma come possono saperlo coloro che mai si presero il disturbo di voler
conoscere la storia di questa terra?
*
Lo ha ricordato alcuni giorni fa Giulio Vittorangeli su questo medesimo
foglio: le persone che dagli anni Settanta si sono battute contro il modello
di sviluppo di servitu' (che ha devastato ambiente e diritti, distrutto
lavoro e salute, rapinato sicurezza e benessere, e favorito la penetrazione
dei poteri criminali nel viterbese interagendo con il regime della
corruzione), nel vivo di decenni di lotte durissime elaborarono un progetto
alternativo di modello di sviluppo territoriale e ad esso connesso un
adeguato modello di mobilita'.
*
Questa proposta alternativa, che in alcune fasi di grande mobilitazione
civile dei lavoratori, delle comunita' locali, delle istituzioni
democratiche, divenne il programma comune della parte onesta della societa'
altolaziale, ebbe il suo ultimo e forse piu' rilevante momento di
definizione, discussione e condivisione con la Conferenza economica
provinciale promossa alla meta' degli anni Novanta dall'Amministrazione
Provinciale di Viterbo restata nella memoria della cittadinanza come "quella
di Ugo Nardini, di Osvaldo Ercoli e di Peppe Sini", quella che si scontro'
duramente col regime della corruzione, quella che nell'insieme si
caratterizzo' per l'opposizione intransigente alla devastazione ambientale
del famigerato progetto Supercassia, per la scelta di fondo della difesa e
valorizzazione di ambiente e cultura, e per aver promosso la lotta contro
l'economia inquinata, la politica collusa e la penetrazione mafiosa.
E in quella vicenda non solo recammo ad una riflessione comune tante voci
diverse, tanti soggetti istituzionali e della societa' civile - dagli
imprenditori ai sindacati dei lavoratori, all'associazionismo civico e
solidale -, ma ponemmo al centro dell'attenzione un progetto per cui valeva
e vale la pena di battersi.
*
Ho l'orgoglio di essere la persona che portando a sintesi l'elaborazione
frutto di esperienze cui avevo dedicato decine d'anni della mia vita di
organizzatore sociale, di militante politico, di giornalista d'inchiesta e
di pubblico amministratore, traccio' le linee essenziali delle decisive - e
certo conflittuali - scelte che caratterizzarono quella proposta che mi pare
tuttora attuale (purtroppo: giacche' e' tuttora attuale poiche'
quell'esperienza fu breve, non pote' realizzare granche' di quanto si
riprometteva: e poi sopravvenne nuova barbarie, nuova corruzione, il nuovo
prevalere delle logiche e dei poteri che avevamo sfidato e affrontato e per
anni contrastato con rilevanti esiti; ma anche il viterbese subi' l'assalto
e il degrado berlusconiano che riporto' in auge il vecchio blocco
andreottiano, gli interessi peggiori, i poteri vampiri, mentre in tutta
Italia la sinistra si sfasciava e perdeva fin la memoria della parte
migliore della sua storia di solidarieta' umana, di emancipazione degli
oppressi, di scelta della verita' e della giustizia, di promozione della
liberta' per tutti.
*
E fatta questa davvero lunga e forse inelegante premessa - ma viene l'ora in
cui occorre pur dire come davvero andarono le cose - ecco le alternative
rispetto al modello di sviluppo di servitu' e al modello di mobilita'
inquinante, patogeno, rapinatore che lorsignori vogliono continuare ad
imporci.
E le alternative, dette per titoli, sono le seguenti, semplici e chiare:
- una politica coerente e integrata fondata su un modello di sviluppo basato
su economie autocentrate, tecnologie adeguate, partecipazione popolare alle
scelte, agendo localmente e pensando globalmente (ovvero facendo scelte di
giustizia e di salvaguardia della biosfera nel riconoscimento di tutti i
diritti umani a tutti gli esseri umani e nell'estensione del principio
responsabilita' anche nei confronti delle generazioni future);
- la difesa e la valorizzazione dei beni ambientali e culturali, che del
viterbese sono ancora la massima ricchezza reale in termini anche economici
in senso stretto;
- la difesa, la promozione e la valorizzazione delle vocazioni produttive
del territorio, in primis dell'agricoltura di qualita', dell'artigianato, di
un termalismo terapeutico e non speculativo, dell'alta formazione e della
ricerca soprattutto in campo ambientale, del turismo non frettoloso e non
predatorio;
- un modello di mobilita' che punti ad adeguatamente collegare innanzitutto
con le ferrovie Viterbo con Orte, Civitavecchia e Roma;
- la smilitarizzazione del territorio;
- il recupero dei centri storici;
- l'azione intransigente di contrasto alla criminalita' organizzata,
all'economia collusa, alla politica corrotta;
- una riorganizzazione e un potenziamento dei servizi sociali e sanitari
fedele ai principi ispiratori della legge 833 del 1978.
Cosi', in poche parole: e a supporto di questo programma producemmo allora
studi e studi per migliaia e migliaia di pagine. Non poche di esse le ho
redatte di persona.
*
Ma il ceto politico che poi sopravvenne negli enti locali, con le reiterate
vittorie della destra eversiva in cui si riciclarono prontamente i piu' dei
prominenti della cosca andreottiana, e con la quasi totalitaria
colonizzazione del cosiddetto centrosinistra da parte degli stessi figuri e
gruppi e interessi (e il riciclaggio ivi dei prominenti andreottiani
residui), ebbene, quanto ai vecchi di tutto cio' non vuol sentire neppure
parlare, tanta e' stata la paura di perdere per sempre il potere e tanta e'
ancora la cattiva coscienza delle malefatte commesse o avallate e ognor
reiterate; e quanto alla loquace gioventu' di tutto cio' nulla sa, ne' vuole
sapere, forse perche' certi giovani rampanti pensano ancora che la filosofia
si faccia col manganello, che "leggere le carte" designi non la consuetudine
allo studio scrupoloso ma l'attivita' dei ciarlatani che truffano la gente
coi tarocchi, e che il servizio nella cosa pubblica consista in quel motto
con cui fu sintetizzata la Nep: "arricchitevi".

4. SOLIDARIETA'. GIANCARLA CODRIGNANI: DA VITERBO A LONDRA
[Ringraziamo Giancarla Codrignani (per contatti: giancodri at libero.it) per
questo intervento.
Giancarla Codrignani, presidente della Loc (Lega degli obiettori di
coscienza al servizio militare), gia' parlamentare, saggista, impegnata nei
movimenti di liberazione, di solidarieta' e per la pace, e' tra le figure
piu' rappresentative della cultura e dell'impegno per la pace e la
nonviolenza. Tra le opere di Giancarla Codrignani: L'odissea intorno ai
telai, Thema, Bologna 1989; Amerindiana, Terra Nuova, Roma 1992; Ecuba e le
altre, Edizioni cultura della pace, S. Domenico di Fiesole (Fi) 1994;
L'amore ordinato, Edizioni Com nuovi tempi, Roma 2005]

Non si sa perche' ci sia questa tendenza irresistibile a moltiplicare gli
aeroporti.
Che siano strumenti di sviluppo produttivo e commerciale e' tutto da
dimostrare. Forse un pezzo di universita' che avviasse una qualche ricerca
specialistica, magari in campo ecologico, potrebbe rappresentare una risorsa
migliore per il futuro. A Viterbo la tradizione dell'aeronautica militare
dovrebbe avere fatto lezione in tema di utilita' delle risorse.
I fatti incominciano ad esssere preoccupanti: in primo luogo manca
l'informazione. Non se ne sa niente a livello nazionale, ne' nel bene ne'
nel male: i telegiornali mettono al primo posto i fatti di sangue
impressionanti o gli incendi disastrosi, dimostrando di non far bene il loro
mestiere.
Tra l'altro non siamo negli Stati Uniti, dove la vastita' del territorio
impone mezzi di comunicazione funzionali: in Italia le distanze fra una
regione e un'altra sono cosi' relative che maggiori connessioni aeree non
sarebbero utili neppure agli abitanti piu' prossimi, obbligati pur sempre a
recarsi in auto allo scalo viciniore con un risparmio di tempo e benzina
inconsistente.
Della salubrita' dell'aria e della tutela ambientale hanno parlato in molti
come diretti interessati e non ripeto ragionamenti che di fatto sono ovvii.
Tra l'altro il problema non e' solo viterbese: per l'allargamento di
Heathrow c'e' una bella opposizione a Londra.
Sorprende che "la gente" sia cosi' superficiale da non capire che la salute
"deve" venire prima. Ma anche chi pensa che affluira' ricchezza fa male i
suoi conti: per avviare gli appalti si tireranno fuori i soldi, ma  senza
garanzie di un futuro redditizio.
Francamente era meglio, a suo tempo, investire sull'Alitalia, se fosse vero
che il volo procura facili guadagni.

5. RIFLESSIONE. AGNESE GINOCCHIO: SOLIDALE IN DIFESA DELL'AMBIENTE, DELLA
SALUTE,  DELLA VITA
[Ringraziamo Agnese Ginocchio (per contatti: e-mail:
agnese.musica at katamail.com, sito: www.agneseginocchio.it).
Agnese Ginocchio, "cantautrice per la pace, la nonviolenza, contro tutte le
guerre e le mafie", e' generosamente impegnata in molte iniziative di pace,
di solidarieta', per i diritti umani e la nonviolenza; Da una piu' ampia
scheda riprendiamo le seguenti notizie: "cantautrice internazionale per la
pace, la legalita' e la nonviolenza, contro tutte le guerre, le mafie e le
poverta' nel mondo"; testimonial e donna per la pace, musicista finalista e
vincitrice di diversi concerti e concorsi di carattere nazionale, presente
nell'ambito di varie manifestazioni a carattere nazionale, come le marce per
la pace, le manifestazioni popolari per i diritti ambientali, per portare
con la sua chitarra e la sua voce un messaggio universale per la difesa dei
diritti umani, sociali e ambientali; Agnese Ginocchio ha ricevuto diversi
premi e riconoscimenti per l'impegno per la pace e la legalita' (fra cui il
premio Unicef, e il premio nazionale 'Paolo Borsellino' che ricevera' ad
ottobre dall'associazione Societa' Civile e Libera Abruzzo); e' stata
presente fra i testimonial e gli artisti provenienti da tutto il mondo alla
X edizione del Festival internazionale della pace ad Assisi"]

Aderisco anch'io a questa importante iniziativa ambientale che riguarda la
difesa della vita.
Attualmente anch'io sono impegnata in una lotta analoga che tocca in maniera
particolare la mia regione Campania e le province del napoletano e del
casertano.
La nostra e' una lotta di resistenza contro quei padroni del potere che
vorrebbero comprare e dominare tutto con il denaro.
Ma l'aria che respiriamo non si puo' comprare, cosi' come la terra dove
viviamo.
L'allarme ambientale e' stato lanciato da tempo dagli scienziati, ormai ci
restano pochissimi anni per tentare in qualche modo di allungare i tempi di
sopravvivenza della vita e fermare la tendenza alla catastrofe.
Il pianeta e' intrappolato dai gas e veleni che si sprigionano da tutti quei
mostri inquinanti: discariche, inceneritori, ciminiere delle fabbriche, gas
di scarico dei mezzi di trasporto, tra questi anche quelli di trasporto
aereo.
Ma insomma vogliamo renderci conto che continuando cosi' ci stiamo
autodistruggendo? Quale futuro garantiremo ai nostri figli?
I gas inquinanti provenienti da questi mostri ambientali hanno avvelenato la
natura e la salute. Stanno aumentando in maniera smisurata i casi di cancro,
malformazioni congenite e alterazioni del dna. I nostri polmoni assorbono
come una spugna i veleni provenienti dall'atmosfera tossica, dall'aria
inquinata.
Bisogna impedire l'estinzione della vita. L'impegno per la pace e la
noviolenza ci chiama ad essere uomini e donne responsabili, a riflettere e
ammonire chi si ostina a prendere decisioni scellerate che violano i diritti
umani in quanto non tutelano la salute dell'essere umano, primo bene da
salvaguardare, ma la uccidono. Non solo con le armi si uccide, ma anche con
le parole, con le azioni ingiuste e con le decisioni di chi usa il potere in
modo violento. Queste ultime a mio parere sono le peggiori. Bisogna impedire
questo ennesimo attacco alla vita.
Ricordo che Dio ha consegnato in custodia il mondo all'umanita', perche' lo
tutelasse e lo salvaguardasse come la sua stessa vita. L'uomo pero' a causa
della sua incoscienza e della seduzionde del potere si e' corrotto e
anziche' usare e curare il mondo per il bene comune se ne e' appripriato
come cosa sua, abusandone e danneggiandolo completamente.
Il pianeta sta soffocando. Danneggiare ed inquinare l'ambiente significa
uccidere la vita. Si commette grave colpa di omcidio contro Dio, contro
l'opera di Dio e contro l'umanita' creata da Dio. Nel nome della pace, che
significa difesa della vita e salvaguardia del creato, fermiamo ed impediamo
a tutti i "mostri ambientali" di danneggiare il nostro territorio,
patrimonio dell'umanita' e dell'universo creato da Dio.
Shalom.

6. RIFLESSIONE. PASQUALE IANNAMORELLI: FERMATEVI!
[Ringraziamo Pasquale Iannamorelli (per contatti: qualevita3 at tele2.it) per
questo intervento.
Pasquale Iannamorelli, costruttore di pace, amico della nonviolenza, una
delle figure piu' rilevanti dei movimenti nonviolenti in Italia, e'
infaticabile animatore del bel bimestrale di informazione e riflessione
nonviolenta "Qualevita" e della insostituibile casa editrice omonima:
strumenti di lavoro di grande utilita' ed esperienze da sostenere con
convinzione (per informazioni e richieste: Edizioni Qualevita, via
Michelangelo 2, 67030 Torre dei Nolfi (Aq), tel. 3495843946, o anche
0864460006, o ancora 086446448; e-mail: sudest at iol.it o anche
qualevita3 at tele2.it; sito: www.peacelink.it/users/qualevita)]

Peppe carissimo,
ci ho pensato un po', prima di aderire al tuo invito a esprimere un mio
pensiero sull'aeroporto di Viterbo. Non perche' non sentissi l'urgenza del
tuo appello, ma perche' mi sento inadeguato a esprimermi su tutto quanto
accade, soprattutto su quanto non conosco.
Poi ho ripensato a una bellissima frase che mi ripeteva continuamente il mio
amico e maestro don Sirio politi: "Quello che accade su una zolla di terra,
accade su tutta la terra" e mi sono deciso a scriverti.
Si', perche' quanto sta accadendo a Viterbo per la decisione di aprire un
nuovo aeroporto mi sta a cuore come cittadino del pianeta. Ogni grammo di
emissione di CO2 che va ad aggiungersi alle quantita' smisurate gia'
prodotte, mi interessa.
E allora, in nome di un "I care" che fa parte della mia pelle, dico a chi
intende realizzare una ennesima opera contro il genere umano (si', contro il
genere umano e non solo contro i cittadini di Viterbo e dintorni):
Fermatevi!
Pensate per un solo attimo alle conseguenze sui vostri figli, sui figli dei
vostri figli. Interrompete la catena disastrosa di egoismo miope che sta
distruggendo la terra. Avrete, forse, un ritorno economico nel breve o medio
termine, che tra l'altro fara' crescere il Pil e quindi rendera' soddisfatti
tutti i cosiddetti economisti. Ma economia, non voleva dire "governo della
casa", anche della vostra casa? E allora, perche' non pensate minimamente a
coloro che la abiteranno tra qualche tempo?
Ancora una volta, vi supplico: Fermatevi!
Pasquale Iannamorelli

7. SOLIDARIETA'. MADDALENA MICOTTI: LA SOLIDARIETA' DEL "CENTRO
DOCUMENTAZIONE PACE" DI IVREA
[Ringraziamo Maddalena Micotti (per contatti: maddalenamicotti at alice.it) per
averci inviato la solidarieta' sua e delle donne del "Centro documentazione
pace" di Ivrea.
Maddalena Micotti, educatrice, amica della nonviolenza, e' impegnata
nell'esperienza del "Centro documentazione pace" di Ivrea ed in molte
iniziative di pace, solidarieta', promozione dei diritti umani di tutti gli
esseri umani]

Ho parlato con le mie amiche del "Centro documentazione pace" di ivrea: non
solo vi siamo vicine, ma diamo il nostro sostegno alla vostra protesta.
Cercheremo di tenerci in contatto e seguire la vicenda.

8. RIFLESSIONE. DANIELA MUSUMECI: SONO CON VOI
[Ringraziamo Daniela Musumeci (per contatti: danielamusumeci at alice.it) per
questo intervento.
Daniela Musumeci e' un'intellettuale e saggista palermitana di forte impegno
civile. Dal sito della bella rivista "Mezzocielo" (www.mezzocielo.it)
riprendiamo la seguente scheda: "Daniela Musumeci (1953), nota a tutti come
Danielina dal 1968 a oggi, insegna filosofia e storia presso un liceo
cittadino e collabora regolarmente a 'Mezzocielo' sin dai suoi esordi. Ama
scrivere frammenti, versi, righe, cosucce insomma; la sua ricerca verte
soprattutto sul pensiero della differenza e sulla interculturalita'; la sua
pratica politica e' libertaria e nonviolenta; la sua casa e' sempre aperta a
chi ama la musica, le piante, gli animali e la cucina naturale"]

Scrivo da Palermo, la citta' piu' inquinata d'Italia, dove circolo
prevalentemente in bicicletta, a rischio della vita poiche' non esistono
piste ciclabili ne' chiusura del centro storico al traffico.
Adoro viaggiare in aereo (poche volte nella mia vita, del resto, e solo per
andare all'estero; anche perche' convivo con molti animali che non
schiafferei mai in una carlinga senza pressurizzazione), ma non comprendo
l'ostinazione politica nella realizzazione delle Grandi Opere (anche la Tav)
se non come necessita' di concedere appalti lucrosissimi (e inquinantissimi)
alle imprese sovente mafiose e paramafiose che governano specialmente il
Sud.
Dunque sono con voi e spargero' parola nel mio piccolo.

9. SOLIDARIETA'. LUCA SALVI: IL MONDO E L'ANIMA
[Ringraziamo Luca Salvi (per contatti: lucasalvi at msw.it) per questo
intervento.
Luca Salvi, amico della nonviolenza, fa parte del gruppo di iniziativa
territoriale della Banca Etica a Verona; e' impegnato in molte iniziative
per la pace, la giustizia, i diritti umani.
Lorenzo Milani nacque a Firenze nel 1923, proveniente da una famiglia della
borghesia intellettuale, ordinato prete nel 1947. Opera dapprima a S. Donato
a Calenzano, ove realizza una scuola serale aperta a tutti i giovani di
estrazione popolare e proletaria, senza discriminazioni politiche. Viene poi
trasferito punitivamente a Barbiana nel 1954. Qui realizza l'esperienza
della sua scuola. Nel 1958 pubblica Esperienze pastorali, di cui la
gerarchia ecclesiastica ordinera' il ritiro dal commercio. Nel 1965 scrive
la lettera ai cappellani militari da cui derivera' il processo i cui atti
sono pubblicati ne L'obbedienza non e' piu' una virtu'. Muore dopo una lunga
malattia nel 1967; era appena uscita la Lettera a una professoressa della
scuola di Barbiana. L'educazione come pratica di liberazione, la scelta di
classe dalla parte degli oppressi, l'opposizione alla guerra, la denuncia
della scuola classista che discrimina i poveri: sono alcuni dei temi su cui
la lezione di don Milani resta di grande valore. Opere di Lorenzo Milani e
della scuola di Barbiana: Esperienze pastorali, L'obbedienza non e' piu' una
virtu', Lettera a una professoressa, pubblicate tutte presso la Libreria
Editrice Fiorentina (Lef). Postume sono state pubblicate le raccolte di
Lettere di don Lorenzo Milani priore di Barbiana, Mondadori; le Lettere alla
mamma, Mondadori; e sempre delle lettere alla madre l'edizione critica,
integrale e annotata, Alla mamma. Lettere 1943-1967, Marietti. Altri testi
sono apparsi sparsamente in volumi di diversi autori. La casa editrice
Stampa Alternativa ha meritoriamente effettuato nell'ultimo decennio la
ripubblicazione di vari testi milaniani in edizioni ultraeconomiche e
criticamente curate. La Emi ha recentemente pubblicato, a cura di Giorgio
Pecorini, lettere, appunti e carte varie inedite di don Lorenzo Milani nel
volume I care ancora. Altri testi ha pubblicato ancora la Lef. Opere su
Lorenzo Milani: sono ormai numerose; fondamentali sono: Neera Fallaci, Vita
del prete Lorenzo Milani. Dalla parte dell'ultimo, Rizzoli, Milano 1993;
Giorgio Pecorini, Don Milani! Chi era costui?, Baldini & Castoldi, Milano
1996; Mario Lancisi (a cura di), Don Lorenzo Milani: dibattito aperto,
Borla, Roma 1979; Ernesto Balducci, L'insegnamento di don Lorenzo Milani,
Laterza, Roma-Bari 1995; Gianfranco Riccioni, La stampa e don Milani, Lef,
Firenze 1974; Antonio Schina (a cura di), Don Milani, Centro di
documentazione di Pistoia, 1993. Segnaliamo anche l'interessante fascicolo
monografico di "Azione nonviolenta" del giugno 1997. Segnaliamo anche il
fascicolo Don Lorenzo Milani, maestro di liberta', supplemento a "Conquiste
del lavoro", n. 50 del 1987. Tra i testi apparsi di recente: il testo su don
Milani di Michele Ranchetti nel suo libro Gli ultimi preti, Edizioni cultura
della pace, S. Domenico di Fiesole (Fi) 1997; David Maria Turoldo, Il mio
amico don Milani, Servitium, Sotto il Monte (Bg) 1997; Liana Fiorani, Don
Milani tra storia e attualita', Lef, Firenze 1997, poi Centro don Milani,
Firenze 1999; AA. VV., Rileggiamo don Lorenzo Milani a trenta anni dalla sua
morte, Comune di Rubano 1998; Centro documentazione don Lorenzo Milani e
scuola di Barbiana, Progetto Lorenzo Milani: il maestro, Firenze 1998; Liana
Fiorani, Dediche a don Milani, Qualevita, Torre dei Nolfi (Aq) 2001; Edoardo
Martinelli, Pedagogia dell'aderenza, Polaris, Vicchio di Mugello (Fi) 2002;
Marco Moraccini (a cura di), Scritti su Lorenzo Milani. Una antologia
critica, Il Grandevetro - Jaca Book, Santa Croce sull'Arno (Pi) - Milano
2002]

Cari amici di Viterbo,
la vostra lotta e tutte le lotte locali di cui si parla in questi giorni
(Heathrow, Dal Molin) assumono una forte valenza globale e simbolica.
Sono in gioco le tre grandi tematiche della nostra epoca (guerra, economia,
ambiente). L'uomo e' in guerra con l'ambiente, e' questa la "verita'
scomoda" che sta lentamente venendo fuori, fra enormi resistenze del
Sistema.
Riusciremo a fermarci in tempo, riusciremo a fermarli? Chissa'. Comunque
bisogna provarci, perche' e' la cosa giusta.
Forse non salveremo il mondo - diceva don Milani - ma almeno ci salveremo
l'anima.

10. RASSEGNA STAMPA. ALESSANDRO AMBROSIN: HEATHROW
[Ringraziamo Alessandro Ambrosin (per contatti:
alessandro_ambrosin at faswebnet.it) per averci messo a disposizione questo suo
articolo gia' apparso in vari mass-media col titolo "La polizia londinese
attacca i protestanti di Heathrow".
Alessandro Ambrosin e' un giornalista e un militante fortemente impegnato
nei movimenti per i diritti, ecopacifisti e di solidarieta']

La scorsa notte sei persone sono state ferite e 14 arrestate durante la
protesta sfociata nelle vicinanze dell'aeroporto Heathrow di Londra tra la
polizia e i 1.400 attivisti che si oppongono all'allargamento dello scalo
londinese.
Alla protesta hanno preso parte associazioni e movimenti di tutto il Regno
Unito, che allarmati dalla prevista costruzione della terza pista ne
denunciano il conseguente danno ambientale dovuto all'aumento dei gas di
scarico dei velivoli.
I manifestanti hanno dichiaratamente evidenziato l'indiscriminato e
ingiustificato uso della forza da parte della polizia locale giunta sul
luogo con 1.600 unita' per sedare un corteo del tutto pacifico. Lo slogan
era eloquente nelle parole, "We are armed only with peer-reviewed science"
(Siamo armati solo di scienza).
I portavoce dei movimenti hanno parlato alla folla, dichiarando la loro
contrarieta'  rispetto alla volonta' dello stesso governo inglese di
ampliare lo scalo di Heathrow.
Proteste anche per il trattamento riservato ai manifestanti da parte delle
forze dell'ordine. "Una violenza del tutto immotivata. Un trattamento pari a
quello di potenziali terroristi", denunciano alcuni di loro.
Gli scontri si sono verificati ad Harmondsworth, il villaggio che
inevitabilmente verra' raso al suolo per lasciare spazio alla nuova pista di
Heathrow.
Diverse persone hanno dovuto ricorrere alle cure mediche dopo le cariche dei
poliziotti. Nel frattempo alcuni manifestanti, avevano organizzato un altro
corteo pacifico vicino al palazzo della British Airways, ma sono stati
accerchiati dalle forze dell'ordine e alcuni di loro arrestati. Con questi
ultimi gli arresti sono saliti complessivamente a 58.
*
L'aeroporto di Heathrow detiene il primato europeo di traffico con circa 68
milioni di passeggeri all'anno e 90 compagnie aeree che volano verso 180
destinazioni in oltre 90 paesi del mondo.
Non e' la prima volta che i cittadini protestano per Heathrow.
Nel 1993 ricorsero alla Corte europea dei diritti umani quando il governo
Inglese aumento' il numero dei voli notturni nell'aeroporto di Heathrow,
introducendo un sistema di controllo dell'inquinamento acustico collegato
non piu' al numero di voli, ma alla "quantita' di rumore" (QC, "quota
count") prodotto. Ma il livello di rumore aumento' esponenzialmente.
Alla decisione si opposero otto cittadini residenti in altrettante localita'
vicine all'aeroporto (East Sheen, Hounslow, Richmond, East Twickenham,
Isleworth, Kew, Windsor, Touchen End).
Dopo le consuete denunce ed i processi locali, il caso venne infine
sottoposto alla Commissione europea per i diritti umani nel maggio 1997 e
trasmesso alla Corte europea nel novembre 1998. L'udienza
sull'ammissibilita' in merito fu tenuta nel maggio 2000 e il caso dichiarato
ammissibile a giudizio il giorno stesso. La sentenza della Corte Europea
decreto' che il provvedimento di incremento dei voli notturni e
conseguentemente il maggior rumore prodotto era in violazione dell'art. 8
della Convenzione europea dei diritti umani.
Il testo della sentenza, infatti, dice: "Lo Stato ha il dovere di prendere
ragionevoli ed appropriate misure in modo tale da garantire agli attori i
diritti sanciti dall'articolo 8 e di fare un bilancio tra gli interessi in
contrasto dei singoli cittadini e della comunita' nel suo complesso. Nel
settore particolarmente delicato della protezione dell'ambiente, il puro
interesse economico del paese non e' una ragione sufficiente per
sottovalutare i diritti degli altri".

11. RASSEGNA STAMPA. ANDREA DI STEFANO: LOW COST, UNA FALSA DEMOCRAZIA
[Ringraziamo Luca Salvi (per contatti: lucasalvi at msw.it) per averci inviato
il seguente editoriale di Andrea Di Stefano apparso nel fascicolo di
luglio-agosto 2007 della rivista "Valori" (www.valori.it) che si occupa di
economia solidale e finanza etica e di cui Banca Etica e' uno degli editori.
Andrea Di Stefano, giornalista e saggista, e' direttore della rivista
"Valori"]

"La Ryanair Society tende a spostare il 'bastone del comando'  dai
produttori ai consumatori: piu' offerte a basso costo, piu' potere
d'acquisto, piu' capacita' della 'classe senza classe' di incidere sulle
scelte produttive. Tutto e' alla portata di tutti: vacanze, case, beni di un
certo valore, cure mediche, merci e servizi un tempo destinati a ceti piu'
affluenti. E tutto cio' grazie al nuovo modello di business creato dalla
societa' low cost e basato su un'offerta semplice ed economica,
standardizzata ma anche personalizzata, e sull'eliminazione di tutti i costi
e di tutti gli intermediari inutili fra imprese e consumatori.
"Un modello che tagliera' definitivamente fuori quelle imprese che 'si
ostineranno a produrre o a organizzare modelli di offerta pensati per un
consumatore che non c'e' piu''.
"Una rivoluzione - quella del low cost - non priva di contenuti democratici,
dunque, anche se molto insidiosa per il mondo politico che appare al momento
impreparato a raccogliere questa sfida.
"C'e' bisogno di una classe politica che comprenda questa realta' e agisca
di conseguenza smussando la tendenza al 'totalitarismo consumistico' della
societa' low cost e spingendo in direzione di un'umanizzazione di questa
nuova realta' sociale".
Parole molto chiare quelle usate da Giacomo Nardozzi e Massimo Gaggi che al
tema del low cost hanno dedicato un libro-manifesto, La fine del ceto medio.
Significativo dell'ultima rivoluzione imposta dal business.
Che nasconde in tutti i modi i costi del basso costo che descriviamo e
svisceriamo nel dossier di questo numero di "Valori".
*
La societa' low cost e' all'insegna della fretta, del mordi e fuggi, del
consumo senza se e senza ma, della pecunia non olet.
Un modello che si regge non tanto e non solo sui bassi salari e sul lavoro
precario, ma soprattutto che sfrutta il danaro pubblico per indirizzare orde
di persone verso localita' turistiche, che sfrutta al meglio le logiche
federative nel senso peggiore per il territorio. Non si sviluppano le
eccellenze ma si sfruttano le indecenze, il consumo di aria, salute,
territorio, cultura. Ci si muove alla rincorsa della fretta azzerando tutte
le potenzialita' offerte dalle nuove tecnologie.
Non e' un caso che la societa' principe del low cost, Ryanair, sia anche
l'artefice dello sviluppo di decine di piccoli scali aeroportuali in aree
potenzialmente depresse o al di fuori dei circuiti convenzionali. E le
amministrazioni locali sono pronte a mettere sul tavolo decine e centinaia
di milioni di euro per finanziare grandi opere e infrastrutture pur di
attrarre il turismo che arriva con i voli a basso costo. Una filosofia che
subito si e' estesa alle vetture, al cibo, ai vestiti e perche' no alla
fruizione della cultura. Dove si sostituisce al cittadino il consumatore, o
meglio la dittatura del consumo che rade al suolo qualsiasi domanda,
riflessione, approfondimento...

12. DOCUMENTAZIONE. UMBERTO CINALLI: UN COMUNICATO DEL 9 LUGLIO 2007
[Riproduciamo il comunicato diffuso da Umberto Cinalli, a nome dei Verdi per
la pace della provincia di Viterbo, il 9 luglio 2007.
Umberto Cinalli, formatore ed educatore interculturale, e' impegnato in vari
centri del viterbese in attivita' in collaborazione con scuole, biblioteche
ed associazioni; collabora alle attivita' del Centro di educazione alla
mondialita'; impegnato nell'esperienza dell'Associazione universitaria per
la cooperazione allo sviluppo (Aucs) e nella Legambiente; ha condotto
esperienze di solidarieta' concreta e condivisione di vita in casa-famiglia
con persone in situazioni di difficolta'; e' impegnato nei movimenti
ambientalisti, di solidarieta', per la legalita' e i diritti, e nei "Verdi
per la pace" di Viterbo]

I Verdi di Viterbo sono intervenuti in precedenza (con un comunicato del 30
aprile scorso) sul tema dell'aeroporto di Viterbo, esprimendo piu' di una
perplessita'.
Inoltre i dubbi sulla compatibilita' ambientale della infrastruttura nella
piana di Viterbo sono concreti e oggettivi, ma nessuno sembra occuparsene
ne' sono state avviate consultazioni con i cittadini e i residenti, peraltro
aziende agricole anche certificate di notevole valore.
Vi sono problemi che in modo ambiguo e pericoloso vengono taciuti, mentre
vengono esaltati oltremodo i vantaggi che sono di ordine prettamente
economico.
Una dinamica che in passato ha generato "mostruosita'" e inquietanti danni
sociali.
Lo stesso paragone con Orio e' approssimativo e forzato, considerando
l'attuale opposizione presente in larghi strati della cittadinanza intorno
allo scalo bergamasco (cosa che nessuno ha provveduto ad evidenziare) e il
fatto che l'aeroporto lombardo movimentava gia' 1,5 milioni di passeggeri,
mentre Viterbo passerebbe da 0 a 5 milioni in pochi mesi.
Le affermazioni che ricorrono sui media confermano inoltre l'impressione che
i passeggeri dei low cost sarebbero diretti sull'area romana mentre Viterbo
dovrebbe sostenere l'onere di un maggiore carico di rischio, inquinamento
atmosferico ed acustico.
Anche considerando l'esigenza di sostenere le giuste rivendicazioni dei
cittadini di Ciampino, che da troppo tempo soffrono una situazione oltre il
limite della legalita', mi riconosco nelle considerazioni di Peppe Sini a
riguardo: c'e' bisogno di maggiore coraggio e meno ambiguita' in questo
territorio che soffre da sempre i limiti della propria classe politica e
imprenditoriale.
Non sara' di certo l'aeroporto a migliorare la situazione.

13. RIFERIMENTI. PER CONTATTARE IL COMITATO CHE SI OPPONE ALL'AEROPORTO DI
VITERBO

Per informazioni e contatti: Comitato contro l'aeroporto di Viterbo e per la
riduzione del trasporto aereo: e-mail: info at coipiediperterra.org , sito:
www.coipiediperterra.org
Per contattare direttamente la portavoce del comitato, la dottoressa
Antonella Litta: tel. 3383810091, e-mail: antonella.litta at libero.it
Per ricevere questo notiziario: nbawac at tin.it

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COI PIEDI PER TERRA
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
Numero 10 del 22 agosto 2007

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