Minime. 219



NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 219 del 21 settembre 2007

Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca
per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Sommario di questo numero:
1. Oggi a Viterbo
2. Umberto Santino: Solidarieta' al Centro "Padre Nostro" e a Lirio Abbate
3. Mae-Wan Ho: La danza della vita
4. Diana Napoli: Parole sparse su Paul Celan
5. Il 2 ottobre a Narni
6. Dal primo al 4 novembre a Camaldoli
7. La "Carta" del Movimento Nonviolento
8. Per saperne di piu'

1. INCONTRI. OGGI A VITERBO

Si svolge oggi, venerdi' 21 settembre, a Viterbo, presso la sala conferenze
della Provincia, Palazzo Gentili, in via Saffi, con inizio alle ore 17, il
convegno di studi "Un mega-aeroporto a Viterbo? No, grazie", promosso dal
comitato che si oppone all'aeroporto e s'impegna per la riduzione del
trasporto aereo.
Partecipano al convegno in qualita' di relatori: il magistrato Ferdinando
Imposimato, una delle personalita' piu' illustri delle istituzioni italiane;
il dottor Mauro Mocci, medico, esperto di patologie derivanti da
inquinamento; la dottoressa Marinella Correggia, saggista, autrice di molti
libri, esperta di temi ambientali.
Presiede il convegno la dottoressa Antonella Litta, portavoce del comitato;
svolgera' l'intervento introduttivo il professor Alessandro Pizzi, gia'
sindaco di Soriano nel Cimino.
*
Per informazioni e contatti: Comitato contro l'aeroporto di Viterbo e per la
riduzione del trasporto aereo: e-mail: info at coipiediperterra.org , sito:
www.coipiediperterra.org
Per contattare direttamente la portavoce del comitato, la dottoressa
Antonella Litta: tel. 3383810091, e-mail: antonella.litta at libero.it

2. SOLIDARIETA'. UMBERTO SANTINO: SOLIDARIETA' AL CENTRO "PADRE NOSTRO" E A
LIRIO ABBATE
[Dal sito del Centro siciliano di documentazione "Giuseppe Impastato"
riprendiamo il seguente comunicato del 7 settembre 2007.
Umberto Santino ha fondato e dirige il Centro siciliano di documentazione
"Giuseppe Impastato" di Palermo. Da decenni e' uno dei militanti democratici
piu' impegnati contro la mafia ed i suoi complici. E' uno dei massimi
studiosi a livello internazionale di questioni concernenti i poteri
criminali, i mercati illegali, i rapporti tra economia, politica e
criminalita'. Tra le opere di Umberto Santino: (a cura di), L'antimafia
difficile,  Centro siciliano di documentazione "Giuseppe Impastato", Palermo
1989; Giorgio Chinnici, Umberto Santino, La violenza programmata. Omicidi e
guerre di mafia a Palermo dagli anni '60 ad oggi, Franco Angeli, Milano
1989; Umberto Santino, Giovanni La Fiura, L'impresa mafiosa. Dall'Italia
agli Stati Uniti, Franco Angeli, Milano 1990; Giorgio Chinnici, Umberto
Santino, Giovanni La Fiura, Ugo Adragna, Gabbie vuote. Processi per omicidio
a Palermo dal 1983 al maxiprocesso, Franco Angeli, Milano 1992 (seconda
edizione); Umberto Santino e Giovanni La Fiura, Dietro la droga. Economie di
sopravvivenza, imprese criminali, azioni di guerra, progetti di sviluppo,
Edizioni Gruppo Abele, Torino 1993; La borghesia mafiosa, Centro siciliano
di documentazione "Giuseppe Impastato", Palermo 1994; La mafia come soggetto
politico, Centro siciliano di documentazione "Giuseppe Impastato", Palermo
1994; Casa Europa. Contro le mafie, per l'ambiente, per lo sviluppo, Centro
siciliano di documentazione "Giuseppe Impastato", Palermo 1994; La mafia
interpretata. Dilemmi, stereotipi, paradigmi, Rubbettino Editore, Soveria
Mannelli 1995; Sicilia 102. Caduti nella lotta contro la mafia e per la
democrazia dal 1893 al 1994, Centro siciliano di documentazione "Giuseppe
Impastato", Palermo 1995; La democrazia bloccata. La strage di Portella
della Ginestra e l'emarginazione delle sinistre, Rubbettino Editore, Soveria
Mannelli 1997; Oltre la legalita'. Appunti per un programma di lavoro in
terra di mafie, Centro siciliano di documentazione "Giuseppe Impastato",
Palermo 1997; L'alleanza e il compromesso. Mafia e politica dai tempi di
Lima e Andreotti ai giorni nostri, Rubbettino Editore, Soveria Mannelli
1997; Storia del movimento antimafia, Editori Riuniti, Roma 2000; La cosa e
il nome. Materiali per lo studio dei fenomeni premafiosi, Rubbettino,
Soveria Mannelli 2000; Dalla mafia alle mafie, Rubbettino, Soveria Mannelli
2006; Mafie e globalizzazione, Di Girolamo Editore, Trapani 2007. Su Umberto
Santino cfr. la bibliografia ragionata "Contro la mafia. Una breve rassegna
di alcuni lavori di Umberto Santino" apparsa su "La nonviolenza e' in
cammino" nei nn. 931-934.
Lirio Abbate, giornalista d'inchiesta, ha subito gravi intimidazioni
mafiose. Dalla Wikipedia, edizione italiana, riprendiamo la seguente scheda:
"Lirio Abbate (Castelbuono, 1971) e' un giornalista italiano. Ha iniziato al
Giornale di Sicilia, oggi e' redattore dell'Ansa a Palermo e corrispondente
de La Stampa, occupandosi di cronaca giudiziaria e attualita'. Attento
osservatore della mafia nelle Madonie sin da giovane, e' stato l'unico
giornalista presente sul luogo al momento della cattura del capomafia
Bernardo Provenzano e il primo a redigere la notizia della cattura con tutti
i particolari del blitz raccontati in diretta. Ha seguito in Sicilia le
inchieste e i processi piu' importanti sulla criminalita' organizzata e sul
traffico di esseri umani in particolare sugli sbarchi degli extracomunitari
nelle coste siciliane. Su questi temi ha realizzato molti reportage per i
quali e' stato premiato come Cronista dell'anno 2003. Ha ricevuto il premio
Ischia 2006 e il premio Roberto Ghinetti a San Miniato. E' co-autore, con
Peter Gomez, del libro I complici. Dal maggio 2007 e' sotto scorta perche'
oggetto di intimidazioni di stampo mafioso ed in seguito a cio' e' stato
trasferito per tre mesi alla redazione romana dell'Ansa. Da poco rientrato a
Palermo, la sera del primo settembre 2007 due sconosciuti hanno cercato di
mettere sotto la sua automobile, posteggiata nei pressi dell'abitazione del
quartiere popolare della Kalsa, un ordigno incendiario rudimentale ma
perfettamente funzionante. Tra le opere di Lirio Abbate: Nostra mafia dei
monti. Dal processo alle cosche delle Madonie al caso Contrada, Dharba
Editore, Spoleto 1993; La mafia che ho conosciuto, Edizioni Espero, 1996;
(con Peter Gomez), I complici. Tutti gli uomini di Bernardo Provenzano da
Corleone al Parlamento, Fazi Editore, 2007]

Il Centro Impastato di Palermo esprime piena solidarieta' al Centro "Padre
Nostro" e al giornalista Lirio Abbate per le ripetute minacce e
intimidazioni ricevute, partecipa alla manifestazione di sabato 8 settembre
e propone di organizzare un'iniziativa unitaria di confronto e riflessione
sul ruolo della societa' civile e dell'informazione nella fase attuale di
riassetto dell'organizzazione mafiosa e del suo sistema di relazioni.
In questi ultimi anni si e' parlato spesso di "borghesia mafiosa", concetto
che e' stato alla base delle analisi del Centro nella sua trentennale
attivita', che se non e' supportato da una ricerca adeguata rischia di
diventare uno slogan, oscillante tra criminalizzazione generalizzata ed
elencazione di casi. Occorre un'analisi in grado di offrire un quadro
esauriente della realta' attuale, base indispensabile per la costruzione di
una strategia efficace.
Dal fronte dell'antimafia arriva qualche segnale positivo, come la presa di
coscienza degli imprenditori sul terreno dell'antiracket, che deve andare
oltre misure che rischiano di essere inefficaci se non controproducenti,
come l'espulsione di quanti pagano il pizzo o la richiesta dell'invio
dell'esercito. Occorre rilanciare, sviluppare e diffondere l'associazionismo
e alla signoria territoriale mafiosa bisogna contrapporre una presenza
capillare e diffusa di servizi, una rete di spazi di socializzazione e un
progetto di iniziative coinvolgenti e continuative. Se si vuole davvero
ridurre drasticamente il consenso alla mafia, fondato in larga parte sulle
molteplici risorse dell'economia illegale e sul ricorso agli amici dei
potenti, bisogna sviluppare l'economia legale e la partecipazione
democratica.
Finalmente al Comune di Palermo sono stati consegnati 258 immobili
confiscati e si sta facendo strada una politica che recepisce le richieste
dei senzacasa, finora una delle poche realta' cittadine di antimafia
sociale, di destinazione dei beni confiscati a uso abitativo e di avvio di
esperienze di autocostruzione.
Purtroppo la politica del governo registra un grave allineamento con la
concezione della sicurezza tipica della destra, come intervento repressivo
che colpisce piu' gli emarginati, a cominciare dai lavavetri, che i mafiosi
e i loro complici, mentre le carceri continuano ad essere piene di
tossicodipendenti e di immigrati e la giustizia vive una crisi cronica, per
mancanza di uomini e di mezzi e per l'intollerabile lungaggine dei processi.
Su questi temi occorre una discussione seria e approfondita che superi
divisioni e steccati e avvii un'azione unitaria per la realizzazione di
strutture che diano continuita' all'intervento. In questa linea si muove la
proposta del Centro di creazione di un Memoriale-laboratorio della lotta
alla mafia, che sia insieme luogo di studio e spazio di confronto per la
costruzione di un progetto organico e unitario, che vada oltre il singolo
evento, superando la logica dell'emergenza e dell'impegno sporadico e
solitario.

3. RIFLESSIONE. MAE-WAN HO: LA DANZA DELLA VITA
[Ringraziamo Maria G. Di Rienzo (per contatti: sheela59 at libero.it) per
averci messo a disposizione nella sua traduzione il seguente intervento
apparso su "Resurgence", n. 216, 2007.
Mae-Wan Ho, autorevole scienziata, consulente scientifica del Third World
Network, autrice di vari libri. Tra le opere di Mae-Wan Ho: Ingegneria
genetica. Scienza e business delle biotecnologie, DeriveApprodi, 2001; (con
Lim Li Ching), Liberi da Ogm. La sfida per un mondo sostenibile, Gaffi
Editore, Roma 2005]

Immaginate che un drago sputafuoco, lungo un miglio, voli dritto come una
freccia attraverso il cielo della sera. La dea della notte, seccata per
questo disturbo, getta un velo di seta sul suo cammino. La testa del drago
urta il velo, ma esso non si strappa. Invece, il drago viene assorbito dal
tessuto. Praticamente in modo immediato l'intero drago svanisce, ed il suo
ruggito viene rimpiazzato da un inquietante silenzio. La dea della notte
sorride enigmatica ed attende. Poi, agita appena la stoffa con la mano
delicata e con un tuono la testa del drago riappare, rumorosa, lungo la
propria via, ma la creatura e' priva di corpo. La dea ride, scuote il velo
di nuovo, ed ecco apparire il tronco del drago. Infine, dopo un'altra pausa,
libera la sua coda. La potente creatura sputafuoco e' stata separata in
maniera permanente, per aver disturbato la pace dei cieli.
Questa storia descrive il notevole esperimento con la luce laser eseguito
dalla fisica Lene Hau e dai suoi colleghi alcuni anni fa. L'esperimento
dimostro' che si puo' fermare la luce lungo il suo percorso. Un fascio di
luce laser lungo due chilometri, il drago, puo' essere intrappolato in una
spruzzata di atomi di sodio fine come un velo, grazie a connessioni
coerenti. Gli atomi di sodio, raffreddati sino ad una temperatura vicina
allo zero, e preparati in uno stato di coerenza da un altro laser,
rallentano il fascio di luce incidente ripiegandolo su se stesso per dieci
milioni di volte, cosi' che la "testa" a stento ha il tempo di emergere
prima che la "coda" sia completamente assorbita. Spegnere l'altro laser a
questo punto effettivamente intrappola il raggio, ora ripiegato ad una
lunghezza dieci milioni di volte inferiore a quella originaria, nel tessuto
di sodio. Il raggio puo' rimanere prigioniero per circa un millesimo di
secondo, che e' un'eternita' sulla scala della velocita' della luce.
Riaccendere l'altro laser immediatamente liberera' il raggio, che
proseguira' il suo viaggio, ma non solo: accendendolo e spegnendolo tre
volte in successione, il raggio di luce si separera' in tre distinti
segmenti.
*
L'incredibile cattura di energia tramite connessioni coerenti e' cio' che
gli organismi fanno per vivere, giorno dopo giorno. Pensate a questi
legamenti in termini di partner che danzino insieme, perfetti nel tenere il
passo, ma ognuno compiendo differenti movimenti. Mentre fronteggiamo le
minacce dell'ingegneria genetica, nel mezzo della catastrofe dei cambiamenti
climatici, Wendell Berry ci ricorda poeticamente: "La vita sottile e' un
miracolo. Ripensateci".
Ripensateci, perche' l'imperativo e' rimpiazzare la visione distruttiva,
meccanicistica e strumentale della vita con quella organica, che e'
veramente miracolosa. Gli organismi viventi dipendono dal flusso di energia.
In effetti, esso non e' sufficiente, da solo: e' necessario che l'energia
venga trattenuta ed immagazzinata. Il sole splende sulla Terra come fa su
Marte e Venere, ma solo la Terra ha vita, per quanto ne sappiamo, perche'
solo la Terra ha trattenuto ed immagazzinato con successo l'energia della
luce solare. Il vero miracolo che permette alla vita di emergere e' quindi
il compiere un ciclo energetico, il creare un ciclo vitale che immagazzina e
nutre mentre il flusso di energia scorre. L'immagine del ciclo, del cerchio,
ha qualcosa di magico. Un cerchio garantisce il perpetuo ritorno, e cio'
significa stabilita' dinamica.
Il ciclo della vita e' di volta in volta fatto di numerosi sotto-cicli, o
attivita', o ritmi biologici, che vanno da periodi lunghi pochi secondi o
minuti a quelli circadiani, annuali, e piu' che annuali. Ogni organismo
detiene l'intero spettro di attivita', da quelle lentissime a quelle veloci,
insieme. Ogni sotto-ciclo e' un magazzino di energia coerente. L'energia
coerente si muove in modo da compiere il proprio lavoro, mentre quella
incoerente va in ogni direzione e si autocancella. L'autosomiglianza delle
strutture frattali e' caratteristica dei processi naturali: tutti i cicli di
attivita' sono legati coerentemente insieme; danzano insieme, allo stesso
passo, ma ognuno fa cose differenti in punti differenti. Questo e' il motivo
per cui possiamo digerire la colazione mentre chiacchieriamo con il vicino
di casa e nello stesso tempo pensare a quando andremo a prendere i bambini a
scuola.
Piu' numerosi sono i sotto-cicli, piu' energia e' immagazzinata nel sistema.
I cicli hanno un perfetto significato termodinamico. Non solo danno
stabilita' dinamica, ma permettono alle attivita' di essere perfettamente
coordinate. E, cosa piu' importante di tutte, i cicli sono collegati
attraverso tutte le scale temporali, in modo simmetrico o reciproco, cosi'
che i processi che rilasciano energia possano direttamente o indirettamente
trasferirla a cio' che ne ha bisogno, e i ruoli possano essere rovesciati
ove ve ne sia necessita'. L'energia puo' essere rapidamente trasferita
dall'intero sistema ad ogni punto locale e, di converso, l'energia creata ad
ogni punto locale puo' diffondersi lungo l'intero sistema, con perdite
ridotte al minimo. In altre parole, il trasferimento di energia e' rapido,
efficiente e reversibile. Cio' crea le condizioni per un bilanciamento
interiore, di modo che l'energia coerente sia conservata al massimo, e
l'organizzazione del sistema venga mantenuta.
*
Tutto quel che ho detto sino ad ora descrive un organismo in salute, e si
applica ad ogni ecosistema in salute, e ad ogni sistema sostenibile. I
sistemi sostenibili si basano sulla biodiversita', perche' massimizzano lo
stoccaggio di energia su tutte le scale temporali. Le relazioni di
reciprocita' tra le varie attivita' che si danno nel sistema sono la chiave
del bilanciamento dinamico. Una domanda che mi fanno spesso e' come posso
parlare di reciprocita' quando e' sempre il lupo che mangia l'agnello. Il
lupo che si nutre dell'agnello sta immagazzinando la sua energia, e quando
morira' e andra' in decomposizione, quella stessa energia nutrira' l'erba
mangiata dalla pecora che allattera' l'agnello. Sono reciprocita' che si
estendono nello spazio e nel tempo.
*
Abbiamo alcune immagini di organismi viventi, reali, registrate su
videocamera con una tecnica che abbiamo inventato nel mio laboratorio, la
quale ci permette di vederle in tutti i colori dell'arcobaleno. La tecnica
e' una leggera modifica della luce polarizzata da microscopio che viene
usata di routine dagli scienziati per osservare i cristalli di roccia e,
piu' recentemente, i cristalli liquidi. I cristalli hanno una struttura
molecolare statica, quindi come possono organismi viventi, in moto, apparire
cristallini? Tutte le molecole di un corpo vivente dovrebbero essere in
movimento, trasformando e trasferendo energia. La risposta e' che le
molecole si stanno muovendo in modo coerente, insieme. Poiche' i movimenti
coerenti sono piu' lenti delle vibrazioni della luce, le molecole appaiono
statiche alle luce che le attraversa. E' come fermare un fotogramma di un
oggetto in moto in un film molto veloce. In effetti, queste immagini
mostrano direttamente che movimenti molecolari altamente coerenti avvengono
nel corpo dell'organismo. L'organismo e' ispessito da attivita' coerenti su
tutta la scala, da quella molecolare a quella macroscopica. Non cíu' un
livello preferenziale, nell'organismo: ogni parte e' partecipe del tutto.
Queste immagini mostrano anche che il modo in cui osserviamo determina cio'
che osserviamo. Come ha detto qualcuno, se il solo attrezzo che possiedi e'
un martello, tutto puo' sembrarti simile a un chiodo. La biologia
meccanicistica e' come un martello, e percio' tutto le appare morto come
chiodi. Se invece osserviamo con la sensibilita' di organismi, vediamo
organismi. La nostra tecnica di osservazione e' non distruttiva, non
invasiva. Osservi un organismo ma poi questo puo' starsene tranquillo nel
suo acquario. Mi piacerebbe che da cio' potessero scaturire degli
insegnamenti, cio' che il tutto organico ci insegna, perche' e' opposto al
tutto meccanicistico. Il tutto organico e' una democrazia ideale in cui il
controllo e' diffuso. Non funziona in termini di gerarchia, controllore
contro controllato, ma come intercomunicazione. Alla fine, ogni elemento
tanto piu' controlla quanto piu' e' sensibile e pronto a rispondere. In un
sistema coerente ideale, la liberta' locale (o l'autonomia) e la coesione
globale sono entrambe massimizzate. Cio' e' impossibile al sistema
meccanicistico, dove il pubblico e il privato, il locale ed il globale sono
in perenne conflitto.
La cosa che ritengo piu' importante e' che il tutto organico e'
diversificato a livello di quintessenza, e pluralistico. L'organismo vivente
e' l'antitesi dell'uniformita' e dell'omogeneita'. Noi abbiamo circa 30.000
geni e probabilmente un milione di proteine che processano migliaia di
metabolizzanti con co-fattori e icone inorganiche in numerosi tipi di
cellule, ognuna con il suo differente repertorio di geni espressi, proteine
e metabolizzanti. E ciascuno di questi elementi e' necessario a sostenere il
tutto.
Allo stesso modo, le popolazioni sono differenti, e gli ecosistemi che
prosperano lo fanno perche' ricchi di specie diverse. Mentre centinaia di
tribu' indigene, oggi, sono spinte verso l'estinzione dalle attivita' delle
corporazioni economiche impegnate nello sfruttamento delle miniere, nelle
deforestazioni, nell'estrazione di petrolio, devo piu' che mai insistere, e
con tutta la mia forza, che dobbiamo preservare e rivitalizzare le diverse
culture umane. Abbiamo bisogno di sostenere il miracolo umano, e di
esprimere in pieno il potenziale creativo umano.

4. RIFLESSIONE. DIANA NAPOLI: PAROLE SPARSE SU PAUL CELAN
[Ringraziamo Diana Napoli (per contatti: e-mail: mir.brescia at libero.it,
sito: www.storiedellastoria.it) per questo intervento.
Diana Napoli, laureata in storia presso l'Universita' degli studi di Milano,
e' attualmente volontaria presso il Centro per la nonviolenza di Brescia.
Paul Celan, poeta di lingua tedesca, nato a Czernowitz nella Bukowina nel
1920, perseguitato e internato in campo di concentramento. Visse poi a
Vienna e a Parigi; si e' tolto la vita nel 1970. Opere di Paul Celan:
Poesie, Mondadori, Milano 1998; La verita' della poesia, Einaudi, Torino
1993]

Anche noi vogliamo essere,
dove il tempo dice la parola di soglia,
che, mille anni giovane
si alza dalla neve,
dove l'occhio errante
si calma nella propria sorpresa
e capanna e stella
stanno nel blu da vicini di casa,
come se la strada fosse gia' percorsa.
(Paul Celan)

Non sono un'esperta musicologa e in materia di classica la mia ignoranza e'
pressoche' sconfinata, per cui mi trovo sempre molto in imbarazzo nel
tentativo di dare senso ai miei eclettici gusti musicali. Ad esempio cado
sempre in difficolta' quando devo spiegare perche' amo cosi' tanto Rosalyn
Tureck che esegue al pianoforte certe sonate di Bach per violino.
Se proprio ci sono costretta, come adesso, dico (consapevole che esistera'
una maniera erudita di dirlo ma che mi e' sconosciuta) che mi piace perche'
lei suona il silenzio. Suona in silenzio e il silenzio.
Se qualcuno prova questa sensazione capira' anche perche' io leggo come un
breviario, alcuni giorni, le poesie di Paul Celan: perche' dicono il
silenzio. Varcano il tempo che dice la parola di soglia.
Pare che Heidegger, come tutti di certo rammentano, cercando di spiegare il
poeta all'ascolto dell'Essere (che potra' poi dire, altrimenti la poesia
sarebbe solo una maestria stilistica, mentre il poeta parla perche' e' colui
che dice il nome, ovvero la natura del mondo che si manifesta), si riferisse
proprio a Celan.
Non e' mia intenzione (non ne sarei nemmeno in grado) mostrare le
particolarita' stilistiche o sviscerare gli intimi segreti della poesia di
Celan, ma ci sono delle giornate in cui qualunque parlare diventa
chiacchiera insensata che manca sempre il suo oggetto e per ricondursi al
nocciolo delle cose e' necessario il silenzio, il silenzio detto dalle
poesie di Celan che permettono di ascoltare cio' che sembra non potersi
(anche solo perche' non ne siamo sempre in grado) dire:
Io sento cosi' tanto di voi;
che non sento piu' altro
che sentire,
io vedo cosi' tanto di voi,
che non vedo piu' altro
che vedere,
cosi' tanto mi corre contro
con dicerie
che io talvolta parlo
come uno che dice,
che io talvolta
parlo come uno
che tace.
Io vivo, forte.
*
E da questo punto di vista la raccolta che preferisco e' Sotto il tiro di
presagi, dove la parola e' al contempo incessantemente sottratta, restando
tra le righe solo la sua traccia, rimanendo l'assenza che fa esplodere il
silenzio, e braccata fin nell'essenziale come parola che giace immobile come
l'Essere finalmente trovato cui e' impossibile sottrarsi.
Si potra' disquisire su tutto cio', ma a me non importa trattandosi di
un'empatia e della capacita' di poter trovare sempre un rifugio tra le sue
righe. La parola, alla fine, e' sempre la casa dell'Essere.
Tra l'altro, mi viene in mente che la poesia di Celan ha un incedere
sacrificale, percorsa com'e' dalla sofferenza, ma e' proprio un sacrificio
etimologico: produzione del sacro.
Un'altra cosa che di solito mi fa impazzire, perdere la testa, sono le
corrispondenze: leggere Celan e trovare qualcun altro. C'e' una poesia che
pare scritta apposta per Walter Benjamin, anche se non lo fu per lui. E
poiche' io amo quest'ultimo al pari (se non piu') del poeta, poter chiudere
con dei versi che chiamano l'uno e l'altro, la lingua dell'uno e il ricordo
dell'altro, mi pare una maniera perfetta di chiudere il cerchio, anche se
solo, per quel che mi riguarda, per vedere girarci la mia testa dentro:
Tu cerchi asilo
nella indissolubile
stella ereditaria -  ti sara'
concesso. Ora
sopravvivi la tua seconda
vita.

5. INCONTRI. IL 2 OTTOBRE A NARNI
[Dalla redazione dei "Quaderni Satyagraha" (per contatti:
centro at gandhiedizioni.com) riceviamo e diffondiamo]

Il 2 ottobre 2007 a Narni, presso la Rocca Albornoz, con inizio alle ore 16,
si svolgera' un convegno in occasione della presentazione del n. 13 dei
"Quaderni Satyagraha", monografico sulla decennale esperienza di resistenza
nonviolenta della Comunita' di Pace di San Jose' de Apartado'.
*
Presentazione del volume "Sembrando Vida y Dignidad. Dieci anni di
resistenza nonviolenta della Comunita' di Pace di San Jose' de Apartado'",
di autori vari, tra cui Eduardo Galeano e il premio Nobel per la Pace Adolfo
Perez Esquivel.
A cura di Rocco Altieri del Centro Gandhi di Pisa, con la presenza di Maria
Bertilda Quintero, membro del Consiglio Interno della Comunita' di Pace di
San Jose' de Apartado'; modera Andrea Proietti, presidente della "Rete
italiana di solidarieta' Colombia Vive!"
*
Grande gioia e orgoglio in tutta l'India per la decisione dell'Assemblea
Generale delle Nazioni Unite di dichiarare il 2 ottobre, nascita del Mahatma
Gandhi, Giornata internazionale della nonviolenza. L'Onu raccomanda a tutti
i Paesi membri di osservare la giornata della nonviolenza in maniera
adeguata, assicurando la diffusione del giusto messaggio, soprattutto fra le
nuove generazioni, promuovendo a tal fine campagne di sensibilizzazione
nelle scuole.
La notizia e' stata interpretata dal popolo indiano come il giusto tributo
al messaggio di fratellanza e di pace che sta alla base della filosofia
gandhiana. Particolare soddisfazione e' stata espressa dai membri del
governo del Paese asiatico. "E' un momento di grande orgoglio per l'India.
Sono davvero molto contento per questa decisione", ha commentato il Primo
Ministro indiano, Manmohan Singh. Mentre il sottosegretario di Stato per gli
Affari Esteri, Anand Sharma, ha messo in evidenza l'importanza di Gandhi nel
mondo attuale, caratterizzato sempre piu' da conflitti e tensioni. "La
nonviolenza - ha sottolineato Sharma - non ha nulla a che fare con la
passivita' e la debolezza". "La mobilitazione di massa e la nonviolenza di
Gandhi - ha concluso Sharma - hanno determinato la caduta del colonialismo,
rafforzato il concetto di sovranita' popolare ed esaltato i diritti
politici, civili ed economici, influenzando molti altri leader mondiali come
Nelson Mandela e Martin Luther King".

6. INCONTRI. DAL PRIMO AL 4 NOVEMBRE A CAMALDOLI
[Da Angelo Bertani (per contatti: angelo.bertani at fastwebnet.it) riceviamo e
diffondiamo.
Angelo Bertani e' una delle figure piu' vive del cattolicesimo conciliare,
e' tra gli animatori del gruppo "Oggi la Parola".
Benedetto Calati, monaco, uomo di testimonianza e di pensiero, nato a
Pulsano (Taranto) nel 1914, scomparso a Camaldoli (Arezzo) nel 2000. Opere
di Benedetto Calati: Sapienza monastica (Saggi di storia, spiritualita' e
problemi monastici), a cura di Alessandra Cislaghi e Giordano Remondi,
Studia Anselmiana, Roma 1994; Esperienza di Dio, liberta' spirituale
(Introduzione alla Regola di san Benedetto); appendice: Il mio sonno o le
mie veglie, Servitium editrice, Sotto il Monte (Bergamo) 2001; Conoscere il
cuore di Dio (Omelie per l'anno liturgico), Edizioni Dehoniane, Bologna
2001; Il primato dell'amore (Diciotto anni a servizio dei fratelli);
appendice: Benedetto Calati in dialogo con Thomas Merton, Ed. Camaldoli,
Camaldoli (Arezzo) 2001. Un libro intervista e': Raffaele Luise, La visione
di un monaco (Il futuro della fede e della chiesa nel colloquio con
Benedetto Calati), Cittadella, Assisi 2000; su rivista: Intervista di
Alessandra Cislaghi, E' di nuovo tempo di esilio e di profeti, "Jesus",
gennaio 1994. Scritti su Benedetto Calati: Rossana Rossanda, Un monaco senza
indulgenze, "il manifesto", 26 novembre 2000; Raniero La Valle, Benedetto
Calati, la solitudine del monaco, "Esodo" n. 4, ottobre-dicembre 2001;
Angelo Bertani, Lo sguardo della profezia, "Jesus", gennaio 2001; Maria
Cristina Bartolomei, Dom Benedetto Calati. In memoria, in "Appunti di
teologia", Venezia, anno XIV, n. 1, gennaio-marzo 2001; Enrico Peyretti,
Benedetto Calati, monaco, "il foglio" n. 276, dicembre 2000; "Koinonia", n.
1, gennaio 2001; Giordano Remondi (a cura di), Nello stesso spirito (scritti
di Guido Innocenzo Gargano, Lorenzo Saraceno, Pier Cesare Bori, Emanuele
Bargellini, Giordano Remondi, Raniero La Valle), ed. Camaldoli, Camaldoli
(Arezzo) 2001 (il contenuto del libro corrisponde a quello del fascicolo
della rivista "Vita Monastica", anno LV, n. 218, luglio-settembre 2001); El
P. Benedetto Calati, Un monjo benedicti' italia' fidel al Concili Vatica'
II, "Questions de vida cristiana", Publicacions de l'Abadia de Montserrat,
Desembre 2000; Luigi Francesco Ruffato, Benedetto Calati, il profeta di
Camaldoli, "Messaggero di sant'Antonio", n. 4/2002; Raniero La Valle, Prima
che l'amore finisca, Ponte alle grazie, 2003]

Invito a Camaldoli 1-4 novembre 2007
Cari amici,
mi permetto di inviarvi il programma del prossimo incontro che il gruppo
"Oggi la Parola" terra' a Camaldoli nei primi giorni di novembre. Quest'anno
proseguiremo sul tema della Verita' cercandone le tracce (ma anche cercando
di "costruirla nell'amore") nei vari ambiti: vita sociale, vita ecclesiale
ed anche vita quotidiana.
Ciascuno, naturalmente, e' invitato ad iscriversi (al piu' presto presso la
Foresteria del monastero), a partecipare (anche con interventi, tanto meglio
se preannunciati) e ad allargare la proposta agli amici che possano essere
interessati. Il clima dell'incontro, come sanno quelli che sono gia' venuti,
e' amichevole, familiare, con lo stile di un colloquio tra amici, secondo la
tradizione monastica e come ci aveva insegnato padre Benedetto Calati; al
quale dedicheremo una serata prendendo lo spunto dal recente volume di
Grazia Paris, Uomo di Dio, amico degli uomini.
Con un saluto cordialissimo e, speriamo, un arrivederci
Gli amici del gruppo "Oggi la parola"
Per facilita' di collegamento offriamo nomi e indirizzi di alcuni dei
promotori:
- Mirella Gallinaro e Giovanni Benzoni, tel; 0415206960, e-mail:
gbenzoni at tin.it
- Rosella Dossena ed Edoardo Edallo, tel. 0373258970, e-mail:
dedallo at libero.it
- Serena Marini e Angelo Bertani, tel. 065758517, e-mail:
angelo.bertani at fastwebnet.it
- Maria Teresa Sarpi e Nicola Iasiello, tel. 0815462670, e-mail:
iasiellonline at tin.it
- Marisa Nunzella ed Ettore d'Elia, tel; 055290612, e-mail:
ett.delia at tin.it
- Giordano Remondi, tel. 0575556012, e-mail: ed.camaldoli at lina.it
*
Prime informazioni in riferimento al sesto colloquio del gruppo "Oggi la
Parola", 1- 4 novembre 2007, La Verita' nella vita quotidiana, ecclesiale e
politica
Questo VI Colloquio Verita' (atto secondo): nella vita politica, ecclesiale
e quotidiana fa seguito al precedente che aveva per titolo: Comunicare nella
verita'. Tra i due c'e' una continuita' (ecco perche' parliamo di "atto
secondo"): lo scorso anno avevamo concluso che la verita' non e' qualcosa
che, nella nostra esperienza, preesiste alla comunicazione. In qualche modo
e' la comunicazione tra le persone che costruisce (o "rende presente") la
verita', se la comunicazione e' relazionalita' aperta, gratuita, vissuta per
amore. Relazione-dialogo con gli altri, ma anche con se stessi, con il
creato e con Dio. Nonviolenta, gratuita: per amore, nella carita'. Percio'
si puo' dire che l'unica cosa che possiamo pensare che preesista alla nostra
esperienza e' la carita'-amore, cioe' Dio.
Abbiamo pensato a questo "atto secondo" perche' l'esperienza di ciascuno di
noi e' immersa nel divenire. Alla luce di quanto ci e' sembrato di capire lo
scorso anno (ma anche ben disposti a metterlo in discussione), ci
domandiamo: quali semi di verita' - intesa nel senso di "relazione nella
carita'" - ci e' dato di cogliere qui ed oggi. Dunque una lettura dello
scontro tra verita' e menzogna alla luce dei segni del tempo, tempo nostro,
di oggi: sia nel senso della storica contemporaneita', sia nel senso
escatologico dell'eone presente, tra il gia' e il non ancora, tra la nascita
di Gesu', la sua morte e risurrezione per noi, e il suo ritorno.
Di qui dovrebbero muovere il nostro dialogo di cui vi proponiamo il
programma, pregando ciascuno di sentirsi libero, ed anzi invitato ad
intervenire e ad invitare amici che possano essere interessati al tema
affrontato e allo spirito di Camaldoli.
*
Programma
Giovedi' primo novembre: Arrivi e sistemazione
I - Dialogo su verita' e menzogna
- ore 15.30: "Alla ricerca dei segni dei tempi", Maria Teresa Sarpi Iasiello
(del gruppo "Oggi la Parola") introduce la tavola rotonda con Giuseppe
Goisis (filosofo, Venezia), Giovanni Colombo (presidente della Rosa Bianca,
Milano), Giovanni Montanaro (scrittore, Venezia)
- ore 18.45: secondi Vespri della solennita' di tutti i Santi
*
Venerdi 2 novembre
- ore 7.30: lodi
II - La verita' della profezia
- ore 9: La verita' dell'amore nonviolento: con Giovanni Benzoni (del gruppo
"Oggi la Parola"), Giuliano Pontara (filosofo, Stoccolma), Ivo Lizzola
(pedagogista, Bergamo)
- ore 11.30: dibattito
- ore 15: concelebrazione eucaristica al Sacro Eremo in commemorazione dei
fedeli defunti
- ore17: meditazione biblica ´Sentinella, che resta della notte?" (Is 21,
11; Ez 33, 1-20), con Jean Louis Ska sj (Pontificio Istituto Biblico, Roma)
- ore17.30: prosegue il dibattito della mattinata
- ore 18.45: vespri
- ore 21: "Benedetto Calati: uomo di Dio, amico degli uomini", presentazione
a cura di "Oggi la Parola", coordina Giordano Remondi, sara' presente Suor
Grazia Paris, autrice del volume.
*
Sabato 3 novembre
- ore 7.30: lodi
- ore 9: meditazione patristica, "La verita' dell'amore in Gregorio Magno",
con Cristina Ricci (ricercatrice)
- ore 9.30: "Che cos'ha in comune la paglia e il frumento?". Geremia e i
falsi profeti (Ger 23), con Jean Louis Ska sj
- ore 10.30: intervallo
- ore 11: prosegue il dialogo con interventi e domande
III - Fare la verita'
- ore 16: meditazione biblico-teologica, "La testimonianza di Gesu' e lo
spirito di profezia" (Ap 19,10), con Paolo Inguanotto, (studioso della
Bibbia, Centro Pattaro, Venezia)
- ore 16.30: Riconoscere e costruire la verita' oggi: nella societa', nella
Chiesa e nella vita quotidiana: Angelo Bertani  (del gruppo "Oggi la
Parola") introduce il colloquio con: Fabrizio Valletti sj (teologo,
cappellano a Scampia, Napoli), Paolo Giuntella (scrittore, giornalista Rai,
Roma), Beatrice Draghetti (presidente della Provincia di Bologna)
- ore 18.45: primi Vespri della domenica
- ore 21: veglia di preghiera
*
Domenica 4 novembre
- ore 7.30: lodi
- ore 9.30: dibattito conclusivo aperto dagli interventi di: Luigi Accattoli
(giornalista, Roma), Ettore Zerbino (psicoterapeuta, Roma), Lorenzo Biagi,
(filosofo, Treviso)
- ore 11.30: concelebrazione eucaristica
*
Orari del servizio della Foresteria: ore 8.30: prima colazione; ore 13:
pranzo; ore 19.30: cena
*
Proposte di lettura
a) Per un approccio biblico-spirituale alla profezia:
- La profezia, numero monografico di Psv/41, Edb 2000 (ci sono articoli su
profezia e Apocalisse), pp. 264, euro 20,30.
- Paola Ricci Sindoni, Etica della consegna e profetismo biblico. Geremia /
Ezechiele / Giona / Abacuc / Tobia, Studium 2007, pp. 204, euro 16,50.
- Jean-Louis Ska, I volti insoliti di Dio, Edb 2005, pp. 142, euro 10,50.
- Rosanna Virgili, Geremia, l'incendio e la speranza, Edb 1999, pp. 128,
euro 9,30.
- Rosanna Virgili, Ezechiele. Il giorno dopo l'ultimo, Edb 2000, pp. 176,
euro 13,10.
b) Per alcuni aspetti di cultura generale:
- Enrico Peyretti, Esperimenti con la verita'. Saggezza e politica in
Gandhi, Pazzini 2005, pp. 103, euro 10.
- Ivo Lizzola, Aver cura della vita, Citta' Aperta 2002, pp. 164, euro 13.
- Ivo Lizzola, Valter Tarchini, Persone e legami nella vulnerabilita',
Unicopli 2006, pp. 240, euro 15.
- Giuliano Pontara, Guerre, disobbedienza civile, nonviolenza, Ega, 1996,
pp. 144, euro 13,43.
- Giuliano Pontara, L'antibarbarie. La concezione etico-politica di Gandhi e
il XXI secolo, Ega, 2006, pp. 352, euro 22.
- Tzvetan Todorov, Lo spirito dell'illuminismo, Garzanti 2007, euro 11.
- Adelino Zanini, Retoriche della verita'. Stupore ed evento, Mimesis 2004,
pp, 112, euro 8.
*
Informazioni
1. Le quote di partecipazione sono calcolate su tre giorni completi, dato
che gli arrivi sono previsti nel pomeriggio di giovedi primo novembre, e le
partenze dopo il pranzo di domenica 4 novembre. Chi volesse arrivare per il
pranzo delle 13 di giovedi primo novembre e' pregato di prenotarlo all'atto
dell'iscrizione con un'aggiunta di 10 euro rispetto alla quota dei tre
giorni.
2. Quote di partecipazione: la proposta del Colloquio prevede la
partecipazione a tutti i quattro giorni, per cui non e' possibile accettare
detrazioni per giorni di assenza o pasti non consumati Anticipo (non
rimborsabile): per adulti: 50 euro; per giovani fino a 25 anni: 25 euro; da
versare entro 15 giorni dalla prenotazione.
Contributo per i tre giorni del Colloquio: euro140 in camera a piu' letti
senza servizi; euro 160 camera singola senza servizi; euro 180 camera
singola o a piu' letti con servizi; euro 100 per giovani fino a 25 anni. Le
camere singole o con servizi vengono assegnate prestando attenzione ai
bisogni dei partecipanti, in base all'ordine di iscrizione.
3. Prenotazioni e informazioni: foresteria del monastero, 52010 Camaldoli
(Ar), tel. 0575556013, fax: 0575 556001, e-mail: foresteria at camaldoli.it,
sito: www.camaldoli.it
Si fa presente che, in alternativa alla foresteria, per persone o gruppi che
intendessero autogestirsi nei tre giorni, c'e' la possibilita' di usufruire
delle case coloniche a pochi chilometri da Camaldoli, gestite da "Camaldoli
ospitalita'". Per informazioni: e-mail: info at camaldoliospitalita.it, tel.
0575401780 - 371691 (fax), cell. 3387178191.

7. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale
e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale
e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae
alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo
scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il
libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali,
l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di
nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza
geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e
la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e
responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio
comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono
patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e
contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto
dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna,
dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione,
la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la
noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione
di organi di governo paralleli.

8. PER SAPERNE DI PIU'
* Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per
contatti: azionenonviolenta at sis.it
* Indichiamo il sito del MIR (Movimento Internazionale della
Riconciliazione), l'altra maggior esperienza nonviolenta presente in Italia:
www.peacelink.it/users/mir; per contatti: mir at peacelink.it,
luciano.benini at tin.it, sudest at iol.it, paolocand at libero.it
* Indichiamo inoltre almeno il sito della rete telematica pacifista
Peacelink, un punto di riferimento fondamentale per quanti sono impegnati
per la pace, i diritti umani, la nonviolenza: www.peacelink.it; per
contatti: info at peacelink.it

NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 219 del 21 settembre 2007

Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca
per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

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possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web:
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