Coi piedi per terra. 118



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COI PIEDI PER TERRA
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"
Numero 118 del 30 luglio 2008

In questo numero:
1. La biosfera e l'onnicidio
2. Una lettera al Ministro per i Beni e le Attivita' Culturali del 25 luglio
2008
3. Una lettera alla Ministra dell'Ambiente del 26 luglio 2008
4. Peppe Sini: Col sorcio in bocca
5. Marinella Correggia: Desmond Tutu chiede di ridurre i voli
6. Corinna De Cesari: La crisi del low cost
7. Danilo Taino: Un sogno svanisce
8. Giobbe Santabarbara: Una propaganda menzognera
9. Comitato contro l'ampliamento dell'aereoporto di Ampugnano: Presentato un
esposto
10. Dieci buoni motivi per dire no all'ampliamento dell'aeroporto di
Ampugnano
11. Per contattare il comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo

1. EDITORIALE. LA BIOSFERA E L'ONNICIDIO

Questa sottile pellicola in cui e' tutta la vita del pianeta.
La facilita' con cui tutto puo' essere devastato e distrutto, ucciso per
sempre.
E il tuo dovere di impedire la catastrofe, il dovere di aver cura del mondo,
il dovere di salvare le vite.

2. DOCUMENTI. UNA LETTERA AL MINISTRO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI
DEL 25 LUGLIO 2008

Al Ministro per i Beni e le Attivita' Culturali
Oggetto: Richiesta di intervento a tutela di rilevantissimi, peculiari ed
insostituibili beni culturali, archeologici, storici, monumentali,
naturalistici e scientifici minacciati di irreversibile devastazione dalla
insensata ed illegale realizzazione di un mega-aeroporto per voli low cost
nel cuore dell'area termale del Bulicame a Viterbo
*
Signor Ministro,
con la presente segnaliamo a codesto Ministero che a Viterbo, nel cuore
dell'area termale del Bulicame - ricordato da Dante nella Divina Commedia -,
si vuole realizzare un nocivo e distruttivo mega-aeroporto per voli low
cost.
La realizzazione del mega-aeroporto impatterebbe catastroficamente su
rilevantissimi beni naturalistici, storico-culturali, terapeutici e sociali,
agricoli e produttivi, oltre ad essere di grave nocumento per la salute, la
sicurezza, la qualita' della vita, i diritti e i legittimi interessi dei
cittadini di Viterbo e dell'Alto Lazio.
In particolare il mega-aeroporto devasterebbe l'intera area termale del
Bulicame, monumento fondativo dell'identita' di Viterbo; impatterebbe
inoltre sull'emergenza archeologica dell'antico tracciato della via
consolare Cassia; il pesante inquinamento da esso prodotto danneggerebbe
l'Orto botanico dell'Universita' degli studi della Tuscia ed altre rilevanti
emergenze naturalistiche, storico-culturali e scientifiche di Viterbo e
dell'Alto Lazio - una provincia che gia' subisce la presenza di gravosissime
servitu' inquinanti e di criminali devastazioni del territorio ed attentati
alla salute e alla sicurezza dei cittadini.
A questo si aggiunga che il mega-aeroporto e' del tutto privo di
fondamentali requisiti richiesti dalla normativa italiana ed europea in
materia di Valutazione d'impatto ambientale, di Valutazione ambientale
strategica e di Valutazione d'impatto sulla salute; e' effettualmente
incompatibile con il Piano territoriale paesaggistico regionale (talche' gli
assertori della realizzazione del mega-aeroporto hanno gia' preannunciato
l'intenzione di chiedere alla Regione Lazio "di svincolare tutta la
macro-area circostante il futuro scalo viterbese" dai vincoli del Piano
territoriale paesaggistico regionale: ovvero di permettere l'aggressione e
la conseguente devastazione di rilevantissimi beni pubblici); confligge con
la normativa e la vincolistica gia' attualmente vigente a tutela del
territorio, della salute dei cittadini, dei diritti soggettivi e dei
legittimi interessi della comunita' locale e dei singoli suoi membri.
Per tutti questi motivi siamo quindi a richiedere un intervento di codesto
Ministero per quanto di competenza al fine di impedire che rilevantissimi,
peculiari ed insostituibili beni culturali, archeologici, storici,
monumentali, naturalistici e scientifici siano irreversibilmente devastati
dalla insensata ed illegale realizzazione di un mega-aeroporto per voli low
cost nel cuore dell'area termale del Bulicame a Viterbo.
Distinti saluti,
la portavoce del Comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo e s'impegna
per la riduzione del trasporto aereo, Antonella Litta
il responsabile del Centro di ricerca per la pace di Viterbo, Peppe Sini
Viterbo, 25 luglio 2008

3. DOCUMENTI. UNA LETTERA ALLA MINISTRA DELL'AMBIENTE DEL 26 LUGLIO 2008

Alla Ministra dell'Ambiente
Oggetto: richiesta di intervento a tutela dei rilevantissimi beni ambientali
minacciati dalla realizzazione di un devastante mega-aeroporto nell'area
termale del Bulicame a Viterbo
*
Gentile Ministra,
le segnaliamo che una delle aree di maggior rilevanza ambientale e
storico-culturale del Lazio, l'area termale del Bulicame a Viterbo, e'
minacciata di irreversibile devastazione dalla realizzazione insensata e
illegale di un devastante mega-aeroporto per voli low cost del turismo
"mordi e fuggi" per Roma.
E non solo il bene naturalistico, storico-culturale, monumentale,
terapeutico e sociale del Bulicame, ma anche l'emergenza archeologica del
tracciato dell'antica via consolare Cassia, ed anche l'Orto botanico
dell'Universita' degli Studi della Tuscia, ed anche le pregiate colture
agricole di qualita' e biologiche, tutti beni siti nell'area che sarebbe
piu' duramente investita dalla distruttiva opera aeroportuale.
Ed a questo si aggiunga anche il nocumento gravissimo per la salute e la
qualita' della vita dei cittadini di Viterbo drivante dall'inquinamento
provocato dal mega-aeroporto: in un ampio documento diffuso il 18 marzo
scorso (e disponibile nel sito www.coipiediperterra.org) i medici
dell'Associazione italiana medici per l'ambiente (International Society of
Doctors for the Environment - Italia) hanno denunciato e dimostrato la
gravita' della minaccia sanitaria.
Si consideri inoltre che il devastante mega-aeroporto e' del tutto privo di
fondamentali requisiti previsti dalla vigente normativa italiana ed europea
in materia di Valutazione d'impatto ambientale, di Valutazione ambientale
strategica e di Valutazione d'impatto sulla salute; e' incompatibile con i
fondamentali vincoli del Piano territoriale paesaggistico regionale; e' in
conflitto con preesistenti insediamenti di altre istituzioni pubbliche e con
peculiari attivita' e prerogative delle stesse di interesse strategico
nazionale; e' in palese contrasto con la vigente legislazione di tutela dei
beni archeologici, ambientali, culturali, sociali e in difesa della salute,
della sicurezza, dei diritti soggettivi e dei legittimi interessi dei
cittadini di Viterbo e dell'Alto Lazio.
Illustri personalita' come il magistrato Ferdinando Imposimato, la
vicepresidente del Parlamento Europeo Luisa Morgantini, padre Alex
Zanotelli, come gli scienziati Angelo Baracca, Virginio Bettini, Lugi
Cancrini, Marcello Cini, Paul Connett, Giorgio Cortellessa, Luca Mercalli,
Stefano Montanari, Giuseppe Nascetti, Giorgio Nebbia, Gianni Tamino,
Federico Valerio, altri cattedratici universitari come Rocco Altieri, Anna
Bravo, Andrea Canevaro, Andrea Cozzo, Giovanna Fiume, Nella Ginatempo,
Domenico Jervolino, Fulvio Cesare Manara, Raffaele Mantegazza, Arnaldo
Nesti, Luigi Piccioni, Giuliano Pontara, Lorenzo Porta, Elena Pulcini,
Claudio Riolo, Annamaria Rivera, Antonella Sapio, Giovanni Scotto, Sergio
Tanzarella, Silvia Vegetti Finzi, e altre prestigiose figure della cultura e
dell'impegno civile come Giovanni Berlinguer, Michele Boato, Giulietto
Chiesa, Giancarla Codrignani, Marinella Correggia, Claudio Fava, Gennaro
Francione, Monica Frassoni, Pupa Garribba, Dacia Maraini, Lea Melandri, Anna
Puglisi, Brunetto Salvarani, Umberto Santino, Bruno Segre, Renato Solmi, Mao
Valpiana ed innumerevoli altre ancora, hanno espresso una qualificata ed
argomentata opposizione alla realizzazione del devastante mega-aeroporto.
Con la presente chiediamo quindi un immediato intervento del suo ministero,
per quanto di competenza, affinche' i rilevanti beni ambientali e culturali
(naturalistici, archeologici, monumentali, storico-culturali, terapeutici e
sociali, scientifici, agricoli ed economici) minacciati dalla realizzazione
del devastante mega-aeroporto siano salvati dal pericolo di una
irreversibile distruzione; affinche' l'area termale del Bulicame venga
difesa e valorizzata; affinche' la salute e la qualita' della vita della
popolazione dell'Alto Lazio venga tutelata; affinche' la legislazione
vigente venga rispettata ed applicata; affinche' il devastante
mega-aeroporto non venga realizzato.
Distinti saluti,
la portavoce del Comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo e s'impegna
per la riduzione del trasporto aereo, Antonella Litta
il responsabile del Centro di ricerca per la pace di Viterbo, Peppe Sini
Viterbo, 26 luglio 2008

4. RIFLESSIONE. PEPPE SINI: COL SORCIO IN BOCCA
[Riproponiamo il seguente intervento gia' apparso nelle "Notizie minime
della nonviolenza in cammino"]

Riferiscono le cronache e i presenti che nella seduta di venerdi' 25 luglio
2008 il consiglio comunale di Viterbo ha deliberato pressoche'
all'unanimita' (unico voto contrario quello del consigliere Enrico Mezzetti,
e merito gliene sia reso) di chiedere alla Regione Lazio che il territorio
del Comune di Viterbo sia stralciato dal Piano territoriale paesaggistico
regionale con la conseguente revoca delle norme di salvaguardia.
Che tradotto in lingua corrente significa che il Comune di Viterbo chiede
alla Regione che a Viterbo non valgano le norme di tutela del territorio che
valgono per tutto il resto del Lazio.
Una richiesta semplicemente grottesca ed abnorme sotto ogni profilo.
*
Far west
Non e' chi non veda l'irricevibilita' della richiesta: se la Regione
accedesse all'idea che a Viterbo non debbano valere i vincoli e le norme del
Piano regionale contro la speculazione e la devastazione del territorio,
perche' dovrebbero valere altrove? Sarebbe il precedente in forza del quale
ogni Comune del Lazio in cui domini una lobby speculativa potrebbe chiedere
analogo stralcio, col risultato che chiunque puo' immaginare.
E non e' chi non veda l'insostenibilita' tecnica, amministrativa e
procedurale di una tale deliberazione: predisposta in fretta e furia ed
approvata in quattro e quattr'otto, quando gia' sono abbondantemente
superati i termini originariamente previsti per la presentazione delle
osservazioni al Piano, e quando e' palese che una tale richiesta e'
inammissibile tanto de jure quanto de facto alla luce della normativa
vigente - oltre che alla luce del rispetto dovuto all'intelligenza e la
dignita' delle persone, e del rispetto dovuto al decoro, alla legittimita'
ed alle funzioni delle istituzioni. Un piccolo, ignobile colpo di mano.
*
La lobby smascherata
Ma questa delibera insostenibile, inammissibile ed irricevibile, destinata
peraltro a non avere efficacia perche' palesemente irragionevole e contra
legem, che restera' negli annali come esempio di insipienza ed
irresponsabilita' - ed usiamo degli eufemismi -, e' anche straordinariamente
rivelatrice di una semplice verita' che andiamo enunciando da molti mesi.
La verita' che la realizzazione del devastante mega-aeroporto per voli low
cost a Viterbo e' impossibile ed illegale.
Poiche' chiedere che per l'intero territorio viterbese (ovvero per cospicue
porzioni di esso) si deroghi dai vincoli del Piano territoriale
paesaggistico regionale equivale ad un'ammissione bella e buona della
illiceita' di quell'opera nociva e distruttiva: quel mega-aeroporto la cui
realizzazione implicherebbe la devastazione dell'area termale del Bulicame,
e danni enormi al termalismo, alle colture agricole di qualita', alle
emergenze archeologiche, all'Orto botanico dell'Universita' ed all'attivita'
scientifica ad esso connessa, agli ulteriori beni ambientali, culturali ed
economici insistenti nell'area investita, ed ancora: implicherebbe danni
enormi alla salute, alla sicurezza, alla qualita' della vita, ai diritti
soggettivi ed ai legittimi interessi di migliaia di cittadini viterbesi.
*
Col sorcio in bocca
Con questa delibera ancora una volta la lobby del devastante mega-aeroporto
si e' fatta cogliere "col sorcio in bocca", per usare di questa vernacolare
ma icastica espressione.
*
La nave dei folli e la secessione ruspante
Ed anche se - per colmo di follia, o peggio - la Regione Lazio dovesse
anch'essa prostituirsi alla lobby politico-affaristica del devastante
mega-aeroporto, e consentire alla maxi-deroga dai vincoli del Piano, non si
illudano i messeri che tanto danno vogliono provocare al territorio, alla
salute e ai diritti dei cittadini viterbesi, poiche' basta ed avanza la
vigente legislazione italiana ed europea a garantire che quell'opera
dissennata non si realizzi perche' fuorilegge. E stando cosi' le cose o il
Comune di Viterbo delibera la secessione della citta' dall'Italia e
dall'Europa, oppure si adegua al rispetto delle leggi e rinuncia ad una
protervia ed una follia con cui si e' baloccato fin troppo a lungo, a
scandalo e danno di tutti i cittadini.
*
Ci rivedremo a Filippi
Attendiamo adesso che essa delibera sia ufficialmente affissa all'albo e
resa di pubblico dominio, onde estrarne copia ed avviare anche quelle azioni
previste dalla legge avverso gli atti che si ha ragione di ritenere
inammissibili.

5. RASSEGNA STAMPA: DESMOND TUTU CHIEDE DI RIDURRE I VOLI
[Dal quotidiano "Il manifesto" del 26 luglio 2008 col titolo "Tutu, il papa,
i pupi...".
Marinella Correggia e' nata a Rocca d'Arazzo in provincia di Asti;
scrittrice e giornalista free lance particolarmente attenta ai temi
dell'ambiente, della pace, dei diritti umani, della solidarieta', della
nonviolenza; e' stata in Iraq, Afghanistan, Pakistan, Serbia, Bosnia,
Bangladesh, Nepal, India, Vietnam, Sri Lanka e Burundi; si e' occupata di
campagne animaliste e vegetariane, di assistenza a prigionieri politici e
condannati a morte, di commercio equo e di azioni contro la guerra; si e'
dedicata allo studio delle disuguaglianze e del "sottosviluppo"; ha scritto
molto articoli e dossier sui modelli agroalimentari nel mondo e sull'uso
delle risorse; ha fatto parte del comitato progetti di Ctm (Commercio Equo e
Solidale); e' stata il focal point per l'Italia delle rete "Global Unger
Alliance"; collabora con diverse testate tra cui "il manifesto", e' autrice
di numerosi libri, e' attivista della campagna europea contro l'impatto
climatico e ambientale dell'aviazione. Tra le opere di Marinella Correggia:
Ago e scalpello: artigiani e materie del mondo, Ctm, 1997; Altroartigianato
in Centroamerica, Sonda, 1997; Altroartigianato in Asia, Sonda, 1998;
Manuale pratico di ecologia quotidiana, Mondadori, 2000; Addio alle carni,
Lav, 2001; Cucina vegetariana dal Sud del mondo, Sonda, 2002; Si ferma una
bomba in volo? L'utopia pacifista a Baghdad, Terre di mezzo, 2003; Diventare
come balsami. Per ridurre la sofferenza del mondo: azioni etiche ed
ecologiche nella vita quotidiana, Sonda, 2004; Vita sobria. Scritti
tolstoiani e consigli pratici, Qualevita, 2004; Il balcone
dell'indipendenza. Un infinito minimo, Nuovi Equilibri, 2006; (a cura di),
Cambieresti? La sfida di mille famiglie alla societa' dei consumi, Altra
Economia, 2006; Week Ender 2. Alla scoperta dell'Italia in un fine settimana
di turismo responsabile, Terre di Mezzo, 2007; La rivoluzione dei dettagli,
Feltrinelli, Milano 2007.
Desmond Tutu, vescovo anglicano, nato nel 1931, dal 1978 segretario generale
del Consiglio sudafricano delle Chiese, premio Nobel per la pace nel 1984,
voce della lotta contro l'apartheid. Dopo la vittoria della democrazia a lui
e' stata affidata la presidenza della Commissione per la verita' e la
riconciliazione. Opere di Desmond Tutu: in italiano cfr. Anch'io ho il
diritto di esistere, Queriniana, Brescia 1985; Non c'e' futuro senza
perdono, Feltrinelli, Milano 2001; Anche Dio ha un sogno, L'ancora del
Mediterraneo, Napoli 2004. Specificamente sull'esperienza della Commissione
per la verita' e la riconciliazione presieduta da Desmond Tutu cfr. anche
Marcello Flores (a cura di), Verita' senza vendetta, Manifestolibri, Roma
1999 (raccolta di materiali della commissione, con un'ampia introduzione del
curatore); Antonello Nociti, Guarire dall'odio, Angeli, Milano 2000; Danilo
Franchi, Laura Miani, La verita' non ha colore, Comedit, Milano 2002, 2003]

Quando si dicono le coincidenze. Nei giorni scorsi l'arcivescono anglicano
del Sudafrica Desmond Tutu in un videomessaggio al World Development
Movement e' stato molto chiaro. Il premio Nobel per la pace in primo luogo
ha sottolineato che "i paesi piu' poveri, i meno responsabili del
cambiamento climatico sono anche quelli che pagano il prezzo piu' elevato";
in effetti, sul Titanic che affonda, certi popoli si trovano nella stiva:
siccita', inondazioni, perdita dei raccolti, diminuzione dell'acqua pro
capite, malattie mettono a rischio milioni di vite. Tutu ha riferito che
secondo certi scienziati fino a 185 milioni di africani potrebbero morire in
questo secolo per le conseguenze devastanti del riscaldamento climatico: "Un
fenomeno reale, una tragedia".
Di fronte alla quale Tutu chiede a tutti i cittadini dei paesi "sviluppati"
(maggiori e storici responsabili del caos climatico) di "agire come
cittadini globali e non come consumatori egoisti" nei loro contesti
protetti. Uno degli impegni da prendere riguarda il contenimento dei viaggi
aerei, responsabili di una quota rilevante delle emissioni di gas serra: "Si
organizzino videoconferenze invece di volare cosi' tanto e sempre di piu'
alla faccia dei poveri". Nel suo appello il vescovo sudafricano si riferiva
ai voli d'affari e di lavoro, ma lo stesso principio vale per i viaggi
turistici e per le grandi kermesse internazionali.
Negli stessi giorni anche il papa, incontrando i giovani in Australia,
tuonava contro la distruzione del pianeta da parte del consumismo. Peccato
che a questa distruzione l'evento abbia contribuito non poco. Per il
Vaticano, padre Federico Lombardi ha riferito che almeno 250.000 ragazzi si
erano iscritti dall'estero. L'Australia e' un'isola lontana da tutto:
calcoliamo una media di 6.000 km a testa fra andata e ritorno percorsi
obbligatoriamente in aereo da ognuno dei giovani cattolici non australiani e
avremo una produzione di centinaia di migliaia di tonnellate di anidride
carbonica.
Negli stessi giorni, in Italia, il Comitato di cittadini che si oppone
all'aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo ha
registrato una parziale vittoria nella sua lotta: un assessore comunale ha
ammesso che la grossa opera sarebbe incompatibile con i vincoli del Piano
territoriale paesaggistico regionale; intanto un assessore regionale ha
ammesso un impatto negativo sui beni archeologici.
Sempre in questi giorni, un editoriale del "British Medical Journal" lancia
un appello alle famiglie inglesi: contenete le nascite, anche per ragioni
ecologiche. Le famiglie numerose d'Occidente, anche se non particolarmente
sciupone, sarebbero un po' "sconvenienti", visti i ritmi occidentali anche
in tempi di crisi. In effetti dipende fra le altre cose da quanto
viaggeranno i pupi una volta un po' cresciuti. Sempre in questi giorni
l'economista britannico Nicholas Stern, autore nel 2006 del noto rapporto
sui costi economici dei cambiamenti climatici, ha ribadito che i paesi
industrializzati devono tagliare le emissioni di gas serra di almeno l'80%
entro il 2050. Il mondo deve scendere a due tonnellate pro capite di gas
serra all'anno. La media mondiale annuale ora e' di 7 tonnellate annue pro
capite. Ma gli Usa sono a 20, l'Italia a quasi dieci, il Ciad e l'Etiopia a
quasi zero. I piccoli ciadiani ed etiopi, ad esempio, non vanno in vacanza
premio low cost ne' si recano in Australia per la Gmg. Hanno piu' diritto
loro di nascere. Invece - e cosi' ritorniamo a Tutu - moriranno loro di
piu'.

6. RASSEGNA STAMPA: CORINNA DE CESARI: LA CRISI DEL LOW COST
[Dal sito del "Corriere della sera" (www.corriere.it) riprendiamo il
seguente articolo di Corinna De Cesari del 29 luglio 2008 col titolo
"Ryanair, utili in picchiata: la crisi del low cost" e il sommario "Michael
O'Leary annuncia le misure anti-crisi: 'Abbasseremo del 5% il costo dei
biglietti'. Profitti giu' dell'85% e tonfo del titolo in Borsa. Le societa'
pagano gli effetti del caro-petrolio".
Corinna De Cesari e' giornalista]

Milano - Una giornata da dimenticare per Ryanair, che lunedi' in un colpo
solo ha affrontato una trimestrale dai record negativi, un conseguente tonfo
in Borsa e una multa da 54.000 euro per pubblicita' ingannevole. Sui conti,
le spie d'allarme erano state lanciate gia' qualche tempo fa, quando la
compagnia guidata dall'eclettico Michael O'Leary aveva "congelato" premi e
paghe di 46 senior manager. Lunedi' Ryanair ha chiuso il trimestre
(aprile-giugno) con l'utile in calo dell'85% a 21 milioni di euro e un
crollo in Borsa (-22%) che ha condizionato tutti i titoli del settore. Il
caro petrolio costa tanto alla low cost irlandese (+93% rispetto al 2007)
che rischia di chiudere l'anno 2008/2009 con una perdita pari a 60 milioni
di euro.
In "rosso", circostanza mai verificatasi da quando il titolo e' approdato
alla Borsa di Londra nel 1997. I 21 milioni di euro di utile contro i 138,9
dello scorso anno, sono un bel peso per il vettore low cost, che ieri ha
fatto sapere che "ormai il combustibile rappresenta la meta' delle spese
affrontate dalla compagnia (contro il 36% di un anno fa)". Una crisi
generalizzata che non ha saputo evitare nemmeno una delle piu' famose low
cost. "Le condizioni di mercato sono state difficili nel secondo trimestre -
ha commentato Michael O`Leary - per l'assenza della Pasqua nel suddetto
periodo e l'impatto degli alti costi del petrolio. Il prezzo del greggio e'
quasi raddoppiato dai 61 ai 117 dollari al barile e le previsioni per il
resto dell'anno con l'emergere della recessione economica in Gran Bretagna e
Irlanda dipenderanno dai prezzi del carburante a cui noi risponderemo con
una politica di prezzo aggressiva". E infatti, come nel suo stile,
l'amministratore delegato della compagnia ha subito cercato di aggiustare il
tiro annunciando "contro la crisi finanziaria internazionale un taglio medio
del 5% nel costo dei suoi biglietti" promettendo in futuro "abbondanza di
prezzi stracciati".
Solo poco dopo e' arrivata dall'Antitrust la condanna a pagare una multa di
54.100 euro per pubblicita' ingannevole. Quale? Per i collegamenti da Roma,
Pisa, Milano e Venezia "a partire da 10 euro, solo andata, tasse incluse"
dell'aprile 2007, in cui la compagnia non aveva specificato i costi
aggiuntivi relativi al pagamento con carta di credito. L'Authority ha
specificato che in questo modo il prezzo finale "poteva risultare
sensibilmente diverso da quello prospettato in pubblicita'".

7. RASSEGNA STAMPA. DANILO TAINO: UN SOGNO SVANISCE
[Dal sito del "Corriere della sera" (www.corriere.it) riprendiamo il
seguente articolo di Danilo Taino del 29 luglio 2008 dal titolo "Cosi'
svanisce il sogno del volo a 1 euro. 'Alla fine resisteremo solo in due'" e
il sommario "Le previsioni degli addetti ai lavori".
Danilo Taino, giornalista, e' responsabile dell'inserto "CorrierEconomia"
del "Corriere della Sera"]

Anche i rivoluzionari piu' sfrontati hanno i loro momenti difficili. Quello
che ha dovuto ammettere ieri Michael O'Leary - l'irlandese che ha inventato
Ryanair e negli anni scorsi ha preso d'assalto il mondo burocratico delle
aerolinee europee tradizionali - e' uno di questi.
E' il riconoscimento della crisi: una faccia bella della globalizzazione,
quella che ha fatto volare a basso costo milioni di persone che altrimenti
non si sarebbero mosse da casa, e' in guai seri. Il costo del cherosene,
raddoppiato in un anno, rischia di mettere il punto finale al capitolo dei
viaggi a Palma e a Edimburgo per un euro (piu' tasse), alla "nuova era"
dell'aereo per tutti, alla moltiplicazione degli aeroporti. E alla
"generazione low-cost", sacco a pelo non piu' on-the-road, non piu' in
treno: senza fronzoli e posti numerati ma in aereo. Perche' la caduta della
compagnia irlandese non viene dagli errori di O'Leary. E' che il mondo a
basso costo si va spegnendo. E, come Ryanair, tutte le aerolinee a tariffe
basse hanno un ginocchio a terra.
La settimana scorsa, la numero due del settore, EasyJet, ha perso piu' del
dieci per cento quando ha annunciato i suoi dati finanziari. Ed Air Berlin,
la numero tre d'Europa che voleva sfidare in casa sua Lufthansa, e'
addirittura stata costretta a rinunciare all'acquisizione (contratto gia'
siglato) di Condor, viaggi a lungo raggio. Per tutte le altre e' la stessa
cosa: il costo del carburante fa saltare il modello di business dei vettori
low-cost, che vivono sulla capacita' di riempire completamente i loro aerei
partendo da tariffe bassissime. In una fase in cui il rallentamento
dell'economia europea gia' riduce il numero di persone disposte a volare,
l'esplosione del costo del cherosene provoca disastri.
Willie Walsh, concorrente interessato ma pur sempre numero uno di British
Airways, sostiene che "l'era delle tariffe molto basse e' dietro di noi, il
settore non ha futuro se non fa entrare i costi nei prezzi", cioe' se non fa
pagare di piu'. In effetti, e' quello che gia' si vede. Le offerte grandiose
ci sono ancora, soprattutto nella pubblicita'. Pero', le compagnie cercano
di aumentare le cosiddette "entrate ancillari", quelle che non vengono dal
prezzo del biglietto. Ad esempio si stanno diffondendo a rapidita'
supersonica sovraprezzi per il costo del cherosene (ovviamente), per la
prenotazione se non e' fatta online, per caricare un bagaglio nella stiva,
per riservare un certo posto a sedere, per usare la carta di credito, oltre
al solito panino a pagamento.
Con il risultato che il costo reale, in teoria, puo' anche raddoppiare. Il
problema e' che - calcolano gli analisti del settore - ogni dieci per cento
di aumento dei prezzi, il numero dei passeggeri cala del sei-sette per
cento. Ragion per cui le compagnie low-cost, per non tradire se stesse,
cercano anche di abbassare i loro costi operativi, che pero' sono gia' bassi
e quindi spingono a soluzioni estreme.
Per consumare meno carburante gli aerei devono essere piu' leggeri. Per
cui - riportava il settimanale tedesco "Spiegel" - molte aerolinee hanno
ridotto la quantita' di acqua che caricano sull'aereo (quella da usare nei
bagni). Air India ha cambiato mansioni a piloti e attendenti di volo non
magri. Germanwings - la compagnia low-cost della Lufthansa - e' arrivata a
eliminare i portacenere nelle cabine di pilotaggio (230 grammi). Misure
disperate. In effetti, una certa disperazione circola: dall'inizio
dell'anno, nel mondo sono fallite almeno 24 aerolinee, un'epidemia che a
questa velocita' non si era mai propagata. In piu', le compagnie low-cost
ridimensionano programmi e network: per la stagione invernale, Ryanair,
EasyJet e Air Berlin hanno ridotto il numero delle rotte che avevano
previsto.
Riassunto: le tariffe, palesi e "ancillari", sono sempre meno low di qualche
mese fa; i progetti di espansione sono ridimensionati e anzi i voli vengono
ridotti; parecchie compagnie a basso costo probabilmente dovranno chiudere o
vendersi ad altre con spalle piu' robuste. "Dopo questo periodo di
consolidamento resteranno solo cinque aerolinee in Europa - prevede il capo
del ramo tedesco di EasyJet, John Kohlsaat - British Airways, Air
France-Klm, Lufthansa, Ryanair e noi". Con una massiccia riduzione dei
collegamenti e della concorrenza (di prezzo).
La stagione del volare facile, insomma, e' avviata a finire. Tra l'altro,
l'Unione europea sta preparando una direttiva sulla base della quale
l'aviazione civile entrera' nella lista dei settori che dovranno pagare per
le emissioni di anidride carbonica dal 2012: costera' alle aerolinee piu' di
tre miliardi di euro l'anno e potrebbe fare a pezzi, definitivamente, gran
parte delle compagnie a basso costo. E anche questa volta, forse, il sacco a
pelo dovra' tornare nell'armadio.

8. RIFLESSIONE. GIOBBE SANTABARBARA: UNA PROPAGANDA MENZOGNERA

La propaganda dei voli low cost si basa su molte mistificazioni e su una
radicale menzogna.
Ovviamente non e' affatto vero che i voli low cost "democratizzano" il
trasporto aereo.
Il trasporto aereo da diporto e' hic et nunc incompatibile con la
democrazia: l'esigua minoranza di privilegiati che se ne serve contribuisce
ad opprimere l'assoluta maggioranza dell'umanita' che per i piu' molteplici
motivi peraltro non vi ha accesso; contribuisce ad incentivare un modello di
mobilita' assai energivoro ed assai inquinante a discapito di altri
migliori; contribuisce a sostenere i profitti di imprese che oltre a violare
sovente - e fin sistematicamente - i diritti dei lavoratori, devastano la
biosfera, depredano il pubblico erario godendo di scandalose esenzioni ed
agevolazioni, danneggiano l'umanita'; contribuisce al surriscaldamento del
clima, all'ingiustizia nei rapporti tra nord e sud del mondo, a un modello
di sviluppo ferocemente classista, razzista, antiecologico e
onnidevastatore.
Occorre ridurre il trasporto aereo. Difendere l'unica Terra che abbiamo come
casa comune. Riconoscere tutti i diritti umani a tutti gli esseri umani.
Fare scelte di giustizia, di solidareta', di condivisione. Vi e' una sola
umanita'.

9. INIZIATIVE. COMITATO CONTRO L'AMPLIAMENTO DELL'AEROPORTO DI AMPUGNANO:
PRESENTATO UN ESPOSTO
[Dalla mailing list del Comitato contro l'ampliamento dell'aereoporto di
Ampugnano - nel territorio del Comune di Sovicille in provincia di Siena -
(per contatti: e-mail: ampugnano at gmail.com, sito:
http://ospiti.comune.siena.it/filoerba/aeroporto/) riprendiamo il seguente
comunicato]

Nella conferenza stampa che il Comitato ha tenuto il 23 luglio 2008, presso
la sala stampa della Provincia di Siena, sono stati resi noti i punti
dell'esposto presentato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di
Siena:
1) Persiste l'abuso edilizio da parte della Societa' aeroportuale,
concernente la difformita' fra il Prg (Piano regolatore generale - ndr) e il
sedime aeroportuale, gia' oggetto di una diffida il 19 febbraio scorso.
Altrettanto persistente l'inadempienza del Comune di Sovicille.
2) La societa' aeroportuale e una societa' di consulenza varia (tale Polar
Consulting srl, con sede in Milano) hanno sottoscritto un contratto "mandato
in via esclusiva per la gestione dei rapporti con un partner finanziario ed
operativo per l'aeroporto di Siena-Ampugnano" in data 6 febbraio 2007,
previa deliberazione del CdA (Consiglio di amministrazione -ndr) in data 11
gennaio 2007. Un tale contratto e' inspiegabile e incomprensibile:
a) perche' Galaxy Fund aveva gia' avuto contatti e incontri ufficiali con il
CdA dell'aeroporto;
b) soprattutto perche' la procedura prevista per la ricerca di un partner
per una societa' a capitale prevalentemente pubblico risulta palesemente
inquinata se il CdA della societa' aeroportuale, sei mesi prima di
pubblicare l'invito a manifestare interesse, stabilisce di gestire rapporti
privilegiati con Galaxy Fund, tramite Polar Consulting srl.
Tralasciamo per brevita' i "curiosi subentri" alla predetta societa' di
altri soggetti e la controversia in atto fra l'ultimo di essi e l'aeroporto.
3) La Camera di Commercio, socio pubblico della Aeroporto di Siena spa, ha
deliberato, in data 11 marzo 2008, di cedere a Galaxy Fund, cioe' a un Fondo
di investimento privato, 12 milioni di diritti di opzione, a titolo
gratuito.
*
Il Comitato ha informato che detto esposto sara' integrato da altri due
fatti:
1) Il novello CdA, con Galaxy Fund, inquilino abusivo (poiche' tale e' a
tutt'oggi, non avendo ancora il Ministero dei Trasporti approvato l'Accordo
tra soci pubblici e privati), in data 14 maggio, nove giorni dopo il suo
insediamento, ha deliberato 150.000 euro annui oltre al rimborso spese, per
l'Amministratore delegato, eccellente pensionato Alitalia. A nulla sono
valsi i richiami, messi a verbale, del Presidente del Collegio Sindacale sul
rispetto della legge 269/2006 che stabilisce, in modo perentorio, i compensi
degli amministratori di Societa' partecipate da Enti Locali. Ad oltre due
mesi di distanza, il CdA non ha provveduto ad alcuna verifica. Nota bene: le
entrate della societa', nel 2007, sono state di 157.000 euro.
2) Il Bilancio 2007 presenta piu' elementi assai discutibili.
A p. 7 della Nota Integrativa si legge: "tra le immobilizzazioni immateriali
sono state classificate anche le spese sostenute per la pubblicazione sui
maggiori quotidiani di rilevanza nazionale e locale dell'avviso di ricerca
di un nuovo partner... Tali costi sono inoltre da imputare ai costi di
consulenza resi per la ricerca del fondo di private equity deciso ad
investire sull'espansione della societa'" (111.244 euro come prima tranche).
A p. 2 dell'allegato 4 (relazione del Collegio Sindacale) si legge: "non
abbiamo rilevato l'esistenza di operazioni atipiche o inusuali...". E'
dunque usuale e tipico dare incarichi di consulenza senza una selezione del
consulente, con il compito di "facilitare" l'ingresso di Galaxy Fund, come
socio privato di maggioranza, prima del bando.
A p. 1 dell'Allegato 4 (Relazione sulla gestione relativa al bilancio 31
dicembre 2007) si legge: "sono stati capitalizzati i costi sostenuti per la
ricerca del nuovo partner e prossimo socio della Vs azienda", ma a p. 3 la
cifra esposta in bilancio non torna e manca il dettaglio.
A p. 4, in merito alla situazione finanziaria, si legge: "si attesta che la
Societa' non ha intrapreso particolari politiche di gestione del rischio
finanziario, in quanto ritenuto non rilevante nella sua manifestazione in
riferimento alla nostra realta' aziendale".
Acutamente si trascura il fatto che gli oneri finanziari costituiscono il
33,56% del debito societario e che tutti gli indici di bilancio sono
negativi.
*
In conclusione: debuttanti allo sbaraglio o furbetti dell'aeroportino?
In entrambi i casi, le conseguenze, sia per il rispetto della legalita', sia
per le finanze pubbliche, sono molto gravi.

10. DOCUMENTI. DIECI BUONI MOTIVI PER DIRE NO ALL'AMPLIAMENTO DELL'AEROPORTO
DI AMPUGNANO
[Dal sito del Comitato contro l'ampliamento dell'aereoporto di Ampugnano
(http://ospiti.comune.siena.it/filoerba/aeroporto/) riprendiamo il seguente
testo]

1. Perche' gli aeroporti non si fanno a partire dall'iniziativa di alcuni
politici e di una banca, ma si fanno in un quadro regionale e nazionale dei
trasporti. Per la mobilita' dei senesi servono strade sicure e a percorrenza
rapida, una efficiente rete ferroviaria e servizi collegati con gli
aeroporti esistenti.
2. Perche' la Piana di Rosia e' situata alle pendici dell'acquifero del
Luco, uno dei piu' importanti acquiferi della Toscana Meridionale, che
fornisce gran parte dell'acqua potabile a Siena e provincia.
3. Perche' l'attivita' aeroportuale comporta necessariamente la dispersione
nell'ambiente di prodotti altamente tossici ed inquinanti, come gli
anticongelanti, cherosene ed olii minerali. Tutto questo accadrebbe a
ridosso della falda acquifera e sopra un complesso reticolo di canali che si
riversano nel fiume Merse.
4. Perche' la Val di Merse ed il comprensorio limitrofo alla piana di
Ampugnano rientra tra le 20 aree piu' rappresentative per la tutela della
biodiversita' della ecoregione mediterranea. Non esiste al mondo un
aeroporto commerciale che sia "in simbiosi con la natura", ne' e' possibile
che cosi' sia quello di Ampugnano.
5. Perche' il territorio di Siena subirebbe le conseguenze che l'attivita'
aeroportuale necessariamente comporta: inquinamento acustico, esposizione a
fonti di emissioni nocive, fumi e particolato.
6. Perche' l'economia locale basata sul turismo e sull'agricoltura di
qualita' sarebbe irrimediabilmente compromessa, con la perdita di numerosi
posti di lavoro.
7. Perche' non si coinvolge un fondo europeo di investimenti per allungare
la pista di 107 metri: il piano prevede infatti la cementificazione di ben
157.000 metri quadri di superfici.
8. Perche' il piano prevede, gia' nel 2012, 350.000 passeggeri annui con
medie mensili di oltre 70 aerei al giorno, e nel 2020 490.000 passeggeri con
90 voli al giorno, rendendo l'impatto ambientale di questa struttura pari a
quello di un'ampia area industriale. Tali numeri saranno destinati ad
aumentare per soddisfare le esigenze di redditivita' dell'investimento
Galaxy.
9. Perche' i cittadini si sono trovati vergognosamente di fronte ad un fatto
compiuto. I comuni di Sovicille, Siena e l'amministrazione Provinciale sono
sempre stati informati sui piani avendo i loro rappresentanti nel consiglio
di amministrazione della societa' Aeroporto di Siena S.p.A.
10. Perche' la Toscana sta distruggendo o compromettendo il suo territorio a
 ritmi vertiginosi. Fra il 1999 e il 2003 la superficie ancora libera
dall'espansione edilizia e dalle grandi infrastrutture e' diminuita di ben
169.345 ettari. A questi ritmi in meno di mezzo secolo l'intero territorio
Toscano sarebbe urbanizzato e infrastrutturato, cioe' "mangiato" dal binomio
asfalto e cemento.

11. RIFERIMENTI. PER CONTATTARE IL COMITATO CHE SI OPPONE ALL'AEROPORTO DI
VITERBO

Per informazioni e contatti: Comitato contro l'aeroporto di Viterbo e per la
riduzione del trasporto aereo: e-mail: info at coipiediperterra.org , sito:
www.coipiediperterra.org
Per contattare direttamente la portavoce del comitato, la dottoressa
Antonella Litta: tel. 3383810091, e-mail: antonella.litta at libero.it
Per ricevere questo notiziario: nbawac at tin.it

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COI PIEDI PER TERRA
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
Numero 118 del 30 luglio 2008

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