Minime. 923



NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 923 del 25 agosto 2009

Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca
per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Sommario di questo numero:
1. La guerra, il razzismo, le persecuzioni, le stragi
2. Modello di esposto recante la notitia criminis concernente varie
fattispecie di reato configurate da misure contenute nella legge 15 luglio
2009, n. 94
3. Modello di esposto recante la notitia criminis concernente il
favoreggiamento dello squadrismo
4. Cosa fare
5. Giulio Vittorangeli: Al termine della catena
6. Laura Eduati intervista Domenico Mogavero
7. Giacomo Galeazzi: La strage
8. "Liberazione": Da maggio ad agosto l'Italia ha deportato in Libia 1216
persone
9. Alla sagra dell'ipocrisia
10. Peppe Sini: Una lettera ad Albino Bizzotto ed ai "Beati i costruttori di
pace"
11. Letture: Carlo Altini, Introduzione a Leo Strauss
12. Letture: Kurt Vonnegut, Un uomo senza patria
13. Letture: Simone Weil, L'amicizia pura
14. Riedizioni: Maria Zambrano, L'agonia dell'Europa
15. La "Carta" del Movimento Nonviolento
16. Per saperne di piu'

1. EDITORIALE. LA GUERRA, IL RAZZISMO, LE PERSECUZIONI, LE STRAGI

La guerra, il razzismo, le persecuzioni, le stragi: un colpo di stato.
La guerra, il razzismo, le persecuzioni, le stragi: non esserne complice.

2. UNA SOLA UMANITA'. MODELLO DI ESPOSTO RECANTE LA NOTITIA CRIMINIS
CONCERNENTE VARIE FATTISPECIE DI REATO CONFIGURATE DA MISURE CONTENUTE NELLA
LEGGE 15 LUGLIO 2009, N. 94

Alla Procura della Repubblica di ...
Al Presidente del Tribunale di ...
Al Presidente della Corte d'Appello di ...
Al Presidente della Corte di Cassazione
Al Presidente della Corte Costituzionale
Al Sindaco del Comune di ...
Al Presidente della Provincia di ...
Al Presidente della Regione ...
Al Questore di ...
Al Prefetto di ...
Al Presidente del Consiglio dei Ministri
Al Presidente della Camera dei Deputati
Al Presidente del Senato della Repubblica
Al Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura
Al Presidente della Repubblica Italiana
Al Presidente del Parlamento Europeo
Al Presidente della Commissione Europea
Al Presidente del Consiglio d'Europa
Al Segretario generale delle Nazioni Unite
Oggetto: Esposto recante la notitia criminis concernente varie fattispecie
di reato configurate da misure contenute nella legge 15 luglio 2009, n. 94
Con il presente esposto si segnala alle istituzioni in indirizzo, al fine di
attivare tutti i provvedimenti di competenza cui l'ordinamento in vigore fa
obbligo ai pubblici ufficiali che le rappresentano, la notitia criminis
concernente il fatto che nella legge 15 luglio 2009, n. 94, recante
"Disposizioni in materia di sicurezza pubblica", volgarmente nota come
"pacchetto sicurezza", sono contenute varie misure, particolarmente all'art.
1 e passim, che configurano varie fattispecie di reato con specifico
riferimento a:
a) violazioni dei diritti umani e delle garanzie di essi sancite dalla
Costituzione della Repubblica Italiana;
b) violazione dei diritti dei bambini;
c) persecuzione di persone non per condotte illecite, ma per mera condizione
esistenziale;
d) violazione dell'obbligo di soccorso ed accoglienza delle persone di cui
all'art. 10 Cost.;
e) violazione del principio dell'eguaglianza dinanzi alla legge.
Si richiede il piu' sollecito intervento.
Alle magistrature giurisdizionalmente competenti si richiede in particolare
che esaminati i fatti di cui sopra procedano nelle forme previste nei
confronti di tutti coloro che risulteranno colpevoli per tutti i reati che
riterranno sussistere nella concreta fattispecie.
L'esponente richiede altresi' di essere avvisato in caso di archiviazione da
parte della Procura ex artt. 406 e 408 c. p. p.
Firma della persona e/o dell'associazione esponente
indirizzo
luogo e data

3. UNA SOLA UMANITA'. MODELLO DI ESPOSTO RECANTE LA NOTITIA CRIMINIS
CONCERNENTE IL FAVOREGGIAMENTO DELLO SQUADRISMO

Alla Procura della Repubblica di ...
Al Presidente del Tribunale di ...
Al Presidente della Corte d'Appello di ...
Al Presidente della Corte di Cassazione
Al Presidente della Corte Costituzionale
Al Sindaco del Comune di ...
Al Presidente della Provincia di ...
Al Presidente della Regione ...
Al Questore di ...
Al Prefetto di ...
Al Presidente del Consiglio dei Ministri
Al Presidente della Camera dei Deputati
Al Presidente del Senato della Repubblica
Al Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura
Al Presidente della Repubblica Italiana
Al Presidente del Parlamento Europeo
Al Presidente della Commissione Europea
Al Presidente del Consiglio d'Europa
Al Segretario generale delle Nazioni Unite
Oggetto: Esposto recante la notitia criminis concernente il favoreggiamento
dello squadrismo
Con il presente esposto si segnala alle istituzioni in indirizzo, al fine di
attivare tutti i provvedimenti di competenza cui l'ordinamento in vigore fa
obbligo ai pubblici ufficiali che le rappresentano, la notitia criminis
concernente il fatto che nella legge 15 luglio 2009, n. 94, recante
"Disposizioni in materia di sicurezza pubblica", volgarmente nota come
"pacchetto sicurezza", e' contenuta una misura, quella di cui all'art. 3,
commi 40-44, istitutiva delle cosiddette "ronde", che palesemente configura
il favoreggiamento dello squadrismo (attivita' che integra varie fattispecie
di reato), anche alla luce di pregresse inquietanti esternazioni ed
iniziative di dirigenti rappresentativi del partito politico cui appartiene
il Ministro dell'Interno e di altri soggetti che non hanno fatto mistero ed
anzi hanno dato prova di voler far uso di tale istituto a fini di violenza
privata, intimidazione e persecuzione, con palese violazione della legalita'
e finanche intento di sovvertimento di caratteri e guarentigie fondamentali
dell'ordinamento giuridico vigente.
Si richiede il piu' sollecito intervento.
Alle magistrature giurisdizionalmente competenti si richiede in particolare
che esaminati i fatti di cui sopra procedano nelle forme previste nei
confronti di tutti coloro che risulteranno colpevoli per tutti i reati che
riterranno sussistere nella concreta fattispecie.
L'esponente richiede altresi' di essere avvisato in caso di archiviazione da
parte della Procura ex artt. 406 e 408 c. p. p.
Firma della persona e/o dell'associazione esponente
indirizzo
luogo e data

4. UNA SOLA UMANITA'. COSA FARE

Un esposto all'autorita' giudiziaria piu' essere presentato recandosi presso
gli uffici giudiziari o presso un commissariato di polizia o una stazione
dei carabinieri.
Puo' essere anche inviato per posta.
Deve essere firmato da una persona fisica, precisamente identificata, e deve
recare un indirizzo per ogni comunicazione.
*
Noi proponiamo alle persone che vogliono partecipare all'iniziativa di
presentare e/o inviare i due esposti che abbiamo preparato alla Procura
competente per il territorio in cui il firmatario (o i firmatari - gli
esposti possono essere anche sottoscritti da piu' persone) risiede, e ad
altre magistrature di grado superiore (la Corte d'appello e' nel capoluogo
di Regione, la Corte di Cassazione e' a Roma; sempre a Roma sono le altre
istituzioni statali centrali).
Proponiamo anche di inviare l'esposto al sindaco del Comune in cui si
risiede (idem per il presidente della Provincia, idem per il presidente
della Regione; ed analogamente per questore e prefetto che hanno sede nel
capoluogo di provincia).
Ovviamente i modelli di esposto da noi preparati possono essere resi piu'
dettagliati se lo si ritiene opportuno. Ed altrettanto ovviamente gli
esposti possono essere inviati anche ad ulteriori istituzioni.
*
Indirizzi cui inviare gli esposti:
Naturalmente gli indirizzi delle istituzioni territoriali variano da Comune
a Comune, da Provincia a Provincia e da Regione a Regione.
Comunque solitamente:
- l'indirizzo e-mail delle Procure e' composto secondo il seguente criterio:
procura.citta'sede at giustizia.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail della
Procura della Repubblica ad Agrigento e' procura.agrigento at giustizia.it
(analogamente per le altre province).
- L'indirizzo e-mail dei Tribunali e' composto secondo il seguente criterio:
tribunale.citta'sede at giustizia.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail del
Tribunale ad Agrigento e' tribunale.agrigento at giustizia.it (analogamente per
le altre province).
- L'indirizzo e-mail delle Prefetture e' composto secondo il seguente
criterio: prefettura.citta'sede at interno.it, quindi ad esempio l'indirizzo
e-mail della Prefettura di Agrigento e' prefettura.agrigento at interno.it
(analogamente per le altre province).
- Sempre per le prefetture e' opportuno inviare gli esposti per e-mail anche
all'indirizzo dell'Ufficio per le relazioni con il pubblico (in sigla: urp),
composto secondo il seguente criterio: urp.pref_citta'sede at interno.it,
quindi ad esempio l'indirizzo e-mail dell'Urp della Prefettura di Agrigento
e' urp.pref_agrigento at interno.it (analogamente per le altre province).
- L'indirizzo e-mail delle Questure e' composto secondo il seguente
criterio: uffgab.siglaautomobilisticacitta'sede at poliziadistato.it, quindi ad
esempio l'indirizzo e-mail della Questura di Agrigento e'
uffgab.ag at poliziadistato.it (analogamente per le altre province).
- Sempre per le questure e' opportuno inviare gli esposti per e-mail anche
all'indirizzo dell'Ufficio per le relazioni con il pubblico (in sigla: urp),
composto secondo il seguente criterio:
urp.siglaautomobilisticacitta'sede at poliziadistato.it, quindi ad esempio
l'indirizzo e-mail dell'Urp della Prefettura di Agrigento e'
urp.ag at poliziadistato.it (analogamente per le altre province).
- E ancora per le questure e' opportuno inviare gli esposti per e-mail anche
all'indirizzo dell'Ufficio per gli immigrati, composto secondo il seguente
criterio: immigrazione.siglaautomobilisticacitta'sede at poliziadistato.it,
quindi ad esempio l'indirizzo e-mail dell'Ufficio per gli immigrati della
Prefettura di Agrigento e' immigrazione.ag at poliziadistato.it (analogamente
per le altre province).
Quanto alle istituzioni nazionali:
- Presidente della Corte di Cassazione: Palazzo di Giustizia, Piazza Cavour,
00193 Roma; e-mail: cassazione at giustizia.it; sito: www.cortedicassazione.it
- Presidente della Corte Costituzionale: Piazza del Quirinale 41, 00187
Roma; tel. 0646981; fax: 064698916; e-mail: ccost at cortecostituzionale.it;
sito: www.cortecostituzionale.it
- Presidente del Consiglio dei Ministri: Palazzo Chigi, Piazza Colonna 370,
00187 Roma; tel. 0667791; sito: www.governo.it
- Presidente della Camera dei Deputati: Palazzo Montecitorio, Piazza
Montecitorio, 00186 Roma; tel. 0667601; e-mail: fini_g at camera.it; sito:
www.camera.it
- Presidente del Senato della Repubblica: Piazza Madama, 00186 Roma; tel.
0667061; e-mail: schifani_r at posta.senato.it; sito: www.senato.it
- Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura: Piazza
dell'Indipendenza 6, 00185 Roma; tel. 06444911; e-mail: segvpres at cosmag.it;
sito: www.csm.it
- Presidente della Repubblica Italiana: piazza del Quirinale, 00187 Roma;
fax: 0646993125; e-mail: presidenza.repubblica at quirinale.it; sito:
www.quirinale.it
Quanto alle istituzioni sovranazionali:
- Presidente del Parlamento Europeo: rue Wiertz 60 - Wiertzstraat 60, B-1047
Bruxelles - B-1047 Brussel (Belgium); tel. +32(0)22842005 - +32(0)22307555;
sito: www.europarl.europa.eu
Al Presidente della Commissione Europea: 1049 Brussels (Belgium); sito:
http://ec.europa.eu/index_it.htm
- Presidente del Consiglio d'Europa: Avenue de l'Europe, 67075 Strasbourg
(France); tel. +33(0)388412000; e-mail: cm at coe.int; sito:
www.coe.int/DefaultIT.asp
- Segretario generale delle Nazioni Unite: United Nations Headquarters,
Between 42nd and 48th streets, First Avenue and the East River, New York
(Usa); sito: www.un.org
*
Gli invii per fax o per posta elettronica o attraverso gli spazi ad hoc nei
siti istituzionali possono non essere ritenuti dai destinatari equipollenti
all'invio postale dell'esposto: si suggerisce quindi, almeno per quanto
riguarda le Procure, di inviare comunque anche copia cartacea degli esposti
per posta ordinaria (preferenzialmente per raccomandata).
Ma poiche' ormai crediamo di aver gia' raggiunto con almeno un invio gran
parte delle Procure, chi non avesse tempo ed agio di procedere agli invii
cartacei per posta ordinaria puo' limitarsi all'invio per e-mail, che
costituira' comunque un sostegno visibile e rilevante all'iniziativa.
*
Ovviamente e' opportuno che gli esposti siano inviati anche a mezzi
d'informazione, movimenti democratici, persone interessate: una delle
funzioni dell'iniziativa e' anche quella di ampliare la mobilitazione contro
il colpo di stato razzista informandone l'opinione pubblica e coinvolgendo
piu' persone, piu' associazioni e piu' istituzioni che sia possibile
nell'impegno in difesa della legalita', della Costituzione della Repubblica
Italiana, dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
*
Infine preghiamo tutte le persone che presenteranno esposti di comunicarcelo
per e-mail all'indirizzo: nbawac at tin.it
Grazie a tutte e tutti, e buon lavoro.

5. UNA SOLA UMANITA'. GIULIO VITTORANGELI: AL TERMINE DELLA CATENA
[Ringraziamo Giulio Vittorangeli (per contatti: g.vittorangeli at wooow.it) per
questo intervento]

L'ennesima tragedia del mare, l'ennesima strage di immigrati nel
Mediterraneo: un barcone di almeno ottanta profughi eritrei dispersi in
mare, l'indifferenza di chi avrebbe potuto aiutarli, cinque salvati a
stento. Segue puntuale polemica per il mancato soccorso, tra Italia e Malta.
Era gia' successo ad aprile scorso con la Pinar, la nave turca che dopo aver
tratto in salvo 142 immigrati, per giorni nessuno dei due Stati ha voluto
accogliere.
Il problema non e' Malta o l'Italia. Il problema e' la sorprendente
velocita' con cui si e' diffusa la tesi che riduce l'immigrato a nemico.
La stessa velocita' con cui si e' dimenticata la lezione di Primo Levi: la
convinzione che "ogni straniero e' nemico giace in fondo agli animi come una
infezione latente; si manifesta solo in atti saltuari e incoordinati, e non
sta all'origine di un sistema di pensiero. Ma quando questo avviene, quando
il dogma inespresso diventa premessa maggiore di un sillogismo, allora, al
termine della catena, sta il Lager".
Come nella Germania nazista, oggi si giudica un essere umano non per quello
che e' individualmente, ma per il gruppo a cui appartiene. Come nell'Italia
fascista, oggi siamo diventati superficiali, passivi e cinici.
*
Certo non siamo nella stessa situazione che tra le due guerre mondiali del
Novecento partoriva il fascismo e il nazismo; ma pur nella diversita' dei
tempi e dei modi, ci si incammina (in particolare in Italia) sulla strada di
un razzismo che, nel secolo scorso, ha funestato l'Europa.
Nessuno di noi, trent'anni fa, avrebbe immaginato di dover fare i conti
nuovamente con il razzismo di Stato, come dimostra la legge n. 94 del 15
luglio 2009 recante "Disposizioni in materia di sicurezza pubblica",
conosciuta piu' semplicemente come "pacchetto sicurezza".
La verita' e' che la destra ha gia' vinto nella societa', prima ancora che
nelle cabine elettorali. Le sue idee e i suoi "valori" hanno convinto la
maggioranza dei cittadini italiani, cosi' come degli altri paesi europei.
La ricetta governativa vuole che si segreghi invece di integrare, si punisca
l'immigrato invece del sistema che lo crea, si riempiano le carceri invece
di lavorare sulla prevenzione al disagio; e se queste ultime sono affollate
e le condizioni di vita all'interno disumane, va bene cosi'. Tanto la
giustizia sociale, come direbbe lo scrittore Eduardo Galeano, e' piu'
lontana della luna, perche' la luna almeno si vede.
*
Per fare tutto questo, non c'e' bisogno di nessun fascismo armato, perche'
per annientare la coscienza politica basta la televisione. Il potere
mediatico di chi possiede tre reti televisive e gran parte delle testate
giornalistiche e' talmente forte da diventare pregnante.
Cosi' masse di persone sono attratte e affascinate dal "Piccolo Cesare" che
infila una dopo l'altra, come perle in una collana, parole piatte, vuote e
piu' drammaticamente parole violente e disumane. Il tutto attraverso
discorsi sconnessi e sgrammaticati, campionari di stupidita' e di menzogna;
come la predica sui valori della famiglia, mentre contemporaneamente si
coltivano amanti nelle proprie residenze.
E' la violenza della mediocrita', quella sfacciata e presuntuosa, quella
narcisistica e sicura di se', quella ignorante e bieca, quella che dispone
di un vocabolario ristretto e ripetitivo, quella che le spara grosse, quella
che non ha vergogna della propria volgarita', anzi della volgarita' si
alimenta, come fosse un nettare inebriante, capace di scatenare l'ovazione
delle genti e l'approvazione della corte.
Perche' poi ci sono i "molti" che vorrebbero essere come il "Piccolo Cesare"
e che, legati invece e per sempre alla propria condizione immutabile, si
accontentano di consegnargli la loro miseria, la loro ignoranza, il loro
egoismo, la loro banalita'.
Un periodo attuale in cui e' tornato a imperversare il culto della
personalita', la riproposizione del capopolo e dell'immagine eterodiretta;
quella del condottiero, il petto sporgente, la fronte capace, il trucco
convinto, la maschera intatta. Deve apparire quale figura incrollabile e
sempre presente nell'immaginazione e nei luoghi dove puo' creare l'attesa,
tra le rovine, non importa di che specie, se fisiche o spirituali, e
soprattutto quelle paure che e' furbizia convertire per il proprio trionfo.
Volete vedere il vero volto dell'Italia del 2009? Basta rivedere uno
qualsiasi dei cinegiornali dell'Istituto Luce dell'epoca fascista. Immagini
che dovrebbero sembrare incredibili nella loro paradossale evidenza: bagni
di folla, parate imperiali, e il sommo duce che si fa monumentale, esempio
sublime e inattaccabile, energia che si diffonde e ammalia.
Il regno delle ombre ritorna cosi' travestito da lustrini televisivi che
tanta suggestione esercitano sulle menti e sugli animi.
*
Non e' piu' lecito rimanere inerti.

6. RASSEGNA STAMPA. LAURA EDUATI INTERVISTA DOMENICO MOGAVERO
[Dal quotidiano "Liberazione" del 21 agosto 2009 col titolo "I respingimenti
in Libia? Offesa al Mediterraneo" e il sottotitolo "intervista a Domenico
Mogavero, vescovo di Mazara del Vallo"]

Abbandonare la politica dei respingimenti, vera "offesa al Mediterraneo", e
tornare alla legge del mare e cioe' alla solidarieta' verso coloro che
rischiano la morte per approdare sulle coste italiane. Questo l'appello del
vescovo di Mazara del Vallo, monsignor Domenico Mogavero, che severamente
commenta la linea oltranzista del governo sulla sicurezza: "La Chiesa non
l'ha digerita. Mi fanno impressione i credenti che passano alla Lega".
*
- Laura Eduati: Un barcone con settantotto persone a bordo che naviga nel
Canale di Sicilia per venti giorni senza che nessuno lo avvisti. L'Acnur
considera "allarmante" questa circostanza e chiede di tornare alla legge del
mare, ovvero alla solidarieta' verso i natanti in pericolo. Condivide questa
preoccupazione?
- Domenico Mogavero: Penso sia un'osservazione pertinentissima. Parlo per
esperienza, i pescatori di Mazara del Vallo sono spesso protagonisti di
rischiosi salvataggi in mare. L'unica legge che deve valere in mare e' la
legge del mare. E' la legge dei semplici, di coloro che si confrontano con
le forze della natura e soccorrono le persone in pericolo senza guardare il
tornaconto economico, mettendo anche a repentaglio la propria incolumita'.
Quella legge continua a vigere, ma con la nuova era dei respingimenti la
gente di mare teme di fare del bene e per questo venire incriminata per
favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.
*
- Laura Eduati: Possiamo ipotizzare che gli incaricati a pattugliare abbiano
chiuso un occhio?
- Domenico Mogavero: Il Mediterraneo e' un mare pattugliatissimo, mi pare
difficile che nessuno si accorga del barcone. Questo probabilmente e' il
massimo di tolleranza permesso, e cioe' fingere di non vedere. Se le cose
stanno cosi', vorrei mettermi nei panni degli uomini della marina, della
guardia costiera, della guardia di finanza, so che sono persone con un tasso
di umanita' notevole, finora hanno svolto il proprio lavoro con il cuore ma
oggi sono dei militari che devono ubbidire altrimenti rischiano conseguenze
pesanti sul piano penale. Vorrei pensare che questo atteggiamento, il non
accorgersi, sia frutto di un pensiero umano verso i migranti: vai e che Dio
ti assista.
*
- Laura Eduati: La maggior parte delle persone respinte verso la Libia sono
potenziali richiedenti asilo.
- Domenico Mogavero: E continuano ad arrivare, nonostante la televisione
abbia smesso di riportare le notizie degli sbarchi. A Lampedusa hanno
guadagnato la pace sociale, il centro e' vuoto, eppure occorrerebbe fare una
valutazione sul numero degli arrivi nell'isola perché dall'acrimonia con la
quale governo e parlamento discutevano della legge sulla sicurezza sembrava
che fossero milioni di migranti, quando invece nel 2008 ne sono sbarcati
poco oltre trentamila, una cifra esigua se paragonata con l'intera
popolazione italiana. C'e' stata una reazione spropositata al fenomeno, come
un elefante che si accanisce contro una formica. Recentemente il vescovo di
Tripoli mi raccontava gli effetti dei respingimenti.
*
- Laura Eduati: Cosa accade?
- Domenico Mogavero: Questa povera gente rimandata indietro fa la coda per
chiedere aiuto ai francescani che fanno il possibile, con pochissimi mezzi,
per fornire vestiti ai bambini e cibo. I richiedenti asilo non possono
tornare nei loro Paesi perche' rischiano la morte, e basta che Gheddafi non
faccia nulla per loro perche' muoiano anche in Libia. E l'unico punto di
riferimento diventa la Chiesa, nel suo ruolo di maestra di carita'.
*
- Laura Eduati: Pochi sanno del massacro avvenuto in una prigione vicino
Benghazi, circa una decina di somali uccisi dalla polizia libica. Tra pochi
giorni Berlusconi andra' a Tripoli per celebrare il trattato di amicizia con
Gheddafi, il primo settembre le Frecce tricolori sorvoleranno la citta per
celebrare i quarant'anni di regime. Cosa puo' dire la Chiesa?
- Domenico Mogavero: Lo abbiamo ripetuto spesso, questa legge sulla
sicurezza non l'abbiamo digerita. Lo dico da cristiano e da siciliano.
Lasciando per un momento da parte la fede, i siciliani hanno sempre accolto
chiunque. Fare la guerra ai poveracci e' la negazione della nostra cultura.
Non c'e' possibilita' di appello. Oggi non si guarda in faccia nessuno, non
si distinguono migranti e richiedenti asilo, e' una offesa al Mediterraneo.
Perche' noi non abbiamo mai considerato nemici coloro che vivono sull'altra
sponda.
*
- Laura Eduati: Cosa direbbe ai politici che vogliono definirsi cattolici?
- Domenico Mogavero: Mi fanno impressione i cattolici credenti e praticanti
del Nord che sono sportivamente passati dalla parte della Lega ovvero delle
posizioni oltranziste di rifiuto degli altri. Concretamente, non si rendono
conto che se la manodopera straniera tornasse a casa le loro aziende
chiuderebbero? A Mazara del Vallo circa la meta' dei pescatori sono
maghrebini, se sparissero l'intera economia della citta' cadrebbe in
ginocchio. Dobbiamo ammettere che abbiamo bisogno di questa gente. So che a
Milano le cose vengono viste diversamente, ma spero che avremo tutti un
sussulto di umanita'.

7. RASSEGNA STAMPA. GIACOMO GALEAZZI: LA STRAGE
[Dal quotidiano "La Stampa" del 22 agosto 2009 col titolo "I vescovi: la
strage un'offesa all'umanita'"]

Scontro su Lampedusa. L'opposizione e la Cei attaccano Pdl e Lega per il
giro di vite sull'immigrazione e per l'inefficacia degli accordi con la
Libia, mentre il centrodestra accusa la minoranza di strumentalizzare una
tragedia. Il ministro leghista Roberto Calderoli respinge al mittente
"critiche inaccettabili, strumentali e basate su presupposti falsi, solo la
fermezza e' umana, semmai e' indegno il comportamento di Malta che ha
intercettato il gommone, ha fornito carburante e lo ha indirizzato verso
acque italiane". E aggiunge: "L'unico modo per contrastare i mercanti di
morte e' bloccare all'origine le carrette del mare". Piovono critiche dalla
Chiesa. "Non si lascia al suo destino una barca carica di naufraghi -
ammonisce "Avvenire" -. L'antica legge del mare ordina di soccorrere e
invece 'l'Occidente a occhi chiusi' non ha voluto vedere gli eritrei
dispersi, come durante il nazismo nessuno si accorgeva dei convogli piombati
pieni di ebrei". L'arcivescovo Bruno Schettino, presidente della Commissione
Cei per le migrazioni denuncia "la grave offesa all'umanita' e al senso
cristiano della vita" e il vescovo di Agrigento, Francesco Montenegro (la
cui diocesi include Lampedusa) punta l'indice contro "leggi antiumane sulle
quali dobbiamo interrogarci per non diventare sepolcri imbiancati ed
uccidere di nuovo Cristo con le nostre omissioni". Inoltre, il vescovo di
Mazara del Vallo, Domenico Mogavero, "numero tre" della Cei nell'era Ruini,
avverte: "Se il governo non avra' il coraggio o la forza politica di
cambiare le norme sui respingimenti e se non ci sara' un ripensamento,
saranno spine per tutti".
Che la Cei non condivida la politica italiana, ne' quella europea, in
materia di immigrazione, non e' una novita', ma le testimonianze dei
sopravvissuti eritrei hanno condotto autorevoli rappresentanti
dell'episcopato a stigmatizzare le conseguenze nefaste di una "cultura della
paura" indotta da leggi "contro l'umanita' e il sentire cristiano". In
Vaticano, pero', si usano toni diversi. "Il primo dovere internazionale e'
evitare che si ripetano queste tragedie alle quali si sta creando una
pericolosa assuefazione" - ci spiega il direttore dell'"Osservatore romano",
Giovanni Maria Vian, che ha messo in prima pagina un'intervista al prefetto
di Agrigento incaricato dal Viminale di indagare - e sostiene che "varie
volte Benedetto XVI ha condannato l'ignobile traffico di esseri umani. Di
fronte alla traversata in massa del Mediterraneo servono strategie
coordinate tra Ue e Stati africani, non polemiche".
Dal Pd ad alzare la voce e' tutto lo stato maggiore del partito. Il
segretario Dario Franceschini definisce le scelte del governo "macchiate di
xenofobia e razzismo": "Non si puo' perdere la capacita' di indignarsi di
fronte all'orrore". Va giu' duro anche Pierluigi Bersani che chiede
chiarimenti al governo: "Se le testimonianze risulteranno confermate dovremo
vergognarcene tutti e qualcuno dovra' risponderne". Massimo Donadi dell'Idv
accusa l'esecutivo di "soffiare sul fuoco dell'odio senza riuscire a
garantire la sicurezza". A reclamare che l'esecutivo riferisca in Parlamento
e' anche l'Udc: "Non e' una tragica fatalita', ma il frutto di scelte
politiche che hanno reso il Mediterraneo terra di nessuno". Nella
maggioranza, Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl alla Camera, invoca
l'intervento dell'Europa attraverso la creazione di un coordinamento: "Non
puo' essere l'Italia l'unico Paese a tenere le porte aperte mentre altri
Stati tra cui la Francia, la Spagna e la stessa Malta sono blindati".

8. RASSEGNA STAMPA. "LIBERAZIONE": DA MAGGIO AD AGOSTO L'ITALIA HA DEPORTATO
IN LIBIA 1216 PERSONE
[Dal quotidiano "Liberazione" del 22 agosto 2009 col titolo "Da maggio al 13
agosto l'Italia ha consegnato alla Libia 1216 persone di diverse
nazionalita'" e l'occhiello "Diritti umani addio: i respingimenti verso
Tripoli"]

Dal 5 maggio al 13 agosto 2009 il numero documentato degli emigranti e dei
rifugiati respinti dall'Italia verso la Libia e' di 1.216 persone. Di
questi, 24 richiedenti asilo somali ed eritrei hanno dato procura
all'avvocato Anton Giulio Lana, del foro di Roma, di presentare ricorso alla
Corte Europea dei diritti dell'uomo. Altri 74 richiedenti asilo politico
eritrei non hanno avuto accesso a nessun avvocato. L'Asgi e una piattaforma
di associazioni hanno presentato un esposto alla Commissione europea.
Di seguito la lista dei respingimenti documentati.
- 12 agosto 2009 Un gruppo di oltre 80 persone a bordo di un gommone
intercettato 90 miglia a sud di Malta dalle autorita' italiane e' stato
respinto in Libia. Una donna con il neonato partorito durante la traversata
e' stata trasferita in elicottero all'ospedale Mater Dei a Malta. I
passeggeri erano in gran parte somali, secondo quanto dichiarato dalla
stessa donna. Altre tre persone sono state ricoverate a Malta in gravi
condizioni. Sull'imbarcazione erano presenti 18 donne.
- 29 luglio 2009 Respinti in Libia 14 migranti soccorsi su un gommone alla
deriva nel Canale di Sicilia. L'equipaggio di un peschereccio di Mazara del
Vallo li ha raggiunti per primo, 35 miglia a sud di Lampedusa. Il
respingimento e' stato operato dalla Guardia di Finanza. Nella stessa
giornata 25 persone intercettate a due miglia da Lampedusa sono state
scortate a Porto Empedocle.
- 5 luglio 2009 Gommone intercettato 70 miglia a sud di Lampedusa, 47
passeggeri. Respinti verso il porto di Zuwarah. Sette passeggeri (tra cui 5
donne) sono stati ricoverati con urgenza all'ospedale Garibaldi di Catania,
per motivi sanitari, e poi trasferiti a Caltanissetta al centro di
accoglienza per richiedenti asilo.
- Primo luglio 2009 Una imbarcazione intercettata 33 miglia a sud di
Lampedusa, 89 passeggeri a bordo, tra cui 75 eritrei (comprese 9 donne e tre
bambini). Riportati a Zuwarah. Gli uomini sono stati detenuti a Zuwarah, le
donne a Zawiyah.
- 18 giugno 2009 Un aereo civile, sorvolando lo spazio aereo di Malta,
segnala la presenza di un gommone in acque internazionali, a 29 miglia da
Lampedusa. Viene inviato un elicottero militare tedesco, impegnato nella
missione di pattugliamento congiunto di Frontex, di stanza nell'aeroporto
maltese di Luqa. Una nave italiana si occupa del respingimento in Libia dei
76 passeggeri, in maggior parte nigeriani. Una nota del Ministero
dell'Interno precisa che "nessuno dei clandestini ha manifestato la volonta'
di chiedere asilo".
- 23 maggio 2009 Le autorita' libiche dichiarano di aver arrestato 400
emigranti sulle coste libiche, insieme agli organizzatori libici della
traversata, in una tenda dove attendevano di imbarcarsi per Lampedusa. La
localita' dell'arresto non e' stata precisata.
- 11 maggio 2009 Intercettati nel Canale di Sicilia, 213 emigranti e
richiedenti asilo sono respinti in Libia. Sono 163 uomini, 48 donne e due
bambini. In maggior parte nigeriani.
- 8 maggio 2009 Un rimorchiatore della piattaforma Eni di Bahr Es-Salam
prende a bordo 77 migranti alla deriva nel Canale di Sicilia e li riporta a
Zuwarah, in Libia.
- 6 maggio 2009 Le autorita' italiane intercettano nel Canale di Sicilia tre
gommoni con 227 emigranti e rifugiati a bordo (cittadini di Nigeria, Ghana,
Gambia, Costa d'Avorio, Somalia e Mali). Vengono tutti respinti in Libia.
Tra loro anche 40 donne, tre delle quali incinte.
Fonte: fortresseurope.blogspot.com

9. LE ULTIME COSE. ALLA SAGRA DELL'IPOCRISIA

Alla sagra dell'ipocrisia
ieri comprai zoppo un cammello.

Alla sagra dell'ipocrisia
zuppa di pallottole, rognoni di cervello.

Alla sagra dell'ipocrisia
la lagrimuccia a nessuno negata.

Alla sagra dell'ipocrisia
ogni assassino fa la serenata.

10. SOLIDARIETA'. PEPPE SINI: UNA LETTERA AD ALBINO BIZZOTTO ED AI "BEATI I
COSTRUTTORI DI PACE"

Caro Albino, care e cari "Beati i costruttori di pace",
da oggi, lunedi' 24 agosto, mi aggiungo anch'io per qualche giorno, come
gia' hanno fatto altre persone, al digiuno di don Albino Bizzotto per
interrogare le coscienze sulla costruzione della nuova base militare
americana "Dal Molin" a Vicenza e cio' che essa significa ed implica.
Un digiuno gandhiano per richiamare a se stessi le proprie responsabilita',
per esaminare ed illimpidire la propria condotta, per testimoniare una
persuasa opposizione non solo alla guerra, alle armi, agli eserciti, ma
anche ad ogni violenza: che e' sempre fratricida.
Grazie di aver avviato questa iniziativa, un affettuoso saluto,
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo
Viterbo, 24 agosto 2009

11. LETTURE. CARLO ALTINI: INTRODUZIONE A LEO STRAUSS
Carlo Altini, Introduzione a Leo Strauss, Laterza, Roma-Bari 2009, pp. IV +
200, euro 12. Questa pregevole monografia introduttiva apparsa nella
benemerita collana laterziana de "I filosofi" fa giustizia di tante
stupidaggini ("il guru dei neocons", "l'ideologo della destra americana", ed
altre consimili amene baggianate) che fermentano nella ciarla della
mezzacultura pubblicistica e politicante dei sempiterni orecchianti e
sempiterni esternatori; e ci restituisce invece il profilo e il lascito del
grande studioso.

12. LETTURE. KURT VONNEGUT: UN UOMO SENZA PATRIA
Kurt Vonnegut, Un uomo senza patria, Minimum fax, Roma 2006, pp. 128, euro
11,50. Un delizioso libretto di disarticolati articoli, fulminanti
divagazioni, saggi politici che fingendo di parlar d'altro dicono cio' che
e' necessario e urgente dire. Nello stile strepitoso e mai strepitante
dell'ultimo uomo saggio del mondo.

13. LETTURE. SIMONE WEIL: L'AMICIZIA PURA
Simone Weil, L'amicizia pura. Un itinerario spirituale, Citta' Aperta,
Troina (Enna) 2005, pp. 136, euro 12. In verita' le pagine di Simone Weil in
questo bel libro sono poche decine: le sedici lettere ad Antonio Atares, un
breve brano sull'amicizia contenuto nello scritto fatto pervenire al padre
Perrin nel '42 al momento di lasciar la Francia per mettere in salvo i
genitori. Ma il libro e' notevole, poiche' i benemeriti curatori (ed
effettivi autori) Domenico Canciani e Maria Antonietta Vito vi
ricostruiscono l'esperienza marsigliese (1940-'42) di Simone Weil con grande
precisione e profondita' di analisi. Un libro da leggere.

14. RIEDIZIONI. MARIA ZAMBRANO: L'AGONIA DELL'EUROPA
Maria Zambrano, L'agonia dell'Europa, Marsilio, Venezia 1999, 2009, pp. 102,
euro 8. Apparso nel '45 a Buenos Aires, composto di saggi scritti e apparsi
su varie riviste fra '40 e '44, un denso e prezioso volume della grande
filosofa spagnola. Benemerita la traduttrice e curatrice dell'edizione
italiana Claudia Razza (cui segnaliamo un paio di spiacevoli refusi nelle
note a p. 69 e p. 85).

15. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale
e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale
e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae
alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo
scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il
libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali,
l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di
nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza
geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e
la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e
responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio
comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono
patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e
contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto
dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna,
dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione,
la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la
noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione
di organi di governo paralleli.

16. PER SAPERNE DI PIU'

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per
contatti: azionenonviolenta at sis.it

NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 923 del 25 agosto 2009

Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca
per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

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