Minime. 978



NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 978 del 19 ottobre 2009

Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca
per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Sommario di questo numero:
1. Giulio Vittorangeli: Vent'anni dopo
2. Modello di esposto recante la notitia criminis concernente varie
fattispecie di reato configurate da misure contenute nella legge 15 luglio
2009, n. 94
3. Modello di esposto recante la notitia criminis concernente il
favoreggiamento dello squadrismo
4. Cosa fare
5. A Roma il 22 ottobre
6. Comitato organizzatore della VIII Giornata ecumenica del dialogo
cristiano-islamico: In tutta Italia iniziative per il dialogo
7. Gian Battista Galvagno ricorda Piero Rossano (2001)
8. Riletture: Maria Corti, Principi della comunicazione letteraria
9. La "Carta" del Movimento Nonviolento
10. Per saperne di piu'

1. UNA SOLA UMANITA'. GIULIO VITTORANGELI: VENT'ANNI DOPO
[Ringraziamo Giulio Vittorangeli (per contatti: g.vittorangeli at wooow.it) per
questo intervento]

Vent'anni non sono pochi, il passaggio di una generazione. Ricordo ancora la
manifestazione antirazzista del 7 ottobre 1989, dopo l'uccisione di Jerry
Masslo a Villa Literno. Era scappato dal Sudafrica, dove ancora imperversava
il regime segregazionista dell'apartheid, ed era venuto a morire nel nostro
Paese nell'agosto del 1989, ucciso dallo stesso feroce ed insensato
razzismo.
L'Italia di vent'anni fa, alla vigilia di grossi cambiamenti internazionali
e nazionali, si presentava migliore di quella odierna. Tanto per fare un
solo esempio, esisteva una grande ed estesa solidarieta' con il popolo nero
sudafricano, vergognosamente oppresso dalla minoranza bianca.
In generale c'era sicuramente una maggiore disponibilita' (nella societa',
nei partiti e nelle stesse istituzioni) verso il fenomeno dell'immigrazione,
e maggiori anticorpi verso il diffondersi della xenofobia. E gli stessi
razzisti si vergognavano (almeno un po') delle proprie posizioni: non  a
caso, iniziavano immancabilmente i loro discorsi con il fatidico: "Io non
sono razzista, ma...".
*
La manifestazione di sabato scorso a Roma si collega idealmente con quella
del 1989, ma in questi vent'anni di acqua sotto i ponti ne e' passata molta,
e l'Italia e' decisamente peggiorata in preda al piu' volgare e pericoloso
populismo razzista, che non ha piu' il bisogno di nascondersi dietro un
aspetto "perbene". Oggi non si ha piu' nessuna vergogna nel vomitare osceni
insulti verso chi e' considerato "diverso".
La societa' ha subito una vera mutazione antropologica introiettando gli
aberranti schemi ideologici del razzismo. C'e' la percezione del proprio
disagio, e infatti il malcontento e' diffuso e tangibile, ma si e' offuscata
la coscienza di cosa generi questo malessere.
Ed e' proprio la dimensione individuale e individualista, in cui la
struttura sociale e politica ha relegato le vite quotidiane (in particolare
nel mondo del lavoro), che genera le pulsioni piu' irrazionali su cui la
destra politica e sociale ha costruito le proprie fortune: dalla xenofobia
alla richiesta di sicurezza intesa come ordine pubblico, all'avversione per
lo Stato, e, piu' o meno consciamente, alla ricerca dell'"utopia negativa"
dell'uomo forte che, come tutti i salvatori messianici, risolve i problemi
che tu non sei capace di affrontare.
L'immigrazione, che tanto fa paura, èe' un bisogno potente indotto dalle
ineguaglianze esasperate dalla globalizzazione selvaggia: intensificazione
dello sfruttamento, crescita paurosa della poverta', cui ad oggi non si
sanno opporre che lunghe detenzioni preventive, feroci respingimenti o
innalzamenti di muri.
*
A vent'anni dal crollo del muro di Berlino imperversano i costruttori di
nuovi muri, dalla Palestina al confine tra Stati Uniti e Messico, presidi "a
difesa della civilta' della liberta'"; in realta' vergognosi e mortiferi gap
tra la societa' del benessere e quella degli stenti.
Non saranno certamente questi muri e le connesse violazioni dei diritti
fondamentali dell'uomo che fermeranno l'immigrazione; non fosse altro che
per il fatto che la storia del mondo e' storia di emigrazione di popoli, per
necessita' o per costrizione, da una regione a un'altra; in particolare nel
nostro Mediterraneo fin dall'antichita'.
Pensiamo solo alla grande espansione colonizzatrice dei greci nell'Italia
meridionale e in Sicilia, dove fondarono grandi citta' e convissero con le
popolazioni gia' presenti, sia autoctone che provenienti da altri luoghi.
Se poi veniamo all'emigrazione di casa nostra, come non ricordare che
dall'unita' d'Italia (1860) non meno di 26 milioni di italiani hanno
abbandonato definitivamente il nostro Paese? E' un fenomeno che, per
vastita', costanza e caratteristiche, non trova riscontro nella storia
moderna di nessun altro popolo.
A questo si deve aggiungere il fenomeno dell'emigrazione interna; in
particolare dal Sud contadino verso il Nord industriale, alla fine degli
anni Sessanta del secolo scorso, nell'Italia dell'industrializzazione, del
cosiddetto miracolo economico e della crisi del mondo agricolo. Tante forme
di immigrazione, passate e presenti, ma tutte costellate da uguale dolore e
sofferenza.
*
Non sappiamo quali ricadute nell'immediato avra' la manifestazione
antirazzista di Roma, quello che sappiamo e' che non dobbiamo indietreggiare
di un solo passo, che dobbiamo continuare il nostro impegno contro il
razzismo quotidiano, in primo luogo chiedendo la cancellazione delle norme
assurde e scellerate introdotte in materia di immigrazione con il cosiddetto
"pacchetto sicurezza".

2. UNA SOLA UMANITA'. MODELLO DI ESPOSTO RECANTE LA NOTITIA CRIMINIS
CONCERNENTE VARIE FATTISPECIE DI REATO CONFIGURATE DA MISURE CONTENUTE NELLA
LEGGE 15 LUGLIO 2009, N. 94

Alla Procura della Repubblica di ...
Al Presidente del Tribunale di ...
Al Presidente della Corte d'Appello di ...
Al Presidente della Corte di Cassazione
Al Presidente della Corte Costituzionale
Al Sindaco del Comune di ...
Al Presidente della Provincia di ...
Al Presidente della Regione ...
Al Questore di ...
Al Prefetto di ...
Al Presidente del Consiglio dei Ministri
Al Presidente della Camera dei Deputati
Al Presidente del Senato della Repubblica
Al Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura
Al Presidente della Repubblica Italiana
Al Presidente del Parlamento Europeo
Al Presidente della Commissione Europea
Al Presidente del Consiglio d'Europa
Al Segretario generale delle Nazioni Unite
Oggetto: Esposto recante la notitia criminis concernente varie fattispecie
di reato configurate da misure contenute nella legge 15 luglio 2009, n. 94
Con il presente esposto si segnala alle istituzioni in indirizzo, al fine di
attivare tutti i provvedimenti di competenza cui l'ordinamento in vigore fa
obbligo ai pubblici ufficiali che le rappresentano, la notitia criminis
concernente il fatto che nella legge 15 luglio 2009, n. 94, recante
"Disposizioni in materia di sicurezza pubblica", volgarmente nota come
"pacchetto sicurezza", sono contenute varie misure, particolarmente all'art.
1 e passim, che configurano varie fattispecie di reato con specifico
riferimento a:
a) violazioni dei diritti umani e delle garanzie di essi sancite dalla
Costituzione della Repubblica Italiana;
b) violazione dei diritti dei bambini;
c) persecuzione di persone non per condotte illecite, ma per mera condizione
esistenziale;
d) violazione dell'obbligo di soccorso ed accoglienza delle persone di cui
all'art. 10 Cost.;
e) violazione del principio dell'eguaglianza dinanzi alla legge.
Si richiede il piu' sollecito intervento.
Alle magistrature giurisdizionalmente competenti si richiede in particolare
che esaminati i fatti di cui sopra procedano nelle forme previste nei
confronti di tutti coloro che risulteranno colpevoli per tutti i reati che
riterranno sussistere nella concreta fattispecie.
L'esponente richiede altresi' di essere avvisato in caso di archiviazione da
parte della Procura ex artt. 406 e 408 c. p. p.
Firma della persona e/o dell'associazione esponente
indirizzo
luogo e data

3. UNA SOLA UMANITA'. MODELLO DI ESPOSTO RECANTE LA NOTITIA CRIMINIS
CONCERNENTE IL FAVOREGGIAMENTO DELLO SQUADRISMO

Alla Procura della Repubblica di ...
Al Presidente del Tribunale di ...
Al Presidente della Corte d'Appello di ...
Al Presidente della Corte di Cassazione
Al Presidente della Corte Costituzionale
Al Sindaco del Comune di ...
Al Presidente della Provincia di ...
Al Presidente della Regione ...
Al Questore di ...
Al Prefetto di ...
Al Presidente del Consiglio dei Ministri
Al Presidente della Camera dei Deputati
Al Presidente del Senato della Repubblica
Al Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura
Al Presidente della Repubblica Italiana
Al Presidente del Parlamento Europeo
Al Presidente della Commissione Europea
Al Presidente del Consiglio d'Europa
Al Segretario generale delle Nazioni Unite
Oggetto: Esposto recante la notitia criminis concernente il favoreggiamento
dello squadrismo
Con il presente esposto si segnala alle istituzioni in indirizzo, al fine di
attivare tutti i provvedimenti di competenza cui l'ordinamento in vigore fa
obbligo ai pubblici ufficiali che le rappresentano, la notitia criminis
concernente il fatto che nella legge 15 luglio 2009, n. 94, recante
"Disposizioni in materia di sicurezza pubblica", volgarmente nota come
"pacchetto sicurezza", e' contenuta una misura, quella di cui all'art. 3,
commi 40-44, istitutiva delle cosiddette "ronde", che palesemente configura
il favoreggiamento dello squadrismo (attivita' che integra varie fattispecie
di reato), anche alla luce di pregresse inquietanti esternazioni ed
iniziative di dirigenti rappresentativi del partito politico cui appartiene
il Ministro dell'Interno e di altri soggetti che non hanno fatto mistero ed
anzi hanno dato prova di voler far uso di tale istituto a fini di violenza
privata, intimidazione e persecuzione, con palese violazione della legalita'
e finanche intento di sovvertimento di caratteri e guarentigie fondamentali
dell'ordinamento giuridico vigente.
Si richiede il piu' sollecito intervento.
Alle magistrature giurisdizionalmente competenti si richiede in particolare
che esaminati i fatti di cui sopra procedano nelle forme previste nei
confronti di tutti coloro che risulteranno colpevoli per tutti i reati che
riterranno sussistere nella concreta fattispecie.
L'esponente richiede altresi' di essere avvisato in caso di archiviazione da
parte della Procura ex artt. 406 e 408 c. p. p.
Firma della persona e/o dell'associazione esponente
indirizzo
luogo e data

4. UNA SOLA UMANITA'. COSA FARE

Un esposto all'autorita' giudiziaria piu' essere presentato recandosi presso
gli uffici giudiziari o presso un commissariato di polizia o una stazione
dei carabinieri.
Puo' essere anche inviato per posta.
Deve essere firmato da una persona fisica, precisamente identificata, e deve
recare un indirizzo per ogni comunicazione.
*
Noi proponiamo alle persone che vogliono partecipare all'iniziativa di
presentare e/o inviare i due esposti che abbiamo preparato alla Procura
competente per il territorio in cui il firmatario (o i firmatari - gli
esposti possono essere anche sottoscritti da piu' persone) risiede, e ad
altre magistrature di grado superiore (la Corte d'appello e' nel capoluogo
di Regione, la Corte di Cassazione e' a Roma; sempre a Roma sono le altre
istituzioni statali centrali).
Proponiamo anche di inviare l'esposto al sindaco del Comune in cui si
risiede (idem per il presidente della Provincia, idem per il presidente
della Regione; ed analogamente per questore e prefetto che hanno sede nel
capoluogo di provincia).
Ovviamente i modelli di esposto da noi preparati possono essere resi piu'
dettagliati se lo si ritiene opportuno. Ed altrettanto ovviamente gli
esposti possono essere inviati anche ad ulteriori istituzioni.
*
Indirizzi cui inviare gli esposti:
Naturalmente gli indirizzi delle istituzioni territoriali variano da Comune
a Comune, da Provincia a Provincia e da Regione a Regione.
Comunque solitamente:
- l'indirizzo e-mail delle Procure e' composto secondo il seguente criterio:
procura.citta'sede at giustizia.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail della
Procura della Repubblica ad Agrigento e' procura.agrigento at giustizia.it
(analogamente per le altre province).
- L'indirizzo e-mail dei Tribunali e' composto secondo il seguente criterio:
tribunale.citta'sede at giustizia.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail del
Tribunale ad Agrigento e' tribunale.agrigento at giustizia.it (analogamente per
le altre province).
- L'indirizzo e-mail delle Prefetture e' composto secondo il seguente
criterio: prefettura.citta'sede at interno.it, quindi ad esempio l'indirizzo
e-mail della Prefettura di Agrigento e' prefettura.agrigento at interno.it
(analogamente per le altre province).
- Sempre per le prefetture e' opportuno inviare gli esposti per e-mail anche
all'indirizzo dell'Ufficio per le relazioni con il pubblico (in sigla: urp),
composto secondo il seguente criterio: urp.pref_citta'sede at interno.it,
quindi ad esempio l'indirizzo e-mail dell'Urp della Prefettura di Agrigento
e' urp.pref_agrigento at interno.it (analogamente per le altre province).
- L'indirizzo e-mail delle Questure e' composto secondo il seguente
criterio: uffgab.siglaautomobilisticacitta'sede at poliziadistato.it, quindi ad
esempio l'indirizzo e-mail della Questura di Agrigento e'
uffgab.ag at poliziadistato.it (analogamente per le altre province).
- Sempre per le questure e' opportuno inviare gli esposti per e-mail anche
all'indirizzo dell'Ufficio per le relazioni con il pubblico (in sigla: urp),
composto secondo il seguente criterio:
urp.siglaautomobilisticacitta'sede at poliziadistato.it, quindi ad esempio
l'indirizzo e-mail dell'Urp della Prefettura di Agrigento e'
urp.ag at poliziadistato.it (analogamente per le altre province).
- E ancora per le questure e' opportuno inviare gli esposti per e-mail anche
all'indirizzo dell'Ufficio per gli immigrati, composto secondo il seguente
criterio: immigrazione.siglaautomobilisticacitta'sede at poliziadistato.it,
quindi ad esempio l'indirizzo e-mail dell'Ufficio per gli immigrati della
Prefettura di Agrigento e' immigrazione.ag at poliziadistato.it (analogamente
per le altre province).
Quanto alle istituzioni nazionali:
- Presidente della Corte di Cassazione: Palazzo di Giustizia, Piazza Cavour,
00193 Roma; e-mail: cassazione at giustizia.it; sito: www.cortedicassazione.it
- Presidente della Corte Costituzionale: Piazza del Quirinale 41, 00187
Roma; tel. 0646981; fax: 064698916; e-mail: ccost at cortecostituzionale.it;
sito: www.cortecostituzionale.it
- Presidente del Consiglio dei Ministri: Palazzo Chigi, Piazza Colonna 370,
00187 Roma; tel. 0667791; sito: www.governo.it
- Presidente della Camera dei Deputati: Palazzo Montecitorio, Piazza
Montecitorio, 00186 Roma; tel. 0667601; e-mail: fini_g at camera.it; sito:
www.camera.it
- Presidente del Senato della Repubblica: Piazza Madama, 00186 Roma; tel.
0667061; e-mail: schifani_r at posta.senato.it; sito: www.senato.it
- Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura: Piazza
dell'Indipendenza 6, 00185 Roma; tel. 06444911; e-mail: segvpres at cosmag.it;
sito: www.csm.it
- Presidente della Repubblica Italiana: piazza del Quirinale, 00187 Roma;
fax: 0646993125; e-mail: presidenza.repubblica at quirinale.it; sito:
www.quirinale.it
Quanto alle istituzioni sovranazionali:
- Presidente del Parlamento Europeo: rue Wiertz 60 - Wiertzstraat 60, B-1047
Bruxelles - B-1047 Brussel (Belgium); tel. +32(0)22842005 - +32(0)22307555;
sito: www.europarl.europa.eu
Al Presidente della Commissione Europea: 1049 Brussels (Belgium); sito:
http://ec.europa.eu/index_it.htm
- Presidente del Consiglio d'Europa: Avenue de l'Europe, 67075 Strasbourg
(France); tel. +33(0)388412000; e-mail: cm at coe.int; sito:
www.coe.int/DefaultIT.asp
- Segretario generale delle Nazioni Unite: United Nations Headquarters,
Between 42nd and 48th streets, First Avenue and the East River, New York
(Usa); sito: www.un.org
*
Gli invii per fax o per posta elettronica o attraverso gli spazi ad hoc nei
siti istituzionali possono non essere ritenuti dai destinatari equipollenti
all'invio postale dell'esposto: si suggerisce quindi, almeno per quanto
riguarda le Procure, di inviare comunque anche copia cartacea degli esposti
per posta ordinaria (preferenzialmente per raccomandata).
Ma poiche' ormai crediamo di aver gia' raggiunto con almeno un invio gran
parte delle Procure, chi non avesse tempo ed agio di procedere agli invii
cartacei per posta ordinaria puo' limitarsi all'invio per e-mail, che
costituira' comunque un sostegno visibile e rilevante all'iniziativa.
*
Ovviamente e' opportuno che gli esposti siano inviati anche a mezzi
d'informazione, movimenti democratici, persone interessate: una delle
funzioni dell'iniziativa e' anche quella di ampliare la mobilitazione contro
il colpo di stato razzista informandone l'opinione pubblica e coinvolgendo
piu' persone, piu' associazioni e piu' istituzioni che sia possibile
nell'impegno in difesa della legalita', della Costituzione della Repubblica
Italiana, dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
*
Infine preghiamo tutte le persone che presenteranno esposti di comunicarcelo
per e-mail all'indirizzo: nbawac at tin.it
Grazie a tutte e tutti, e buon lavoro.

5. INCONTRI. A ROMA IL 22 OTTOBRE
[Da Maria Palazzesi (per contatti: maria.palazzesi at fastwebnet.it) riceviamo
e diffondiamo]

Giovedi' 22 ottobre alla Casa internazionale delle donne in via della
Lungara 19, nella sala convegni "Carla Lonzi":
- alle ore 17 si terra' un incontro con Janine Altounian e Manuela Fraire.
Dalla Casa Internazionale delle Donne la nascita di un'esperienza editoriale
condivisa: presentazione dei libri di Janine e Vahram Altounian, Ricordare
per dimenticare. Il genocidio armeno nel diario di un padre e nella memoria
di una figlia. Con un saggio di Manuela Fraire, Donzelli, Roma, 2007; e di
Vahram et Janine Altounian. Memoires du genocide armenien. Heritage
traumatique et travail analytique, Con il contributo di Knkor Beledian,
Jean-Francois Chiantaretto, Yolande Gampel, Manuela Fraire, Rene' Kaes,
Regine Waintrater, Puf, Paris, 2009. Modera Maria Palazzesi.
- alle ore 19 seguira' la proiezione del film "Husher: la memoria armena",
di Avedis Ohanian, 2007, 42 min. Vincitore del Premio internazionale del
documentario politico di New York nel 2008, il documentario propone
testimonianze di sopravvissuti al genocidio armeno del 1915 che trovarono
asilo in Italia. Introduce alla visione del documentario Sonya Orfalian,
artista, scrittrice e saggista.

6. INIZIATIVE. COMITATO ORGANIZZATORE DELLA VIII GIORNATA ECUMENICA DEL
DIALOGO CRISTIANO-ISLAMICO: IN TUTTA ITALIA INIZIATIVE PER IL DIALOGO
[Dal Comitato organizzatore della VIII Giornata ecumenica del dialogo
cristiano-islamico (per contatti: e-mail: webmaster at ildialogo.org, sito:
www.ildialogo.org) riceviamo e diffondiamo]

A pochi giorni dalla celebrazione dell'VIII Giornata ecumenica del dialogo
cristiano-islamico, si moltiplicano le adesioni e le segnalazioni di
iniziative che si svolgeranno il 27 ottobre prossimo. Oltre alle indicazioni
fornite nel precedente comunicato dell'8 ottobre scorso, si sono aggiunte le
seguenti associazioni: Noi siamo Chiesa, Confraternita dei Sufi
Jerrahi-Halveti in Italia, Associazione culturale Mediterraneo di Acquedolci
(Me), Graal Italia movimento internazionale di donne, Consiglio delle Chiese
cristiane di Parma, Azione Cattolica - Meic, Comunita' islamica acquese,
Commissione diocesana ecumenismo di Acqui Terme, Centro islamico di Pavullo
e Gruppo I, Rocca di pace, Chiesa battista di Centocelle (Rm), Moschea Al
Fath della Magliana (Roma), Comunita' islamica del Trentino Alto Adige,
Centro diocesano per il dialogo interreligioso di Trento, gruppo Camminare
insieme di Fiorano (Mo), Centro culturale protestante di Milano, Pax Christi
di Faenza, Centro di cultura islamica di Faenza, Associazione Comunita' Papa
Giovanni XXIII, Ordine francescano secolare di Faenza, Centro di cultura e
di studi islamici della Romagna, Amici mondo indiviso, Lega islamica
femminile europea, Mani Tese di Faenza, Movimento dei focolari di Faenza.
Le associazioni che hanno finora aderito sono oltre cento.
Molte le personalita' della cultura che hanno aderito, fra queste segnaliamo
l'adesione di Giancarla Codrignani.
Altre iniziative sono state annunciate e altre segnalazioni si aggiungeranno
nei prossimi giorni. Tre iniziative si svolgeranno a Roma, una alla Camera
dei Deputati e altre due in periferia. E' previsto un messaggio del
Presidente della Camera. Due iniziative si terranno a Napoli, una in un
istituto professionale del centro storico ed un'altra presso la Cgil di
Napoli. Una iniziativa si svolgera' a Caserta e una ad Avellino. A Milano la
Confraternita dei Sufi Jerrahi-Halveti in Italia ha annunciato quattro
conferenze sull'ecumenismo islamico-cristiano e un concerto di tar tenuto
dal dhikirbashe' maestro Fakhradin Gafarov, gia' direttore del Conservatorio
di Stato di Baku (Azerbaijan). Un incontro si e' gia' tenuto a Carpignano
Salentino.
Invitiamo tutti i gruppi aderenti a segnalare per tempo le iniziative che
verranno realizzate in modo da consentirci la loro tempestiva diffusione.
Cogliamo l'occasione per formulare i nostri auguri ai partecipanti a tutte
le iniziative che sono state programmate che, mai come quest'anno, sono
molto variegate e diffuse su tutto il territorio nazionale a conferma della
pluralita' e della costruzione dal basso di percorsi di pace.
Molto positivamente e' stato accolto il tema della giornata che e' "La gioia
del raccontarsi la vita"...
Con un fraterno saluto di shalom, salaam, pace
Il Comitato organizzatore della VIII Giornata ecumenica del dialogo
cristiano-islamico
Roma, 16 ottobre 2009
*
Il sito di riferimento della Giornata e' www.ildialogo.org
Nel sito sono disponibili tutte le notizie, appuntamenti, interventi,
materiali.

7. MEMORIA. GIAN BATTISTA GALVAGNO RICORDA PIERO ROSSANO (2001)
[Da "Vita pastorale", n. 6, giugno 2001, col titolo "Convegno su Piero
Rossano a dieci anni dalla morte. Monsignor Dialogo" e il sommario "Dal
Seminario di Alba al Segretariato per i non cristiani, la sua vita e' stata
all'insegna del confronto. Un pensiero fecondo in filosofia, teologia ed
ecclesiologia, fino alle vette della mistica. Il riferimento a san Paolo,
modello di inculturazione del Vangelo, e allo Pseudo-Dionigi del 'Non ho mai
polemizzato con nessuno"]

La figura di monsignor Piero Rossano, come uomo di dialogo, come uno dei
padri fondatori del Segretariato per il dialogo con i non cristiani, e'
ancora nota negli ambienti ecclesiali a dieci anni dalla morte (15 giugno
1991). Molto meno nella societa' civile e nel mondo della cultura. E' giunta
dunque opportuna la celebrazione della sua figura attraverso due Giornate di
incontro e di riflessione "A dieci anni dalla morte di Piero Rossano
(1991-2001)". L'evento, organizzato dal Pontificio consiglio per il dialogo
interreligioso, dalla Pontificia Universita' Lateranense e dalla Fondazione
Piero Rossano per il 15-17 giugno, e' giunto forse proprio quando, nella
Chiesa e nella societa', si sente la mancanza di persone come lui, uomini di
dialogo e di comunione.
Ancor meno conosciuto e' il suo pensiero. In realta' l'attività di dialogo
che caratterizza praticamente tutta la vita di Piero Rossano (lui stesso si
defini' "biblista e uomo del dialogo") e' stata supportata da una fondazione
filosofico-teologica di primissimo ordine, tanto che e' possibile
individuare nei suoi scritti una filosofia del dialogo, una teologia del
dialogo, una ecclesiologia dialogica e una mistica del dialogo.
Prima di tutto pero' il dialogo e' stato un carattere della persona di Piero
Rossano: "Se e' vero che il volto e' lo specchio dell'anima, allora possiamo
affermare con sicurezza che il primo modo con cui Piero Rossano ha dialogato
con i suoi interlocutori e' stato il suo sorriso: quel sorriso perennemente
stampato sul volto, quel sorriso discreto e accattivante, mai sguaiato o
ironico, quel sorriso aperto, invitante alla comunicazione, quel sorriso
illuminato da uno sguardo penetrante e profondo, mai giudice, ma indagatore,
pieno di meraviglia" (B. Galvagno, Filosofia e teologia del dialogo in Piero
Rossano, Editrice Esperienze, Fossano 2000, p. 11. Tutte le citazioni che
compaiono nel presente articolo sono tratte da questa mia pubblicazione).
*
Il progressivo dilatarsi degli orizzonti di dialogo
Per conoscere Piero Rossano bisogna partire da uno sguardo alla sua vita. La
sua biografia puo' essere organizzata secondo uno schema a lui molto caro:
quell'immagine dei cerchi concentrici del dialogo, che sta alla base
dell'Ecclesiam suam di Paolo VI. Tale e' stata infatti la vicenda umana di
Rossano: un progressivo dilatarsi degli orizzonti di dialogo. Prima,
ovviamente, la famiglia, in cui nacque nel 1923 e subito dopo il paese,
Vezza d'Alba (Cn), teatri della sua formazione umana e cristiana. Poi il
seminario di Alba, alla scuola di quel grande maestro che fu monsignor
Natale Bussi, l'universita' (prima Roma, con la licenza in Sacra Scrittura e
la laurea in teologia; e poi Torino, con la laurea in lettere classiche), e
ancora il seminario come insegnante di greco e Sacra Scrittura. In questi
ambienti ecclesiali giunge a maturazione la sua formazione filosofica e
teologica.
In seguito, l'orizzonte del dialogo si dilata al mondo delle religioni non
cristiane: sono gli anni di lavoro al Segretariato per i non cristiani
(1965-1982), prima come sottosegretario, poi come segretario: un incredibile
susseguirsi di contatti, viaggi, incontri, convegni con personalita'
religiose di tutto il mondo, nella ricerca di punti di convergenza e di
dialogo, per migliorare la sorte dell'umanita'.
Infine, dal 1982 al 1991, anno della sua morte, un ulteriore ampliamento di
orizzonti: il mondo della cultura. E questo in qualita' di vescovo di Roma
con l'incarico per la cultura e di rettore dell'Universita' Lateranense. Con
lui, la Chiesa cerco' di riannodare quei vincoli vitali tra fede e cultura,
spesso negati o troncati nell'epoca moderna e contemporanea, con reciproco
impoverimento. Alla radice di questo infaticabile viaggiare c'era una base
dottrinale dall'impianto solidissimo che solo recentemente e' stata portata
alla luce. Ne ripercorriamo i tratti fondamentali.
*
La filosofia del dialogo: parola e amore
Rossano identifico' la sua filosofia come "realismo personalistico":
definizione da cui si evincono i due poli della sua formazione filosofica:
il neo-tomismo di Natale Bussi e il personalismo dello stesso Bussi prima e
successivamente di tutti i principali esponenti di questa corrente, in
particolare di F. Ebner. Con la sicurezza di questa formazione e di questo
angolo visuale, Rossano si e' confrontato con tutta la filosofia,
particolarmente greca e contemporanea, sviluppando una precisa concezione di
uomo e di dialogo. E, relativamente all'uomo, egli lo vede a piu'
dimensioni. Tra cui spiccano il mistero e la profondita' metafisica, quale
naturale supporto alla dimensione piu' studiata: quella
dialogico-relazionale.
Il problema fondamentale del dialogo e' quello della verita': come porsi
sinceramente in ascolto dell'altro, essendo personalmente convinti di essere
nel vero? La ricerca di una soluzione chiama in causa il rapporto tra l'uomo
e la verita'. Ecco allora quello che Rossano definisce il "trinomio del
dialogo": l'io, il tu, la verita'. Il dialogo esige, in entrambi gli
interlocutori, il discepolato verso la verita'. La verita' non puo' essere
un possesso per nessuno: tutti devono cercarla e assumersi il rischio di
interpretarla! E proprio questa ricerca della verita' e' il terreno fertile
su cui puo' mettere radici e crescere l'albero del dialogo.
Rossano condivide con Ebner la preoccupazione di ricercare la "parola
giusta", quella che comunica e costruisce, che fa uscire le persone
dall'isolamento e crea comunita'. Per questo conclude la sua riflessione sul
linguaggio con la citazione di una splendida riflessione di Ebner, che
riassume forse lo spirito di fondo anche della sua vita: "La parola giusta
e' sempre quella pronunziata dall'amore... Ogni infelicita' umana nel mondo
dipende dal fatto che cosi' raramente gli uomini sanno dire la parola
giusta. Non c'e' dolore umano che non possa essere bandito dalla parola
giusta e in ogni infelicita' della vita non c'e' vera consolazione che
quella che viene dalla parola giusta... Cosi' parola e amore stanno insieme.
La parola senza amore e' gia' un abuso umano del dono divino della parola"
(p. 89).
*
La teologia del dialogo: sulle orme di san Paolo
La formazione teologica di Rossano evidenzia, in campo dogmatico,
l'influenza ancora di Natale Bussi, personalizzata pero' in chiave biblica,
con uno specifico e preferenziale riferimento a san Paolo. Rossano legge in
chiave dialogica tutto il cristianesimo. Il dialogo ha la sua radice nella
Trinita' e si sviluppa nella creazione e nella diffusione universale dello
Spirito: insomma nell'intera storia della salvezza, intesa come dialogo tra
Dio e l'uomo, che ha il suo culmine nell'incarnazione e il suo prosieguo
nell'azione della Chiesa.
L'interlocutore di Dio, nel dialogo, e' l'uomo in tutta la ricchezza delle
sue dimensioni, in particolare nella sua dimensione religiosa. Secondo
Rossano, le religioni vanno intese non come espressione dell'incredulita'
dell'uomo (secondo la celebre tesi di Barth e della teologia dialettica), ma
come preparazione provvidenziale a Cristo, come terreno in cui scende la
divina Parola e che contribuisce in modo determinante al suo portare frutto,
al punto che egli arriva a ipotizzare che solo incontrando tutte le
religioni e lasciandosi esprimere nelle loro categorie il cristianesimo
potra' sviluppare tutte le sue potenzialita'.
Paolo e' il modello e l'icona di questo dialogo capace a un tempo di
fedelta' al messaggio ricevuto e di inculturazione. "La trasmissione del
logos evangelico in san Paolo e' sempre portatrice e creatrice di realta' e
vita. Tocchiamo qui una nota caratteristica del dialogo cristiano, che lo
distingue da ogni dialogo non cristiano: per natura il dialogo cristiano
tende all'oikodome', alla costruzione, alla promozione, alla liberazione
dell'altro". Nella ricerca di una formula sintetica che delinei il carattere
peculiare del dialogo paolino che comunica il Vangelo, Rossano si rifa' a un
pensiero di Kierkegaard, il quale distingue tra la comunicazione del sapere
e la comunicazione del potere: la prima trasmette delle notizie che si
fissano nella mente; la seconda riesce a fare breccia nella volonta'
dell'altro, fino a fargli dire: "Voglio!". Trasmettere veramente il Vangelo
implica l'approdo a questo tipo di comunicazione e questo esige, secondo
Kierkegaard, la reduplicazione: presentarsi all'altro come modello, facendo
in modo che egli ti segua. Paolo e' stato un comunicatore-modello di questo
genere e forse, agli occhi di tanti non cristiani, lo e' stato anche
Rossano.
L'ecclesiologia dialogica di Rossano si sviluppa sullo sfondo dell'Ecclesiam
suam di Paolo VI, "lo scritto piu' luminoso, completo e profondo sul
dialogo" e dell'ecclesiologia del Vaticano II, in particolare della Nostra
aetate, che arriva a proporre il dialogo non solo come stile che deve
caratterizzare tutta l'azione evangelizzatrice della Chiesa, ma come
attivita' specifica, accanto all'annuncio e alla testimonianza. Alla base di
questa proposta c'e' la precisa convinzione di una presenza salvifica di Dio
anche all'interno di altre tradizioni religiose: una presenza che e' in
attesa del suo compimento in Cristo.
Il dialogo cosi' inteso - quello, per intenderci, sviluppato in modo
eminente dal Segretariato per i non cristiani e dunque dallo stesso Rossano
che ne era l'anima - non ricerca immediatamente la conversione dell'altro,
ma l'incontro a livello umano: la conoscenza, lo sforzo per una comprensione
reciproca, il tentativo di lavorare insieme, nella convinzione che
perseguire pace, giustizia e fraternita' tra gli uomini, non solo non e'
estraneo, ma rientra gia' nel progetto di Dio.
Certo rimane il problema del contrasto tra le religioni, in particolare tra
quelle che, come l'ebraismo, il cristianesimo e l'islam, hanno una base
comune e dunque stretti legami di parentela spirituale. Neanche di fronte ai
rigurgiti di fondamentalismo e intolleranza Rossano perse la speranza. Egli
non fu mai uomo rassegnato: "Certamente il dialogo non e' la soluzione
facile, soprattutto verso l'islam, dove appare quasi senza prospettive.
Tuttavia non abbiamo il diritto di sostituirci a Dio nel prevedere il corso
della storia. Incombe invece il dovere di agire come uomini e come
cristiani. E la vocazione umana e cristiana e' vocazione al dialogo. La fede
nel disegno divino sulla storia e la certezza cristiana che Dio non ha
ancora finito di riconciliare e riunire a se' tutte le cose in Cristo,
offrono alla speranza del dialogo una radice inesauribile" (p. 187).
*
La mistica: dialogare e' vivere in Cristo
Questo e' l'ambito in cui Rossano ha realizzato la sua sintesi di pensiero.
La spiritualita' di Rossano e' stata una spiritualita' apostolica,
caratterizzata da un legame inscindibile tra incontro con Dio e incontro con
gli uomini. La radice della vita cristiana per lui e' una radice mistica,
segnata dalla presenza interiore dello Spirito, principio di identita', di
comunicazione e di carita'. Questa, anzi, e' il vertice della comunicazione,
sia in senso ebneriano, secondo cui solo l'amore fa dire la parola giusta,
sia in senso esistenziale, per cui nel "gridare il Vangelo con la vita"
dialogo e missione trovano la loro sintesi. Il fine ultimo della vita
spirituale e' l'assimilazione a Cristo. La spiritualita' di Rossano ha
potuto essere veramente dialogica perche' profondamente cristologica, tutta
segnata dallo sforzo di assimilazione a Cristo (suo proposito di giovane
sacerdote) nella linea di Paolo: "Siate miei imitatori, come io lo sono di
Cristo".
Questo e' il cuore di una spiritualita' che, a uno sguardo attento, rivela
altre sfaccettature straordinarie, quali, ad esempio quel suo: "Non ho mai
polemizzato con nessuno", tratto da uno scritto dello Pseudo-Dionigi che e'
una sorta di testamento spirituale e definisce in modo splendido la sua
personalita'. In definitiva, i rapporti dialogici personali, improntati
all'amore, sono la via ordinaria del cristiano per raggiungere la comunione
intima con Dio, attraverso l'amore di Cristo e la grazia dello Spirito. Una
strada che tutti possiamo tentare di percorrere.
*
Postilla prima: Il profilo biografico di un mediatore. Dedizione piena alla
cultura
Piero Rossano nasce a Vezza d'Alba (Cuneo) il 25 aprile del 1923.
1946: Ordinazione sacerdotale ad Alba, il 29 giugno.
1951: Licenza in Sacra Scrittura all'Istituto Biblico a Roma.
1952: Laurea in teologia alla Pontificia Universita' Gregoriana.
1959: Laurea in lettere classiche all'Universita' di Torino.
1953-59: Professore di greco e Sacra Scrittura nel Seminario di Alba.
1959-65: Servizio presso la Santa Sede a Roma, alla Cancelleria Apostolica.
1965-71: Segretario della Pontificia commissione per la Neo-Vulgata.
1965-73: Vicesegretario del Segretariato per i non cristiani.
1968-82: Professore di teologia delle religioni alla Pontificia Universita'
Gregoriana.
1973-82: Segretario del Segretariato per i non cristiani.
1982: Vescovo di Roma con l'incarico per la cultura e rettore
dell'Universita' Lateranense.
1983: Consacrazione episcopale, in San Pietro, il 6 gennaio.
1991: Morte, il 15 giugno.
*
Postilla seconda. Le sue opere piu' importanti. Studioso sulle orme di san
Paolo
Queste sono le principali opere di monsignor Rossano:
Le lettere ai Tessalonicesi: introduzione, traduzione e commento, "La Sacra
Bibbia", Marietti, Casale Monferrato 1965.
Meditazioni su san Paolo, Paoline, Milano 1966.
La speranza che e' in noi, Esperienze, Fossano 1968.
L'uomo e la religione, Esperienze, Fossano 1968.
Le lettere ai Corinzi: introduzione, traduzione e commento, "Novissima
versione della Bibbia dai testi originali", vol. 39, Paoline, Roma 1973.
Il problema teologico delle religioni, Edizioni Paoline, Roma 1975.
Piccolo Mattutino, Paoline, Roma 1982.
Vangelo e cultura, Paoline, Roma 1985.
La fede pensata, Camunia, Milano 1988.
I perche' dell'uomo e le risposte delle grandi religioni, Paoline, Cinisello
Balsamo 1988.
Sulle strade di Paolo, Esperienze, Fossano 1992 (postumo).
Dialogo e annuncio cristiano, Paoline, Cinisello Balsamo 1993 (anche questo
postumo).

8. RILETTURE. MARIA CORTI: PRINCIPI DELLA COMUNICAZIONE LETTERARIA
Maria Corti, Principi della comunicazione letteraria. Introduzione alla
semiotica della letteratura, Bompiani, Milano 1976, 1984, pp. 208. Sotto le
spoglie di un testo specialistico, un libro che aiuta le persone a
comprendere, a comprendersi. Un libro buono di una sapiente e saggia,
indimenticabile maestra.

9. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale
e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale
e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae
alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo
scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il
libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali,
l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di
nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza
geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e
la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e
responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio
comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono
patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e
contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto
dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna,
dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione,
la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la
noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione
di organi di governo paralleli.

10. PER SAPERNE DI PIU'

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per
contatti: azionenonviolenta at sis.it

NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 978 del 19 ottobre 2009

Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca
per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

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