Coi piedi per terra. 455



 

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COI PIEDI PER TERRA

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"

Numero 455 del 24 dicembre 2010

 

In questo numero:

1. La Soprintendenza per i beni archeologici dell'Etruria Meridonale scrive al centro sociale di Viterbo in risposta alla segnalazione ed appello in difesa del Bulicame contro la realizzazione del mega-aeroporto nocivo, distruttivo e fuorilegge

2. Il Presidente della Repubblica e il diritto alla salute

3. Una mozione al Consiglio regionale del Lazio

4. Per contattare il comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo

 

1. CARTEGGI. LA SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHEOLOGICI DELL'ETRURIA MERIDIONALE SCRIVE AL CENTRO SOCIALE DI VITERBO IN RISPOSTA ALLA SEGNALAZIONE ED APPELLO IN DIFESA DEL BULICAME CONTRO LA REALIZZAZIONE DEL MEGA-AEROPORTO NOCIVO, DISTRUTTIVO E FUORILEGGE

[Riceviamo e diffondiamo]

 

La Soprintendenza per i beni archeologici dell'Etruria Meridionale ha inviato in data 3 dicembre 2010 una risposta alla nostra missiva inviata l'8 novembre 2010 avente ad oggetto "Segnalazione ed appello in difesa dell'area naturalistica, archeologica e termale del Bullicame, contro la realizzazione di un mega-aeroporto nocivo, distruttivo e fuorilegge".

I partecipanti all'incontro di formazione alla nonviolenza svoltosi domenica 19 dicembre 2010 presso il centro sociale "Valle Faul" di Viterbo hanno espresso apprezzamento per la comunicazione dell'organo territoriale del Ministero per i beni e le attivita' culturali.

Essa conferma infatti alcuni fondamentali nostri convincimenti.

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Le persone partecipanti all'incontro di formazione alla nonviolenza svoltosi domenica 19 dicembre 2010 presso il centro sociale "Valle Faul" di Viterbo

Viterbo, 24 dicembre 2010

Per comunicazioni: partecipanti agli incontri di formazione alla nonviolenza presso il centro sociale "Valle Faul", strada Castel d'Asso snc, 01100 Viterbo, e-mail: viterbooltreilmuro at gmail.com

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Allegato: La nostra missiva dell'8 novembre 2010

Alla Soprintendenza per i beni archeologici dell'Etruria meridionale

e per opportuna conoscenza: al prefetto di Viterbo, al sindaco del Comune di Viterbo, al presidente della Provincia di Viterbo, alla presidente della Regione Lazio, all'assessore all'ambiente del Comune di Viterbo, a tutti i consiglieri del Comune di Viterbo, all'assessore all'ambiente della Provincia di Viterbo, a tutti i consiglieri della Provincia di Viterbo, all'assessore all'ambiente della Regione Lazio, a tutti i consiglieri della Regione Lazio, alla ministra dell'Ambiente, al ministro dei Beni Culturali, al ministro della Salute, al ministro dei Trasporti, alla ministra del Turismo, ai mezzi d'informazione locali e nazionali

Oggetto: Segnalazione ed appello in difesa dell'area naturalistica, archeologica e termale del Bulicame; contro la realizzazione di un mega-aeroporto nocivo, distruttivo e fuorilegge

Egregi signori della Soprintendenza per i beni archeologici dell'Etruria meridionale,

vi segnaliamo che l'area naturalistica, archeologica e termale del Bulicame a Viterbo, di dantesca memoria, un vero e proprio bene dell'umanita', e' gravemente minacciata di irreversibile devastazione e catastrofico inquinamento da manovre speculative di selvaggia aggressione sia del territorio e dei beni naturali e culturali, sia della salute e dei diritti della popolazione locale.

Punta di lancia di questa aggressione e' il progetto dissennato ed illecito di realizzare, nel cuore di un'area cosi' unica e preziosa, un mega-aeroporto nocivo, distruttivo e fuorilegge.

La realizzazione del mega-aeroporto nel cuore dell'area del Bulicame avrebbe come immediate e disastrose conseguenze: a) lo scempio dell'area del Bulicame e dei beni ambientali e culturali che vi si trovano; b) la devastazione dell'agricoltura della zona circostante; c) l'impedimento alla valorizzazione terapeutica e sociale delle risorse termali; d) un pesantissimo inquinamento chimico, acustico ed elettromagnetico di grave nocumento per la salute e la qualita' della vita della popolazione locale (l'area e' peraltro nei pressi di popolosi quartieri della citta'); e) il collasso della rete infrastrutturale dell'Alto Lazio, territorio gia' gravato da pesanti servitu'; f) uno sperpero colossale di soldi pubblici; g) una flagrante violazione di leggi italiane ed europee e dei vincoli di salvaguardia presenti nel territorio.

Quell'area va tutelata nel modo piu' adeguato: istituendovi un parco naturalistico, archeologico e termale; e fin d'ora respingendo ogni operazione speculativa, inquinante, devastatrice, illecita.

Con la presente lettera sollecitiamo tutte le istituzioni variamente competenti a un impegno in difesa di questa preziosa area, assurdamente minacciata di irreversibile devastazione, e in difesa del diritto alla salute della popolazione viterbese; un impegno che si opponga alla realizzazione di un insensato ed illegale mega-aeroporto nel cuore dell'area del Bullicame a Viterbo.

Restando a disposizione per ogni ulteriore informazione, distinti saluti,

le persone partecipanti all'incontro di formazione alla nonviolenza svoltosi domenica 7 novembre 2010 presso il centro sociale "Valle Faul" di Viterbo

Viterbo, 8 novembre 2010

 

2. APPELLI. IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA E IL DIRITTO ALLA SALUTE

 

Sulla gravissima questione dell'arsenico nelle acque destinate ad uso umano bene ha fatto l'associazione "Respirare" a chiedere l'intervento del Presidente della Repubblica.

Sosteniamo la richiesta di un urgente pronunciamento del capo dello Stato, garante della legalita' costituzionale, per il rispetto del diritto alla salute.

Il "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo

Viterbo, 24 dicembre 2010

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Allegato. Associazione "Respirare": Lettera aperta al Presidente della Repubblica sulla questione dell'arsenico nelle acque destinate a consumo umano

Signor Presidente della Repubblica,

come le sara' gia' noto l'Unione Europea ha stabilito da anni che il limite massimo di presenza dell'arsenico nelle acque potabili e' di 10 microgrammi/litro.

L'arsenico, chiunque lo sa, e' un potente veleno; e le massime autorita' sanitarie e i piu' prestigiosi istituti di ricerca a livello mondiale ovviamente raccomandano che non ve ne sia traccia nell'acqua ingerita dagli esseri umani.

In Italia in alcune regioni per anni e' stata disattesa la normativa europea pur dall'Italia recepita: in queste regioni si sono per anni imposte delle deroghe tali da condannare le popolazioni, in massima parte ignare, a bere acqua con presenza di arsenico fino a 50 microgrammi per litro.

Con atto dell'ottobre 2010 l'Unione Europea ha posto fine a questa criminale follia, rigettando la richiesta di prolungare ulteriormente il regime di deroga, tenuto altresi' conto che quelle deroghe erano state concesse a suo tempo sulla base dell'impegno (quasi sempre menzognero ed in effetti quasi ovunque scandalosamente disatteso) dei soggetti richiedenti a provvedere a rientrare al piu' presto nel parametro europeo attraverso interventi di dearsenficazione che invece in molti casi (nel viterbese nella quasi totalita' dei casi) non sono stati eseguiti affatto.

Col rigetto delle richieste di ulteriori deroghe, allo stato attuale la venefica frode (e con essa il conseguente irresponsabile sciagurato danno alla salute) e' stata definitivamente smascherata e il suo eventuale protrarsi configura pertanto una esplicita, inequivocabile violazione di un obbligo di legge.

Ne consegue quindi che nei territori in cui la presenza di arsenico nelle acque destinate a consumo umano supera i 10 microgrammi per litro la legge fa obbligo ai pubblici poteri - nella fattispecie ai sindaci - di emettere ordinanza di non potabilita'; e fa obbligo altresi' ai pubblici poteri - non solo i sindaci dei Comuni ma tutta l'articolazione istituzionale dello stato variamente competente in materia - di informare adeguatamente la popolazione del pericolo, di garantire comunque alle comunita' locali acqua potabile, di realizzare ove occorra e nel piu' breve tempo possibile (le tecnologie lo consentono agevolmente) i necessari impianti di dearsenificazione.

La prestigiosa "Associazione italiana medici per l'ambiente" (sezione italiana della "International Society of Doctors for the Environment"), che in questi ultimi mesi ha svolto un fondamentale e altamente meritorio ruolo di informazione, documentazione e denuncia in materia, ha chiarito esaustivamente i termini reali - e drammatici - della questione e quali siano gli interventi che urgentemente la pubblica amministrazione deve adottare alla luce della vigente legislazione come alla luce delle evidenze scientifiche non piu' discutibili. Occorre il piu' rigoroso rispetto del parametro stabilito dall'Unione Europea e gia' recepito da anni dall'Italia (ma fin qui scandalosamente disatteso), ed anzi occorre muovere verso la completa dearsenficazione delle acque destinate a consumo umano.

Signor Presidente della Repubblica,

a fronte di questa situazione, di cui abbiamo sommariamente ricostruito i termini de jure e de facto, cosa sta invece assurdamente accadendo?

Sta accadendo che pubblici amministratori insipienti ed irresponsabili, favoreggiati da funzionari fedifraghi e omertosi, non solo rifiutano di assumere tempestivamente gli interventi indispensabili, in primis et ante omnia l'emissione delle ordinanze sindacali di non potabilita' delle acque destinate a consumo umano che recano una presenza di arsenico superiore ai 10 microgrammi/litro, ma addirittura stanno protervamente ed insensatamente operando nel senso di mistificare la realta', sottovalutare il pericolo, e continuare irresponsabilmente ad esporre le popolazioni a un grave danno alla salute e alla vita stessa.

Signor Presidente della Repubblica,

lei che e' il garante ultimo del rispetto delle leggi del nostro ordinamento giuridico e ipso facto dei diritti a tutti i cittadini garantiti dalla Costituzione della Repubbica Italiana, puo' e deve autorevolmente intervenire, nelle forme che riterra' opportune e adeguate tra quelle che l'ordinamento prevede nell'ambito dei poteri che l'ordinamento medesimo le attribuisce, affinche' si rispetti rigorosamente la legge e rigorosamente si tuteli la salute della popolazione.

In fiduciosa attesa di un tempestivo suo intervento, voglia gradire distinti saluti,

l'associazione "Respirare"

Viterbo, 19 dicembre 2010

L'associazione "Respirare" e' stata promossa a Viterbo da associazioni e movimenti ecopacifisti e nonviolenti, per il diritto alla salute e la difesa dell'ambiente.

 

3. DOCUMENTI. UNA MOZIONE AL CONSIGLIO REGIONALE DEL LAZIO

[Dall'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia) di Viterbo riceviamo e diffondiamo]

 

Al Consiglio regionale del Lazio presentata una mozione per ridurre subito l'esposizione delle persone ad acque contaminate da arsenico.

I consiglieri regionali Rocco Berardo, Ivano Peduzzi e Giuseppe Rossodivita hanno presentato una mozione urgente al Consiglio regionale del Lazio che impegna la presidente Polverini a porre in essere interventi immediati per ridurre subito, nei Comuni della Regione Lazio interessati da questa problematica, l'esposizione delle popolazioni ad acque con valori di arsenico, elemento tossico e cancerogeno,superiori a 10 microgrammi/litro.

In allegato il testo della mozione.

Nota per la stampa a cura dell'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia) di Viterbo

Viterbo, 22 dicembre 2010

Per comunicazioni: dottoressa Antonella Litta, tel. 3383810091, 0761559413, fax: 0761559126, e-mail: isde.viterbo at gmail.com, antonella.litta at gmail.com

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Allegato: testo della mozione

Il Consiglio regionale del Lazio

visto che:

l'Agenzia internazionale di ricerca sul cancro (I.A.R.C.) classifica l'Arsenico come elemento cancerogeno e lo pone in diretta correlazione con  molte patologie oncologiche e in particolare con il tumore del polmone, della vescica, del rene e della cute;

l'esposizione ad Arsenico attraverso l'acqua destinata a consumo umano e' stata associata anche al cancro del fegato e del colon;

l'assunzione cronica di Arsenico e' indicata da numerosissimi studi scientifici anche quale responsabile di patologie cardiovascolari, neurologiche e neurocomportamentali, il diabete di tipo 2, lesioni cutanee, disturbi respiratori, disturbi della sfera riproduttiva e malattie ematologiche;

considerato che:

il Decreto legislativo n. 31 del 2 febbraio 2001, modificato e integrato con successivo D. Lgs. 27/02, che disciplina la qualita' delle acque potabili destinate al consumo umano garantendone la salubrita' e la pulizia, in recepimento della Direttiva europea 98/83/CE, dal dicembre 2003, ha abbassato il limite previsto per l'Arsenico nelle acque  potabili da 50 a 10 microgrammi/litro, proprio in considerazione della sua  cancerogenicita' e dell'evidente rischio per la salute umana;

la Regione Lazio fin dal 2003 ha continuamente fatto ricorso all'istituto della deroga, che ha innalzato il limite previsto dal D. Lgs.  31/2001 da 10 a 50 microgrammi/litro per l'Arsenico (ma anche i limiti per altri elementi quali il Fluoro, il Vanadio, il Selenio) e di fatto ha reso potabili per deroga acque che in realta' non lo sono;

i periodi di deroga come disposto dal succitato decreto legislativo avrebbero dovuto pero' avere la durata piu' breve possibile, e comunque non superiore ad un periodo di tre anni nei quali si sarebbero dovuti presentare ed attuare piani di rientro mediante idonee tecnologie di trattamento delle acque captate e/o attraverso l'individuazione di nuove risorse idriche sostitutive, in modo da assicurare acque salubri e pulite agli abitanti della regione Lazio;

impegna Il Presidente della Regione affinche':

- si faccia immediatamente rispettare nella Regione Lazio il divieto di uso per consumo umano di acqua contenente arsenico oltre i 10 microgrammi/litro adottando tutti i provvedimenti necessari per rientrare nei limiti previsti dal D. Lgs. n. 31/2001 e dal parere della Commissione Europea del 28 ottobre 2010 espresso nel documento N. C (2010)7605;

- si provveda immediatamente a predisporre forme alternative di approvvigionamento di acqua potabile per la popolazione maggiormente esposta, in particolare: neonati, bambini sotto i 3 anni, malati, donne in gravidanza, e scuole, ospedali, industrie alimentari;

- si dia la piu' ampia e diffusa informazione agli operatori sanitari e alla popolazione in merito ai rischi relativi alla esposizione ad Arsenico presente nell'acqua destinata al consumo umano e nelle preparazioni alimentari.

I consiglieri regionali Rocco Berardo, Ivano Peduzzi, Giuseppe Rossodivita

 

4. RIFERIMENTI. PER CONTATTARE IL COMITATO CHE SI OPPONE AL MEGA-AEROPORTO DI VITERBO E S'IMPEGNA PER LA RIDUZIONE DEL TRASPORTO AEREO

 

Per informazioni e contatti: Comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti: e-mail: info at coipiediperterra.org , sito: www.coipiediperterra.org

Per contattare direttamente la portavoce del comitato, la dottoressa Antonella Litta: tel. 3383810091, e-mail: antonella.litta at gmail.com

Per ricevere questo notiziario: nbawac at tin.it

 

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"

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Numero 455 del 24 dicembre 2010

 

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