Voci e volti della nonviolenza. 434



 

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VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"

Numero 434 del 27 settembre 2011

 

In questo numero:

1. Peppe Sini: Un errore da non commettere, e non solo

2. Alcuni interventi in preparazione della marcia Perugia-Assisi apparsi su questo foglio nei mesi di agosto e settembre 2011 (parte seconda e conclusiva)

3. Dallo sciopero generale alla caduta del regime della corruzione

4. Se non ci si batte contro la guerra si e' complici della guerra

5. Cinque punti di un programma per l'alternativa nonviolenta

6. 11 settembre. Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'

7. 25 settembre, 2 ottobre, 4 novembre. Tre tappe per il disarmo

8. La marcia Perugia-Assisi, una mobilitazione popolare contro la guerra

9. Cosa e' e a cosa serve la marcia Perugia-Assisi: opposizione alla guerra assassina, opposizione alla persecuzione razzista

10. Contro la guerra e contro il razzismo domenica 25 settembre in marcia da Perugia ad Assisi

11. La marcia Perugia-Assisi presa sul serio

12. La marcia di chi si oppone alla guerra e al razzismo

 

1. EDITORIALE. PEPPE SINI: UN ERRORE DA NON COMMETTERE, E NON SOLO

 

Un errore da non commettere (tra molti altri possibili, va da se') e' lasciarsi ipnotizzare dalla rappresentazione che della marcia Perugia-Assisi del 25 settembre hanno dato i mass-media del sistema della violenza.

La marcia non e' stata una passerella di politicanti tra una folla di comparse. La marcia e' stata invece l'assemblea itinerante di migliaia e migliaia di persone (decine di migliaia, forse centinaia di migliaia), che non erano li' a fare la claque di chicchessia o i figuranti reclutati, ma tutte recavano all'azione comune le proprie idee, esperienze, proposte, lotte.

E la marcia non e' stata neppure l'imbottitura delle parole scritte all'inizio o pronunciate alla fine dalle burocrazie o dai sorteggiati di turno: la marcia non e' una proprieta' privata, non delega ad altri le sue ragioni e i suoi sentimenti, e' refrattaria alla societa' dello spettacolo come alle gerarchie comunque paludate. La marcia sono migliaia di persone insieme postesi in cammino tra la citta' di Capitini e quella di Francesco per la pace e la fratellanza dei popoli, persone autonome ed autocoscienti unite in un'impresa comune condivisa. Nessuna "piattaforma" burocratica di strutture lottizzate, e nessun "documento conclusivo" ad un tempo prolisso e generico, elusivo e palustre, puo' render giustizia alla marcia, puo' riflettere la marcia, puo' fagocitare la marcia. Tutti lo sappiamo: la marcia e' un'altra cosa rispetto alle carte che fanno volume nelle carpette. La marcia e' umanita' vivente e operante, in cammino ed in lotta per la rivoluzione nonviolenta: ovvero per affermare tutti i diritti umani per tutti gli esseri umani attraverso una concreta politica nonviolenta: una concreta politica nonviolenta.

E le migliaia di persone che hanno marciato il 25 settembre hanno effettualmente espresso con inequivocabile chiarezza posizioni ben piu' concrete e politicamente qualificate di quelle che vengono loro attribuite dai proclami e dai documenti degli ingenui o dei callidi.

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La marcia - e lo ha percepito senza possibilita' di errore chiunque l'ha camminata, respirata, ascoltata e parlata, condivisa quindi, lungo il cammino che da Perugia reca ad Assisi - ha espresso posizioni nette e programmi di azione politica immediata.

La marcia ha espresso un'opposizione integrale alla guerra, agli eserciti e alle armi; e quindi ha espresso la richiesta politica secca dell'immediata cessazione della partecipazione italiana alle guerre in corso in Afghanistan e in Libia; la richiesta politica secca del taglio delle spese militari a beneficio delle spese sociali nel bilancio dello stato; la richiesta politica secca di una politica internazionale fondata su smilitarizzazione e disarmo, cooperazione ecoequosolidale, corpi civili di pace e gestione nonviolenta dei conflitti.

La marcia ha espresso un'opposizione integrale al colpo di stato razzista; e quindi ha espresso la richiesta politica secca dell'immediata abrogazione di tutte le misure razziste introdotte nell'ordinamento a partire dall'infame riapertura dei campi di concentramento nel 1998 fino alle piu' recenti aberrazioni hitleriane.

La marcia ha espresso un'opposizione integrale alla violenza di classe insita nella politica economica non solo del governo corrotto e corruttore, ma anche della quasi totalita' del ceto politico, dei gruppi dirigenti e dei ceti dominanti; e quindi ha espresso la richiesta politica secca di una politica economica della solidarieta' e della giustizia sociale in netta contrapposizione al sistema di potere e al modello di sviluppo imposto dal comitato d'affari dei rapinatori attualmente dominante.

La marcia ha espresso un'opposizione integrale all'inquinamento, devastazione e distruzione della biosfera; e quindi ha espresso la richiesta politica secca di una politica rispettosa e risanatrice dell'ambiente, di tutto il mondo vivente, e quindi anche dell'umanita' intera comprese le generazioni future.

Infine e soprattutto la marcia ha espresso un'opposizione integrale alla violenza maschilista e patriarcale di cui la weltanschauung e il pratico agire sia pubblico che privato del presidente del Consiglio dei Ministri e capo del regime della corruzione costituiscono un esempio flagrante che funge da alibi e movente e fomite per un'intera societa' che nega a meta' dell'umanita' la sua stessa qualita' umana; e quindi la marcia ha espresso la richiesta politica secca di una immediata conversione femminista della cultura e del governo della societa' e dello stato.

Ecologista e femminista, socialista e libertaria, ricca di tutte le piu' preziose tradizioni spirituali dell'umanita' e di tutte le esperienze di solidarieta', di responsabilita' e di liberazione della civilta' umana, la marcia e' un popolo in cammino sulla via della nonviolenza.

La marcia e' un fatto politico che da' inizio a un'azione nonviolenta corale e persuasa per il governo della societa' e del paese secondo principi di giustizia e di solidarieta', di verita' e di amore, cominciando dal piu' basilare: far cessare le uccisioni.

Uscire dalla subalternita' occorre: la nonviolenza e' la politica del XXI secolo.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

2. ALCUNI INTERVENTI IN PREPARAZIONE DELLA MARCIA PERUGIA-ASSISI APPARSI SU QUESTO FOGLIO NEI MESI DI AGOSTO E SETTEMBRE 2011 (PARTE SECONDA E CONCLUSIVA)

 

Riproponiamo alcuni interventi in preparazione della marcia Perugia-Assisi apparsi su questo foglio nei mesi di agosto e settembre 2011.

 

3. DALLO SCIOPERO GENERALE ALLA CADUTA DEL REGIME DELLA CORRUZIONE

 

Lo sciopero generale del 6 settembre ha superato di slancio limiti e ambiguita' delle piattaforme di convocazione.

Se si ha l'intelligenza di non lasciar ridurre tutto alle ridicole dimensioni cui tutto riduce il tritacarne televisivo, dalla grande partecipazione popolare allo sciopero generale emerge un messaggio esplicito ed inequivocabile.

E questo messaggio esplicito ed inequivocabile e': si dimetta il governo della guerra e del razzismo; si dimetta il governo che brucia quantita' ingentissime di pubblici denari per massacrare afgani, libici e migranti mentre taglia i fondi per scuola, sanita', assistenza e diritti; si dimetta il governo della corruzione, della contiguita' ai poteri criminali, dell'internita' all'economia illegale; si dimetta il governo golpista.

E questo messaggio esplicito ed inequivocabile e': lottare per il bene comune ed i beni comuni e' possibile e necessario; unire l'area democratica in difesa della legalita', della civilta', dei diritti umani di tutti gli esseri umani, dell'ambiente casa comune dell'umanita' intera, della pace che salva le vite, e' possibile e necessario; costruire l'alternativa nonviolenta, femminista ed ecologista, e' possibile e necessario.

E questo messaggio esplicito ed inequivocabile e': pace e disarmo subito; drastico taglio delle spese militari; abrogazione di tutte le criminali misure razziste; riconversione ecologica dell'economia; legalita' e democrazia contro crimine e corruzione.

E questo messaggio esplicito ed inequivocabile e': viva la Costituzione della Repubblica Italiana.

E questo messaggio esplicito ed inequivocabile e': qui non si arrende nessuno. Ci si salva tutti insieme. Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

4. SE NON CI SI BATTE CONTRO LA GUERRA SI E' COMPLICI DELLA GUERRA

 

Se non ci si batte contro la guerra mentre la guerra e' in corso, si e' complici della guerra.

E poiche' la guerra consiste dell'uccisione di esseri umani, chi non si oppone alla guerra consente all'uccisione di esseri umani.

La marcia Perugia-Assisi del 25 settembre, che esplicitamente si richiama ad Aldo Capitini, a questo impegno in primo luogo convoca: all'opposizione integrale alla guerra.

 

5. CINQUE PUNTI DI UN PROGRAMMA PER L'ALTERNATIVA NONVIOLENTA

 

Primo: che cessi immediatamente l'illegale partecipazione italiana alla guerre assassine in corso; e si adoperi invece l'Italia per la pace che salva le vite.

Secondo: che siano immediatamente abrogate tutte le misure razziste illegalmente imposte dal governo; e torni invece l'Italia al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani ed accolga ed assista quindi tutti gli esseri umani in fuga da dittature, guerre, fame.

Terzo: tagliare drasticamente le spese militari ed attuare una politica di disarmo e di smilitarizzazione; ed adoperare le pubbliche risorse per promuovere il diritto di tutti alla casa, allo studio, alla salute, all'assistenza, a un ambiente vivibile, a una vita degna.

Quarto: stop alle cosiddette "grandi opere" nocive per la salute e distruttive dell'ecosistema; e si avvii invece una profonda riconversione ecologica dell'economia.

Quinto: opposizione al regime della corruzione complice dei poteri criminali; e riaffermazione della legalita' e della solidarieta' che ogni essere umano raggiunge, riconosce, sostiene.

 

6. 11 SETTEMBRE. SOLO LA NONVIOLENZA PUO' SALVARE L'UMANITA'

 

A dieci anni dalla strage delle Torri Gemelle, ovunque nel mondo guerre e uccisioni, devastazioni e distruzioni, violenza e barbarie.

E quanto al nostro paese, l'Italia sta partecipando a due guerre abominevoli, in Afghanistan e in Libia; sta partecipando illegalmente a due guerre illegali che consistono, come ogni guerra, nello sterminio di innumerevoli esseri umani; e per contribuire alla commissione di stragi il governo sta dilapidando enormi risorse pubbliche sottraendole alla popolazione. Cessi la partecipazione italiana alla guerra. Torni l'Italia al rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana che ripudia la guerra.

In Italia la persecuzione razzista dei migranti e' giunta al folle e scellerato parossismo di misure per le quali un solo aggettivo e' adeguato: hitleriane. Cessi la persecuzione razzista in Italia. Torni l'Italia al rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana che riconosce e rispetta i diritti umani di tutti gli esseri umani.

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Il 25 settembre vi sara' la marcia Perugia-Assisi, nel cinquantesimo anniversario della prima ideata e promossa da Aldo Capitini; marcia che puo' essere l'occasione da tempo attesa per dire una parola di verita', per proporre il programma politico necessario e  urgente per un'alternativa alla barbarie, per promuovere il fronte democratico di liberazione nazionale indispensabile per contrastare il regime della corruzione e i poteri criminali, la guerra e il razzismo.

E questa parola di verita' sia: cessazione immediata della partecipazione italiana a tutte le guerre; abrogazione immediata di tutte le misure razziste oggi criminalmente in vigore; dimissioni immediate del governo golpista e razzista, criminale e corrotto.

E questo programma politico sia: disarmo unilaterale ed impegno per la pace con mezzi di pace; riconoscimento e difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani; riconversione ecologica dell'economia; legalita' che salva le vite.

E questo fronte democratico di liberazione nazionale includa tutte le forze politiche e sociali che su questo programma minimo si riconoscono.

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Salvare le vite. Difendere la civilta'. Impedire la distruzione di vite umane e la devastazione della biosfera.

Scegliere la nonviolenza.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

7. 25 SETTEMBRE, 2 OTTOBRE, 4 NOVEMBRE. TRE TAPPE PER IL DISARMO

 

Il 25 settembre si svolgera' la marcia "per la pace e la fratellanza dei popoli" da Perugia ad Assisi.

Il 2 ottobre e' la Giornata internazionale della nonviolenza, indetta dall'Onu nel giorno anniversario della nascita di Gandhi.

Il 4 ottobre si ricordano le vittime di tutte le guerre.

Devono essere tre giornate di mobilitazione civile per affermare un principio irrinunciabile: il principio del non uccidere, e quindi il principio del ripudio di tutte le guerre, e quindi il principio del disarmo come via alla pace nella solidarieta' che l'intera umanita' abbraccia.

Non uccidere: poiche' se si viola questo principio si annientano tutti i diritti umani.

Ripudiare le guerre: poiche' tutte le guerre consistono dell'uccisione di esseri umani, il piu' atroce dei crimini.

Disarmo: perche' le armi servono a uccidere, e sono quindi nemiche dell'umanita'.

 

8. LA MARCIA PERUGIA-ASSISI, UNA MOBILITAZIONE POPOLARE CONTRO LA GUERRA

 

Mentre lo stato italiano scelleratamente partecipa alle carneficine afgana e libica, il popolo italiano con la marcia Perugia-Assisi del 25 settembre puo' e deve esprimere una nitida, corale, persuasa, cogente opposizione alla guerra, che richiami governo e parlamento al rispetto della legalita' costituzionale e quindi all'immediata cessazione della partecipazione italiana a quelle atroci carneficine.

La marcia Perugia-Assisi di quest'anno ha questo e solo questo decisivo significato: l'insurrezione morale del popolo italiano contro tutte le stragi, contro tutti gli omicidi.

Percio' tanti distinguo, pusillanimita', ambiguita' delle piu' variopinte burocrazie nulla rilevano.

La marcia e' questo: opposizione integrale alla guerra, riconquista di legalita' e di umanita'.

Percio' e' necessario promuovere la piu' ampia partecipazione.

La quantita' si converte in qualita': la marcia Perugia-Assisi puo' e deve essere la voce e il volto e il braccio del popolo italiano che si oppone alla guerra ed impone allo Stato italiano di cessare di partecipare alla commissione di massacri, impone allo Stato italiano di tornare al rispetto "sine glossa" della Costituzione della Repubblica Italiana.

Cessi immediatamente la partecipazione italiana alle guerre.

Cessi immediatamente la persecuzione razzista dei migranti.

La nonviolenza e' in cammino.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

9.  COSA E' E A COSA SERVE LA MARCIA PERUGIA-ASSISI: OPPOSIZIONE ALLA GUERRA ASSASSINA, OPPOSIZIONE ALLA PERSECUZIONE RAZZISTA

 

Questo, e nient'altro che questo, e' il significato e il fine della marcia Perugia-Assisi "per la pace e la fratellanza dei popoli" del 25 settembre: opposizione alla guerra assassina, opposizione alla persecuzione razzista.

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Poiche' lo stato italiano sta partecipando alla guerra in Afghanistan e in Libia, due guerre scellerate che come tutte le guerre consistono nella massiva uccisione di esseri umani.

E una marcia "per la pace e la fratellanza dei popoli" questo primo e principale scopo deve avere: far cessare le stragi, far cessare le guerre.

La  marcia Perugia-Assisi e' l'insurrezione morale del popolo italiano contro la guerra, contro le uccisioni, per il diritto di ogni essere umano a non essere ucciso.

Cessi immediatamente la partecipazione italiana alla guerra in Afghanistan e in Libia.

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Poiche' lo stato italiano sta perseguitando i migranti con anomiche norme, misure amministrative ed azioni istituzionali semplicemente criminali e criminogene, semplicemente razziste e golpiste, semplicemente naziste.

E una marcia "per la pace e la fratellanza dei popoli" questo primo e principale scopo deve avere: far cessare le persecuzioni razziste, difendere i diritti umani di tutti gli esseri umani.

La  marcia Perugia-Assisi e' l'insurrezione morale del popolo italiano contro il razzismo, contro le persecuzioni, per il diritto di ogni essere umano alla dignita', al rispetto, alla solidarieta'.

Siano abolite immediatamente nel nostro paese tutte le misure e le pratiche razziste e golpiste.

 

10. CONTRO LA GUERRA E CONTRO IL RAZZISMO DOMENICA 25 SETTEMBRE IN MARCIA DA PERUGIA AD ASSISI

 

Domenica 25 settembre si svolge la marcia Perugia-Assisi "per la pace e la fratellanza dei popoli".

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Il primo obiettivo che essa si pone, andando al concreto, e' far cessare la partecipazione italiana alle guerre in Afghanistan e in Libia. Poiche' marciare per la pace significa marciare contro la guerra, e l'ideatore della marcia Perugia-Assisi Aldo Capitini era di una chiarezza cristallina nel proporre l'opposizione integrale alla guerra.

La marcia Perugia-Assisi e' quindi innanzitutto l'insurrezione morale del popolo italiano contro le guerre assassine cui lo stato italiano sta partecipando. E' quindi innanzitutto l'opposizione civile al crimine e alla barbarie della guerra. Il suo scopo principale e' quindi che cessi immediatamente la partecipazione italiana alle guerre in Afghanistan e in Libia.

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L'altro principale obiettivo, al primo intimamente connesso, e' far cessare la persecuzione razzista dei migranti. Poiche' affermare la fratellanza tra i popoli implica riconoscere i diritti umani di tutti gli esseri umani, e l'ideatore della marcia Perugia-Assisi Aldo Capitini era di una chiarezza cristallina nel proporre l'opposizione al razzismo come ad ogni altra forma di discriminazione, oppressione, sfruttamento e persecuzione.

La marcia Perugia-Assisi e' quindi anche innanzitutto l'insurrezione morale del popolo italiano contro il colpo di stato razzista compiuto dal governo. E' quindi anche innanzitutto l'opposizione civile al crimine e alla barbarie del razzismo. Il suo scopo principale e' quindi anche che siano immediatamente abrogate tutte le misure razziste imposte da governanti scellerati.

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Domenica 25 settembre da Perugia ad Assisi si marcia contro la guerra e contro il razzismo, contro tutte le uccisioni e contro tutte le persecuzioni.

 

11. LA MARCIA PERUGIA-ASSISI PRESA SUL SERIO

 

Presa sul serio, la marcia Perugia-Assisi "per la pace e la fratellanza dei popoli" che si svolge domenica 25 settembre 2011, ha un significato e un fine inequivocabili.

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E' una marcia per la pace mentre lo stato italiano e' in guerra, partecipe di due guerre terroriste e stragiste in Afghanistan e in Libia che ogni giorno mietono vittime innocenti.

Quindi il senso e lo scopo della marcia e' di opporsi alla guerra, innanzitutto imponendo che l'Italia cessi di partecipare alle guerre e alle stragi in Afghanistan e in Libia.

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E' una marcia per la fratellanza dei popoli mentre il governo italiano (i governi succedutisi dal 1998 ad oggi) ha progressivamente compiuto un colpo di stato razzista e schiavista che perseguita migranti e viaggianti con logiche e modalita' di ispirazione nazista.

Quindi il senso e lo scopo della marcia e' di opporsi al colpo di stato razzista, innanzitutto imponendo l'abrogazione di tutte le misure legislative e le pratiche amministrative in cui si concretizza oggi in Italia la persecuzione razzista e schiavista dei migranti e dei viaggianti.

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Opporsi alla guerra ed opporsi al razzismo. Opporsi alle uccisioni ed alle persecuzioni. Questo e' il significato e lo scopo della marcia Perugia-Assisi del 25 settembre.

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Ottenere con la forza della verita', della legalita' e della democrazia che lo stato italiano torni al rispetto della Costituzione della Repubblica italiana, torni al rispetto del diritto di ogni essere umano alla vita e alla dignita'. Questo e' il significato e lo scopo della marcia Perugia-Assisi del 25 settembre.

 

12. LA MARCIA DI CHI SI OPPONE ALLA GUERRA E AL RAZZISMO

 

La marcia Perugia-Assisi e' la marcia di chi si oppone alla guerra e al razzismo.

E' oggi l'unica vera iniziativa politica realmente partecipata del popolo italiano contro il colpo di stato razzista nel nostro paese e contro la criminale partecipazione dello stato italiano alle guerre terroriste e stragiste in Afghanistan e in Libia. Guerre e persecuzione razzista che ogni giorno stanno uccidendo, uccidendo, uccidendo degli esseri umani.

Dalla marcia Perugia-Assisi oggi, come gia' nel 1961, come gia' nel 1981, puo' e deve rinascere in Italia un movimento politico per la pace e i diritti umani che abbia le necessarie caratteristiche di rigore e coerenza, di autonomia e limpidezza: che sia ecologista e  femminista, per la giustizia sociale e la difesa della biosfera; in una parola: un movimento nonviolento promotore della riforma intellettuale e morale urgente nel nostro paese.

La marcia Perugia-Assisi del 25 settembre 2011 e' l'avvio di una prolungata e crescente azione diretta nonviolenta del popolo italiano per imporre le dimissioni del governo della guerra e del razzismo, del governo del potere mafioso e del regime della corruzione.

La marcia Perugia-Assisi del 25 settembre 2011 e' l'avvio di una prolungata e crescente azione diretta nonviolenta del popolo italiano per riconquistare al nostro paese la vigenza della legalita' costituzionale, dello stato di diritto democratico, della civilta' umana, dell'umana responsabile convivenza.

Contro tutte le uccisioni, contro tutte le persecuzioni.

La verita' e' in marcia.

La dignita', la solidarieta' umana e' in marcia.

La nonviolenza e' in cammino.

 

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VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"

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Numero 434 del 27 settembre 2011

 

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