Coi piedi per terra. 667



 

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COI PIEDI PER TERRA

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"

Numero 667 del 25 agosto 2012

 

In questo numero:

1. Alcuni testi del mese di maggio 2012 (parte terza e conclusiva)

2. Sismicita'

3. Un incontro su "Condizione anziana non autosufficiente e ruolo del caregiver"

4. Le mascelle della guerra

5. Per Giovanni Falcone

6. Per la Giornata internazionale delle donne per il disarmo

7. Si e' svolto il 24 maggio a Viterbo un incontro su "Diritto alla salute e prassi di solidarieta'"

8. Per la Giornata dell'Africa a Viterbo

9. Se il 2 giugno

10. Rileggendo Buber, Chouraqui, Jonas e Levinas a Viterbo

11. Associazione "Respirare": i Comuni realizzino subito i dearsenificatori

12. Si e' svolto il 27 maggio a Viterbo un incontro di lettura de "L'obbedienza non e' piu' una virtu'" di don Lorenzo Milani

13. Tertium non datur

14. Arsenico: i coppieri di Nerone a Viterbo (e noi cavie per forza)

15. Ancora una volta

16. Terremoto

17. Guerre

18. La sfilata

19. Associazione "Respirare": Per molte, evidenti ragioni

20. Per contattare il comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo

 

1. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI APRILE 2012 (PARTE TERZA E CONCLUSIVA)

 

Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di maggio 2012.

 

2. SISMICITA'

 

Due cose conferma la tragedia di questo ennesimo terremoto.

La rilevante sismicita' del nostro paese: e quindi l'insensataggine di realizzarvi talune precarie e arrischiate "grandi opere" che agli effetti primari e inevitabili dell'evento naturale possono aggiungere conseguenze catastrofiche (Fukushima docet).

La fragilita' dell'esistenza umana, e quindi il dovere della solidarieta' che l'intera umanita' unisce, che ogni singola persona riconosce e raggiunge e sostiene.

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Cessare di sperperare risorse per la guerra e le uccisioni.

Rispettare l'ambiente che vive.

Salvare le vite, recare aiuto a chi soffre.

Scegliere la nonviolenza: solidarieta' operante in difesa della vite, della dignita', dei diritti di tutti gli esseri umani e del mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

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L'associazione "Respirare"

Viterbo, 20 maggio 2012

L'associazione "Respirare" e' stata promossa a Viterbo da associazioni e movimenti ecopacifisti e nonviolenti, per il diritto alla salute e la difesa dell'ambiente.

 

3. UN INCONTRO SU "CONDIZIONE ANZIANA NON AUTOSUFFICIENTE E RUOLO DEL CAREGIVER"

 

Si e' svolta sabato 19 maggio 2012 una conversazione su "Condizione anziana non autosufficiente, ruolo del caregiver, relazione di ascolto e reciprocita', reti sociali. Una prospettiva nonviolenta" con la partecipazione del responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo.

La riflessione si e' sviluppata a partire dalle esperienze concrete dei partecipanti, con la narrazione, l'ascolto e la condivisione dei vissuti tanto delle persone assistite quanto delle persone che si prendono cura.

L'impegno nonviolento di costruzione di una societa' equa e solidale - ha sostenuto il responsabile del "Centro di ricerca per la pace" traendo alcune considerazioni conclusive dell'incontro - passa anche attraverso le relazioni di cura immediatamente agite nel rapporto interpersonale. Opporsi alla guerra e al razzismo, difendere la biosfera, costruire pratiche di giustizia e di solidarieta', in breve: scegliere la nonviolenza, e' un impegno di difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani che deve trovare una verifica empirica ed un inveramento coerente altresi' nella relazione di attenzione e nel lavoro di cura nei confronti delle persone a noi piu' vicine e che di questa solidarieta' concreta hanno indifferibile bisogno. Ed allo stesso tempo in questa relazione di presa in carico, di responsabilita' per l'altro, il caregiver riceve a sua volta un illuminante dono di senso - di presa di coscienza, di presenza a se' e all'umanita', vocatio e Bildung - se sa porsi all'ascolto e all'opera in una relazione di eguaglianza di dignita' e di reciprocita' di doni, ricevendo dalla persona sofferente tesori di verita' e di saggezza anche gia' solo nella forma del calore umano, del riconoscimento di umanita', nel colloquio che resta profondo con l'altra persona anche quando esso si esprime ormai solo nella prossimita' fisica e nel minimo contatto corporeo di una mano che tiene una mano quando ogni ulteriore e piu' elaborata forma di comunicazione sembra via via estinguersi. Questa esperienza e' gia' non solo morale ma anche politica, e' gia' non solo figura e costruzione ma anche pratica concreta ed inveramento effettuale di una societa' di persone libere ed eguali, responsabili e solidali, che dall'altro ricevono cio' di cui hanno bisogno e all'altro danno secondo le proprie possibilita': la civilta' umana come dovrebbe essere, la nonviolenza in cammino, l'internazionale futura umanita'.

 

4. LE MASCELLE DELLA GUERRA

 

Le mascelle della guerra che in Afghanistan continuano a maciullare vite umane. Giorno dopo giorno. Strage dopo strage.

E questo crimine che prosegue da anni ed anni, questo crimine avviene con la partecipazione dello stato italiano.

Cessi la partecipazione italiana alla guerra in Afghanistan.

Torni lo stato italiano al rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana, al rispetto del diritto internazionale, al rispetto della Dichiarazione universale dei diritti umani, al rispetto della vita di ogni persona.

E si adoperi l'Italia finalmente contro la guerra, per salvare le vite; si adoperi per la pace, per il disarmo, per la smilitarizzazione dei conflitti; si adoperi per difendere e promuovere i diritti umani di tutti gli esseri umani.

La guerra e' nemica dell'umanita'.

La guerra consiste dell'uccisione di esseri umani.

La guerra e' il crimine piu' atroce.

Solo la pace salva le vite.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

Opporsi alla guerra e a tutte le uccisioni e' il primo dovere di ogni persona decente.

 

5. PER GIOVANNI FALCONE

 

Ricorrendo il 23 maggio 2012 il ventesimo anniversario della strage di Capaci il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo rinnova il suo cordoglio.

E nuovamente attesta che anche nel ricordo di Giovanni Falcone e delle altre vittime della strage di Capaci, cosi' come nel ricordo di tutte le vittime della violenza mafiosa, ogni persona di retto sentire e di volonta' buona sente il dovere morale e civile di proseguire la lotta contro i poteri criminali, contro tutte le uccisioni, per i diritti umani di tutti gli esseri umani.

 

6. PER LA GIORNATA INTERNAZIONALE DELLE DONNE PER IL DISARMO

 

Ricorre il 24 maggio la Giornata internazionale delle donne per il disarmo.

L'opposizione alla guerra e alle armi, cosi' come l'opposizione alla violenza maschilista, siano impegno condiviso da ogni persona, da ogni associazione ed ogni istituzione, per costruire attraverso il disarmo e il ripudio della violenza una societa' rispettosa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, responsabile nei confronti dell'umanita' intera e della biosfera, in cui ogni persona veda riconosciuta la sua dignita' e la solidarieta' sia fondamento di civile convivenza.

 

7. SI E' SVOLTO IL 24 MAGGIO A VITERBO UN INCONTRO SU "DIRITTO ALLA SALUTE E PRASSI DI SOLIDARIETA'"

 

Si e' svolto giovedi' 24 maggio 2012 a Viterbo un incontro di riflessione su "Diritto alla salute e prassi di solidarieta'"; all'incontro ha preso parte il responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani".

Nel corso dell'incontro sono state analizzate alcune drammatiche situazioni concrete; e' stata poi esaminata la vigente normativa, l'attuale gestione della sanita' e le politiche governative alla luce sia del dettato costituzionale sia delle esperienze e riflessioni che portarono alla legge 833 del 1978 (esame che ha evidenziato come le politiche correnti e la gestione invalsa tradiscano scandalosamente quanto stabilito dalla Costituzione e dalla migliore legislazione); infine sono state formulate alcune proposte di iniziativa nonviolenta in difesa dei servizi pubblici e del diritto universale alla salute e all'assistenza.

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Difendere i diritti umani di tutti gli esseri umani e' il primo dovere di ogni persona decente.

Il governo e il parlamento cessino la criminale politica dei tagli insensati ai servizi sociali e sanitari: servizi indispensabili per salvare la vita delle persone.

Il governo e il parlamento si decidano piuttosto ad azzerare le scellerate spese per la guerra, per le armi e per gli armigeri: spese ed attivita' intese ad uccidere le persone.

L'unica politica legittima e democratica e' quella che difende e promuove la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

 

8. PER LA GIORNATA DELL'AFRICA A VITERBO

 

In occasione della Giornata dell'Africa, si e' svolto venerdi' 25 maggio 2012 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace" un incontro di lettura di testi di Nelson Mandela.

Nel corso dell'incontro e' stata ribadita la richiesta che siano immediatamente abrogate le misure razziste imposte in Italia da scellerati governi golpisti, e che cessi la partecipazione italiana alle guerre assassine e si adoperi invece l'Italia per una politica internazionale di pace, disarmo, solidarieta', cooperazione tra i popoli, difesa e promozione dei diritti umani di tutti gli esseri umani.

 

9. SE IL 2 GIUGNO

 

Se il 2 giugno e' la festa della Repubblica, la Repubblica democratica, la Repubblica nata dalla Resistenza antifascista, la Repubblica che ha il suo fondamento nella Costituzione, ebbene, allora per poter festeggiare la Repubblica due cose occorre fare, immediatamente.

Primo: che cessi la partecipazione italiana alla guerra afgana: una guerra terrorista e stragista, imperialista e razzista, totalitaria e mafiosa, cui la Costituzione della Repubblica Italiana giustamente proibisce al nostro paese di partecipare.

Secondo: che cessi la persecuzione razzista dei migranti, una persecuzione hitleriana che viola tutti i fondamentali diritti umani, una persecuzione che la Costituzione della Repubblica Italiana giustamente proibisce nel modo piu' assoluto.

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Che viva la Repubblica, e quindi che cessi immediatamente la partecipazione italiana alla guerra assassina.

Che viva la Repubblica, e quindi che siano immediatamente abrogate tutte le infami misure razziste che governi golpisti hanno imposto nel nostro paese.

Solo la pace salva le vite, solo il disarmo e la smilitarizzazione dei conflitti difendono e promuovono la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

Il razzismo e' un crimine contro l'umanita', tutti gli esseri umani hanno diritto alla solidarieta' di tutti gli esseri umani.

Abolire la guerra e abolire il razzismo, riconoscere l'unita' del genere umano e recare soccorso a tutte le persone nel dolore e nel bisogno: questa e' la Repubblica.

 

10. RILEGGENDO BUBER, CHOURAQUI, JONAS E LEVINAS A VITERBO

 

Si e' svolto sabato 26 maggio 2012 a Viterbo, presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani", un incontro di studio sul tema "Rileggendo Buber, Chouraqui, Jonas e Levinas".

Nel corso dell'incontro sono stati letti e commentati alcuni testi dei grandi pensatori e costruttori di pace Martin Buber, Andre' Chouraqui, Hans Jonas ed Emmanuel Levinas.

Concludendo l'incontro il responsabile della struttura ecopacifista viterbese ha rilevato che la difesa della vita, della dignita' e dei diritti di ogni essere umano, la cura amorevole per la biosfera, l'impegno nonviolento di universale solidarieta' si nutrono di molte fonti, e tra queste fonti le opere dei grandi pensatori novecenteschi promotori del dialogo, dell'incontro con l'altro e della responsabilita', costituiscono altrettanti luminosi punti di riferimento. Fedeli al loro insegnamento proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace, per la liberazione di tutti gli oppressi, per l'uguaglianza di diritti di tutti gli esseri umani, per la fraternita' che raggiunge l'umanita' intera, per la cura comune dell'unico mondo che abbiamo.

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Breve notizia su Martin Buber

Martin Buber, filosofo, educatore, scrittore e straordinario uomo di pace, e' nato a Vienna nel 1878 ed e' deceduto a Gerusalemme nel 1965. Per almeno tre ragioni Martin Buber e' uno dei nostri maestri piu' grandi: per essere il grande filosofo del principio dialogico, che pone alla base del nostro esserci la relazione io-tu; per essere il grande uomo di pace che sempre oppose la civilta' e la comprensione alla violenza e alla chiusura; per essere il grande amorevole ricercatore delle tradizioni e delle memorie dei pii, degli umili e dei dimenticati. Opere di Martin Buber: tra le sue opere segnaliamo Il principio dialogico, Comunita', Milano 1958, San Paolo Edizioni, Cinisello Balsamo (Milano) 1993 (contiene anche il saggio Ich und Du); Il problema dell'uomo, Patron, Bologna 1972, , Ldc, Leumann (Torino) 1983, Marietti, Genova 2004; Sentieri in utopia, Comunita', Milano 1967; Immagini del bene e del male, Comunita', Milano 1965, Gribaudi, Torino 2006; L'eclissi di Dio, Comunita', Milano 1965, , Mondadori, Milano 1990, Passigli, Firenze 2001; Sette discorsi sull'ebraismo, Israel, Firenze 1923, Carucci, Assisi-Roma 1976; Israele. Un popolo e un paese, Garzanti, Milano 1964; Gog e Magog, Bompiani, Milano 1964; La leggenda del Baal-Schem, Israel, Firenze 1925, Gribaudi, Torino 1995; I racconti dei chassidim, Longanesi, Milano 1962, 1978, Garzanti, Milano 1979; La regalita' di Dio, Marietti, Casale Monferrato 1989; La fede dei profeti, Marietti, Casale Monferrato 1985; Mose', Marietti, Casale Monferrato 1983. Confessioni estatiche, Adelphi, 1987; Sion, storia di un'idea, Marietti, 1987; Il cammino dell'uomo secondo l'insegnamento chassidico, Qiqajon, 1990; Profezia e politica. Sette saggi, Citta' Nuova, 1996; Discorsi sull'ebraismo, Gribaudi, Torino 1996; Incontro. Frammenti autobiografici, Citta' Nuova, 1998; (con Elie Wiesel), Elia, Gribaudi, Torino 1998; Le storie di Rabbi Nachman, Tea, 1999, Guanda, 2004; Due tipi di fede. Fede ebraica e fede cristiana, San Paolo Edizioni, Cinisello Balsamo (Milano) 1999; La modernita' della parola. Lettere scelte (1918-1938), La Giuntina, Firenze 2000; Racconti di angeli e demoni, Gribaudi, Torino 2000; Beato l'uomo che ha trovato la saggezza. Meditazioni per ogni giorno, Gribaudi, Torino 2001; Il cammino del giusto. Riflessioni su alcuni salmi, Gribaudi, Torino 2002; L'uomo tra il bene e il male, Gribaudi, Torino 2003; Daniel. Cinque dialoghi estatici, La Giuntina, Firenze 2003; La passione credente dell'ebreo, Morcelliana, Brescia 2007; Cfr. anche, con Franz Rosenzweig, Prigioniero di Dio, Studium, Roma 1989; e il dibattito con Gandhi, in M. K. Gandhi, M. Buber, J. L. Magnes, Devono gli Ebrei farsi massacrare?, in "MicroMega" n. 2 del 1991 (pp. 137-184). Opere su Martin Buber: per un'introduzione cfr. Clara Levi Coen, Martin Buber, Edizioni cultura della pace, S. Domenico di Fiesole (Firenze) 1991.

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Breve notizia su Andre' Chouraqui

Nathan Andre' Chouraqui (1917-2007), intellettuale di profondissima cultura, prese parte alla Resistenza, emigrato in Israele fu consigliere personale di Ben Gurion e vicesindaco di Gerusalemme, autore di una giustamente celebrata traduzione in francese della Bibbia in 26 volumi, traduttore e commentatore del Corano, ha dedicato un impegno straordinario al dialogo interreligioso e interculturale tra ebraismo, cristianesimo e islam. Dal sito di Festivaletteratura riprendiamo, con minime modifiche e integrazioni, la seguente notizia biografica: "Andre' Chouraqui e' nato nel 1917 a Ain-Temouchent in Algeria. Ha compiuto gli studi di diritto in Francia, dove ha partecipato attivamente alla Resistenza. Viveva a Gerusalemme dal 1958. E' deceduto il 9 luglio 2007, riposa a Gerusalemme. Nella sua opera letteraria vasta e multiforme, che gli e' valsa importanti riconoscimenti, come la Medaille d'or de la langue francaise, il Prix Renaudot pour Jerusalem, e il Prix international per il dialogo fra gli universi culturali, hanno un posto di particolare rilievo le sue traduzioni in francese della Bibbia ebraica, del Nuovo Testamento e del Corano, testi di cui si e' impegnato a mettere in luce le radici comuni. Sono queste radici ad alimentare in lui la speranza di una composizione delle dispute spesso cruente che hanno diviso e ancora dividono i seguaci delle tre religioni monoteiste, per giungere ad un'umanita' pacificata. A cavallo tra mondo occidentale e orientale, Chouraqui non ha mai ignorato il lato politico della societa': e' stato vicesindaco di Gerusalemme e consigliere del presidente Ben Gurion dal 1959 al 1963. Partendo da posizioni non sempre facili, ha dedicato tutta la sua vita a promuovere il dialogo tra giudaismo, islam e cristianesimo, percio' e' stato chiamato "uomo delle tre culture". Tra le opere di Andre' Chouraqui: Ritorno alle radici, Jaca Book, 1983; Il pensiero ebraico, Queriniana, 1989; Forte come la morte e' l'amore. L'uomo dei tre mondi. Un'autobiografia, San Paolo Edizioni, 1994; Mose'. Viaggio ai confini di un mistero rivelato e di una utopia possibile, Marietti, 1996; Gesu' e Paolo. Figli d'Israele, Qiqajon, 2000; I dieci comandamenti. I doveri dell'uomo nelle tre religioni di Abramo, Mondadori, 2001; Il mio testamento. Il fuoco dell'alleanza, Queriniana, 2002; Storia del giudaismo, Gribaudi, 2002". Cfr. anche il sito: www.Andrechouraqui.com

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Breve notizia su Hans Jonas

Hans Jonas e' nato a Moenchengladbach nel 1903, e' stato allievo di Heidegger e Bultmann, ed uno dei massimi specialisti dello gnosticismo. Nel 1933 si e' trasferito dapprima in Inghilterra e poi in Palestina, dal 1949 ha insegnato in diverse universita' nordamericane, dedicandosi a studi di filosofia della natura e di filosofia della tecnica. E' uno dei punti di riferimento del dibattito bioetico. Al suo "principio responsabilita'" si ispirano riflessioni e pratiche ecopacifiste, della solidarieta', dell'etica contemporanea. E' scomparso nel 1993. Opere di Hans Jonas: sono fondamentali Il principio responsabilita', Einaudi, Torino 1993; la raccolta di saggi filosofici Dalla fede antica all'uomo tecnologico, Il Mulino, Bologna 1994; Tecnica, medicina ed etica, Einaudi, Torino 1997; Organismo e liberta', Einaudi, Torino 1999; una raccolta di tre brevi saggi di autobiografia intellettuale e' Scienza come esperienza personale, Morcelliana, Brescia 1992. Si vedano anche Il concetto di Dio dopo Auschwitz, Il melangolo, Genova 1995, e La filosofia alle soglie del Duemila, Il melangolo, Genova 1994; cfr. anche Lo gnosticismo, Sei, Torino 1995. Un utile libro di interviste e conversazioni e' Sull'orlo dell'abisso, Einaudi, Torino 2000. Opere su Hans Jonas: si vedano i testi segnalati nel saggio di Vallori Rasini: "Recenti sviluppi nella ricezione di Hans Jonas: una rassegna bibliografica", riportato ne "La nonviolenza e' in cammino" n. 1449 del 15 ottobre 2006; si veda la parte su Jonas in AA. VV., Etiche della mondialita', Cittadella, Assisi 1996, e la bibliografia critica li' segnalata; per un profilo sintetico ed una ampia nota bibliografica, cfr. anche Giovanni Fornero, "Jonas: la responsabilita' verso le generazioni future", nella Storia della filosofia fondata da Nicola Abbagnano, Utet, Torino 1994, Tea, Milano 1996.

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Breve notizia su Emmanuel Levinas

Emmanuel Levinas e' nato a Kaunas in Lituania il 30 dicembre 1905 ovvero il 12 gennaio 1906 (per la nota discrasia tra i calendari giuliano e gregoriano). "La Bibbia ebraica fin dalla piu' giovane eta' in Lituania, Puskin e Tolstoj, la rivoluzione russa del '17 vissuta a undici anni in Ucraina. Dal 1923, l'Universita' di Strasburgo, in cui insegnavano allora Charles Blondel, Halbwachs, Pradines, Carteron e, piu' tardi, Gueroult. L'amicizia di Maurice Blanchot e, attraverso i maestri che erano stati adolescenti al tempo dell'affaire Dreyfus, la visione, abbagliante per un nuovo venuto, di un popolo che eguaglia l'umanita' e d'una nazione cui ci si puo' legare nello spirito e nel cuore tanto fortemente che per le radici. Soggiorno nel 1928-1929 a Friburgo e iniziazione alla fenomenologia gia' cominciata un anno prima con Jean Hering. Alla Sorbona, Leon Brunschvicg. L'avanguardia filosofica alle serate del sabato da Gabriel Marcel. L'affinamento intellettuale - e anti-intellettualistico - di Jean Wahl e la sua generosa amicizia ritrovata dopo una lunga prigionia in Germania; dal 1947 conferenze regolari al Collegio filosofico che Wahl aveva fondato e di cui era animatore. Direzione della centenaria Scuola Normale Israelita Orientale, luogo di formazione dei maestri di francese per le scuole dell'Alleanza Israelita Universale del Bacino Mediterraneo. Comunita' di vita quotidiana con il dottor Henri Nerson, frequentazione di M. Chouchani, maestro prestigioso - e impietoso - di esegesi e di Talmud. Conferenze annuali, dal 1957, sui testi talmudici, ai Colloqui degli intellettuali ebrei di Francia. Tesi di dottorato in lettere nel 1961. Docenza all'Universita' di Poitiers, poi dal 1967 all'Universita' di Parigi-Nanterre, e dal 1973 alla Sorbona. Questa disparato inventario e' una biografia. Essa e' dominata dal presentimento e dal ricordo dell'orrore nazista (...)" (Levinas, Signature, in Difficile liberte'). E' scomparso a Parigi il 25 dicembre 1995. Tra i massimi filosofi contemporanei, la sua riflessione etica particolarmente sul tema dell'altro e' di decisiva importanza. Opere di Emmanuel Levinas: segnaliamo in particolare En decouvrant l'existence avec Husserl et Heidegger (tr. it. Cortina); Totalite' et infini (tr. it. Jaca Book); Difficile liberte' (tr. it. parziale, La Scuola); Quatre lectures talmudiques (tr. it. Il Melangolo); Humanisme de l'autre homme; Autrement qu'etre ou au-dela' de l'essence (tr. it. Jaca Book); Noms propres (tr. it. Marietti); De Dieu qui vient a' l'idee (tr. it. Jaca Book); Ethique et infini (tr. it. Citta' Nuova); Transcendance et intelligibilite' (tr. it. Marietti); Entre-nous (tr. it. Jaca Book). Per una rapida introduzione e' adatta la conversazione con Philippe Nemo stampata col titolo Ethique et infini. Opere su Emmanuel Levinas: Per la bibliografia: Roger Burggraeve, Emmanuel Levinas. Une bibliographie premiere et secondaire (1929-1985), Peeters, Leuven 1986. Monografie: S. Petrosino, La verita' nomade, Jaca Book, Milano 1980; G. Mura, Emmanuel Levinas, ermeneutica e separazione, Citta' Nuova, Roma 1982; E. Baccarini, Levinas. Soggettivita' e infinito, Studium, Roma 1985; S. Malka, Leggere Levinas, Queriniana, Brescia 1986; Battista Borsato, L'alterita' come etica, Edb, Bologna 1995; Giovanni Ferretti, La filosofia di Levinas, Rosenberg & Sellier, Torino 1996; Gianluca De Gennaro, Emmanuel Levinas profeta della modernita', Edizioni Lavoro, Roma 2001. Tra i saggi, ovviamente non si puo' non fare riferimento ai vari di Maurice Blanchot e di Jacques Derrida (di quest'ultimo cfr. il grande saggio su Levinas, Violence et metaphysique, in L'ecriture et la difference, Editions du Seuil, Parigi 1967). In francese cfr. anche Marie-Anne Lescourret, Emmanuel Levinas, Flammarion; Francois Poirie', Emmanuel Levinas, Babel. Per la biografia: Salomon Malka: Emmanuel Levinas. La vita e la traccia, Jaca Book, Milano 2003.

 

11. ASSOCIAZIONE "RESPIRARE": I COMUNI REALIZZINO SUBITO I DEARSENIFICATORI

 

Ristabiliamo la verita' dei fatti.

La popolazione di molti comune del viterbese e' da anni e ancor oggi avvelenata dalla presenza di arsenico nell'acqua erogata nelle case: presenza che supera - e di molto - il limite massimo consentito dall'Unione Europea (10 microgrammi di arsenico per litro di acqua). Limite massimo che oltretutto e' il doppio del limite massimo previsto dall'Organizzazione Mondiale della Sanita' (5 microgrammi per litro).

Fino alla fine del 2012 la Regione Lazio ha ottenuto una scellerata licenza di avvelenare: ma l'acqua che arriva nelle casa supera sovente finanche la percentuale gia' patogena e criminale che nella Regione e' tuttora delittuosamente insensatamente consentita.

E la popolazione continua ad essere avvelenata, mentre gli amministratori e i gestori dei servizi idrici continuano a giocare e speculare sulla pelle delle persone.

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Che fare?

La cosa piu' semplice, che doveva essere stata fatta gia' da anni: realizzare subito i dearsenificatori alla fonte.

E non dicano enti locali e Regione e Governo che non ci sono i fondi: e' falso.

Enti locali, Regione e Governo buttano via immense quantita' di denaro pubblico per iniziative folli e criminali (come la guerra, il riarmo, il militarismo, l'hitleriana persecuzione razzista dei migranti), o futili e scandalose (come diporto e festeggiamenti - in un momento in cui la poverta' porta tante persone alla disperazione), per non dire di opere devastatrici, operazioni speculative e carrozzoni clientelari e parassitari che stanno distruggendo i beni comuni e vampirizzando il pubblico erario.

Qui stiamo invece parlando della salute dell'intera popolazione, che da anni continua ad essere avvelenata. L'acqua potabile e' un bisogno primario, un bene indispensabile. Le risorse per intervenire ci sono: enti locali, Regione e Governo si decidano finalmente a rispettare la legge e i diritti di tutti i cittadini.

Lo abbiamo gia' scritto piu' volte nel corso degli anni: non si perda altro tempo, i Comuni in cui attualmente nelle case della popolazione giunge acqua avvelenata si decidano a prendere atto della realta' e a dire la verita' ai cittadini; si decidano a realizzare subito dearsenificatori alla fonte impegnando per questo fondi del proprio bilancio, salvo successivamente rivalersi sulla Regione Lazio e su altri eventuali soggetti gestionali ed istituzionali inadempienti.

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L'associazione "Respirare"

Viterbo, 27 maggio 2012

L'associazione "Respirare" e' stata promossa a Viterbo da associazioni e movimenti ecopacifisti e nonviolenti, per il diritto alla salute e la difesa dell'ambiente.

 

12. SI E' SVOLTO IL 27 MAGGIO A VITERBO UN INCONTRO DI LETTURA DE "L'OBBEDIENZA NON E' PIU' UNA VIRTU'" DI DON LORENZO MILANI

 

Si e' svolto domenica 27 maggio 2012 a Viterbo un incontro di lettura de "L'obbedienza non e' piu' una virtu'" di don Lorenzo Milani, di cui ricorre l'anniversario della nascita (a Firenze il 27 maggio 1923).

L'incontro e' stato promosso dal responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" che da decenni promuove la lettura integrale e il commento collettivo della "Lettera ai cappellani militari" e della "Lettera ai giudici" del priore di Barbiana (si tratta di due testi che e' possibile leggere e commentare in poche ore).

Come sempre, la lucida riflessione di don Milani ha appassionato chi ha partecipato all'esperienza della lettura ad alta voce del libro, ed ha fornito argomenti di meditazione che fondano e confermano la scelta nitida e intransigente dell'opposizione a tutte le guerre e a tutte le uccisioni, la scelta nitida e intransigente del disarmo e dell'antimilitarismo, la scelta nitida e intransigente della pace che salva le vite, della solidarieta' che ogni essere umano riconosce e raggiunge e sostiene, della nonviolenza che sola puo' salvare l'umanita'.

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Breve notizia su don Lorenzo Milani

Lorenzo Milani nacque a Firenze nel 1923, proveniente da una famiglia della borghesia intellettuale, ordinato prete nel 1947. Opera dapprima a S. Donato a Calenzano, ove realizza una scuola serale aperta a tutti i giovani di estrazione popolare e proletaria, senza discriminazioni politiche. Viene poi trasferito punitivamente a Barbiana nel 1954. Qui realizza l'esperienza della sua scuola. Nel 1958 pubblica Esperienze pastorali, di cui la gerarchia ecclesiastica ordinera' il ritiro dal commercio. Nel 1965 scrive la lettera ai cappellani militari da cui derivera' il processo i cui atti sono pubblicati ne L'obbedienza non e' piu' una virtu'. Muore dopo una lunga malattia nel 1967; era appena uscita la Lettera a una professoressa della scuola di Barbiana. L'educazione come pratica di liberazione, la scelta di classe dalla parte degli oppressi, l'opposizione alla guerra, la denuncia della scuola classista che discrimina i poveri: sono alcuni dei temi su cui la lezione di don Milani resta di grande valore. Opere di Lorenzo Milani e della scuola di Barbiana: Esperienze pastorali, L'obbedienza non e' piu' una virtu', Lettera a una professoressa, pubblicate tutte presso la Libreria Editrice Fiorentina (Lef). Postume sono state pubblicate le raccolte di Lettere di don Lorenzo Milani priore di Barbiana, Mondadori; le Lettere alla mamma, Mondadori; e sempre delle lettere alla madre l'edizione critica, integrale e annotata, Alla mamma. Lettere 1943-1967, Marietti. Altri testi sono apparsi sparsamente in volumi di diversi autori. La casa editrice Stampa Alternativa ha meritoriamente effettuato nell'ultimo decennio la ripubblicazione di vari testi milaniani in edizioni ultraeconomiche e criticamente curate. La Emi ha recentemente pubblicato, a cura di Giorgio Pecorini, lettere, appunti e carte varie inedite di don Lorenzo Milani nel volume I care ancora. Altri testi ha pubblicato ancora la Lef. Opere su Lorenzo Milani: sono ormai numerose; fondamentali sono: Neera Fallaci, Vita del prete Lorenzo Milani. Dalla parte dell'ultimo, Rizzoli, Milano 1993; Giorgio Pecorini, Don Milani! Chi era costui?, Baldini & Castoldi, Milano 1996; Mario Lancisi (a cura di), Don Lorenzo Milani: dibattito aperto, Borla, Roma 1979; Ernesto Balducci, L'insegnamento di don Lorenzo Milani, Laterza, Roma-Bari 1995; Gianfranco Riccioni, La stampa e don Milani, Lef, Firenze 1974; Antonio Schina (a cura di), Don Milani, Centro di documentazione di Pistoia, 1993. Segnaliamo anche l'interessante fascicolo monografico di "Azione nonviolenta" del giugno 1997. Segnaliamo anche il fascicolo Don Lorenzo Milani, maestro di liberta', supplemento a "Conquiste del lavoro", n. 50 del 1987. Tra i testi apparsi di recente: il testo su don Milani di Michele Ranchetti nel suo libro Gli ultimi preti, Edizioni cultura della pace, S. Domenico di Fiesole (Fi) 1997; David Maria Turoldo, Il mio amico don Milani, Servitium, Sotto il Monte (Bg) 1997; Liana Fiorani, Don Milani tra storia e attualita', Lef, Firenze 1997, poi Centro don Milani, Firenze 1999; AA. VV., Rileggiamo don Lorenzo Milani a trenta anni dalla sua morte, Comune di Rubano 1998; Centro documentazione don Lorenzo Milani e scuola di Barbiana, Progetto Lorenzo Milani: il maestro, Firenze 1998; Liana Fiorani, Dediche a don Milani, Qualevita, Torre dei Nolfi (Aq) 2001; Edoardo Martinelli, Pedagogia dell'aderenza, Polaris, Vicchio di Mugello (Fi) 2002; Marco Moraccini (a cura di), Scritti su Lorenzo Milani. Una antologia critica, Il Grandevetro - Jaca Book, Santa Croce sull'Arno (Pi) - Milano 2002; Jose' Luis Corzo Toral, Lorenzo Milani. Analisi spirituale e interpretazione pedagogica, Servitium, Sotto il Monte (Bergamo) 2008.

 

13. TERTIUM NON DATUR

 

O si opera per salvare le vite, o si e' complici delle uccisioni.

L'indifferenza dinanzi alla guerra e' gia' complicita' con la guerra.

L'indifferenza dinanzi alla persecuzione e' gia' complicita' con la persecuzione.

O si opera per la pace, per il disarmo, per la smilitarizzazione dei conflitti, per il riconoscimento e il rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani, oppure si e' complici della guerra e del razzismo, delle uccisioni e delle persecuzioni.

Scegliere occorre la nonviolenza. Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

14. ARSENICO: I COPPIERI DI NERONE A VITERBO (E NOI CAVIE PER FORZA)

 

1. La "Talete spa" e' il soggetto gestore dei servizi idrici in gran parte dei Comuni della provincia di Viterbo. Una gestione catastrofica. Tanta parte dei cittadini riceve al posto dell'acqua potabile acqua avvelenata dall'arsenico, e l'azione della Talete in merito si limita sostanzialmente ad accludere alle bollette dell'acqua ambigui fogli informativi in cui sotto il velame de li versi strani si ammette che l'acqua e' avvelenata e che il veleno fa male. Congratulazioni vivissime.

La "Talete spa" e' un carrozzone mangiasoldi. L'unica cosa decente da fare e' abolirla.

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2. La Regione Lazio ha ottenuto fino alla fine di quest'anno l'ennesima deroga dalle norme europee (che prevedono un limite massimo tollerabile di 10 microgrammi di arsenico per litro di acqua, che e' gia' il doppio della soglia massima ammessa dall'Organizzazione Mondiale della Sanita'), una ennesima deroga che in lingua corrente significa una vera e propria "licenza di avvelenare". Ma questa deroga e' stata concessa per l'ennesima volta unicamente sulla base dell'impegno a realizzare in tempi rapidi e certi i dearsenificatori: invece il tempo passa e ben poco si e' fatto, e dove qualcosa si e' fatto gli esiti fin qui sovente non sono stati brillanti.

Diciamolo con un eufemismo: in alcune aree del Lazio le istituzioni continuano a condurre un esperimento di mitridatizzazione di massa. Con quali conseguenze? Si vedano in merito le drammatiche considerazioni svolte dall'"Associazione italiana medici per l'ambiente", considerazioni sostenute da corpose e irrefutabili bibliografie scientifiche. E stiamo parlando di patologie letali.

Non si dispiacciano lorsignori governanti, ma ci si consentira' di dire che non fa piacere essere costretti a fungere da cavie per simili esperimenti.

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3. E detto questo, che pur andava detto per l'ennesima volta, ancora una volta va detto altresi' che tutti i Comuni in cui l'acqua ha livelli di arsenico al di sopra del gia' esorbitante limite stabilito dall'Unione Europea devono decidersi ad intervenire come e' necessario ed urgente. E precisamente devono:

a) prendere atto della drammatica realta' e dire finalmente la triste verita' ai cittadini: ovvero che da anni vengono avvelenati, che l'acqua che ricevono nelle case e per la quale pagano salate bollette e' semplicemente avvelenata;

b) realizzare subito dearsenificatori alla fonte impegnando per questo fondi del proprio bilancio, salvo successivamente rivalersi sulla Regione Lazio e su altri eventuali soggetti gestionali ed istituzionali inadempienti;

c) e qualora fosse necessario, stante l'urgenza a provvedere ed il palese primario pubblico interesse, e sulla base dei presupposti teste' enunciati, promuovere anche ad integrazione (ripetiamo: ove necessario) dei costi da sostenere per l'immediata realizzazione dei dearsenificatori una sottoscrizione pubblica coinvolgendo la popolazione (e gli operatori economici e finanziari del territorio, e le altre varie istituzioni, associazioni e fondazioni nel territorio presenti) su base volontaria e con garanzia di adeguati controlli democratici sia sull'uso (e sull'eventuale restituzione qualora se ne dessero le condizioni) degli importi, sia sulla realizzazione delle opere (per evitare sperperi, clientelismo, ruberie, carrozzoni).

Di tante cose una popolazione, ed ogni singola persona, puo' fare a meno: dell'acqua potabile no. E troppo a lungo si e' protratto questo delitto dell'universal veneficio nel nostro territorio.

 

15. ANCORA UNA VOLTA

 

Nei giorni scorsi ancora una volta la popolazione viterbese ha manifestato il profondo sentimento che la lega alla preziosa area naturalistica, archeologica e termale del Bullicame.

Un bene di immenso valore culturale e terapeutico, gia' ricordato da Dante nella Divina Commedia, un bene che nell'identita' civile e nella vicenda storica viterbese ha un'importanza fondamentale.

Ma quell'area unica e preziosa continua ad essere minacciata dall'insensato ed illegale progetto di devastarla irreversibilmente realizzandovi un mega-aeroporto nocivo e distruttivo, del tutto folle e fuorilegge.

Da anni infatti una lobby speculativa di estrema destra mesta per massacrare l'area del Bulicame. E da anni, fortunatamente, la parte consapevole della popolazione viterbese si batte per impedire il criminale disastro.

Sarebbe ora che il ceto politico ed amministrativo che nella sua generalita' e' stato lungamente e vilmente complice della lobby speculativa ecocida si decidesse ad uscire dall'insipienza e dall'irresponsabilita', e riconoscesse infine apertis verbis che il mega-aeroporto e' un crimine ed una follia, e che il Bulicame va difeso e valorizzato.

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Infatti - come e' a tutti noto, ma ripetiamolo una volta ancora - la realizzazione del mega-aeroporto nel cuore della preziosa area naturalistica, archeologica e termale del Bulicame avrebbe come inevitabili immediate e disastrose conseguenze: a) lo scempio dell'area del Bulicame e dei beni ambientali e culturali che vi si trovano; b) la devastazione dell'agricoltura della zona circostante; c) l'impedimento alla valorizzazione terapeutica e sociale delle risorse termali; d) un pesantissimo inquinamento chimico, acustico ed elettromagnetico di grave nocumento per la salute e la qualita' della vita della popolazione locale (l'area e' peraltro nei pressi di popolosi quartieri della citta'); e) il collasso della rete infrastrutturale dell'Alto Lazio, territorio gia' gravato da pesanti servitu'; f) uno sperpero colossale di soldi pubblici; g) una flagrante violazione di leggi italiane ed europee e dei vincoli di salvaguardia presenti nel territorio.

L'area del Bullicame va invece tutelata nel modo piu' adeguato: istituendovi un parco naturalistico, archeologico e termale; e fin d'ora respingendo ogni operazione speculativa, inquinante, devastatrice, illecita.

E nell'ambito della mobilita' la provincia di Viterbo ha bisogno piuttosto di migliorare la rete ferroviaria ed i collegamenti con Roma, Orte e Civitavecchia; una mobilita' adeguata e coerente con la difesa e la valorizzazione dei beni ambientali e culturali e delle vocazioni produttive dell'Alto Lazio.

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Sic stantibus rebus, bene sarebbe che Comune, Provincia, Regione e Governo dismettessero finalmente ogni ambiguita' ed ogni complicita' con gli speculatori ed i devastatori, ed una volta per tutte dichiarassero che l'area del Bullicame e' un prezioso bene comune che a nessuno e' lecito voler distruggere; e che quindi giammai deve essere consentito di realizzare nel cuore dell'area del Bulicame un mega-aeroporto nocivo e distruttivo, insensato e fuorilegge.

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Il comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti

Viterbo, 28 maggio 2012

 

16. TERREMOTO

 

Solidali con le popolazioni colpite dal terremoto, ci associamo alla richiesta che si rinunci ai festeggiamenti del 2 giugno e si destinino immediatamente ai soccorsi anche le risorse pubbliche che cosi' si rendono disponibili.

 

17. GUERRE

 

Le guerre consistono nell'uccidere le persone.

Se l'Onu le avalla vien meno al suo scopo.

Le guerre consistono nell'uccidere le persone.

Uno stato che vi prenda parte cessa di esser democratico.

Le guerre consistono nell'uccidere le persone.

Non le guerre recano soccorso agli oppressi, ma il disarmo che salva le vite.

Le guerre consistono nell'uccidere le persone.

Non con le stragi si costruisce la giustizia, ma con la scelta della nonviolenza.

Le guerre consistono nell'uccidere le persone.

Difendere i diritti umani di tutti gli esseri umani implica in primo luogo non uccidere.

 

18. LA SFILATA

 

La sfilata militare del 2 giugno e' un oltraggio alla repubblica. E tutte le sfilate militari sono un insulto alla dignita' umana. Ogni sfilata militare ripete quel grido fascista ed antiumano, necrofilo e insensato, "Viva la muerte", contro cui insorse Miguel de Unamuno in nome della civilta', in nome dell'umanita'.

Le armi servono a uccidere: a uccidere gli esseri umani.

E gli eserciti, macchina armata, servono a fare la guerra, la guerra che consiste nella massiva uccisione di esseri umani, la guerra che e' il piu' grande crimine contro l'umanita'.

La Repubblica Italiana nella sua carta fondamentale, la Costituzione, afferma invece il valore della vita umana, riconosce e difende e promuove tutti i diritti umani per tutti gli esseri umani, e ripudia la guerra. Ripudia la guerra.

La festa della Repubblica sia dunque la festa della pace, del disarmo, della smilitarizzazione, della difesa dei diritti umani, primo dei quali e' il diritto a non essere uccisi.

E dunque:

1. cessi la partecipazione italiana alla guerra afgana;

2. cessi la persecuzione razzista dei migranti;

3. s'impegni l'Italia per la pace e i diritti umani di tutti gli esseri umani;

4. s'impegni l'Italia per l'universale disarmo cominciando col dare l'esempio;

5. ed infine: non si svolga il 2 giugno l'infame parata militare.

Le armi sono nemiche dell'umanita'. Gli eserciti sono strutture assassine.

Il primo dovere di ogni essere umano e' salvare le vite degli altri esseri umani.

E' giunta l'ora di dare piena attuazione ai principi fondamentali della Costituzione: quei decisivi primi dodici articoli che enunciano i valori supremi su cui si basa il nostro ordinamento giuridico: e' giunta l'ora che l'Italia scelga la nonviolenza.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

19. ASSOCIAZIONE "RESPIRARE": PER MOLTE, EVIDENTI RAGIONI

 

Per molte, evidenti ragioni, ci associamo alla richiesta che il 2 giugno non si svolga la prevista scandalosa parata militare, e che i fondi pubblici cosi' risparmiati siano devoluti per i soccorsi alle popolazioni colpite dal terremoto.

L'associazione "Respirare"

Viterbo, 30 maggio 2012

L'associazione "Respirare" e' stata promossa a Viterbo da associazioni e movimenti ecopacifisti e nonviolenti, per il diritto alla salute e la difesa dell'ambiente.

 

20. RIFERIMENTI. PER CONTATTARE IL COMITATO CHE SI OPPONE AL MEGA-AEROPORTO DI VITERBO E S'IMPEGNA PER LA RIDUZIONE DEL TRASPORTO AEREO

 

Per informazioni e contatti: Comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti: e-mail: info at coipiediperterra.org , sito: www.coipiediperterra.org

 

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COI PIEDI PER TERRA

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Numero 667 del 25 agosto 2012

 

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