Archivi. 88



 

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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIV)

Numero 88 del 24 gennaio 2013

 

In questo numero:

1. Alcuni testi del mese di maggio 2008

2. Primo maggio, Geschichte und Klassenbewusstsein

3. La sinistra necessaria

4. Minimo un oratorio sulla paura

5. Si e' svolto a Ladispoli sabato 10 maggio un incontro per la riduzione del trasporto aereo

6. Irena Sendler

7. La banalita' del male, naturalmente

8. Da una lettera di Margite all'amico suo Sublimio

9. L'assalto

10. L'urgenza

11. Da una lettera agli ed alle studenti delle classi quinte di una scuola media superiore

12. La guerra continua

13. La guerra e il razzismo

14. Il comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo aderisce e partecipa alla manifestazione del 24 maggio a Tarquinia

15. Paolo Giuntella

16. Oggi a Tarquinia, domani a Viterbo

17. Tre tesi

18. La ronda

19. Due cose ho imparato, anzi tre

20. Come passa il tempo, o dell'eterno ritorno

21. "No al nucleare, civile e militare"

 

1. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI MAGGIO 2008

 

Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di maggio 2008.

 

2. PRIMO MAGGIO, GESCHICHTE UND KLASSENBEWUSSTSEIN

 

Non giorno di festa, ma giorno di lutto e di lotta.

Giorno di memoria e d'impegno, di fedelta' a quel  compito che ci siamo dati, dai tempi di Spartaco alla Rosa rossa: l'uscita da questa preistoria verso il regno della liberta', la liberazione dell'umanita'.

*

Come possono gli sfruttatori capire cos'e' per noi questo giorno?

Come possono gli arresi?

*

Facciano dunque loro le loro consumiste e narcotiche festicciole.

Parliamo noi del nostro dolore, e dei compiti nostri.

La nonviolenza e' in cammino.

 

3. LA SINISTRA NECESSARIA

 

Ecologista e' la sinistra necessaria: perche' non vi sara' piu' umana civilta' se non salviamo ora la biosfera dal disastro.

*

Femminista e' la sinistra necessaria: perche' e' hic et nunc l'unica cultura e prassi politica storicamente data su cui e' possibile fondare la liberazione dell'umanita'.

*

Nonviolenta e' la sinistra necessaria: perche' la scelta della nonviolenza e' la condizione senza la quale non si da' azione politica che non degeneri in oppressione, menzogna, barbarie.

*

La sinistra delle oppresse e degli oppressi, antirazzista e antimafia, socialista e libertaria, della solidarieta' che tutti raggiunge e della responsabilita' che di tutto si prende cura, o sara' insieme ecologista e femminista e nonviolenta, o non sara'.

Qui e' Rodi, qui salta.

 

4. MINIMO UN ORATORIO SULLA PAURA

 

(Manca in exergo una citazione - quella citazione - di Guenther Anders)

 

Dico una cosa che quarant'anni, trent'anni fa sapevamo tutti, ed oggi sembra la ricordino solo i vecchi barbogi come me.

Certo che vi e' un'emergenza sicurezza, certo che le persone hanno paura, ed hanno ragione di avere paura.

E piu' paura di tutti ce l'hanno quelle e quelli che sono giunte e giunti qui per sfuggire alle guerre, alle dittature, alla schiavitu', alla fame, alla morte. E che sono giunte e giunti qui sperando di campare la vita, di trovare aiuto, amicizia, un luogo in cui vivere, una societa' come quella descritta nella legge fondamentale del nostro stato. Ed invece i lupi, i vampiri trovano, gli schiavisti trovano.

Certo che hanno ragione di avere paura.

*

E certo che anche tra chi ha piu' paura vi e' chi fa paura: "qui chi non terrorizza si ammala di terrore" cantava De Andre' nella Storia di un impiegato. E cos'altro e' oggi la politica e l'economia dominante se non questo dispiegato terrorismo, questa barbarie in cui piu' ancora che il profitto si punta a massimizzare la paura altrui, la schiavitu' che ti mangia l'anima?

Certo che tutte e tutti hanno, abbiamo ragione di avere paura.

*

E certo che hanno ragione di avere paura in primo luogo le donne, oltre la meta' del genere umano, che devono vivere in un mondo in cui ci sono, ci siamo anche noi uomini. Ed ha ragione Robin Morgan quando ricorda che se di sera per una strada deserta una donna sente alle spalle il passo pesante di un uomo ha paura, ed ha ragione di aver paura. E ancor piu' paura ha nella propria casa, quando si trova a dover convivere con una persona di sesso maschile che non nasconde di sapere e poter essere il suo aguzzino - e sovente lo e' -, e che da un momento all'altro puo' trasformarsi nel suo carnefice. E questa paura so essere cosi' reale che fa paura anche a me uomo, che so di recare incistati e fermentanti nel profondo di me anche millenni di cultura maschile devastatrice e sanguinaria e stupratrice e assassina, l'ombra e il mostro nel pozzo che devo contrastare con quella lotta interiore che chiamiamo civilta', che chiamiamo dignita' umana, e che e' una lotta che non finisce mai.

*

E da questa paura solo in un modo si esce: questo mi insegno' la prassi e la teoria di Franca e Franco Basaglia. Si esce solo con l'umana solidarieta', con la lotta per il riconoscimento di tutti i diritti umani a tutti gli esseri umani; si esce solo insieme, "tutti o nessuno / non si puo' salvarsi da se'".

Chiamo scelta della nonviolenza come fondamento della politica necessaria e urgente questo riconoscimento, che con parole e tragitti diversi dai tempi di Saffo e di Spartaco (e qui certo troppi altri nomi potrebbero mettersi - e forse finanche tutti gli altri nomi che nella storia dell'umanita' si siano dati - e sarebbe sempre la stessa sublime e tremenda idea e speranza, lo stesso legato e bisogno, lo stesso grido di liberta', lo stesso appello alla solidarieta', lo stesso cielo stellato dentro ciascuna e ciascuno di noi) illumina e conforta i nostri giorni, questa lunga straziata dilacerata notte. Tu veglia. Tu accorri e reca aita.

 

5. SI E' SVOLTO A LADISPOLI SABATO 10 MAGGIO UN INCONTRO PER LA RIDUZIONE DEL TRASPORTO AEREO

 

Nell'ambito di un ciclo di conferenze promosso dalla bottega del commercio equo e solidale "Il fiore", in collaborazione con Focus - Casa dei diritti sociali, sabato 10 maggio a Ladispoli (Roma) si e' svolto un incontro sul tema: "Per la riduzione del trasporto aereo".

L'incontro e' stato aperto da Aldo Piersanti, animatore della bottega del commercio equo e solidale "Il fiore".

La dottoressa Antonella Litta, portavoce del comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, ha presentato un'ampia disamina scientifica e medica degli effetti del trasporto aereo gravemente nocivi per la salute e per l'ambiente.

Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo, ha segnalato alcune prospettive di impegno.

La partecipazione e' stata ampia ed appassionata, tutte le persone presenti - numerose, di Ladispoli e di altre citta' limitrofe - hanno avuto l'opportunita' di prendere la parola, in un intreccio comunicativo intenso e vivace, fraterno e sororale; l'incontro dal pomeriggio si e' protratto fino a tarda sera. A tutti i partecipanti e' stata anche messa a disposizione una documentazione essenziale.

*

Mette conto di ricordare ancora una volta che il trasporto aereo contribuisce per il 10% alle emissioni totali di CO2 e quindi contribuisce in modo determinante al surriscaldamento climatico. L'anidride carbonica insieme ad altri gas dannosi e polveri e micropolveri prodotti durante la fase di volo sono rilasciati direttamente negli strati piu' alti della troposfera ed in quelli piu' bassi della stratosfera alterando di fatto la naturale composizione dell'atmosfera.

Le direttive europee, il trattato di Kyoto, l'Onu, la comunita' scientifica internazionale, il buonsenso, ci chiedono ed impongono una drastica riduzione delle emissioni di anidride carbonica e quindi e' veramente illogico continuare ad incrementare forme di trasporto come quello aereo, sia perche' inquinanti (inquinamento dell'aria, del suolo, inquinamento acustico ed elettromagnetico delle aeree aeroportuali), sia a causa del prossimo esaurirsi del petrolio e quindi del cherosene.

E' necessario ridurre il trasporto aereo anche perche' sono i popoli piu' poveri della terra a pagare per il privilegio di pochi di viaggiare e per il profitto delle compagnie aeree. Le alterazioni del clima infatti fanno danni soprattutto nei paesi del terzo mondo - come ha denunciato anche il premio Nobel per la pace, Wangari Maathai-: paesi dove siccita' o uragani prodotti dal surriscaldamento del clima, distruggono con violenza inaudita citta', villaggi, economie e le vite di migliaia di esseri umani, generando flussi migratori sempre piu' intensi.

*

E va altresi' ricordato ancora una volta che:

- Un aeroporto provoca gravi danni alla salute della popolazione che vive nei dintorni: sia attraverso l'inquinamento dell'aria, che causa gravi malattie; sia attraverso l'inquinamento acustico, sia attraverso altre forme ancora di inquinamento.

- Il trasporto aereo contribuisce fortemente al surriscaldamento globale del clima.

- Il trasporto aereo danneggia gravemente l'ambiente.

- Il trasporto aereo e' antieconomico: consuma piu' energia di ogni altro mezzo di trasporto; danneggia gravemente la biosfera; costa molto alla comunita' poiche' e' fortemente sovvenzionato sia da finanziamenti pubblici sia da esenzioni ed agevolazioni fiscali (mentre si effettuano sciagurati tagli di bilancio per sanita', istruzione ed assistenza): paradossalmente la maggior parte dei costi del trasporto aereo li pagano i cittadini che non lo usano; danneggiando l'ambiente e sottraendo risorse pubbliche non aiuta le economie locali ma le impoverisce; l'occupazione nel settore e' limitata, spesso precaria, e le compagnie aeree hanno spesso condotte gravemente antisindacali.

- Il trasporto aereo e' iniquo: statisticamente e' dimostrato che e' soprattutto un privilegio dei ricchi, ma i costi li pagano soprattutto i bilanci pubblici, e le conseguenze nocive le pagano innanzitutto i poveri.

- In pressoche' tutti gli aeroporti d'Italia manca completamente la Valutazione d'impatto ambientale, obbligatoria per legge.

E' evidente che le comunita' locali nell'ambito della mobilita' hanno bisogno innanzitutto di migliorare la rete ferroviaria. Una mobilita' coerente con la difesa e la valorizzazione dei beni ambientali e culturali, delle vocazioni produttive del territorio, dei diritti dei cittadini.

*

Chiediamo che sia rispettato il diritto alla salute; chiediamo che sia rispettato il diritto alla sicurezza; chiediamo che sia rispettato il diritto a un ambiente vivibile; chiediamo che sia rispettato il diritto a un lavoro dignitoso e sicuro; chiediamo che sia rispettato il diritto alla mobilita' per tutti con modalita' adeguate: che siano coerenti con scelte di legalita', di giustizia, di sostenibilita' ambientale, di rispetto della salute e della dignita' di tutte le persone; chiediamo che sia rispettata la vigente legislazione in materia di Valutazione d'impatto ambientale, di Valutazione ambientale strategica, di Valutazione d'impatto sulla salute; chiediamo che prevalga la responsabilita', la solidarieta', la democrazia.

Per tutto cio' siamo quindi solidali con le cittadine e i cittadini dei luoghi che subiscono le conseguenze tremendamente nocive per la loro salute dell'ingente e insostenibile attivita' aeroportuale; per tutto cio' siamo quindi solidali con tutti gli esseri umani che subiscono le catastrofiche conseguenze dell'effetto serra cui il trasporto aereo contribuisce in misura cosi' rilevante; per tutto cio' ci impegniamo per la drastica e immediata riduzione del trasporto aereo.

*

L'iniziativa di Ladispoli e' stata non solo una preziosa esperienza di informazione e documentazione, ma anche occasione per conoscersi e stringere amicizie, e per porre le basi per ulteriori iniziative anche in altre citta', per tessere una tela sempre piu' ampia di incontri e di partecipazione per difendere il diritto alla salute e la biosfera, per promuovere una mobilita' coerente con un modello di sviluppo sostenibile, con tecnologie appropriate, che si basi sul riconoscimento di tutti i diritti umani per tutti gli esseri umani, comprese le generazioni future: un modello eco-equo-solidale per un'umanita' di persone libere ed eguali in diritti.

Ancora una volta la Bottega del mondo "Il fiore" di Ladispoli e' stato luogo di incontro, di riflessione, di comunicazione, confermandosi esperienza concreta di costruzione di relazioni eque e solidali.

Per contattare la Bottega del mondo "Il fiore": via delle dalie 11, Ladispoli (Roma), tel. e fax: 069913657 e-mail: ilfiore at interfree.it, sito: www.ilfioreequo.it

 

6. IRENA SENDLER

 

E' deceduta ieri Irena Sendler (Varsavia, 1910-2008), eroina della Resistenza, che salvo' duemilacinquecento bambini dalla Shoah.

Tu che leggi queste righe serbane memoria, proseguine l'impegno.

 

7. LA BANALITA' DEL MALE, NATURALMENTE

 

Se si decide di aprire gli occhi, molti misteri non sono affatto misteriosi.

Il cosiddetto "bullismo" non e' altro, al livello degli adolescenti, della traduzione in atti ad essi accessibili della lingua e dei gesti e delle azioni della politica dominante.

Quando il mondo e' governato da assassini, i giovani delinquenti sono solo la prova di come funzionino bene le agenze dell'istruzione e della socializzazione addette alla riproduzione dell'ideologia dominante e dei rapporti sociali dominanti, del modo di produzione (anche della vita quotidiana) dominante.

Non c'e' bisogno di esser nati a Treviri per capirlo.

 

8. DA UNA LETTERA DI MARGITE ALL'AMICO SUO SUBLIMIO

 

Carissimo Sublimio,

non ci sono "molte cause" della sconfitta elettorale dei partiti della ex-sinistra che hanno governato l'Italia negli ultimi due anni, e non c'e' da molto almanaccare per trovarle; esse sono poche e semplici:

a) aver governato proseguendo una politica internazionale terrorista e stragista che ha avuto come suo elemento fondante la continuazione della guerra in Afghanistan in violazione della legalita' costituzionale e del diritto internazionale;

b) aver governato proseguendo una politica razzista e assassina nei confronti dei migranti che ha favoreggiato le mafie, che ha consentito la riduzione in schiavitu' di tante e tanti innocenti, che ha insanguinato le nostre strade, le nostre coste e il Mediterraneo, anch'essa in violazione della legalita' costituzionale e del diritto internazionale;

c) aver governato proseguendo una politica economica ferocemente nemica delle classi oppresse e delle persone sfruttate, quella politica economica che rende un governo null'altro che il comitato d'affari delle classi dominanti;

d) aver governato attuando una politica del territorio e delle infrastrutture tutta interna a un modello di sviluppo distruttore della biosfera, e con essa distruttore dell'umanita';

e) aver governato attuando una politica sulle decisive questioni della legalita' e dell'amministrazione della giustizia (di cui dovrebbero essere elementi fondanti la lotta ai poteri criminali e al regime della corruzione) affidata a un ministro della giustizia a capo di una consorteria paradigmatica dell'intreccio politico-affaristico e della pretesa di impunita' dei potenti;

f) aver governato attuando una politica di saccheggio del pubblico erario e di assalto clientelare e nepotista alle cariche pubbliche.

Due anni di questa politica sono stati un disastro per i cittadini e una sorta di lunga campagna elettorale efficiente a conseguire lo scopo di consegnare il governo d'Italia ai fascisti, ai razzisti e ai mafiosi. Non c'era bisogno di essere Einstein per accorgersene.

E' stata la politica fatta dal tuo partito e dai partiti vostri alleati mentre governavate il paese cio' che ha fatto vincere la destra eversiva, la destra piu' turpe. E' stata la vostra resa all'anomia, la vostra accettazione e riproduzione della violenza del potere, la vostra complicita', la vostra politica immorale e criminale.

*

Capisci che sic stantibus rebus voi non siete parte della soluzione, siete parte del problema.

Capisci quindi che dal mio punto di vista le vostre organizzazioni e pratiche burocratiche e corruttrici, e le vostre ideologie e proposte totalitarie e nichiliste, consumiste ed onnidivoratrici, nulla hanno piu' a che vedere con la sinistra delle oppresse e degli oppressi, con la sinistra che oggi rinasce con la scelta della nonviolenza o e' schiacciata per sempre.

Capisci quindi che cio' per cui ritengo valga la pena di lavorare e' la sinistra che si oppone alla guerra e al razzismo, alle mafie e alla corruzione; e' la sinistra delle classi sfruttate e dei popoli oppressi, la sinistra delle persone in lotta per affermare il riconoscimento di tutti i diritti umani per tutti gli esseri umani; e' la sinistra socialista e libertaria, la sinistra ecologista, femminista e nonviolenta...

E l'unico partito in cui mi riconosco e' quell'Associazione internazionale dei lavoratori fondata a Londra nel 1864; e il programma politico fondamentale e' quello scritto da Virginia Woolf nelle Tre ghinee, da Giacomo Leopardi nella Ginestra, da Vandana Shiva nel Bene comune della Terra...

 

9. L'ASSALTO

 

Per mesi il ceto politico tutto ha chiamato al pogrom contro i rom.

Cosi', bastava una scintilla. Ed ecco gli esiti.

Quel principio fondamentale della civilta' giuridica per cui la responsabilita' e' personale, viene travolto dalla barbarie.

Nei campi incendiati iernotte bruciava la nostro comune liberta', lo stato di diritto, la civilta' umana.

 

10. L'URGENZA

 

Serve una forza politica nonviolenta.

Serve un giornale della nonviolenza.

Serve la preparazione di liste della sinistra della nonviolenza in tutte le prossime elezioni, per portare la scelta della nonviolenza in tutte le istituzioni elettive in cui si decide della gestione di cio' che e' di tutti e che tutti riguarda e convoca.

Questo serve, subito.

*

Non servono a questo fine i cialtroni che negli ultimi due anni si sono prostituiti alla guerra e al razzismo.

Non servono a questo fine coloro che negli ultimi due anni hanno fatto strame della legalita' costituzionale.

E non servono tutti coloro che continuano ad adorare la violenza, che continuano a praticare l'ipocrisia, che continuano la politica maschilista che tutte le ideologie e le prassi dell'oppressione incuba e genera.

E non servono coloro che continuano a servire un modo di produzione e un modello di sviluppo che tutti sfrutta e tutto distrugge.

*

Serve una forza politica ecologista, femminista, nonviolenta.

Serve che la nonviolenza in cammino si faccia forza, programma, progetto, soggetto politico. Adesso.

*

Tutti coloro che continuano a pensare che la nonviolenza sia solo materia per il convegnuccio e la pubblicazioncella, per il corsetto e il seminarino, e per le relative carrierucole, la tradiscono e degradano a complicita' con l'ordine dei pogrom, l'annichiliscono.

La nonviolenza e' lotta politica per l'umanita', o non e' nulla.

Opposizione a tutte le guerre, gli eserciti, le armi.

Resistenza a tutte le mafie, i fascismi, le barbarie.

Lotta contro la violenza, misericordia che salva le vite. Non vi e' altra politica adeguata ai compiti dell'ora che la scelta della nonviolenza. E non vi e' nonviolenza se essa non e' lotta politica, organizzazione politica, azione politica, per la democrazia e il diritto che ogni essere umano raggiunga e liberi.

 

11. DA UNA LETTERA AGLI ED ALLE STUDENTI DELLE CLASSI QUINTE DI UNA SCUOLA MEDIA SUPERIORE

 

Carissime e carissimi,

vi invio alcuni suggerimenti che forse potrebbero servirvi nella predisposizione delle "tesine" (alias "percorsi") per gli esami di maturita'.

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1. I soliti consigli inutili

Parte prima. Cosa non e' una tesina

1. La tesina non consiste nel dimostrare che siete capaci di copiare e incollare l'immondizia che trovate su internet.

2. La tesina non deve essere un esercizio acrobatico per mettere insieme capra e cavoli inventando collegamenti dove non ce ne sono.

3. La tesina non deve essere una truffa. Scegliete un argomento circoscritto, e quell'argomento cercate di studiarlo col massimo impegno. 

4. Non vi illudete che tutti i membri della commissione d'esami siano piu' storditi di voi.

Parte seconda. Cosa dovrebbe essere una tesina

1. Un lavoro scientifico, certo del livello e dell'ampiezza consentiti dagli studi che avete compiuto.

2. Un'esperienza di lavoro intellettuale, in cui mettete alla prova il vostro piacere di sapere.

3. Una cosa che abbia un capo e una coda, che abbia un senso e sia comprensibile.

4. Non vi sottovalutate, voi siete capaci di far molto di piu' di quanto vi dicono.

Parte terza ed ultima. Come si presenta una tesina

1. Deve essere un testo, un testo scritto bene. Senza fronzoli, senza pagliacciate. Scrivere bene e' facile. Basta correggere due, tre, cento volte quello che avete scritto. Dopo la centesima correzione vi accorgerete che finalmente e' una cosa di cui non vi vergognate piu'. Un buon modo per verificare se e' scritta male consiste nel leggerla ad alta voce dapprima a voi stessi, poi a una pazientissima persona amica. L'orecchio vi aiutera' a capire cosa non funziona.

2. In sede di esame deve essere esposta oralmente in pochi minuti. Esercitatevi quindi a raccontarla ad alta voce davanti a uno specchio finche' non vi accorgete di aver trovato non solo la scorrevolezza e la chiarezza delle frasi, ma il tono, le pause, la postura, i gesti giusti, il giusto ritmo delle parole e del respiro.

3. Non pretendete di esaurire lo scibile umano. Ma dite solo le cose di cui siete sicuri.

4. Non pretendete che la commissione voglia ascoltarvi in religioso silenzio per un tempo indefinito. Dite subito le cose piu' importanti e ditele bene; quando sarete interrotti il piu' sara' comunque fatto.

*

2. Qualche consiglio utile

Di qui agli esami non potete leggere tutto, dovete sistematizzare cio' che gia' conoscete e quanto a cio' che non conoscete dovrete fidarvi del lavoro di sintesi gia' fatto da autori ed autrici attendibili. Dovrete quindi in primo luogo utilizzare testi brevi di consultazione che tuttavia siano di sicuro valore.

2. 1. Alcuni testi di utilissima consultazione

- Nicola Abbagnano, Dizionario di filosofia, Utet, Torino, poi anche Tea, Milano;

- Norberto Bobbio, Nicola Matteucci, Gianfranco Pasquino, Dizionario di politica, Utet, Torino, poi anche Tea, Milano;

- Umberto Galimberti, Dizionario di psicologia, Utet Torino, poi anche Garzanti, Milano (come "garzantina" di psicologia);

- Luciano Gallino, Dizionario di sociologia, Utet, Torino, poi anche Tea, Milano.

2. 2. Alcune cose attendibili disponibili nella rete telematica

La grandissima parte di cio' che si trova in internet e' immondizia. Tuttavia vi sono anche materiali utili.

Personalmente posso garantire del buon grado di attendibilita' dei testi apparsi nel notiziario telematico quotidiano che curo ("La nonviolenza e' in cammino", e relativi supplementi), notiziario che quindi potete utilizzare come fonte citabile ed affidabile.

Per trovare testi apparsi sul mio notiziario di e su autori ed autrici che vi interessano e' sufficiente che attraverso un motore di ricerca (ad esempio Google) digitiate "nonviolenza" "[nome e cognome dell'autore o autrice che cercate]" "[nome e cognome del direttore responsabile del notiziario]".

*

3. Inter nos

Per le persone che stanno preparando tesine su argomenti di cui abbiamo ragionato insieme: se avete bisogno di informazioni piu' dettagliate potete scrivermi all'indirizzo di posta elettronica nbawac at tin.it (...).

 

12. LA GUERRA CONTINUA

 

In Afghanistan la guerra continua. La guerra che e' sempre assassina. La guerra che ogni giorno miete vittime. La guerra terrorista e stragista.

La guerra cui l'Italia sta partecipando illegalmente, criminalmente, per reiterata volonta' e reiterati voti di un ceto politico criminale.

La guerra cui l'Italia sta partecipando in violazione del diritto internazionale e della legalita' costituzionale.

La guerra assassina.

La guerra continua.

*

Cessi immediatamente la partecipazione militare italiana alla guerra in Afghanistan.

Si adoperi l'Italia per la pace nell'unico modo in cui per la pace si opera: con mezzi di pace. Con la smilitarizzazione dei conflitti. Con il disarmo. Con l'impegno umanitario, diplomatico, politico, con l'impegno inteso a salvare le vite umane invece di devastarle e sopprimerle.

La guerra e' nemica dell'umanita'. Opporsi alla guerra e' il primo dovere.

 

13. LA GUERRA E IL RAZZISMO

 

Non sono due cose distinte la guerra e il razzismo.

Chi non si oppone ad entrambe non si oppone a nessuna.

 

14. IL COMITATO CHE SI OPPONE ALL'AEROPORTO DI VITERBO ADERISCE E PARTECIPA ALLA MANIFESTAZIONE DEL 24 MAGGIO A TARQUINIA

 

Il comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo aderisce e partecipa alla manifestazione del 24 maggio a Tarquinia promossa dal movimento "no coke" dell'Alto Lazio che si oppone alla riconversione a carbone della centrale Enel di Tor Valdaliga Nord a Civitavecchia.

Il comitato si oppone alle scelte dissennate e sciagurate proprie di un modello di sviluppo di servitu', antidemocratico ed ecocida, nocivo per la salute delle persone, distruttivo del bene comune.

Il comitato sostiene l'impegno per difendere l'ambiente e la salute delle persone; per la valorizzazione delle fonti energetiche alternative, sostenibili e rinnovabili; per un'economia fondata su scelte di giustizia, di sobrieta', di condivisione, di responsabilita' anche verso la biosfera e le future generazioni.

Che cittadini, movimenti ed istituzioni si impegnino in difesa del diritti di tutti, dell'unica casa comune che abbiamo.

Che con la forza della verita', della democrazia, della legalita', della nonviolenza sia respinta l'ennesima aggressione inquinante e devastante all'Alto Lazio e alle popolazioni che vi vivono.

Che la giornata del 24 maggio a Tarquinia sia un momento alto di impegno comune di solidarieta', di verita' e di giustizia.

 

15. PAOLO GIUNTELLA

 

Era un amico e una persona buona.

 

16. OGGI A TARQUINIA, DOMANI A VITERBO

 

"Oggi in Spagna, domani in Italia"

(Carlo Rosselli)

 

Si svolge oggi, sabato 24 maggio, a Tarquinia la manifestazione promossa dal movimento "no coke" contro una nuova centrale a carbone a Civitavecchia (per la precisione: la riconversione a carbone della centrale Enel di Torvaldaliga Nord).

E si svolge domani, domenica 25 maggio, a Viterbo la passeggiata (didattica e conviviale, di conoscenza e di testimonianza) promossa dal comitato "coi piedi per terra" nell'area termale del Bulicame che verrebbe devastata dalla realizzazione del mega-aeroporto per voli low cost.

*

A tutti coloro che a queste due iniziative parteciperanno, in fedelta' al buono e al vero e persuasa comprensione della gravita' dell'ora, giunga anche il nostro saluto, la nostra gratitudine, la nostra amicizia, la nostra solidarieta'.

La nonviolenza e' in cammino.

 

17. TRE TESI

 

1. Nulla mi toglie dalla testa che se non si contrasta il maschilismo, non vi e' possibilita' alcuna di contrastare efficacemente il razzismo e la guerra, le mafie e l'ecocidio.

*

2. La ferocia razzista e la legittimazione del fascismo sono cresciute in Italia negli ultimi vent'anni giorno dopo giorno, con una progressione cosi' evidente che solo i privilegiati i cui privilegi il razzismo e il fascismo sono funzionali a difendere potevano non vedere poiche' vederla non volevano. Fa parte della vittoria del razzismo e del fascismo che tanti messeri se ne accorgano e ne menino scandalo solo quando governa il cosiddetto centrodestra e fingano di non vederla quando governa il cosiddetto centrosinistra.

*

3. O si afferma e si pratica il riconoscimento di tutti i diritti umani per tutti gli esseri umani, o non vi sara' scampo per nessuno. O si sceglie la politica della nonviolenza, o non si potra' fermare la barbarie.

 

18. LA RONDA

 

Allora, ereme io, Cicorione e Pimpiripi' ar bar der Zozzone quanno Pimpiripi' dice: "Volemo falla pure noi sta ronna?": E 'nnamo, dice Cicorione. E 'nnamo, dico io pure. Se famo n'antra fojetta e partimo.

*

A ppiazza der Commune c'era uno tutto paino, cor corvattino, le scarpe de coppale, e che rrajava ner telefonino in milanese: uhe pirla decqua', uhe ppirla della'. Cicorione, lo sapete com'e', nun cia' vvisto ppiu'. "A mmorte li longobbardi" attacca a strilla', e je zzompa addosso.

Pe' ffortuna (pe' fortuna der longobbardo) che c'era li' Cencio 'r cartonaro che ppassava, e je fa': "Ah Cicorio', ma quello ade' Cicciotto de la Nunziata che ffa ffinta d'esse diventato ricco". Porco cane, stavemo pe ffaje sarta' 'r coperchio. Che sse lo meritava comunque a travestisse da presidente der mila (o dell'intere, o de la juve, che ssempre la stessa fogna ade').

*

Ce rimettemo a cammina', quanno a Pimpiripi' je vene 'n'idea: "Aho', ma pe ffa' davero la ronna ce vole pure da canta 'na canzona, senno' paremo solo tre 'mbrianchi che nun troveno la strada de casa". E cia' raggione pure lui. Se mettemo a stroliga': e ttu la sai que', e ttu la sai quest'artra, nun se trovava na canzona che la sapessimo tutt'e tre (e ppe fortuna ch'ereme 'n tre ssoli): prova che te riprova ("famo Comannante Cegghevara" - che pero' siccome le parole ereno 'n cubbano sapeveme solo la fine der ritornello e pe' 'r resto toccava fischia', e allora nisba; "famo Celebrescio" - e che tocca di'? - "famo Ner fosco fin der secolo morente" - e cchi cce capisce a parla' ccosi', Dante Lichieri? - "famo Faccetta Nera" - e chi la sa? - "famo Fratelli d'Itaja, daje" - ah nicoloccarosio, mica semo la nazzionale...) a la fine c'ereno solo "Na nna nna" de Chili Minoghe, "Amore ritorna le colline sono in fiore", "Mamma so' ttanto felice" o "La soceta' de' magnaccioni" che quella la sanno propio tutti e si nu' la sanno fanno finta.

*

Eveme appena cominciato a canta' "Ce piaciono li polli, l'abbacchio e le galline pecche' so' senza spine e nun so' come 'r baccala'" quanno riveno du' volanti, poi n'antre ddue, e ce se bbeveno - a noi, er popolo soprano, porca paletta. A nnoi, 'nvece de fa la guardia ma le case co' tutta 'sta criminalita' stracommunitaria che dice la televisione, mannaggia a li pescetti, aho'.

*

Quattr' ore 'n questura, quattr' ore. A spiegaje che stamme solo a ffa' er pacchetto sicurezza, ch'eremo scese 'n campo pure noi pe ffa' contento 'r governo, che ssi sse comincia a dda' ffastidio a li cittadini perbene come nue se finiva ggiu' pe' lo scapicollo, su' pe' ll'arberi pinzuti, e irre e orre.

Gnente, nun c'era verso de fasse sta' a ssenti', je pare che de bastona' la ggente je piace solo a essi. Che monno.

*

Comunque domani ssera ciarifamo. E mme porto appresso pure er cricche stavorta.

Aho', io so' 'n cittadino itajano, 'n'itajano vero.

 

19. DUE COSE HO IMPARATO, ANZI TRE

 

Due cose ho imparato: mai sottovalutare la stupidita' umana, e mai sottovalutare l'umana mascalzonaggine. Per questo credo che vada preso sul serio il pericolo di una ripresa del nucleare in Italia nonostante la sua assoluta insensataggine, la sua palese criminosita'.

E una terza cosa ho imparato, e anch'essa non ho piu' dimenticato: che al male resistere occorre.

 

20. COME PASSA IL TEMPO, O DELL'ETERNO RITORNO

 

Mi pare ieri che eravamo davanti ai cancelli della centrale di Montalto. E invece e' domani.

 

21. "NO AL NUCLEARE, CIVILE E MILITARE"

 

"No al nucleare, civile e militare" fa parte della colonna sonora degli anni '70 e '80 e della gioventu' mia e di quanti come me passarono una decina d'anni davanti ai cancelli della costruenda centrale nucleare di Montalto di Castro.

Imparammo un sacco di cose, di cui la piu' importante e' questa: che se si lotta si puo' vincere. Che se si ha ragione si puo' convincere. Che la nonviolenza e' piu' forte.

 

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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIV)

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Numero 88 del 24 gennaio 2013

 

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