Archivi. 148



 

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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIV)

Numero 148 del 25 marzo 2013

 

In questo numero:

1. Alcuni testi del mese di novembre 2008 (parte prima)

2. Un quattro novembre dalla parte delle vittime, contro tutte le guerre

3. Quando carta canta e villan dorme

4. Il protocollo e Bartali

5. Il 4 novembre

6. La Regione Lazio rigetti la delibera della vergogna del Comune di Viterbo

7. Ancora per la formazione delle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso della nonviolenza

8. Cessi la partecipazione italiana alla guerra terrorista e stragista in Afghanistan

9. Oggi

10. Una lettera aperta alla Sottosegretaria al Turismo

11. A Viterbo un 4 novembre di lutto e di lotta. Dalla parte delle vittime, contro tutte le guerre, gli eserciti, le armi. Contro tutte le uccisioni

12. Breve una lettera...

13. Una sconfitta del razzismo, una vittoria per l'umanita'

14. No war

15. Fermiamo i barbari, salviamo il Bulicame

 

1. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI NOVEMBRE 2008 (PARTE PRIMA)

 

Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di novembre 2008.

 

2. UN QUATTRO NOVEMBRE DALLA PARTE DELLE VITTIME, CONTRO TUTTE LE GUERRE

[Riproduciamo ancora una volta un estratto da un comunicato del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo del 2002. E' nostra intenzione riproporre ancora una volta ed estendere l'iniziativa del 4 novembre di pace, in memoria delle vittime, contro le guerre, le armi e gli eserciti; la nostra iniziativa nonviolenta consiste in una cerimonia silenziosa di deposizione di un omaggio floreale ai monumenti che ricordano le vittime della guerra, in orario diverso e distante dai chiassosi ed offensivi "festeggiamenti" delle forze armate]

 

"Ogni vittima ha il volto di Abele" (Heinrich Boell).

Il "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo ha formulato la proposta che il 4 novembre in tutta Italia si realizzino cerimonie di commemorazione per le vittime di tutte le guerre da parte delle istituzioni, delle associazioni e delle persone impegnate per la pace; la legalita', la democrazia e la nonviolenza.

Cerimonie semplici e silenziose, austere e rispettose del sentire di tutti, di rigoroso impegno al rispetto e alla promozione della dignita' umana di tutti gli esseri umani.

Di solidarieta' con l'umanita' intera: contro la violenza e la morte; in applicazione non solo del dettato della coscienza illuminata dalla ragione, ma anche dei principi giuridici e morali espressi nella Carta delle Nazioni Unite, nella Costiuzione della Repubblica Italiana, nella Dichiarazione universale dei diritti umani.

E quindi di opposizione nitida ed intransigente all'uccidere, al terrorismo, alle dittature, alla guerra e ai loro strumenti e apparati.

La proposta ha ottenuto gia' apprezzamenti e sostegni significativi; confidiamo che altri apprezzamenti ed altre adesioni si aggiungano di qui a quel giorno. Poi ogni istituzione, associazione, persona, trovera' secondo la sua sensibilita' e il modo di agire ad essa conforme, come appropriatamente manifestare in modo rigorosamente rispettoso di tutti, sobrio, leale, democratico e nonviolento, il suo cordoglio per le vittime, il suo amore per l'umanita' e il suo impegno contro tutte le violenze.

*

Il 4 novembre e' l'anniversario della conclusione per l'Italia della prima guerra mondiale, l'orribile "inutile strage" che fu non solo ecatombe di tanti innocenti, ma altresi' seminagione di nuovo odio e nuove crudelta' che ebbero come esito dittature disumane e una seconda immane conflagrazione mondiale.

Che il 4 novembre nel ricordo di tutte le vittime delle guerre sia anche monito ed impegno contro le guerre presenti e future, contro tutte le violenze e contro tutti gli strumenti e gli apparati di morte.

Questa data non deve piu' essere strumentalizzata dai comandi militari che con il loro festeggiare se stessi e le macchine belliche - potere e apparato inteso ad addestrare a uccidere, a preparare la guerra, ed in guerra ad irrogare la morte ad altri esseri umani - offendono le vittime delle guerre nel modo piu' tragico e osceno.

Questa data deve divenire giornata di lutto e di memoria, e di solenne impegno affinche' mai piu' degli esseri umani perdano la vita a causa di guerre, e quindi affinche' mai piu' si facciano guerre.

Il 4 novembre non si facciano sciocche esibizioni, gesti inappropriati, strumentalizzazioni provocatorie. Da parte di nessuno. Si abbia rispetto per la memoria delle vittime, si abbia rispetto per il lutto.

*

Il 4 novembre, in silenzio e dignita', le istituzioni democratiche, le associazioni e i movimenti umanitari, le persone di volonta' buona, vadano a meditare in silenzio e a deporre un fiore dinanzi alle lapidi che ricordano coloro che furono assassinati, ne rimemorino i nomi e l'umanita', le vite assurdamente orribilmente estinte, e ci si impegni tutti a contrastare le guerre presenti e future.

E sia infine cancellata la vergogna della macabra festa degli apparati di morte; si affermi il diritto alla vita per l'umanita' intera.

"Ogni vittima ha il volto di Abele" (Heinrich Boell).

 

3. QUANDO CARTA CANTA E VILLAN DORME

[Riportiamo il seguente comunicato del comitato del 31 ottobre 2008 dal titolo completo "Quando carta canta e villan dorme. Ovvero: cosa si scopre a leggere i documenti"]

 

Tra molte altre squallide cose, nella vicenda del mega-aeroporto che una lobby politico-affaristica irresponsabile e senza scrupoli vorrebbe imporre a Viterbo devastando l'area termale del Bulicame ed ingenti beni naturalistici, storici, sociali ed economici, ed avvelenando la vita di decine di migliaia di persone, si e' dato anche lo scandaloso episodio che di seguito documentiamo, episodio il cui peso e' stato decisivo nel promuovere una lunga e scandalosa catena di eventi.

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La cosiddetta "relazione tecnica" del Ministro dei Trasporti

Nel novembre 2007 l'allora ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi decise insensatamente ed illecitamente che Viterbo venisse condannata a subire un nocivo e distruttivo mega-aeroporto per i voli low cost del turismo "mordi e fuggi" per Roma.

Quella sciagurata decisione fu presa sulla base di una cosiddetta "relazione tecnica" dal titolo "Ampliamento del sistema aeroportuale laziale", datata novembre 2007, la cui lettura e' assai istruttiva.

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Le piste e il contesto: una grottesca menzogna

A p. 6 della relazione si legge: "Per quanto riguarda la compatibilita' aeroportuale, risultano essenziali le condizioni attuali delle piste e la disponibilita' di nuovo sedime per l'ampliamento dello scalo, di dimensioni non inferiori a 350 h, peraltro all'interno di un contesto territoriale limitrofo compatibile allo scopo... Un simile profilo si riscontra soprattutto a Viterbo".

E' una menzogna di dimensioni piramidali.

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Su ambiente e vincoli: i vandali affermano il falso

A p. 7 della relazione si legge: "Per quel che riguarda i requisiti di compatibilita' territoriale... Circa la destinazione urbanistica  ed i vincoli ambientali, l'analisi di tali requisiti porta a valutare positivamente il sito di Viterbo...".

E' un falso gigantesco e una pura follia, che dimostra come la commissione che ha steso la relazione non avesse la benche' minima conoscenza del territorio.

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La "compatibilita' totale elevata": una spudorata e criminale bugia

A p. 9 della relazione si legge: "Viterbo ha una compatibilita' totale elevata, concorrendo ad essa tutte le compatibilita' parziali con analoghi livelli".

E' una menzogna di proporzioni ciclopiche.

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Un capolavoro di falsita', mistificazioni, farneticazioni

E' difficile trovare un documento che in cosi' poco spazio contenga un cosi' gigantesco cumulo di menzogne e mistificazioni.

Ed e' sulla base di queste farneticanti menzogne e mistificazioni che Viterbo nelle intenzioni di una lobby speculativa senza scrupoli, di politicanti irresponsabili e peggio, di presunti tecnici che non sanno di cosa parlano, dovrebbe venir condannata al disastro ambientale e sanitario costituito dal mega-aeroporto.

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Per ristabilire la verita'

Per l'ennesima volta ci corre l'obbligo di affermare che:

a) il mega-aeroporto devasterebbe irreversibilmente l'area termale del Bulicame: e l'area termale del Bulicame e' un peculiare bene naturalistico, storico-culturale, terapeutico e sociale, economico e simbolico, di fondamentale importanza per Viterbo;

b) l'inquinamento prodotto dal mega-aeroporto sarebbe enorme e danneggerebbe gravemente la salute e il benessere di decine di migliaia di cittadini;

c) l'opera e' priva dei requisiti di legge, le procedure seguite fin qui sono state viziate da gravi irregolari, lacune, omissioni, errori e menzogne;

d) l'opera viola leggi italiane ed europee, e' incompatibile con i vincoli di salvaguardia del piano territoriale paesaggistico regionale, lederebbe i diritti soggettivi e i legittimi interessi di molti cittadini viterbesi, provocherebbe ingenti danni alla comunita' locale e costituirebbe uno sperpero scandaloso di pubbliche risorse;

e) infine, e' ormai da tutti riconosciuto che occorre prendere provvedimenti per contrastare il surriscaldamento globale del clima, ed a tal fine e' necessario ed urgente ridurre e non incrementare il trasporto aereo.

 

4. IL PROTOCOLLO E BARTALI

[Riportiamo il seguente comunicato del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo del 31 ottobre 2008 dal titolo completo "Il protocollo dei decollatori (nel senso latino del termine). Ovvero: la confessione del pasticciaccio brutto (e perche' ha ragione Bartali)"]

 

In data 10 settembre 2008 l'Ente nazionale per l'aviazione civile (in sigla: Enac) affida alla societa' Aeroporti di Roma (in sigla: Adr) l'avvio della verifica della realizzabilita' del nocivo e distruttivo mega-aeroporto a Viterbo e della sua (palesemente impossibile) compatibilita' con la legislazione in vigore.

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Tra filologi: una lunga citazione, ma necessaria

Citiamo le loro stesse parole: il protocollo prevede che Adr provveda alla redazione "di uno studio di pre-fattibilita' tecnico-operativo per l'Aeroporto di Viterbo che contempli gli aspetti aeronautici e di traffico, nonche' la configurazione dei principali sottosistemi aeroportuali e definisca la consistenza del sedime aeroportuale; di un rapporto ambientale preliminare sui possibili e significativi impatti della realizzazione, per l'avvio della consultazione di cui al D. Leg.vo 3 aprile 2006 n. 152 e successive integrazioni e modifiche; di uno studio sulla capacita' ambientale per l'Aeroporto di Ciampino, onde configurare un modello ridimensionato di traffico economicamente sostenibile, da adottare in forma vincolante per il futuro, che soddisfi le condizioni di compatibilita' con il territorio; del Master Plan aeroportuale, che contempli la contestualita' del ridimensionamento dello scalo di Ciampino con l'avvio operativo del nuovo scalo di Viterbo, con il relativo Studio di Impatto Ambientale. Sara' altresi' richiesto un adeguato approccio alla valorizzazione commerciale delle attivita' non aviation sia all'interno che all'esterno del sedime aeroportuale, nonche' alle tematiche di definizione di un sistema di infrastrutture dei trasporti idoneo ad assecondare il flusso di traffico generato dalla realizzazione del nuovo scalo; del piano economico-finanziario, per dare attendibilita' al programma realizzativo delle opere, con la stima dei costi e la copertura degli interventi, individuando le risorse proprie e le eventuali fonti di finanziamento esterne; del piano di adeguamento infrastrutturale dell'Aeroporto di Ciampino, riconfigurando le attivita' con la modularita' necessaria ad assicurare la coerenza temporale con l'attivazione e la messa a regime dello scalo di Viterbo".

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Cosa si evince? La confessione del pasticciaccio brutto

La citazione e' lunga e zeppa di barbarismi, ma ne valeva la pena.

Poiche' dalle parole di Enac ed Adr si evince con assoluta chiarezza quanto segue.

1. E' falso che il mega-aeroporto a Viterbo sostituirebbe in toto Ciampino liberando quindi del tutto quella cittadina dal traffico aereo che sta massacrando la salute e i diritti della popolazione di Campino, di Marino e del X Municipio di Roma. E' chiaro invece che si intende "ciampinizzare" Viterbo senza liberare Ciampino.

2. E' falso che il mega-aeroporto di Viterbo abbia avuto tutti gli avalli e tutte le garanzie, come una infame fragorosa campagna di menzogne e mistificazioni ha voluto far credere: addirittura manca finanche uno "studio di pre-fattibilita' tecnico-operativo"; il che tradotto in lingua corrente vuol dire che politicanti irresponsabili e affaristi senza scrupoli hanno condannato Viterbo al mega-aeroporto senza aver fatto la benche' minima autentica verifica.

3. Affidare ad Adr, che e' la societa' che gia' gestisce l'aeroporto di Ciampino ed e' quindi la principale corresponsabile del disastro li' provocato, la realizzazione e la gestione del mega-aeroporto di Viterbo significa creare le condizioni per ripetere a Viterbo quel disastro.

4. Inoltre, affidare ad Adr le verifiche preliminari di compatibilita' e di fattibilita' pone un conflitto d'interessi di dimensioni macroscopiche: poiche' essendo Adr un'impresa finalizzata al profitto e' evidente che i controlli sull'operazione di cui essa sarebbe beneficiaria non possono essere svolti da essa medesima "per la contradizion che nol consente": non si puo' essere insieme controllore e controllato, giudice e parte in causa.

5. Emerge infine con chiarezza cristallina che - contrariamente a quanto ha lungamente sostenuto la propaganda menzognera e buffonesca dei pasdaran della solita lobby politico-affaristica - non e' stata fin qui svolta dalle varie istituzioni coinvolte (istituzioni che pur hanno straparlato per bocca di amministratori insipienti e irresponsabili o peggio, e che addirittura hanno deliberato e assunto atti e impegni dissennati e contra legem), alcuna verifica in ordine alla valutazione dell'impatto ambientale e sanitario del mega-aeroporto.

Ed e' evidente che basta fare le piu' elementari verifiche per trarne l'ovvia conclusione che l'opera e' irrealizzabile de facto e illecita de jure: infatti essa verrebbe a collocarsi nel cuore dell'area termale del Bulicame ed avrebbe un effetto devastante su rilevantissimi beni naturalistici, archeologici, storico-culturali, terapeutici, sociali, scientifici, botanici ed agricoli, economici e simbolico-identitari del territorio e della comunita' viterbese; e non solo: essa avrebbe un impatto catastrofico sulla salute e sulla qualita' della vita di migliaia e migliaia di cittadini.

E' quindi del tutto evidente che il mega-aeroporto confligge con le norme vigenti a tutela del territorio e dei suoi beni, della salute e dei diritti dei cittadini. E conferma ne e' che lo stesso Consiglio comunale di Viterbo ha dovuto esplicitamente riconoscere (seduta del 25 luglio 2008, atto deliberativo n. 92) che la sua realizzazione e' impossibile nel rispetto delle norme di salvaguardia del Piano territoriale paesaggistico regionale (per non dir della normativa italiana ed europea in materia di Via, Vas e Vis: normativa la cui considerazione chiude definitivamente la partita bocciando senza appello il mega-aeroporto).

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Ha ragione Bartali

Ancora una volta, basta leggere i documenti per comprendere come il nocivo e distruttivo mega-aeroporto sia una truffa e un disastro, un'opera insensata e fuorilegge.

Ancora una volta, basta leggere i documenti per cogliere in fallo i messeri che da anni ormai svolgono una propaganda fondata su grossolane mistificazioni e sesquipedali menzogne.

Ancora una volta, basta leggere i documenti per sincerarsi del fatto che il mega-aeroporto a Viterbo sarebbe null'altro che un colossale sperpero di pubblici denari, un danno enorme alla comunita' altolaziale, una turpe beffa alla legalita' e alla ragione, un'aggressione scellerata al bene comune.

Ancora una volta, anche per questa vicenda, vale la massima bartaliana: "Gli e' tutto sbagliato, gli e' tutto da rifare": anzi, da non rifare.

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Quid agendum?

Salviamo il Bulicame, simbolo e ricchezza di tutti i viterbesi.

Difendiamo la salute, la sicurezza e i diritti di tutti i cittadini.

Difendiamo la biosfera: e' l'unica casa comune che abbiamo.

Opponiamoci all'incremento del trasporto aereo che contribuisce in ingente misura all'effetto serra che sta provocando una catastrofe planetaria.

Liberiamo Ciampino senza "ciampinizzare" Viterbo: semplicemente riducendo i voli attuali.

Un mega-aeroporto nocivo e distruttivo a Viterbo? No, grazie.

 

5. IL 4 NOVEMBRE

[Riproduciamo ancora una volta un estratto da un comunicato del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo del 2002 sull'iniziativa del 4 novembre di pace, in memoria delle vittime, contro le guerre, le armi e gli eserciti]

 

Il 4 novembre il Centro di ricerca per la pace di Viterbo, in dolore e silenzio, commemora tutte le vittime di tutte le guerre, dichiara il diritto e il dovere di ogni essere umano come delle istituzioni di operare affinche' mai piu' si facciano guerre, denuncia l'oscenita' dei festeggiamenti della guerra e dei suoi apparati da parte dei poteri militari e politici che nuove guerre e nuove stragi preparano.

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"Ogni vittima ha il volto di Abele" (Heinrich Boell).

"L'Italia ripudia la guerra" (art. 11 della Costituzione della Repubblica Italiana).

Il 4 novembre, anniversario della conclusione per l'Italia della "inutile strage" della prima guerra mondiale, il Centro di ricerca per la pace di Viterbo commemorera' tutte le vittime di tutte le guerre a Viterbo, in piazza del sacrario.

La cerimonia sara' austera, composta, meditativa, silenziosa: come e' giusto quando si rivolge il pensiero ad esseri umani defunti, e massime quando si rivolge il pensiero ad esseri umani assassinati.

Essa consistera' nella deposizione di un omaggio floreale e in una meditazione silenziosa.

Essa attestera' l'impegno morale e civile di opporsi a tutte le guerre, che - come disse con espressione indimenticabile Mohandas Gandhi - sono sempre omicidi di massa.

La cerimonia si svolgera' in un orario scelto anche per demarcare la distanza temporale e morale dalla oscena festa di esaltazione della guerra e dei suoi apparati che alcune ore dopo, in guisa di effettuale profanazione del riposo delle vittime, si terra' da parte dei comandi militari e politici.

La cerimonia austera e silenziosa delle persone amanti della pace e addolorate per tutte le vittime delle guerre, contrapporra' visibilmente il silenzio del lutto e della fraternita' e sororita' umana, alla retorica e al frastuono degli osceni festeggiamenti "necrofili e insensati" (per usare le parole di Miguel de Unamuno) che poche ore dopo saranno esibiti da quegli stessi comandi politici e militari che la morte delle vittime di tutte le guerre festeggiano con l'esaltare la guerra ed i suoi esiti e i suoi apparati, e che prolungano il  crimine della guerra preparando, promuovendo, avallando ed eseguendo nuove guerre omicide e onnicide.

Il Centro di ricerca per la pace non partecipera' ai cinici ed offensivi festeggiamenti della morte e delle stragi organizzati dai comandi militari e politici, e denuncia con cio' come quelle lugubri e irresponsabili parate siano scherno malvagio e orribile umiliazione per le vittime della guerra, simbolico ucciderle ancora una volta.

Il Centro di ricerca per la pace chiama tutte le persone di volonta' buona ad essere costruttrici di pace, ed in particolare chiama tutti i cittadini italiani, e quindi anche tutte le istituzioni italiane, al rispetto piu' rigoroso della legalita' costituzionale, fondamento del nostro ordinamento giuridico e presidio delle nostre comuni liberta' e dei diritti di tutti quanti nel nostro territorio si trovino. E' la Costituzione della Repubblica Italiana che reca all'art. 11 il principio fondamentale, e il valore supremo, espresso con le lapidarie parole "L'Italia ripudia la guerra".

"Ogni vittima ha il volto di Abele" (Heinrich Boell).

"L'Italia ripudia la guerra" (art. 11 della Costituzione della Repubblica Italiana).

*

Mai piu' si faccia guerra: solo questo impegno rende lecito accostarsi alle vittime delle guerre in dolore e in solidarieta'. Chi ancora la guerra permette, promuove e propugna, le vittime offende e schernisce, ed aggredisce e disonora l'umanita' intera.

 

6. LA REGIONE LAZIO RIGETTI LA DELIBERA DELLA VERGOGNA DEL COMUNE DI VITERBO

[Riportiamo la seguente lettera aperta del primo novembre 2008 del Comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo]

 

Al presidente della Regione Lazio, all'assessore regionale all'ambiente, all'assessore regionale all'urbanistica. e per opportuna conoscenza: a tutti i consiglieri regionali, al prefetto di Viterbo

La Regione Lazio rigetti la delibera della vergogna con cui il Comune di Viterbo chiede licenza di violare il piano territoriale paesaggistico regionale ed i vincoli di salvaguardia posti a tutela di ambiente e legalita'

*

Vi e' una delibera della vergogna su cui a Viterbo persiste una cupa omerta'.

E' la delibera n. 92 del 25 luglio 2008 con cui il Consiglio comunale di Viterbo - con un solo voto contrario - chiede alla Regione Lazio di poter impunemente violare su gran parte del territorio comunale (e addirittura per la totalita' di esso, nelle esplicite originarie intenzioni della Giunta Municipale) quanto disposto dal Piano territoriale paesaggistico regionale e i relativi  vincoli di salvaguardia a tutela di ambiente e legalita'.

E' un documento che se non fosse vero lo si riterrebbe opera dei grandi librettisti dell'opera buffa, o registrazione di un caso psichiatrico, e certo avrebbe fatto la gioia di Ionesco e di Beckett. Invece e' un autentico atto amministrativo, che restera' a futura memoria per chi vorra' studiare a quale sublime livello di irresponsabilita' possano arrivare certi pubblici amministratori.

E' una delibera che costituisce uno scandalo sul piano procedurale. Uno scandalo sul piano tecnico-amministrativo. Uno scandalo sul piano politico e morale.

E' un atto deliberativo irrituale nella forma e irricevibile nella sostanza. E' un atto deliberativo che offende la legalita', che danneggia la cittadinanza, che umilia le istituzioni. E' un atto deliberativo che sarebbe diritto e dovere di ogni consigliere comunale contrastare e fin impugnare. E' un atto deliberativo la cui primaria richiesta la Regione Lazio deve respingere senza esitazioni.

*

La "punta" e il precipuo movente di una delibera cosi' flagrantemente scandalosa e', ancora una volta, la pervicace volonta' di realizzare a Viterbo un devastante mega-aeroporto per voli low cost del turismo "mordi e fuggi" per Roma.

Ma quell'opera sciagurata non si puo' realizzare se si rispetta la pianificazione pubblica regionale ed i relativi vincoli di salvaguardia.

E allora cosa t'inventa l'amministrazione comunale? Di chiedere alla Regione di fare carta straccia del piano e dei vincoli; di infischiarsene delle esigenze di tutela dell'ambiente; di lasciare campo libero alla lobby politico-affaristica per cui il nocivo e distruttivo mega-aeroporto e' un grande affare, un grande affare a danno dei cittadini, a danno del pubblico erario, a danno della legalita', a danno dell'ambiente, a danno della salute di tutti.

*

La Regione Lazio rigetti la richiesta formulata nella delibera della vergogna.

Il Comune di Viterbo desista dal voler provocare un immenso danno alla citta' e ai cittadini.

La lobby politico-affaristica del mega-aeroporto cessi dal persistere nella sua dissennata aggressione e nelle sue grottesche mistificazioni; e si rassegni finalmente a rispettare le leggi, i diritti di tutti, l'ambiente, la verita'.

 

7. ANCORA PER LA FORMAZIONE DELLE FORZE DELL'ORDINE ALLA CONOSCENZA E ALL'USO DELLA NONVIOLENZA

 

Riproponiamo ancora una volta alcuni tra molti altri testi redatti e diffusi nel 2000 e nel 2001 concernenti la proposta della formazione delle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso della nonviolenza, e particolarmente il disegno di legge che tale proposta reca, e che sottoscritto e presentato da numerosi senatori e deputati nel 2001, da allora attende di divenire norma dello stato, una norma a nostro avviso utile, necessaria, urgente.

Ma naturalmente l'iniziativa promossa dal "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo nel 2000-2001 non solo alla realizzazione di una legge ad hoc mirava, ma anche alla diffusione subito di esperienze di formazione alla nonviolenza nei corpi di polizia di dimensione nazionale ed in quelli locali. Qualcosa da allora e' stato fatto (meritoria quant'altre mai e' ad esempio l'iniziativa condotta dal professor Andrea Cozzo dell'Universita' di Palermo), ma molto, moltissimo e' ancora da fare. Ed e' utile, necessario, urgente fare.

Ripresentando oggi alcuni materiali risalenti a ormai non pochi anni fa, intendiamo anche riprendere e riproporre quella proposta, quell'iniziativa, quell'esigenza. Di civilta'.

 

8. CESSI LA PARTECIPAZIONE ITALIANA ALLA GUERRA TERRORISTA E STRAGISTA IN AFGHANISTAN

 

Scriviamolo una volta ancora: Cessi la partecipazione italiana alla guerra terrorista e stragista in Afghanistan. Cessi la violazione del diritto internazionale e della legalita' costituzionale.

S'impegni l'Italia per salvare le vite umane, non per sopprimerle.

S'impegni l'Italia per la pace, la democrazia e i diritti umani di tutti gli esseri umani.

S'impegni l'Italia per il disarmo e la smilitarizzazione dei conflitti.

S'impegni l'Italia contro la guerra, i suoi strumenti e i suoi apparati.

Scriviamolo una volta ancora: Cessi la partecipazione italiana alla guerra terrorista e stragista in Afghanistan. Cessi la violazione del diritto internazionale e della legalita' costituzionale.

 

9. OGGI

 

Dicono che difendono la pace nel mondo: e per questo fanno la guerra.

Dicono che si oppongono al terrorismo: e per questo commettono stragi.

Dicono di ricordarsi delle vittime della guerra: e per questo altre ne uccidono.

Cianciano di civilta', e compiono barbarie.

Mentre nobili pronunciano parole, i piu' efferati crimini introducono nel mondo.

Dicono vita e fanno morti.

*

Chi non si oppone alla guerra in Afghanistan, ci faccia la cortesia di starsene zitto.

Chi si e' prostituito alla guerra in Afghanistan, ci usi la gentilezza di starsene zitto.

I partiti che quando sono stati al governo hanno votato per la guerra, tacciano oggi.

I giornali che quando i loro referenti sono stati al governo hanno propagandato la guerra, tacciano oggi.

E quei sedicenti pacifisti e pretesi nonviolenti che quando i loro amici sono stati al governo hanno appoggiato la guerra, tacciano oggi.

Ci facciano questa sola gentilezza: stiano zitti. Provino nel slenzio ad ascoltare la muta voce degli assassinati.

*

Strappare occorre il 4 novembre dalle mani delle gerarchie assassine e farne giorno di memoria delle vittime e di impegno contro la guerra.

Sia il giorno del ricordo dell'"inutile strage" occasione di presa di coscienza, di impegno civile, di scelta di pace, di verita' che agli omicidi si oppone.

Non giorno di festa ma di lutto, divenga il 4 novembre convocazione alla scelta della nonviolenza.

 

10. UNA LETTERA APERTA ALLA SOTTOSEGRETARIA AL TURISMO

 

Alla Sottosegretaria al Turismo

Gentile sottosegretaria,

vorremmo segnalarle che il devastante mega-aeroporto per voli low cost del turismo "mordi e fuggi" per Roma che una lobby irresponsabile vorrebbe realizzare a Viterbo costituirebbe un danno gravissimo per il nostro territorio, i suoi beni, la nostra salute, i nostri diritti di cittadini viterbesi.

Ed in particolare costituirebbe un danno anche per il turismo.

*

Il mega-aeroporto infatti:

- devasterebbe l'area termale del Bulicame, primaria risorsa naturalistica e storica, terapeutica e sociale, economica e simbolica di Viterbo;

- danneggerebbe fondamentali risorse e lederebbe fondamentali diritti nella piu' ampia area urbana e rurale che dal sedime e dall'attivita' aeroportuale verrebbe maggiormente investita, con effetti disastrosi sia in termini ambientali e sanitari, sia sociali ed economici;

- farebbe collassare la rete infrastrutturale del viterbese, gia' fragile e inadeguata e che avrebbe bisogno non di un ulteriore dissennato elefantiaco gravame, ma di un consistente potenziamento al precipuo servizio della realta' territoriale e della popolazione residente;

- intensificherebbe l'aggressione e l'inquinamento che l'Alto Lazio gia' subisce con effetti assai gravi per il territorio e la popolazione;

- implicherebbe plurime e scandalose violazioni di legge, come gia' denunciato da piu' parti.

*

Viterbo e l'Alto Lazio sono peculiarmente caratterizzati da preziose presenze di beni ambientali e storico-culturali, da rilevanti vocazioni produttive nell'ambito dell'agricoltura e dell'artigianato di qualita', da significative esperienze di alta ricerca scientifica; Viterbo e l'Alto Lazio sia come citta' che come provincia costituiscono pertanto un bacino ricettivo in grado di accogliere un turismo adeguato e qualificato.

Per questo occorre tutelare e valorizzare i beni ambientali e culturali, il termalismo, le produzioni locali di eccellenza, ed in generale la qualita' della vita: proprio tutto cio' che la sciagurata operazione speculativa del mega-aeroporto del turismo "mordi e fuggi" per Roma devasterebbe irreversibilmente.

Peraltro Viterbo e l'Alto Lazio hanno bisogno di un sistema della mobilita' coerente con un modello di sviluppo sostenibile e adeguato, e tale sistema della mobilita' puo' e deve fondarsi sulle ferrovie ed essere commisurato alla capacita' di carico del territorio.

Sperperare ingenti risorse pubbliche per realizzare a Viterbo una servitu' nociva e distruttiva come il mega-aeroporto al servizio di Roma significa provocare un danno estremo al nostro territorio, alla nostra popolazione, alla nostra economia. E significa anche danneggiare lo stesso turismo, che nell'Alto Lazio trova preziose peculiari ricchezze che non possiamo permettere siano devastate dal vandalismo di speculatori senza scrupoli.

Voglia gradire distinti saluti,

il comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti

Viterbo, 3 novembre 2008

*

Per informazioni e contatti:

e-mail: info at coipiediperterra.org

sito: www.coipiediperterra.org

 

11. A VITERBO UN 4 NOVEMBRE DI LUTTO E DI LOTTA. DALLA PARTE DELLE VITTIME, CONTRO TUTTE LE GUERRE, GLI ESERCITI, LE ARMI. CONTRO TUTTE LE UCCISIONI

 

Sotto un cielo buio, sotto la pioggia battente, anche quest'anno abbiamo reso omaggio alle vittime di tutte le guerre nell'anniversario della fine dell'"inutile strage" della prima guerra mondiale.

Anche quest'anno il "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo ha voluto realizzare una iniziativa senza cembali e senza fanfare, senza retorica e senza ideologie, spoglia, nuda: il silenzioso fare memoria e rendere omaggio alle persone uccise, ed intima e persuasa la promessa di continuare a lottare contro tutte le uccisioni, contro tutte le guerre, contro tutti gli eserciti e tutte le armi.

Anche quest'anno. E il prossimo anno vogliamo che non solo a Viterbo ed in poche altre citta' il 4 novembre sia ricondotto a giorno di misericordia e civilta', di umano afflato e di rammemorazione del dovere di solidarieta' e rispetto per ogni vita; vogliamo che in molte altre citta' sia cosi', e sempre di piu': finche' venga un 4 novembre in cui non ci sara' piu' chi festeggia gli strumenti e gli apparati della morte, in cui non ci sara' piu' chi festeggia il "sacrificio" delle vite altrui; ma solo resti un 4 novembre di lutto e di pace, di verita' e di pieta': un 4 novembre non festa ma lutto. Dalla parte delle vittime, contro tutte le guerre, gli eserciti, le armi. Contro tutte le uccisioni.

Sarebbe bene che lungo questo anno cominciassimo a lavorarci, affinche' il 4 novembre 2009 le iniziative di commemorazione e di pace siano gia' piu' numerose di quelle necrofile e insensate di apologia dello sterminio, di elogio dell'uccidere, di blasfema adorazione della guerra, dei suoi strumenti e dei suoi apparati.

E sarebbe bene anche che ogni giorno scendessimo in piazza a chiedere la fine della partecipazione italiana alla guerra terrorista e stragista in Afghanistan; che ogni giorno scendessimo in piazza a chiedere il rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana che ripudia la guerra.

 

12. BREVE UNA LETTERA...

 

... sostiene

che quando la guerra la fanno gli amici suoi

sia il male minore (e quindi quasi un bene).

Lo racconti agli afgani assassinati.

 

... evidentemente ritiene

che quando la Costituzione la violano gli amici suoi

non sia piu' reato, ma trascurabile quisquilia.

Lo stesso pensano tutti i golpisti.

 

... si stupisce infine

e come lui quanti prostituitisi

alla guerra e all'illegalita'

che le elezioni poi le vinca Berlusconi.

 

... una volta mi sembrava

un ingenuo nei suoi stessi errori amabile

ora non piu': che fa la differenza

il sangue sparso, il sostegno agli uccisori.

 

Quanto vorrei che presto rinsavisse

quanto vorrei che infine si pentisse

quanto vorrei che potessero tornare

in vita della guerra le vittime.

 

13. UNA SCONFITTA DEL RAZZISMO, UNA VITTORIA PER L'UMANITA'

 

Un nero alla Casa bianca: un african-american presidente degli Stati Uniti.

Una dura sconfitta del razzismo, una vittoria per l'umanita'.

Indipendentemente da ogni altra considerazione, una grande, grande gioia.

 

14. NO WAR

 

Opporsi alla guerra e' il primo dovere.

Qui in Italia significa: opporsi alla guerra terrorista e stragista in Afghanistan cui le forze armate italiane stanno partecipando in violazione del diritto internazionale e della legalita' costituzionale.

Opporsi alla guerra e' necessario per difendere la Costituzione, la democrazia, i diritti umani.

Opporsi alla guerra e' necessario per contrastare il terrorismo e il razzismo, il totalitarismo e i poteri criminali.

Opporsi alla guerra e' necessario per difendere il diritto alla vita di ogni essere umano, per affermare la legalita' che salva le vite, per resistere contro la barbarie e l'onnicidio.

Opporsi alla guerra e' il primo dovere.

 

15. FERMIAMO I BARBARI, SALVIAMO IL BULICAME

 

Si e' svolta il 5 novembre a Viterbo un'iniziativa di informazione dei cittadini sul tema "Salviamo il Bulicame" promossa dal "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo.

La struttura pacifista, che partecipa al movimento che si oppone al mega-aeroporto che devasterebbe irreversibilmente l'area del Bulicame, ha diffuso materiale informativo ed interloquito con i cittadini.

Tutte le persone raggiunte dall'iniziativa di informazione e sensibilizzazione hanno espresso il loro sostegno al movimento che si batte per difendere l'ambiente, i beni comuni, i diritti e la salute dei cittadini.

Di seguito il testo dell'appello diffuso.

*

Fermiamo i barbari, salviamo il Bulicame

La realizzazione a Viterbo di un devastante mega-aeroporto per voli low cost del turismo "mordi e fuggi" per Roma sarebbe per Viterbo e per l'Alto Lazio una sciagura insostenibile.

Oltre alla nocivita' per la salute delle persone (come rigorosamente documentato dall'Associazione italiana medici per l'ambiente - International Society of Doctors for the Environment Italia) la dissennata opera provocherebbe un enorme danno ambientale, economico e sociale.

Particolarmente devastata ne risulterebbe in primo luogo l'area termale del Bulicame, un bene naturalistico, storico-culturale, terapeutico e sociale, economico e simbolico di fondamentale importanza per Viterbo e i viterbesi.

La realizzazione del devastante mega-aeroporto danneggerebbe irreversibilmente l'area del Bulicame.

Per contrastare questa minaccia diversi mesi fa molti cittadini viterbesi hanno sottoscritto un appello che di seguito riproponiamo.

*

"Quale del Bulicame esce ruscello"

(Dante, Inferno, canto XIV, v. 79)

L'area termale di Viterbo, l'area del Bulicame, un bene ambientale, storico, culturale, terapeutico, sociale ed economico di straordinario pregio, e' in pericolo.

L'intenzione di realizzare in quell'area un mega-aeroporto per voli low-cost avrebbe un impatto devastante su di essa.

Difendiamo l'area del Bulicame.

Difendiamo la natura, la storia e la cultura di Viterbo.

Difendiamo i diritti di tutti dall'assalto degli speculatori.

Si' alla difesa del Bulicame.

No al mega-aeroporto distruttivo, inquinante, nocivo.

Facciamo appello a tutte le persone che amano Viterbo, la sua natura, la sua storia, i suoi monumenti, affinche' sia fermato lo scempio voluto dai nuovi barbari.

*

Salviamo il Bulicame.

Impediamo la realizzazione del nocivo e distruttivo, illegale e folle mega-aeroporto a Viterbo.

 

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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIV)

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Numero 148 del 25 marzo 2013

 

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