Dodici storie di quotidiana indignazione, piu' un pistolotto finale



 

DODICI STORIE DI QUOTIDIANA INDIGNAZIONE, PIU' UN PISTOLOTTO FINALE

 

"O insensata cura de' mortali,

quanto son difettivi sillogismi

quei che ti fanno in basso batter l'ali!

Chi dietro a iura e chi ad amforismi

sen giva, e chi seguendo sacerdozio,

e chi regnar per forza o per sofismi,

e chi rubare e chi civil negozio,

chi nel diletto de la carne involto

s'affaticava e chi si dava a l'ozio"

(Par., XI, 1-9)

 

1. Un profanatore di sepolcri

Ho davanti agli occhi una lettera, ricevuta qualche settimana fa, a firma di un tal signor Silvio Berlusconi, indirizzata a una mia parente morta da anni. Con la quale lettera quel signore chiede alla mia parente defunta il suo voto. E glielo chiede chiamandola confidenzialmente per nome, come se si conoscessero. Ma quella mia parente era una persona onesta, e quindi col signor Berlusconi nulla ebbe mai a che spartire. Mi chiedo come possa il signor Berlusconi pensare di potersi permettere di insultarla cosi'. Vorrei vivere in un paese in cui vi sia rispetto per i morti, e per i vivi.

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2. Picchiatori e prosseneti

Il candidato a sindaco di Viterbo di una lista di picchiatori fascisti propone di insediare nel centro storico della citta' delle aree a luci rosse, se interpretiamo bene la sua contorta prosa e il grottesco suo argomentare: "zone dove sara' possibile riscoprire il proprio erotismo, non piu' ghettizzato e costretto a sfociare nel degrado o peggio nello sfruttamento". Qualcuno dovrebbe spiegargli che l'infamia delle case chiuse e' stata abolita, e che lo sfruttamento della prostituzione e' un reato. Qualcuno dovrebbe spiegargli che la compravendita del corpo di una persona ridotta a merce come se fosse un oggetto, e' una pratica criminale che ha un nome preciso: schiavismo. Qualcuno dovrebbe spiegargli che va rispettata la dignita' di ogni essere umano.

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3. Fratelli, coltelli

Leggo che i neofascisti canterini di "Fratelli d'Italia" si esprimono contro il diritto di tutti coloro che nascono in Italia ad avere gli stessi diritti di tutti coloro che nascono in Italia. C'e' un nome per questa posizione: apartheid, segregazione, razzismo. Non c'e' limite all'umana insipienza, all'inumana ferocia.

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4. La difesa della razza

Non ci sono solo i neofascisti nostalgici del segretario di redazione dell'infame "La difesa della razza", c'e' ovviamente anche la Lega che del razzismo fin dalle origini ha fatto una bandiera. E che ha una propaggine in quel di Viterbo con certi signori che prima si chiamavano "Lega federalista" e adesso si ricandidano nella coalizione berlusconiana con l'eteronimo di "Civica per Viterbo". Oltre ad essere idolatri di sciagurati personaggi e di ideologie scellerate, costoro si caratterizzano per ricandidare un messere intimamente coinvolto nel tentativo ignobile di devastare irreversibilmente la preziosa area naturalistica, archeologica e termale del Bulicame per realizzarvi un nocivo, distruttivo, illegale e insensato mega-aeroporto (che tra altri disastri avrebbe provocato anche un danno enorme alla salute della popolazione viterbese). Non occorrono commenti.

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5. Las Vegas

Il candidato a sindaco di un altro partito neofascista, "Fiamma tricolore" (en passant: c'e' piu' nessuno che si ricorda cosa significasse il simbolo missino, e cosa rappresentasse quel basamento da cui la fiamma scaturiva? e c'e' piu' nessuno che ricorda vent'anni di dittatura assassina e stragista sfociati infine in una guerra mondiale con cinquanta milioni di morti?), in una intervista dichiara che "Se solo si evitassero la meta' degli sprechi... si avrebbero i soldi per far divenire Viterbo una piccola Las Vegas". Forse qualcuno dovrebbe fargli sapere che Las Vegas e' una citta' che si regge su attivita' immorali e illecite, gestite dalla mafia.

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6. Il governo dell'arsenico

Questo imputiamo in primo luogo al governo berlusconiano della citta' di Viterbo: di aver favoreggiato l'avvelenamento della popolazione tutta consentendo che dai rubinetti venisse erogata acqua contaminata dall'arsenico, avvelenamento che tuttora continua. Una pubblica amministrazione degna di questo nome dal 1998 ad oggi avrebbe dedicato ogni suo sforzo al fine di garantire acqua potabile ai cittadini; questi signori no. Rieleggere costoro sarebbe impresa degna di un Mitridate all'ennesima potenza, o del signor Leopoldo di Sacher-Masoch, o dell'allegra famigliola del duca Valentino.

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7. Slogan calcistici

Un giovane neofascista gia' pupillo del pupillo di Almirante prima e di Berlusconi poi e una volta divorziato o ripudiato da Berlusconi infine alleato di Monti e poi svanito nel nulla (sono le avventure del narcisismo); un giovane neofascista noto per organizzare spettacoli estivi che ricordano i fasti dei circenses in una citta' in cui manca l'acqua ed e' scarso il pane per troppe famiglie; un giovane neofascista si fa la sua listarella che lo candida a sindaco e si accompagna ad un "candidato vicesindaco" che mentre viene spacciato per redivivo Indiana Jones salvatore dei beni culturali e ambientali e' stato invece proprio il principale compare della lobby affaristica di estrema destra dell'illegale e folle mega-aeroporto che ha lungamente mestato per devastare irreversibilmente la preziosa area naturalistica, archeologica e termale del Bulicame e massacrare salute e diritti dei viterbesi, signore che e' altresi' tuttora assessore della giunta berlusconiana in un altro Comune in un'altra regione, e che e' stato infine per mesi l'oscuro oggetto e il vezzeggiato protagonista delle segrete trattative dell'estrema destra affinche' fosse il candidato sindaco di tutti i gentiluomini uniti dalla passione per il passo dell'oca. Sembra un B-movie della commedia all'italiana nella sua fase epigonale, ed invece sono le elezioni comunali a Viterbo.

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8. Bonjour, jeunesse

Ben due liste sostengono la candidatura a sindaco di una persona che a poco piu' di vent'anni e' gia' stata a capo dei giovani berlusconiani viterbesi e tutt'altro che memorabile assessore comunale per una manciata di mesi. E che adesso cambiando d'abito con agile volteggio ed elegantemente sputando nel piatto in cui fino a ieri ha mangiato pretende di dirsi alternativa ai suoi pigmalioni. Suvvia...

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9. Quasi una denuncia all'Accademia della Crusca per oltraggio alla lingua italiana

I candidati della lista "Ego sum leo" (quante tocca sentirne) scrivono nel frontespizio di un loro foglio volante di propaganda: "Il centro storico di Viterbo... collaboriamo alla diffusione della sua storicita'". Chi sa spiegare cosa diamine significhi "collaborare alla diffusione della storicita' del centro storico di Viterbo" vince un mappamondo. Poeti paroliberi? No, truppe berlusconiane.

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10. L'assessore e le sue astuzie

L'assessore ai lavori pubblici della Provincia di Viterbo, gia' democristiano, poi berlusconiano, poi casiniano e tuttora su piazza, si presenta con una lista ad personam denominata "Fondazione!" con tanto di punto esclamativo. Basterebbe quel punto esclamativo per noi vecchi lettori di Benedetto Croce a smascherare l'indecenza di tale operazione. Ma naturalmente c'e' ben di peggio, e ne abbiamo gia' detto or non e' guari. Ed a proposito: gli affissori di manifesti di quel signore si sono distinti per aver illegalmente occupato e imbrattato gli spazi elettorali altrui dando abbagliante prova fin dalla campagna elettorale del sommo loro rispetto per le leggi, i diritti degli altri, la civile convivenza.

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11. Lische ciniche

Nulla diciamo di talune altre cosiddette liste civiche. E nulla della nuova destra totalitaria grillina. Basti il silenzio. Ed entri Fortebraccio.

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12. Andreottiani in servizio permanente effettivo e di complemento

Dimenticavo: il cosiddetto centrosinistra candida a sindaco un democristiano sostenuto dai vecchi satrapi andreottiani del regime della corruzione e della penetrazione mafiosa, ed ha infarcito le liste che lo sostengono di personaggi fascisti e berlusconiani. Congratulazioni vivissime.

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13. Cosa resta? (il solito, immancabile pistolotto finale del vecchio comiziante)

Votare a sinistra, quand'anche non dovesse servire ad altro (poiche' le due liste di sinistra non asservite a operazioni innominabili in queste elezioni comunali hanno ben poche possibilita' di eleggere un consigliere - per errori sesquipedali di ingenuita' e di presunzione dai loro stessi promotori commessi), almeno riafferma il rifiuto di essere complici del regime della corruzione, dell'eversione dall'alto, del fascismo che torna. Almeno riafferma la scelta di essere fedeli alla Costituzione della Repubblica Italiana, alla Dichiarazione universale dei diritti umani.

Votare a sinistra occorre: e non solo per uno dei due candidati a sindaco di sinistra, ma anche per la lista che lo sostiene (poiche' se potra' entrare in consiglio comunale sara' come consigliere, ovvero unicamente grazie ai voti di lista).

Votare a sinistra. E continuare la lotta.

La lotta delle oppresse e degli oppressi per la liberazione dell'umanita'.

La lotta per i diritti umani di tutti gli esseri umani e la difesa della biosfera.

La lotta di e per un'umanita' di persone libere ed eguali in diritti: per l'internazionale futura umanita', per una societa' mondiale in cui da ogni persona sia dato secondo le sue capacita', e ad ogni persona sia dato secondo i suoi bisogni.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

Peppe Sini, cittadino viterbese

 

Viterbo, 22 maggio 2013

 

Mittente: Peppe Sini, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: nbawac at tin.it e centropacevt at gmail.com , web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/