Telegrammi. 1290



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 1290 del 30 maggio 2013

Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com

 

Sommario di questo numero:

1. Franca Rame

2. Una lettera aperta alla Ministra degli Esteri Emma Bonino

3. Un incontro di studio a Viterbo: "Pensare l'umanita' e la biosfera oggi con Anders, Arendt, Bloch, Jonas"

4. Segnalazioni librarie

5. La "Carta" del Movimento Nonviolento

6. Per saperne di piu'

 

1. LUTTI. FRANCA RAME

 

Ricordando Franca Rame molti ricorderanno l'artista e l'intellettuale, la persona di forte impegno civile e la parlamentare.

Ma noi vogliamo ricordare soprattutto la militante per i diritti delle donne, ovvero per la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

E gliene siamo ancora grati.

 

2. APPELLI. UNA LETTERA APERTA ALLA MINISTRA DEGLI ESTERI EMMA BONINO

 

Gentilissima Ministra degli Esteri,

da oltre dieci anni l'Italia prende parte alla guerra in Afghanistan, in flagrante violazione del diritto internazionale e della Costituzione della Repubblica Italiana.

Da oltre dieci anni l'Italia e' corresponsabile di una guerra che ogni giorno provoca morti e distruzioni.

Cessi la partecipazione italiana alla guerra.

E si adoperi finalmente l'Italia per la pace, per il disarmo, per la smilitarizzazione dei conflitti, per la difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani.

Il primo diritto umano e' il diritto a non essere uccisi.

La guerra e' sempre nemica dell'umanita'.

Solo la pace salva le vite.

Voglia gradire distinti saluti,

Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo

Viterbo, 29 maggio 2013

 

3. INCONTRI. UN INCONTRO DI STUDIO A VITERBO: "PENSARE L'UMANITA' E LA BIOSFERA OGGI CON ANDERS, ARENDT, BLOCH, JONAS"

 

Si e' svolto mercoledi' 29 maggio 2013 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di studio sul tema "Pensare l'umanita' e la biosfera oggi con Guenther Anders, Hannah Arendt, Ernst Bloch, Hans Jonas".

Nel corso dell'incontro sono state illustrate le vite e le opere dei pensatori ricordati, e successivamente letti e commentati alcuni loro testi.

Concludendo l'incontro il responsabile della struttura nonviolenta viterbese ha messo in evidenza come Guenther Anders, Hannah Arendt, Ernst Bloch ed Hans Jonas, sostenendo tesi talvolta anche in feconda dialettica e finanche in netta alternativa tra loro, apportano tutti contributi fondamentali alla nonviolenza in cammino, ovvero alla piu' nitida, concreta e intransigente lotta di liberazione dell'umanita', per l'affermazione dei diritti umani di tutti gli esseri umani, in difesa della biosfera casa comune dell'umanita' intera.

Tutti rigorosamente, limpidamente impegnati per il bene comune dell'umanita', Anders, Arendt, Bloch e Jonas costituiscono basilari punti di riferimento per ogni persona intellettualmente, moralmente, socialmente e politicamente impegnata contro la menzogna e contro la violenza, per la vita, la dignita' e i diritti di tutte le persone, per la difesa della civilta' umana e dell'intero mondo vivente.

La nonviolenza e' in cammino.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

*

Una breve notizia su Guenther Anders

Guenther Anders (pseudonimo di Guenther Stern, "anders" significa "altro" e fu lo pseudonimo assunto quando le riviste su cui scriveva gli chiesero di non comparire col suo vero cognome) e' nato a Breslavia nel 1902, figlio dell'illustre psicologo Wilhelm Stern, fu allievo di Husserl e si laureo' in filosofia nel 1925. Costretto all'esilio dall'avvento del nazismo, trasferitosi negli Stati Uniti d'America, visse di disparati mestieri. Tornato in Europa nel 1950, si stabili' a Vienna. E' scomparso nel 1992. Strenuamente impegnato contro la violenza del potere e particolarmente contro il riarmo atomico, e' uno dei maggiori filosofi contemporanei; e' stato il pensatore che con piu' rigore e concentrazione e tenacia ha pensato la condizione dell'umanita' nell'epoca delle armi che mettono in pericolo la sopravvivenza stessa della civilta' umana; insieme a Hannah Arendt (di cui fu coniuge), ad Hans Jonas (e ad altre e altri, certo) e' tra gli ineludibili punti di riferimento del nostro riflettere e del nostro agire. Opere di Guenther Anders: Essere o non essere, Einaudi, Torino 1961; La coscienza al bando. Il carteggio del pilota di Hiroshima Claude Eatherly e di Guenther Anders, Einaudi, Torino 1962, poi Linea d'ombra, Milano 1992 (col titolo: Il pilota di Hiroshima ovvero: la coscienza al bando); L'uomo e' antiquato, vol. I (sottotitolo: Considerazioni sull'anima nell'era della seconda rivoluzione industriale), Il Saggiatore, Milano 1963, poi Bollati Boringhieri, Torino 2003; L'uomo e' antiquato, vol. II (sottotitolo: Sulla distruzione della vita nell'epoca della terza rivoluzione industriale), Bollati Boringhieri, Torino 1992, 2003; Discorso sulle tre guerre mondiali, Linea d'ombra, Milano 1990; Opinioni di un eretico, Theoria, Roma-Napoli 1991; Noi figli di Eichmann, Giuntina, Firenze 1995; Stato di necessita' e legittima difesa, Edizioni Cultura della Pace, San Domenico di Fiesole (Fi) 1997. Si vedano inoltre: Kafka. Pro e contro, Corbo, Ferrara 1989; Uomo senza mondo, Spazio Libri, Ferrara 1991; Patologia della liberta', Palomar, Bari 1993; Amare, ieri, Bollati Boringhieri, Torino 2004; L'odio e' antiquato, Bollati Boringhieri, Torino 2006; Discesa all'Ade, Bollati Boringhieri, Torino 2008. In rivista testi di Anders sono stati pubblicati negli ultimi anni su "Comunita'", "Linea d'ombra", "Micromega". Opere su Guenther Anders: cfr. ora la bella monografia di Pier Paolo Portinaro, Il principio disperazione. Tre studi su Guenther Anders, Bollati Boringhieri, Torino 2003; singoli saggi su Anders hanno scritto, tra altri, Norberto Bobbio, Goffredo Fofi, Umberto Galimberti; tra gli intellettuali italiani che sono stati in corrispondenza con lui ricordiamo Cesare Cases e Renato Solmi.

*

Una breve notizia su Hannah Arendt

Hannah Arendt e' nata ad Hannover da famiglia ebraica nel 1906, fu allieva di Husserl, Heidegger e Jaspers; l'ascesa del nazismo la costringe all'esilio, dapprima e' profuga in Francia, poi esule in America; e' tra le massime pensatrici politiche del Novecento; docente, scrittrice, intervenne ripetutamente sulle questioni di attualita' da un punto di vista rigorosamente libertario e in difesa dei diritti umani; mori' a New York nel 1975. Opere di Hannah Arendt: tra i suoi lavori fondamentali (quasi tutti tradotti in italiano e spesso ristampati, per cui qui di seguito non diamo l'anno di pubblicazione dell'edizione italiana, ma solo l'anno dell'edizione originale) ci sono Le origini del totalitarismo (prima edizione 1951), Comunita', Milano; Vita Activa (1958), Bompiani, Milano; Rahel Varnhagen (1959), Il Saggiatore, Milano; Tra passato e futuro (1961), Garzanti, Milano; La banalita' del male. Eichmann a Gerusalemme (1963), Feltrinelli, Milano; Sulla rivoluzione (1963), Comunita', Milano; postumo e incompiuto e' apparso La vita della mente (1978), Il Mulino, Bologna. Una raccolta di brevi saggi di intervento politico e' Politica e menzogna, Sugarco, Milano, 1985. Molto interessanti i carteggi con Karl Jaspers (Carteggio 1926-1969. Filosofia e politica, Feltrinelli, Milano 1989) e con Mary McCarthy (Tra amiche. La corrispondenza di Hannah Arendt e Mary McCarthy 1949-1975, Sellerio, Palermo 1999). Una recente raccolta di scritti vari e' Archivio Arendt. 1. 1930-1948, Feltrinelli, Milano 2001; Archivio Arendt 2. 1950-1954, Feltrinelli, Milano 2003; cfr. anche la raccolta Responsabilita' e giudizio, Einaudi, Torino 2004; la recente Antologia, Feltrinelli, Milano 2006; i recentemente pubblicati Quaderni e diari, Neri Pozza, 2007. Opere su Hannah Arendt: fondamentale e' la biografia di Elisabeth Young-Bruehl, Hannah Arendt, Bollati Boringhieri, Torino 1994; tra gli studi critici: Laura Boella, Hannah Arendt, Feltrinelli, Milano 1995; Roberto Esposito, L'origine della politica: Hannah Arendt o Simone Weil?, Donzelli, Roma 1996; Paolo Flores d'Arcais, Hannah Arendt, Donzelli, Roma 1995; Simona Forti, Vita della mente e tempo della polis, Franco Angeli, Milano 1996; Simona Forti (a cura di), Hannah Arendt, Milano 1999; Augusto Illuminati, Esercizi politici: quattro sguardi su Hannah Arendt, Manifestolibri, Roma 1994; Friedrich G. Friedmann, Hannah Arendt, Giuntina, Firenze 2001; Julia Kristeva, Hannah Arendt, Donzelli, Roma 2005; Alois Prinz, Io, Hannah Arendt, Donzelli, Roma 1999, 2009. Per chi legge il tedesco due piacevoli monografie divulgative-introduttive (con ricco apparato iconografico) sono: Wolfgang Heuer, Hannah Arendt, Rowohlt, Reinbek bei Hamburg 1987, 1999; Ingeborg Gleichauf, Hannah Arendt, Dtv, Muenchen 2000.

*

Una breve notizia su Ernst Bloch

Ernst Bloch (1885-1977) e' il grande filosofo dello "spirito dell'utopia", del "principio speranza", dell'"ortopedia del camminare eretti" (per citare alcuni titoli ed espressioni delle sue opere che sono altrettante proposte di riflessione e di lotta per la dignita' umana); ad oltre trent'anni dalla scomparsa la sua riflessione e la sua testimonianza (come quelle - ad un tempo in tensione dialettica e complementari - di Guenther Anders e di Hans Jonas, di Hannah Arendt e della scuola di Francoforte, delle opere piu' aggettanti di Karl Korsch e di Gyorgy Lukacs) apportano decisivi contributi all'elaborazione di una teoria e una prassi politica della nonviolenza in cammino adeguata alla situazione presente, che costituisca un progetto di alternativa economica, politica e culturale capace di fondare una societa' liberata e solidale che sappia riconoscere e promuovere i diritti umani di tutti gli esseri umani e la piena, consapevole, responsabile difesa della biosfera. Dalla Wikipedia, edizione italiana, riprendiamo per ampi stralci la seguente scheda: "Ernst Bloch (Ludwigshafen 8 luglio 1885 - Tubinga 4 agosto 1977). Nato in una famiglia di origine ebraica del Palatinato, si laureo' in filosofia nel 1908 con una tesi intitolata Disquisizioni critiche su Rickert e il problema dell'epistemologia moderna. Nel 1913 si sposo' con la scultrice Else von Stritzky (che mori' nel 1921). Ad Heidelberg conobbe Max Weber, mentre a Berlino frequento' Bertolt Brecht, Kurt Weill e Theodor W. Adorno, tra gli altri. Nel 1922 si sposo' con la pittrice Linda Oppenheimer. Da questo matrimonio nacque sua figlia Mirijam nel 1928, anno in cui si dissolse il matrimonio. Nel 1933, all'avvento del nazismo in Germania, emigro' prima in Svizzera, poi in Austria, in Cecoslovacchia e in Francia, finche' non si stabili' negli Stati Uniti d'America, dove scrisse la sua opera principale, Il principio speranza... Nel 1948 Bloch accetto' l'incarico di professore all'Universita' di Lipsia, nella Repubblica democratica tedesca, e qui volle portare il suo contributo di filosofo marxista al fine di creare una societa' socialista. Tuttavia entro' presto in conflitto con il regime della Rdt, che vedeva in lui un fautore del revisionismo rispetto all'ortodossia marxista e che cerco' nel 1957 di isolarlo come un "tentatore della gioventu'", costringendolo a lasciare la docenza. Nel 1961 fuggi', passando per Berlino Ovest, a Tubinga, dove ottenne una cattedra universitaria. Ne Il principio speranza (pubblicato in tre volumi dal 1953 al 1959), Bloch sosteneva che speranza e utopia sono elementi essenziali dell'agire e del pensare umano. Egli intendeva cosi' porre in luce il contenuto utopico del pensiero di Karl Marx, che viene ad assumere, nell'interpretazione di Bloch, una peculiare tensione messianica. Bloch tento' di stabilire un collegamento fra marxismo e cristianesimo, poiche' in quest'ultimo riconosceva un significato utopico, come speranza di una redenzione, che il marxismo avrebbe trasformato in una prospettiva rivoluzionaria. Al tempo stesso egli interpretava il materialismo storico marxiano alla luce di elementi filosofici ad esso estranei, quali il naturalismo del pensiero rinascimentale e le filosofie della natura di Wolfgang Goethe e di Friedrich Schelling, per pervenire a una nozione di materia come "possibilita' di tutte le figure che sono latenti nel suo grembo", e dunque come tensione e apertura al futuro e al possibile. Contesto' la linearita' del concetto di progresso e insieme ridefini' il concetto di tempo: "Rappresentare la storia universale come una successione di periodi e' senza dubbio molto piu' facile che rappresentarla nella contemporaneita' di luoghi e nella pluralita' delle sue voci; questo concetto topografico esige, infatti, perlomeno quando si presenta come storico-universale, un multiversum, anche nel tempo" (da Sul progresso, titolo originale Differenzierungen im Begriff Fortschritt, "differenziazione sul concetto di progresso"). Nel suo stile prevale un tono elevato e magniloquente, simile a quello di un profeta biblico, tuttavia punteggiato dal gusto del paradosso e da guizzi d'ironia. Tali registri stilistici rispecchiano la sua vicinanza giovanile e familiare tanto alle letture bibliche quanto all'espressionismo e alle avanguardie artistiche. Altre opere importanti di Bloch sono: Spirito dell'utopia (1918); Thomas Muenzer come teologo della rivoluzione (1921); Tracce (1930); Soggetto-Oggetto, Delucidazioni su Hegel (1949); Avicenna e la sinistra aristotelica (1952); Ateismo nel cristianesimo (1968); Il problema del materialismo: storia e sostanza (1972); Experimentum Mundi (1975)". Tra le opere di Ernst Bloch: Spirito dell'utopia, La Nuova Italia, Firenze; Thomas Muenzer, teologo della rivoluzione, Feltrinelli, Milano; Tracce, Garzanti, Milano; Soggetto-oggetto, Il Mulino, Bologna; Il principio speranza, Garzanti, Milano; Diritto naturale e dignita' umana; Ateismo nel cristianesimo, Feltrinelli, Milano; Il problema del materialismo; Experimentum mundi. Opere su Ernst Bloch: in italiano si vedano almeno gli studi di Italo Mancini, Stefano Zecchi, Remo Bodei, Giuseppe Cacciatore, Giuseppe Pirola, Laura Boella, Laennec Hurbon; si veda anche il fascicolo monografico di "Aut aut", n. 173-174, settembre-dicembre 1979, dal titolo Eredita' di Bloch.

*

Una breve notizia su Hans Jonas

Hans Jonas e' nato a Moenchengladbach nel 1903, e' stato allievo di Heidegger e Bultmann, ed uno dei massimi specialisti dello gnosticismo. Nel 1933 si e' trasferito dapprima in Inghilterra e poi in Palestina, dal 1949 ha insegnato in diverse universita' nordamericane, dedicandosi a studi di filosofia della natura e di filosofia della tecnica. E' uno dei punti di riferimento del dibattito bioetico. Al suo "principio responsabilita'" si ispirano riflessioni e pratiche ecopacifiste, della solidarieta', dell'etica contemporanea. E' scomparso nel 1993. Opere di Hans Jonas: sono fondamentali Il principio responsabilita', Einaudi, Torino 1993; la raccolta di saggi filosofici Dalla fede antica all'uomo tecnologico, Il Mulino, Bologna 1994; Tecnica, medicina ed etica, Einaudi, Torino 1997; Organismo e liberta', Einaudi, Torino 1999; una raccolta di tre brevi saggi di autobiografia intellettuale e' Scienza come esperienza personale, Morcelliana, Brescia 1992. Si vedano anche Il concetto di Dio dopo Auschwitz, Il melangolo, Genova 1995, e La filosofia alle soglie del Duemila, Il melangolo, Genova 1994; cfr. anche Lo gnosticismo, Sei, Torino 1995. Un utile libro di interviste e conversazioni e' Sull'orlo dell'abisso, Einaudi, Torino 2000. Opere su Hans Jonas: si vedano i testi segnalati nel saggio di Vallori Rasini: "Recenti sviluppi nella ricezione di Hans Jonas: una rassegna bibliografica", riportato ne "La nonviolenza e' in cammino" n. 1449 del 15 ottobre 2006; si veda anche la parte su Jonas in AA. VV., Etiche della mondialita', Cittadella, Assisi 1996, e la bibliografia critica li' segnalata; per un profilo sintetico ed una ampia nota bibliografica, cfr. anche Giovanni Fornero, "Jonas: la responsabilita' verso le generazioni future", nella Storia della filosofia fondata da Nicola Abbagnano, Utet, Torino 1994, Tea, Milano 1996.

 

4. SEGNALAZIONI LIBRARIE

 

Riletture

- Stefano De Fiores, Tullo Goffi (a cura di), Nuovo dizionario di spiritualita', Edizioni Paoline, Roma 1979, pp. XXXII + 1776.

- Franco Demarchi, Aldo Ellena (a cura di), Dizionario di sociologia, Edizioni Paoline, Cinisello Balsamo (Mi) 1976, pp. 1438.

 

5. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

6. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 1290 del 30 maggio 2013

Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su:

nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe

 

Per non riceverlo piu':

nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe

 

In alternativa e' possibile andare sulla pagina web

http://web.peacelink.it/mailing_admin.html

quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione).

 

L'informativa ai sensi del Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 ("Codice in materia di protezione dei dati personali") relativa alla mailing list che diffonde questo notiziario e' disponibile nella rete telematica alla pagina web:

http://italy.peacelink.org/peacelink/indices/index_2074.html

 

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

Gli unici indirizzi di posta elettronica utilizzabili per contattare la redazione sono: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com