[Nonviolenza] Telegrammi. 1501



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 1501 del 29 dicembre 2013

Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com

 

Sommario di questo numero:

1. In memoria dei fratelli Cervi

2. "De hominis dignitate". Un incontro di studio a Viterbo

3. La "Carta" del Movimento Nonviolento

4. Per saperne di piu'

 

1. INCONTRI. IN MEMORIA DEI FRATELLI CERVI

 

Nel settantesimo anniversario del massacro dei sette fratelli Cervi, commesso dagli assassini fascisti a Reggio Emilia il 28 dicembre 1943, la sera del 28 dicembre 2013 a Viterbo alcune persone rigorosamente antifasciste e quindi amiche della nonviolenza li hanno ricordati - Gelindo, Antenore, Aldo, Ferdinando, Agostino, Ovidio, Ettore - con inestinguibile gratitudine per la loro lotta, con inestinguibile cordoglio per la loro morte.

*

In loro memoria sono state lette l'epigrafe scritta da Piero Calamandrei per loro e per la loro madre Genoveffa morta di crepacuore, la poesia a loro dedicata da Salvatore Quasimodo, alcune pagine del libro "I miei sette figli" di papa' Alcide Cervi.

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L'incontro e' stato concluso dal responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo, Peppe Sini.

La memoria dei fratelli Cervi ci illumini oggi nei compiti dell'ora.

Nell'impegno per l'abolizione dei campi di concentramento e delle deportazioni, per l'abolizione della schiavitu' e della persecuzione dei migranti.

Nell'impegno per l'abolizione delle scellerate antileggi razziste che infami governi golpisti negli scorsi anni e decenni hanno imposto in Italia.

Nell'impegno contro la guerra e per il disarmo.

Nell'impegno contro la barbara violenza, la feroce oppressione, la brutale indifferenza che e' sempre fascista.

Nell'impegno in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di ogni essere umano.

Nell'impegno per l'universale solidarieta' che ogni essere umano riconosce e raggiunge e sostiene.

Nell'impegno per l'internazionale futura umanita'.

La memoria dei fratelli Cervi ci illumini oggi nei compiti dell'ora.

Il fascismo non prevarra'.

La Resistenza continua.

La nonviolenza e' in cammino.

 

2. INCONTRI. "DE HOMINIS DIGNITATE". UN INCONTRO DI STUDIO A VITERBO

 

Si e' svolto nel pomeriggio di sabato 28 dicembre 2013 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di studio sul tema "De hominis dignitate".

Nel corso dell'incontro sono stati letti e commentati testi di Pico della Mirandola, di Erasmo da Rotterdam, di Tommaso Moro, di Giordano Bruno.

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Concludendo l'incontro il responsabile della struttura nonviolenta viterbese ha particolarmente evidenziato due elementi e due compiti.

"La prima e piu' grave ed irrimediabile violazione della dignita' umana e' l'uccisione degli esseri umani. E la guerra, che dell'uccisione intenzionale e massiva di esseri umani consiste, e' quindi la piu' grave offesa recata all'umanita'. Abolire la guerra e' il primo dovere di ogni persona, di ogni consorzio civile, di ogni ordinamento giuridico".

"Il razzismo, come ogni ideologia o prassi che nega pienezza di diritti a degli esseri umani, e quindi consente o promuove violenza contro di loro, e' un crimine contro l'intera umanita'. Tutti gli esseri umani in quanto tali sono titolari di tutti gli inalienabili diritti inerenti allo statuto di persona umana. Abolire il razzismo, ed ogni altra ideologia e prassi di persecuzione, e' il primo dovere di ogni persona, di ogni consorzio civile, di ogni ordinamento giuridico".

*

Le persone partecipanti all'incontro hanno espresso pieno sostegno all'impegno per la cessazione della partecipazione italiana alla guerra afgana, per il disarmo, per la smilitarizzazione, per la difesa popolare nonviolenta.

Le persone partecipanti all'incontro hanno espresso pieno sostegno all'impegno per l'abolizione dei campi di concentramento, per la cessazione delle deportazioni, per il contrasto alla schiavitu', per l'abolizione delle antileggi razziste tuttora in vigore in Italia responsabili delle stragi dei migranti, della riduzione in schiavitu' e delle scellerate persecuzioni che essi subiscono.

Vi e' una sola umanita'.

L'Italia torni al rispetto della sua Costituzione repubblicana, democratica ed antifascista, che proibisce la guerra e che riconosce e difende i diritti di tutti gli esseri umani.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

 

3. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

4. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

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