[Nonviolenza] Ricordato a Viterbo il martire antifascista Mariano Buratti a settanta anni dall'uccisione



 

RICORDATO A VITERBO IL MARTIRE ANTIFASCISTA MARIANO BURATTI A SETTANTA ANNI DALL'UCCISIONE

 

Nell'ambito delle iniziative per il Giorno della Memoria, mercoledi' 29 gennaio 2014 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" si e' svolto un incontro di commemorazione del martire antifascista Mariano Buratti, di cui ricorre il 31 gennaio il settantesimo anniversario dell'uccisione.

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Nel nome e nel ricordo di Mariano Buratti

Il responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini, ha ricordato la figura e l'opera del martire rievocando anche i ricordi che di lui ricevette da alcuni di coloro che erano stati suoi allievi al liceo, suoi sostenitori e compagni nella lotta antifascista, prosecutori della sua azione nell'ambito dell'impegno civile e pedagogico: per tutti il ricordo di Mariano Buratti fu un esempio cui ispirarsi, e questa fedelta' al suo nome e al suo ricordo ha ispirato altresi' anche nei decenni successivi gli allievi migliori del liceo di Viterbo che reca il suo nome.

Rievocando anche le liriche di "Focolare spento", la raccolta in cui Buratti aveva composto in nobili forme le dolorose tracce della sua vicenda familiare funestata dai lutti, anche in esse come nella pratica educativa, come nelle altre sue esperienze intellettuali e vicende esistenziali, e' stato colto ancora una volta l'afflato e l'impegno di solidarieta', la cognizione del dolore e la pietas, i sentimenti e le ragioni che hanno avuto sbocco, e sono per cosi' dire pienamente sbocciati - maturati e fioriti -, nella scelta resistenziale, nella lotta contro l'orrore nazifascista.

Ricordare Mariano Buratti significa proseguire la lotta di Mariano Buratti contro la barbarie, in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di ogni essere umano. Una memoria che non accolga questo legato, che non assuma questo impegno, non sarebbe che una tragica menzogna, un vile tradimento. La memoria di Mariano Buratti ci convoca all'impegno morale e civile oggi, ci convoca alla responsabilita' dinanzi alle iniquita' presenti, ci convoca a proseguire la lotta contro il razzismo e contro il totalitarismo, contro i poteri criminali e la violenza persecutrice e assassina.

Nel nome e nel ricordo di Mariano Buratti oggi e qui dobbiamo batterci in primo luogo contro la persecuzione dei migranti.

Nel nome e nel ricordo di Mariano Buratti oggi e qui dobbiamo batterci in primo luogo per l'immediata abrogazione delle antileggi hitleriane che governi golpisti hanno imposto nel nostro paese negli ultimi decenni: antileggi hitleriane che hanno provocato sofferenze indicibili e finanche la morte ad innumerevoli esseri umani che speravano di trovare in Italia democrazia, accoglienza e solidarieta', che speravano di trovare in Italia il rispetto sincero e coerente della legge fondamentale del nostro paese, la Costituzione della Repubblica Italiana che riconosce e difende i diritti di tutti gli esseri umani.

Nel nome e nel ricordo di Mariano Buratti oggi e qui dobbiamo batterci in primo luogo per l'abolizione immediata dei campi di concentramento in cui persone che non hanno commesso nulla di male sono detenute fino a 18 mesi in condizioni disumane.

Nel nome e nel ricordo di Mariano Buratti oggi e qui dobbiamo batterci in primo luogo per l'abolizione immediata della scellerata pratica della deportazione; affinche' mai piu' le vittime di guerre e dittature giunte fortunosamente in Italia, sperando cosi' di esser scampate alla morte, siano riconsegnate ai loro carnefici.

Nel nome e nel ricordo di Mariano Buratti oggi e qui dobbiamo batterci in primo luogo affinche' cessi il favoreggiamento da parte delle istituzioni e delle normative italiane della riduzione in schiavitu' di tante vittime innocenti che vengono gettate nelle grinfie delle mafie schiaviste.

Nel nome e nel ricordo di Mariano Buratti oggi e qui dobbiamo batterci in primo luogo per il riconoscimento del diritto di tutti gli esseri umani a muoversi liberamente sul pianeta per trovare un luogo in cui convivere in pace e serenita', in questa Terra che e' la casa comune dell'umanita' intera.

Nel nome e nel ricordo di Mariano Buratti oggi e qui dobbiamo batterci in primo luogo per far cessare le guerre e le dittature; attraverso il disarmo, la cooperazione tra i popoli, la difesa nitida e intransigente dei diritti umani di tutti gli esseri umani.

Nel nome e nel ricordo di Mariano Buratti oggi e qui dobbiamo batterci in primo luogo affinche' in Italia cessi la persecuzione razzista dei migranti, ed affinche' l'Italia cessi di partecipare alle guerre assassine.

Nel nome e nel ricordo di Mariano Buratti oggi e qui dobbiamo continuare la lotta che fu la sua: contro la barbarie nazista che torna, contro la violenza assassina, contro la disumanizzazione dell'umanita'.

Nel nome e nel ricordo di Mariano Buratti oggi e qui noi chiediamo ancora una volta al governo e al parlamento del nostro paese l'abrogazione immediata di tutte le misure, le strutture e le pratiche razziste, la cessazione immediata della scellerata persecuzione dei nostri fratelli e delle nostre sorelle migranti, la cessazione immediata della partecipazione alle guerre, la cessazione immediata della produzione e del traffico di armi, la cessazione immediata della complicita' con i poteri criminali e stragisti.

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Una breve notizia su Mariano Buratti

Mariano Buratti nacque a Bassano di Sutri (ora Bassano Romano) il 15 gennaio 1902 e mori' fucilato dai nazisti a Forte Bravetta a Roma il 31 gennaio 1944. Insegnante e poeta, dopo l'8 settembre 1943 organizzo' una delle prime bande partigiane. Catturato dai nazifascisti nel dicembre 1943 a Roma, fu detenuto in via Tasso dove per settimane fu ripetutamente torturato (sopportando le torture "con la fierezza dei forti e col silenzio dei martiri"), per essere infine fucilato a Forte Bravetta insieme ad altri antifascisti. Medaglia d'oro della Resistenza, Il liceo di Viterbo in cui aveva insegnato e' intitolato al suo nome.

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La memoria della Shoah, la memoria della Resistenza

La commemorazione di Mariano Buratti faceva parte di una serie di iniziative commemorative e di incontri di studio, riflessione e mobilitazione contro il razzismo in relazione alla celebrazione del Giorno della Memoria della Shoah.

Nei dieci giorni tra il 17 gennaio e il 26 gennaio 2014 si sono svolti altrettanti incontri di studio nel corso dei quali sono stati letti e commentati testi di Theodor W. Adorno, Jean Amery, Guenther Anders, Hannah Arendt, Zygmunt Bauman, Edith Bruck, Margarete Buber Neumann, Albert Camus, Elias Canetti, Rene' Cassin, Andre' Chouraqui, Norbert Elias, Anne Frank, Stephane Hessel, Raul Hilberg, Etty Hillesum, Vladimir Jankelevitch, Milena Jesenska', Hans Jonas, Janusz Korczak, Primo Levi, Emmanuel Levinas, George L. Mosse, Leon Poliakov, i martiri della "Rosa Bianca", Jorge Semprun, Edith Stein, Tzvetan Todorov, Elie Wiesel, Annette Wieviorka, Michel Wieviorka; il 27 gennaio e' stata commemorata la figura di Vittorio Emanuele Giuntella; il 28 gennaio sono state commemorate le figure di Vittorio Emanuele Anticoli, Letizia Anticoli e Angelo Di Porto; nei prossimi giorni sono previste ulteriori iniziative.

 

Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo

 

Viterbo, 29 gennaio 2014

 

Mittente: "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: nbawac at tin.it, centropacevt at gmail.com, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/