[Nonviolenza] Voci e volti della nonviolenza. 575



 

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VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XV)

Numero 575 del 25 aprile 2014

 

In questo numero:

1. Il nostro 25 aprile

2. Arena di pace e disarmo il 25 aprile a Verona

3. L'appello che promuove l'iniziativa "Arena di pace e disarmo"

 

1. EDITORIALE. IL NOSTRO 25 APRILE

 

Il 25 aprile non e' solo il giorno in cui festeggiamo la Liberazione d'Italia nel 1945 e del Portogallo nel 1974, e' anche il giorno in cui nel 1992 ci ha lasciato Ernesto Balducci, indimenticabile maestro e compagno, una delle figure piu' vive del pensiero e dell'azione per la pace, la solidarieta' universale, la liberazione comune, la nonviolenza.

E quindi il nostro 25 aprile e' un giorno insieme di festa e di lutto; festa per la Liberazione dal fascismo, e lutto per le innumerevoli vittime del fascismo e delle guerre fasciste; ed anche lutto per le innumerevoli vittime di tutte le dittature e di tutte le guerre; e infine lutto per tutti coloro che hanno lottato contro il fascismo, per la pace e la dignita' umana, e che non sono piu' vivi: e padre Balducci tutti li rappresenta.

Ma il nostro 25 aprile e' un giorno di memoria che convoca all'agire, un giorno di impegno nel presente, un giorno di lotta; il nostro 25 aprile e' un giorno di lotta nonviolenta contro tutte le uccisioni e le persecuzioni, e' un giorno di lotta nonviolenta per la liberazione dell'umanita'.

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Ed in Italia oggi due sono le lotte principali e decisive da condurre con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza: la lotta contro la guerra e per il disarmo; la lotta contro il razzismo e per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

Infatti tragicamente l'Italia ancora partecipa a guerre scellerate come quella afgana in flagrante violazione della Costituzione repubblicana posta a fondamento del nostro ordinamento giuridico; e ancora in flagrante violazione della Costituzione l'Italia tuttora attua una mostruosa persecuzione razzista nei confronti dei migranti con tanto di campi di concentramento, deportazioni, schiavitu', morti.

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Non festeggi il 25 aprile chi e' complice delle politiche di guerra e di riarmo; non festeggi il 25 aprile chi e' complice delle politiche razziste. Chi impone o favoreggia la guerra e il riarmo, chi impone o favoreggia il razzismo, costui e' complice del fascismo, costui tradisce la Costituzione della Repubblica italiana, costui non e' degno di commemorare la Resistenza e la Liberazione.

Festeggia degnamente il 25 aprile, onora degnamente le vittime del fascismo e della guerra, ricorda degnamente i martiri antifascisti e tutte le donne e gli uomini costruttori di pace, di giustizia e di liberta', solo chi si impegna, oggi ed ogni giorno, contro la guerra e contro le armi, contro il razzismo e contro tutte le discriminazioni, le persecuzioni, le violenze; solo chi si impegna, oggi ed ogni giorno, in difesa dei diritti di tutti gli esseri umani, e in difesa della biosfera casa comune dell'umanita'.

Festeggia degnamente il 25 aprile solo chi rispetta e difende la Costituzione della Repubblica Italiana, la Costituzione antifascista, la Costituzione democratica, la Costituzione che ripudia la guerra, che difende i diritti di tutti gli esseri umani, che accoglie e protegge tutte le persone che cercano pace, giustizia e liberta'.

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Ma non solo il 25 aprile la memoria della Resistenza e della Liberazione deve tradursi in pensiero coerente ed azione costruttiva: tutti i giorni occorre lottare contro la guerra assassina, contro le armi assassine, contro le strutture armate assassine; tutti i giorni occorre lottare contro il razzismo, l'imperialismo, il totalitarismo, il maschilismo, lo sfruttamento; tutti i giorni occorre lottare per la pace e la solidarieta'.

E per inverare il senso e i fini, i valori e il progetto della Resistenza, della Liberazione, della Costituzione repubblicana, occorre la scelta della nonviolenza.

La nonviolenza deve divenire non solo scelta personale e collettiva quotidiana, regola e metodo condivisi, ma anche politica comune, principio organizzatore della civile convivenza, delle relazioni e delle istituzioni, fondamento delle leggi e dei costumi, realizzazione della democrazia nella sua estensione piu' ampia: omnicrazia, ovvero potere di tutti.

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Per tutto cio' questo 25 aprile 2014 trova in Italia il suo luogo di chiarificazione e la sua traduzione in proposta d'azione adeguata nell'iniziativa nonviolenta nazionale che si svolge a Verona, l'"Arena di pace e disarmo" che giustamente afferma che "La Resistenza oggi si chiama nonviolenza. La Liberazione oggi si chiama disarmo" e quindi propone un'autentica e adeguata politica di pace fondata sul disarmo immediato, sul passaggio immediato alla nonviolenza.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

2. RIFERIMENTI. ARENA DI PACE E DISARMO IL 25 APRILE A VERONA

 

Si svolge a Verona il 25 aprile l'iniziativa "Arena di pace e disarmo".

Per informazioni, adesioni e contatti: e-mail: segreteria at arenapacedisarmo.org, sito: http://arenapacedisarmo.org

 

3. APPELLI. L'APPELLO CHE PROMUOVE L'INIZIATIVA "ARENA DI PACE E DISARMO"

 

La guerra e' il suicidio dell'umanita' (Papa Francesco)

Solo la nonviolenza ci salvera' (Mahatma Gandhi)

 

25 aprile 2014, all'Arena di Verona, una giornata di resistenza e liberazione

La resistenza oggi si chiama nonviolenza

La liberazione oggi si chiama disarmo

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Premessa

L'Italia ripudia la guerra, ma noi continuiamo ad armarci.

Crescono le spese militari, si costruiscono nuovi strumenti bellici.

Il nostro Paese, in piena crisi economica e sociale, cade a picco in tutti gli indicatori europei e internazionali di benessere e di civilta', ma continua ad essere tra le prime dieci potenze militari del pianeta, nella corsa agli armamenti piu' dispendiosa della storia.

Ne sono un esempio i nuovi 90 cacciabombardieri F35, il cui costo di acquisto si attesta sui 14 miliardi di euro, mentre l'intero progetto Joint Strike Fighter superera' i 50 miliardi di euro; il nostro paese, inoltre, "ospita" 70 bombe atomiche statunitensi B-61 (20 nella base di Ghedi a Brescia e 50 nella base di Aviano a Pordenone) che si stanno ammodernando, al costo di 10 miliardi di dollari, in testate nucleari adatte al trasporto sugli F-35.

Gli armamenti sono distruttivi quando vengono utilizzati e anche quando sono prodotti, venduti, comprati e accumulati, perche' sottraggono enormi risorse al futuro dell'umanita', alla realizzazione dei diritti sociali e civili, garanzia di vera sicurezza per tutti.

Gli armamenti non sono una difesa da cio' che mette a rischio le basi della nostra sopravvivenza e non saranno mai una garanzia per i diritti essenziali della nostra vita - il diritto al lavoro, alla casa e all'istruzione, le protezioni sociali e sanitarie, l'ambiente, l'aria, l'acqua, la legalita' e la partecipazione, la convivenza civile e la pace; e inoltre generano fame, impoverimento, miseria, insicurezza perche' sempre alla ricerca di nuovi teatri e pretesti di guerra; impediscono la realizzazione di forme civili e nonviolente di prevenzione e gestione dei conflitti che salverebbero vite umane e risorse economiche.

Per immaginare e costruire gia' oggi un futuro migliore e' indispensabile, urgente, una politica di disarmo, partendo da uno stile di vita disarmante.

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Proposta

Per questo proponiamo la convocazione di una iniziativa nonviolenta nazionale: un grande raduno, di tutte le persone, le associazioni, i movimenti della pace, della solidarieta', del volontariato, dell'impegno civile, che faccia appello non solo ai politici ma innanzitutto a noi stessi, chiedendo a chi vi partecipera' di assumersi la responsabilita' di essere parte del cambiamento che vogliamo vedere nel mondo.

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Obiettivo

Scrollarsi dalle spalle illusioni e paure, rimettersi in piedi con il coraggio della responsabilita' e della partecipazione per disarmarci e disarmare l'economia, la politica, l'esercito.

 

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VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XV)

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Numero 575 del 25 aprile 2014

 

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