[Nonviolenza] Telegrammi. 1798



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 1798 del 26 ottobre 2014

Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XV)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com

 

Sommario di questo numero:

1. Un messaggio preciso

2. Come lo stato italiano sperpera 70 milioni di euro al giorno

3. Bricchio Birocchi: La marcia da Peruggia fin'a Assisi

4. La nostra marcia

5. "Viterbo oltre il muro": Dalla marcia Perugia-Assisi al 4 novembre dalla parte di Abele

6. Dare seguito alla marcia della pace Perugia-Assisi

7. Dal 19 ottobre al 4 novembre. Una riflessione del gruppo di lavoro su "La nonviolenza in Italia oggi"

8. Da Assisi ad Abele

9. Una scheda di presentazione dell'associazione Erinna - centro antiviolenza di Viterbo

10. Segnalazioni librarie

11. La "Carta" del Movimento Nonviolento

12. Per saperne di piu'

 

1. EDITORIALE. UN MESSAGGIO PRECISO

 

La partecipazione alla manifestazione di Roma promossa dalla Cgil e' stata enorme e reca un messaggio preciso al governo e al parlamento: cessino subito le politiche schiaviste, razziste, assassine.

Il governo e il parlamento tornino al rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana.

Cessi la politica economica complice degli sfruttatori, degli usurai, dei rapinatori, dei corruttori, dei devastatori, degli schiavisti.

Cessi la devastazione dell'ambiente.

Cessi la distruzione dei diritti sociali.

Cessi lo sperpero di 70 milioni di euro al giorno per le spese militari, il riarmo, le guerre.

Cessi la partecipazione italiana alle guerre neocoloniali.

Cessi la persecuzione razzista dei migranti.

*

Pace e diritti.

Lavoro e dignita'.

Giustizia e solidarieta'.

Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

2. RIFLESSIONE. COME LO STATO ITALIANO SPERPERA 70 MILIONI DI EURO AL GIORNO

 

Lo stato italiano sperpera in spese militari, in riarmo, in partecipazione alle guerre, settanta milioni di euro al giorno.

E' uno sperpero immenso di risorse del popolo italiano.

Uno sperpero tre volte criminale.

*

Criminale perche' queste risorse il governo le sottrae al popolo italiano.

Criminale perche' queste risorse il governo le dovrebbe piuttosto utilizzare per i servizi sociali, l'assistenza e la previdenza, le scuole, la sanita', il lavoro, il diritto alla casa e a un ambiente vivibile, le infrastrutture civili necessarie, la messa in sicurezza del territorio, per garantire i diritti umani fondamentali della popolazione.

Criminale perche' queste risorse il governo le usa per le forze armate, per le armi e per le guerre; e le forze armate addestrano esseri umani ad uccidere esseri umani; le armi servono per uccidere gli esseri umani; le guerre consistono dell'uccisione di esseri umani.

Cessi immediatamente questo immenso sperpero, questo immane crimine.

Torni il governo al rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana che difende i diritti umani e ripudia la guerra.

*

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Pace, disarmo, smilitarizzazione.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

Il 4 novembre in tutta Italia commemoriamo le vittime di tutte le guerre impegnandoci contro tutte le guerre e le uccisioni, per il diritto di ogni essere umano alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

 

3. TESTIMONIANZE. BRICCHIO BIROCCHI: LA MARCIA DA PERUGGIA FIN'A ASSISI

 

La marcia da Peruggia fin'a Assisi

ade' 'na cosa, fiji mii, gajarda

se parte co' li bbotti de bombarda

se riva che ce vo' 'na flebboclisi.

 

Ar via 'ndo te ggiri so' ssorrisi:

nun ce se crede come che sse barda

la ggente: ce se mette la coccarda

se tignono de 'mpiastri su li visi

 

e vvia de gran galoppo pe' la scesa

che dda Peruggia esce a la campagna.

E ppoi se 'ntosta subbito l'impresa

 

se suda e nun se bbeve e nun se magna

se strilla e sse smadonna a la distesa:

a 'ffa la pace e' 'na fatica cagna.

 

4. REPETITA IUVANT. LA NOSTRA MARCIA

 

La marcia della pace Perugia-Assisi che si e' svolta il 19 ottobre ancora una volta ha espresso in modo chiaro ed inequivocabile il suo forte messaggio contro la guerra e tutte le uccisioni; contro il razzismo e tutte le persecuzioni; contro il maschilismo e tutte le oppressioni; per la pace, il disarmo, la smilitarizzazione; per la vita, la dignita', i diritti di tutti gli esseri umani; per la nonviolenza che sola puo' salvare l'umanita'.

La marcia della pace ancora una volta denuncia le infami vigenti politiche assassine e chiede al governo fedifrago e al parlamento complice di tornare immediatamente al rispetto della Costituzione repubblicana che ripudia la guerra e difende la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

Questa e' stata ancora una volta la verita' della marcia della pace: disarmista, antimilitarista, nonviolenta; femminista, ecologista, nonviolenta; antirazzista, antitotalitaria, nonviolenta; anticolonialista, antimperialista, nonviolenta; socialista, libertaria, nonviolenta.

La marcia della pace Perugia-Assisi e' Rosa Luxemburg vivente.

La marcia della pace Perugia-Assisi e' Aldo Capitini vivente.

La marcia della pace Perugia-Assisi e' la nonviolenza in cammino.

Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

5. REPETITA IUVANT. "VITERBO OLTRE IL MURO": DALLA MARCIA PERUGIA-ASSISI AL 4 NOVEMBRE DALLA PARTE DI ABELE

 

La marcia Perugia-Assisi che si e' svolta il 19 ottobre ha manifestato ancora una volta il bisogno di pace e l'urgenza di agire per fermare le guerre e le stragi.

E per fermare le guerre e le stragi occorre il disarmo e la smilitarizzazione, occorre l'azione nonviolenta per salvare le vite umane in pericolo, occorre una decisa opposizione a tutti i poteri violenti e assassini.

A cento anni dalla prima guerra mondiale occorre abolire la guerra, occorre riconoscere che vi e' una sola umanita', occorre rendere effettivo il diritto di tutti gli esseri umani alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Il male puo' essere sconfitto solo col bene.

Solo con mezzi di pace si puo' costruire la pace.

Nessuno e' sicuro finche' vi e' ingiustizia, oppressione, violenza.

Fra tutti gli esseri umani vanno condivisi i beni comuni.

*

Dando svolgimento all'appello e all'impegno espressi dalla Giornata internazionale della nonviolenza del 2 ottobre e dalla marcia della pace Perugia-Assisi del 19 ottobre, il 4 novembre ricorderemo ancora una volta tutte le vittime di tutte le guerre con l'iniziativa nonviolenta "Ogni vittima ha il volto di Abele": proponiamo che in ogni citta' d'Italia si esprima pubblicamente il dolore per le persone assassinate dalla guerra, e si dichiari e manifesti l'impegno affinche' cessino le guerre e le uccisioni.

E questo impegno di pace, di disarmo, di smilitarizzazione, di democrazia, di giustizia, di misericordia, di solidarieta' che tutti gli esseri umani riconosce e raggiunge, ebbene, richiede scelte politiche precise e ineludibili da parte del Parlamento italiano, scelte coerenti con la lettera e lo spirito della Costituzione della Repubblica Italiana:

1. abrogazione di tutte le misure razziste e schiaviste che provocano le morti nel Mediterraneo e la scellerata persecuzione dei migranti nel nostro paese;

2. cessazione della illegale e criminale partecipazione italiana alle guerre in corso, dall'Afghanistan al Medio Oriente;

3. cessazione della produzione e del commercio delle armi che dall'Italia vengono messe a disposizione di poteri criminali e assassini e provocano morti in tante parti del mondo;

4. cessazione dello scandaloso sperpero di 70 milioni di euro al giorno da parte dello stato italiano per le spese militari;

5. impegno per l'abolizione dell'organizzazione terroristica e assassina della Nato;

6. avvio della Difesa popolare nonviolenta, del disarmo unilaterale e integrale, di una politica rigorosamente nonviolenta di aiuto umanitario, di cooperazione tra i popoli, di difesa ovunque dei diritti umani, di tutela della biosfera casa comune dell'umanita'.

*

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

6. REPETITA IUVANT. DARE SEGUITO ALLA MARCIA DELLA PACE PERUGIA-ASSISI

 

E il seguito da dare ad essa e' presto detto:

- proseguire nell'opposizione alla guerra e a tutte le uccisioni;

- proseguire nell'opposizione al razzismo e a tutte le persecuzioni;

- proseguire nell'opposizione al maschilismo e a tutte le oppressioni.

*

Ed in Italia qui ed ora battersi per ottenere:

1. l'abrogazione di tutte le misure razziste e schiaviste che provocano le morti nel Mediterraneo e la scellerata persecuzione dei migranti nel nostro paese;

2. la cessazione della illegale e criminale partecipazione italiana alle guerre in corso, dall'Afghanistan al Medio Oriente;

3. la cessazione della produzione e del commercio delle armi che dall'Italia vengono messe a disposizione di poteri criminali e assassini e provocano morti in tante parti del mondo;

4. la cessazione dello scandaloso sperpero di 70 milioni di euro al giorno da parte dello stato italiano per le spese militari;

5. l'impegno per l'abolizione dell'organizzazione terroristica e assassina della Nato;

6. l'avvio della Difesa popolare nonviolenta, del disarmo unilaterale e integrale, di una politica rigorosamente nonviolenta di aiuto umanitario, di cooperazione tra i popoli, di difesa ovunque dei diritti umani, di tutela della biosfera casa comune dell'umanita'.

*

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

7. REPETITA IUVANT. DAL 19 OTTOBRE AL 4 NOVEMBRE. UNA RIFLESSIONE DEL GRUPPO DI LAVORO SU "LA NONVIOLENZA IN ITALIA OGGI"

 

La marcia Perugia-Assisi del 19 ottobre 2014 ha testimoniato un'esigenza e una volonta' di pace, di verita' e di giustizia, di solidarieta' e di nonviolenza nitide ed inequivocabili; un'esigenza e una volonta' che devono ora trovare esito in azioni politiche rigorosamente conseguenti.

La cessazione immediata della partecipazione italiana alle guerre in corso.

L'abrogazione immediata di tutte le scellerate misure razziste e schiaviste responsabili delle stragi nel Mediterraneo e delle flagranti e abominevoli violazioni dei diritti umani dei migranti nel nostro paese.

La cessazione immediata dell'immane sperpero di risorse pubbliche costituito dalle spese militari che ammontano oggi in Italia a 70 milioni di euro al giorno.

La cessazione immediata della produzione di armi, armi che l'Italia fornisce criminalmente a regimi violatori dei diritti umani e a poteri belligeranti, armi e che vengono utilizzate per opprimere ed uccidere innumerevoli esseri umani.

L'uscita dall'organizzazione terrorista della Nato e l'impegno per la sua abolizione e affinche' i suoi responsabili siano processati per i crimini commessi.

L'avvio della Difesa popolare nonviolenta.

L'avvio della smilitarizzazione e del disarmo integrale.

La progressiva legiferazione della scelta della nonviolenza in tutti i campi della pubblica amministrazione come autentico adempimento dei principi stabiliti nella Carta delle Nazioni Unite, nella Dichiarazione universale dei diritti umani, nella Costituzione della Repubblica Italiana.

*

Le iniziative nonviolente di commemorazione delle vittime di tutte le guerre che si svolgeranno il 4 novembre con il motto "Ogni vittima ha il volto di Abele", nel giorno anniversario della fine della "inutile strage" della prima guerra mondiale, e nell'anno centenario dell'inizio di quell'immane massacro, costituiranno una nuova rilevante occasione di meditazione e di espressione dell'esigenza e della volonta' di pace, volonta' di pace che coincide con la consapevolezza che solo la scelta della nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe in corso.

*

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Vi e' una sola umanita', in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

8. REPETITA IUVANT. DA ASSISI AD ABELE

 

Non permettiamo che la marcia della pace Perugia-Assisi resti senza effetti.

Non permettiamo che resti senza ascolto il suo appello.

Non permettiamo che i signori della guerra e delle stragi possano continuare nei loro crimini.

Non permettiamo che la violenza assassina prevalga ancora.

*

Dopo la marcia Perugia-Assisi lottiamo per realizzare il suo messaggio.

E prepariamo il passo successivo: in ogni citta' ed in ogni paese realizziamo il 4 novembre col motto "Ogni vittima ha il volto di Abele" le iniziative nonviolente in memoria delle vittime di tutte le guerre, e rilanciamo l'appello della marcia Perugia-Assisi del 19 ottobre, l'appello della Giornata internazionale della nonviolenza del 2 ottobre.

Qui ed ora battiamoci affinche' cessi la scellerata politica guerrafondaia, razzista e schiavista del governo italiano che senza soluzioni di continuita' da troppi anni prosegue.

Qui ed ora battiamoci affinche' il parlamento legiferi subito i provvedimenti piu' necessari e urgenti:

1. l'abrogazione di tutte le misure razziste e schiaviste che provocano le morti nel Mediterraneo e la scellerata persecuzione dei migranti nel nostro paese;

2. la cessazione della illegale e criminale partecipazione italiana alle guerre in corso, dall'Afghanistan al Medio Oriente;

3. la cessazione della produzione e del commercio delle armi che dall'Italia vengono messe a disposizione di poteri criminali e assassini e provocano morti in tante parti del mondo;

4. la cessazione dello scandaloso sperpero di 70 milioni di euro al giorno da parte dello stato italiano per le spese militari;

5. l'impegno per l'abolizione dell'organizzazione terroristica e assassina della Nato;

6. l'avvio della Difesa popolare nonviolenta, del disarmo unilaterale e integrale, di una politica rigorosamente nonviolenta di aiuto umanitario, di cooperazione tra i popoli, di difesa ovunque dei diritti umani, di tutela della biosfera casa comune dell'umanita'.

*

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Pace, disarmo, smilitarizzazione.

No alla guerra e a tutte le uccisioni.

No al razzismo e a tutte le persecuzioni.

No al maschilismo e a tutte le oppressioni.

Salvare le vite e' il primo dovere.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

9. REPETITA IUVANT. UNA SCHEDA DI PRESENTAZIONE DELL'ASSOCIAZIONE "ERINNA" - CENTRO ANTIVIOLENZA DI VITERBO

[Dal sito dell'associazione Erinna (per contatti: "Associazione onlus Erinna - donne contro la violenza alle donne", tel. 0761342056, e-mail: onebillionrisingviterbo at gmail.com, e.rinna at yahoo.it, sito: http://erinna.it) riprendiamo e diffondiamo la seguente breve scheda di autopresentazione]

 

L'associazione "Erinna" e' un luogo di comunicazione, solidarieta' e iniziativa tra donne per far emergere, conoscere, combattere, prevenire e superare la violenza fisica e psichica e lo stupro, reati specifici contro la persona perche' ledono l'inviolabilita' del corpo femminile (art. 1 dello Statuto).

Fa progettazione e realizzazione di percorsi formativi ed informativi delle operatrici e di quanti/e, per ruolo professionale e/o istituzionale, vengono a contatto con il fenomeno della violenza.

E' un luogo di elaborazione culturale sul genere femminile, di organizzazione di seminari, gruppi di studio, eventi e di interventi nelle scuole.

Offre una struttura di riferimento alle donne in stato di disagio per cause di violenze e/o maltrattamenti in famiglia.

Erinna e' un'associazione di donne contro la violenza alle donne.

Ha come scopo principale la lotta alla violenza di genere per costruire cultura e spazi di liberta' per le donne.

Il centro mette a disposizione:

- segreteria attiva 24 ore su 24;

- colloqui;

- consulenza legale e possibilita' di assistenza legale in gratuito patrocinio;

- attivita' culturali, formazione e percorsi di autodeterminazione.

La violenza contro le donne e' ancora oggi un problema sociale di proporzioni mondiali e le donne che si impegnano perche' in Italia e in ogni Paese la violenza venga sconfitta lo fanno nella convinzione che le donne rappresentano una grande risorsa sociale allorquando vengono rispettati i loro diritti e la loro dignita': solo i Paesi che combattono la violenza contro le donne figurano di diritto tra le societa' piu' avanzate.

L'intento e' di fare di ogni donna una persona valorizzata, autorevole, economicamente indipendente, ricca di dignita' e saggezza. Una donna che conosca il valore della differenza di genere e operi in solidarieta' con altre donne. La solidarieta' fra donne e' fondamentale per contrastare la violenza.

 

10. SEGNALAZIONI LIBRARIE

 

Riletture

- Yves Bonnefoy, Movimento e immobilita' di Douve, Einaudi, Torino 1969, pp. 184.

- Oreste Macri', Il Cimitero marino di Paul Valery. Studi, testo critico, versione metrica e commento, Sansoni, Firenze 1947, Le Lettere, Firenze 1989, pp. 384.

- Francis Ponge, Il partito preso delle cose, Einaudi, Torino 1979, 1980, pp. XII + 138.

 

11. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

12. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

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