[Nonviolenza] Nonviolenza. Femminile plurale. 540



 

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NONVIOLENZA. FEMMINILE PLURALE

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Supplemento del notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino" (anno XV)

Numero 540 del 2 dicembre 2014

 

In questo numero:

1. Oggi a Orte un incontro sulla nonviolenza

2. Un modello di lettera ai Comuni per un'iniziativa degli enti locali verso il Parlamento italiano per il riconoscimento dello Stato di Palestina

3. Una scheda di presentazione dell'associazione Erinna - centro antiviolenza di Viterbo

4. In memoria di Ivan Illich

 

1. INCONTRI. OGGI A ORTE UN INCONTRO SULLA NONVIOLENZA

 

Oggi, martedi' 2 dicembre, a Orte (Vt), presso la biblioteca della scuola media, in via del campo sportivo, dalle ore 15,30 alle ore 17,30 si svolgera' un incontro sulla nonviolenza nell'ambito del corso su "Pace, diritti umani, nonviolenza, volontariato" promosso dall'Auser.

Coordina l'incontro il responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo.

Per informazioni: tel. 0761353230, e-mail: info at auserviterbo.it, sito: www.auserviterbo.it

 

2. MATERIALI. UN MODELLO DI LETTERA AI COMUNI PER UN'INIZIATIVA DEGLI ENTI LOCALI VERSO IL PARLAMENTO ITALIANO PER IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO DI PALESTINA

 

Al Sindaco del Comune di ...

e per opportuna conoscenza:

a tutti gli assessori della Giunta Comunale

a tutti i consiglieri del Consiglio Comunale

alla Segretaria generale del Comune

Oggetto: Proposta che il Comune di ... deliberi un ordine del giorno con cui chieda al Parlamento italiano di riconoscere lo Stato di Palestina

Signor sindaco,

signore assessore e signori assessori,

signore consigliere e signori consiglieri,

e' di assoluta evidenza la necessita' e l'urgenza del riconoscimento dello Stato di Palestina.

*

Proponiamo che il Comune di ... deliberi a tal fine un ordine del giorno del seguente tenore:

"Il Consiglio Comunale di ...,

ribadendo il proprio impegno per la pace, i diritti umani, la nonviolenza;

ribadendo il proprio impegno per il diritto di tutti gli esseri umani alla vita e alla dignita';

ribadendo il proprio impegno contro il razzismo ed ogni forma di persecuzione ed oppressione;

riaffermando il diritto di tutte le persone e di tutti i popoli a vivere liberi in pace e dignita', nel rispetto reciproco e nella cooperazione per il bene comune;

riaffermando che vi e' una sola umanita', di cui tutti i popoli e tutte le persone fanno ugualmente parte;

riaffermando i principi ed i valori della Dichiarazione Universale dei diritti umani, della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea, della Costituzione della Repubblica Italiana;

chiede al Parlamento italiano di riconoscere lo Stato di Palestina".

*

Restando a disposizione per ogni opportuno approfondimento, distinti saluti

Firma, luogo, data,

recapiti e-mail, telefonici e postali del proponente

 

3. REPETITA IUVANT. UNA SCHEDA DI PRESENTAZIONE DELL'ASSOCIAZIONE "ERINNA" - CENTRO ANTIVIOLENZA DI VITERBO

[Dal sito dell'associazione Erinna (per contatti: "Associazione onlus Erinna - donne contro la violenza alle donne", tel. 0761342056, e-mail: onebillionrisingviterbo at gmail.com, e.rinna at yahoo.it, sito: http://erinna.it) riprendiamo e diffondiamo la seguente breve scheda di autopresentazione]

 

L'associazione "Erinna" e' un luogo di comunicazione, solidarieta' e iniziativa tra donne per far emergere, conoscere, combattere, prevenire e superare la violenza fisica e psichica e lo stupro, reati specifici contro la persona perche' ledono l'inviolabilita' del corpo femminile (art. 1 dello Statuto).

Fa progettazione e realizzazione di percorsi formativi ed informativi delle operatrici e di quanti/e, per ruolo professionale e/o istituzionale, vengono a contatto con il fenomeno della violenza.

E' un luogo di elaborazione culturale sul genere femminile, di organizzazione di seminari, gruppi di studio, eventi e di interventi nelle scuole.

Offre una struttura di riferimento alle donne in stato di disagio per cause di violenze e/o maltrattamenti in famiglia.

Erinna e' un'associazione di donne contro la violenza alle donne.

Ha come scopo principale la lotta alla violenza di genere per costruire cultura e spazi di liberta' per le donne.

Il centro mette a disposizione:

- segreteria attiva 24 ore su 24;

- colloqui;

- consulenza legale e possibilita' di assistenza legale in gratuito patrocinio;

- attivita' culturali, formazione e percorsi di autodeterminazione.

La violenza contro le donne e' ancora oggi un problema sociale di proporzioni mondiali e le donne che si impegnano perche' in Italia e in ogni Paese la violenza venga sconfitta lo fanno nella convinzione che le donne rappresentano una grande risorsa sociale allorquando vengono rispettati i loro diritti e la loro dignita': solo i Paesi che combattono la violenza contro le donne figurano di diritto tra le societa' piu' avanzate.

L'intento e' di fare di ogni donna una persona valorizzata, autorevole, economicamente indipendente, ricca di dignita' e saggezza. Una donna che conosca il valore della differenza di genere e operi in solidarieta' con altre donne. La solidarieta' fra donne e' fondamentale per contrastare la violenza.

 

4. MAESTRI E COMPAGNI. IN MEMORIA DI IVAN ILLICH

 

Ricorrendo l'anniversario della scomparsa di Ivan Illich,avvenuta il 2 dicembre 2002, il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo lo ricorda con inestinguibile gratitudine e ne ripropone la profonda riflessione e le preziose iniziative come contributi e punti di riferimento indispensabili all'impegno nonviolento per il bene comune dell'umanita'.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

*

Una breve notizia su Ivan Illich

Ivan Illich e' nato a Vienna il 4 settembre 1926; laurea in mineralogia a Firenze, studi ulteriori di psicologia, arte, storia (dottorato a Salisburgo); ordinato sacerdote nel 1951, per cinque anni opera in una parrocchia portoricana a New York, poi e' prorettore dell'Universita' Cattolica di Portorico; a Cuernavaca (Messico) fonda il Cidoc (Centro interculturale di documentazione); docente in varie universita', conferenziere, studioso costantemente impegnato nella critica delle istituzioni e nella indicazione di alternative che sviluppino la creativita' e dignita' umana; pensatore originale, ha promosso importanti ed ampie discussioni su temi come la scuola, l'energia, la medicina, il lavoro. E' scomparso a Brema il 2 dicembre 2002. Tra le opere di Ivan Illich: Descolarizzare la societa', Mondadori; La convivialita', Mondadori, poi Red; Rovesciare le istituzioni, Armando; Energia ed equita', Feltrinelli; Nemesi medica: l'espropriazione della salute, Mondadori, poi Red; Il genere e il sesso, Mondadori; Per una storia dei bisogni, Mondadori; Lavoro-ombra, Mondadori; H2O e le acque dell'oblio, Macro; Nello specchio del passato, Red; Disoccupazione creativa, Red; Nella vigna del testo, Cortina, Elogio della bicicletta, Bollati Boringhieri. Raccoglie i materiali di un seminario con Illich il volume Illich risponde dopo "Nemesi medica", Cittadella, Assisi 1978. Cfr. anche il libro-intervista di David Cayley, Conversazioni con Ivan Illich, Eleuthera, Milano 1994. Utile anche il volume di AA. VV., Le professioni mutilanti, Cittadella, Assisi 1978 (che si apre con un intervento di Illich). Da "A. rivista anarchica", anno 33, n. 294, novembre 2003 riprendiamo la seguente scheda su Ivan Illich: "Ivan Illich (1926-2002). Nato nel 1926 a Vienna da un padre di nobili origini dalmate e da una madre ebrea sefardita, fin da piccolo compi' frequenti viaggi in Europa e rimase fino all'ultimo un instancabile viaggiatore. La sua formazione avvenne tra Salisburgo, Firenze, Roma, ma Illich non ebbe mai un buon rapporto con le scuole, ne' con le discipline. Era sociologo, filosofo, linguista (conosceva una decina di lingue), teologo, ma forse piu' di ogni altra cosa uno storico delle istituzioni. Dopo la formazione teologica all'Universita' Gregoriana in Vaticano, fu ordinato prete ed ebbe come primo incarico la cura di una parrocchia a prevalenza portoricana vicino a Manhattan. E' li' forse che nel cuore del primo mondo a contatto con i reietti, gli ultimi, comincio' a capire i meccanismi dell'esclusione e dell'alienazione degli individui attraverso l'istituzionalizzazione della vita. Nel 1956 divenne vicerettore dell'Universita' di Puerto Rico, e nel 1961 fondo' il Centro interculturale di documentazione (Cidoc) a Cuernavaca in Messico, un centro in cui passo' gran parte dell'intellettualita' radicale degli anni Sessanta e Settanta, centro che avrebbe dovuto formare i volontari e missionari per i paesi del terzo mondo. Qui nasce la critica di Illich allo sviluppo, all'idea stessa di paesi in via di sviluppo, condannati a un'eterna poverta' dall'impari confronto con i paesi gia' sviluppati. Contemporaneamente Illich si impegnava contro la guerra, le banche, le grandi corporation, e percio' riusci' facilmente a divenire sospetto alla Cia, al governo americano e al Vaticano. Il Santo Uffizio comincia un procedimento contro di lui e Illich abbandona il proprio abito, la funzione sacerdotale e la Chiesa. Gli anni Settanta furono quelli della notorieta' per la pubblicazione dei suoi scritti piu' noti e polemici sulla critica alle istituzioni, della scuola, della salute, per una rivoluzione nonviolenta verso un modello sociale di convivialita'. Nei decenni successivi continuo' a lavorare secondo uno stile diverso: conferenze in ogni parte del mondo, brevi saggi che esploravano nuovi campi dei suoi multiformi interessi, seminari interdisciplinari con gruppi di collaboratori scelti al di fuori dell'istituzione accademica, provenienti da ogni parte del mondo, soprattutto alle universita' di Brema e della Pennsylvania. Ecco alcuni dei temi affascinanti dei suoi ultimi scritti: la velocita', l'esperienza del dolore nella contemporaneita', i mutamenti nello sguardo nell'epoca delle immagini, la mente alfabetizzata e l'impatto con il computer. Tra i suoi libri tradotti in italiano, ma in parte non piu' disponibili, si possono ricordare: Descolarizzare la societa' (Mondadori, 1972), La convivialita' (Mondadori, 1974), Nemesi medica (Mondadori, 1977), Il genere e il sesso (Mondadori, 1984), Lavoro ombra (Mondadori, 1985), Nello specchio del passato (Red, 1992), Nella vigna del testo (Cortina, 1994). Particolarmente interessante per avere un'immagine del percorso di Illich e' il libro Conversazioni con Ivan Illich (a cura di David Cayley), Eleuthera 1994". Una piu' ampia notizia biografica di Ivan Illich e' nel n. 1262 de "La nonviolenza e' in cammino", e nel n. 1263 una piu' ampia bibliografia; altri utili materiali sono in "Voci e volti della nonviolenza" n. 17 e ne "La domenica della nonviolenza" n. 68; ulteriori materiali nei "Telegrammi della nonviolenza in cammino" n. 229.

 

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NONVIOLENZA. FEMMINILE PLURALE

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Numero 540 del 2 dicembre 2014

 

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