[Nonviolenza] La domenica della nonviolenza. 334



 

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LA DOMENICA DELLA NONVIOLENZA

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Supplemento domenicale de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVI)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Numero 334 del 30 agosto 2015

 

In questo numero:

1. Modelli di quattro lettere al Parlamento

2. Per la Giornata della nonviolenza. Una lettera al Presidente del Consiglio dei Ministri

3. In memoria di Richie Jean Jackson, di Govan Mbeki, di Mary Shelley

4. Hilde Marx

5. Erika Mitterer

6. Dinah Nelken

7. Hertha Pauli

8. Ruth Rewald

9. Hilde Rubinstein

10. Alice Ruehle-Gerstel

11. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"

 

1. REPETITA IUVANT. MODELLI DI QUATTRO LETTERE AL PARLAMENTO

 

Vi proponiamo i modelli (che naturalmente potrete adattare come meglio riterrete) di quattro lettere che potreste inviare ai parlamentari per proporre alcuni atti legislativi utili per contrastare il razzismo e per promuovere la democrazia, la solidarieta' e il rispetto dei diritti umani.

E precisamente:

1. un modello di lettera affinche' il Parlamento legiferi il diritto di voto nelle elezioni amministrative per tutte le persone residenti in Italia;

2. un modello di lettera affinche' il Parlamento legiferi l'abolizione dei Cie e di tutte le forme di detenzione di persone che non hanno commesso reati;

3. un modello di lettera affinche' il Parlamento abolisca tutte le misure palesemente razziste ed incostituzionali presenti nell'ordinamento;

4. un modello di lettera affinche' il Parlamento legiferi il riconoscimento del diritto di tutti gli esseri umani di giungere in modo legale e sicuro in Italia.

Suggeriamo di inviare le lettere ai parlamentari ed anche per conoscenza ai ministri (gli indirizzi di posta elettronica sono segnalati nei siti istituzionali della Camera, del Senato e del Governo), ma anche ai mezzi d'informazione locali e nazionali ed agli altri interlocutori che riterrete interessati a recepire e sostenere l'iniziativa.

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1. Modello di lettera affinche' il Parlamento legiferi il diritto di voto nelle elezioni amministrative per tutte le persone residenti in Italia

Alle ed ai parlamentari della Repubblica

Oggetto: richiesta che il Parlamento italiano legiferi il diritto di voto nelle elezioni amministrative per tutte le persone residenti in Italia

Egregie ed egregi parlamentari,

vi scriviamo affinche' il Parlamento italiano legiferi il riconoscimento del diritto di voto nelle elezioni amministrative per tutte le persone residenti in Italia.

Risiedono regolarmente in Italia oltre cinque milioni di persone straniere che con la loro presenza, la loro cultura, il loro lavoro, i loro tributi, la loro umanita', i loro figli che in Italia crescono e studiano, arricchiscono il nostro paese sotto tutti i punti di vista.

Ma a queste persone e' assurdamente negato il diritto di partecipare alle decisioni pubbliche che riguardano anche le loro vite; e' negato il diritto di voto finanche nelle elezioni amministrative. E con questo si nega il cardine stesso della democrazia, espresso nel classico motto "Una persona, un voto".

Ebbene, mentre per il riconoscimento del diritto di voto nelle elezioni politiche, essendo legato alla cittadinanza, occorrerebbe forse una modifica costituzionale, per quanto riguarda l'esercizio dell'elettorato attivo e passivo nelle elezioni comunali e regionali nulla osta all'approvazione di una legge ordinaria che lo riconosca sulla base del mero requisito della residenza.

Con questa lettera siamo quindi a pregarvi di volervi impegnare in tal senso, presentando una proposta di legge ad hoc e promuovendo l'impegno delle altre e degli altri parlamentari solleciti a un tempo del pubblico bene, della democrazia, della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani.

Ringraziandovi fin d'ora per l'attenzione, vogliate gradire distinti saluti,

FIRMA

LUOGO E DATA

RECAPITO POSTALE, TELEFONICO ED E-MAIL DEL MITTENTE

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2. Modello di lettera affinche' il Parlamento legiferi l'abolizione dei Cie e di tutte le forme di detenzione di persone che non hanno commesso reati

Alle deputate ed ai deputati

alle senatrici ed ai senatori

Oggetto: proposta che il Parlamento legiferi l'abolizione dei Cie e di tutte le forme di detenzione di persone che non hanno commesso reati

Gentili deputate e deputati, gentili senatrici e senatori,

sono ancora presenti in Italia campi di concentramento in cui sono detenute persone che non hanno commesso alcun delitto: i Centri di identificazione ed espulsione (in sigla: Cie).

E' sufficiente averne notizia per rendersi conto che essi sono incompatibili con lo stato di diritto, con la democrazia, con la civilta'.

Voi ne avete notizia. Voi siete le legislatrici ed i legislatori del nostro paese.

Fate cessare questa barbarie. Ne avete il potere, ne avete il dovere.

Grazie fin d'ora per il vostro impegno: che sia concreto, che sia efficace.

Distinti saluti,

FIRMA

LUOGO E DATA

RECAPITO POSTALE, TELEFONICO ED E-MAIL DEL MITTENTE

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3. Modello di lettera affinche' il Parlamento abolisca tutte le misure palesemente razziste ed incostituzionali presenti nell'ordinamento.

Alle ed ai parlamentari

e per conoscenza alle ministre ed ai ministri

Oggetto: invito al Parlamento affinche' legiferi l'abolizione di tutte le misure palesemente razziste ed incostituzionali purtroppo tuttora presenti nell'ordinamento italiano

Gentili parlamentari,

gentili ministre e ministri,

da anni sono vigenti in Italia misure scandalosamente razziste e palesemente incostituzionali, misure che violano i diritti umani di persone perseguitate solo perche' straniere e povere.

Misure scandalosamente razziste e palesemente incostituzionali che favoreggiano i poteri criminali, la riduzione in schiavitu', violenze inaudite a vittime innocenti.

Queste misure criminali e criminogene vanno abolite.

Chiediamo al Parlamento di tornare al rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana, al rispetto della Dichiarazione universale dei diritti umani, alla civilta', all'umanita'.

Vogliate gradire distinti saluti,

FIRMA

LUOGO E DATA

RECAPITO POSTALE, TELEFONICO ED E-MAIL DEL MITTENTE

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4. Modello di lettera affinche' il Parlamento legiferi il riconoscimento del diritto di tutti gli esseri umani di giungere in modo legale e sicuro in Italia

Alle ed ai parlamentari della Repubblica italiana

Oggetto: richiesta che il Parlamento legiferi il riconoscimento del diritto di tutti gli esseri umani di giungere in modo legale e sicuro in Italia

Gentilissime deputate e gentilissimi deputati,

gentilissime senatrici e gentilissimi senatori,

vi scriviamo per chiedervi una decisione impegnativa, una scelta di civilta'.

Voi sapete che i migranti che muoiono nel tentativo di giungere nel nostro paese e nel nostro continente in fuga dalla fame, dalle guerre, dai disastri e dagli orrori, hanno pieno diritto di cercar di salvare le loro vite, ed hanno pieno diritto d'asilo nel nostro paese ai sensi della Costituzione della Repubblica Italiana che all'articolo 10 inequivocabilmente afferma che "Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle liberta' democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica".

Voi sapete che nessuna di queste persone morirebbe lungo il viaggio se fosse loro consentito di giungere in modo legale e sicuro nel nostro paese.

Voi sapete che il primo dovere di ogni essere umano e' salvare le vite, ed a maggior ragione questo e' il primo dovere di ogni istituzione, di ogni stato di diritto, di ogni sistema democratico, di ogni paese civile.

Nel nostro paese voi siete i detentori del potere di fare le leggi, ed attraverso una semplice legge voi potere salvare le vite di tanti esseri umani innocenti.

Una semplice legge che riconosca il diritto di tutti gli esseri umani di giungere in modo legale e sicuro in Italia.

Una semplice legge della quale potrete essere orgogliosi per il resto dei vostri giorni.

Omettere questo atto di umanita' comporterebbe il perdurare di un iniquo, crudele, disumano stato di cose che condanna alla sofferenza e alla morte tante persone innocenti.

Siate saggi, siate umani. Sappiate essere legislatori. Fedeli alla Costituzione, fedeli all'umanita'.

Ringraziandovi per l'attenzione, confidando sul vostre retto intendimento e sulla vostra volonta' buona, vogliate gradire distinti saluti,

FIRMA

LUOGO E DATA

RECAPITO POSTALE, TELEFONICO ED E-MAIL DEL MITTENTE

 

2. INIZIATIVE. PER LA GIORNATA DELLA NONVIOLENZA. UNA LETTERA AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

 

Al Presidente del Consiglio dei Ministri

Oggetto: approssimandosi la "Giornata internazionale della nonviolenza" del 2 ottobre, istituita dall'Onu nell'anniversario della nascita di Gandhi, le istituzioni italiane si impegnino a tutti i livelli per una degna celebrazione della ricorrenza e per un'azione politica ed amministrativa coerente con il fine del rispetto per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani e del mondo vivente

Signor Presidente del Consiglio dei Ministri,

come ricordera', ricorre il 2 ottobre la "Giornata internazionale della nonviolenza", istituita dall'Onu nell'anniversario della nascita di Gandhi.

Con queste poche righe vorremmo invitare lei ed il Consiglio dei Ministri ad uno specifico impegno per una degna celebrazione della ricorrenza e per un'azione politica ed amministrativa coerente con il fine del rispetto per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani e del mondo vivente.

Voglia gradire distinti saluti,

Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo

Viterbo, 30 agosto 2015

 

3. ANNIVERSARI. IN MEMORIA DI RICHIE JEAN JACKSON, DI GOVAN MBEKI, DI MARY SHELLEY

 

Ricorre oggi, 30 agosto, l'anniversario della nascita di Richie Jean Jackson (Mobile, 30 agosto 1932 - 10 novembre 2013), della scomparsa di Govan Mbeki (Mpukane, 9 luglio 1910 - Port Elizabeth, 30 agosto 2001), della nascita di Mary Shelley (Londra, 30 agosto 1797 - primo febbraio 1851).

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Anche nel ricordo di Richie Jean Jackson, di Govan Mbeki, di Mary Shelley, proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' e la biosfera.

 

4. PROFILI. HILDE MARX

[Dal sito "Esilio, espatrio, migrazione al femminile nel Novecento tedesco" (www.exilderfrauen.it) riprendiamo la seguente notizia biobibliografica curata da Stefania De Lucia]

 

Figlia di un commerciante di tessuti, Hilde Marx nasce a Bayreuth il primo novembre 1911. Nel 1931 consegue la maturita' liceale. Gia' durante gli studi di scuola secondaria Hilde scrive articoli per il giornalino scolastico. Per la qualita' del suo lavoro giornalistico, riceve, nel 1929, il premio Jean-Paul della citta' di Bayreuth.

Trasferitasi a Berlino per frequentare l'universita', intraprende lo studio di giornalismo, storia del teatro e storia dell'arte, ma il suo percorso e' bruscamente interrotto quando un decreto del governo nazionalsocialista stabilisce che gli ebrei non possono piu' proseguire gli studi. Nello stesso anno, il 1934, viene pubblicata la sua prima raccolta di poesie Im Vers gefangen, firmata pero' con uno pseudonimo. Bisognera' aspettare l'anno seguente per trovare in commercio la prima raccolta poetica a suo nome, Dreiklang. Worte vor Gott, von Liebe, vom Tag. Per questo volume, poi proibito dal governo, la comunita' ebraica di Berlino le conferisce un premio letterario. Negli stessi anni la scrittrice inizia la sua collaborazione con diverse riviste e case editrici.

Nel 1937 Hilde Marx lascia la Germania alla volta della Cecoslovacchia, dove lavora per un certo periodo come giornalista a Praga, per poi, l'anno seguente, proseguire per New York. Come per molte delle sue colleghe in esilio, la ricerca di un'occupazione e' difficile e nei primi tempi la scrittrice sbarca il lunario con piccoli lavori saltuari: badante, baby-sitter e commessa.

Intanto, nel tempo libero, frequenta dei corsi per diventare massaggiatrice e insegnante di ginnastica e scrive poesie che riesce a pubblicare sulla rivista "Aufbau". Nel 1943 sposa il medico Erwin Feigenheimer, un vecchio amico di gioventu' che viveva in America gia' da tempo. Dalle nozze, grazie alle quali la scrittrice acquista cittadinanza americana, nascono tre figlie.

La sua passione per il cabaret le rende possibile, in quegli anni, la realizzazione di un One-Woman-Show, che la scrittrice e poetessa mette insieme a partire dai propri testi in prosa e in versi. Nel 1951 pubblica la sua ultima raccolta poetica, Bericht.

A partire dal 1961 Hilde Marx riprende la sua collaborazione con la rivista "Aufbau", per la quale scrive critica cinematografica e teatrale, nonche' piccole biografie sui migranti di origini ebraiche. Numerose altre sono le collaborazioni con testate giornalistiche non solo a New York ma anche a Chicago. La scrittrice muore a New York il 4 ottobre 1986, pochi mesi dopo essere stata in patria per la seconda volta, dopo la prima visita avvenuta nel 1967.

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Opere: Im Vers Gefangen, poesie, 1934; Dreiklang, Worte vor Gott, von Liebe, vom Tag, poesie, 1936; Bericht, poesie, 1951.

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Critica: Backhaus-Lautenschlaeger, Christine, ... Und standen ihre Frau. Das Schicksal deutschsprachiger Emigrantinnen in den Usa nach 1933, Pfaffenweiler, 1991; Quack, Sibylle, Between Sorrow and Strenght. Women Refugees of the Nazi Period, Cambrige, 1995; Wall, Renate, Lexikon deutschsprachiger Schriftstellerinnen im Exil 1933-1945, Giessen, 2004.

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Sitografia: www.barnick.de/bt/wer/index.htm

 

5. PROFILI. ERIKA MITTERER

[Dal sito "Esilio, espatrio, migrazione al femminile nel Novecento tedesco" (www.exilderfrauen.it) riprendiamo la seguente notizia biobibliografica curata da Stefania De Lucia]

 

Erika Mitterer nasce a Vienna il 30 marzo 1906. Frequenta un liceo privato per ragazze e poi corsi di Assistenza sociale presso Ilse Arlt. Nel 1924 inizia un interessante rapporto epistolare in versi con il poeta Rainer Maria Rilke (le lettere saranno pubblicate dopo il 1950 dalla Insel Verlag) che incontrera' solo l'anno successivo, a Muzot. A partire dal 1926 Erika lavora come assistente sociale in diverse regioni austriache, mentre dal 1927 prende a viaggiare in Germania, dove conosce numerosi artisti e scrittori, tra i quali Hans Carossa, Friedrich Gundholf, Theodor Daeubler. Tornata in Austria, a Salisburgo, conosce Stefan Zweig e tramite lui anche Felix Braun. Risale allo stesso periodo anche l'inizio del suo lavoro come traduttrice. Un incarico di assistente nella regione del Burgenland le consente di entrare in contatto con la coppia Braun-Prager e con Ernst Lissauer.

La sua prima raccolta di poesie viene pubblicata nel 1930 con il titolo Dank des Lebens. Nel 1930, a Berlino, incontra la giovane scrittrice Ricarda Huch e Lou Andreas-Salome', diviene amica di Theodor Kramer e Ernst Scheibelreiter. Tuttavia, nello stesso anno, la morte della madre la riporta in Austria, dove, mentre sta accanto al padre, si concentra sulla scrittura. Le esperienze e le impressioni raccolte durante il lavoro di assistente sociale confluiscono nei suoi due primi lavori in prosa: il racconto Hoehensonne e il romanzo Wir sind allein, che per motivi ideologici viene pubblicato solo al termine della guerra. Sempre nel 1934 inizia a lavorare al romanzo Der Fuerst der Welt. Le esperienze del viaggio in Grecia, intrapreso tra il 1934 e il 1935, confluiscono nel volume di poesie Kehr nie zurueck - Griechische Gedichte. Nel 1937 Erika sposa il Dottor Fritz Petrowsky e dopo un anno da' alla luce il primo dei loro tre figli. Nel 1938, quando molti suoi colleghi scrittori lasciano l'Austria, anche Erika Mitterer pensa di trasferirsi in Brasile con la famiglia. Il marito, pero', si oppone, sicuro che iniziare la vita in un paese straniero avrebbe significato restare, probabilmente, senza lavoro. Nel 1940 viene terminato e pubblicato Der Fuerst der Welt. Il libro riscuote un grande consenso di pubblico e viene persino tradotto in norvegese. Contiene una critica velata al regime nazionalsocialista e viene spesso annoverato tra i romanzi cardine della cosiddetta "innere Emigration".

Nel 1944, dopo la nascita del secondo figlio, Erika e la sua famiglia vengono costrette ad ospitare nel loro appartamento viennese le vittime dei bombardamenti, e Erika decide quindi di trascorrere l'inverno con i figli nella casa delle vacanze poco distante da Vienna. Durante la liberazione della citta' avvenuta nel 1945, Erika cerca di ristabilire i contatti con Fontana allo scopo di rifondare l'"Oesterreichischer Schriftstellerverband". Suo marito ed Ernst Molden lavorano invece alla rifondazione del quotidiano "Die Presse". Nel 1946 viene pubblicata la raccolta di poesie Zwoelf Gedichte 1933-1945, e l'anno seguente Erika viene insignita del Premio per la letteratura della citta' di Vienna. Oltre al gia' citato epistolario con Rilke, pubblicato nel 1950, Erika Mitterer da' alle stampe fino al 1962 altri due romanzi, un racconto e numerosi drammi. Tra il 1971 e il 1996, anno della morte del marito, la scrittrice riceve numerosi premi letterari. Nel 1984 abbandona sia il PEN-Club, sia l'Unione degli Scrittori Austriaci, della quale non condivide piu' atteggiamenti e posizioni. Erika Mitterer muore a Vienna il 14 ottobre 2001.

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Opere: Dank des Lebens, poesie, 1929; Hoehensonne, racconto, 1933; Wir sind allein, romanzo, 1934; Der Fuerst der Welt, romanzo, 1934; Kehr nie zurueck - Griechische Gedichte, poesie, 1935; Begegnung im Sueden, racconto, 1942; Zwoelf Gedichte 1933-1945, poesie, 1947; Die nackte Wahrheit, romanzo, 1951; Kleine Damengroesse, romanzo, 1953; Wasser des Lebens, racconto, 1953; Arme Teufel, commedia popolare, 1954; Wofuer halten Sie mich?, commedia, 1956; Verdunkelung, tragedia, 1956; Waehle die Welt, dramma, 1959; Ein Bogen Seidenpapier, dramma, 1960; Jemand muss sprechen, commedia, 1962; Alle unsere Spiele, romanzo, 1977.

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Traduzioni in italiano: Epistolario in versi (1924-1926). Erika Mitterer, Rainer Maria Rilke, Bologna, 2006.

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Critica: Corday, Charlotte, Mitterer, Erika, Wien, 2009; Duer, Esther, Erika Mitterer und das Dritte Reich. Schreiben zwischen Protest, Anpassung und Vergessen, Wien, 2006; Hutter, Catherine, Erika Mitterer, in Dictionary of Literary Biography, Vol. 85, Austrian Fiction Writers After 1914, p. 252 ss; Petrowsky, Martin G. (Hg.), Dichtung im Schatten der grossen Krisen: Erika Mitterers Werk im literaturhistorischen Kontext, Wien, 2006; Sela, Petra, Sind's Karpfen oder Schmetterlinge, Wien, 2008.

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Sitografia: www.erika-mitterer.org

 

6. PROFILI. DINAH NELKEN

[Dal sito "Esilio, espatrio, migrazione al femminile nel Novecento tedesco" (www.exilderfrauen.it) riprendiamo la seguente notizia biobibliografica curata da Stefania De Lucia]

 

Dinah Nelken (pseudonimo di Bernhardina Schneider) nasce il 16 maggio 1900 a Berlino. Dopo aver terminato gli studi liceali, Dinah completa la sua educazione da autodidatta. Le sue prime storie brevi appaiono negli anni Venti sulla stampa berlinese e riscuotono un discreto successo di pubblico. Alla fine di quegli stessi anni la scrittrice si ritira nella colonia degli artisti di Wilmersdorf e li', nel 1932, scrive il romanzo Eineinhalb Zimmer Wohnung che descrive proprio la vita in una colonia di artisti.

Nel 1936, a causa delle sue idee antifasciste, insieme al compagno e futuro marito Ohlenmacher, emigra volontariamente a Vienna. In questa citta' scrive numerosi copioni cinematografici e aiutata dal fratello, il pittore Rolf Gero Schneider, compone il suo primo romanzo epistolare, pubblicato nel 1936 con il titolo di Ich an mich, al quale da' il sottotitolo di "Ein Roman in Briefen mit ihrer Geschichte und ihrer Moral fuer Liebende und solche, die es werden wollen".

Nel 1938, dopo l'annessione dell'Austria alla Germania, fugge sull'isola dalmata di Korcula. Nel 1943 e' in Italia, dapprima sul lago Maggiore, poi a Milano e infine a Roma. Durante il soggiorno italiano lavora per la casa editrice Mondadori. Dagli anni dell'esilio nascono Gestaendnis einer Leidenschaft (pubblicato nel 1954) e Addio amore (1957).

Dalle esperienze di vita in Italia e dal forte contrasto tra la poverta' e le ricchezze del suo territorio e della sua cultura nasce invece il romanzo corredato da foto Ohne Schminke.

Nel 1950 Dinah Nelken fa ritorno a Berlino ovest con il marito e due anni dopo pubblica la versione in diario del suo romanzo epistolare. Nel 1954 viene pubblicato il romanzo Spring ueber deinen Schatten, spring!, una delle sue opere piu' importanti, che si confronta con l'esperienza del fascismo. Tra gli anni Settanta e Ottanta si impegna nell'iniziativa pacifista denominata "Kuenstler fuer den Frieden" (artisti per la pace).

Accanto alle sue opere in prosa (racconti, romanzi) e in versi, si ricordano anche i suoi saggi, i suoi lavori teatrali, per la televisione e per il cinema. Le sue opere sono state insignite di importanti riconoscimenti, tra i quali il premio Viktor Scheffel nel 1920, il Pen nel 1954 e il premio letterario del ministero della cultura della Ddr nel 1954.

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Opere: Die Erwachenden, romanzo, 1925; Eineinhalb Zimmer Wohnung, romanzo, 1933; Ich an Dich, romanzo, 1936; Ich an mich, ein Tagebuch, romanzo, 1951; Caprifuoco, radiodramma, 1959; Spring ueber deinen Schatten, spring!, romanzo, 1954; Addio amore, romanzo, 1957; Von ganzem Herzen, ein heiter-ironischer Roman, romanzo, 1964; Das angstvolle Heldenleben einer gewissen Fleur Lafontaine, romanzo, 1971; Die ganze Zeit meines Lebens, Geschichten, Gedichte, Berichte, miscellanea, 1977-'78; Lyrischer Lebenslauf einer dichtenden Dame, romanzo, 1988.

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Traduzioni in italiano: Io a te, Firenze, 1947.

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Critica: Budke, Petra - Schulze, Jutta (Hg.), Schriftstellerinnen in Berlin 1871-1945, Berlin, 1995; Drescher, Barbara, "Junge" Girl: Autorinnen im Exil, Wuerzburg, 2002; Ead., Wechsel in der Erzaehlperspektive als Ausdruck der kulturellen Entfremdung in der Nachkriegsprosa von Irmgard Keun, Dinah Nelken und Ruth Landshoff-Yorck, Frankfurt am Main-Wien, 2002; Joho, Wolfgang, Echtes Gefuehl und falscher Glanz: Dinah Nelken, Spring ueber deinen Schatten, in "Neue deutsche Literatur; Zeitschrift fuer deutschsprachige Literatur und Kritik", 4, 1956, H.10, S. 148-151; Scheub, Ute, Verrueckt nach Leben. Berliner Szenen in den zwanziger Jahren, Reinbeck, 2000.

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Sitografia: www.kuenstlerkolonie-berlin.de

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Filmografia e rappresentazioni teatrali: Frau wie du, 1934; Liebe ohne Illusion, 1935; Junge Graf, commedia, 1935; Tagebuch einer Verliebten, 1952; Engel kuessen keine fremden Herren 1968; Fleur Lafontaine, dramma, 1977-'78.

 

7. PROFILI. HERTHA PAULI

[Dal sito "Esilio, espatrio, migrazione al femminile nel Novecento tedesco" (www.exilderfrauen.it) riprendiamo la seguente notizia biobibliografica curata da Stefania De Lucia]

 

Hertha Pauli nasce a Vienna il 4 settembre 1906. La madre, Berta von Schuetz, e' una convinta pacifista, suffragista e collaboratrice della "Neue Freie Presse", diffuso quotidiano viennese. Il padre, Wolfgang Pauli, e' uno dei primissimi studiosi e ricercatori di biochimica. Il fratello maggiore, Wolfgang Pauli, e' tra i padri fondatori della meccanica quantistica e nel 1945 otterra' il premio Nobel per la fisica.

Hertha Pauli studia drammaturgia all'Accademia delle Belle Arti di Vienna e si trasferisce a Breslau per lavorare li' come attrice. In quella citta' conosce Carl Behr, anch'egli attore, che sposa nel 1929 e dal quale divorzia dopo pochi anni. Grazie alle critiche positive dei suoi spettacoli, entra in contatto con Max Reinhardt. Ingaggiata per uno spettacolo a Berlino, recita nella messa in scena delle Geschichten aus dem Wiener Wald. Durante le prove dello spettacolo conosce Odon von Horvath: dall'incontro nasce una lunga e salda amicizia.

Nel 1933 Hertha Pauli ritorna a Vienna e fonda, insieme all'amico Karl Frucht, un'agenzia letteraria, la Oesterreichische Korrespondenz. Gia' in questi anni comincia a redigere i suoi primi scritti, che comprendono poesie, inserti culturali per giornali e riviste, racconti brevi e radiodrammi.

Grazie a Franz Theodor Csokor, fa la conoscenza di Walter Mehring, poeta, drammaturgo e scrittore berlinese che dal 1934 si era trasferito a Vienna.

Nel 1936 viene pubblicata la sua prima biografia, Toni. Ein Frauenleben fuer Ferdinand Raimund, seguita da quella su Bertha von Suttner.

Con l'avvento al potere del partito nazionalsocialista, i testi di Hertha Pauli vengono proibiti e nel 1938 la scrittrice fugge a Parigi. Li' contribuisce alla resistenza con gli amici Mehring e Frucht, scrivendo articoli per diverse riviste. Il 13 giugno 1940, Pauli e Mehring fuggono verso sud. Frucht intanto e' stato catturato e rinchiuso nel carcere di Le Mans.

Giunta a Marsiglia, Hertha Pauli ottiene un visto per la partenza per gli Stati Uniti. Come molti suoi colleghi, la via di fuga verso la liberta' e' rappresentata da un lungo e pericoloso viaggio attraverso i Pirenei e il Portogallo. Proprio durante questo viaggio Mehring viene catturato e portato in prigione. Hertha Pauli riesce ad arrivare a Lisbona, da dove il 3 settembre 1940 si imbarca per gli Stati Uniti.

Giunta a New York, si impegna a perorare la causa dei suoi compagni ingiustamente incarcerati in patria. In seguito si trasferisce per un anno a Hollywood, dove comincia il lavoro a una biografia su Alfred Nobel. Tornata a New York, mentre lavora alla messa a punto della biografia per il pubblico americano, incontra il suo futuro marito, il traduttore E.B. Ashton, pseudonimo con il quale Ernst Bach, scrittore tedesco, aveva nascosto la sua vera identita' dopo esser scappato dalla Germania. I due si sposano e si trasferiscono a Long Island. Nel 1942 viene finalmente pubblicata la biografia su Nobel, che porta il titolo Alfred Nobel, Dynamite King, Architect of Peace. Grazie all'aiuto del marito Hertha Pauli acquista sempre maggiore padronanza della lingua inlese e inizia a scrivere saggi, articoli e persino libri in quella lingua. Il successo che raccoglie presso il pubblico americano e' dimostrato dalle numerose ristampe del piccolo racconto Stille Nacht.

A partire dal 1956 Pauli si reca con regolarita' a Vienna e Berlino, prevalentemente in concomitanza con la pubblicazione dei suoi libri.

La sua produzione conta 29 libri, dei quali solo sei scritti in lingua tedesca. Non tutti i libri scritti in inglese sono stati tradotti in tedesco. La sua autobiografia, intitolata Der Riss der Zeit geht durch mein Herz, e' la sua ultima opera. Nel 1971 si ammala gravemente e si sottopone a numerose operazioni. Si reca un'ultima volta in Germania per discutere di una antologia dei testi di Horvath, torna in America dove si spegne il 9 febbraio 1973.

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Tra le opere: Toni: ein Frauenleben fuer Ferdinand Raimund, romanzo biografico, 1936; Nur eine Frau: Bertha von Suttner, romanzo biografico, 1937; Weihnachtsbuch. Ein Lied vom Himmel, racconto, 1954; Das Genie eines liebenden Herzens, romanzo, 1955; Geschichte vom Christbaum, racconti, 1957; Jugend nachher, romanzo, 1959; Ein Baum vom Rimmel, racconti, 1964; Das Geheimnis von Sarajewo, romanzo, 1966; Der Riss der Zeit geht durch mein Herz, autobiografia, 1971.

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Critica: Bauer, Barbara, Duermeyer, Renate, Walter Mehring und Hertha Pauli im Exil - "zwei Parallelen, die im Geist'gen sich beruehren", in W. Benz - M. Neiss (Hg.), Deutsch-juedisches Exil: das Ende der Assimilation?, Berlin, 1994; Polt-Heinzl, Evelyne, Zeitlos. Neun Portraets, von der ersten Krimiautorin Oesterreichs bis zur ersten Satirikerin Deutschlands, Wien, 2005; Stern, Guy, Hertha Pauli, in Oesterreicher im Exil 1934 bis 1945, Protokoll des Internationalen Symposiums zur Erforschung des oesterreichischen Exil von 1934 bis 1945, Dokumentenarchiv des oesterreichischen Widerstandes, Wien, 1977; Walter, Ingrid, Dem Verlorenen Nachspuren. Autobiographische Verarbeitung des Exils deutschsprachiger Schriftstellerinnen, Taunusstein, 2000.

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Sitografia: www.catholicauthors.com/pauli.html; www.onb.ac.at/ariadne/vfb/bio_pauliberta.htm; www.exil-archiv.de/html/biografien/pauli.htm; science.orf.at/science/gastgeber/144715; www.univie.ac.at/biografiA/PauliTagung/HerthaPauli.htm

 

8. PROFILI. RUTH REWALD

[Dal sito "Esilio, espatrio, migrazione al femminile nel Novecento tedesco" (www.exilderfrauen.it) riprendiamo la seguente notizia biobibliografica curata da Stefania De Lucia]

 

Ruth Rewald nasce in una famiglia ebrea tedesca di Berlino il 5 giugno 1906. Studia inizialmente a Berlino, in seguito giurisprudenza a Heidelberg senza tuttavia portare a termine gli studi. Durante gli anni universitari pubblica racconti brevi su diversi quotidiani. Il suo debutto letterario avviene nel 1931, con il romanzo Rudi und sein Radio. Nel 1933, con la presa di potere nazionalsocialista, Ruth Rewald e il marito, l'avvocato Hans Schaul, emigrano a Parigi dove Ruth lavora per lungo tempo come libraia, pur continuando a scrivere. Nel 1936 completa il romanzo per ragazzi Tsao und Jing-Ling - Kinderleben in China, che compare a puntate su una rivista sindacale svizzera, l'anno successivo nasce la figlia Anja.

Tra il 1938 e il 1939 Ruth Rewald si reca nella Spagna repubblicana, soggiorna circa cinque mesi nei pressi di Madrid. La visita di un orfanotrofio spagnolo le ispira la composizione del libro per ragazzi Vier spanische Jungen nel quale si racconta la storia, in parte reale, di quattro ragazzi che nel giugno del 1937, fuggiti dalla loro cittadina di origine occupata dalle truppe di Franco, prendono parte alla guerra civile spagnola combattendo nelle fila del battaglione Tschapajew dell'XI brigata internazionale. Il manoscritto del romanzo, sequestrato dalla Gestapo, viene messo in salvo e viene pubblicato per la prima volta nel 1987, a cinquant'anni di distanza dalla sua composizione.

Nel 1940, all'arrivo dei nazisti, Ruth e la famiglia lasciano Parigi alla volta di Les Rosiers-sur-Loire, il piccolo paese dove il 17 luglio 1942 la scrittrice viene catturata dalla Gestapo e deportata nel campo di concentramento di Auschwitz, seguita, nel 1944, dalla figlia Anja. Hans Schaul viene a sua volta internato nel campo di prigionia francese di Djelfa, ma, diversamente dalla moglie, riuscira' a sopravvivere. Non e' stato possibile determinare la data di morte della scrittrice che si presume coincida con lo stesso anno della sua deportazione.

Nel maggio del 1945, negli uffici del comando generale del Reich di Berlino, i soldati dell'armata rossa trovano una cartella di documenti, lettere e manoscritti appartenuti alla scrittrice. Il lascito viene dapprima portato in Russia e solo nel 1957 trasferito nella Ddr. Oggi i documenti sono conservati presso l'archivio di Potsdam.

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Opere: Rudi und sein Radio, racconto breve, 1931; Muellerstrasse. Jungens von heute, romanzo, 1932; Der Roller, racconto breve, 1932; Bittere oder suesse Mandeln, racconto breve, 1933; Wie Gerda zu ihrer Puppe kam, racconto breve, 1933; Achtung - Renate!, romanzo, 1933; Janko, der Junge aus Mexiko, romanzo, 1934; Tsao und Jing-Ling - Kinderleben in China, romanzo, 1936; Vier spanische Jungen, romanzo, 1938.

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Critica: Barner, Wilfried - Brinkmann, Richard - Grubmueller, Klaus, u. a. (Hg.), Germanistik, Internationales Referatenorgan mit biographischen Hinweisen, Tuebingen, 33, 1992; Hessmann, Daniela, Vater, wie kommt es, dass jemand staatenlos ist? Kinder- und Jugendliteratur im Exil, Texte von Anna Maria Jokl und R. R., in "Zwischenwelt", 4, 2002; Krueger, Dirk, Vater, du musst mir zuerst etwas erklaeren. Was bedeutet staatenlos? Wie kommt es, dass jemand staatenlos ist? Kinder- und Jugendliteratur im Exil - Erinnerungen an die deutsch-juedische Autorin Ruth Rewald, in "Exilforschung. Ein internationales Jahrbuch", 11, 1993; Id., Kinder- und Jugendliteratur im Exil - Erinnerungen an die deutsch-juedische Autorin Ruth Rewald, in "Exilforschung. Ein internationals Jahrbuch",11, 1993; Id., Vier spanische Jungen, mit einem Nachwort zu Leben und Werk von Dirk Krueger, 1987; Wall, Renate: Lexikon der deutschen Schriftstellerinnen im Exil 1933-1945, Giessen, 2004.

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Sitografia: www.exil-archiv.de; http://antifa.vvn-bda.org; www.schoah.org; www.jewishvirtuallibrary.org

 

9. PROFILI. HILDE RUBINSTEIN

[Dal sito "Esilio, espatrio, migrazione al femminile nel Novecento tedesco" (www.exilderfrauen.it) riprendiamo la seguente notizia biobibliografica curata da Stefania De Lucia]

 

Hilde Rubinstein nasce il 7 aprile 1904 ad Augsburg ma cresce tra Hannover e Colonia in una famiglie ebrea assimilata dell'alta borghesia. Il padre e' un ingegnere di origini russe, e sin da bambina a scuola Hilde deve confrontarsi con le prime manifestazioni di razzismo dovute alle sue origini familiari. Terminata la scuola e appoggiata dal padre, che per primo si era accorto del suo talento artistico, Hilde studia arti figurative e tra il 1921 e il 1926 frequenta i corsi della Koelner Werkschule, tra il 1923 e il 1924 anche quelli del Bauhaus di Weimar e nel 1925 della Duesseldorfer Kunstakademie. Tra il 1927 e il 1928 e' a Parigi, sempre per motivi di studio. I suoi lavori vengono presentati in occasione di mostre e grazie alla pubblicazione su importanti riviste come "Querschnitt", "Jugend" e "Die Literarische Welt". Verso la meta' degli anni Venti la passione per il teatro trasmessale dal padre si trasforma in ispirazione creativa. Nel 1926 scrive il suo primo dramma, Winterkrieg, che, come molti altri suoi scritti, non verra' mai messo in scena. Nel 1932 scrive finalmente il primo dramma di successo Es war einmal ein trauer Husar.

Nel 1929 diviene membro del Kpd di Berlino e prende parte sia a rivolte e manifestazioni che alla diffusione di materiale antifascista. Nel 1934, proprio per questo motivo, viene processata e condannata a un anno e mezzo di prigione. La malinconia che la assale in quel periodo di isolamento e di lontananza dalla figlia, nata dal matrimonio con il fisico Weinrich, viene superata solo grazie alla scrittura e al disegno. Nel 1935, quando esce di prigione, non essendo trasportata immediatamente in un campo di concentramento, riesce a scappare in Svezia, in compagnia della madre e della figlia, dopo aver distrutto tutti i suoi dipinti. Arrivata a Stoccolma, a causa della mancata padronanza della lingua svedese, ma in linea con le leggi che consentivano la permanenza in Svezia di profughi stranieri, Hilde Rubinstein svolge numerosi lavori, anche molto umili. In quel periodo non scrive piu' ma riprende a dipingere.

Nel 1936, desiderosa di vedere il fratello che era scappato in Russia, vi si reca. Nel viaggio di ritorno verso casa viene arrestata. In prigione trascorre ben dieci mesi finche' viene rilasciata con un permesso di viaggio per la Germania. Per fortuna, durante il viaggio di rimpatrio, la scrittrice riesce a trovare una via di fuga e, attraverso Riga, raggiunge nuovamente la figlia a Stoccolma. Tra il 1938 e il 1941 sia il fratello che la madre vengono catturati dai nazisti; moriranno poco dopo, uno nel campo di concentramento di Sachsenhausen, l'altra nel ghetto di Litzmannstadt.

A Stoccolma lavora come aiuto cuoca nella mensa del Regio Teatro Drammatico, come aiuto giardiniere e anche come ritrattista. Intanto impara lo svedese e inizia a scrivere in quella lingua. Nel 1952 con il suo primo romanzo in lingua svedese partecipa ad un concorso e vince il primo premio. Lo scritto viene pubblicato l'anno successivo a Stoccolma con il titolo Atomskymning con lo pseudonimo di Katarina Brendel. Nel 1960 il romanzo giunge anche in Germania, ma in una pessima traduzione che non ne facilita la diffusione.

La scrittrice fa ritorno in patria, per una breve visita, solo nel 1958. Negli ultimi anni della sua vita viaggia molto e pubblica, anche su riviste tedesche, i resoconti e gli schizzi dei suoi viaggi. A partire dalla prima meta' degli anni Cinquanta le sue poesie, raccolte in antologie o pubblicate su riviste, si diffondono sia in patria che all'estero.

L'ultimo ritorno in patria, nella sua patria linguistica, come lei stessa afferma, avviene nel 1982, all'eta' di settantotto anni. L'artista muore a Stoccolma nel 1997.

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Opere: Winterkrieg, dramma, 1926; Es war einmal ein treuer Husar, dramma, 1932; Atomskymning, romanzo, 1953; Der grosse Coup, dramma, 1958; Gefangenschaft, diario, 1970; Loben den Zorn eurer Soehne und Toechter, poesie, 1977; Tellurische Nachrichten, poesie, 1983; The rose of Texas, dramma, 1984; Tiefgefrorenes Reh, poesie, prosa e drammi, 1987; Ich wollte nichts als gluecklich sein. Gefaengnistagebuecher unter Hitler und Stalin und andere verstreute Texte, miscellanea, 1994.

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Critica: Hilzinger Sonja, Hilde Rubinstein (1904-1997): Eine Spurensuche, in "Zeitschrift fuer Museum und Bildung", 63, 2005; Schoppmann Claudia, Im Fluchtgepaeck die Sprache. Deutschsprachige Schriftstellerinnen im Exil, Berlin, 1991; Stuerzer Anne, Dramatikerinnen und Zeitstücke: ein vergessenes Kapitel der Theatergeschichte von der Weimarer Republik bis zur Nachkriegszeit, Stuttgart u.a., 1993, (Ergebnisse der Frauenforschung, 30); Id., "Schreiben tue ich jetzt nichts... keine Zeit". Zum Beispiel: Die Dramatikerinnen Christa Winsloe und Hilde Rubinstein im Exil, in Gesellschaft fuer Exilforschung (Hg.), "Frauen und Exil. Ein internationales Jahrbuch", Band 11, Muenchen, 1993; Wall, Renate, Lexikon der deutschsprachigen Schriftstellerinnen im Exil, Giessen, 2004.

 

10. PROFILI. ALICE RUEHLE-GERSTEL

[Dal sito "Esilio, espatrio, migrazione al femminile nel Novecento tedesco" (www.exilderfrauen.it) riprendiamo la seguente notizia biobibliografica curata da Stefania De Lucia]

 

Alice Gerstel nasce il 24 marzo 1894, a Praga, in una ricca famiglia borghese della minoranza ebraica tedesca. Dopo aver frequentato le scuole tedesche in quella stessa citta', viene mandata in Germania, a Dresda, a completare la sua educazione scolastica in una scuola femminile.  Nel 1912, tornata a Praga, consegue l'abilitazione all'insegnamento della musica e prende a frequentare i circoli di intellettuali cittadini, dove conosce, tra gli altri, Franz Werfel, Egon Erwin Kisch, Milena Jesenska' e Willy Haas.

Durante il primo conflitto mondiale il suo percorso di formazione subisce un arresto: Alice si arruola, infatti, volontariamente come infermiera nei lazzaretti di guerra. Solo a partire dal 1917, dopo aver recuperato due anni di formazione liceale mancanti, si iscrive all'universita', dove studia germanistica e filosofia.

Nel 1918 prosegue gli studi a Monaco di Baviera, dove viene a conoscenza del metodo della psicologia individuale sperimentato dal medico viennese Alfred Adler. Per verificarne la validita', lei stessa si sottopone al processo di analisi.

Consegue la laurea nel 1921 e nello stesso anno sposa Otto Ruehle, un pedagogo e politico, di orientamento comunista, vent'anni piu' anziano di lei.

La loro e' un'unione molto produttiva sul piano lavorativo. Le sperimentazioni e l'interesse di Alice per la psicologia individuale si combinano perfettamente con l'esperienza e le conoscenze di Otto nel campo dellla politica. In questo modo, i principi della psicologia individuale, sommati a quelli del marxismo, non solo daranno vita a una teoria dell'educazione che sara' alla base della comunita' socialista da loro stessi fondata, ma costituiranno anche i principi ispiratori per i volumi pubblicati presso la casa editrice Am anderen Ufer, fondata dalla coppia stessa poco distante da Dresda. Per i suoi tipi vengono pubblicati, fino al 1928, non solo tutti gli scritti di Alice, ma anche la rivista mensile "Das proletarische Kind".

E' il 1932 quando la scrittrice, ormai fervente sostenitrice del comunismo e degli ideali femministi, con l'inesorabile avvento del nazionalsocialismo, non si sente piu' al sicuro in Germania e fa ritorno a Praga. Dal 1933 collabora sia alle pagine del quotidiano "Prager Tageblatt" che all'inserto per bambini dello stesso.

Nel 1936 Alice lascia Praga per seguire il marito in Messico, dove trova lavoro come traduttrice e giornalista. E' in questi stessi anni che viene pubblicato  il suo primo romanzo, Der Umbruch oder Hanna und die Freiheit, nel quale la scrittrice si interroga sulle questioni di identita' personale e ricerca della patria.

In Messico Alice stringe contatti con Diego Rivera, Leo Trotzki e Frieda Kahlo, ma nonostante il processo d'integrazione nella societa' messicana, culminata con l'acquisizione della cittadinanza, Alice non si sente mai a suo agio in quella terra e si toglie la vita il 24 giugno 1943, a Citta' del Messico, gettandosi dalla finestra del suo appartamento poche ore dopo la morte del marito per un infarto.

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Opere: Freud und Adler. Elementare Einfuehrung in Psychoanalyse und Individualpsychologie, 1924 Der Weg zum Wir. Versuch einer Verbindung von Marxismus und Individualpsychologie, 1927 Das Stiefkind, 1927; Das Frauenproblem der Gegenwart - Eine psychologische Bilanz, 1932; Erziehung und Gesellschaft von Alice und Otto Ruehle, 1972; Kein Gedicht fuer Trotzski. Tagebuchaufzeichnungen aus Mexiko, 1979; Der Umbruch oder Hanna und die Freiheit, romanzo, 1984; Verlassenes Ende, poesie, 1998. Alice Ruehle-Gerstel e' anche autrice di testi radiofonici e di numerosissime recensioni, saggi e articoli per giornali e riviste tra i quali ricordiamo: Das proletarische Kind. Rezension des Buches von Otto Ruehle. In "Die Frau im Staat", Muenchen, 4, 05.1922, Heft V, p. 3; Ueber die Eifersucht als weibliche Sicherung, in "Internationale Zeitschrift fuer Individualpsychologie", Wien, 3, Dezember 1925, Heft 6, pp. 314-320; Die neue Frauenfrage, in "Die literarische Welt", Berlin, 5, 1929, 11, pp. 1-2; Untergang der Ehe, in "Die literarische Welt", Berlin, 6, 1930, 24, pp. 1-2; Frauen und Liebesgeschichten. Ein kleiner Bericht, in "Die literarische Welt", Berlin, 7, 1931, 12, pp. 9-10; Lebensregeln fuer Menschen von heute. Was man mit Enttaeuschungen und Unglueck anfangen soll, in "Die literarische Welt", Berlin, 7, 1931, 38, pp. 3-4; Ueberall Frauen, in "Prager Tagblatt", Prag, 57, 9. August 1932, 187, p. 4; Die literarische Welt der Frau. Zurueck zur guten alten Zeit?, in "Die literarische Welt", Berlin, 9, 1933, 4, pp. 5-6; Erinnerungen an meine Zukunft, in "Prager Tagblatt", Prag, 60, 15. Dezember 1935, 292, Jubilaeumsnummer - Beilage 6, p. 3 (Kopie FSA/BS); Unter dem Pseudonym "Lizzi Kritzel": Ein Nachmittag bei hungernden Kindern (im Erzgebirge), in "Prager Tagblatt", Prag, 61, 29. Maerz 1936, 76, pp. 4-5. Kein Gedicht fuer Trotzki. Tagebuchaufzeichnungen aus Mexico, Neue Kritik, Frankfurt am Main, 1979.

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Critica: Capovilla, Andrea, Entwuerfe weiblicher Identitaet in der Moderne: Milena Jesenska', Vicki Baum, Gina Kaus, Alice Ruehle-Gerstel; Studien zu Leben und Werk, Oldenburg, 2004; Kanz, Christine, Alice Ruehle-Gerstel, in Psychoanalyse in der literarischen Moderne. Schriftstellerinnen und das Wissen um das Unbewusste, Marburg, 2011, pp. 153-190; Kutz,Wolfgang, Der Erziehungsgedanke in der marxistischen Individualpsychologie. Paedagogik bei Manes Sperber, Otto Ruehle und Alice Ruehle-Gerstel als Beitrag zur Historiographie tiefenpsychologisch gepraegter Erziehungswissenschaft, Bochum, 1990; Levy, Alfred (Hg.), Gestalten um Alfred Adler. Pioniere der Individualpsychologie: Alexandra Adler, Rudolf Allers, Rudolf Dreikurs, Viktor Frankl, Carl Furtmueller, Otto Gloeckel, Henry Jacoby, Fritz Kuenkel, Sofie Lazarsfeld, Friedrich Liebling, Ida Loewy, Alice Ruehle-Gerstel, Oswald Schwarz, Manes Sperber, Wilhelm Stekel, Oskar Spiel, Erwin Wexberg, Wuerzburg, 2002; Markova', Marta, Auf ins Wunderland! Das Leben der Alice Ruehle Gerstel, Innsbruck-Wien-Boyen, 2008; Mikota, Jana, Alice Ruehle-Gerstel. "Wo rett ich mich hin in der Welt. Feuilletons, Reportagen, Rezensionen und Kinderbeilagen 1924-1936, Berlin, 2007. Nye, Andrea, Friendship Across Generations, in "Hypatia", 11, 3, Summer 1996; Renate Pore, Women in German Social Democracy 1919-1933, Santa Barbara, 1981; Wall, Renate, Lexikon deutschsprachiger Schriftstellerinnen im Exil 1933-1945, Giessen, 2004.

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Sitografia: http://hpd.de/node/2216; www.univie.ac.at/biografiA/daten/text/bio/ruehle.htm; www.kakanien.ac.at/rez/HBurger1.pdf; www.alliteratus.com/pdf/aut_vl_aut_ruehle-gerstel.pdf; www.literaturkritik.de/public/rezension.php?rez_id=11564&ausgabe=200802

 

11. REPETITA IUVANT. PER SOSTENERE IL CENTRO ANTIVIOLENZA "ERINNA"

 

Per sostenere il centro antiviolenza delle donne di Viterbo "Erinna" i contributi possono essere inviati attraverso bonifico bancario intestato ad Associazione Erinna, Banca Etica, codice IBAN: IT60D0501803200000000287042.

O anche attraverso vaglia postale a "Associazione Erinna - Centro antiviolenza", via del Bottalone 9, 01100 Viterbo.

Per contattare direttamente il Centro antiviolenza "Erinna": tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, sito: http://erinna.it

Per destinare al Centro antiviolenza "Erinna" il 5 per mille inserire nell'apposito riquadro del modello per la dichiarazione dei redditi il seguente codice fiscale: 90058120560.

 

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LA DOMENICA DELLA NONVIOLENZA

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Supplemento domenicale de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVI)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Numero 334 del 30 agosto 2015

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