[Nonviolenza] Voci e volti della nonviolenza. 729



 

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VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVI)

Numero 729 del 27 novembre 2015

 

In questo numero:

1. Giovanni Ghirga, Antonella Litta, Mauro Mocci: Segnalazione del persistere e dell'aggravarsi del processo di eutrofizzazione e netta riduzione della qualita' delle acque del lago di Vico

2. Contro tutti i terrorismi, contro tutte le guerre

3. Hic et nunc, quid agendum

4. Vandana Shiva: Principi costitutivi di una democrazia della comunita' terrena

5. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"

 

1. DOCUMENTAZIONE. GIOVANNI GHIRGA, ANTONELLA LITTA, MAURO MOCCI: SEGNALAZIONE DEL PERSISTERE E DELL'AGGRAVARSI DEL PROCESSO DI EUTROFIZZAZIONE E NETTA RIDUZIONE DELLA QUALITA' DELLE ACQUE DEL LAGO DI VICO

[Dall'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde riceviamo e diffondiamo.

Antonella Litta svolge l'attivita' di medico di medicina generale a Nepi (Vt). E' specialista in Reumatologia ed ha condotto una intensa attivita' di ricerca scientifica presso l'Universita' di Roma "la Sapienza" e contribuito alla realizzazione di uno tra i primi e piu' importanti studi scientifici italiani sull'interazione tra campi elettromagnetici e sistemi viventi, pubblicato sulla prestigiosa rivista "Clinical and Esperimental Rheumatology", n. 11, pp. 41-47, 1993. E' referente locale dell'Associazione italiana medici per l'ambiente (International Society of Doctors for the Environment - Italia) e per questa associazione e' responsabile e coordinatrice nazionale del gruppo di studio su "Trasporto aereo come fattore d'inquinamento ambientale e danno alla salute". E' referente per l'Ordine dei medici di Viterbo per l'iniziativa congiunta Fnomceo-Isde "Tutela del diritto individuale e collettivo alla salute e ad un ambiente salubre". Gia' responsabile dell'associazione Aires-onlus (Associazione internazionale ricerca e salute) e' stata organizzatrice di numerosi convegni medico-scientifici. Presta attivita' di medico volontario nei paesi africani. E' stata consigliera comunale. E' partecipe e sostenitrice di programmi di solidarieta' locali ed internazionali. E' impegnata nell'Associazione nazionale partigiani d'Italia (Anpi) a livello locale e provinciale. Fa parte di un comitato che promuove il diritto allo studio e il diritto all'abitare con iniziative di solidarieta' concreta. Presidente del Comitato "Nepi per la pace", e' impegnata in progetti di educazione alla pace, alla legalita', alla nonviolenza e al rispetto dell'ambiente. E' la portavoce del Comitato che si e' opposto vittoriosamente all'insensato ed illegale mega-aeroporto di Viterbo salvando la preziosa area naturalistica, archeologica e termale del Bullicame di dantesca memoria e che s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti. Come rappresentante dell'Associazione italiana medici per l'ambiente (Isde-Italia) ha promosso una rilevante iniziativa per il risanamento delle acque del lago di Vico e in difesa della salute della popolazione dei comuni circumlacuali. E' oggi in Italia figura di riferimento nella denuncia della presenza dell'arsenico nelle acque destinate al consumo umano, e nella proposta di iniziative specifiche e adeguate da parte delle istituzioni per la dearsenificazione delle acque e la difesa della salute della popolazione. Per il suo impegno in difesa di ambiente, salute e diritti alla dottoressa Antonella Litta e' stato attribuito il 6 marzo 2013 a Roma il prestigioso "Premio Donne, Pace e Ambiente Wangari Maathai" con la motivazione: "per l'impegno a tutela della salute dei cittadini e della salubrita' del territorio". Il 18 ottobre 2013 ad Arezzo in occasione delle settime "Giornate italiane mediche per l'ambiente" le e' stato conferito il prestigioso riconoscimento da parte della "International Society of Doctors for the Environment" con la motivazione: "per la convinta testimonianza, il costante impegno, l'attenzione alla formazione e all'informazione sulle principali problematiche nell'ambito dell'ambiente e della salute". Il 25 novembre 2013 a Salerno le e' stato attribuito il prestigioso Premio "Trotula de Ruggiero"]

 

Al Ministro dell'Ambiente, al Ministro della Salute

e per opportuna conoscenza: al Commissario all'Ambiente dell'Unione Europea, al Ministro della Difesa, al Prefetto di Viterbo, al Presidente del Tribunale di Viterbo, al Presidente della Giunta Regionale del Lazio, al Presidente della Provincia di Viterbo, al Sindaco di Caprarola, al Sindaco di Ronciglione, al Direttore generale dell'Istituto superiore di sanita', al Presidente dell'Istituto superiore di sanita', al Rettore dell'Universita' della Tuscia, al Presidente dell'Ordine dei Medici-Chirurghi e Odontoiatri di Viterbo, al Direttore generale della Asl di Viterbo, al Direttore sanitario della Asl di Viterbo, al Dipartimento di prevenzione - Servizio igiene e sanita' pubblica della Asl di Viterbo, al Servizio veterinario della Asl di Viterbo, al Garante del Servizio idrico integrato della Regione Lazio, al Direttore dell'Agenzia Regionale per la Difesa del Suolo, al Direttore Regionale Energia e Rifiuti, all'Arpa Lazio - sezione di Viterbo, all'Arpa Lazio - sezione di Latina, al Direttore dell'Agenzia regionale dei Parchi del Lazio, al Direttore della Riserva naturale regionale del lago di Vico, al Direttore del Centro Tecnico Logistico Interforze Nbc, all'Assessore all'Ambiente della Regione Lazio, ai Consiglieri della Regione Lazio, al Presidente della Commissione Ambiente del Senato, al Presidente della Commissione Igiene e sanita' del Senato, al Presidente della Commissione Difesa del Senato, al Presidente della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati, al Presidente della Commissione Affari sociali della Camera dei Deputati, al Presidente della Commissione Difesa della Camera dei Deputati, al Presidente della Talete s.p.a., ai responsabili dell'Ato 1 -  Lazio, al segretario della Federazione italiana medici di medicina generale - Fimmg di Viterbo

 

Oggetto: segnalazione del persistere e dell'aggravarsi del processo di eutrofizzazione e netta riduzione della qualita' delle acque del lago di Vico e del possibile e connesso rischio sanitario per le popolazioni dei comuni di Caprarola e Ronciglione che da questo lago captano acque ad uso umano.

Egregi ministri,

egregi signori,

il persistere e l'aggravarsi del processo di eutrofizzazione e netta riduzione della qualita' delle acque del lago di Vico e il possibile e connesso rischio sanitario per le popolazioni  dei comuni di Caprarola e Ronciglione che da questo lago captano la maggior parte delle acque erogate ad uso umano, richiede interventi quanto mai urgenti, decisivi e non piu' rimandabili come piu' volte richiesto dall'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment) - in allegato le precedenti segnalazioni del 30 marzo 2010, del primo agosto 2012 e del 28  marzo 2014 -.

Il primo tra questi interventi  deve prevedere la cessazione della captazione di acqua dal lago di Vico e il contestuale reperimento di fonti alternative di approvvigionamento idrico per le ragioni di seguito esposte.

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La situazione del lago di Vico

La compromissione della qualita' delle acque del lago di Vico e' nota ed oggetto di studi, ricerche e progetti da parte di Enti e Universita' (Istituto superiore di Sanita', Consiglio nazionale delle Ricerche - Cnr, Universita' della Tuscia, Universita' di Roma La Sapienza e Universita' degli Studi Roma Tre) (https://iris.uniroma3.it/handle/11590/164850#.VjjZTdIvet8).

Essa si caratterizza per la marcata riduzione del quantitativo di ossigeno, aumento della clorofilla e della biomassa algale ed e' da attribuirsi alle massive fioriture del Cianobatterio Plankthotrix rubescens, detto comunemente alga rossa e delle altre specie cianobatteriche in particolare: Limnothrix redekei e Aphanizomenon ovalisporum, presenze ormai stabili e consistenti dell'ecosistema lacustre vicano.

Le cause che verosimilmente sono state e continuano ad essere all'origine del degrado di questo importante ecosistema e bacino idrico, sono state piu' volte indicate e possono cosi' essere riassunte:

- intense fioriture del cianobatterio Plankthotrix rubescens e delle altre specie di cianobatteri, fioriture favorite verosimilmente dall'uso ultradecennale di fertilizzanti e fitofarmaci nelle vaste aree coltivate a noccioleti in prossimita' del lago;

- possibile permanenza di scarichi fognari abusivi o non a norma sulle sponde e in prossimita' del lago;

- possibile azione residua di inquinamento dovuta agli agenti contaminanti individuati nel sottosuolo del dismesso Magazzino Materiali di Difesa Nbc di Ronciglione, ubicato anch'esso in prossimita' delle sponde del lago;

- possibili attivita' illecite condotte all'interno e in prossimita' della Riserva naturale.

Nelle acque del lago di Vico sono anche persistenti ed elevati i valori di arsenico (secondo il parametro previsto dal Decreto Legislativo 31/2001 per le acque ad uso potabile ovvero 10 microgrammi/litro), elemento questo tossico e cancerogeno certo secondo la classificazione dell'Agenzia internazionale di ricerca sul cancro - Iarc.

Si deve anche rammentare che in una riunione del tavolo tecnico istituito proprio sulle problematiche ambientali del lago di Vico, svoltasi presso la Provincia di Viterbo il 2 marzo 2010, riunione convocata dall'Assessorato all'Ambiente della Provincia di Viterbo sul tema specifico "Attivita' di contrasto al degrado della qualita' delle acque del lago di Vico", venivano presentati dati che evidenziavano nelle acque del lago anche la presenza di altre sostanze tossiche e cancerogene, che di norma dovrebbero essere estranee alle acque del lago (mercurio, idrocarburi policiclici aromatici - IPA) e sulla cui presenza e provenienza l'Isde ha piu' volte chiesto l'avvio di specifiche indagini.

Sempre in quella stessa riunione venivano confermati i livelli di concentrazioni rilevate nei sedimenti del lago per gli elementi: Arsenico - 647 mg/kg SS (valore soglia 20 mg/kg SS) -, Cadmio - 12 mg/kg SS (valore soglia 2 mg/kg SS) - e Nichel - 566 mg/kg SS (valore soglia 120 mg/kg SS).

Questi elementi tossici sono tuttora presenti nei sedimenti del lago e per la loro concentrazione così elevata nei sedimenti lacustri si configurano come un ulteriore motivo di preoccupazione ambientale e sanitaria per il rischio derivante dalla loro possibile mobilizzazione e quindi rilascio nelle acque del lago e sono percio' una ulteriore e valida ragione perche' si abbandoni al piu' presto la captazione di acque ad uso umano da questo lago.

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I Cianobatteri e le cianotossine

Le fioriture dei Cianobatteri in corpi idrici adibiti a riserva di acqua ad uso potabile sono riconosciute dalla comunita' scientifica internazionale come un rilevante problema sanitario di sempre maggiore importanza e diffusione anche a causa della aumentata disponibilita' di ossidi di azoto in atmosfera generati dalle attivita' antropiche responsabili del surriscaldamento climatico e dei processi di eutrofizzazione delle acque superficiali (http://www.arpat.toscana.it/notizie/notizie-brevi/2015/cianobatteri-lacustri-al-centro-di-uno-studio-internazionale, Ecology letter Volume 18, Issue 4, pages 375-384, April 2015).

I cianobatteri sono microrganismi capaci di produrre una serie di cianotossine patogene, al momento ne sono state descritte solo una parte, oltre 90 varianti tra cui la  microcistina LR classificata come cancerogena di classe 2 b secondo l'Agenzia internazionale di ricerca sul cancro - I.a.r.c. e tossica per gli esseri umani, per la flora e la fauna con cui viene in contatto.

Questa cianotossina non e' termolabile e quindi non e' eliminabile attraverso i processi di bollitura dell'acqua e cottura degli alimenti.

Come riportato da una sempre piu' corposa letteratura scientifica le cianotossine determinano danni istologici a carico del fegato organo bersaglio principale, dei polmoni e dei reni e fungono anche da promotori tumorali, ed e' stata segnalata anche la loro azione come fattori di interferenza endocrina (endocrine disruptor) e genotossica (http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21277993) (Zegura B. Straser A. Filipic M., Genotoxicity and potential carcinogenicity of cyanobacterial toxins - a review. Mutat Res. 2011 Jan-Apr;727(1-2):16-41).

Recentemente e' stata anche evidenziata una correlazione tra esposizione ad alcuni tipi specifici di microcistine e malattie neurodegenerative in particolare con la malattia di Alzheimer, la Sclerosi Laterale Amiotrofica-SLA ( http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/?term=cyanobacterialneurodegenerative+disease).

Come si evince dalla letteratura internazionale, le conoscenze scientifiche relativamente alle dinamiche di crescita e sviluppo dei cianobatteri, alle loro azioni patogene e a quelle, anche sinergiche e di potenziamento reciproco, espletate dai diversi tipi di microcistine da essi prodotte, sono ancora relativamente limitate e in costante aggiornamento, pertanto un atteggiamento fortemente cautelativo e l'applicazione del Principio di Precauzione devono essere raccomandati in situazioni di contaminazione idrica ed esposizione cronica.

Le cianotossine possono inoltre percolare e contaminare acque di falda e pozzi posti in prossimita' di bacini idrici interessati dalle  fioriture di cianobatteri e colonizzare anche le reti degli impianti acquedottistici.

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Il Principio di precauzione

In considerazione dell'esposizione cronica a piu' fattori tossici e cancerogeni presenti nelle acque captate dal lago di Vico ed erogate ad uso umano - come da documentazione attuale e precedente - e' necessario predisporre interventi ed azioni orientati al pieno rispetto del Principio di precauzione che e' il principio generale del diritto comunitario e fa obbligo alle autorita' competenti di adottare provvedimenti appropriati al fine di prevenire taluni rischi potenziali per la sanita' pubblica, per la sicurezza e per l'ambiente, facendo prevalere le esigenze connesse alla protezione di tali interessi sugli interessi economici.

Tra questi interventi riteniamo fondamentale l'abbandono della captazione di acqua dal lago di Vico e il contestuale reperimento di fonti alternative di approvvigionamento idrico.

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Il  rischio sanitario

Gli acquedotti dei Comuni di Caprarola e Ronciglione sono riforniti in misura preponderante da acque captate dal lago di Vico e da anni si susseguono ordinanze di non potabilita' che attestano il potenziale  rischio per la salute dei cittadini che possono essere esposti, e ormai da lungo periodo, a microrganismi potenzialmente tossici e a diverse sostanze tossiche e cancerogene presenti nelle acque captate dal bacino lacustre attraverso principalmente il loro uso per bevande, preparazioni alimentari, per fini igienico-sanitari e attraverso il consumo di fauna ittica proveniente dal lago e prodotti vegetali irrigati sempre con acque lacustri (file:///C:/Documents%20and%20Settings/User/Documenti/Downloads/IJEP10119-20120510-172627-9778-2084.pdf).

Il rischio sanitario per i residenti di Caprarola e Ronciglione e' purtroppo gia' molto rilevante in considerazione anche della cronica esposizione all'arsenico ed e' attestato ufficialmente dagli studi del Dipartimento di epidemiologia della Regione Lazio: "Valutazione Epidemiologica degli effetti sulla salute in relazione alla contaminazione da Arsenico nelle acque potabili nelle popolazioni residenti nei comuni del Lazio" nel 2012 (www.deplazio.net/it/arsenico-nelle-acque) e dal successivo studio conclusosi nel 2014 "Valutazione Epidemiologica degli effetti sulla salute in relazione alla contaminazione da arsenico nelle acque potabili: studio di coorte nella popolazione residente nella provincia di Viterbo, 1990-2010" (www.deplazio.net/it/attivita/79).

I due studi hanno dimostrato e di nuovo confermato un gradiente di rischio per cause di morte e malattie al crescere del livello di esposizione all'arsenico nelle acque; in particolare lo studio di coorte ha evidenziato e riconfermato un eccesso di mortalita' per il tumore del polmone, le malattie del sistema circolatorio, le malattie respiratorie e il diabete.

Il progetto SEpiAs (Studi su marcatori di esposizione ed effetto precoce in aree con inquinamento da arsenico) (http://www.epiprev.it/pubblicazione/epidemiol-prev-2014-38-3-4-suppl-SEPIAS) ha individuato come campione anche un gruppo di persone residenti nel comune di Ronciglione e questo anche a causa degli eccessi di mortalita' gia' rilevati e valutati come rischi relativi (RR) per malattie del sistema cardiocircolatorio, malattie ischemiche del cuore, malattie respiratorie, BPCO (broncopneumopatia cronico-ostruttiva), diabete mellito, tumori maligni del polmone, tumori maligni della vescica (capitolo 2, pag. 41).

Inoltre c'e' da segnalare che vaste aree dei Comuni di Caprarola e Ronciglione, in particolare quelle intorno e in prossimita' del lago di Vico, sono dedicate da decenni ad agricoltura intensiva con utilizzo di fertilizzanti, diserbanti e pesticidi che, attraverso la loro dispersione nell'aria, nell'acqua, nel suolo e la conseguente contaminazione della catena alimentare, costituiscono un ulteriore fattore di rischio per la salute sia degli agricoltori che dei residenti per i ben noti e documentati effetti cancerogeni e di interferenza endocrina e per il ruolo causale sempre piu' rilevante che questi prodotti chimici stanno assumendo in patologie quali le neoplasie, il morbo di Parkinson, le malattie dello spettro autistico, le malattie metaboliche, riproduttive e le malattie autoimmuni (http://www.isde.it/wp-content/uploads/2015/03/2015-03-Position-Paper-PESTICIDI-finale.pdf).

Un ulteriore fattore che potrebbe concorrere ad aumentare il rischio sanitario per le popolazioni di Caprarola e Ronciglione e' quello legato alla possibile radioattivita' delle acque erogate, essendo l'area geologica dei due comuni interessata dalla presenza del radon - elemento cancerogeno certo la cui esposizione cronica correla con il cancro del polmone - ma al momento non sembrano disponibili presso gli enti di competenza misure relative a questa parametro pur essendo previste e obbligatorie secondo la Direttiva 2013/ 51 Euratom che stabilisce i requisiti per la tutela della salute della popolazione relativamente alle sostanze radioattive presenti nelle acque destinate al consumo umano (http://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/HTML/?uri=CELEX:32013L0051&qid=1423740617197&from=IT).

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La documentazione piu' recente

Anche la piu' recente documentazione acquisita dall'Isde ovvero le analisi su campioni di acqua eseguite a cura dell'Istituto superiore di Sanita' - Iss, dalle sezioni dell'Arpa-Lazio di Viterbo e Latina e dal Dibaf-Dipartimento per la Innovazione nei sistemi Biologici, Agroalimentari e Forestali-, dal mese di settembre 2013 al mese di settembre 2015, continuano a mostrare una situazione di grave compromissione dello stato ecologico del lago di Vico e il persistere di una inadeguata e incostante potabilizzazione delle acque erogate ad uso umano.

Nelle refertazioni degli esami effettuati dall'Istituto superiore di sanita' - Iss, a nostra disposizione, sia per le acque erogate nel comune di Ronciglione (settembre 2013-Agosto 2014) che per quelle erogate nel comune di Caprarola (gennaio 2014 - giugno 2015) si puo' leggere: "... si rende necessario potenziare i sistemi di trattamento per la rimozione delle alghe e delle tossine nell'intera filiera di trattamento e distribuzione delle acque, con monitoraggi adeguati, anche a garanzia dell'efficacia dei trattamenti, in particolar modo nel caso di utilizzo di acque superficiali captate in corrispondenza di massive proliferazioni algali...".

Fitoplancton e Cianobatteri potenzialmente tossici, in particolare Planktothrix rubescens, Limnothrix redekei e Aphanizomenon ovalisporum risultano presenti in diverse combinazioni e in percentuali variabili da migliaia a decine di milioni di cellule per litro in tutto il periodo di osservazione a nostra disposizione (settembre 2013 - settembre 2015) sia nelle acque captate in ingresso degli impianti di potabilizzazione, sia in uscita e nelle stesse reti di distribuzione comunali con presenza incostante ma frequente anche di valori oltre i parametri di legge per quanto riguarda arsenico, fluoro e in alcuni punti della rete acquedottistica di Ronciglione anche presenza di uranio (Iss n. protocollo 0045811 del 29 novembre 2013 - campioni n. 6, 7, 8 -, Iss n. protocollo 0046730 del 6 dicembre 2013 - campioni 1, 2, 3, 4, 5 -, Iss  n. protocollo 0001962 del 20 gennaio 2014 - campioni n. 6, 7, 8, Iss n. protocollo 0013855 del 18 aprile 2014).

In alcuni campioni di acque prelevate da distributori indicati come "Case dell'acqua" e posizionati in via Aldo Moro, via Sandro Pertini e nel parcheggio Mancini (Iss n. protocollo 0013855 18 aprile 2014 campioni 9 e 11, e n. protocollo 0017061 del 21 maggio 2014- campioni n.9 e campione n. 10) nel comune di Ronciglione la presenza del cianobatterio Plankthotrix rubescen risulta nell'ordine di migliaia e decine di migliaia di cellule per litro.

La Asl di Viterbo piu' volte sottolinea nel giudizio di non potabilita' delle acque per Ronciglione "Acqua non potabile per presenza periodica della specie algale potenzialmente tossica plankthotrix rubescens (oltre al parametro arsenico che in alcuni punti della rete distributrice risulta saltuariamente presente in concentrazione superiore ai limiti previsti dal D. L.vo 31/2001)" (documento n. protocollo 39269 del giorno 11 agosto 2015).

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Gli interventi istituzionali

Nel corso degli  anni sono state numerosissime le interrogazioni di deputati, senatori, europarlamentari e consiglieri regionali  che hanno  condiviso le preoccupazione dell'Isde e ne hanno sostenuto gli appelli e le richieste.

Il Commissario all'Ambiente dell'Unione Europea e' stato costantemente informato del perdurare di questa situazione ed e' intervenuto piu' volte richiamando al rispetto degli obblighi di legge in materia ambientale e sanitaria e delle norme comunitarie anche in vista degli obiettivi di qualita' per le acque di superficie da raggiungere entro l'anno 2015 (http://ec.europa.eu/environment/pubs/pdf/factsheets/wfd/it.pdf).

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Rispetto delle  disposizioni di legge

La "qualita' dell'acqua destinata al consumo umano" e' disciplinata dal Decreto Legislativo n.31 del 2001, che recepisce la Direttiva 98/83/CE, e che si applica a tutte le acque destinate all'uso potabile, per la preparazione di cibi e bevande, sia in ambito domestico che nelle imprese alimentari, a prescindere dalla loro origine e tipo di fornitura.

La dizione "qualita' dell'acqua destinata al consumo umano" implica, oltre all'uso potabile, anche il contatto dell'acqua con il corpo umano durante le varie pratiche di lavaggio, tenendo conto sia della popolazione media, adulta e sana, che delle fasce sensibili quali bambini, anziani ed ammalati. Pertanto, l'attuazione di tutte le disposizioni descritte nella norma ed il rispetto dei valori di parametro dell'allegato I, nel punto in cui le acque sono messe a disposizione del consumatore, determinano la valutazione di "idoneita'" dell'acqua al consumo umano in condizioni di sicurezza per l'intero arco della vita..." (http://www.portaleacque.salute.gov.it/PortaleAcquePubblico/normativa.do).

E' essenziale quindi che anche per i residenti dei comuni di Caprarola e Ronciglione siano pienamente rispettate le vigenti disposizioni di legge a tutela della salute e in particolare l'art. 32 della Carta Costituzionale e il Decreto legislativo 31/2001 che all'articolo 4 afferma: "1. Le acque destinate al consumo umano devono essere salubri e pulite. 2. Al fine di cui al comma 1, le acque destinate al consumo umano: a) non devono contenere microrganismi e parassiti, né altre sostanze, in quantita' o concentrazioni tali da rappresentare un potenziale pericolo per la salute umana (http://www.camera.it/parlam/leggi/deleghe/01031dl.htm).

Per il lago di Vico e le aree circostanti deve essere rispettato quando previsto anche dal Decreto Interministeriale  del 10 marzo 2015 - Linee guida di indirizzo per la tutela dell'ambiente acquatico e dell'acqua potabile e per la riduzione dell'uso di prodotti fitosanitari e dei relativi rischi nei Siti Natura 2000 e nelle aree naturali protette -.

La finalita' di questo Decreto e' la piena tutela dell'ambiente acquatico e dell'acqua potabile e la riduzione dei rischi derivanti dall'uso dei prodotti fitosanitari e contiene misure per la mitigazione dei rischi associati alla deriva, al ruscellamento e alla lisciviazione dei prodotti fitosanitari, nonche' alla loro limitazione/sostituzione/eliminazione ai fini della tutela dell'ambiente acquatico e dell'acqua potabile (http://www.minambiente.it/sites/default/files/archivio/normativa/dim_10_03_2015.pdf).

Ben lontano appare il raggiungimento per il lago di Vico anche di quanto previsto dalla Direttiva quadro sulle acque dell'Unione europea (http://ec.europa.eu/environment/pubs/pdf/factsheets/wfd/it.pdf) che impone interventi agli Stati membri perche' entro il 2015 le acque raggiungano un buono stato ecologico e chimico per tutelare la salute umana, le risorse idriche, gli ecosistemi naturali e la biodiversita'.

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La tutela del lago di Vico

Il lago di Vico per le particolari e pregiate caratteristiche del suo ecosistema e' stato classificato come Sito d'importanza comunitaria - Sic n. IT6010024 e Zona di protezione speciale- ZPS- n. IT6010057.

Proprio per proteggere questo delicato ecosistema, nel 1982, veniva istituita la Riserva naturale regionale del lago di Vico (legge regionale del 28 settembre 1982 n. 47 e successiva legge regionale del 24 dicembre 2008 n. 24) che tra i vari compiti avrebbe dovuto anche "preservare l'equilibrio biologico del lago e l'effettiva potabilita' delle sue acque" a tutela del diritto alla salute delle popolazioni che da questo lago attingono acqua ad uso umano.

Appare quindi attualmente disatteso e fortemente compromesso uno degli obiettivi fondamentali per i quali veniva istituita la Riserva naturale regionale del lago di Vico.

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La classificazione delle acque del lago di Vico per uso umano e le specifiche raccomandazioni

La classificazione delle acque del lago di Vico e le specifiche raccomandazioni contenute nel Bollettino Ufficiale della Regione Lazio n. 19 - Deliberazione  del 15 febbraio 2013 n. 23 ( pag.172 -178) (http://pubbur.ised.it/PublicBur/burlazio/DynRes/GENERIC_FILE.4#), evidenziano il peggioramento della qualita' delle acque del lago (monitoraggio di classificazione conclusosi nell'ormai lontano mese di agosto 2012).

In questa Deliberazione le acque del lago  di Vico ad uso potabile vengono indicate in classe A/2 ovvero con necessita' di essere sottoposte a trattamento fisico e chimico normale e disinfezione prima di essere immesse nella rete di distribuzione. Sempre in questa stessa Deliberazione sono presenti precise raccomandazioni nelle quali, vista la situazione critica delle acque lacustri vicane, si chiede di provvedere in modo specifico: "a. alla realizzazione di un sistema di monitoraggio periodico secondo i criteri definiti dal "Gruppo nazionale per la gestione del rischio cianobatteri in acque destinate a consumo umano" riportati in Rapporto ISTISAN 11/35 Parte 2 sez.2 e successive revisioni; b. alla messa in atto di tutte le azioni preventive/correttive appropriate al fine di ridurre il rischio di sviluppo di fioriture algali (riduzione carico di nutrienti); c. alla predisposizione di uno specifico piano per la gestione di eventuali fenomeni massivi di proliferazione algale (blooms), incluso il controllo della filiera idropotabile e dei trattamenti al fine di rimuovere alghe e tossine dalle acque distribuite per il consumo umano; d. a comunicare ed informare tempestivamente ed adeguatamente la popolazione...".

Sempre a proposito della netta riduzione della qualita' delle acque del lago di Vico e del suo ecosistema il lavoro di ricerca "Lo stato ecologico del Lago di Vico: 20 anni di studi", realizzato dal gruppo del professor Giuseppe Nascetti direttore del Dipartimento di Scienze Ecologiche e Biologiche - DEB dell'Universita' della Tuscia , presentato il 14 dicembre 2014 a Viterbo fornisce un quadro dettagliato del peggioramento dello stato dell'intero ecosistema sistema lacustre vicano che occorre assolutamente contrastare con interventi mirati di bonifica e risanamento.

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Gli interventi necessari e non piu' rimandabili

Per le ragioni su esposte l'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde chiede che si intervenga con urgenza attuando, come prima e fondamentale misura per la tutela della salute e in applicazione anche del Principio di precauzione, la cessazione della captazione di acqua dal lago di Vico e il contestuale reperimento di fonti alternative di approvvigionamento idrico per i cittadini, le scuole, gli esercizi pubblici e le industrie alimentari di Caprarola e Ronciglione.

Di seguito e in sintesi gli altri interventi  che si ritiene necessari e gia' piu' volte indicati:

- immediata installazione di impianti pilota per lo studio di una potabilizzazione extralacustre veramente efficace delle acque in relazione alle loro criticita' e ricerca di nuove falde di captazione;

- costante monitoraggio di tutte le sostanze tossiche e cancerogene che possono contaminare le acque destinate a consumo umano, la fauna e la flora lacustre;

- biomonitoraggio per sostanze inquinanti della fauna lacustre, della flora lacustre e delle aree circostanti;

- informazione ampia e diffusa ai cittadini, negli studi medici, nelle scuole, negli ambulatori della Asl e presso l'ospedale di Ronciglione;

- inizio immediato di un monitoraggio di lungo periodo relativo allo stato di salute delle persone e in particolare dei bambini;

- screening  gratuiti per le popolazioni esposte al cosiddetto "effetto cocktail" determinato dall'esposizione contemporanea a piu' cancerogeni e sostanze tossiche presenti nelle acque del lago, in particolare: cianobatteri, microcistine algali, arsenico, metalli pesanti e pesticidi;

- drastica riduzione dell'uso di fitofarmaci in tutta la conca del lago di Vico con riconversione al biologico di tutte le attuali forme di coltivazioni agricole;

- costante controllo e periodica verifica di tutti gli scarichi fognari delle utenze private e pubbliche poste in prossimita' del lago;

- bonifica definitiva ed effettiva del deposito militare Nbc di Ronciglione;

- intensificazione dei controlli di tutte le attivita' notturne e diurne all'interno e in prossimita' della Riserva regionale del lago di Vico.

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In attesa di un cortese ed urgente riscontro alla questione  in oggetto, si inviano distinti saluti,

dottor Giovanni Ghirga, dottoressa Antonella Litta, dottor Mauro Mocci, per il Coordinamento dell'Alto Lazio dell'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia)

Viterbo, 25 novembre 2015

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Per comunicazioni:

Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde di Viterbo, via Aldo Moro n. 15, 01036 Nepi (Vt), tel. 3383810091, 0761559413, e-mail: isde.viterbo at gmail.com; litta.antonella at pec.ordinemediciviterbo.it

Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde, sede nazionale: via della Fioraia n. 17/19, 52100 Arezzo, tel. 0575 22256, fax: 057528676, e-mail: isde at ats.it

 

2. REPETITA IUVANT. CONTRO TUTTI I TERRORISMI, CONTRO TUTTE LE GUERRE

 

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Ogni uccisione e' un crimine.

Non si puo' contrastare una strage commettendo un'altra strage.

Non si puo' contrastare il terrorismo con atti di terrorismo.

A tutti i terrorismi occorre opporsi.

Salvare le vite e' il primo dovere.

*

La guerra e' il terrorismo portato all'estremo.

Ogni guerra consiste di innumerevoli uccisioni.

La guerra e' un crimine contro l'umanita'.

Con la guerra gli stati divengono organizzazioni terroriste.

Con la guerra gli stati fanno nascere e crescere le organizzazioni terroriste.

A tutte le guerre occorre opporsi.

Salvare le vite e' il primo dovere.

*

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Un'organizzazione criminale va contrastata con un'azione di polizia da parte di ordinamenti giuridici legittimi.

La guerra impedisce l'azione di polizia necessaria.

Occorre dunque avviare un immediato processo di pace nel Vicino e nel Medio Oriente che consenta la realizzazione di ordinamenti giuridici legittimi, costituzionali, democratici, rispettosi dei diritti umani.

Occorre dunque che l'Europa dismetta ogni politica di guerra, di imperialismo, di colonialismo, di rapina, di razzismo, di negazione della dignita' umana di innumerevoli persone e di interi popoli.

Occorre dunque una politica europea di soccorso umanitario, di pace con mezzi di pace: la politica della nonviolenza che sola riconosce e promuove e difende i diritti umani di tutti gli esseri umani.

Salvare le vite e' il primo dovere.

*

La violenza assassina si contrasta salvando le vite.

La pace si costruisce abolendo la guerra.

La politica della nonviolenza richiede il disarmo e la smilitarizzazione.

La politica nonviolenta richiede la difesa civile non armata e nonviolenta, i corpi civili di pace, l'azione umanitaria, la cooperazione internazionale.

Salvare le vite e' il primo dovere.

*

Si coalizzino tutti gli stati democratici contro il terrorismo proprio ed altrui, contro il terrorismo delle organizzazioni criminali e degli stati.

Si coalizzino tutti gli stati democratici per la pace, il disarmo, la smilitarizzazione dei conflitti.

Si coalizzino tutti gli stati democratici per l'indispensabile aiuto umanitario a tutte le persone ed i popoli che ne hanno urgente bisogno.

Si coalizzino tutti gli stati democratici per contrastare le organizzazioni criminali con azioni di polizia adeguate, mirate a salvare le vite e alla sicurezza comune.

Si coalizzino tutti gli stati democratici per la civile convivenza di tutti i popoli e di tutti gli esseri umani.

Salvare le vite e' il primo dovere.

*

Cominci l'Italia.

Cominci l'Italia soccorrendo, accogliendo e assistendo tutte le persone in fuga dalla fame e dall'orrore, dalle dittature e dalla guerra.

Cominci l'Italia cessando di partecipare alle guerre.

Cominci l'Italia uscendo da alleanze militari terroriste e stragiste come la Nato.

Cominci l'Italia cessando di produrre  armi e di rifornirne regimi e poteri dittatoriali e belligeranti.

Cominci l'Italia abrogando tutte le infami misure razziste ancora vigenti nel nostro paese.

Cominci l'Italia con un'azione diplomatica, politica ed economica, e con aiuti umanitari adeguati a promuovere la costruzione di ordinamenti giuridici legittimi, costituzionali e democratici dalla Libia alla Siria.

Cominci l'Italia destinando a interventi di pace con mezzi di pace, ad azioni umanitarie nonviolente, i 72 milioni di euro del bilancio dello stato che attualmente ogni giorno sciaguratamente, scelleratamente destina all'apparato militare, alle armi, alla guerra.

Cominci l'Italia a promuovere una politica della sicurezza comune e del bene comune centrata sulla difesa popolare nonviolenta, sui corpi civili di pace, sulla legalita' che salva le vite.

Salvare le vite e' il primo dovere.

*

Ogni vittima ha il voto di Abele.

Alla barbarie occorre opporre la civilta'.

Alla violenza occorre opporre il diritto.

Alla distruzione occorre opporre la convivenza.

Al male occorre opporre il bene.

Contro tutti i terrorismi, contro tutte le guerre.

Salvare le vite e' il primo dovere.

 

3. REPETITA IUVANT. HIC ET NUNC, QUID AGENDUM

 

Occorre soccorrere, accogliere, assistere tutti gli esseri umani in fuga dalla fame e dalle guerre.

Occorre riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in modo legale e sicuro nel nostro paese.

Occorre andare a soccorrere e prelevare con mezzi di trasporto pubblici e gratuiti tutti i migranti lungo gli itinerari della fuga, sottraendoli agli artigli dei trafficanti.

Occorre un immediato ponte aereo di soccorso internazionale che prelevi i profughi direttamente nei loro paesi d'origine e nei campi collocati nei paesi limitrofi e li porti in salvo qui in Europa.

Occorre cessare di fare, fomentare, favoreggiare, finanziare le guerre che sempre e solo consistono nell'uccisione di esseri umani.

Occorre proibire la produzione e il commercio delle armi.

Occorre promuovere la pace con mezzi di pace.

Occorre cessare di rapinare interi popoli, interi continenti.

In Italia occorre abolire i campi di concentramento, le deportazioni, e le altre misure e pratiche razziste e schiaviste, criminali e criminogene, che flagrantemente confliggono con la Costituzione, con lo stato di diritto, con la democrazia, con la civilta'.

In Italia occorre riconoscere immediatamente il diritto di voto nelle elezioni amministrative a tutte le persone residenti.

In Italia occorre contrastare i poteri criminali, razzisti, schiavisti e assassini.

L'Italia realizzi una politica della pace e dei diritti umani, del disarmo e della smilitarizzazione, della legalita' che salva le vite, della democrazia che salva le vite, della civilta' che salva le vite.

L'Italia avvii una politica nonviolenta: contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni. Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' e la biosfera.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

Salvare le vite e' il primo dovere.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

 

4. MAESTRE. VANDANA SHIVA: PRINCIPI COSTITUTIVI DI UNA DEMOCRAZIA DELLA COMUNITA' TERRENA

[Riproponiamo una volta ancora il seguente testo estratto dall'introduzione del libro di Vandana Shiva, Il bene comune della Terra, Feltrinelli, Milano 2006, alle pp. 16-19.

Vandana Shiva, scienziata e filosofa indiana, direttrice di importanti istituti di ricerca e docente nelle istituzioni universitarie delle Nazioni Unite, impegnata non solo come studiosa ma anche come militante nella difesa dell'ambiente e delle culture native, e' oggi tra i principali punti di riferimento dei movimenti ecologisti, femministi, nonviolenti, di liberazione dei popoli, di opposizione a modelli di sviluppo oppressivi e distruttivi, e di denuncia di operazioni e programmi scientifico-industriali dagli esiti pericolosissimi. Tra le opere di Vandana Shiva: Sopravvivere allo sviluppo, Isedi, Torino 1990; Monocolture della mente, Bollati Boringhieri, Torino 1995; Biopirateria, Cuen, Napoli 1999, 2001; Vacche sacre e mucche pazze, DeriveApprodi, Roma 2001; Terra madre, Utet, Torino 2002 (edizione riveduta di Sopravvivere allo sviluppo); Il mondo sotto brevetto, Feltrinelli, Milano 2002; Le guerre dell'acqua, Feltrinelli, Milano 2003; Le nuove guerre della globalizzazione, Utet, Torino 2005; Il bene comune della Terra, Feltrinelli, Milano 2006; India spezzata, Il Saggiatore, Milano 2008; Dalla parte degli ultimi, Slow Food, 2008; Ritorno alla terra, Fazi, Roma 2009; Campi di battaglia, Edizioni Ambiente, Milano 2009; Semi del suicidio, Odradek, Roma 2009; Fare pace con la Terra, Feltrinelli, Milano 2012; Storia dei semi, Feltrinelli, Milano 2013; Chi nutrira' il mondo? Manifesto per il cibo del terzo millennio, Feltrinelli, Milano 2015; Il mondo del cibo sotto brevetto, Feltrinelli, Milano 2015]

 

1. Tutte le specie, tutti gli esseri umani e tutte le culture possiedono un valore intrinseco.

Tutti gli esseri viventi sono soggetti dotati di intelligenza, integrita' e di un'identita' individuale. Non possono essere ridotti al ruolo di proprieta' privata, di oggetti manipolabili, di materie prime da sfruttare o di rifiuti eliminabili. Nessun essere umano ha il diritto di possedere altre specie, altri individui, o di impadronirsi dei saperi di altre culture attraverso brevetti o altri diritti sulla proprieta' intellettuale.

2. La comunita' terrena promuove la convivenza democratica di tutte le forme di vita.

Siamo membri di un'unica famiglia terrena, uniti gli uni agli altri dalla fragile ragnatela della vita del pianeta. Pertanto e' nostro dovere assumere dei comportamenti che non compromettano l'equilibrio ecologico della Terra, nonche' i diritti fondamentali e la sopravvivenza delle altre specie e di tutta l'umanita'. Nessun essere umano ha il diritto di invadere lo spazio ecologico di altre specie o di altri individui, ne' di trattarli con crudelta' e violenza.

3. Le diversita' biologiche e culturali devono essere difese.

Le diversita' biologiche e culturali hanno un valore intrinseco che deve essere riconosciuto. Le diversita' biologiche sono fonti di ricchezza materiale e culturale che pongono le basi per la sostenibilita'. Le differenze culturali sono portatrici di pace. Tutti gli esseri umani hanno il dovere di difendere tali diversita'.

4. Tutti gli esseri viventi hanno il diritto naturale di provvedere al loro sostentamento.

Tutti i membri della comunita' terrena, inclusi gli esseri umani, hanno il diritto di provvedere al loro sostentamento: hanno diritto al cibo e all'acqua, a un ambiente sicuro e pulito, alla conservazione del loro spazio ecologico. Le risorse vitali necessarie per il sostentamento non possono essere privatizzate. Il diritto al sostentamento e' un diritto naturale perche' equivale al diritto alla vita. E' un diritto che non puo' essere accordato o negato da una nazione o da una multinazionale. Nessun paese e nessuna multinazionale ha il diritto di vanificare o compromettere questo genere di diritto, o di privatizzare le risorse comuni necessarie alla vita.

5. La democrazia della comunita' terrena si fonda su economie che apportano la vita e su modelli di sviluppo democratici.

La realizzazione di una democrazia della comunita' terrena presuppone una gestione democratica dell'economia, dei piani di sviluppo che proteggano gli ecosistemi e la loro integrita', provvedano alle esigenze di base di tutti gli esseri umani e assicurino loro un ambiente di vita sostenibile. Una concezione democratica dell'economia non prevede l'esistenza di individui, specie o culture eliminabili. L'economia della comunita' terrena e' un'economia che apporta nutrimento alla vita. I suoi modelli sono sempre sostenibili, differenziati, pluralistici, elaborati dai membri della comunita' stessa al fine di proteggere la natura e gli esseri umani e operare per il bene comune.

6. Le economie che apportano la vita si fondano sulle economie locali.

Il miglior modo di provvedere con efficienza, attenzione e creativita' alla conservazione delle risorse terrene e alla creazione di condizioni di vita soddisfacenti e sostenibili e' quello di operare all'interno delle realta' locali. Localizzare l'economia deve diventare un imperativo ecologico e sociale. Si dovrebbero importare ed esportare soltanto i beni e i servizi che non possono essere prodotti localmente, adoperando le risorse e le conoscenze del luogo. Una democrazia della comunita' terrena si fonda su delle economie locali estremamente vitali, che sostengono le economie nazionali e globali. Un'economia globale democratica non distrugge e non danneggia le economie locali, non trasforma le persone in rifiuti eliminabili. Le economie che sostengono la vita rispettano la creativita' di tutti gli esseri umani e producono contesti in grado di valorizzare al massimo le diverse competenze e capacita'. Le economie che apportano la vita sono differenziate e decentralizzate.

7. La democrazia della comunita' terrena e' una democrazia che tutela la vita.

Una democrazia che tutela la vita si fonda sul rispetto democratico di ogni forma vivente e su un comportamento democratico da adottare gia' a partire dalla quotidianita'. Ogni soggetto coinvolto ha il diritto di partecipare alle decisioni da prendere in merito al cibo, all'acqua, alla sanita' e all'istruzione. Una democrazia che tutela la vita cresce dal basso verso l'alto, al pari di un albero. La democrazia della comunita' terrena si fonda sulle democrazie locali, lasciando che le singole comunita' costituite nel rispetto delle differenze e delle responsabilita' ecologiche e sociali abbiano pieni poteri decisionali riguardo all'ambiente, alle risorse naturali, al sostentamento e al benessere dei loro membri. Il potere viene delegato ai livelli esecutivi piu' alti applicando il principio della sussidiarieta'. La democrazia della comunita' terrena si fonda sull'autoregolamentazione e sull'autogoverno.

8. La democrazia della comunita' terrena si fonda su culture che valorizzano la vita.

Le culture che valorizzano la vita promuovono la pace e creano degli spazi di liberta' per consentire il culto di religioni diverse e l'espressione di diverse fedi e identita'. Tali culture lasciano che le differenze culturali si sviluppino proprio a partire dalla nostra umanita' e dai nostri comuni diritti in quanto membri della comunita' terrena.

9. Le culture che valorizzano la vita promuovono lo sviluppo della vita stessa.

Le culture che valorizzano la vita si fondano sul riconoscimento della dignita' e sul rispetto di ogni forma di vita, degli uomini e delle donne di ogni provenienza e cultura, delle generazioni presenti e di quelle future.

Sono culture ecologiche che non producono stili di vita distruttivi o improntati al consumismo, basati sulla sovrapproduzione, sullo spreco o sullo sfruttamento eccessivo delle risorse naturali. Le culture che valorizzano la vita sono molteplici, ma ispirate da un comune rispetto per il vivente. Riconoscono la compresenza di identita' diverse che condividono lo spazio comune della comunita' locale e danno voce a un sentimento di appartenenza che correla i singoli individui alla terra e a tutte le forme di vita.

10. La democrazia della comunita' terrena promuove un sentimento di pace e solidarieta' universale.

La democrazia della comunita' terrena unisce tutti i popoli e i singoli individui sostenendo valori quali la cooperazione e l'impegno disinteressato, anziche' separarli attraverso la competizione, il conflitto, l'odio e il terrore. In alternativa a un mondo fondato sull'avidita', sulla diseguaglianza e sul consumismo sfrenato, questa democrazia si propone di globalizzare la solidarieta', la giustizia e la sostenibilita'.

 

5. REPETITA IUVANT. PER SOSTENERE IL CENTRO ANTIVIOLENZA "ERINNA"

 

Per sostenere il centro antiviolenza delle donne di Viterbo "Erinna" i contributi possono essere inviati attraverso bonifico bancario intestato ad Associazione Erinna, Banca Etica, codice IBAN: IT60D0501803200000000287042.

O anche attraverso vaglia postale a "Associazione Erinna - Centro antiviolenza", via del Bottalone 9, 01100 Viterbo.

Per contattare direttamente il Centro antiviolenza "Erinna": tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, sito: http://erinna.it, facebook: associazioneerinna1998

Per destinare al Centro antiviolenza "Erinna" il 5 per mille inserire nell'apposito riquadro del modello per la dichiarazione dei redditi il seguente codice fiscale: 90058120560.

 

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VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVI)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Numero 729 del 27 novembre 2015

 

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