[Nonviolenza] Telegrammi. 2181



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 2181 del 29 novembre 2015

Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVI)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com

 

Sommario di questo numero:

1. Dalle parole ai fatti. Una lettera al Presidente della Repubblica

2. Contro tutti i terrorismi, contro tutte le guerre

3. Hic et nunc, quid agendum

4. In memoria di Bella Achmadulina, di Ferrante Aporti, di Louisa May Alcott, di Vincenzo Baccala', di Angelo Bevilacqua, di Carlo Casalegno, di Angelo Cocconcelli, di Gerardo D'Ambrosio, di Dorothy Day, di Giuseppe Dozza, di Angelo Fortunato Formiggini, di Ludovico Geymonat, di Carlo Lajolo, di Carlo Levi, di Mario Monicelli, di Nello Rosselli, di Luigi Russo, di Jean Senac, di Luigi Veronelli, di Frances Yates

5. Sul torpedone ed altri volantini contro la guerra a cura di Benito D'Ippolito

6. Segnalazioni librarie

7. La "Carta" del Movimento Nonviolento

8. Per saperne di piu'

 

1. APPELLI. DALLE PAROLE AI FATTI. UNA LETTERA AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

 

Egregio Presidente della Repubblica,

in questi giorni lei ha saputo dire in piu' di un'occasione le parole di pace che era necessario dire.

E proprio perche' quelle giuste parole non restino inascoltate, occorre chiarirne le ineludibili conseguenze e chiamare le altre istituzioni dello stato ad un agire coerente con esse e con la legge fondamentale dell'ordinamento giuridico italiano, la Costituzione della Repubblica.

Mi sembra che lei abbia inequivocabilmente convocato il nostro paese a un impegno concreto e coerente in difesa della pace e della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani.

La pace e' infatti l'indispensabile prerequisito per poter sconfiggere il terrorismo ed inverare il rispetto, la difesa, la promozione dei diritti umani.

Ebbene, questo impegno richiede una politica adeguata, una politica che attualmente chi governa l'Italia purtroppo, al di la' delle enunciazioni di principio talvolta lodevoli, effettualmente non svolge.

E valga il vero:

- l'Italia sta partecipando alle guerre in corso sia rifornendo di armi e cooperando con regimi e poteri assassini, sia con la presenza diretta delle proprie forze armate;

- l'Italia e' tragica protagonista del mercato di morte piu' scellerato: con la produzione e il commercio di armi poi utilizzate per menar strage nel mondo;

- l'Italia continua a far parte di inammissibili alleanze militari con soggetti che hanno commesso crimini di guerra e contro l'umanita';

- l'Italia persevera nella complicita' con regimi violatori dei diritti umani;

- l'Italia sperpera enormi risorse del pubblico erario per immani e insensate spese militari (72 milioni di euro al giorno), commettendo un duplice male: sottraendo di fatto questi ingentissimi fondi ad opere civili e di pace, e destinandoli de facto a fini di guerra e di morte (poiche' le armi e le forze armate a questo sono costitutivamente intese: alle uccisioni e alla guerra, che sempre e solo consiste nella strage di esseri umani);

- l'Italia non ha ancora abrogato le tante infernali misure razziste che radicalmente violano la dignita' e i diritti di tante persone innocenti nel nostro paese: dai campi di concentramento alle deportazioni, ad innumerevoli altre vessazioni, fino all'effettuale favoreggiamento da parte delle istituzioni dell'economia illecita e dei poteri criminali che organizzano e praticano il barbaro sfruttamento schiavista di tante vittime innocenti;

- l'Italia reca insieme agli altri paesi dell'Unione Europea (e piu' di altri, essendo un paese di primo arrivo) una gravissima responsabilita' nel provocare la morte di innumerevoli migranti in fuga dalla fame e dalle guerre, persone la cui vita sarebbe salva se fosse loro consentito di giungere in modo legale e sicuro nel nostro paese, e che invece si vedono costrette ad affidarsi agli scellerati trafficanti mafiosi per sfuggire all'orrore in un nuovo orrore precipitando.

*

Egregio Presidente della Repubblica,

occorre che alle sue nobili parole - che peraltro invitano a realizzare semplicemente quanto previsto e disposto dalla Costituzione italiana, dalla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea, dalla Carta delle Nazioni Unite, dalla Dichiarazione universale dei diritti umani - seguano da parte del Governo, del Parlamento, delle articolazioni tutte della pubblica amministrazione per quanto di loro competenza, atti ad esse coerenti, atti che inverino l'appello a salvare le vite e a rispettare la dignita' umana, appello che lei ha autorevolmente, reiteratamente, nitidamente espresso a nome dell'intero popolo italiano.

Non restino mera retorica le sue parole di pace e di amore all'umanita'; diventino reale politica dello stato italiano: una politica nonviolenta, la politica nonviolenta necessaria e urgente, la politica nonviolenta che sola puo' salvare il nostro paese e l'umanita' intera dalla catastrofe della guerra e della barbarie.

Voglia gradire distinti saluti ed auguri di ogni bene.

Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani"

Viterbo, 28 novembre 2015

 

2. REPETITA IUVANT. CONTRO TUTTI I TERRORISMI, CONTRO TUTTE LE GUERRE

 

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Ogni uccisione e' un crimine.

Non si puo' contrastare una strage commettendo un'altra strage.

Non si puo' contrastare il terrorismo con atti di terrorismo.

A tutti i terrorismi occorre opporsi.

Salvare le vite e' il primo dovere.

*

La guerra e' il terrorismo portato all'estremo.

Ogni guerra consiste di innumerevoli uccisioni.

La guerra e' un crimine contro l'umanita'.

Con la guerra gli stati divengono organizzazioni terroriste.

Con la guerra gli stati fanno nascere e crescere le organizzazioni terroriste.

A tutte le guerre occorre opporsi.

Salvare le vite e' il primo dovere.

*

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Un'organizzazione criminale va contrastata con un'azione di polizia da parte di ordinamenti giuridici legittimi.

La guerra impedisce l'azione di polizia necessaria.

Occorre dunque avviare un immediato processo di pace nel Vicino e nel Medio Oriente che consenta la realizzazione di ordinamenti giuridici legittimi, costituzionali, democratici, rispettosi dei diritti umani.

Occorre dunque che l'Europa dismetta ogni politica di guerra, di imperialismo, di colonialismo, di rapina, di razzismo, di negazione della dignita' umana di innumerevoli persone e di interi popoli.

Occorre dunque una politica europea di soccorso umanitario, di pace con mezzi di pace: la politica della nonviolenza che sola riconosce e promuove e difende i diritti umani di tutti gli esseri umani.

Salvare le vite e' il primo dovere.

*

La violenza assassina si contrasta salvando le vite.

La pace si costruisce abolendo la guerra.

La politica della nonviolenza richiede il disarmo e la smilitarizzazione.

La politica nonviolenta richiede la difesa civile non armata e nonviolenta, i corpi civili di pace, l'azione umanitaria, la cooperazione internazionale.

Salvare le vite e' il primo dovere.

*

Si coalizzino tutti gli stati democratici contro il terrorismo proprio ed altrui, contro il terrorismo delle organizzazioni criminali e degli stati.

Si coalizzino tutti gli stati democratici per la pace, il disarmo, la smilitarizzazione dei conflitti.

Si coalizzino tutti gli stati democratici per l'indispensabile aiuto umanitario a tutte le persone ed i popoli che ne hanno urgente bisogno.

Si coalizzino tutti gli stati democratici per contrastare le organizzazioni criminali con azioni di polizia adeguate, mirate a salvare le vite e alla sicurezza comune.

Si coalizzino tutti gli stati democratici per la civile convivenza di tutti i popoli e di tutti gli esseri umani.

Salvare le vite e' il primo dovere.

*

Cominci l'Italia.

Cominci l'Italia soccorrendo, accogliendo e assistendo tutte le persone in fuga dalla fame e dall'orrore, dalle dittature e dalla guerra.

Cominci l'Italia cessando di partecipare alle guerre.

Cominci l'Italia uscendo da alleanze militari terroriste e stragiste come la Nato.

Cominci l'Italia cessando di produrre  armi e di rifornirne regimi e poteri dittatoriali e belligeranti.

Cominci l'Italia abrogando tutte le infami misure razziste ancora vigenti nel nostro paese.

Cominci l'Italia con un'azione diplomatica, politica ed economica, e con aiuti umanitari adeguati a promuovere la costruzione di ordinamenti giuridici legittimi, costituzionali e democratici dalla Libia alla Siria.

Cominci l'Italia destinando a interventi di pace con mezzi di pace, ad azioni umanitarie nonviolente, i 72 milioni di euro del bilancio dello stato che attualmente ogni giorno sciaguratamente, scelleratamente destina all'apparato militare, alle armi, alla guerra.

Cominci l'Italia a promuovere una politica della sicurezza comune e del bene comune centrata sulla difesa popolare nonviolenta, sui corpi civili di pace, sulla legalita' che salva le vite.

Salvare le vite e' il primo dovere.

*

Ogni vittima ha il voto di Abele.

Alla barbarie occorre opporre la civilta'.

Alla violenza occorre opporre il diritto.

Alla distruzione occorre opporre la convivenza.

Al male occorre opporre il bene.

Contro tutti i terrorismi, contro tutte le guerre.

Salvare le vite e' il primo dovere.

 

3. REPETITA IUVANT. HIC ET NUNC, QUID AGENDUM

 

Occorre soccorrere, accogliere, assistere tutti gli esseri umani in fuga dalla fame e dalle guerre.

Occorre riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in modo legale e sicuro nel nostro paese.

Occorre andare a soccorrere e prelevare con mezzi di trasporto pubblici e gratuiti tutti i migranti lungo gli itinerari della fuga, sottraendoli agli artigli dei trafficanti.

Occorre un immediato ponte aereo di soccorso internazionale che prelevi i profughi direttamente nei loro paesi d'origine e nei campi collocati nei paesi limitrofi e li porti in salvo qui in Europa.

Occorre cessare di fare, fomentare, favoreggiare, finanziare le guerre che sempre e solo consistono nell'uccisione di esseri umani.

Occorre proibire la produzione e il commercio delle armi.

Occorre promuovere la pace con mezzi di pace.

Occorre cessare di rapinare interi popoli, interi continenti.

In Italia occorre abolire i campi di concentramento, le deportazioni, e le altre misure e pratiche razziste e schiaviste, criminali e criminogene, che flagrantemente confliggono con la Costituzione, con lo stato di diritto, con la democrazia, con la civilta'.

In Italia occorre riconoscere immediatamente il diritto di voto nelle elezioni amministrative a tutte le persone residenti.

In Italia occorre contrastare i poteri criminali, razzisti, schiavisti e assassini.

L'Italia realizzi una politica della pace e dei diritti umani, del disarmo e della smilitarizzazione, della legalita' che salva le vite, della democrazia che salva le vite, della civilta' che salva le vite.

L'Italia avvii una politica nonviolenta: contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni. Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' e la biosfera.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

Salvare le vite e' il primo dovere.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

 

4. ANNIVERSARI. IN MEMORIA DI BELLA ACHMADULINA, DI FERRANTE APORTI, DI LOUISA MAY ALCOTT, DI VINCENZO BACCALA', DI ANGELO BEVILACQUA, DI CARLO CASALEGNO, DI ANGELO COCCONCELLI, DI GERARDO D'AMBROSIO, DI DOROTHY DAY, DI GIUSEPPE DOZZA, DI ANGELO FORTUNATO FORMIGGINI, DI LUDOVICO GEYMONAT, DI CARLO LAJOLO, DI CARLO LEVI, DI MARIO MONICELLI, DI NELLO ROSSELLI, DI LUIGI RUSSO, DI JEAN SENAC, DI LUIGI VERONELLI, DI FRANCES YATES

 

Ricorre oggi, 29 novembre, l'anniversario della scomparsa di Bella Achmadulina, della scomparsa di Ferrante Aporti, della nascita di Louisa May Alcott, della scomparsa di Vincenzo Baccala', della scomparsa di Angelo Bevilacqua, della scomparsa di Carlo Casalegno, della scomparsa di Angelo Cocconcelli, della nascita di Gerardo D'Ambrosio, della scomparsa di Dorothy Day, della nascita di Giuseppe Dozza, della scomparsa di Angelo Fortunato Formiggini, della scomparsa di Ludovico Geymonat, della nascita di Carlo Lajolo, della nascita di Carlo Levi, della scomparsa di Mario Monicelli, della nascita di Nello Rosselli, della nascita di Luigi Russo, della nascita di Jean Senac, della scomparsa di Luigi Veronelli, della nascita di Frances Yates.

*

Anche nel ricordo di Bella Achmadulina, di Ferrante Aporti, di Louisa May Alcott, di Vincenzo Baccala', di Angelo Bevilacqua, di Carlo Casalegno, di Angelo Cocconcelli, di Gerardo D'Ambrosio, di Dorothy Day, di Giuseppe Dozza, di Angelo Fortunato Formiggini, di Ludovico Geymonat, di Carlo Lajolo, di Carlo Levi, di Mario Monicelli, di Nello Rosselli, di Luigi Russo, di Jean Senac, di Luigi Veronelli, di Frances Yates, proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' e la biosfera.

 

5. REPETITA IUVANT. SUL TORPEDONE ED ALTRI VOLANTINI CONTRO LA GUERRA A CURA DI BENITO D'IPPOLITO

[Riproponiamo questa breve raccolta di versi gia' pubblicata nel 2011, e nuovamente ringraziamo il nostro buon amico Benito D'Ippolito per aver recuperato, scelto e messo insieme questi testi di varie firme, gia' piu' volte apparsi sul nostro notiziario nel corso degli anni]

 

Le litoti di Strambotto

 

Parlano ancora, sempre, gli assassini.

Gli assassinati non possono piu'.

Ed alla logorrea che ancor sgocciola sangue

almeno io non voglio dare ascolto.

 

*

 

La scuola dello stupro

 

Sono un uomo ormai vecchio, so bene

che si dice nei bar, nelle caserme,

dal barbiere, nelle officine,

nei bagni dei maschi di fabbriche e scuole.

 

E lo so che un fascista e' in agguato

dentro il pozzo nel cuore di ogni uomo,

so che lotta interiore si duri

a combattere il mostro che hai dentro.

 

Che nessuno ad ingenuo si atteggi:

dalle pagine dei quotidiani

degli annunci dalle molte a

ai fumetti ai programmi notturni

delle televisioni private

so che merce, che ideologia

vien spacciata e com'essa percuote

e da' forma alle menti e prepara

l'ora e il morso del lupo.

 

So dai tempi tebani e di Ilio

quali orrori nasconda la casa

e protervi quali orchi nel chiuso

dietro l'uscio domestico affilino

i coltelli che hanno per denti.

 

Queste cose le so

e so che e' mio dovere contrastarle

con tutte le mie forze senza requie.

 

Ma so anche che a questo le leggi

devono essere intese: a salvare

le persone, i corpi, il convivere

nel rispetto dell'umanita' di tutti

nel rispetto dell'umanita' tutta

incarnata in ogni persona.

 

E nell'ora in cui l'ermellino

da' man forte all'artiglio del drago

ecco anch'io me ne indigno, e ne grido

con lo strazio la rabbia l'orrore

che ti toglie il respiro e la voce.

 

Chi plaude agli assassini e' un assassino,

chi insulta le vittime e' complice

del carnefice, chi trova

argomenti a favore di chi stupra

di chi stupra si fa mentore e mandante,

ed offusca e contamina il mondo

e di nuovo l'umanita' annienta.

 

E di essere un uomo hai vergogna.

 

*

 

Dove

 

Dove si comincia col mentire si finisce con l'uccidere.

 

*

 

L'unico modo di rendere omaggio alle persone uccise

 

E' non uccidere piu'.

Mettere la guerra fuori dalla storia.

Cessare di produrre le armi.

Abolire gli eserciti.

A tutti gli esseri umani riconoscere tutti i diritti umani.

 

*

 

Sul torpedone

 

"Quando lo stato si prepara a uccidere si fa chiamare patria"

(Friedrich Duerrenmatt)

 

Non disturbatelo il manovratore:

di avere la tivu' siate contenti

mangiate merendine, e dopo i denti

lavateli con cura, per favore.

 

E' poco fine emettere lamenti

mentre vi governiam con tanto ardore:

non lo vedete il nostro gran pallore?

soffriamo tanto anche noi prominenti.

 

Votaste, no? e allora non scocciate

che' a noi un gran lavoro adesso incombe

di governare e tra le mareggiate

 

la nave dello stato, e tra le tombe

le bare delle genti assassinate.

Taccian le voci, e squillino le trombe.

 

6. SEGNALAZIONI LIBRARIE

 

Riletture

- Francesco Gabrieli, Virginia Vacca, Antologia della letteratura araba, Accademia, Milano 1976, pp. 368.

*

Riedizioni

- Antoine de Saint-Exupery, Lettere di giovinezza all'amica inventata, Passigli, Firenze 1998, Il sole 24 ore, Milano 2015, pp. 80, euro 0,50 (in supplemento al quotidiano "Il sole 24 ore").

 

7. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

8. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

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