[Nonviolenza] Telegrammi. 2395



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 2395 del 30 giugno 2016

Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVII)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com

 

Sommario di questo numero:

1. Poiche' troppe persone sono gia' state uccise

2. "Dignita' umana e solidarieta' concreta". Un incontro di riflessione con Vito Ferrante

3. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia

4. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"

5. Piero Calamandrei: Epigrafi per donne, uomini e citta' della Resistenza

6. Contro tutti i terrorismi, contro tutte le guerre

7. Hic et nunc, quid agendum

8. Nel referendum di ottobre votiamo no al golpe bianco

9. Referendum: due siti utili per l'informazione

10. Segnalazioni librarie

11. La "Carta" del Movimento Nonviolento

12. Per saperne di piu'

 

1. LE ULTIME COSE. POICHE' TROPPE PERSONE SONO GIA' STATE UCCISE

 

Troppe persone sono gia' state uccise, ed ogni giorno altre se ne aggiungono: assassinate con le bombe, con i mitra, con le pistole.

Le armi uccidono: servono a questo. Ed uccidono soprattutto gli esseri umani.

Lo so che si puo' uccidere una persona anche con un sasso, con un paio di forbici, a mani nude. Ma la quasi totalita' delle vittime sono state uccise con un'arma.

Far cessare questo massacro e' possibile, e' necessario, e' urgente. E per farlo cessare occorre innanzitutto disarmare tutti gli assassini. E per disarmare tutti gli assassini occorre proibire l'uso delle armi, proibire il possesso delle armi, proibire il commercio delle armi, proibire la produzione delle armi; e sequestrare e distruggere tutte le armi gia' in circolazione.

Piu' armi sono in circolazione, piu' persone saranno uccise; meno armi sono disponibili, piu' vite saranno salvate.

E' dalla piu' remota antichita' che le voci piu' alte dell'umanita', e le piu' umili, invitano alla decisione di cessare di uccidere. E' giunta l'ora di ascoltarle.

Abolire le armi. Salvare le vite.

 

2. INCONTRI. "DIGNITA' UMANA E SOLIDARIETA' CONCRETA". UN INCONTRO DI RIFLESSIONE CON VITO FERRANTE

 

Si e' svolto mercoledi' 29 giugno 2016 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di riflessione con Vito Ferrante sulla difesa della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani.

Nel corso dell'incontro si e' ragionato su varie e rilevanti iniziative di solidarieta' concreta.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Occorre soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.

Solo nel reciproco riconoscimento ed aiuto si realizza l'umana convivenza e la liberazione comune.

*

Una breve notizia su Vito Ferrante

Vito Ferrante, persona di straordinario rigore morale e di sconfinata generosita', e' il presidente e l'anima dell'"Associazione familiari e sostenitori sofferenti psichici della Tuscia" (Afesopsit), una fondamentale esperienza di solidarieta', di partecipazione, di democrazia, di difesa nitida e intransigente dei diritti umani. Gia' consigliere comunale di Viterbo, apprezzatissimo scultore, presidente della Consulta dipartimentale per la salute mentale della Asl di Viterbo, Vito Ferrante e' una delle personalita' piu' stimate nell'ambito del volontariato e dell'impegno sociale e civile, promotore di innumerevoli iniziative di solidarieta' concreta, diuturnamente impegnato nel recare aiuto a chi piu' ne ha bisogno; e' a Viterbo un luminoso punto di riferimento per la societa' civile, per le esperienze di solidarieta' e di liberazione, per i movimenti democratici, per i servizi pubblici impegnati nell'assistenza rispettosa e promotrice della dignita' e dei diritti umani.

 

3. REPETITA IUVANT. DUE PROVVEDIMENTI INDISPENSABILI PER FAR CESSARE LE STRAGI NEL MEDITERRANEO E LA SCHIAVITU' IN ITALIA

 

Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.

Riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.

 

4. REPETITA IUVANT. PER SOSTENERE IL CENTRO ANTIVIOLENZA "ERINNA"

[L'associazione e centro antiviolenza "Erinna" e' un luogo di comunicazione, solidarieta' e iniziativa tra donne per far emergere, conoscere, combattere, prevenire e superare la violenza fisica e psichica e lo stupro, reati specifici contro la persona perche' ledono l'inviolabilita' del corpo femminile (art. 1 dello Statuto). Fa progettazione e realizzazione di percorsi formativi ed informativi delle operatrici e di quanti/e, per ruolo professionale e/o istituzionale, vengono a contatto con il fenomeno della violenza. E' un luogo di elaborazione culturale sul genere femminile, di organizzazione di seminari, gruppi di studio, eventi e di interventi nelle scuole. Offre una struttura di riferimento alle donne in stato di disagio per cause di violenze e/o maltrattamenti in famiglia. Erinna e' un'associazione di donne contro la violenza alle donne. Ha come scopo principale la lotta alla violenza di genere per costruire cultura e spazi di liberta' per le donne. Il centro mette a disposizione: segreteria attiva 24 ore su 24; colloqui; consulenza legale e possibilita' di assistenza legale in gratuito patrocinio; attivita' culturali, formazione e percorsi di autodeterminazione. La violenza contro le donne e' ancora oggi un problema sociale di proporzioni mondiali e le donne che si impegnano perche' in Italia e in ogni Paese la violenza venga sconfitta lo fanno nella convinzione che le donne rappresentano una grande risorsa sociale allorquando vengono rispettati i loro diritti e la loro dignita': solo i Paesi che combattono la violenza contro le donne figurano di diritto tra le societa' piu' avanzate. L'intento e' di fare di ogni donna una persona valorizzata, autorevole, economicamente indipendente, ricca di dignita' e saggezza. Una donna che conosca il valore della differenza di genere e operi in solidarieta' con altre donne. La solidarieta' fra donne e' fondamentale per contrastare la violenza]

 

Per sostenere il centro antiviolenza delle donne di Viterbo "Erinna" i contributi possono essere inviati attraverso bonifico bancario intestato ad Associazione Erinna, Banca Etica, codice IBAN: IT60D0501803200000000287042.

O anche attraverso vaglia postale a "Associazione Erinna - Centro antiviolenza", via del Bottalone 9, 01100 Viterbo.

Per contattare direttamente il Centro antiviolenza "Erinna": tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, sito: http://erinna.it, facebook: associazioneerinna1998

Per destinare al Centro antiviolenza "Erinna" il 5 per mille inserire nell'apposito riquadro del modello per la dichiarazione dei redditi il seguente codice fiscale: 90058120560.

 

5. TESTI. PIERO CALAMANDREI: EPIGRAFI PER DONNE, UOMINI E CITTA' DELLA RESISTENZA

[I testi che qui ancora una volta riproponiamo sono estratti dal libro di discorsi, scritti ed epigrafi di Piero Calamandrei, Uomini e citta' della Resistenza, edito nel 1955 e successivamente piu' volte ristampato dalla casa editrice Laterza.

Piero Calamandrei, nato a Firenze il 21 aprile 1889 ed ivi deceduto il 27 settembre 1956, avvocato, giurista, docente universitario, antifascista limpido ed intransigente, dopo la Liberazione fu costituente e parlamentare, fondatore ed animatore della rivista "Il Ponte", impegnato nelle grandi lotte civili. Dal sito dell'Anpi di Roma (www.romacivica.net/anpiroma) riprendiamo la seguente notizia biografica su Piero Calamandrei: "Nato a Firenze nel 1889. Si laureo' in legge a Pisa nel 1912; nel 1915 fu nominato per concorso professore di procedura civile all'Universita' di Messina; nel 1918 fu chiamato all'Universita' di Modena, nel 1920 a quella di Siena e nel 1924 alla nuova Facolta' giuridica di Firenze, dove ha tenuto fino alla morte la cattedra di diritto processuale civile. Partecipo' alla Grande Guerra come ufficiale volontario combattente nel 218mo reggimento di fanteria; ne usci' col grado di capitano e fu successivamente promosso tenente colonnello. Subito dopo l'avvento del fascismo fece parte del consiglio direttivo dell'"Unione Nazionale" fondata da Giovanni Amendola. Durante il ventennio fascista fu uno dei pochi professori che non ebbe ne' chiese la tessera continuando sempre a far parte di movimenti clandestini. Collaboro' al "Non mollare", nel 1941 aderi' a "Giustizia e Liberta'" e nel 1942 fu tra i fondatori del Partito d'Azione. Assieme a Francesco Carnelutti e a Enrico Redenti fu uno dei principali ispiratori dei Codice di procedura civile del 1940, dove trovarono formulazione legislativa gli insegnamenti fondamentali della scuola di Chiovenda. Si dimise da professore universitario per non sottoscrivere una lettera di sottomissione al duce che gli veniva richiesta dal Rettore del tempo. Nominato Rettore dell'Universita' di Firenze il 26 luglio 1943, dopo l'8 settembre fu colpito da mandato di cattura, cosicche' esercito' effettivamente il suo mandato dal settembre 1944, cioe' dalla liberazione di Firenze, all'ottobre 1947. Presidente del Consiglio nazionale forense dal 1946 alla morte, fece parte della Consulta Nazionale e della Costituente in rappresentanza del Partito d'Azione. Partecipo' attivamente ai lavori parlamentari come componente della Giunta delle elezioni della commissione d'inchiesta e della Commissione per la Costituzione. I suoi interventi nei dibattiti dell'assemblea ebbero larga risonanza: specialmente i suoi discorsi sul piano generale della Costituzione, sugli accordi lateranensi, sulla indissolubilita' del matrimonio, sul potere giudiziario. Nel 1948 fu deputato per "Unita' socialista". Nel 1953 prese parte alla fondazione del movimento di "Unita' popolare" assieme a Ferruccio Parri, Tristano Codignola e altri. Accademico nazionale dei Lincei, direttore dell'Istituto di diritto processuale comparato dell'Universita' di Firenze, direttore con Carnelutti della "Rivista di diritto processuale", con Finzi, Lessona e Paoli della rivista "Il Foro toscano" e con Alessandro Levi del "Commentario sistematico della Costituzione italiana", nell'aprile del 1945 fondo' la rivista politico-letteraria "Il Ponte". Mori' a Firenze nel 1956". Tra le opere di Piero Calamandrei segnaliamo particolarmente Uomini e citta' della Resistenza, edito nel 1955 e successivamente ristampato da Laterza, Roma-Bari 1977, poi riproposto da Linea d'ombra, Milano 1994, e nuovamente ripubblicato da Laterza nel 2006]

 

VIVI E PRESENTI CON NOI

FINCHE' IN LORO

CI RITROVEREMO UNITI

 

MORTI PER SEMPRE

PER NOSTRA VILTA'

QUANDO FOSSE VERO

CHE SONO MORTI INVANO

 

(In limine al libro Uomini e citta' della Resistenza)

 

*

 

DA QUESTA CASA

OVE NEL 1925

IL PRIMO FOGLIO CLANDESTINO ANTIFASCISTA

DETTE ALLA RESISTENZA LA PAROLA D'ORDINE

NON MOLLARE

FEDELI A QUESTA CONSEGNA

COL PENSIERO E COLL'AZIONE

CARLO E NELLO ROSSELLI

SOFFRENDO CONFINI CARCERI ESILII

IN ITALIA IN FRANCIA IN SPAGNA

MOSSERO CONSAPEVOLI PER DIVERSE VIE

INCONTRO ALL'AGGUATO FASCISTA

CHE LI RICONGIUNSE NEL SACRIFICIO

IL 9 GIUGNO 1937

A BAGNOLES DE L'ORNE

MA INVANO SI ILLUSERO GLI OPRESSORI

DI AVER FATTO LA NOTTE SU QUELLE DUE FRONTI

QUANDO SPUNTO' L'ALBA

SI VIDERO IN ARMI

SU OGNI VETTA D'ITALIA

MILLE E MILLE COL LORO STESSO VOLTO

VOLONTARI DELLE BRIGATE ROSSELLI

CHE SULLA FIAMMA RECAVANO IMPRESSO

GRIDO LANCIATO DA UN POPOLO ALL'AVVENIRE

GIUSTIZIA E LIBERTA'

 

(Epigrafe sulla casa dei fratelli Rosselli, in Firenze, via Giusti n. 38)

 

*

 

GIUSTIZIA E LIBERTA'

 

PER QUESTO MORIRONO

PER QUESTO VIVONO

 

(Epigrafe sulla tomba dei fratelli Rosselli, nel cimitero di Trespiano - Firenze)

 

*

 

NON PIU' VILLA TRISTE

SE IN QUESTE MURA

SPIRITI INNOCENTI E FRATERNI

ARMATI SOL DI COSCIENZA

IN FACCIA A SPIE TORTURATORI CARNEFICI

VOLLERO

PER RISCATTARE VERGOGNA

PER RESTITUIR DIGNITA'

PER NON RIVELARE IL COMPAGNO

LANGUIRE SOFFRIRE MORIRE

NON TRADIRE

 

(Epigrafe sulla villa di via Bolognese, a Firenze - dove fu la sede della banda Carita' - nella quale Enrico Bocci fu torturato: e che fu chiamata in quei mesi "Villa triste")

 

*

 

GIANFRANCO MATTEI

DOCENTE UNIVERSITARIO DI CHIMICA

NELL'ORA DELL'AZIONE CLANDESTINA

FECE DELLA SUA SCIENZA

ARMA PER LA LIBERTA'

COMUNIONE COL SUO POPOLO

SILENZIOSA SCELTA DEL MARTIRIO

 

SU QUESTA CASA OVE NACQUE

RIMANGANO INCISE

LE ULTIME PAROLE SCRITTE NEL CARCERE

QUANDO SOTTRASSE AL CARNEFICE

E INVITTA CONSEGNO' ALL'AVVENIRE

LA CERTEZZA DELLA SUA FEDE

"SIATE FORTI - COME IO LO FUI"

 

Milano 11 dicembre 1916 - Roma febbraio 1944

 

(Epigrafe sulla casa di Milano, ove nacque l'11 dicembre 1916 Gianfranco Mattei)

 

*

 

LA MADRE

 

QUANDO LA SERA TORNAVANO DAI CAMPI

SETTE FIGLI ED OTTO COL PADRE

IL SUO SORRISO ATTENDEVA SULL'USCIO

PER ANNUNCIARE CHE IL DESCO ERA PRONTO

MA QUANDO IN UN UNICO SPARO

CADDERO IN SETTE DINANZI A QUEL MURO

LA MADRE DISSE

NON VI RIMPROVERO O FIGLI

D'AVERMI DATO TANTO DOLORE

L'AVETE FATTO PER UN'IDEA

PERCHE' MAI PIU' NEL MONDO ALTRE MADRI

DEBBAN SOFFRIRE LA STESSA MIA PENA

MA CHE CI FACCIO QUI SULLA SOGLIA

SE PIU' LA SERA NON TORNERETE

IL PADRE E' FORTE E RINCUORA I NIPOTI

DOPO UN RACCOLTO NE VIENE UN ALTRO

MA IO SONO SOLTANTO UNA MAMMA

O FIGLI CARI

VENGO CON VOI

 

(Epigrafe dettata per il busto, collocato nella sala del consiglio del Comune di Campegine, di Genoveffa Cocconi, madre dei sette fratelli Cervi, morta di dolore poco dopo la loro fucilazione)

 

*

 

A POCHI METRI DALL'ULTIMA CIMA

AVVOLTA NEL NEMBO

QUALCUNO PIU' SAGGIO DISSE SCENDIAMO

MA LIVIO COMANDA

QUANDO UN'IMPRESA SI E' COMINCIATA

NON VALE SAGGEZZA

A TUTTI I COSTI BISOGNA SALIRE

 

DALLA MONTAGNA NERA

DOPO DIECI ANNI DAL PRIMO CONVEGNO

S'AFFACCIANO LE OMBRE IN VEDETTA

L'HANNO RICONOSCIUTO

SVENTOLANO I VERDI FAZZOLETTI

RICANTAN LE VECCHIE CANZONI

E' LIVIO CHE SALE

E' IL LORO CAPO

CHE PER NON RINUNCIARE ALLA VETTA

TRA I MORTI GIOVANI

GIOVANE ANCH'EGLI

E' VOLUTO RESTARE

 

ASCIUGHIAMO IL PIANTO

GUARDIAMO SU IN ALTO

IN CERCA DI TE

COME TI VIDERO I TEDESCHI FUGGENTI

FERMO SULLA RUPE

LE SPALLE QUADRATE MONTANARE

LA MASCHIA FRONTE OSTINATA

L'OCCHIO ACCESO DI DOLCE FIEREZZA

FACCI UN CENNO LIVIO

SE VACILLEREMO

A TUTTI I COSTI BISOGNA SALIRE

ANCHE SE QUESTO

E'

MORIRE

 

(Epigrafe per la morte di Livio Bianco avvenuta nel luglio del 1953, per una sciagura di montagna)

 

*

 

DALL'XI AGOSTO MCMXLIV

NON DONATA MA RICONQUISTATA

A PREZZO DI ROVINE DI TORTURE DI SANGUE

LA LIBERTA'

SOLA MINISTRA DI GIUSTIZIA SOCIALE

PER INSURREZIONE DI POPOLO

PER VITTORIA DEGLI ESERCITI ALLEATI

IN QUESTO PALAZZO DEI PADRI

PIU' ALTO SULLE MACERIE DEI PONTI

HA RIPRESO STANZA

NEI SECOLI

 

(Epigrafe apposta dopo la liberazione sulla parete di Palazzo Vecchio che guarda Via dei Gondi, a Firenze)

 

*

 

SULLE FOSSE DEL VOSTRO MARTIRIO

NEGLI STESSI CAMPI DI BATTAGLIA

O SUPPLIZIATI DI BELFIORE

O VOLONTARI DI CURTATONE E MONTANARA

DOPO UN SECOLO

MANTOVA VI AFFIDA

QUESTI SUOI CADUTI DELLA GUERRA PARTIGIANA

 

COME VOI SONO ANDATI INCONTRO ALLA MORTE

A FRONTE ALTA CON PASSO SICURO

SENZA VOLTARSI INDIETRO

ACCOGLIETELI OMBRE FRATERNE

SONO DELLA VOSTRA FAMIGLIA

 

MUTANO I VOLTI DEI CARNEFICI

RADETZKY O KESSELRING

VARIANO I NOMI DELLE LIBERAZIONI

RISORGIMENTO O RESISTENZA

MA L'ANELITO DEI POPOLI E' UNO

NELLA STORIA DOVE I SECOLI SONO ATTIMI

LE GENERAZIONI SI TRASMETTONO

QUESTA FIAMMA RIBELLE

PATIBOLI E TORTURE NON LA SPENGONO

DOPO CENT'ANNI

QUANDO L'ORA SPUNTA

I CIMITERI CHIAMANO LIBERTA'

DA OGNI TOMBA BALZA UNA GIOVANE SCHIERA

L'AVANZATA RIPRENDE

FINO A CHE OGNI SCHIAVITU' SARA' BANDITA

DAL MONDO PACIFICATO

 

(Epigrafe murata nella sala del Palazzo Provinciale di Mantova nel primo decennale della Resistenza, giugno 1954)

 

*

 

RITORNO DI KESSELRING

 

NON E' PIU' VERO NON E' PIU' VERO

O FUCILATI DELLA RESISTENZA

O INNOCENTI ARSI VIVI

DI SANT'ANNA E DI MARZABOTTO

NON E' PIU' VERO

CHE NEL ROGO DEI CASALI

DIETRO LE PORTE INCHIODATE

MADRI E CREATURE

TORCENDOSI TRA LE FIAMME

URLAVANO DISPERATAMENTE PIETA'

 

AI CAMERATI GUASTATORI

CHE SI GLORIARONO DI QUELLE GRIDA

SIA RESA ALFINE GIUSTIZIA

RIPRENDANO TORCE ED ELMETTI

SI SCHIERINO IN PARATA

ALTRI ROGHI DOVRANNO ESSERE ACCESI

PER LA FELICITA' DEL MONDO

 

NON PIU' FIORI PER LE VOSTRE TOMBE

SONO STATI TUTTI REQUISITI

PER FARE LA FIORITA

SULLE VIE DEL LORO RITORNO

LI COMANDERA' ANCORA

COLL'ONORE MILITARE

CUCITO IN ORO SUL PETTO

IL CAMERATA KESSELRING

IL VOSTRO ASSASSINO

 

*

 

IL MONUMENTO A KESSELRING

 

LO AVRAI

CAMERATA KESSELRING

IL MONUMENTO CHE PRETENDI DA NOI ITALIANI

MA CON CHE PIETRA SI COSTRUIRA'

A DECIDERLO TOCCA A NOI

 

NON COI SASSI AFFUMICATI

DEI BORGHI INERMI STRAZIATI DAL TUO STERMINIO

NON COLLA TERRA DEI CIMITERI

DOVE I NOSTRI COMPAGNI GIOVINETTI

RIPOSANO IN SERENITA'

NON COLLA NEVE INVIOLATA DELLE MONTAGNE

CHE PER DUE INVERNI TI SFIDARONO

NON COLLA PRIMAVERA DI QUESTE VALLI

CHE TI VIDE FUGGIRE

 

MA SOLTANTO COL SILENZIO DEI TORTURATI

PIU' DURO D'OGNI MACIGNO

SOLTANTO CON LA ROCCIA DI QUESTO PATTO

GIURATO FRA UOMINI LIBERI

CHE VOLONTARI SI ADUNARONO

PER DIGNITA' NON PER ODIO

DECISI A RISCATTARE

LA VERGOGNA E IL TERRORE DEL MONDO

 

SU QUESTE STRADE SE VORRAI TORNARE

AI NOSTRI POSTI CI RITROVERAI

MORTI E VIVI COLLO STESSO IMPEGNO

CHE SI CHIAMA

ORA E SEMPRE

RESISTENZA

 

(Lapide murata nel Palazzo Comunale di Cuneo il 21 dicembre 1952)

 

*

 

ALL'OMBRA DI QUESTE MONTAGNE

IL 12 SETTEMBRE 1943

POCHI RIBELLI QUI CONVENUTI

ARMATI DI FEDE E NON DI GALLONI

FURONO LA PRIMA PATTUGLIA

DELLA RESISTENZA PIEMONTESE

CHE DOPO DUE INVERNI

CON DUCCIO E LIVIO AL COMANDO

PER OGNI CADUTO CENTO SOPRAGGIUNTI

DIVENTO'

L'ESERCITO DI GIUSTIZIA E LIBERTA'

DILAGANTE VITTORIOSO IN PIANURA

 

NEL PRIMO DECENNALE

I VIVI SALUTANO I MORTI

DORMITE IN PACE COMPAGNI

L'IMPEGNO DI MARCIARE INSIEME

VERSO L'AVVENIRE

NON E' CADUTO

 

(Epigrafe murata sulla Chiesa di Madonna del Colletto, inaugurata il 27 settembre 1953 con un discorso di Ferruccio Parri)

 

*

 

CONTRO OGNI RITORNO

 

INERMI BORGATE DELL'ALPE

ASILO DI RIFUGIATI

PRESE D'ASSALTO COI LANCIAFIAMME

ARSI VIVI NEL ROGO DEI CASALI

I BAMBINI AVVINGHIATI ALLE MADRI

FOSSE NOTTURNE SCAVATE

DAGLI ASSASSINI IN FUGA

PER NASCONDERVI STRAGI DI TRUCIDATI INNOCENTI

QUESTO VI RIUSCI'

 

S. TERENZIO BERGIOLA ZERI VINCA

FORNO MOMMIO TRAVERDE S. ANNA S. LEONARDO

SCRIVETE QUESTI NOMI

SON LE VOSTRE VITTORIE

MA ESPUGNARE QUESTE TRINCEE DI MARMO

DI DOVE IL POPOLO APUANO

CAVATORI E PASTORI

E LE LORO DONNE STAFFETTE

TUTTI ARMATI DI FAME E DI LIBERTA'

VI SFIDAVA BEFFARDO DA OGNI CIMA

QUESTO NON VI RIUSCI'

ORA SUL MARE SON TORNATI AL CARICO I VELIERI

 

E NELLE CAVE I BOATI DELLE MINE

CHIAMAN LAVORO E NON GUERRA

MA QUESTA PACE NON E' OBLIO

STANNO IN VEDETTA

QUESTE MONTAGNE DECORATE DI MEDAGLIE D'ORO

AL VALORE PARTIGIANO

TAGLIENTI COME LAME

IMMACOLATO BALUARDO SEMPRE ALL'ERTA

CONTRO OGNI RITORNO

 

(Epigrafe scolpita sul marmo della stele commemorativa delle Fosse del Frigido, inaugurata il 21 ottobre 1954)

 

*

 

FANTASMI

 

NON RAMMARICATEVI

DAI VOSTRI CIMITERI DI MONTAGNA

SE GIU' AL PIANO

NELL'AULA OVE FU GIURATA LA COSTITUZIONE

MURATA COL VOSTRO SANGUE

SONO TORNATI

DA REMOTE CALIGINI

I FANTASMI DELLA VERGOGNA

TROPPO PRESTO LI AVEVAMO DIMENTICATI

E' BENE CHE SIANO ESPOSTI

IN VISTA SU QUESTO PALCO

PERCHE' TUTTO IL POPOLO

RICONOSCA I LORO VOLTI

E SI RICORDI

CHE TUTTO QUESTO FU VERO

CHIEDERANNO LA PAROLA

AVREMO TANTO DA IMPARARE

MANGANELLI PUGNALI PATIBOLI

VENT'ANNI DI RAPINE DUE ANNI DI CARNEFICINE

I BRIGANTI SUGLI SCANNI I GIUSTI ALLA TORTURA

TRIESTE VENDUTA AL TEDESCO

L'ITALIA RIDOTTA UN ROGO

QUESTO SI CHIAMA GOVERNARE

PER FAR GRANDE LA PATRIA

APPRENDEREMO DA FONTE DIRETTA

LA STORIA VISTA DALLA PARTE DEI CARNEFICI

PARLERANNO I DIPLOMATICI DELL'ASSE

I FIERI MINISTRI DI SALO'

APRIRANNO

I LORO ARCHIVI SEGRETI

DI OGNI IMPICCATO SAPREMO LA SEPOLTURA

DI OGNI INCENDIO SI RITROVERA' IL PROTOCOLLO

CIVITELLA SANT'ANNA BOVES MARZABOTTO

TUTTE IN REGOLA

SAPREMO FINALMENTE

QUANTO COSTO' L'ASSASSINIO

DI CARLO E NELLO ROSSELLI

MA FORSE A QUESTO PUNTO

PREFERIRANNO RINUNCIARE ALLA PAROLA

PECCATO

QUESTI GRANDI UOMINI DI STATO

AVREBBERO TANTO DA RACCONTARE

 

(Epigrafe pubblicata sul "Ponte" dopo le elezioni politiche del 7 giugno 1953)

 

6. REPETITA IUVANT. CONTRO TUTTI I TERRORISMI, CONTRO TUTTE LE GUERRE

 

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Ogni uccisione e' un crimine.

Non si puo' contrastare una strage commettendo un'altra strage.

Non si puo' contrastare il terrorismo con atti di terrorismo.

A tutti i terrorismi occorre opporsi.

Salvare le vite e' il primo dovere.

*

La guerra e' il terrorismo portato all'estremo.

Ogni guerra consiste di innumerevoli uccisioni.

La guerra e' un crimine contro l'umanita'.

Con la guerra gli stati divengono organizzazioni terroriste.

Con la guerra gli stati fanno nascere e crescere le organizzazioni terroriste.

A tutte le guerre occorre opporsi.

Salvare le vite e' il primo dovere.

*

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Un'organizzazione criminale va contrastata con un'azione di polizia da parte di ordinamenti giuridici legittimi.

La guerra impedisce l'azione di polizia necessaria.

Occorre dunque avviare un immediato processo di pace nel Vicino e nel Medio Oriente che consenta la realizzazione di ordinamenti giuridici legittimi, costituzionali, democratici, rispettosi dei diritti umani.

Occorre dunque che l'Europa dismetta ogni politica di guerra, di imperialismo, di colonialismo, di rapina, di razzismo, di negazione della dignita' umana di innumerevoli persone e di interi popoli.

Occorre dunque una politica europea di soccorso umanitario, di pace con mezzi di pace: la politica della nonviolenza che sola riconosce e promuove e difende i diritti umani di tutti gli esseri umani.

Salvare le vite e' il primo dovere.

*

La violenza assassina si contrasta salvando le vite.

La pace si costruisce abolendo la guerra.

La politica della nonviolenza richiede il disarmo e la smilitarizzazione.

La politica nonviolenta richiede la difesa civile non armata e nonviolenta, i corpi civili di pace, l'azione umanitaria, la cooperazione internazionale.

Salvare le vite e' il primo dovere.

*

Si coalizzino tutti gli stati democratici contro il terrorismo proprio ed altrui, contro il terrorismo delle organizzazioni criminali e degli stati.

Si coalizzino tutti gli stati democratici per la pace, il disarmo, la smilitarizzazione dei conflitti.

Si coalizzino tutti gli stati democratici per l'indispensabile aiuto umanitario a tutte le persone ed i popoli che ne hanno urgente bisogno.

Si coalizzino tutti gli stati democratici per contrastare le organizzazioni criminali con azioni di polizia adeguate, mirate a salvare le vite e alla sicurezza comune.

Si coalizzino tutti gli stati democratici per la civile convivenza di tutti i popoli e di tutti gli esseri umani.

Salvare le vite e' il primo dovere.

*

Cominci l'Italia.

Cominci l'Italia soccorrendo, accogliendo e assistendo tutte le persone in fuga dalla fame e dall'orrore, dalle dittature e dalla guerra.

Cominci l'Italia cessando di partecipare alle guerre.

Cominci l'Italia uscendo da alleanze militari terroriste e stragiste come la Nato.

Cominci l'Italia cessando di produrre  armi e di rifornirne regimi e poteri dittatoriali e belligeranti.

Cominci l'Italia abrogando tutte le infami misure razziste ancora vigenti nel nostro paese.

Cominci l'Italia con un'azione diplomatica, politica ed economica, e con aiuti umanitari adeguati a promuovere la costruzione di ordinamenti giuridici legittimi, costituzionali e democratici dalla Libia alla Siria.

Cominci l'Italia destinando a interventi di pace con mezzi di pace, ad azioni umanitarie nonviolente, i 72 milioni di euro del bilancio dello stato che attualmente ogni giorno sciaguratamente, scelleratamente destina all'apparato militare, alle armi, alla guerra.

Cominci l'Italia a promuovere una politica della sicurezza comune e del bene comune centrata sulla difesa popolare nonviolenta, sui corpi civili di pace, sulla legalita' che salva le vite.

Salvare le vite e' il primo dovere.

*

Ogni vittima ha il voto di Abele.

Alla barbarie occorre opporre la civilta'.

Alla violenza occorre opporre il diritto.

Alla distruzione occorre opporre la convivenza.

Al male occorre opporre il bene.

Contro tutti i terrorismi, contro tutte le guerre.

Salvare le vite e' il primo dovere.

 

7. REPETITA IUVANT. HIC ET NUNC, QUID AGENDUM

 

Occorre soccorrere, accogliere, assistere tutti gli esseri umani in fuga dalla fame e dalle guerre.

Occorre riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in modo legale e sicuro nel nostro paese.

Occorre andare a soccorrere e prelevare con mezzi di trasporto pubblici e gratuiti tutti i migranti lungo gli itinerari della fuga, sottraendoli agli artigli dei trafficanti.

Occorre un immediato ponte aereo di soccorso internazionale che prelevi i profughi direttamente nei loro paesi d'origine e nei campi collocati nei paesi limitrofi e li porti in salvo qui in Europa.

Occorre cessare di fare, fomentare, favoreggiare, finanziare le guerre che sempre e solo consistono nell'uccisione di esseri umani.

Occorre proibire la produzione e il commercio delle armi.

Occorre promuovere la pace con mezzi di pace.

Occorre cessare di rapinare interi popoli, interi continenti.

In Italia occorre abolire i campi di concentramento, le deportazioni, e le altre misure e pratiche razziste e schiaviste, criminali e criminogene, che flagrantemente confliggono con la Costituzione, con lo stato di diritto, con la democrazia, con la civilta'.

In Italia occorre riconoscere immediatamente il diritto di voto nelle elezioni amministrative a tutte le persone residenti.

In Italia occorre contrastare i poteri criminali, razzisti, schiavisti e assassini.

L'Italia realizzi una politica della pace e dei diritti umani, del disarmo e della smilitarizzazione, della legalita' che salva le vite, della democrazia che salva le vite, della civilta' che salva le vite.

L'Italia avvii una politica nonviolenta: contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni. Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' e la biosfera.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

Salvare le vite e' il primo dovere.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

 

8. REPETITA IUVANT. NEL REFERENDUM DI OTTOBRE VOTIAMO NO AL GOLPE BIANCO

 

Nel referendum di ottobre votiamo no al golpe bianco, votiamo no allo stravolgimento della Costituzione, votiamo no alla deriva autoritaria; difendiamo la democrazia, difendiamo l'ordinamento repubblicano nato dalla resistenza antifascista.

 

9. RIFERIMENTI. REFERENDUM: DUE SITI UTILI PER L'INFORMAZIONE

 

Informazioni e materiali utili per il referendum di ottobre per impedire lo stravolgimento della Costituzione sono nel sito del "Coordinamento per la democrazia costituzionale": http://coordinamentodemocraziacostituzionale.net e nel sito del "Comitato per il No nel referendum sulle modifiche della Costituzione": www.iovotono.it

 

10. SEGNALAZIONI LIBRARIE

 

Riletture

- Pietro Ingrao, Volevo la luna, Einaudi, Torino 2006, pp. 382.

 

11. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

12. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 2395 del 30 giugno 2016

Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVII)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

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