[Nonviolenza] Telegrammi. 2481



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 2481 del 24 settembre 2016

Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVII)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com

 

Sommario di questo numero:

1. I cattivi compagni

2. Alcuni testi del mese di luglio 2015 (parte prima)

3. Si chiama democrazia

4. Solidali con il popolo greco

5. Ricordando Patrice Lumumba

6. Gianni Alasia

7. Nicholas Winton

8. Una proposta di azione contro il razzismo

9. La Grecia e noi

10. Quattro proposte ai Comuni, quattro proposte al Parlamento

11. Grecia: che fare

12. Al Sindaco di Viterbo, proposta di istituzione dei consiglieri comunali stranieri aggiunti

13. Una presentazione di "Raccontare per la storia" di Anna Bravo

14. Una presentazione de "La conta dei salvati" di Anna Bravo

15. Una presentazione di "A colpi di cuore" di Anna Bravo

16. Con il popolo greco, con l'umanita'

17. La dignita' umana

18. Modelli di quattro lettere ai Comuni

19. Segnalazioni librarie

20. La "Carta" del Movimento Nonviolento

21. Per saperne di piu'

 

1. SCORCIATOIE. I CATTIVI COMPAGNI

 

Il Ministero della Salute realizza un opuscolo in cui pone a confronto quattro ariani della Hitler-jugend e qualche ragazza e ragazzo coi capelli in disordine.

Su quale sia la cattiva compagnia e quale la buona temo che io e il ministero abbiamo idee opposte.

 

2. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI LUGLIO 2015 (PARTE PRIMA)

 

Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di luglio 2015.

 

3. SI CHIAMA DEMOCRAZIA

 

Si chiama democrazia, chiedere all'intera popolazione di decidere insieme su cio' che tutti riguarda.

Capisco che i signori gerarchi di tutte le gerarchie fatichino a capire.

Capisco che fatichino a capire i signori squadristi di tutte le squadre che per non perdere tempo a contare le teste (la matematica e' difficile, si sa) preferiscono romperle.

Capisco il dissenso degli strozzini: per loro gli esseri umani sono solo quelle cose da cui spremer soldi stringendo loro il cappio intorno al collo.

E capisco la rabbia dei mass-media al servizio del capitale finanziario: cosa non si deve fare per far contento il padrone.

Capisco tutto. Sono una persona civile.

Ed infine capisco anche lo smarrimento dei razzisti, che quando sentono la parola magica "una persona, un voto" gli prendono le convulsioni.

E adesso che ho espresso la mia universale comprensione delle incomprensioni altrui, vorrei chiedere il permesso di dire anche la piucchemodesta mia opinione: ma che bisogno c'e'? chi legge l'ha gia' capita.

 

4. SOLIDALI CON IL POPOLO GRECO

 

Si e' svolto mercoledi' primo luglio 2015 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di riflessione e di solidarieta' con il popolo greco.

*

Non e' la Grecia in debito con l'Europa. E' l'Europa in debito con la Grecia.

Non esiste l'Europa senza la Grecia. Non esiste l'umanita' senza la Grecia.

*

Porsi dalla parte della Grecia significa porsi dalla parte della civilta' umana.

Porsi dalla parte dei poteri finanziari che tentano di strozzare e schiavizzare il popolo greco significa porsi dalla parte della barbarie, del fascismo, della disumanita'.

*

Vi e' una sola umanita'.

Ogni persona, ogni popolo, ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

 

5. RICORDANDO PATRICE LUMUMBA

 

Il 2 luglio 1925, novanta anni fa, nasceva Patrice Lumumba, eroico combattente per la dignita' umana, la liberazione dei popoli, la giustizia e la pace.

*

Patrice Lumumba, leader anticolonialista e panafricanista, nato nel 1925, fu assassinato nel 1961. Opere di Patrice Lumumba: Le Congo, terre d'avenir, est-il menace'?, Bruxelles 1961; Liberta' per il Congo, Editori Riuniti, Roma 1961; vari scritti di Lumumba si trovano in J. van Lierde, La pensee politique de Patrice Lumumba, Bruxelles 1962. Opere su Patrice Lumumba: Alessandro Aruffo, Lumumba, Erre Emme, Roma 1991; S. Michel, Uhuru Lumumba, Paris 1962; Jean-Paul Sartre, Il pensiero politico di Patrice Lumumba, in Idem, Il filosofo e la politica, Editori Riuniti, Roma 1972.

*

Nel ricordo di Patrice Lumumba proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Vi e' una sola umanita' in un unico pianeta casa comune dell'umanita' intera.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

6. GIANNI ALASIA

 

E' deceduto il primo luglio 2015 Gianni Alasia, partigiano, militante del movimento operaio, parlamentare.

Con gratitudine lo ricordiamo.

 

7. NICHOLAS WINTON

 

E' deceduto il primo luglio 2015 Nicholas Winton, che salvo' centinaia di bambini ebrei dalla persecuzione nazista.

Con gratitudine lo ricordiamo.

 

8. UNA PROPOSTA DI AZIONE CONTRO IL RAZZISMO

 

E' necessario e urgente un impegno contro il razzismo in Italia. Ed invero vi sono gia' molte iniziative in corso. Quella che vorremmo proporre potrebbe essere agevole da condurre e produrre qualche risultato.

*

Un ragionamento

Due sono gli obiettivi: il primo: ottenere, se possibile, risultati limitati ma concreti che vadano nella direzione del riconoscimento dei diritti fondamentali per il maggior numero possibile di esseri umani almeno nel nostro paese; il secondo: contrastare con le nostre voci e la nostra azione il discorso e la prassi dominanti, che sono il discorso e la prassi dei dominatori razzisti e schiavisti, dei signori della guerra e della barbarie.

L'idea e' di provare ad attivare alcune risorse istituzionali per contrastare il razzismo istituzionale.

La proposta e' di premere sui Comuni e sul Parlamento con una progressione degli obiettivi.

Alcuni provvedimenti - quelli che proponiamo ai Comuni - sono agevolmente ottenibili se si creano localmente dei gruppi (persone, associazioni, rappresentanze istituzionali...) capaci di premere nonviolentemente in modo adeguato e con la necessaria empatia e perseveranza; e sono agevolmente ottenibili perche' molti Comuni d'Italia li hanno gia' deliberati e realizzati, e quindi nulla osta in via di principio al fatto che altri Comuni li adottino a loro volta.

Le cose che chiediamo al Parlamento sono meno facilmente ottenibili, ma la nostra voce puo' comunque contribuire se non altro a suscitare una riflessione, a promuovere la coscientizzazione, a spostare i rapporti di forza, ad opporsi a ulteriori violenze smascherando la disumanita' delle scelte razziste e indicando cio' che invece sarebbe bene fare.

*

Un metodo

Noi suggeriremmo a chi ci legge e condivide questa proposta di cominciare scrivendo di persona agli amministratori comunali ed ai parlamentari; poi proponendo ad altre persone di fare altrettanto; poi se possibile coinvolgendo anche associazioni e media ed attraverso essi sensibilizzando e coinvolgendo altre persone ancora; poi chiedendo incontri con i rappresentanti istituzionali; e perseverando.

Non vediamo bene un'iniziativa piramidale con un "coordinamento nazionale" e le modalita' burocratiche che ne conseguono. Preferiremmo un'iniziativa policentrica, in cui ogni persona possa agire da se', e meglio ancora con le persone con cui sente un'affinita', e meglio ancora se si riesce ad organizzare un coordinamento locale, ma tra pari e senza deleghe ed in cui le decisioni si prendono con la tecnica nonviolenta del metodo del consenso.

Una sola condizione poniamo come preliminare e ineludibile: la scelta della nonviolenza.

Proponiamo di cominciare e vedere cosa viene fuori. Comunque non sara' tempo sprecato.

*

Ed ecco le proposte:

1. Quattro richieste ai Comuni:

1.1. affinche' il sindaco - qualora non lo abbia gia' fatto - informi, inviando loro una lettera, tutte le persone straniere diciottenni residenti o domiciliate nel territorio del Comune che siano nate in Italia ed in Italia legalmente residenti senza interruzioni fino al compimento del diciottesimo anno di eta', che la vigente legislazione prevede che nel lasso di tempo tra il compimento del diciottesimo ed il compimento del diciannovesimo anno di eta' hanno la possibilita' di ottenere la cittadinanza italiana facendone richiesta davanti all'Ufficiale di Stato Civile del Comune di residenza con una procedura alquanto piu' semplice, rapida e meno dispendiosa di quella ordinaria per tutte le altre persone aventi diritto;

1.2. affinche' il Comune - qualora non lo abbia gia' fatto - attribuisca la cittadinanza onoraria alle bambine e ai bambini non cittadine e cittadini italiani con cui la comunita' locale ha una relazione significativa e quindi impegnativa (ovvero a) tutte le bambine e tutti i bambini nate e nati nel territorio comunale da genitori non cittadini italiani; b) tutte le bambine e tutti i bambini non cittadine e cittadini italiani che vivono nel territorio comunale; c) tutte le bambine e tutti i bambini i cui genitori non cittadini italiani vivono nel territorio comunale ed intendono ricongiungere le famiglie affinche' alle bambine ed ai bambini sia riconosciuto il diritto all'affetto ed alla protezione della propria famiglia, ed affinche' i genitori possano adeguatamente adempiere ai doveri del mantenimento e dell'educazione delle figlie e dei figli);

1.3. affinche' il Comune - qualora non lo abbia gia' fatto - istituisca la "Consulta comunale delle persone straniere residenti nel Comune";

1.4. affinche' il Comune - qualora non lo abbia gia' fatto - istituisca la presenza in Consiglio Comunale dei "consiglieri comunali stranieri aggiunti".

2. Quattro richieste al Parlamento:

2.1. affinche' legiferi il diritto di voto nelle elezioni amministrative per tutte le persone residenti;

2.2. affinche' legiferi l'abolizione dei Cie e di tutte le forme di detenzione di persone che non hanno commesso reati;

2.3. affinche' legiferi l'abolizione di tutte le ulteriori misure palesemente razziste ed incostituzionali purtroppo tuttora presenti nell'ordinamento;

2.4. affinche' legiferi il riconoscimento del diritto di tutti gli esseri umani di giungere in modo legale e sicuro in Italia.

*

Naturalmente

Sono naturalmente disponibili alcuni modelli di lettera (e molti materiali di riferimento) per ognuno di questi punti, che chi vuole prender parte all'iniziativa puo' riprodurre e adattare.

 

9. LA GRECIA E NOI

 

La democrazia e' un dono della Grecia all'umanita'.

La storia, e' un dono della Grecia all'umanita'.

La filosofia, e' un dono della Grecia all'umanita'.

La tragedia, e' un dono della Grecia all'umanita'.

La liberta', e' un dono della Grecia all'umanita'.

Nessuna persona di retto giudizio e di volonta' buona puo' accettare che la Grecia sia torturata e sbranata da una banda di strozzini.

 

10. QUATTRO PROPOSTE AI COMUNI, QUATTRO PROPOSTE AL PARLAMENTO

 

Proponiamo a chi ci legge di scrivere al Comune di residenza ed al Parlamento della Repubblica per sostenere le seguenti proposte.

*

1. Quattro richieste ai Comuni:

1.1. affinche' il sindaco - qualora non lo abbia gia' fatto - informi, inviando loro una lettera, tutte le persone straniere diciottenni residenti o domiciliate nel territorio del Comune che siano nate in Italia ed in Italia legalmente residenti senza interruzioni fino al compimento del diciottesimo anno di eta', che la vigente legislazione prevede che nel lasso di tempo tra il compimento del diciottesimo ed il compimento del diciannovesimo anno di eta' hanno la possibilita' di ottenere la cittadinanza italiana facendone richiesta davanti all'Ufficiale di Stato Civile del Comune di residenza con una procedura alquanto piu' semplice, rapida e meno dispendiosa di quella ordinaria per tutte le altre persone aventi diritto;

1.2. affinche' il Comune - qualora non lo abbia gia' fatto - attribuisca la cittadinanza onoraria alle bambine e ai bambini non cittadine e cittadini italiani con cui la comunita' locale ha una relazione significativa e quindi impegnativa (ovvero a) tutte le bambine e tutti i bambini nate e nati nel territorio comunale da genitori non cittadini italiani; b) tutte le bambine e tutti i bambini non cittadine e cittadini italiani che vivono nel territorio comunale; c) tutte le bambine e tutti i bambini i cui genitori non cittadini italiani vivono nel territorio comunale ed intendono ricongiungere le famiglie affinche' alle bambine ed ai bambini sia riconosciuto il diritto all'affetto ed alla protezione della propria famiglia, ed affinche' i genitori possano adeguatamente adempiere ai doveri del mantenimento e dell'educazione delle figlie e dei figli);

1.3. affinche' il Comune - qualora non lo abbia gia' fatto - istituisca la "Consulta comunale delle persone straniere residenti nel Comune";

1.4. affinche' il Comune - qualora non lo abbia gia' fatto - istituisca la presenza in Consiglio Comunale dei "consiglieri comunali stranieri aggiunti".

*

2. Quattro richieste al Parlamento:

2.1. affinche' legiferi il diritto di voto nelle elezioni amministrative per tutte le persone residenti;

2.2. affinche' legiferi l'abolizione dei Cie e di tutte le forme di detenzione di persone che non hanno commesso reati;

2.3. affinche' legiferi l'abolizione di tutte le ulteriori misure palesemente razziste ed incostituzionali purtroppo tuttora presenti nell'ordinamento;

2.4. affinche' legiferi il riconoscimento del diritto di tutti gli esseri umani di giungere in modo legale e sicuro in Italia.

*

Le quattro proposte ai Comuni intendono estendere al maggior numero possibile di Comuni italiani quattro provvedimenti che gia' sono stati variamente promossi ed attuati in piu' luoghi. Laddove i Comuni siano amministrati da una maggioranza fedele alla Costituzione della Repubblica italiana, e quindi non razzista, non dovrebbe essere troppo arduo riuscire a persuadere l'ente locale a deliberare queste ragionevoli proposte.

Le quattro proposte al Parlamento quand'anche non venissero accolte serviranno almeno a contrastare la deriva razzista e la generale acquiescenza ad essa, coscientizzando i parlamentari, richiamandoli al rispetto dei diritti umani oggi cosi' flagrantemente violati.

*

Opporsi al razzismo e' un diritto e un dovere di ogni essere umano.

Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.

 

11. GRECIA: CHE FARE

 

Se l'Unione Europea fosse l'unione europea dovrebbe agire per l'azzeramento di tutti i debiti della Grecia, e sostenere l'attuale governo greco nella buona, necessaria politica di giustizia sociale, di pace, di solidarieta', di difesa dei diritti dei poveri (ovvero dei rapinati), di tutela dei beni culturali e ambientali, per i diritti umani di tutti gli esseri umani, per la protezione della civilta' e della biosfera.

E se non l'Unione Europea, almeno l'Italia, che cosi' tanto ha in comune con la Grecia, nella storia dell'umanita' e nella presente distretta.

E se non gli stati, almeno le persone.

*

E' l'ora di promuovere raccolte di fondi e di aiuti da inviare direttamente in Grecia alle comunita' locali, alle esperienze solidali, alle organizzazioni dell'autogestione popolare, ai movimenti delle oppresse e degli oppressi.

Ed e' l'ora di premere sui governi a sostegno del popolo greco, della democrazia, dell'umanita'.

Solo la politica della solidarieta' puo' sconfiggere la politica dell'avidita'.

Solo l'azione nonviolenta puo' sconfiggere la violenza dei poteri rapinatori e oppressori.

*

Ogni popolo, come ogni persona, ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

Dalla Grecia tutte e tutti discendiamo. E' l'ora di restituirle almeno una parte degli immensi doni che da essa tutte e tutti abbiamo ricevuto.

 

12. AL SINDACO DI VITERBO, PROPOSTA DI ISTITUZIONE DEI CONSIGLIERI COMUNALI STRANIERI AGGIUNTI

 

Al Sindaco del Comune di Viterbo

e per opportuna conoscenza:

a tutti gli assessori della Giunta Comunale

a tutti i consiglieri del Consiglio Comunale

alla Segretaria generale del Comune

Oggetto: Reiterazione della proposta di istituzione dei consiglieri comunali stranieri aggiunti

Signor Sindaco,

a Viterbo vivono e lavorano molte persone straniere, che contribuiscono con la loro presenza, il loro lavoro ed i loro tributi al bene comune della citta'; ma queste persone non avendo la cittadinanza italiana non vedono riconosciuto il loro diritto a prendere parte alle decisioni pubbliche che tutte le persone riguardano;

mentre prosegue la pluridecennale iniziativa affinche' il Parlamento italiano finalmente renda effettivo il fondamentale diritto democratico "una persona, un voto" con una legge ordinaria che riconosca l'elettorato attivo e passivo agli oltre cinque milioni di immigrati regolarmente residenti in Italia perlomeno per quanto riguarda le elezioni amministrative comunali e regionali (per le elezioni politiche occorrerebbe invece una modifica costituzionale), in vari Comuni d'Italia gia' da alcuni decenni e' stata istituita la figura del "consigliere comunale straniero aggiunto", proprio per consentire a rappresentanti dei residenti stranieri - eletti dagli stessi stranieri residenti nel territorio comunale - di partecipare ai lavori dei consigli comunali e delle commissioni consiliari con pieno diritto di parola, quand'anche senza diritto di voto deliberativo.

Mentre siamo ancora in attesa che il Consiglio comunale di Viterbo deliberi l'istituzione della Consulta comunale per l'immigrazione (ricordera' che in un incontro con il "Tavolo per la pace" di un anno fa lei espresse il suo persuaso sostegno alla proposta, ricordera' anche che gia' da un anno il Consiglio comunale ha incluso detta consulta nel novero delle consulte comunali, e ricordera' altresi' che una dettagliata proposta di regolamento ad hoc e' stata formalmente presentata da diversi mesi ma ancora non e' giunta al definitivo voto del Consiglio comunale), e questo ritardo va colmato al piu' presto, propongo altresi' - come gia' piu' volte in passato - che il Comune di Viterbo istituisca anche (oltre alla Consulta, che ha caratteristiche diverse) la figura del "consigliere comunale straniero aggiunto", prendendo a modello una o piu' delle deliberazioni a tal fine assunte gia' da molti anni da vari Comuni d'Italia (tra cui il Comune di Roma).

Allego in calce una lettera che le indirizzai un anno fa nella quale formulavo gia' la medesima proposta.

Restando a disposizione per ogni opportuno approfondimento, ed in attesa di un sollecito riscontro, voglia gradire distinti saluti,

Peppe Sini,

responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani"

Viterbo, 4 luglio 2015

*

Allegato: Una lettera del primo giugno 2014

Al Sindaco del Comune di Viterbo

e per opportuna conoscenza:

a tutti gli assessori della Giunta Comunale

a tutti i consiglieri del Consiglio Comunale

alla Segretaria generale del Comune

Oggetto: Istituire al piu' presto la Consulta comunale per l'immigrazione ed i consiglieri comunali stranieri aggiunti.

Signor Sindaco,

credo che lei si renda conto di quanto numerosa ed importante sia la presenza a Viterbo di persone qui residenti nate in altri paesi e non cittadine italiane.

Esse svolgono lavori indispensabili particolarmente nei settori produttivi agricolo ed artigiano, cosi' come nell'assistenza alle persone in condizioni di difficolta'.

Costituiscono una preziosa risorsa per l'economia locale e svolgono una essenziale funzione di solidarieta' sociale. Ma sovente subiscono condizioni di sfruttamento assai gravi, che violano i piu' fondamentali diritti umani.

Quanti di questi lavoratori dispongono di regolari contratti contribuiscono altresi' al sistema previdenziale a vantaggio della popolazione italiana.

Non pochi di loro hanno ricongiunto o stanno ricongiungendo qui le loro famiglie scegliendo di essere concittadini viterbesi a tutti gli effetti per il presente e per l'avvenire. E vi sono famiglie i cui figli sono nati a Viterbo e quindi a maggior ragione sono nostri concittadini in primis et ante omnia.

Ebbene, occorre che queste persone, che a Viterbo sono migliaia in un comune di sessantamila abitanti, abbiano finalmente voce in capitolo nelle politiche locali, abbiano modo di partecipare alla vita pubblica locale, siano messe in condizione di prendere parte ai processi decisionali dell'amministrazione comunale.

Sono pertanto a proporre nuovamente che:

1. sia al piu' presto istituita a Viterbo la Consulta comunale per l'immigrazione, che sia primo strumento di promozione della partecipazione alla vita pubblica ed all'amministrazione locale;

2. sia al piu' presto istituita una rappresentanza di consiglieri comunali stranieri aggiunti, adottando una delle forme gia' ampiamente sperimentate in vari Comuni d'Italia, da Nonantola (che diede avvio all'esperienza nel secolo scorso) fino a Roma.

Personalmente ritengo che il Parlamento debba procedere celermente con legge ordinaria al riconoscimento del diritto di voto amministrativo per tutti i residenti; e che debba altresi' procedere celermente con legge di rilevanza costituzionale al riconoscimento del diritto di voto politico per tutti i residenti trascorso un ragionevole lasso di tempo (vi sono esperienze europee significative: un tempo adeguato potrebbe essere di sei mesi di residenza effettiva); cosi' come in merito alla cittadinanza il Parlamento debba anche legiferare il passaggio dal criterio dello ius sanguinis al criterio dello ius soli; ma in attesa che il Parlamento assuma questi provvedimenti di civilta' necessari in un mondo sempre piu' interconnesso, credo sia bene che fin d'ora a livello locale e nell'ambito delle leggi vigenti si sperimentino buone pratiche di partecipazione democratica: la Consulta comunale per l'immigrazione e l'istituzione dei consiglieri comunali stranieri aggiunti sono appunto due buone pratiche da avviare al piu' presto.

Restando a disposizione per ogni opportuno approfondimento, distinti saluti

Peppe Sini, responsabile del Centro di ricerca per la pace e i diritti umani

Viterbo, primo giugno 2014

 

13. UNA PRESENTAZIONE DI "RACCONTARE PER LA STORIA" DI ANNA BRAVO

 

Anna Bravo, Raccontare per la storia. Narratives for history, Einaudi, Torino 2014, pp. VI + 216, euro 18. Volume della serie delle "Lezioni Primo Levi" promosse dal Centro internazionale di studi Primo Levi (sito: www.primolevi.it). Traduzione inglese a fronte di Jonathan Hunt.

*

Dei libri su Primo Levi che ho avuto occasione di leggere questo e' di quelli che amo di piu'.

Si compone di due parti: la prima parte (pp. 1-113) consiste di una lezione (meditazione e testimonianza) di Anna Bravo sull'opera di Primo Levi, e particolarmente su tre temi decisivi di essa, che costituiscono anche altrettanti cruciali contributi alla storiografia e alle scienze umane, alla riflessione morale, sociale, politica: "Il suo ruolo decisivo nel portare in primo piano l'esperienza e l'immagine della deportazione per motivi razzisti. La zona grigia, in particolare il rapporto fra privilegio da un lato, sopravvivenza e memoria dall'altro; e l'importanza di questo concetto per la storiografia della resistenza e della guerra. Infine, il dolore che la violenza inflitta dai 'giusti' provoca, non solo a chi ne e' colpito, ma anche a chi la esercita" (p. 5); la seconda parte (pp. 115-211) consiste di una vasta e preziosa appendice di testi di Primo Levi e di altre autrici ed altri autori (Hannah Arendt, Italo Calvino, Lilia Davite).

*

Io che scrivo queste righe sono una di quelle innumerevoli persone per cui l'opera e la persona di Primo Levi costituiscono un riferimento morale e politico fondamentale. Non una, ma tutte le volte in cui ero incerto tra scelte gravose ed irreversibili la domanda che mi sono posto e' stata: "Cosa avrebbe pensato, cosa avrebbe detto, cosa avrebbe fatto Primo Levi?", ed ho deciso di conseguenza. Come Diderot, come Leopardi, come Hannah Arendt, come Virginia Woolf, mi aiuta ad orientarmi nel labirinto della vita. Ed in quanto testimone e studioso - il piu' acuto, a mio avviso - dell'evento cruciale del Novecento, la sua lezione mi convoca e mi sostiene nel compito di fare quanto in mio potere perche' quell'orrore non sia dimenticato ne' banalizzato, e perche' non si ripeta ancora; mi chiama alla lotta in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani.

*

Sono anche un lettore grato e fedele delle opere di Anna Bravo, il cui contributo alla storiografia ed il cui contributo alla nonviolenza sono a mio parere di enorme valore. Leggendo i suoi libri mi sembra sovente di pensare i suoi stessi pensieri; nelle sue opere trovo sempre un alimento intellettuale - un acquisto di conoscenza e di comprensione - e un conforto morale.

*

Al gentile lettore, alla gentile lettrice, l'invito a procurarsi quest'opera degna e leggerla tutta (tutta d'un fiato dapprima, dipoi con piu' lento, piu' fermo respiro, con esatta attenzione): ne trarranno nutrimento e speranza, impulso all'impegno per il bene comune.

 

14. UNA PRESENTAZIONE DE "LA CONTA DEI SALVATI" DI ANNA BRAVO

 

Anna Bravo, La conta dei salvati. Dalla Grande Guerra al Tibet: storie di sangue risparmiato, Laterza, Roma-Bari 2013, pp. VI + 246, euro 16.

*

Un libro vivo. Un appello a pensare. Uno strumento per l'azione nonviolenta.

*

Questo ne e' l'indice.

Capitolo primo: Violenza, nonviolenza, storia. Voracita' delle guerre; Una "koine'"; Alterne fortune; Perche' la lotta inerme funziona; La nonviolenza: cosa non e'; Risparmiare il sangue; Amor proprio, amor di patria; Autopresentazione.

Capitolo secondo: Guerre evitate, esplose, contrastate. Un prima e un dopo; Inevitabile; "Nessuna guerra e inevitabile finche non scoppia"; Churchill: guerre ritardate, guerre evitate, p. 23 - La guerra in Europa; Uomini; Sistemi; Da pace a guerra; Una guerra indesiderata; La corsa agli armamenti; L'autonomia della violenza; Due villaggi dei Balcani; Perche si combatte?; Prove di nonviolenza; Vicini di casa; La cosa giusta.

Capitolo terzo: Un maestro. Il gioco degli altri; Tre patrie; "Ahimsa" e "satyagraha"; Piu' donna che uomo; Il giocodi Gandhi; Contro la violenza degli oppressi; Integrare lavoro, societa', poteri; L'indipendenza; Contro l'India per gli intoccabili; Contro l'India per l'unita'; Il Gandhi musulmano; Sangue indiano, sangue britannico; Incoerente, effeminato, folle; Rimuovere Gandhi?

Capitolo quarto: Senza armi contro Hitler: in Italia. Premessa; Meritevoli fantasmi; L'8 settembre; Un "maternage"; Donne; I prigionieri alleati; Una strana alleanza; Il mondo alla rovescia; La spirale del bene; Di massa, ma una minoranza; Questioni d'onore; Gente buona in tempi bui; Racconti; "Siamo dell'avviso"; Uno sguardo lento; Ricordare insieme.

Capitolo quinto: Senza armi contro Hitler: in Danimarca. Un paese riprovevole?; Voltare le spalle; I tedeschi al potere; Nazisti, danesi, ebrei; I gerarchi si dividono; Il ponte sull'Oeresund; Una leggenda quasi vera; Per amore della democrazia?; I danesi e i "loro" ebrei; Resistenze; Una smitizzazione superflua; La vischiosita' del bene; Onore e umorismo; Salvare le galline.

Capitolo sesto: Kosovo. "Non e' una tragedia"; I Balcani, un po' meno Europa; Due storie; La fine dell'autonomia; Un risveglio; La campagna per la riconciliazione; Semi-resistenza, semi-impotenza; La "serbizzazione" del Kosovo; Il governo parallelo; La scuola disseminata; I punti ciechi; Un leader; Mitografia; La crisi della nonviolenza; La guerra; La fine di un padre di famiglia; Fra due genealogie; Un fallimento senza appello?

Capitolo settimo: Tibet. La cautela dei potenti; La fine dell'autonomia; Ne' inferno ne' paradiso; La rivoluzione esportata; No alle armi; Un popolo ostinato; Le riforme; Resistenza e religione; Il ciclo nonviolenza-repressione-violenza; La resistenza della parola; Nazionalismo e diritti umani; Il XIV Dalai Lama; La Via di mezzo e la seduzione della violenza; Le Olimpiadi; Il Dalai Lama si dimette; Una storia incompleta; Uomo della Cia, popstar, "Oceano di saggezza"; Un politico; Risparmiare il sangue.

Seguono i ringraziamenti, l'indice dei nomi e l'indice dei luoghi.

*

Introduce l'ignaro a verita' essenziali, e conferma la persona amica della nonviolenza a perseverare in cio' che e' buono e giusto.

Ci ricorda (se possiamo usare formulazioni che tante volte su questo foglio vengono ripetute) che ogni vittima ha il volto di Abele, che ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta', che quindi il primo dovere e' salvare le vite. Ci ricorda che la nonviolenza e' in cammino, e che solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

*

Un libro vivo. Un appello a pensare. Uno strumento per l'azione nonviolenta.

 

15. UNA PRESENTAZIONE DI "A COLPI DI CUORE" DI ANNA BRAVO

 

Anna Bravo, A colpi di cuore. Storie del sessantotto, Laterza 2008, pp. IV + 322, euro 15.

*

Mi pare dica cose giuste e vere, ricorda il bene e non nasconde il male, rigetta il vile e salva quel che vale, convoca ancora a fare il tuo dovere.

 

16. CON IL POPOLO GRECO, CON L'UMANITA'

 

La regola della convivenza, la regola della civilta', e' recare aiuto a chi ne ha bisogno.

La morale, il diritto, la politica, questo dovere affermano: salvare le vite, soccorrere il sofferente e l'oppresso, rispettare la vita e la dignita' di tutti.

 

17. LA DIGNITA' UMANA

 

Mentre scriviamo e' ancora in corso in Grecia lo spoglio delle schede del referendum, ma sembra gia' certo che il popolo greco abbia deciso di rivendicare la dignita' umana di fronte ai cannibali del capitale finanziario transnazionale.

La dignita' umana: un'idea nata in Grecia. Come la democrazia, come la liberta'.

La nonviolenza e' in cammino.

 

18. MODELLI DI QUATTRO LETTERE AI COMUNI

 

Vi proponiamo i modelli (che naturalmente potrete adattare come meglio riterrete) di quattro lettere che potreste inviare ai Comuni per proporre alcuni atti amministrativi utili per contrastare il razzismo e per promuovere la democrazia, la solidarieta' e il rispetto dei diritti umani.

E precisamente:

1. un modello di lettera affinche' il sindaco - qualora non lo abbia gia' fatto - informi, inviando loro una lettera, tutte le persone straniere diciottenni residenti o domiciliate nel territorio del Comune che siano nate in Italia ed in Italia legalmente residenti senza interruzioni fino al compimento del diciottesimo anno di eta', che la vigente legislazione prevede che nel lasso di tempo tra il compimento del diciottesimo ed il compimento del diciannovesimo anno di eta' hanno la possibilita' di ottenere la cittadinanza italiana facendone richiesta davanti all'Ufficiale di Stato Civile del Comune di residenza con una procedura alquanto piu' semplice, rapida e meno dispendiosa di quella ordinaria per tutte le altre persone aventi diritto;

2. un modello di lettera affinche' il Comune - qualora non lo abbia gia' fatto - attribuisca la cittadinanza onoraria alle bambine e ai bambini non cittadine e cittadini italiani con cui la comunita' locale ha una relazione significativa e quindi impegnativa (ovvero a) tutte le bambine e tutti i bambini nate e nati nel territorio comunale da genitori non cittadini italiani; b) tutte le bambine e tutti i bambini non cittadine e cittadini italiani che vivono nel territorio comunale; c) tutte le bambine e tutti i bambini i cui genitori non cittadini italiani vivono nel territorio comunale ed intendono ricongiungere le famiglie affinche' alle bambine ed ai bambini sia riconosciuto il diritto all'affetto ed alla protezione della propria famiglia, ed affinche' i genitori possano adeguatamente adempiere ai doveri del mantenimento e dell'educazione delle figlie e dei figli);

3. un modello di lettera affinche' il Comune - qualora non lo abbia gia' fatto - istituisca la "Consulta comunale delle persone straniere residenti nel Comune";

4. un modello di lettera affinche' il Comune - qualora non lo abbia gia' fatto - istituisca la presenza in Consiglio Comunale dei "consiglieri comunali stranieri aggiunti".

Suggeriamo di inviare le lettere ai sindaci, agli assessori, ai consiglieri ed alla segreteria comunale (gli indirizzi di posta elettronica sono abitualmente segnalati nei siti istituzionali di cui ogni Comune dispone), ma anche ai mezzi d'informazione locali ed agli altri interlocutori che riterrete interessati a recepire e sostenere l'iniziativa.

*

1. Modello di lettera affinche' il sindaco - qualora non lo abbia gia' fatto - informi, inviando loro una lettera, tutte le persone straniere diciottenni residenti o domiciliate nel territorio del Comune che siano nate in Italia ed in Italia legalmente residenti senza interruzioni fino al compimento del diciottesimo anno di eta', che la vigente legislazione prevede che nel lasso di tempo tra il compimento del diciottesimo ed il compimento del diciannovesimo anno di eta' hanno la possibilita' di ottenere la cittadinanza italiana facendone richiesta davanti all'Ufficiale di Stato Civile del Comune di residenza con una procedura alquanto piu' semplice, rapida e meno dispendiosa di quella ordinaria per tutte le altre persone aventi diritto

Al Sindaco del Comune di ...

e per opportuna conoscenza:

a tutti gli assessori comunali

a tutti i consiglieri comunali

alla segreteria generale del Comune

Oggetto: proposta che il Comune di ... invii a tutti gli stranieri diciottenni residenti o domiciliati a ... che siano nati in Italia ed in Italia legalmente residenti senza interruzioni fino al compimento del diciottesimo anno di eta' una lettera con cui li informi che la vigente legislazione prevede che nel lasso di tempo tra il compimento del diciottesimo ed il compimento del diciannovesimo anno di eta' hanno la possibilita' di ottenere la cittadinanza italiana facendone richiesta davanti all'Ufficiale di Stato Civile del Comune di residenza con una procedura alquanto piu' semplice e rapida di quella ordinaria per tutte le altre persone aventi diritto.

Signor Sindaco,

le segnaliamo che ai sensi della vigente normativa gli stranieri che siano nati in Italia ed in Italia legalmente residenti senza interruzioni fino al compimento del diciottesimo anno di eta', nel lasso di tempo tra il compimento del diciottesimo ed il compimento del diciannovesimo anno di eta' hanno facolta' di richiedere la cittadinanza italiana semplicemente facendone richiesta davanti all'Ufficiale di Stato Civile del Comune di residenza e che il Sindaco del Comune emette l'attestazione dell'acquisto della cittadinanza italiana entro 120 giorni dalla data di ricezione degli atti ricevuti dall'Ufficiale dello Stato Civile.

E' possibile che molti giovani che ne hanno diritto ignorino la norma e l'opportunita' che essa offre; sarebbe quindi cosa buona che il Comune provvedesse motu proprio ad informarli di quanto la legislazione dispone.

Le proponiamo quindi che il Comune di ... invii una lettera a tutti i giovani stranieri residenti o domiciliati a Viterbo che si trovino tra il diciottesimo ed il diciannovesimo anno di eta' nati in Italia ed in Italia residenti con cui li si informi di questa opportunita' e della procedura e degli adempimenti relativi.

Voglia gradire distinti saluti

*

2. Modello di lettera affinche' il Comune - qualora non lo abbia gia' fatto - attribuisca la cittadinanza onoraria alle bambine e ai bambini non cittadine e cittadini italiani con cui la comunita' locale ha una relazione significativa e quindi impegnativa (ovvero a) tutte le bambine e tutti i bambini nate e nati nel territorio comunale da genitori non cittadini italiani; b) tutte le bambine e tutti i bambini non cittadine e cittadini italiani che vivono nel territorio comunale; c) tutte le bambine e tutti i bambini i cui genitori non cittadini italiani vivono nel territorio comunale ed intendono ricongiungere le famiglie affinche' alle bambine ed ai bambini sia riconosciuto il diritto all'affetto ed alla protezione della propria famiglia, ed affinche' i genitori possano adeguatamente adempiere ai doveri del mantenimento e dell'educazione delle figlie e dei figli)

Al Sindaco del Comune di ...

Al Presidente del Consiglio comunale di ...

e per opportuna conoscenza:

a tutti gli assessori comunali

a tutti i consiglieri comunali

alla segreteria generale del Comune

Oggetto: proposta di delibera per l'attribuzione della cittadinanza onoraria alle bambine ed ai bambini non cittadine e cittadini italiani con cui la comunità locale ha una relazione significativa e quindi impegnativa

Signor Sindaco,

signor Presidente del Consiglio comunale,

vi inviamo la seguente proposta di delibera.

Il Consiglio Comunale di ...

- premesso che le bambine ed i bambini (intendendo qui tutte le persone minorenni, in eta' da zero a 18 anni) sono l'unica speranza di esistenza futura dell'umanita', e pertanto dell'umanita' intera sono il bene piu' prezioso, ed e' quindi dovere delle persone adulte fare tutto quanto e' in proprio potere per garantire loro una vita degna, sicura e felice;

- considerato che compito delle istituzioni democratiche della Repubblica Italiana cosi' come di ogni consesso civile e' rispettare, difendere e promuovere la vita, la dignita' e i diritti di tutte le persone umane, ed in primo luogo delle persone piu' fragili ed indifese, e tra queste vi sono senz'altro le bambine ed i bambini che per la loro crescita e la loro socializzazione hanno bisogno dell'aiuto, dell'accudimento, del rispetto, dell'amore e della protezione altrui;

- affermato che la citta' di ... vuole essere citta' amica delle bambine e dei bambini;

- riconosciuto che della comunita' di ... fanno parte tutte le persone che a ... nascono, vivono, operano, e che tutte recano alla citta' il dono prezioso dell'infinito valore morale della loro umana presenza;

- evidenziato in particolare che della comunita' cittadina fanno quindi parte anche tutte le persone e le famiglie che a ... si trovano e si troveranno, indipendentemente dal fatto di avere o non avere la cittadinanza italiana, di un altro paese o di nessun paese;

- richiamando la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani che riconosce che vi e' una sola umanita' e che tutte le persone umane sono portatrici di inalienabili diritti;

- nel rispetto e nell'impegno a realizzare quanto disposto dal dettato della Costituzione della Repubblica Italiana che all'articolo 2 dichiara che "La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalita', e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarieta' politica, economica e sociale" (articolo in cui va notato che non ci si riferisce ai soli cittadini ma a tutte le persone umane usando a tal fine la formula universalistica "uomo" - intesa in senso neutro, effettualmente comprensiva di uomini e donne, in un uso lessicale all'epoca ancora non consapevole della necessita' di usare un linguaggio sessuato adeguatamente riconoscente ed inclusivo -); che all'art. 10, comma terzo, dichiara che "Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle liberta' democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica secondo le condizioni stabilite dalla legge" (anche in questo caso usando l'espressione "lo straniero" in senso neutro, effettualmente comprensiva di uomini e donne, in un uso lessicale all'epoca ancora non consapevole della necessita' di usare un linguaggio sessuato adeguatamente riconoscente ed inclusivo); che agli articoli 13, 14, 15, 19, 21-25 e 27 della Parte Prima, Titolo Primo, "Rapporti civili", agli articoli 29-34 della Parte Prima, Titolo Secondo, "Rapporti etico-sociali", agli articoli 35-37 e 39-47 della Parte Prima, Titolo Terzo, "Rapporti economici", riconosce pari diritti e pari protezione a tutte le persone umane presenti nel territorio italiano indipendentemente dalla loro cittadinanza;

- dando adempimento agli impegni di solidarieta' e quindi di civilta' espressi esplicitamente ovvero implicitamente nel proprio Statuto Comunale;

- accogliendo l'invito dell'Organizzazione delle Nazioni Unite espresso fin dalla sua Carta costitutiva e dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e successivamente esposto nella Convenzione Internazionale sui Diritti dell'Infanzia del 1989, e negli atti conseguenti e complementari;

- ed in particolare accogliendo le considerazioni, le proposte ed i suggerimenti dell'Unicef, il Fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia;

- sottolineando specificamente che la Convenzione Internazionale sui Diritti dell'Infanzia (approvata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989 e ratificata dall'Italia con la legge 27 maggio 1991, n. 176) fin dal Preambolo ai commi IV-VI evidenzia che "l'infanzia ha diritto a un aiuto e a un'assistenza particolari", "la famiglia, unita' fondamentale della societa' e ambiente naturale per la crescita e il benessere di tutti i suoi membri e in particolare dei fanciulli, deve ricevere la protezione e l'assistenza di cui necessita", "il fanciullo ai fini dello sviluppo armonioso della sua personalita' deve crescere in un ambiente familiare in un clima di felicita', di amore e di comprensione" (ed e' opportuno ricordare che l'Unicef-Italia sottolinea che sarebbe preferibile tradurre il termine inglese "child", anziche' con "fanciullo", con "bambino, ragazzo e adolescente" - scilicet, in una formulazione ancor piu' adeguatamente riconoscente ed inclusiva: "bambina e bambino, ragazza e ragazzo, adolescente" -);

- preso atto che purtroppo attualmente la legislazione italiana non riconosce ancora concreta e adeguata garanzia di effettiva parita' e reale pienezza di diritti a tutte le bambine e tutti i bambini presenti in Italia;

- intendendo con il presente atto dare riconoscimento dell'esistenza presente e futura nel territorio italiano delle bambine e dei bambini anche non cittadine e cittadini italiani, ovvero esprimere riconoscenza per la loro esistenza che rinnova il miracolo della vita e garantisce un futuro alla civilta' umana ed alla sua possibilita' di bene;

- intendendo altresi' dare un esempio, sia pure in forma eminentemente simbolica, di tale riconoscimento e riconoscenza, attraverso un atto che rappresenta e compendia altresi' la manifestazione e l'attribuzione - sia pure, stanti i limiti delle proprie competenze di ente locale, solo simbolica - della assoluta parita' e pienezza di diritti di tutte le bambine e di tutti i bambini;

- intendendo infine sollecitare il Governo e il Parlamento Italiani, cosi' come al loro livello e secondo le loro competenze il Parlamento Europeo, il Consiglio dell'Unione Europea e la Commissione Europea, cosi' come il Consiglio d'Europa, ad assumere tutti i provvedimenti atti a garantire ope legis pienezza e protezione di diritti per tutte le bambine e tutti i bambini;

- dichiarando infine e decisivamente la propria persuasione nella seguente evidente verita': che tutte le persone umane nascono libere ed eguali in diritti, e che quindi tutte le bambine e tutti i bambini nate, nati e presenti ora e in futuro in Italia hanno diritto agli stessi diritti di tutte le altre bambine e tutti gli altri bambini nate, nati e presenti ora e in futuro in Italia;

- nell'ambito delle proprie prerogative e competenze, nel rispetto e nell'applicazione di quanto previsto dalla vigente legislazione, certo di interpretare il comune sentire della popolazione di ... e la voce ferma e profonda dell'umanita' intera cosi' come espressa dalle piu' alte coscienze, testimonianze e tradizioni di pensiero nel corso della storia:

delibera di

1. attribuire la Cittadinanza Onoraria di ...:

a) a tutte le bambine e a tutti i bambini nate e nati a ... da genitori non cittadini italiani;

b) a tutte le bambine e a tutti i bambini non cittadine e cittadini italiani che vivono a ...;

c) a tutte le bambine e a tutti i bambini i cui genitori non cittadini italiani vivono a ... ed intendono ricongiungere le famiglie affinche' alle bambine ed ai bambini sia riconosciuto il diritto all'affetto ed alla protezione della propria famiglia, ed affinche' i genitori possano adeguatamente adempiere ai doveri del mantenimento e dell'educazione delle figlie e dei figli (ovviamente laddove a cio' non ostino cogenti motivi di necessaria particolare protezione e tutela, da parte delle istituzioni pubbliche, delle persone minori come di altre persone componenti il nucleo familiare).

2. Organizzare una pubblica cerimonia - da ripetersi con cadenza annuale per le nuove bambine ed i nuovi bambini che si aggiungeranno nel corso del tempo - di consegna degli attestati alle bambine ed ai bambini, alle ragazze ed ai ragazzi, ed ai loro genitori, cerimonia che sia occasione di riconoscimento e di riconoscenza, di festa e di incontro, di condivisione del bene comune della vita associata, della legalita' democratica, della civile convivenza. A tal fine da' mandato alla Giunta Comunale di adempiere a tutti gli opportuni e necessari atti amministrativi conseguenti.

3. Realizzare e diffondere attraverso il sito web del Comune, attraverso locandine da collocarsi negli uffici pubblici e nelle scuole, attraverso un apposito manifesto da affiggere per le vie cittadine, attraverso comunicati ai mezzi d'informazione ed in tutte le altre forme abitualmente usate per le comunicazioni istituzionali, un testo che riproduca (in italiano e nelle lingue delle varie comunita' alloglotte presenti nel territorio comunale, e con gli opportuni accorgimenti grafici per la miglior comprensione e diffusione) la presente deliberazione e la porti a conoscenza dell'intera comunita' cittadina. A tal fine da' mandato alla Giunta Comunale di adempiere a tutti gli opportuni e necessari atti amministrativi conseguenti.

4. Chiedere al Governo e al Parlamento Italiani nell'ambito delle loro rispettive competenze di procedere all'assunzione di atti legislativi e regolamentari che riconoscano a tutte le bambine e tutti i bambini nate, nati, o viventi, o i cui genitori sono viventi in Italia, gli stessi diritti di tutte le altre bambine e di tutti gli altri bambini nate, nati, o viventi, o i cui genitori sono viventi in Italia. A tal fine da' mandato alla Giunta Comunale di adempiere a tutti gli opportuni e necessari atti amministrativi conseguenti.

5. Proporre agli altri Comuni della provincia di ... di assumere deliberazioni analoghe. A tal fine da' mandato alla Giunta Comunale di adempiere a tutti gli opportuni e necessari atti amministrativi conseguenti.

Vogliate gradire distinti saluti

*

3. Modello di lettera affinche' il Comune - qualora non lo abbia gia' fatto - istituisca la "Consulta comunale delle persone straniere residenti nel Comune"

Al Sindaco del Comune di ...

Al Presidente del Consiglio comunale di ...

e per opportuna conoscenza:

a tutti gli assessori comunali

a tutti i consiglieri comunali

alla segreteria generale del Comune

Oggetto: Istituzione della Consulta comunale delle persone straniere residenti nel Comune

Signor Sindaco,

signor Presidente del Consiglio comunale,

vi inviamo la seguente proposta di delibera.

Il Consiglio Comunale di ...,

premesso che il Comune di ... riconosce l'importanza della partecipazione della popolazione ai processi decisionali attraverso cui l'ente locale assume gli atti di sua competenza relativi all'amministrazione della citta';

considerato che della comunita' cittadina di ... fanno parte a pieno titolo le persone immigrate da altri paesi e regolarmente residenti ovvero domiciliate nel territorio comunale ma che non hanno la cittadinanza italiana;

riaffermato l'impegno a promuovere il dialogo e il confronto democratico fra la popolazione tutta e l'amministrazione comunale valorizzando anche il ruolo delle associazioni quali componenti essenziali del processo di coinvolgimento della popolazione nei procedimenti decisionali;

ritenuto doveroso promuovere interventi adeguati al fine di garantire la partecipazione popolare all'attivita' amministrativa e alla vita pubblica nel suo complesso;

delibera

di istituire la Consulta comunale delle persone straniere residenti nel Comune.

Essa sara' regolamentata secondo le modalita' previste ai sensi e per gli effetti del regolamento per l'istituzione delle Consulte Comunali tenuto conto delle ovvie specificita'.

Vogliate gradire distinti saluti

*

4. Modello di lettera affinche' il Comune - qualora non lo abbia gia' fatto - istituisca la presenza in Consiglio Comunale dei "consiglieri comunali stranieri aggiunti"

Al Sindaco del Comune di ...

Al Presidente del Consiglio comunale di ...

e per opportuna conoscenza:

a tutti gli assessori comunali

a tutti i consiglieri comunali

alla segreteria generale del Comune

Oggetto: proposta di istituzione dei consiglieri comunali stranieri aggiunti

Signor Sindaco,

signor Presidente del Consiglio comunale,

nel territorio del Comune di ... vivono e lavorano persone straniere che contribuiscono con la loro presenza, il loro lavoro ed i loro tributi al bene comune della citta'; ma queste persone non avendo la cittadinanza italiana non vedono riconosciuto il loro diritto a prendere parte alle decisioni pubbliche che tutte le persone riguardano;

mentre prosegue la pluridecennale iniziativa affinche' il Parlamento italiano finalmente renda effettivo il fondamentale diritto democratico "una persona, un voto" con una legge ordinaria che riconosca l'elettorato attivo e passivo agli oltre cinque milioni di immigrati regolarmente residenti in Italia perlomeno per quanto riguarda le elezioni amministrative comunali e regionali (per le elezioni politiche occorrerebbe verosimilmente una modifica costituzionale), in vari Comuni d'Italia gia' da alcuni decenni e' stata istituita la figura del "consigliere comunale straniero aggiunto", proprio per consentire a rappresentanti dei residenti stranieri - eletti dagli stessi stranieri residenti nel territorio comunale - di partecipare ai lavori dei consigli comunali e delle commissioni consiliari con pieno diritto di parola, quand'anche senza diritto di voto deliberativo.

Si propone pertanto che il Comune di ... istituisca la figura del "consigliere comunale straniero aggiunto", prendendo a modello una o piu' delle deliberazioni a tal fine assunte gia' da molti anni da vari Comuni d'Italia.

Vogliate gradire distinti saluti

 

19. SEGNALAZIONI LIBRARIE

 

Riletture

- Gerardo Diego, Clausura e volo, Guanda, Parma 1970, pp. LVI + 328.

 

20. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

21. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 2481 del 24 settembre 2016

Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVII)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su:

nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe

 

Per non riceverlo piu':

nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe

 

In alternativa e' possibile andare sulla pagina web

http://web.peacelink.it/mailing_admin.html

quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione).

 

L'informativa ai sensi del Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 ("Codice in materia di protezione dei dati personali") relativa alla mailing list che diffonde questo notiziario e' disponibile nella rete telematica alla pagina web:

http://italy.peacelink.org/peacelink/indices/index_2074.html

 

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

Gli unici indirizzi di posta elettronica utilizzabili per contattare la redazione sono: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com