[Nonviolenza] Archivi. 240



 

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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVIII)

Numero 240 del 16 marzo 2017

 

In questo numero:

1. Alcuni testi del mese di dicembre 2016 (parte seconda e conclusiva)

2. "Con gli occhi aperti, con vigile cuore". Una lettera aperta al Presidente del Consiglio dei Ministri

3. Paolo De Benedetti

4. Esma Redzepova

5. Tullio Savi

6. "Una persona, un voto". Il momento e' ora

7. Il fondamento di un ordinamento giuridico democratico

8. La Presidente della Camera on. Boldrini ha trasmesso alla Commissione parlamentare competente la proposta "Una persona, un voto"

9. Il gruppo di lavoro su "La nonviolenza in Italia oggi" aderisce all'appello "Una persona, un voto"

10. Per la Giornata internazionale dei migranti. Due proposte

11. "Viterbo oltre il muro": Diritto di voto per tutte le persone che vivono in Italia

12. "Fino a quando". Una lettera al Presidente della Repubblica

13. Un appello a chi legge

14. Il terrorismo si contrasta con la democrazia

15. "Con la forza della verita', con la forza della democrazia". Al Presidente del Senato della Repubblica un appello

16. Spezzare la catena delle uccisioni

17. Ancora un ringraziamento alla Presidente della Camera dei Deputati e ancora un invito a tutte e tutti i parlamentari

18. Se un ragazzo tunisino che giunge in Italia

19. Con i diritti, con l'umanita'

20. "Facciamo del bene a questo paese: una persona, un voto". Una richiesta di aiuto a tutte le persone di volonta' buona

21. Se alla fine della guerra

22. Una persona, un voto

23. Ai capigruppo parlamentari di Sinistra Italiana - Sel

24. Contrastare razzismo e schiavismo, contrastare tutte le uccisioni e tutte le persecuzioni

25. Una proposta ai capigruppo parlamentari del Partito Democratico

 

1. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI DICEMBRE 2016 (PARTE SECONDA E CONCLUSIVA)

 

Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di dicembre 2016.

 

2. "CON GLI OCCHI APERTI, CON VIGILE CUORE". UNA LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

 

Oggetto: La nuova legge elettorale riconosca finalmente il diritto di voto a milioni di persone residenti in Italia cui attualmente e' negato questo fondamentale diritto democratico

Egregio Presidente del Consiglio dei Ministri,

il suo Governo accompagnera' il Parlamento in questi mesi in cui le Camere saranno chiamate ad elaborare la nuova legge elettorale.

Credo non sfugga a nessuno che nel nostro paese vivono e lavorano milioni di persone alle quali, per essere nate altrove, non e' attualmente riconosciuto il diritto di voto. Ma la grandissima parte di queste persone, per scelta o per costrizione, vivranno qui per gran parte o per tutto il resto della loro vita; e fin d'ora e' qui che pagano le tasse, e' qui che mandano a scuola i loro figli, rispettano le leggi del nostro paese, contribuiscono alla ricchezza del nostro paese, sono parte dell'Italia cosi' come lo sono i nativi.

Il fatto che sia loro negato il diritto di voto significa che si impedisce che possano prendere parte alle decisioni pubbliche che riguardano anche le loro esistenze.

*

Egregio Presidente del Consiglio dei Ministri,

lei ricordera' il motto che diede inizio alla rivoluzione americana: "No taxation without representation"; in Italia oggi ci sono milioni di persone che pagano le tasse ma non hanno diritto di rappresentanza nelle istituzioni pubbliche.

Lei ricordera' anche il principio stesso della democrazia: "Una persona, un voto"; in Italia oggi ci sono milioni di persone cui e' negato il primo, essenziale, fondamentale diritto democratico.

*

Egregio Presidente del Consiglio dei Ministri,

il mondo e' certo profondamente cambiato in questi ultimi decenni: in passato in Italia le persone nate altrove erano poche, ma adesso sono milioni; e per una grandissima parte di questi milioni di esseri umani l'Italia non e' un luogo di transito in cui fermarsi per breve tempo, ma il paese in cui vive da anni, e vivra' per molti anni ancora: sono milioni di esseri umani che dobbiamo riconoscere non solo come nostri fratelli e sorelle, ma come nostri reali concittadini, come nostri autentici compaesani.

Se la loro piena dignita' umana non e' riconosciuta qui, non lo sara' mai in nessun altro luogo; se i loro diritti politici non sono riconosciuti qui, non lo saranno mai in nessun altro luogo. Di questo stiamo parlando: del riconoscimento della piena dignita' umana di milioni di esseri umani che vivono qui, che vivono con noi, che sono i nostri colleghi di lavoro, i nostri vicini di casa, i nostri conoscenti, i nostri amici, che condividono con noi la vita quotidiana.

*

Egregio Presidente del Consiglio dei Ministri,

lei sa anche che finche' non si riconoscera' a questi milioni di persone nostri effettivi compaesani il diritto di voto, essi saranno tenuti in una condizione di soggezione, saranno esposti alla violenza razzista e schiavista, poiche' lo stesso stato italiano ancor oggi non riconosce loro pieni diritti.

Lei sa che per sconfiggere nel nostro paese razzismo e schiavismo occorre innanzitutto far cessare il regime di effettuale segregazione politica in cui sono tenute milioni di persone cui e' ancora assurdamente negato il diritto di voto.

*

Egregio Presidente del Consiglio dei Ministri,

lei ricordera' come me quel dibattito che ebbe luogo sul finire del secolo scorso e mise capo alla legge 40/1998 (la cosiddetta legge Turco-Napolitano), e ricordera' quindi anche che all'epoca vi era gia' un ampio consenso sulla necessita' di riconoscere il diritto di voto almeno nelle elezioni amministrative a tutti gli stranieri residenti in Italia.

Ricordera' anche che gia' da anni vi sono stranieri che votano in Italia nelle elezioni amministrative (oltre che in quelle per il Parlamento europeo): sono le persone straniere residenti in Italia provenienti da paesi membri dell'Unione Europea.

E ricordera' anche che in altri paesi europei trascorso un lasso di tempo talvolta dell'ordine di pochi mesi il diritto di voto - particolarmente per le elezioni amministrative - e' riconosciuto a tutti i residenti anche non nativi.

Orbene, sembra essere opinione prevalente che per l'attribuzione del diritto di voto nelle elezioni politiche a tutti gli stranieri residenti in Italia sia necessaria una modifica costituzionale; mentre per le elezioni amministrative e' sufficiente una legge ordinaria.

Ignoro se il Parlamento nella sua composizione attuale possa raggiungere un persuaso consenso nel legiferare il riconoscimento del diritto di voto nelle elezioni politiche a tutti i residenti in Italia; ma almeno il riconoscimento del diritto di voto nelle elezioni amministrative a tutti i residenti in Italia con legge ordinaria non dovrebbe incontrare obiezioni.

*

Egregio Presidente del Consiglio dei Ministri,

guardiamo la realta' ad occhi aperti, con non offuscata ragione, con cuore vigile: se in un paese si nega il diritto di voto a milioni di persone che in quel paese vivono, ebbene, in quel paese non vi e' piu' una vera democrazia.

L'Italia repubblicana, democratica, antifascista non puo' essere un regime razzista; l'Italia repubblicana, democratica, antifascista non puo' piu' negare il diritto di voto a milioni di persone che vivono qui.

Augurandole ogni bene,

Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo

Viterbo, 14 dicembre 2016

 

3. PAOLO DE BENEDETTI

 

E' deceduto Paolo De Benedetti, teologo e biblista insigne. Del riconoscimento della dignita' e dei diritti degli animali assertore profondo e accudente.

Con gratitudine che non si estingue lo salutiamo.

 

4. ESMA REDZEPOVA

 

E' deceduta Esma Redzepova, cantante illustre ed attivista per i diritti umani di tutti gli esseri umani.

Con gratitudine che non si estingue la salutiamo.

 

5. TULLIO SAVI

 

E' deceduto Tullio Savi, ricercatore e organizzatore di cultura, tra i protagonisti della storia del Nuovo Canzoniere Italiano e dell'Istituto "Ernesto De Martino".

Con gratitudine che non si estingue lo salutiamo.

 

6. "UNA PERSONA, UN VOTO". IL MOMENTO E' ORA

 

La nuova legge elettorale che il Parlamento dovra' elaborare in questi mesi non potra' eludere un dato di fatto: che in Italia vivono, lavorano e pagano le tasse milioni di persone cui attualmente il diritto di voto e' negato.

Milioni di persone che hanno diritto di partecipare all'elezione delle istituzioni che prendono le decisioni pubbliche.

"Una persona, un voto" e' il fondamento della democrazia.

Il Parlamento riconosca finalmente il diritto di voto a tutte le persone che vivono, lavorano, pagano le tasse in Italia.

Senza diritto di voto non c'e' democrazia.

Continuare a negare il diritto di voto a milioni di residenti nel nostro paese fa dell'Italia un regime razzista.

Il Parlamento puo' e deve finalmente legiferare il riconoscimento del diritto di voto a tutte le persone residenti in Italia.

"Una persona, un voto". Il momento e' ora.

 

7. IL FONDAMENTO DI UN ORDINAMENTO GIURIDICO DEMOCRATICO

 

Una persona, un voto.

 

8. LA PRESIDENTE DELLA CAMERA ON. BOLDRINI HA TRASMESSO ALLA COMMISSIONE PARLAMENTARE COMPETENTE LA PROPOSTA "UNA PERSONA, UN VOTO"

 

La Presidente della Camera dei Deputati, on. Laura Boldini, ci ha comunicato che ha inviato alla competente Commissione Parlamentare - affinche' tutte e tutti i deputati che ne fanno parte ne prendano visione e possano assumere ogni iniziativa in merito che riterranno opportuna - la nostra richiesta che il Parlamento nella nuova legge elettorale finalmente riconosca il diritto di voto a milioni di persone residenti in Italia che ne sono tuttora assurdamente escluse.

Poiche' il diritto di voto e' il fondamento della democrazia, escludere milioni di persone che vivono in un paese da tale diritto significa negare la democrazia stessa. Nel nostro appello inviato alle ed ai parlamentari il 10 dicembre, nell'anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani, chiedevamo ancora una volta al Parlamento di voler finalmente legiferare il riconoscimento del diritto di voto nelle elezioni sia politiche che amministrative per tutte le persone residenti in Italia.

*

Ringraziamo di cuore l'on. Boldrini per aver portato a conoscenza della nostra proposta le ed i parlamentari della competente Commissione della Camera dei Deputati. Cosi' come la ringraziamo del suo pluridecennale impegno in difesa dei diritti umani e contro il razzismo.

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Sollecitiamo ancora una volta tutte e tutti i parlamentari ad adoperarsi affinche' al piu' presto cessi la scandalosa discriminazione che nega il diritto di voto tanto nelle elezioni amministrative quanto in quelle politiche a milioni di persone che in Italia vivono, lavorano, mandano a scuola i loro figli, rispettano le leggi, pagano le tasse, contribuiscono alla ricchezza del paese e sostengono il sistema pensionistico.

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Invitiamo ancora una volta tutte le persone di volonta' buona, tutte le associazioni e le istituzioni democratiche a sollecitare il Parlamento affinche' sia finalmente riconosciuto il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.

Una persona, un voto.

 

9. IL GRUPPO DI LAVORO SU "LA NONVIOLENZA IN ITALIA OGGI" ADERISCE ALL'APPELLO "UNA PERSONA, UN VOTO"

 

Il gruppo di lavoro su "La nonviolenza in Italia oggi" aderisce all'appello "Una persona, un voto" e si associa quindi alla richiesta che il Parlamento riconosca finalmente il diritto di voto a tutte le persone residenti in Italia.

Cessi finalmente lo scandalo per cui in Italia milioni di persone che qui vivono, lavorano, mandano i loro figli a scuola, pagano le tasse, rispettano le leggi, contribuiscono alla ricchezza del paese, sostengono il sistema pensionistico, assurdamente continuano ad essere private del diritto di voto, ovvero del diritto a poter partecipare e contribuire alle decisioni pubbliche che riguardano tutti e quindi anche loro.

La democrazia si fonda sul principio secondo cui ogni persona ha diritto di esprimere il suo voto.

Se in Italia si nega il diritto di voto a milioni di persone residenti nel paese viene meno la democrazia.

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Il Parlamento che proprio in queste settimane dovra' elaborare la nuova legge elettorale riconosca finalmente il diritto di voto in tutte le elezioni - comunali, regionali, politiche, europee - a tutte le persone residenti in Italia.

L'Italia e' una repubblica democratica: una persona, un voto.

 

10. PER LA GIORNATA INTERNAZIONALE DEI MIGRANTI. DUE PROPOSTE

 

Il 18 dicembre e' la Giornata internazionale dei migranti, istituita dall'Onu nel 2000 nel decennale della "Convenzione internazionale sulla protezione dei diritti di tutti i lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie".

Facciamo che in Italia questa ricorrenza sia occasione di riflessione e di impegno per ottenere dal Parlamento due provvedimenti legislativi necessari ed urgenti, che pongano fine alla strage nel Mediterraneo e alla violenza razzista e schiavista in Italia.

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1. Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.

Il primo dovere di ogni essere umano e di ogni umano istituto e' salvare le vite. Occorre soccorrere, accogliere e assistere ogni persona bisognosa di aiuto. Vi e' una sola umanita', in un unico pianeta casa comune dell'umanita' intera.

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2. Riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.

Il fondamento della democrazia e' il principio "Una persona, un voto": oggi in Italia vivono milioni di persone cui questo diritto e' negato; sia restituito a tutte le persone che vivono in Italia il primo diritto politico, il diritto di voto; l'Italia non sia piu' un regime razzista, ma una autentica democrazia.

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Affinche' si realizzino i principi fondamentali e i valori supremi della Costituzione della Repubblica italiana, democratica ed antifascista.

Affinche' la legge sia la difesa del debole dalla violenza del forte.

Affinche' ad ogni essere umano sia riconosciuto il diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

 

11. "VITERBO OLTRE IL MURO": DIRITTO DI VOTO PER TUTTE LE PERSONE CHE VIVONO IN ITALIA

 

Condividiamo l'appello affinche' la nuova legge elettorale riconosca finalmente il diritto di voto in tutte le elezioni, amministrative e politiche, a tutte le persone residenti in Italia.

Il Parlamento legiferi finalmente per inverare il principio fondamentale della democrazia: "una persona, un voto".

Cessi lo scandalo di milioni di persone che vivono, lavorano, pagano le tasse in Italia e sono ancora scandalosamente private del diritto di voto.

L'Italia non puo' continuare ad essere un regime razzista che nega il diritto di voto a milioni di persone che vivono in questo paese, che contribuiscono alla ricchezza di questo paese, che sono parte di questo paese; persone che sono effettualmente il popolo italiano tanto quanto le persone native del posto. L'Italia deve essere una repubblica democratica, come e' scritto nel primo articolo della Costituzione.

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Nella Giornata internazionale per i diritti delle persone migranti chiediamo al Parlamento di legiferare il riconoscimento del diritto di voto a tutte le persone che vivono in Italia.

Nella Giornata internazionale per i diritti delle persone migranti chiediamo a tutte le persone di volonta' buona, a tutte le esperienze della societa' civile, a tutte le istituzioni democratiche di premere nonviolentemente sul Parlamento affinche' legiferi il riconoscimento del diritto di voto a tutte le persone che vivono in Italia.

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Il razzismo e lo schiavismo sono crimini contro l'umanita'.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

La liberta' e' indivisibile: nessuno e' libero finche' qualcuno e' privato dei diritti.

La democrazia e' il potere di tutto il popolo: non c'e' democrazia finche' e' negato il diritto di voto a una parte della popolazione che vive nello stesso paese.

Una persona, un voto.

Ogni essere umano e' un essere umano.

 

12. "FINO A QUANDO". UNA LETTERA AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

 

Egregio Presidente della Repubblica,

fino a quando milioni di persone che vivono, lavorano, pagano le tasse in Italia, continueranno a vedersi negare il diritto di voto solo perche' non sono nate qui?

Fino a quando per milioni di persone che sono nostri colleghi di lavoro, nostri vicini di casa, nostri sodali in ogni vicenda della vita quotidiana, continuera' a non valere il primo diritto politico, il fondamento stesso della democrazia, il diritto di voto?

Fino a quando milioni di persone che danno un contributo fondamentale alla produzione della ricchezza del paese, che danno un contributo fondamentale a sostenere il sistema pensionistico, che danno un contributo fondamentale a dare un futuro all'Italia altrimenti in declino demografico, continueranno ad essere private del diritto di partecipare alle decisioni pubbliche che riguardano tutti e quindi anche loro?

*

Egregio Presidente della Repubblica,

nulla osta a che il Parlamento con legge ordinaria legiferi il riconoscimento del diritto di voto nelle elezioni amministrative per tutte le persone residenti in Italia; e' peraltro un diritto gia' riconosciuto alle persone straniere provenienti dai paesi dell'Unione Europea, perche' continuare ad escludere tutte le altre?

E nulla osta a che il Parlamento con legge di modifica costituzionale riconosca finalmente a tutti coloro che in Italia vivono il diritto di voto nelle elezioni politiche; queste persone - milioni di persone - vivono realmente qui, e dove dovrebbero poter esercitare i loro diritti politici se non qui dove vivono? E cosa ne e' dei loro diritti politici, dei loro diritti civili, dei loro diritti umani, se si continua a negare loro il primo e fondamentale dei diritti democratici, il diritto di voto?

*

Egregio Presidente della Repubblica,

in queste settimane il Parlamento dovra' predisporre la nuova legge elettorale. Ma i leader delle forze politiche che in Parlamento siedono sembrano ciechi: sembrano non vedere questi milioni di persone in mezzo a cui anche loro vivono; ma questi milioni di persone esistono, questi milioni di persone sono in Italia, questi milioni di persone sono l'Italia cosi' come le persone native. Perche' i leader delle forze politiche continuano ad essere cosi' ciechi?

Sia Lei a ricordare al Paese tutto, e quindi anche ai legislatori, che se in un paese si nega il diritto di voto a milioni di persone che li' vivono, quel paese cessa di essere un paese democratico e diventa un regime razzista.

Sia Lei a richiamare chi siede nelle istituzioni ai principi fondamentali ovvero ai valori supremi della  Costituzione della Repubblica italiana, e quindi al dovere del loro inveramento; sia Lei a richiamare chi siede nelle istituzioni alla democrazia come metodo e come sistema, e quindi alla realizzazione del suo autentico fondamento che e' il diritto di ogni persona che vive in una comunita' a partecipare alle decisioni comuni; sia Lei a richiamare chi siede nelle istituzioni al rispetto e alla promozione dei diritti di ogni essere umano, e quindi al riconoscimento del diritto di ogni persona che vive nel nostro paese a prendere parte alle elezioni delle istituzioni rappresentative.

*

Egregio Presidente della Repubblica,

il principio "Una persona, un voto" e' il cardine della democrazia; l'Italia e' una repubblica democratica, si riconosca dunque il diritto di voto a tutte le persone che ci vivono.

Una sua parola puo' illuminare la coscienza di tutti i parlamentari; una sua parola puo' chiarire a chiunque quanto iniquo sia negare il diritto di voto a milioni di nostri reali concittadini, di nostri veri compaesani; una sua parola puo' suscitare un corale impegno affinche' a milioni di persone sia riconosciuto il diritto di partecipare alle decisioni pubbliche nel paese in cui vivono.

Nelle forme che Lei riterra' adeguate, nello scrupoloso adempimento delle sue funzioni, nel pieno rispetto del suo mandato, dica una parola che apra gli occhi a tutti i senatori e i deputati.

Augurandole ogni bene,

Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo

Viterbo, 19 dicembre 2016

 

13. UN APPELLO A CHI LEGGE

 

Care lettrici e cari lettori,

nel dibattito delle forze politiche sulla nuova legge elettorale e' fin qui del tutto assente il riconoscimento del diritto di voto a milioni di persone che vivono in Italia ma che di quel fondamentale diritto sono tuttora private.

Vorremmo quindi invitarvi ad un impegno per persuadere il Parlamento a fare una legge elettorale che finalmente dia attuazione al primo principio della democrazia: una persona, un voto.

Vi proponiamo di scrivere a tal fine lettere ai parlamentari, ai mass-media, a tutti gli interlocutori che riterrete possibile coinvolgere nell'impegno comune per il riconoscimento del diritto di voto a tutte le persone che in Italia vivono.

Contro il razzismo e lo schiavismo.

Per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

Una persona, un voto.

 

14. IL TERRORISMO SI CONTRASTA CON LA DEMOCRAZIA

 

Il terrorismo si contrasta con la democrazia.

La guerra si contrasta con la pace.

Le uccisioni si contrastano salvando le vite.

La violenza si contrasta con la nonviolenza.

 

15. "CON LA FORZA DELLA VERITA', CON LA FORZA DELLA DEMOCRAZIA". AL PRESIDENTE DEL SENATO DELLA REPUBBLICA UN APPELLO

 

Oggetto: Contrastare l'orrore con la forza della verita', della democrazia, della legalita', della civilta'. Riconoscere finalmente il diritto di voto a tutte le persone residenti nel nostro paese.

Egregio Presidente del Senato della Repubblica,

gli orrori delle guerre in corso, gli orrori degli attentati terroristici, gli atti di barbarie di cui ogni giorno ci giunge notizia, possono e devono essere contrastati: con la forza della verita', con la forza della democrazia, con la forza della legalita', con la forza della civilta'.

Con la forza della verita': "forza della verita'", in sanscrito satyagraha, e' uno dei due termini (l'altro e' ahimsa) con cui Gandhi definisce la sua proposta di azione, che noi traduciamo nonviolenza. Forza della verita' significa riconoscere che ogni essere umano e' un valore infinito; che ogni vita e' degna di rispetto e di cura; che ogni persona ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'. Forza della verita' significa non solo "non uccidere", ma anche "salvare le vite", recare aiuto, condividere i beni. La guerra, il terrorismo, la barbarie, si contrastano con la forza della verita', con la nonviolenza, con la scelta di rispettare e salvare tutte le vite, di soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.

Con la forza della democrazia: riconoscendo che vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera; e riconoscendo che ogni persona che vive in una comunita' ha diritto di contribuire al bene comune di quella comunita', quindi anche a partecipare a prendere le decisioni pubbliche che tutte le persone a quella comunita' appartenenti riguardano. La democrazia e' il potere del popolo nell'eguaglianza di diritti di tutte le persone, e il suo principio e' quindi "una persona, un voto".

Con la forza della legalita': che nella sua autenticita' e' la difesa del debole dagli abusi del forte, e' l'insieme di regole condivise che sostiene la civile convivenza, e' l'inveramento del riconoscimento del valore infinito e dei diritti inalienabili di ogni persona, e' responsabilita' e solidarieta' concreta e operante.

Con la forza della civilta': che si oppone alla barbarie, che si oppone alla violenza; la civilta' che e' il riconoscimento dei legami che uniscono l'umana famiglia, che e' l'opera comune per il bene comune.

*

Egregio Presidente del Senato,

vivono in Italia milioni di persone che per il mero fatto di non essere native del luogo sono tuttora assurdamente private del diritto di voto.

Ma queste persone realmente vivono in Italia, lavorano in Italia, rispettano le leggi italiane, producono ricchezza per il nostro paese, sostengono in misura decisiva il sistema pensionistico che tutela gli anziani e i fragili di questo paese, contribuiscono in misura decisiva ad evitare il declino demografico di questo paese; questi milioni di persone sono anch'esse l'Italia, e molto spesso ne sono la parte migliore, la piu' laboriosa, la piu' coraggiosa, la piu' generosa; i loro figli frequentano le nostre scuole, sono il futuro del nostro paese al pari dei loro coetanei nativi.

Milioni di persone che sono i nostri colleghi di lavoro, i nostri vicini di casa, coloro con cui condividiamo la vita quotidiana, i timori e le gioie, le fatiche e le speranze; milioni di persone che in Italia hanno deciso di costruire il loro futuro dopo aver dovuto lasciare - sovente in circostanze drammatiche - i loro paesi d'origine; milioni di persone che hanno scelto di essere nostri effettuali compaesani, concittadini, compatrioti.

Milioni di persone cui assurdamente e' tuttora negato il diritto di voto in questo che e' il paese dove vivono, ovvero sovente l'unico luogo in cui il diritto di voto potrebbero realmente efficacemente esercitare; milioni di persone cui assurdamente e' tuttora impedito di partecipare a prendere le decisioni pubbliche che anche loro direttamente riguardano nel luogo in cui realmente vivono: milioni di persone per cui assurdamente ancora oggi non vale il principio a fondamento della democrazia: "una persona, un voto".

Eppure l'Italia e' una repubblica democratica. Ma allora come e' ammissibile che a milioni di suoi abitanti sia tuttora negato il diritto di voto, senza del quale non vi e' democrazia? Non e' ammissibile. Ed occorre quindi porre al piu' presto rimedio a questa palese ingiustizia, a questa flagrante contraddizione con i principi fondamentali e i valori supremi della Costituzione repubblicana.

*

Egregio Presidente del Senato,

nelle prossime settimane il Parlamento sara' impegnato nell'elaborazione e quindi nel varo della nuova legge elettorale: non e' evidente che il riconoscimento del diritto di voto a tutte le persone residenti in Italia dovrebbe essere il cuore di quetsa nuova legge? Non e' evidente che in tutte le elezioni, da quelle comunali, alle regionali, fino alle politiche ed alle europee, si deve finalmente riconoscere il diritto di partecipare a questi milioni di persone fin qui escluse ma che qui vivono, qui e solo qui possono effettualmente, concretamente, pienamente esercitare i loro diritti politici? Non e' evidente che se si persiste nel negare il diritto di voto a milioni di residenti in Italia (e quindi di effettivi italiani) solo perche' non sono nativi del luogo in cui vivono, ebbene, questo fa decadere il nostro paese da democrazia costituzionale a regime razzista?

Basterebbe una legge ordinaria per riconoscere a tutte le persone residenti il diritto di voto nelle elezioni amministrative (gli stranieri provenienti da altri paesi dell'Unione Europea, ad esempio, lo hanno gia').

Ed occorrerebbe probabilmente una riforma costituzionale per riconoscere a tutti i residenti il diritto di voto nelle elezioni politiche.

E' ragionevole supporre che in Parlamento vi sia gia' un'ampia maggioranza di parlamentari cosciente di questa realta'; un'ampia maggioranza di parlamentari persuasa del fatto che la democrazia richiede che ad ogni persona realmente presente in una comunita', in un territorio, sia riconosciuto il diritto di voto; un'ampia maggioranza di parlamentari che voglia aprire gli occhi e deliberare tanto la legge ordinaria per il riconoscimento del diritto di voto nelle elezioni amministrative quanto quella di rilevanza costituzionale per le elezioni politiche.

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Egregio Presidente del Senato,

la sua collega Presidente della Camera dei Deputati alcuni giorni fa ha gia' trasmesso alla competente Commissione del ramo del Parlamento che presiede un nostro precedente appello affinche' con la nuova legge elettorale sia finalmente riconosciuto il diritto di voto a tutte le persone residenti in Italia.

Voglia anche Lei adoperarsi affinche' anche nel Senato della Repubblica la richiesta del riconoscimento del diritto di voto a milioni di residenti in Italia attualmente assurdamente esclusi da tale fondamentale diritto sia finalmente presa in considerazione nella discussione che mettera' capo alla nuova legge elettorale e divenga proposta condivisa da tutte le senatrici ed i senatori fedeli alla repubblica, alla democrazia, all'umanita'.

Con la forza della verita', con la forza della democrazia, con la forza della legalita', con la forza della civilta': per il bene comune.

Una persona, un voto.

AugurandoLe ogni bene,

Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo

Viterbo, 21 dicembre 2016

 

16. SPEZZARE LA CATENA DELLE UCCISIONI

 

Cessare di uccidere.

Salvare le vite.

 

17. ANCORA UN RINGRAZIAMENTO ALLA PRESIDENTE DELLA CAMERA DEI DEPUTATI E ANCORA UN INVITO A TUTTE E TUTTI I PARLAMENTARI

 

Gentile Presidente della Camera dei Deputati,

ci permetta di ringraziarla di nuovo per aver inviato alla competente Commissione della Camera la nostra proposta per il riconoscimento del diritto di voto a tutte le persone residenti in Italia, affinche' la nuova legge elettorale faccia cessare una sommamente irragionevole e sommamente iniqua discriminazione che priva milioni di persone che vivono in Italia del piu' elementare diritto democratico, il diritto di voto.

E ci permetta di cogliere questa occasione per rivolgere un nuovo invito a tutte e tutti i parlamentari (cui inviamo questa lettera per opportuna conoscenza) affinche' aprano gli occhi dinanzi alla realta' effettuale e riconoscano la necessita' e l'urgenza di riconoscere il diritto di voto a milioni di persone che vivono nel nostro paese, che arricchiscono il nostro paese, che sono realmente l'Italia tanto quanto i nativi.

Lo stato di diritto, la democrazia parlamentare, il rispetto dei diritti umani, i principi fondamentali ovvero i valori supremi della Costituzione antifascista richiedono l'inveramento del principio "Una persona, un voto".

*

La barbarie si contrasta con la civilta'; la violenza si contrasta con il riconoscimento, il rispetto e la difesa della vita, della dignita' e dei diritti di ogni essere umano.

L'orrore e il lutto per tutte le persone uccise, ad Aleppo, a Berlino, ovunque, persuadano ogni persona senziente e pensante che uccidere e' sempre e solo un male, che ogni essere umano ha diritto alla vita. Non e' uccidendo che si pone fine alle uccisioni; si pone fine alle uccisioni cessando di uccidere.

L'orrore e il disgusto per tutti i poteri che fomentano l'odio e incitano a uccidere e perseguitare, per tutti i poteri che si nutrono di carne umana, persuadano ogni persona senziente e pensante ad impegnarsi per porre fine alle stragi nell'unico modo in cui questo e' possibile: cessando di uccidere, disarmando tutti, costruendo la pace e la convivenza salvando le vite, scegliendo di adoperarsi per soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto. Vi e' una sola umanita'.

*

In questi giorni in cui dissennati mestatori ed effettuali avvoltoi predicano la disumanita' e il sonno della ragione che genera mostri, il Parlamento italiano impegnato nell'elaborazione di una nuova legge elettorale coerente coi valori della Costituzione repubblicana faccia la scelta del diritto, della democrazia, della pace, della civilta', della politica che salva le vite e riconosce la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani: una persona, un voto.

Una repubblica democratica: una persona, un voto.

Una sola umanita': una persona, un voto.

Una persona, un voto.

*

Ringraziandola di nuovo ed augurandole ogni bene,

Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo

Viterbo, 26 dicembre 2016

 

18. SE UN RAGAZZO TUNISINO CHE GIUNGE IN ITALIA

 

Se un ragazzo tunisino che giunge in Italia invece di trovare campi di concentramento e galere, e l'educazione al male che li' s'impartisce, trovasse invece umanita', trovasse la legge che protegge il debole dalla violenza del forte, trovasse soccorso, accoglienza, assistenza, trovasse l'umanita' come dovrebbe essere, ebbene, sarebbero ancora vive le persone morte a Berlino, sarebbe ancora vivo quel ragazzo, sarebbe meno infelice, meno deserto, meno infernale questo nostro unico mondo, questa nostra unica vita.

Ogni essere umano ha diritto alla vita.

Salvare le vite e' il primo dovere.

 

19. CON I DIRITTI, CON L'UMANITA'

 

E' con il riconoscimento e la difesa dei diritti che si sconfigge la violenza.

E' con l'umanita' - la solidarieta', la condivisione, l'empatia - che si contrasta la barbarie.

Vi e' una sola umanita', in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

Vi e' una sola umanita', di persone tutte eguali in diritti, tutte bisognose dell'altrui aiuto, tutte solidalmente responsabili del bene comune.

Salvare le vite e' il primo dovere: soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.

Salvare le vite e' il primo dovere: abolire la guerra e le armi.

Salvare le vite e' il primo dovere: opporsi alla guerra e a tutte le uccisioni; opporsi al razzismo e a tutte le persecuzioni; opporsi al maschilismo e a tutte le oppressioni.

Riconoscere, rispettare, difendere i diritti umani di tutti gli esseri umani; riconoscere, rispettare, difendere l'intero mondo vivente di cui l'umanita' e' parte e senza il quale l'umanita' stessa cessa di esistere.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.

 

20. "FACCIAMO DEL BENE A QUESTO PAESE: UNA PERSONA, UN VOTO". UNA RICHIESTA DI AIUTO A TUTTE LE PERSONE DI VOLONTA' BUONA

 

Vivono oggi in Italia milioni di persone cui e' negato il diritto fondamentale della democrazia: il diritto di voto.

Milioni di persone che non sono nate in Italia ma in Italia realmente vivono, e che qui lavorano, qui mandano a scuola i loro figli, qui producono ricchezza per tutti, sostengono in misura decisiva il sistema pensionistico, impediscono il declino demografico del paese; sono milioni di persone coraggiose e generose che con il loro lavoro e la loro umanita' fanno del bene a questo paese.

E' una scandalosa iniquita' e un ignobile oltraggio che continui ad essere loro negato il diritto di voto nell'unico paese in cui questo diritto possono concretamente esercitare, nel paese a cui fanno del bene, nel paese in cui realmente vivono la loro vita.

*

Chiediamo al Parlamento italiano che la nuova legge elettorale che verra' elaborata, discussa e approvata nelle prossime settimane riconosca finalmente il diritto di voto in tutte le elezioni a tutte le persone che in Italia vivono, non piu' soltanto ai nativi ma anche a chi non vi e' nato ma realmente ci vive.

Facciamo del bene a questo paese, inveriamo la democrazia: una persona, un voto.

*

Chiediamo a tutte le persone di volonta' buona di premere nonviolentemente sul Parlamento affinche' legiferi il riconoscimento del diritto di voto a tutte le persone che in Italia vivono.

Facciamo del bene a questo paese, inveriamo la democrazia: una persona, un voto.

*

Contrastiamo la segregazione e la violenza con il riconoscimento e la civilta'.

Contrastiamo il razzismo, la schiavitu', il terrore e il crimine con la forza della verita', con la forza della legalita' che difende il debole dall'abuso del forte e che salva le vite, con la forza dell'umanita' che nessun essere umano abbandona al male, al dolore e alla morte.

Contrastiamo la barbarie con il diritto.

Facciamo del bene a questo paese, inveriamo la democrazia: una persona, un voto.

*

A chi legge queste righe chiediamo di considerarne e condividerne la richiesta, chiediamo di far circolare questa proposta, chiediamo di esprimere pubblicamente il suo sostegno, chiediamo di adoperarsi affinche' il Parlamento italiano legiferi il riconoscimento del diritto di voto a tutte le persone che vivono in Italia e che quindi sono l'Italia, il popolo italiano effettualmente costituiscono.

Ed in particolare chiediamo di scrivere al Presidente della Repubblica (attraverso il sito www.quirinale.it), al Presidente del Senato della Repubblica (attraverso il sito www.pietrograsso.org o attraverso l'e-mail pietro.grasso at senato.it), alla Presidente della Camera dei Deputati (attraverso il sito http://presidente.camera.it o attraverso l'e-mail laura.boldrini at camera.it), al Presidente del Consiglio dei Ministri (e-mail: presidente at pec.governo.it - che riceve anche da casella di posta elettronica non certificata), ed a tutte le parlamentari ed i parlamentari cui si riterra' opportuno, per formulare loro l'esortazione che il Parlamento riconosca finalmente il diritto di voto in tutte le elezioni a tutte le persone che in Italia vivono, poiche' l'Italia e' una repubblica democratica e il fondamento della democrazia e' il principio "una persona, un voto".

Facciamo del bene a questo paese, inveriamo la democrazia: una persona, un voto.

 

21. SE ALLA FINE DELLA GUERRA

 

Se alla fine della guerra in Italia nel 1945 si fossero trovati a vivere alcuni milioni di persone immigrate, non vi e' dubbio che i costituenti avrebbero riconosciuto loro il diritto di voto.

Chi scrisse la Costituzione del '48 non poteva prevedere cosa sarebbe accaduto tra la fine del Novecento e l'inizio del nuovo secolo; in timore e tremore sperava che in tutto il mondo si affermasse finalmente al piu' presto la pace, e con essa la liberta' e la giustizia. E si sentiva impegnato per questo; l'intera nostra carta costituzionale ne e' luminosa testimonianza.

Ed invece nel secondo Novecento non solo le guerre non sono cessate, ma ferocia si e' aggiunta a ferocia, follia a follia, barbarie a barbarie; e l'indubitabile progresso tecnologico solo in piccola parte e' stato posto al servizio dell'intera umanita', ed in massima parte invece al servizio di poteri rapaci e assassini.

La violenza schiavista e coloniale non e' cessata, ha assunto nuove forme.

Una di queste forme e' lo sfruttamento della forza-lavoro migrante, ovvero la riduzione in condizioni servili di lavoratori e lavoratrici cui sono negati tutti i diritti politici, e con essi i diritti umani fondamentali. E' cosi' nelle monarchie feudali del deserto e del petrolio, e mutatis mutandis e' tragicamente sempre piu' cosi' anche in Italia.

L'apartheid che fu sconfitto in Sud Africa risorge in Europa; mentre negli Stati Uniti d'America il fatto che un nero sia stato presidente non ha fatto cessare la persecuzione degli africani-americani e degli altri gruppi etnici schiacciati dal sistema di dominio classista-razzista-imperialista.

Razzismo ed imperialismo tornano a divampare in Europa (immemore dell'orrore scatenato tra 1914 e 1945), e sarebbe necessario invitare tutti i decisori pubblici a studiare uno dei capolavori di Hannah Arendt (la piu' grande pensatrice della politica del XX secolo): Le origini del totalitarismo.

*

Il riconoscimento del diritto di voto alle persone non native che risiedono in Italia - milioni e milioni di esseri umani - e' una urgente necessita' per contrastare il fascismo che torna.

Il riconoscimento del diritto di voto alle persone non native che risiedono in Italia - milioni e milioni di esseri umani - e' una urgente necessita' per difendere la liberta', la dignita', la vita di tutte le persone, immigrate e native.

Il riconoscimento del diritto di voto alle persone non native che risiedono in Italia - milioni e milioni di esseri umani - e' una urgente necessita' per restare uno stato di diritto, una democrazia parlamentare, un paese civile, un luogo in cui sia possibile a tutte e tutti vivere liberi, eguali in diritti, fraterni e sororali.

*

Al nazismo che torna opponiamo la forza del diritto.

Al nazismo che torna opponiamo la forza della democrazia.

Al nazismo che torna opponiamo la forza della verita'.

Ogni essere umano e' un essere umano.

Una persona, un voto.

 

22. UNA PERSONA, UN VOTO

 

Senza diritti politici non resistono neppure i diritti sociali.

Senza diritti politici non resistono neppure i diritti civili.

Senza diritti politici non resistono neppure i diritti umani.

Senza diritti politici e' gia' il fascismo.

Una persona, un voto.

*

Ci rifiutiamo di accettare che in Italia sui diritti umani dei migranti vi siano solo due posizioni nel dibattito politico: quella dei razzisti paternalisti e quella dei razzisti nazisti.

Noi sosteniamo la tesi che occorre opporsi al razzismo; noi sosteniamo la tesi che occorre opporsi all'apartheid.

Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'; l'apartheid e' la vergogna del mondo.

La sola posizione politica ammissibile e' per noi quella che riconosce tutti i diritti a tutte le persone che in Italia vivono.

Una persona, un voto.

*

Vi e' una sola umanita'.

Tutti gli esseri umani hanno diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Ci opponiamo all'oppressione di classe, all'oppressione razzista, all'oppressione maschilista.

Ci opponiamo a tutti i poteri violenti che negano l'uguaglianza di diritti di tutti gli esseri umani.

Una persona, un voto.

*

Se l'Italia e' una repubblica democratica non e' ammissibile che a milioni di persone sia negato il diritto di voto.

Se l'Italia e' una repubblica democratica non e' ammissibile che milioni di persone siano esposte al razzismo, allo schiavismo, ad ogni offesa e persecuzione.

Se l'Italia e' una repubblica democratica ogni persona che in Italia vive ha lo stesso diritto di ogni altra a partecipare alle decisioni pubbliche che tutte le persone riguardano.

Se l'Italia e' una repubblica democratica ogni persona che vive in Italia ne fa parte a pieno titolo.

Una persona, un voto.

*

Salvare le vite e' il primo dovere.

Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.

Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi.

La nonviolenza e' in cammino.

Una persona, un voto.

 

23. AI CAPIGRUPPO PARLAMENTARI DI SINISTRA ITALIANA - SEL

 

Ai capigruppo parlamentari di Sinistra Italiana - Sel

Oggetto: invito a sostenere la proposta che nella nuova legge elettorale si riconosca il diritto di voto per tutte le persone residenti in Italia cosi' da far cessare la perdurante negazione del primo diritto politico democratico per milioni di persone che vivono in Italia.

Egregi capigruppo parlamentari di Sinistra Italiana, on. Arturo Scotto e senatrice Loredana De Petris,

vorrei pregare voi, e tramite voi tutte e tutti i parlamentari di Sinistra Italiana - Sel, di sostenere la proposta che nella nuova legge elettorale si riconosca il diritto di voto per tutte le persone residenti in Italia cosi' da far cessare la perdurante negazione del primo diritto politico democratico per milioni di persone che effettualmente vivono in Italia anche se non vi sono nate.

Come ricorderete la proposta venne gia' avanzata sul finire del secolo scorso; all'epoca vi era un ampio consenso sulla necessita' del riconoscimento di tale diritto: con legge ordinaria per quanto concerne le elezioni amministrative (anche alla luce del fatto che per gli stranieri provenienti da paesi dell'Unione Europea tale diritto e' gia' riconosciuto); e con legge di modifica costituzionale per quanto concerne le elezioni politiche.

Come e' a tutti noto, oggi sono milioni le persone non native che vivono in Italia, che qui lavorano, pagano le tasse, producono ricchezza per questo paese, sostengono il sistema pensionistico di questo paese, impediscono il declino demografico di questo paese, sono parte effettiva della popolazione che risiede stabilmente in Italia; ebbene, continuare a negare loro il diritto di voto e' un paradosso e un'iniquita': hanno diritto a prendere parte alle decisioni pubbliche che riguardano anche le loro vite; ed inoltre tutti sappiamo che senza riconoscimento dei diritti politici e' assai piu' difficile difendere gli stessi diritti umani fondamentali. Riconoscere loro il diritto di voto e' anche il modo migliore per contrastare due crimini contro l'umanita' come razzismo e schiavismo; il modo migliore per difendere i diritti, le liberta', la dignita' e la vita di tutte le persone che vivono in Italia.

"Una persona, un voto" e' il fondamento stesso della democrazia. Inveriamolo per tutte le persone che vivono nel nostro paese.

Confidando sulla vostra attenzione e sul vostro impegno, vogliate gradire un cordiale saluto,

Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo

Viterbo, 29 dicembre 2016

 

24. CONTRASTARE RAZZISMO E SCHIAVISMO, CONTRASTARE TUTTE LE UCCISIONI E TUTTE LE PERSECUZIONI

 

Un passo indispensabile: riconoscere il diritto di ogni essere umano alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Un passo indispensabile: riconoscere a tutte le persone tutti i loro diritti nel luogo in cui vivono.

Un passo indispensabile: una persona, un voto.

*

Una sola umanita'.

Una sola casa comune dell'umanita' intera.

Una persona, un voto.

*

L'Italia e' una repubblica democratica. La democrazia e' il potere del popolo. Popolo di un paese sono tutte le persone che in quel paese vivono.

L'Italia e' una repubblica democratica. Fondamento della democrazia e' il diritto di voto di ogni persona. Cessi lo scandalo della negazione del diritto di voto a milioni di persone che in Italia vivono.

L'Italia e' una repubblica democratica. Una persona, un voto.

*

Non possiamo accettare che l'Italia sia un regime razzista che nega il diritto di voto a milioni di persone che ci vivono.

Si faccia subito una nuova legge elettorale che finalmente riconosca il diritto di voto a tutte le persone che realmente vivono in Italia.

Una persona, un voto.

 

25. UNA PROPOSTA AI CAPIGRUPPO PARLAMENTARI DEL PARTITO DEMOCRATICO

 

Ai capigruppo parlamentari del Partito Democratico

Oggetto: proposta che nella nuova legge elettorale si riconosca finalmente il diritto di voto a milioni di residenti in Italia attualmente esclusi solo perche' non nativi ma che a tutti gli effetti sono stabile ed importante parte delle comunita' locali e della collettivita' italiana.

Egregi capigruppo parlamentari del Partito Democratico, on. Ettore Rosato e senatore Luigi Zanda,

pur sapendo che il vostro partito ha gia' formulato nei giorni scorsi una proposta per la nuova legge elettorale (il ritorno al cosiddetto Mattarellum) vorrei tuttavia sottoporre alla vostra attenzione la proposta che nella nuova legge elettorale si riconosca finalmente il diritto di voto a milioni di residenti in Italia attualmente esclusi solo perche' non nativi ma che a tutti gli effetti sono stabile ed importante parte delle comunita' locali e della collettivita' italiana, ed elemento decisivo della nostra economia, pilastro indispensabile della tenuta dal nostro sistema pensionistico, unico argine al declino demografico del nostro paese; in breve: persone che danno un contributo rilevantissimo al bene comune di tutti gli italiani e che e' del tutto assurdo che continuino ad essere private del primo diritto politico democratico, il diritto di partecipare a pieno titolo alle decisioni che riguardano tutti e quindi anche loro, il diritto che ha la sua formulazione piu' sintetica nel principio "una persona, un voto", il principio il cui inveramento ogni essere umano riconosce fondare la democrazia.

*

Tra le principali forze politiche italiane oggi rappresentate in Parlamento il Pd (e per il passato le precedenti organizzazioni politiche di esso costituenti ovvero in esso confluite) e' quella che negli scorsi decenni e soprattutto negli enti locali si e' maggiormente impegnata a promuovere la partecipazione democratica, dapprima con l'esperienza delle Consulte delle persone immigrate, poi e piu' significativamente con l'esperienza dei Consiglieri stranieri aggiunti (esperienza che in assenza di una legge che riconosca il diritto di voto sarebbe da estendere in tutti i Comuni e le Regioni), e in altre forme ancora. E come anche voi ricorderete, figure illustri della vostra tradizione politica e delle istituzioni italiane - come la Presidente della Camera dei Deputati Nilde Iotti - si impegnarono particolarmente per il pieno riconoscimento del diritto di voto per tutti i residenti, almeno nelle elezioni amministrative.

*

E' giunta l'ora che - anche sulla scorta di ultradecennali esperienze di altri paesi - si pervenga al riconoscimento del diritto di voto per tutte le persone residenti:

- per le elezioni amministrative (nelle quali come e' noto gia' votano gli stranieri residenti in Italia provenienti da altri paesi dell'Unione Europea) e' sufficiente una legge ordinaria;

- per le elezioni politiche, oggi legate al requisito della cittadinanza (e relativamente ai tempi e ai modi dell'acquisizione ovvero del riconoscimento della cittadinanza e' da decenni in corso un dibattito ampiamente convergente sulla necessita' del passaggio dallo "jus sanguinis" allo "jus soli"), si pone la questione della rilevanza costituzionale del provvedimento, e quindi verosimilmente potrebbe occorrere una legge di riforma costituzionale (che tenga conto dell'odierna realta' effettuale: della presenza in Italia di milioni di persone non native ma che in Italia vivono e vivranno la maggior parte della loro vita; e delle palesi, flagranti novita' occorse negli ultimi decenni in materia di non coincidenza tra nascita/nazionalita', effettiva residenza, progetto di vita e concreto esercizio dei diritti politici).

*

Sappiamo tutti che il riconoscimento dei diritti politici e' l'unico argine adeguato a contrastare razzismo e schiavismo; e tutti sappiamo anche che e' nell'emarginazione e nell'inferiorizzazione che puo' crescere insieme al dolore per le offese patite e alla disperazione anche il risentimento di cui puo' poi alimentarsi il proselitismo dei predicatori d'odio che riproducono a colori invertiti le stesse ideologie razziste e persecutorie, criminali e  criminogene, e che possono indurre persone particolarmente frustrate ed annichilite a disprezzare la propria e l'altrui vita fino a farsi omicidi e suicidi, al culmine dell'asservimento alla violenza subita facendo di se stessi i complici estremi dei criminali razzisti e schiavisti.

La violenza, ogni violenza, si contrasta con il diritto.

La barbarie, ogni barbarie, si contrasta con la democrazia.

Le persecuzioni, tutte le persecuzioni, si contrastano con il riconoscimento della dignita' e dell'eguaglianza di diritti di tutte le persone.

Le uccisioni, tutte le uccisioni, si contrastano salvando le vite, riconoscendo ad ogni persona pienezza di dignita' e diritti umani.

Il riconoscimento del diritto di voto e' il nucleo giuridico e politico che fonda la democrazia, che consente la civile convivenza, che testimonia e invera nella sfera pubblica l'umanita' dell'umanita'.

*

Riterrei coerente con la storia personale e politica di gran parte dei parlamentari del Partito Democratico, e con i principi ispiratori di esso, la conferma di un impegno implicito gia' nella denominazione stessa del vostro partito: democratico. Dire democratico e' dire "una persona, un voto".

Per questo mi sono permesso di scrivervi queste poche righe confidando nella vostra attenzione e auspicando un impegno vostro e di tutti i parlamentari del Pd a tal fine.

Vogliate gradire distinti saluti e un sincero augurio di ogni bene.

Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo

Viterbo, 30 dicembre 2016

 

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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVIII)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Numero 240 del 16 marzo 2017

 

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