[Nonviolenza] Archivi. 244



 

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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVIII)

Numero 244 del 20 marzo 2017

 

In questo numero:

1. Alcuni testi del mese di febbraio 2017 (parte prima)

2. Una lettera aperta al segretario del Pd

3. In ricordo di Gianni Fiorentini

4. In ricordo di Nanni Salio

5. La gatta presciolosa

6. Alle ed ai parlamentari che a suo tempo hanno espresso sostegno alla campagna "L'Italia sono anch'io"

7. Gianni

8. Cecita'

9. Proclami

10. L'accordo

11. Per Nanni Salio

12. In vista del 9 febbraio una lettera alle ed ai componenti della I Commissione della Camera dei Deputati

13. Predrag Matvejevic

14. Il piano

15. Catastematica

16. L'uomo del muro

17. Il giovane Adolfo

18. Le due Europe

19. Due antiche citta'

20. Il seme e la pianta

21. L'orizzonte

22. Se non tu, se non adesso

23. Ci cucimmo le palpebre col fil di ferro

24. Cosa mancava?

25. Sic et simpliciter

26. Solo

27. Che sia democratica

28 Il peggio

29. Tzvetan Todorov

30. L'unico modo

31. L'alternativa necessaria e urgente

32. Storia di Gelsomina

33. Cosa e' diventato questo paese

34. Diritto di voto per fermare la deriva fascista

35. Chi si abitua

36. Un ringraziamento ad "Erinna"

37. Al Jarreau

38. Giusto Pio

39. One Billion Rising

40. Il giro di vite

41. Ieri

42. Alle persone promotrici del convegno in ricordo di Fulvio Cesare Manara

43. Un crimine

44. Come sia possibile

45. "Zygmunt Bauman e Tzvetan Todorov". Un incontro di riflessione a Viterbo

46. Una proposta alle ed ai partecipanti al congresso di Sinistra Italiana: sostenere l'appello "Una persona, un voto"

47 Ciechi dinanzi alla guerra e alla fame

48. Le recenti decisioni del governo

 

1. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI FEBBRAIO 2017 (PARTE PRIMA)

 

Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di dicembre 2016.

 

2. UNA LETTERA APERTA AL SEGRETARIO DEL PD

 

Egregio segretario del Pd,

mi scusera' se le scrivo questa lettera in questo momento e in questa forma. Non intendo entrare nel merito del dibattito in corso nel suo partito, ma poiche' il suo partito detiene attualmente la maggioranza relativa dei parlamentari e' evidente che le vostre decisioni in merito alla prossima legge elettorale avranno una rilevanza particolare.

So bene quali siano le attuali posizioni del Pd in materia, ma vorrei tuttavia sottoporre all'attenzione sua e del suo partito una questione che a me gia' da alcuni decenni sembra decisiva: il riconoscimento del diritto di voto alle numerose persone - oggi sono oltre cinque milioni - che vivono stabilmente in Italia ma cui esso e' tuttora assurdamente negato solo perche' non native di questo paese.

*

In questi giorni in tutto il mondo, ed anche in Italia, si esprime sdegno per talune aberranti decisioni del presidente degli Stati Uniti d'America, e preoccupazione e sgomento per la virulenta crescita di organizzazioni politiche razziste in tanti paesi europei, compreso il nostro. In alcuni paesi esse sono gia' giunte al governo, in altri potrebbero arrivarci: e questo nel continente che neppure cento anni fa ha conosciuto l'orrore assoluto della Shoah.

Ebbene, per difendere la democrazia c'e' un solo modo: la democrazia stessa.

Come e' stato scritto in un appello promosso anche da numerose prestigiose personalita' della cultura e della vita civile: "Il fondamento della democrazia e' il principio Una persona, un voto; l'Italia essendo una repubblica democratica non puo' continuare a negare il primo diritto democratico a milioni di persone che vivono stabilmente qui".

In quell'appello si sottolinea che "vivono stabilmente in Italia oltre cinque milioni di persone non native, che qui risiedono, qui lavorano, qui pagano le tasse, qui mandano a scuola i loro figli che crescono nella lingua e nella cultura del nostro paese; queste persone rispettano le nostre leggi, contribuiscono intensamente alla nostra economia, contribuiscono in misura determinante a sostenere il nostro sistema pensionistico, contribuiscono in modo decisivo ad impedire il declino demografico del nostro paese; sono insomma milioni di nostri effettivi conterranei che arrecano all'Italia ingenti benefici ma che tuttora sono privi del diritto di contribuire alle decisioni pubbliche che anche le loro vite riguardano". E si conclude: "Una persona, un voto. Il momento e' ora".

Si', egregio segretario, la democrazia si difende con la democrazia: una persona, un voto; il momento e' ora.

*

Egregio segretario,

lei ricordera' che gia' nel secolo scorso autorevoli personalita' della vita politica e delle istituzioni democratiche - come la Presidente Nilde Iotti - si impegnarono a tal fine. E ricordera' altresi' che l'Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (Anci) anni fa ha redatto un progetto di legge recante "Norme per la partecipazione politica ed amministrativa e per il diritto di elettorato senza discriminazioni di cittadinanza e di nazionalita'" presentato in Parlamento ma ancora non esaminato dalle competenti commissioni.

Lei sicuramente sa che nulla osta al riconoscimento con legge ordinaria del diritto di voto nelle elezioni amministrative (dai Comuni alle Regioni) per tutti i residenti; e sapra' anche che per il riconoscimento del diritto di voto in relazione alle elezioni politiche vi sono (semplificando molto) due scuole di pensiero, l'una che ritiene che occorra una modifica della Costituzione e l'altra che sostiene si debba agire sulla legge relativa alla cittadinanza.

Mentre per le elezioni amministrative la via e' quindi semplice e chiara, ed alla luce del disegno di legge elaborato dall'Anci e delle esperienze gia' realizzate in altri paesi europei il Parlamento potrebbe celermente addivenire a una legge ordinaria che riconosca per tutti i residenti (ponendo un ragionevole lasso temporale minimo, che potrebbe ad esempio essere di sei mesi di permanenza in Italia) il diritto di voto nelle elezioni degli enti locali e delle Regioni; per le elezioni politiche occorrera' un adeguato dibattito nelle competenti commissioni parlamentari che individui la via adeguata (personalmente ritengo che sia preferibile una modifica costituzionale, come si fece quando si introdusse il voto degli italiani all'estero).

So bene che siedono attualmente in Parlamento non pochi eletti in liste di forze politiche razziste o alle pulsioni razziste occhieggianti e che queste forze politiche si opporranno a questa elementare proposta di civilta', ma credo che non solo tutte le forze politiche non razziste, ma anche tutti i parlamentari che preferiranno seguire la voce della propria coscienza anziche' i diktat di capipartito in camicia bruna, sapranno discernere il bene dal male e porsi la seguente domanda: e' giusto che milioni di persone - di persone oneste e benemerite - che vivono stabilmente in Italia debbano continuare ad essere private del diritto di partecipare alle decisioni pubbliche?

Io credo che possa esservi oggi anche in Parlamento, come sono certo vi sia nel Paese, una maggioranza di persone decenti, di persone civili, di persone sollecite della verita' e della giustizia, che credono nella democrazia, che pensano che ogni persona che vive in un luogo, che partecipa a una comunita', abbia il diritto di esprimere la sua opinione, il diritto di contribuire a prendere le decisioni che tutti riguardano.

*

Egregio segretario,

so che questa lettera potra' sembrare a lei e ad altri un atto di ingenuita' da parte di un vecchio che dal secolo scorso non ricopre piu' incarichi pubblici. E forse vi sara' chi pensera' che chissa' quali secondi fini si celano dietro queste righe a lei, ma non solo a lei, indirizzate.

Ebbene, non vi sono secondi fini, ma solo la consapevolezza di una assurda e inaccettabile realta': che nel nostro paese milioni di persone sono oggi escluse dal primo e fondamentale diritto democratico, il diritto di voto.

La consapevolezza che la violenza razzista, schiavista e terrorista si puo' sconfiggere solo con la forza della democrazia, con la forza della legalita', con la forza della verita': inverando la democrazia nel suo primo principio: il diritto di voto.

La consapevolezza che e' sempre il momento giusto per fare la cosa giusta.

Spero che questa lettera la raggiunga, che lei voglia prenderla in considerazione, che voglia proporre al suo partito di impegnarsi in Parlamento a sostegno di quanto in essa si propone.

Allego in calce il testo dell'"appello all'Italia civile: una persona, un voto" con alcune delle prime e principali adesioni.

Augurandole ogni bene,

Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo

Viterbo, 31 gennaio 2017

 

3. IN RICORDO DI GIANNI FIORENTINI

 

Ricorre il 2 febbraio l'anniversario della scomparsa di Gianni Fiorentini, uomo di pace, esempio dell'umanita' come dovrebbe essere, il migliore degli amici.

Passano gli anni, non si affievolisce il ricordo e la gratitudine.

 

4. IN RICORDO DI NANNI SALIO

 

Nel primo anniversario della scomparsa di Nanni Salio, testimone di pace e nonviolenza, si svolge oggi - mercoledi' primo febbraio - a Torino, promossa dalle amiche e dagli amici del Centro studi "Sereno Regis", una commemorazione presso i Giardini Cavour dalle ore 13,30 alle ore 14.

Ci associamo al commosso ricordo dell'indimenticabile studioso e protagonista di tante lotte gandhiane, luminoso punto di riferimento per ogni persona amica della nonviolenza.

 

5. LA GATTA PRESCIOLOSA

 

La notizia diffusa oggi dai mezzi d'informazione secondo cui sarebbe intenzione dei vertici di varie forze politiche di varare in fretta e furia una nuova legge elettorale senza neppure attendere le motivazioni della sentenza della Corte Costituzionale, senza neppure una adeguata discussione nelle competenti Commissioni parlamentari, senza neppure una riflessione sul significato dell'esito del referendum (che ha respinto la riforma costituzionale con cui la legge elettorale cosiddetta "Italicum" faceva corpo), senza neppure un briciolo di attenzione ai disastri che gia' sono stati provocati in questi ultimi decenni dalla fregola di piegare la produzione normativa e la stessa composizione degli organi dell'ordinamento giuridico agli interessi particolari e contingenti di ristrettissime "minoranze organizzate", ebbene, e' una notizia talmente inverosimile da essere vera.

*

Che questa follia abbia il consenso di giovani neofascisti precocemente invecchiati (e con esperienze di potere per grazioso dono di un messere oggi interdetto dai pubblici uffici), o di ululanti secessionisti tribali passati con agile giravolta al nazionalismo razzista, o di chi fa incetta di voti unicamente grazie al turpiloquio, ebbene, non stupisce; che ad essa possano essere corrivi partiti e parlamentari che vengono da tradizioni fondamentalmente democratiche, questo stupisce e addolora non poco.

*

Vogliamo pensare che una discussione di merito sia comunque ineludibile, e che sia dunque destinata a fallire l'ennesima pretesa di scavalcare le procedure democratiche, che sono lente e richiedono capacita' di ascolto e di attenzione, saggezza e pazienza, intelligenza ed empatia - in una parola: prudenza.

Vogliamo pensare che il Parlamento vorra' seriamente discutere quali criteri debbano presiedere alla nuova legge elettorale e quali forme essa debba assumere; e che vorra' pertanto finalmente ricordarsi del primo principio della democrazia: una persona, un voto.

Oltre cinque milioni di persone realmente, stabilmente residenti in Italia, attendono che sia loro riconosciuto il primo diritto democratico: il diritto di voto.

Di questo in primo luogo occorrera' ragionare nell'elaborazione della nuova legge elettorale.

Quanto alla gatta presciolosa, si sa che ne consegue.

 

6. ALLE ED AI PARLAMENTARI CHE A SUO TEMPO HANNO ESPRESSO SOSTEGNO ALLA CAMPAGNA "L'ITALIA SONO ANCH'IO"

 

Alle ed ai parlamentari che a suo tempo hanno espresso sostegno alla campagna "L'Italia sono anch'io"

e per opportuna conoscenza a tutte e tutti gli altri parlamentari

Oggetto: richiesta di sostenere nella discussione sulla nuova legge elettorale la proposta formulata nell'appello "Una persona, un voto"

Gentilissime e gentilissimi parlamentari,

anni fa esprimeste il vostro persuaso sostegno alla campagna "L'Italia sono anch'io" che come ricorderete era promotrice di due disegni di legge, l'uno per una riforma della legge sulla cittadinanza e l'altro (quest'ultimo elaborato dall'Associazione Nazionale Comuni Italiani) recante "norme per la partecipazione politica ed amministrativa e per il diritto di elettorato senza discriminazioni di cittadinanza e di nazionalita'".

Vi rinnoviamo il nostro apprezzamento per quell'impegno, quantunque esso non abbia ancora prodotto i risultati sperati.

*

Come gia' saprete, in queste settimane e' stato promosso un "Appello all'Italia civile: una persona, un voto" che propone che nella nuova legge elettorale sia finalmente riconosciuto il diritto di voto a tutte le persone stabilmente residenti in Italia incluse quindi quelle non native.

Nell'appello, sottoscritto anche da illustri personalita' della cultura, delle istituzioni, della riflessione morale e dell'impegno civile, si evidenzia il fatto che "vivono stabilmente in Italia oltre cinque milioni di persone non native, che qui risiedono, qui lavorano, qui pagano le tasse, qui mandano a scuola i loro figli che crescono nella lingua e nella cultura del nostro paese; queste persone rispettano le nostre leggi, contribuiscono intensamente alla nostra economia, contribuiscono in misura determinante a sostenere il nostro sistema pensionistico, contribuiscono in modo decisivo ad impedire il declino demografico del nostro paese; sono insomma milioni di nostri effettivi conterranei che arrecano all'Italia ingenti benefici ma che tuttora sono privi del diritto di contribuire alle decisioni pubbliche che anche le loro vite riguardano".

E rilevando che il fondamento della democrazia e' il principio "una persona, un voto" si conclude che "l'Italia essendo una repubblica democratica non puo' continuare a negare il primo diritto democratico a milioni di persone che vivono stabilmente qui".

*

Ci sembra che questo appello sia coerente con i valori e con l'impegno che gia' in passato avete condiviso sostenendo le due proposte di legge promosse dalla campagna "L'Italia sono anch'io".

Vi preghiamo quindi di voler condividere questo appello ed impegnarvi affinche' nell'imminente discussione sulla nuova legge elettorale questa proposta sia finalmente presa in adeguata considerazione.

In calce alleghiamo il testo dell'appello ed alcune delle prime principali adesioni.

Ringraziandovi fin d'ora per l'attenzione, vogliate gradire distinti saluti ed auguri di buon lavoro.

Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo che coordina l'iniziativa dell'"Appello all'Italia civile: una persona, un voto"

Viterbo, primo febbraio 2017

 

7. GIANNI

 

Ricorre oggi l'anniversario della scomparsa di Gianni Fiorentini, che ci ha lasciato il 2 febbraio 2011.

Buono come il pane fragrante e l'acqua sorgiva, sapiente ed esperto del dolore e delle virtu', l'intera sua vita ha dedicato a recare aiuto al prossimo, a contrastare ogni violenza ed ogni menzogna.

Il migliore dei compagni di lotta, il piu' generoso e paziente e sollecito.

Con gratitudine che non si estingue lo ricordiamo.

 

8. CECITA'

 

Un ceto politico e un sistema dei media che letteralmente non vedono oltre cinque milioni di persone che vivono in Italia.

Un ceto politico e un sistema dei media che non percepiscono affatto la concreta esistenza e le reali dimensioni delle decisive questioni morali, sociali, politiche del nostro tempo.

Un ceto politico e un sistema dei media che hanno dimenticato il significato e le implicazioni della democrazia.

Un ceto politico e un sistema dei media ciechi, e peggio che ciechi, dinanzi all'orrore della guerra, del razzismo, della schiavitu'.

Un ceto politico e un sistema dei media che neppure afferrano piu' il senso di queste antiche parole: una persona, un voto.

Un ceto politico e un sistema dei media incapaci di vedere i volti delle persone, i corpi delle persone, le anime delle persone.

Un ceto politico e un sistema dei media asserviti alla violenza totalitaria dello sfruttamento globale e della massimizzazione ad un tempo del profitto e dell'esclusione, del capitale astratto, dell'alienazione e mercificazione umana, del divoramento del mondo.

Un ceto politico e un sistema dei media autoreferenziali, tutti intesi alla celebrazione dei fasti della societa' dello spettacolo. E dei vampiri.

Un ceto politico e un sistema dei media sordi e ciechi dinanzi al dolore di innumerevoli esseri umani.

Un ceto politico e un sistema dei media che non vedono piu' che ogni essere umano in quanto tale ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Vi e' un nome per questa cecita'. Si chiama apartheid.

 

9. PROCLAMI

 

Proclama un prominente: "Fermare i flussi di migranti irregolari".

Traduco: condanniamo a morte innumerevoli innocenti.

 

Proclama un prominente: "Centri e rimpatri".

Traduco: campi di concentramento e deportazioni.

 

Proclama un prominente: "Voto subito con la legge che c'e'".

Traduco: l'apartheid continua.

 

Proclama un prominente: "Prima noi".

Traduco: chi muore muore.

 

10. L'ACCORDO

 

Farli ammazzare in Libia.

I torturatori, i killer pagando coi soldi dei contribuenti italiani.

Plaude l'Europa.

Occhio non vede, cuore non duole.

 

11. PER NANNI SALIO

 

Ieri a Torino della nonviolenza

gli amici un anno dopo han ricordato

una persona di cuore e di scienza

che molto seppe ed ancor piu' ha donato.

 

Lotto' senza mai perder l'innocenza

il male contrastando e l'insensato

cosciente sempre dell'impermanenza

difese ogni persona ed il creato.

 

Di buona vita luminoso esempio

maestro di mitezza e di pieta'

sempre si oppose allo strazio e allo scempio.

 

Che sappia essere l'umanita'

di verita' e giustizia vivo tempio

nel fare il bene e' la felicita'.

 

12. IN VISTA DEL 9 FEBBRAIO UNA LETTERA ALLE ED AI COMPONENTI DELLA I COMMISSIONE DELLA CAMERA DEI DEPUTATI

 

- Alle ed ai componenti della I Commissione (Affari costituzionali) della Camera dei Deputati

- e per opportuna conoscenza a tutte e tutti gli altri parlamentari

Oggetto: richiesta che nella discussione sulla nuova legge elettorale sia inclusa la proposta del riconoscimento del diritto di voto a tutte le persone residenti in Italia

Gentili componenti della I Commissione della Camera dei Deputati,

riferiscono i mezzi d'informazione che l'Ufficio di Presidenza della vostra Commissione ha stabilito che il 9 febbraio verra' incardinata la discussione sulla nuova legge elettorale, e che a tal fine saranno presentate le proposte delle forze politiche - anche se, logicamente, la discussione vera e propria iniziera' solo dopo che saranno rese note le motivazioni della recente sentenza della Corte Costituzionale.

Vi saremmo assai grati se voleste adoperarvi affinche' nella discussione sulla nuova legge elettorale sia inclusa la proposta del riconoscimento del diritto di voto a tutte le persone residenti in Italia.

*

Come ricorderete, a tal fine e' stato recentemente promosso un "appello all'Italia civile: una persona, un voto" (appello che alleghiamo in calce) sostenuto da innumerevoli cittadini, tra cui illustri personalita' della cultura, dell'impegno sociale e delle istituzioni.

Tale appello segnala che "vivono stabilmente in Italia oltre cinque milioni di persone non native, che qui risiedono, qui lavorano, qui pagano le tasse, qui mandano a scuola i loro figli che crescono nella lingua e nella cultura del nostro paese; queste persone rispettano le nostre leggi, contribuiscono intensamente alla nostra economia, contribuiscono in misura determinante a sostenere il nostro sistema pensionistico, contribuiscono in modo decisivo ad impedire il declino demografico del nostro paese; sono insomma milioni di nostri effettivi conterranei che arrecano all'Italia ingenti benefici ma che tuttora sono privi del diritto di contribuire alle decisioni pubbliche che anche le loro vite riguardano"; e rilevato che fondamento della democrazia e' il principio "una persona, un voto", conclude che "l'Italia essendo una repubblica democratica non puo' continuare a negare il primo diritto democratico a milioni di persone che vivono stabilmente qui".

*

Ricorderete anche che anni addietro l'Associazione Nazionale Comuni Italiani (Anci) elaboro' un progetto di legge recante "norme per la partecipazione politica ed amministrativa e per il diritto di elettorato senza discriminazioni di cittadinanza e di nazionalita'", a sostegno del quale (cosi' come di un'altra proposta di legge per la riforma della normativa sulla cittadinanza) tanta parte dell'associazionismo democratico religioso e laico promosse in tutta Italia una vasta raccolta di firme con il motto "L'Italia sono anch'io"; sebbene il citato progetto elaborato dall'Anci si riferisse solo alle elezioni amministrative e proponesse peraltro tempi assai dilatati, l'ampio ragionamento svolto nella puntuale relazione illustrativa ad esso premessa si attaglia naturaliter anche alle elezioni politiche.

E' evidente che mentre per le elezioni amministrative e' sufficiente una legge ordinaria (che potrebbe utilizzare come base il citato testo predisposto illo tempore dall'Anci, riducendo i tempi di regolare soggiorno li' previsti - cinque anni - ad una piu' ragionevole e congrua misura che potrebbe essere ad esempio di sei mesi), per le elezioni politiche gia' nel secolo scorso si discusse se fosse indispensabile una modifica costituzionale (come si fece ad esempio quando si incluse in Costituzione il diritto di voto dei cittadini residenti all'estero) o se potesse essere sufficiente una mera modifica della legge sulla cittadinanza.

Il dibattito tanto in dottrina quanto nell'opinione pubblica e' aperto da decenni; ci sembra che la questione sia ormai palesemente ineludibile: lo ripetiamo, vivono stabilmente nel nostro paese oltre cinque milioni di persone che a tutti gli effetti sono realmente parte integrante della comunita' italiana, ma alle quali e' assurdamente negato il primo diritto democratico, il diritto di voto. Chiunque consideri sotto il profilo morale, sociale, civile e politico questa situazione non puo' non rilevarne l'iniquita'.

E sovvengono alla memoria gli indimenticabili, storici motti che hanno caratterizzato le lotte per la democrazia in tutto il mondo; da quello della rivoluzione americana "No taxation without representation" a quello universale - e nella memoria di noi tutti legato forse soprattutto alla lotta di Nelson Mandela - "Una persona, un voto".

Non si obietti surrettiziamente in ordine a presunti insormontabili ostacoli in punto di diritto: non e' cosi'. A tale obiezione e' infatti agevole controdedurre semplicemente citando il fatto che vi sono nel nostro paese numerosi cittadini stranieri cui gia' dal secolo scorso e' riconosciuto il diritto di voto nelle elezioni amministrative cosi' come in quelle per il Parlamento Europeo: si tratta delle persone provenienti da un altro paese membro dell'Unione Europea.

I tempi sono pertanto maturi per prendere atto dell'autentica situazione demografica del nostro paese e per adeguare la legislazione elettorale alla realta' effettuale, inverando i valori e i criteri della democrazia che fondano il nostro ordinamento giuridico; valori e criteri tra cui innegabilmente preminente e' quello racchiuso nella rammemorata formula "una persona, un voto".

Ne' occorre aggiungere - poiche' e' di palmare evidenza - che tale provvedimento, il riconoscimento del diritto di voto, costituisce altresi' il modo appropriato con cui la democrazia contrasta le ingiustizie ed invera la legalita' cosi' come essa e' delineata nella Costituzione della Repubblica, fondamento del nostro ordinamento giuridico. E' con il riconoscimento del diritto di voto - che afferma e difende la piena dignita' di ogni persona presente in un territorio e partecipe di una comunita' sotto la stessa giurisdizione - che si contrasta il razzismo, lo schiavismo, il terrorismo; e' con il riconoscimento del diritto di voto che comincia l'azione concreta e coerente contro ogni abuso, che si offre il primo e principale reale sostegno a chi altrimenti rischia di precipitare nell'esclusione, nell'abbandono, nella disperazione.

*

Con la presente lettera pertanto vorremmo pregare ciascuna e ciascun componente della I Commissione della Camera di volere:

1. recepire il nostro appello e presentare in Commissione - avendone titolo - la proposta de quo, adeguatamente formalizzandola;

2. valutare l'opportunita' dell'audizione in Commissione di una delegazione dei promotori dell'appello;

3. contribuire altresi' a promuovere in merito una riflessione piu' ampia nelle istituzioni e nell'opinione pubblica.

Ringraziandovi fin d'ora per l'attenzione, disponibili ad ogni opportuno chiarimento ed approfondimento, vogliate gradire distinti saluti

Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo che coordina l'iniziativa dell'"Appello all'Italia civile: una persona, un voto"

Viterbo, 3 febbraio 2017

 

13. PREDRAG MATVEJEVIC

 

E' deceduto Predrag Matvejevic, scrittore, docente, difensore dei diritti umani.

Lo ricordiamo con gratitudine.

 

14. IL PIANO

 

Il piano dell'Unione Europea: fare della Libia un unico immenso lager per migranti.

Finanziato dai contribuenti italiani.

Al termine della riunione degli illustri capi di stato e di governo, un brindisi offerto dalla redazione del "Voelkischer Beobachter".

 

15. CATASTEMATICA

[In memoria di un vecchio amico morto ieri]

 

Quando i leoni fanno la barba

la tramontana ti fischia nelle ossa

la notte si colma di aghi e di stelle

i fili d'erba si fanno coltelli

 

quando i telefoni tacciono infine

ed i semafori pulsano e basta

e ti ricordi il respiro del mare

e come saltano i sassi sulle onde

 

quando dei sogni la cupa foresta

quando dal pozzo i gravi pensieri

quando le ombre gli specchi la polvere

formano immagini che subito dileguano

 

e delle parole svaporata e' la bottiglia

ed ogni perla e' divenuta fiamma

e' divenuta polvere e niente

nuvole nere nuvole rosse

 

e i volti sono tornati parole

e le parole musica e gesto

e il gesto silenzio e silenzio la musica

e silenzio infine anche il rumore del silenzio

 

e tutto si fa finalmente silenzio

cessa la giga son vuoti i boccali

finisce la tortura delle mosche

ne' cigolio di carri ne' canto di gallo

 

allora il soffio del mondo si placa

svaniscono i muri infinito riappare

sotto una luna cerchio perfetto

questo deserto senza piu' vita

 

16. L'UOMO DEL MURO

 

L'uomo del muro conosce la legge

ed e' la legge degli strani frutti.

 

L'uomo del muro sa fare i soldi

ed ogni baiocco uno schiavo ci schiatta.

 

L'uomo del muro sa stare al suo posto

e per chi non vuol starci tortura e plotone.

 

L'uomo del muro si gusta la vita

deliba il midollo dei morti ammazzati.

 

L'uomo del muro e' vanesio e nello specchio

dove si specchia vede il tuo volto e il mio.

 

17. IL GIOVANE ADOLFO

 

Il giovane Adolfo ha brillante un'idea:

non in Polonia, ma in Libia, ma in Libia.

 

Il giovane Adolfo che ha fatto carriera

ed oggi governa l'Europa e l'America.

 

18. LE DUE EUROPE

 

Le politiche razziste dei governi dell'Unione Europea alimentano i movimenti razzisti dei singoli paesi.

Non si puo' contrastare il fascismo con politiche fasciste.

Non si puo' difendere la democrazia negando la democrazia.

Un'Europa che rifiuta di soccorrere i perseguitati, un'Europa che pratica l'apartheid, un'Europa che promuove il riarmo e le guerre, non e' l'Europa di Socrate, di Erasmo, di Diderot, di Rosa Luxemburg, di Virginia Woolf, di Simone Weil; e' l'Europa hitleriana.

*

Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.

Una persona, un voto.

Abolire le guerre, gli eserciti, le armi.

*

Vi e' una sola umanita'.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Salvare le vite e' il primo dovere.

 

19. DUE ANTICHE CITTA'

 

Due erano un tempo antiche citta' ricche ed ingiuste

giustizia voleva che distrutte fossero

ma quella giustizia delle giustizie che e' la pieta'

volle prima del giorno dell'ira mandare due messaggeri

in un ultimo in un estremo tentativo di comune salvezza

ma gli scellerati tra loro dicevano "Costoro

saranno nostri schiavi nostra preda saranno"

ma gli scellerati tra loro dicevano "Ecco

in un recinto da bestie chiudiamoli in fretta"

dicevano tra loro gli scellerati "Facciamoli

morire nel Mediterraneo, facciamoli in Libia morire".

 

Due erano un tempo antiche citta' ricche ed ingiuste

parlo' con un giusto il giustiziere

e il giusto gli chiese quanti occorressero giusti

perche' fossero salve le antiche citta'

poiche' era un giusto e voleva salvare le vite

"Vi fossero" disse "cinquanta persone giuste

non basterebbero queste alla salvezza comune?"

ed assentendo il giustiziere allora il giusto

"E se ne mancassero cinque a cinquanta

e solo ve ne fossero quarantacinque

non basterebbero queste alla salvezza comune?"

ed assentendo il giustiziere allora il giusto

"E se solo quaranta ve ne fossero di persone giuste

non basterebbero queste alla salvezza comune?"

ed assentendo il giustiziere allora il giusto

"Se trenta se solo trenta fossero

non basterebbero queste alla salvezza comune?"

ed assentendo il giustiziere allora il giusto

"E se venti se soltanto venti vi fossero persone giuste

non basterebbero queste alla salvezza comune?"

ed assentendo il giustiziere allora il giusto

"Ma forse solo dieci non piu' di dieci vi si troveranno

e se solo dieci vi fossero giusti non basterebbero allora?"

ed il giustiziere ancora una volta assenti'.

 

Ma non v'erano dieci persone giuste in Europa a quel tempo

non v'erano in tutta l'Europa dieci sole persone giuste.

 

Cosi' venne la pioggia di zolfo e di fuoco

cosi' venne il fungo atomico e la pioggia radioattiva

anche noi divenimmo fumo di fornace

divenimmo cenere e polvere e carne bruciata

non v'erano in tutta l'Europa dieci sole persone giuste.

 

Questo cose siano dette ancora

questo cose siano dette prima

queste cose siano dette perche' non accadano

queste cose siano dette per suscitare

dieci persone giuste che tutti ci salvino.

 

Sii tu una di quelle dieci persone

sii tu ad opporti alla guerra e alle stragi

sii tu a soccorrere, accogliere, assistere

ogni persona bisognosa di aiuto

salvare le vite e' il primo dovere

vi e' una sola umanita'.

 

20. IL SEME E LA PIANTA

 

Ogni male produce altro male.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

21. L'ORIZZONTE

 

Se l'orizzonte della nostra responsabilita' non include l'umanita' intera

se l'orizzonte della nostra responsabilita' non include l'intero mondo vivente

se non ci riconosciamo esseri umani tra esseri umani

se non ci riconosciamo esseri viventi tra esseri viventi

se non sentiamo di essere parte del tutto

e parte cosciente del tutto

e se non sentiamo che intelligenza e morale sono la stessa cosa

e che pensare il bene e fare l'azione buona sono la stessa cosa

e che questo dolore che sentiamo per gli altri ci rivela

questo legame questo dovere questa unica possibilita'

di rompere le mura del carcere della solitudine

se rinunciamo a parlare alla sabbia e alle stelle

agli alberi ai cervi al vento e alla pioggia

se rinunciamo a soccorrere accogliere assistere

ogni persona bisognosa di aiuto

se dimentichiamo che il primo dovere e' salvare le vite

tutto si spegne tutto si estingue

nelle mascelle del nulla nelle macine del vuoto

svanisce quest'io questo tu.

 

Nell'arco teso tra il miracolo della vita e della morte l'ora

nel limite del corpo tuo fragile che dolora e che invecchia

prendendoti cura del mondo

senza illusioni senza menzogne

tu tratta ogni altra persona come vorresti essere trattato tu

tu rispetta ogni vita

tu opponiti a tutte le uccisioni

tu scegli la nonviolenza.

 

22. SE NON TU, SE NON ADESSO

 

Questo orrore chi lo fermera'

questo oceano di lacrime e di sangue questo

abisso di paura e distruzioni

questo infinito disperato grido

che chiede pieta' chi gli dara' ascolto

 

Chi si opporra' a questa strage decisa

con una telefonata tenendo d'occhio

gli indici su uno schermo sorseggiando

un drink sorridendo vestendo buoni panni

mentre la segretaria prenota un palco all'opera

 

Chi si opporra' a questa filiera di male

che dal primo ministro giunge fino all'ultimo

magnaccia all'ultimo caporale all'ultimo

kapo che organizza il servizio le sevizie

il palinsesto televisivo le basse opere

 

Chi vorra' battersi e quando

per abolire la guerra e le uccisioni

per abolire il razzismo e le persecuzioni

per abolire il maschilismo e le oppressioni

per salvare le vite tutte

 

A chi chiede questa voce questo gesto

e cos'e' questa cosa che chiamiamo

nonviolenza umanita' bene comune

cosa sento se mi ascolto nel mio cuore

cosa credo sia dovere mio di tutti

 

23. CI CUCIMMO LE PALPEBRE COL FIL DI FERRO

 

"Morta fra l'onde e' la ragion et l'arte"

(Petrarca, Canzoniere, CLXXXIX, 13)

 

Ci cucimmo le palpebre col fil di ferro

ci stordimmo di vino e di danze tribali

mettemmo lo stereo a tutto volume

afferrammo i telecomandi e i rasoi

 

finanziammo i loro aguzzini

nel deserto li gettammo a camionate

li affondammo nel mare senza voce

i superstiti traemmo schiavi

 

perche' potesse seguitare la rapina

e l'incendio che giunge ormai alle stelle

ogni senso volto in vuoto meccanismo

 

ogni vestigio di civilta' diruto

ogni volto mutato in vetro in sasso

non il loro ma il nostro naufragio

 

24. COSA MANCAVA?

 

Vediamo: campi di concentramento, deportazioni, apartheid.

Cosa mancava ancora? Gia', i lavori forzati.

 

25. SIC ET SIMPLICITER

 

La nonviolenza e' la via.

 

26. SOLO

 

Questa barbarie solo la nonviolenza puo' fermarla.

 

27. CHE SIA DEMOCRATICA

 

Che sia democratica la nuova legge elettorale.

Che ponga fine ad un'assurda e ignobile discriminazione.

Una persona, un voto.

 

28. IL PEGGIO

 

Campi di concentramento, deportazioni, lavori forzati.

Negazione di un grado di giudizio.

Apartheid.

Sostegno alla realizzazione di lager in Libia.

La chiamano politica, e' un'altra cosa.

 

29. TZVETAN TODOROV

 

E' deceduto a Parigi il 7 febbraio Tzvetan Todorov.

Uno dei nostri maggiori maestri.

 

30. L'UNICO MODO

 

L'unico modo per contrastare la violenza e' la scelta della nonviolenza.

L'unico modo per opporsi alla guerra e a tutte le uccisioni, al razzismo e a tutte le persecuzioni, al maschilismo e a tutte le oppressioni, e' la scelta della nonviolenza.

L'unico modo per difendere i diritti umani di tutti gli esseri umani e l'intero mondo vivente casa comune dell'umanita' e' la scelta della nonviolenza.

L'unico modo per contrastare la crescente disumanita' e' la scelta della nonviolenza.

 

31. L'ALTERNATIVA NECESSARIA E URGENTE

 

E' la nonviolenza.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

32. STORIA DI GELSOMINA

 

La ferma luna il silenzioso mare

colmo il gommone di occhi di respiri

e di ricordi che dimenticare

e' necessario se a scampare miri

 

poi giungi qui e trovi il lupanare

sul ciglio della strada altri martiri

la schiavitu' nei campi le erbe amare

di Babilonia ancora gli empi giri

 

la bestia che ti stringe nelle chele

la gerarchia fascista ed assassina

le vesti di catene e ragnatele

 

nel pianto il tremolar della marina

la zuppa di scorpioni il vin di fiele

la coltellata che via ti trascina.

 

33. COSA E' DIVENTATO QUESTO PAESE

 

Cosa e' diventato questo paese

in cui il governo decreta

i campi di concentramento

le deportazioni

i lavori forzati

l'apartheid

e l'intera popolazione tace.

 

Cosa e' diventato questo paese

che a cinque milioni di persone nega

il primo diritto della democrazia

il diritto di voto.

 

Cosa e' diventato questo paese

il cui governo non fa mistero

di voler finanziare lager e torturatori

in Libia.

 

Cosa e' diventato questo paese.

 

34. DIRITTO DI VOTO PER FERMARE LA DERIVA FASCISTA

 

Per fermare la deriva fascista occorre riconoscere subito il diritto di voto a tutte le persone che vivono in Italia.

E' solo con la democrazia che si contrasta la barbarie razzista e schiavista.

Una persona, un voto.

 

35. CHI SI ABITUA

 

Chi si abitua alla guerra, si fa complice della guerra.

Chi si abitua al razzismo, si fa complice del razzismo.

Chi si abitua al maschilismo, si fa complice del maschilismo.

Chi si abitua alla schiavitu', si fa complice della schiavitu'.

Chi si abitua alla violenza, si fa complice della violenza.

*

Solo la nonviolenza si oppone alla guerra, agli eserciti, alle armi.

Solo la nonviolenza riconosce e difende la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

Solo la nonviolenza invera il dovere di soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.

Solo la nonviolenza si oppone a tutte le menzogne, si oppone a tutte le violenze.

Solo la nonviolenza puo' liberare l'umanita'.

*

Aprire gli occhi. Scegliere la nonviolenza.

Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi.

 

36. UN RINGRAZIAMENTO AD "ERINNA"

 

Il 14 febbraio in tutto il mondo le donne scendono in piazza contro la violenza. E' l'iniziativa "One Billion Rising".

Ed anche a Viterbo anche quest'anno le donne del centro antiviolenza "Erinna" promuovono un incontro il 14 febbraio, presso la sala delle conferenze della Provincia in via Saffi con inizio alle ore 17.

Ed anche quest'anno in questa occasione vogliamo riaffermare la gratitudine di ogni persona di volonta' buona e di ogni associazione democratica nei confronti delle donne del centro antiviolenza "Erinna" per l'attivita' che quotidianamente svolgono a Viterbo e nell'Alto Lazio.

Ed anche quest'anno in questa occasione vogliamo riaffermare la consapevolezza che solo sconfiggendo la violenza maschilista si puo' sconfiggere ogni altra violenza.

 

37. AL JARREAU

 

E' deceduto Al Jarreau.

Una delle nostre voci.

 

38. GIUSTO PIO

 

E' deceduto Giusto Pio.

Nomen omen.

 

39. ONE BILLION RISING

 

Anche questo 14 febbraio in tutto il mondo innumerevoli donne sono insorte danzando contro la violenza, per la liberazione dell'umanita' intera.

Tutte le ringraziamo.

La nonviolenza e' in cammino, con voce e volto di donna, con passo lieve di danza.

 

40. IL GIRO DI VITE

 

Campi di concentramento, deportazioni, lavori forzati, finanziamento di lager in Libia.

Piu' spese militari, piu' militarizzazione, piu' armi, piu' complicita' con le dittature, piu' guerra, piu' stragi.

E mentre questo orrore e' la politica del governo, il parlamento tace, lo forze politiche democratiche sono abbrutite e tratte al suicidio dai loro stessi gruppi dirigenti, i mezzi d'informazione parlano d'altro, la popolazione assiste inerte.

Sempre piu' urgente e' la necessita' della politica della nonviolenza.

Sempre piu' urgente e' la necessita' di ricostruire il movimento delle oppresse e degli oppressi per la liberazione dell'umanita'.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.

 

41. IERI

 

Ieri a Viterbo come in tutto il mondo tante donne (e qualche uomo cui sono cadute le scaglie dagli occhi e gli artigli dalle mani) hanno danzato all'invito della campagna "One Bilion Rising" contro la violenza sulle donne.

Ieri a Viterbo come in tutto il mondo tante donne (e qualche uomo cui sono cadute le scaglie dagli occhi e gli artigli dalle mani) ancora una volta sono insorte e insorti all'invito della campagna "One Bilion Rising" contro la violenza sulle donne.

Ieri a Viterbo come in tutto il mondo tante donne (e qualche uomo cui sono cadute le scaglie dagli occhi e gli artigli dalle mani) inverando la campagna "One Bilion Rising" contro la violenza sulle donne ci hanno donato un respiro e una luce.

Di tutto cuore grazie.

*

Per contattare il Centro antiviolenza "Erinna" di Viterbo:

tel. 0761342056

e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com

facebook: associazioneerinna1998

*

Per contattare One Billion Rising Italia:

http://www.onebillionrising.org/

https://www.facebook.com/obritalia

http://onebillionrisingitalia.tumblr.com/

email: obritalia at gmail.com

twitter: @OBRItalia

#riseinsolidarity #1billionrising

 

42. ALLE PERSONE PROMOTRICI DEL CONVEGNO IN RICORDO DI FULVIO CESARE MANARA

 

Cari amiche e cari amici, gentili signore e signori,

plaudendo alla vostra iniziativa, e ringraziandovene di tutto cuore, ci associamo all'omaggio a Fulvio Cesare Manara, uomo di pace, amico della nonviolenza, studioso egregio, fraterno educatore.

La sua lezione, la sua testimonianza, ancora e ancora dara' buoni frutti.

 

43. UN CRIMINE

 

La politica del riarmo e del razzismo e' un crimine.

La politica della guerra e delle persecuzioni e' un crimine.

La politica che sperpera ingentissime risorse pubbliche per infliggere sofferenze e morte a innumerevoli innocenti e' un crimine.

Una infame violazione della Costituzione repubblicana.

Un abominevole crimine contro l'umanita'.

*

Salvare le vite e' il primo dovere.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.

 

44. COME SIA POSSIBILE

 

Mi chiedo come sia possibile non vedere che il nostro paese attua una politica di riarmo, di militarismo, di guerra.

Mi chiedo come sia possibile non vedere che il nostro paese attua una politica razzista, di apartheid, violatrice dei piu' basilari diritti umani.

*

Il silenzio, l'indifferenza, la complicita' dei piu' non legittima un crimine.

*

Il primo dovere e' salvare le vite.

Pace, disarmo, smilitarizzazione.

Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.

Riconoscere gli stessi diritti a tutti gli esseri umani.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

45. "ZYGMUNT BAUMAN E TZVETAN TODOROV". UN INCONTRO DI RIFLESSIONE A VITERBO

 

Si e' svolto giovedi' 16 febbraio 2017 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di commemorazione, di studio e di riflessione sul tema: ""Zygmunt Bauman e Tzvetan Todorov: due maestri per pensare le ragioni e l'urgenza dell'alternativa nonviolenta oggi".

L'incontro e' stato insieme occasione di commemorazione dei due grandi intellettuali e resistenti all'inumano recentemente scomparsi, di illustrazione dei loro testi capitali e di lettura e commento di alcuni brani di essi, di riflessione sui compiti dell'ora di ogni persona di volonta' buona alla luce del lascito intellettuale, morale e civile dei due grandi pensatori e militanti nonviolenti strenuamente impegnati in difesa dell'umanita'.

L'incontro e' stato coordinato dal responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini.

Le persone partecipanti all'incontro hanno espresso ancora una volta una netta opposizione alle dissennate e scellerate politiche razziste e belliciste che anche chi governa l'Italia tragicamente continua a perseguire in flagrante violazione dello spirito e della lettera della Dichiarazione universale dei diritti umani e della Costituzione repubblicana che ripudia la guerra e riconosce e difende la vita, la dignita' e i diritti di ogni persona.

Al termine dell'incontro e' stato ribadito l'impegno delle persone partecipanti a sostegno della richiesta al Parlamento di due indispensabili provvedimenti legislativi: per riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro; e per riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.

Nel ricordo e alla scuola di Zygmunt Bauman e di Tzvetan Todorov continuiamo nell'impegno contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni; in difesa dei diritti di tutti gli esseri umani, in difesa dell'unico mondo vivente casa comune dell'umanita'.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.

 

46. UNA PROPOSTA ALLE ED AI PARTECIPANTI AL CONGRESSO DI SINISTRA ITALIANA: SOSTENERE L'APPELLO "UNA PERSONA, UN VOTO"

 

Carissime e carissimi,

nel formulare i migliori auguri di buon lavoro al vostro congresso, vorremmo chiedere il vostro sostegno all'appello "Una persona, un voto" promosso da numerose rilevanti figure dell'impegno sociale e civile, da padre Alex Zanotelli a Lidia Menapace, da Luisa Morgantini a Raniero La Valle, ed al quale ha gia' aderito anche il capogruppo di Sinistra Italiana alla Camera dei Deputati, affinche' nella nuova legge elettorale sia finalmente riconosciuto il diritto di voto a tutte le persone residenti in Italia.

*

Come e' scritto nell'appello, il fondamento della democrazia e' il principio "una persona, un voto"; l'Italia essendo una repubblica democratica non puo' continuare a negare il primo diritto democratico a milioni di persone che vivono stabilmente qui.

Vivono stabilmente in Italia oltre cinque milioni di persone non native, che qui risiedono, qui lavorano, qui pagano le tasse, qui mandano a scuola i loro figli che crescono nella lingua e nella cultura del nostro paese; queste persone rispettano le nostre leggi, contribuiscono intensamente alla nostra economia, contribuiscono in misura determinante a sostenere il nostro sistema pensionistico, contribuiscono in modo decisivo ad impedire il declino demografico del nostro paese; sono insomma milioni di nostri effettivi conterranei che arrecano all'Italia ingenti benefici ma che tuttora sono privi del diritto di contribuire alle decisioni pubbliche che anche le loro vite riguardano.

Una persona, un voto. Il momento e' ora.

*

Cordialmente,

Peppe Sini, per il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo che coordina l'iniziativa "Una persona, un voto"

 

47. CIECHI DINANZI ALLA GUERRA E ALLA FAME

 

Ciechi dinanzi alla guerra e alla fame

ciechi dinanzi al dolore e alla morte

nel loro acquario discutono di futili

ordini di precedenza dell'accaparramento

dei piu' meschini privilegi e vacui

 

mentre la casa comune brucia

e precipita nell'abisso l'umanita'

 

e decidono piu' armi piu' soldati piu' guerra

piu' persecuzioni piu' campi

di concentramento piu' deportazioni piu'

lavori forzati piu' schiavitu'

 

e decidono piu' fame per chi ha gia' fame

piu' tortura per chi gia' tortura subisce

piu' morte per chi sta gia' morendo

 

nulla vedono nulla ascoltano

fatui cooperano al massacro in corso

nuovi orrori preparano ed estremi.

 

Tu opponi la tua resistenza

tu nega il tuo consenso al male

tu salva le vite tu organizza

la lotta delle oppresse e degli oppressi

solo la nonviolenza puo' salvare

l'umanita'.

 

48. LE RECENTI DECISIONI DEL GOVERNO

 

Le recenti decisioni del governo finalizzate alla guerra e alla persecuzione razzista costituiscono dei crimini infami.

Provocheranno altre sofferenze ed altre morti, ed imbarbariscono vieppiu' il nostro paese.

Sono decisioni che violano in modo flagrante la Costituzione repubblicana che difende i diritti umani e ripudia la guerra che sempre e solo consiste nell'uccisione di esseri umani.

Sono decisioni che violano in modo flagrante il fondamento stesso dello stato di diritto, della democrazia, della civilta'.

Receda immediatamente il governo da queste scellerate follie.

Receda il governo dalla politica dei campi di concentramento, delle deportazioni, dei lavori forzati, della riduzione in schiavitu', dell'apartheid.

Receda il governo dalla politica della guerra e dei massacri, dall'alleanza con regimi e poteri dittatoriali e stragisti.

Receda il governo dalla politica della militarizzazione e del riarmo, che solo portano dittatura e morte.

E' la nonviolenza la politica necessaria.

E' la nonviolenza l'inveramento del costituzionalismo moderno.

E' la nonviolenza l'inveramento della democrazia.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Salvare le vite e' il primo dovere.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.

 

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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVIII)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Numero 244 del 20 marzo 2017

 

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