Re: Il potere e la sua fine



Caro Leopoldo, il potere è alla sua fine, è pronto per
la sua morte, ma..... non si trova ancora il becchino
che gli scavi la fossa e lo sotterri. Anzi la fossa se
la sta scavando da solo: ci vuole però urgentemente
chi la ricopra perchè il sistema continua
incessantemente a scavarsi la fossa ma, lasciandolo
fare, si rischia di caderci dentro tutti quanti!
Allora becchini di tutto il mondo, uniamoci!
--- "bruno.leopoldo at libero.it"
<Bruno.Leopoldo at libero.it> ha scritto: 

> Il potere e la sua fine
> 
> Ricordando la frase in “Massa e Potere” di Elias
> Canetti: ”Come ogni altra cosa, il potere porta in
> sé la propria fine”, circa un mese fa ho rivolto una
> domanda al prof. Giglioli, del Dipartimento di
> Scienze della Comunicazione dell’Università di
> Bologna. 
> Professore, cosa ne pensa della possibilità che
> proprio dai soldati statunitensi presenti in Iraq
> possa nascere la sconfitta dell’Impero?
> Ho ricordato che da quegli stessi, abbiamo saputo ad
> esempio delle torture, delle sevizie, degli
> assassinii in carcere commessi ad opera dei propri
> compagni. Ci arrivano quotidianamente documenti e
> immagini su ciò che è l’occupazione. Testimonianze
> dirette ad esempio su cosa è stato Falluja, quali
> sostanze sono state usate oppure sulla condizione
> fisica e morale in cui vivono gli occupanti dopo tre
> anni. 
> Il prof. Giglioli mi ha risposto dicendo che i
> soldati possono essere “una” delle cause che
> potrebbero portare alla sconfitta. 
> 
> Pochi giorni fa – a conferma - abbiamo letto le
> pesanti autocritiche formulate da militari Usa di
> altissimo grado. 
> 
> A questo punto, è lecito azzardare di più? 
> 
> Lo studioso Danilo Zolo su “il manifesto” di oggi
> scrive: “E’ il caso di ricordare, infine, che la
> strage di centinaia di migliaia di persone innocenti
> causata nell’agosto 1945 dai bombardamenti atomici
> di Hiroshima e Nagasaki, voluti dal presidente
> Truman per affermare l’egemonia degli Stati Uniti
> nell’Asia del Pacifico, non è mai stata qualificata
> come un atto di terrorismo. E altrettanto vale per i
> bombardamenti decisi verso la fine del secondo
> conflitto mondiale dai governi della Gran Bretagna e
> degli Stati Uniti contro le popolazioni tedesca e
> nipponica: costarono oltre quattrocentomila morti e
> un milione di feriti e rasero al suolo intere città,
> fra le quali Dresda, Amburgo, Berlino e Tokio.
> Queste stragi, che possono essere annoverate fra le
> più crudeli e sanguinarie nella storia dell’umanità,
> non sono mai state qualificate come ‘terroristiche’.
> Di più, non solo sono rimaste impunite, ma sono
> state addirittura giustificate moralmente...”
> 
> A questo punto, dicevo l'obiettivo - mettendoci
> anche del nostro - potrebbe essere sì, il potere e
> la sua fine, come per il tonfo dell’Impero persiano,
> ma anche essere quello di portare la storia e lo
> stadio di conoscenza di tutti noi a un livello di
> coscientizzazione tale da far fiorire anticorpi.
> 
> 19/4/6 - Leopoldo Bruno       
>       
> 
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